La Banca del Tempo di Trento



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Transcript:

La Banca del Tempo di Trento Or volge il diciottesimo anno (1996-2014) A cura di Olimpia Kanellatu Anna Maria Pola Tommasini

Ai soci di ieri, di oggi e di domani. Il regalo più grande che tu possa fare a qualcuno è il tuo TEMPO.

che cos è È un associazione senza scopo di lucro, nata nel 1996, in collaborazione con il Comune di Trento e la Consulta Tempi e Orari della città. Favorisce l aiuto reciproco tra i soci attraverso lo scambio del tempo alla pari. FINALITÀ: FAVORIRE LO SCAMBIO DEL TEMPO TRA I SOCI CONDIVIDERE E VALORIZZARE CAPACITÀ E SAPERI PROPRI E DEGLI ALTRI FAR NASCERE NUOVE RELAZIONI SOCIALI RENDERSI PARTE ATTIVA DELLA COMUNITÀ

INDICE Saluto Presidente Consiglio regionale Diego Moltrer... pag. 9 Saluto Sindaco di Trento Alessandro Andreatta... pag. 11 Presentazione Dirigente Ag. prov. famiglia Luciano Malfer... pag. 13 Introduzione Presidente CSV Giorgio Casagranda... pag. 15 Premessa Olimpia Kanellatu... pag. 17 Prefazione Paolo Coluccia... pag. 19 La nascita nel 1996: i primi passi della Banca del Tempo di Trento... pag. 25 1999-2006: grande spazio alla formazione e alla promozione... pag. 39 2007-2013: la Banca del Tempo di Trento allarga i confini... pag. 55 I numeri della Banca del Tempo di Trento... pag. 71 Testimonianze di soci... pag. 79 Per riflettere un po... pag. 91 Conclusioni Anna Maria Pola Tommasini... pag. 95 I Presidenti... pag. 97 RASSEGNA STAMPA... pag. 99 Suggerimenti bibliografici... pag. 119 I recapiti... pag. 121 7

SALUTO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE DIEGO MOLTRER Il tempo è un tesoro sempre più prezioso nella nostra società. Le giornate si rincorrono a ritmo frenetico e le ore scorrono così velocemente che se ne perde il valore, ma questo elemento, invece, è ben riconosciuto dalla Banca del Tempo di Trento, una Associazione che, a diciotto anni dalla sua nascita, ha compiuto un percorso importante, divenendo un punto di riferimento per molte persone che l hanno conosciuta ed apprezzata. Un concetto molto semplice, primordiale, quello dello scambio, applicato alla società di oggi: uno scambio di conoscenze, esperienze, capacità. Le ore sono contabilizzate e ciascuno usufruisce dei servizi che qualcun altro mette a disposizione, creando un circuito virtuoso. Non si tratta però di un semplice do ut des, bensì di un vero progresso sociale, poiché oltre alla praticità del servizio stesso, la Banca del Tempo rappresenta una forma di associazionismo assolutamente positiva, un atto di fiducia verso il prossimo. Sono convinto che il principio alla base delle Banche del Tempo sia qualcosa di straordinario, perché permette da una parte ai cittadini di usufruire di servizi, dall altra di divenire essi stessi parte attiva nella vita della collettività e così si rafforza il tessuto sociale, creando una vera rete di solidarietà. L impegno di coloro che partecipano all associazione e mettono a disposizione le proprie capacità non rappresenta solamente un risparmio economico per coloro che ne usufruiscono ma è il frutto di una scelta per- 9

sonale concreta ed encomiabile che garantisce, a molti cittadini, di poter accedere a determinati servizi, spesso difficilmente accessibili, in cambio di una propria conoscenza specifica o semplicemente alla propria disponibilità. Se è vero che il meccanismo che muove l Associazione è davvero simile a quello di una banca, con sportello e libretti d assegno, il tempo che viene qui raccolto va al di là di qualsiasi monetizzazione. Desidero ringraziare, a nome personale e del Consiglio regionale, tutti i soci e coloro che si adoperano affinché la Banca del Tempo possa continuare a svolgere la sua importantissima attività, con l auspicio che quanto viene fatto dall Associazione possa essere sempre più conosciuto e che sempre più persone mettano il proprio tempo in Banca! Buon lavoro! Diego Moltrer Presidente del Consiglio regionale del Trentino Alto-Adige 10

SALUTO DEL SINDACO DI TRENTO ALESSANDRO ANDREATTA Le nostre vite sono caratterizzate da una rincorsa continua del tempo che non c è o che non è mai abbastanza: tendiamo a vedere troppo cosa ci manca o non riusciamo a fare, mentre non ci soffermiamo mai abbastanza a valorizzare quanto abbiamo e possiamo mettere a disposizione degli altri. La Banca del Tempo, nel suo percorso di esperienze e crescita, ci insegna che è possibile adottare una diversa prospettiva, dove ciascuna persona non solo può vivere meglio la propria quotidianità, ma intrecciando relazioni con altri, mettendo a disposizione il proprio saper fare e la propria disponibilità, può contribuire a rendere più semplice anche quella del vicino. Può apparire una logica fuori dal tempo, quasi utopia, ma così non è, come dimostra lo sviluppo di cui è protagonista questa realtà: partita come intuizione innovativa di un vicace gruppo di donne di uno dei nostri storici quartieri, è diventata un punto di riferimento importante in città e anche fuori, dove l esperienza è stata estesa. Del resto questo mettersi in gioco, superando la logica del solo per me stesso è la vera ricchezza della nostra comunità. Trento può vantare un buon livello di coesione sociale, la nostra comunità cittadina ha buoni anticorpi per fronteggiare l individualismo e la solitudine crescente della nostra società. Questo anche grazie alle tante realtà, ai numerosi cittadini di ogni età che mettendosi a disposizione degli altri, contribuiscono in modo importante a rendere migliore la nostra realtà. Tra queste c è certamente la Banca del Tempo, una realtà viva e vitale che grazie alla passione, alla determinazione e all impegno dei suoi soci fondatori, ha dato alla nostra città un occasione in più per essere più aperta e solidale, più forte di fronte alla solitudine. 11

Questa associazione ha anche il grande pregio di essere stata un motore di nuove relazioni sociali: tra i soci non ci si limita a scambiarsi servizi, si condividono sentire ed esperienze, ci si confronta, si sta insieme creando nuove reti di amicizie. Questo libro, ripercorrendo la storia e le vicende della Banca del Tempo di Trento, ci permette di conoscere un vissuto importante del nostro tessuto sociale, e ci insegna quanto prezioso possa essere il mettersi a disposizione anche degli altri. Alessandro Andreatta Sindaco di Trento 12

PRESENTAZIONE Una banca che non spende moneta a uno sportello bancario, ma offre qualcosa di innovativo ed originale nella nostra società: scambio di servizi e di solidarietà nelle comunità locali. E la Banca del Tempo e, quella di Trento, vanta un primato e una forte tradizione perchè è stata la prima realtà a nascere sul territorio provinciale e ha all attivo 18 anni ininterrotti di attività. Questa associazione ha continuato a rappresentare un punto di riferimento per le famiglie che hanno trovato risposte puntuali alle diverse esigenze, pratiche e di relazione, portando le persone ad uscire da una logica individualistica, facilitando al contempla prevenzione di situazioni di disagio legate all isolamento. Il costante impegno alla solidarietà ha permesso inoltre, di accrescere la coesione sociale nel territorio, incrementando il benessere comunitario. E in particolare all interno di questo ultimo ambito che si è mosso l interesse della Provincia a sostenere la Banca del Tempo di Trento, interagendo più volte con il direttivo per trovare quelle soluzioni che meglio rispondessero a un azione amica della famiglia.l Agenzia provinciale per la famiglia, come espresso nell art.14 della L.P. 1/2011 sul Benessere familiare, si è impegnata a sostenere le Banche del Tempo, associazioni di promozione sociale iscritte nel registro previsto dalla L.P.8/1992. In questo momento di difficoltà economica è importante sostenere i percorsi di vita dei singoli cittadini e delle famiglie. La Provincia Autonoma di Trento, in particolare negli ultimi anni, ha messo in campo un importante architettura di politiche per il benessere, fortemente ispirata all intersettorialità e alla sussidiarietà. La mission della banca del Tempo ben 13

esemplifica l integrazione delle politiche e delle azioni pubblico-privato sino ad ora avviate come risorsa strategica su cui puntare, per mettere in campo nuove progettualità e nuovi servizi all interno di una rete territoriale fortemente orientata alla crescita sociale e allo sviluppo, anche economico, del territorio. La presente pubblicazione rappresenta senz altro una qualificata sintesi delle attività che ben presentano il percorso storico e il significativo lavoro di rete di questa Associazione. dott. Luciano Malfer Dirigente Agenzia provinciale per la famiglia, la natalità e le politiche giovanili 14

INTRODUZIONE Siamo tutti ricchi; tutti noi possediamo una storia personale, delle esperienze vissute, dei talenti e delle conoscenze. E forse queste nostre ricchezze diventano davvero tali solo quando riusciamo a condividerle con chi ci sta attorno. Alla base di questi scambi troviamo la fiducia e la reciprocità, ingredienti fondamentali per la crescita personale. Per la Comunità, la gratuità e la mancanza di finalità seconde rafforzano le reti fiduciarie e aumentano la dotazione di capitale sociale. In breve, il dono ha la capacità di innescare processi a catena e ottenere infinite ricadute positive e deve essere considerato come un prezioso strumento di sviluppo locale. L attuale crisi non solo economica e finanziaria, ma soprattutto culturale, evidenzia il bisogno di riaffermare valori fondamentali quali: libertà, centralità della persona, sussidiarietà, gratuità, accoglienza e democrazia partecipata, tutte qualità che concorrono a rafforzare la coesione sociale e il senso di comunità. In questo contesto la Banca del Tempo gioca un ruolo cruciale perché in grado di valorizzare i rapporti umani, promuovere la solidarietà e rafforzare l autostima del singolo e della collettività attraverso lo scambio di competenze e saperi aprendo nuove porte e nuove opportunità. Per questo desideriamo ringraziare la Banca del tempo di Trento per il lavoro svolto in questi anni e augurarle un buon proseguimento per le importanti sfide che si accinge ad intraprendere. Giorgio Casagranda Presidente del Centro Servizi Volontariato 15

PREMESSA Questa pubblicazione sulla Banca del Tempo di Trento, alla soglia dei suoi diciotto anni di vita, è il frutto di un costante lavoro di raccolta dati e materiale informativo sui soci e sugli scambi effettuati, sulle iniziative intraprese sia internamente che all esterno verso le istituzioni, le altre Banche e la comunità. L aver sempre curato il giornalino periodico e contribuito anche alla stesura della prima pubblicazione Un paese nella città, mi ha dato l opportunità di poter affrontare insieme alla socia e amica Anna Maria questa nuova impresa con il solito spirito di collaborazione verso la Banca del Tempo di Trento, dalla quale ho anche ricevuto molto in termini di amicizia e di scambi, nei sedici anni di militanza. Per quanto riguarda le fonti, sono stati utilizzati per i primi tre anni il volumetto Un paese nella città ; per i successivi anni materiale d archivio, articoli di cronaca di giornale, atti dei convegni e dei corsi di formazione, registri contabili delle ore scambiate ai fini dei dati statistici, testimonianze dei soci. L esposizione segue un criterio cronologico, senza voler essere esaustivi, dando spazio agli avvenimenti principali e utili a fornire un idea chiara della realtà della Banca del Tempo di Trento, con le sue peculiarità organizzative, il suo spirito innovatore e propositivo nel proprio settore a livello locale, regionale e anche nazionale, ma anche e soprattutto del gruppo di persone in relazione tra loro con sincera partecipazione negli scambi e passione, che si riesce a cogliere attraverso le varie testimonianze dirette. Il testo è impreziosito dalla prefazione di Paolo Coluccia, uno dei massimi esperti del fenomeno delle Banche del Tempo in Italia, a cui la BdT di Trento è legata da anni con un rapporto di fiducia e stima reciproca. 17

Ringrazio di cuore le presidenti che mi hanno preceduta e che nel tempo si sono avvicendate alla guida della Banca del Tempo, con intesa e senso di responsabilità, sostenendo con lo spirito di sempre anche questa pubblicazione. Ringrazio tutti i soci per la fiducia ed in special modo l attuale Consiglio direttivo per il supporto. Ringrazio, infine, tutti coloro i quali hanno dato un aiuto a vario titolo, per la realizzazione del presente volume, nell ideazione, nell organizzazione, nella stesura e nella stampa. Olimpia Kanellatu Presidente della Banca del Tempo di Trento 18

PREFAZIONE La banca del tempo non è un associazione qualsiasi. È molto particolare e complessa. Non si regge su grandi ideali (la pace, la donazione degli organi o del sangue, la carità, la filantropia ecc.) E non si materializza in maniera strutturata, tipica di tante associazioni famose, bensì si basa su un idea semplice e condivisa, lo scambio alla pari di tempo regolato dal principio di reciprocità. L azione dei suoi aderenti s implementa giorno dopo giorno, mediante una trama interattiva coordinata e condivisa, per il raggiungimento di rapporti e relazioni stabili, oltre che per la soddisfazione di qualche bisogno contingente. Inoltre, da questo si evince chiaramente che la banca del tempo non è un associazione di volontariato, né di beneficenza. La Banca del Tempo non è un progetto, ma un sistema sociale. Qual è la differenza? Un progetto è un programma per fare qualcosa, nel quale si cerca di redigere ogni parte o di esporre ogni passo in anticipo. A monte c è sempre un capo-progetto o un gruppo di lavoro che ne determina il corso. Un sistema sociale, al contrario, è imprevedibile, ma può rispondere ai cambiamenti del suo ambiente. Una volta fondato può auto-regolarsi ed auto-determinarsi naturalmente per tutta la sua durata. Un sistema è un insieme complesso, un insieme di parti collegate e in relazione, che si adatta e si rigenera in continuazione. A monte c è un gruppo di persone che con la propria azione implementano in maniera condivisa e conviviale il sistema stesso e lo fanno vivere. Non è importante che esista materialmente una Banca del Tempo in un comune o in qualche quartiere di città, con la sua sede, i suoi soci, le infrastrutture ecc. Questo è avvenuto (e ogni tanto ancora avviene) in un recente passato. Circa vent anni fa era quasi diventata una moda per i comuni fregiarsi dell importanza di avere nel proprio territorio una Banca 19

del Tempo. Qualcuno è riuscito persino a far carriera sfruttando l idea. Ma gli esiti, per chi come noi osserva il fenomeno fin dall inizio, sono stati purtroppo assai deludenti. Infatti, molte Banche del Tempo sono spesso nate solo sulla carta in qualche ufficio comunale. Altre, passato il breve periodo iniziale d entusiasmo, si sono dissolte, alcune non hanno conservato la continuità dell azione di scambio per svariati motivi. Qualcuna, invece, ha resistito nel tempo, si è rigenerata di tanto in tanto, ha riformulato i suoi obbiettivi e ancora oggi esiste, come la Banca del Tempo di Trento, fortemente voluta e animata da Anna Maria Pola Tommasini, che ne è stata presidente e che continua a stimolarne gli obbiettivi e il rinnovamento, insieme ad un gruppo straordinario e variegato di persone, soprattutto donne. Da questo si comprende chiaramente che una Banca del Tempo può esserci o meno in un luogo, ma non è questo ciò che conta. Ciò che conta è che le persone facciano Banca del Tempo e non che semplicemente abbiano la Banca del Tempo. Questo significa cogliere l essenza ideale della reciprocità e praticare lo scambio sociale, vivere nello stesso tempo un esperienza di ricerca e di azione, per la costruzione di rapporti sociali interpersonali stabili e fondati sulla parità, sul rispetto e sulla solidarietà e per la soddisfazione di piccoli bisogni quotidiani senza l uso del denaro. La filosofia della Banca del Tempo si basa pertanto sull azione di reciprocità generalizzata (diretta e indiretta) e sui principi della simmetria e dello scambio sociale, per il raggiungimento della solidarietà. Cos è la reciprocità generalizzata? Si dà a qualcuno, per ricevere da qualcun altro o dallo stesso. Si scambiano così, senza l intermediazione del denaro, beni, servizi e sapere. L azione è necessariamente locale. Il fine è la solidarietà tra gli aderenti e di questi verso la comunità d appartenenza. Tutti hanno la possibilità di dare e chiunque ha bisogno dell altro per ricevere. Il comportamento individuale è il dare, il ricevere e il ricambiare. È uno scambio tra equivalenti, ma non di mercato, dove lo scambio segue la contrattazione diretta (qualcuno cede la merce in cambio del denaro di qualcun altro). In un sistema di reciprocità si dà a qualcuno per ricevere 20

da qualcun altro o dallo stesso in tempi e modi differenti. Al posto del contratto c è il patto. Non è nemmeno assimilabile al baratto, come confusamente molti sottintendono, perché anche il baratto si svolge frontalmente tra gli equivalenti: si dà un oggetto in cambio di un altro d uguale valore, d uso o convenzionale non importa, sempre a seguito di contrattazione. Il principio del baratto dipende per la sua efficacia dal modello di mercato, ha osservato Polanyi. La simmetria è un principio fondamentale in questi rapporti interindividuali e si manifesta: a) nella produzione e nell uso dell informazione (tutti contribuiscono a creare il circuito informativo di ciò che si dà e di ciò che si riceve - bollettino offerte-richieste); b) nella parità sostanziale degli individui in rapporto alla prestazione offerta nel sistema (un ora dell imbianchino vale quanto un ora dell esperto informatico); c) nel pareggio a saldo di tutti i conti individuali, in dare o in avere, considerato che tutti partono con un conto zero (quando qualcuno riceve si indebita mentre chi ha dato si accredita di ore di tempo o di unità locali di conto). Lo scambio sociale consiste della relazione di ego verso alter; finalizzata alla solidarietà del noi, al legame sociale (condivisione), alla comunicazione (azione-comune). La dimensione umana della reciprocità instaura un nuovo settore sociale: quello della spontaneità e del dono libero. Non si vuole soppiantare lo stato o il mercato - questo è importante, anche se non è tutto, e regola gli scambi della maggior parte degli individui - ma si cerca di immettere nel sistema sociale generale un innovazione basata sui fondamenti antropologici e culturali del dono libero. Le società hanno progredito nella misura in cui esse stesse, i loro sottogruppi e, infine, i loro individui, hanno saputo rendere stabili i loro rapporti, donare, ricevere e, infine, ricambiare! (Marcel Mauss, Saggio sul dono). 21

La Banca del Tempo è un sistema sociale fortemente innovativo. È un termometro sociale con cui è possibile misurare la promozione di sé, la cittadinanza attiva, la solidarietà, la capacità di miglioramento della comunità d appartenenza, nella coesione sociale e nella salvaguardia delle diversità individuali, psicologiche, culturali e generazionali. Questa esperienza di scambio locale non monetario è stata intravista in un documento di lavoro, effettuato da un gruppo di studiosi operanti nel Nucleo Valutazioni Prospettive della Presidenza della Commissione Europea nel 1999, che complessivamente disegnava cinque probabili scenari europei nell anno 2010. In uno di questi scenari, il secondo, definito Iocentoofiori, caratterizzato da un equilibrio instabile, le Banche del Tempo e tante micro-iniziative innovative fanno capolino nella società europea per fronteggiare la crisi politica, economica, sociale e culturale determinatasi nel quinquennio 2000-2005. Si assiste in questo periodo all ascesa di collettività locali dinamiche, si legge nel documento futuribile. È ormai raro - continua lo studio - trovare un comune o un quartiere che non abbia la propria valuta e una Banca del Tempo in cui scambiare lezioni private, attività culturali e ogni tipo di servizi alla persona (come ripetizioni, assistenza a bambini e anziani e collaborazioni familiari). Le associazioni locali, spesso gestite da donne, pensionati o neolaureati, si sono moltiplicate e di fatto trasformate in piccole imprese. Alcune, con l aiuto delle autorità locali, svolgono un ruolo importante nell erogazione di piccoli prestiti ai privati e alle imprese con problemi immediati di liquidità. Altre hanno istituito casse comuni per finanziare reti di sostegno economico e, se necessario, persino offrire borse di studio o di riqualificazione professionale. Le più avanzate possono anche erogare prestazioni sociali. Le Banche del Tempo sono come le amicizie: nascono, crescono, diventano profonde, ma se non si curano continuamente rischiano di disperdersi. Sono poche le esperienze italiane che hanno saputo resistere nel tempo. Spesso la maggior parte ha trascurato di riprendere l attività il 22

giorno dopo, d inventarsi qualcosa di nuovo, di rigenerare gli scambi e gli obiettivi. Sono poche le Banche del Tempo nate alla prima ora che oggi festeggiano il 18 compleanno, come la Banca del Tempo di Trento. Un augurio finale da parte mia. Prossimo traguardo: il 25 compleanno. Paolo Coluccia Giornalista ed esperto in Sistemi di Scambio Locale non monetario Breve nota bio-bibliografica di Paolo COLUCCIA (http://digilander.libero.it/paolocoluccia) Dottore in Pedagogia, osservatore socio-economico indipendente e saggista, ad una formazione psicopedagogica e filosofica associa una buona conoscenza della legislazione sociale e del lavoro. Fra le altre cose, si è interessato di Sistemi di scambio locale non monetario e di Banche del tempo, intravisti come spazi sociali d interazione e di comunicazione sociale, su cui ha scritto vari libri. L elenco completo delle sue pubblicazioni è sul suo sito internet. 23

LA NASCITA NEL 1996: I PRIMI PASSI DELLA BANCA DEL TEMPO DI TRENTO 25

PREMESSA Il libretto raffigurato nell immagine è stata la prima pubblicazione della Banca del Tempo di Trento, stampata nel 1999 in collaborazione con Tempomat: Osservatorio nazionale sulle Banche del Tempo. E stato il frutto di un esperienza umana, forte, collettiva e interessante qual è la Banca del Tempo. Si ripropongono di seguito alcune pagine di quella pubblicazione per ripercorrere le tappe dello sviluppo e della realizzazione di un'idea nata per dare ai cittadini la possibilità di scambiare il tempo: tempo che non basta mai e del quale tutti, indistintamente, hanno sempre più bisogno. INIZIO DELLA STORIA: L'IDEAZIONE Il Circolo culturale di Piedicastello La Banca del Tempo di Trento è nata a Piedicastello, piccolo e antico rione della città per iniziativa del Circolo Culturale Femminile che Anna Maria Pola Tommasini ha fondato nel 1984 e ha presieduto per 10 anni. Il Circolo, costituito come associazione di fatto, senza scopo di lucro e libero da vincoli ideologici, ha offerto al quartiere, attraverso un'intensa attività, un modo diverso di stare insieme. Nel corso degli anni, ha proposto alla città dibattiti su grandi temi sociali come la droga, l'ambiente, il ruolo dei mass media, il disagio giovanile nella scuola. Temi che sono stati scelti alla luce dei risultati di tre questionari distribuiti nel rione e hanno permesso di conoscere la realtà e i bisogni locali. Sulla base di quanto emerso sul tema 'ambiente', il Circolo ha contribuito alla realizzazione di un parco pubblico nel quartiere raccogliendo le firme di oltre 600 abitanti su una petizione presentata al Comune. L'attività del Circolo, sia per le relazioni attivate che per i risultati ottenuti, è stata occasione di grande crescita per il suo gruppo che ha avuto così la possibilità di sviluppare momenti interessanti di riflessione. Durante uno di questi incontri, una socia ha fatto circolare un articolo del settimanale "Donna Moderna" che descriveva l'esperienza italiana della 26

Banca del Tempo. L'idea è piaciuta moltissimo. Era nuova, interessante e curiosa e permetteva di fare qualcosa non limitatamente alla realtà della Circoscrizione di Piedicastello, ma utile a tutta la cittadinanza. I tempi erano maturi e questa era l'occasione per fare, in un certo senso, quel salto di qualità che il Circolo attendeva da qualche tempo senza, però, allontanarsi dai suoi principi costituenti di solidarietà e di parità tra le sue aderenti. Dopo alcuni incontri sull'argomento "Banca del Tempo" (fine 1995), solo un piccolo gruppo di socie del Circolo era interessato e motivato ad informarsi e ad elaborare il progetto per avviare una Banca del Tempo a Trento. I PRIMI PASSI ATTRAVERSO IL RACCONTO DI ANNA MARIA Informazioni e visite Le prime informazioni le abbiamo cercate e trovate sulla stampa nazionale. Ritenevamo di fondamentale importanza ogni articolo nuovo relativo alle Banche del Tempo. Infatti, è stato uno di questi inserti che ci ha fornito l'indirizzo del Centro "Il Cittadino Ritrovato" presso l'università di Siena, al quale ci siamo rivolte per chiedere gli atti della sua conferenza sul tema, tenuta a Bologna nel maggio 1995, e l'elenco delle banche esistenti in Italia al gennaio 1996. La risposta di Adele Grisendi, direttore del Centro, è arrivata subito assieme all'invito a un "Incontro di Lavoro" organizzato a Bologna ai primi di marzo del 1996. In occasione di tale incontro, oltre ad Adele, abbiamo conosciuto Grazia Colombo e Rosa Amorevole (le tre autrici, in seguito, della Guida 'La Banca del Tempo'). Le loro relazioni ed i colloqui con le coordinatrici di Banche del Tempo già funzionanti e presenti all'incontro ci hanno fornito numerosi spunti per ulteriori riflessioni e ci hanno chiarito parecchi interrogativi sul senso stesso di creare una Banca e sulla modalità per avviare una tale esperienza. Dopo questo primo approccio teorico, abbiamo deciso di visitare due realtà diverse fra loro per affrontare finalmente il lato pratico: il "Pro- 27

getto Talenti" in Alto Adige che, a differenza di altre Banche, usa come unità di scambio una moneta simbolica (il Talento) e la Banca del Tempo di Sant'Arcangelo di Romagna, dove abbiamo raccolto preziosi suggerimenti pratici. La banca di Trento, infatti, ha scelto l'ora come unità di misura per gli scambi anziché la moneta. Invece di seguire un modello standardizzato, abbiamo ideato un progetto di Banca del Tempo autonomo, specifico, modellato sul nostro gruppo e sul nostro territorio di riferimento, definendo le regole in funzione dei problemi sorti ad ogni scambio di tempo. Solidarietà alla pari è conveniente Il nostro interesse non era rivolto soltanto agli scambi materiali; ma abbiamo privilegiato i rapporti umani e sociali. Il gruppo ha stabilito che i soci avessero tutti pari dignità indipendentemente dall'età, dal reddito o dalla professione. Eravamo anche consapevoli che i risultati di qualità sarebbero arrivati dopo una attesa lunga; infatti, affinché ciascun socio possa entrare nella logica dello scambio, è necessario che avvenga un cambiamento culturale. All'inizio, non è facile capire che una persona può dare ciò che ama fare a qualcuno che ne ha bisogno e, in cambio, poi, potrà ricevere, anche non dalla stessa persona, ciò di cui, a sua volta, ha necessità. Questa esperienza è davvero capace di tirare fuori dalle persone, da ognuno di noi, capacità, interessi, disponibilità a volte insospettati. Nella banca, pertanto, non si realizzano soltanto dei semplici baratti: accade qualcosa di molto più ampio e ricco. Il gruppo ha iniziato subito a scambiare tempo usando un elaborato elementare: la lista dei servizi offerti e richiesti con indicati i nominativi di tutti i soci e il loro recapito telefonico. Per attestare gli scambi abbiamo usato assegni realizzati a mano, prendendo spunto da quelli degli Istituti di Credito. Tali assegni, inizialmente, erano suddivisi in due parti: la matrice, che rimaneva a chi usufruiva del servizio, e la 'figlia' da consegnare a chi lo effettuava. Le ore scambiate venivano, poi, registrate su un semplice foglio per avere la possibilità di verificare i movimenti di tempo. 28

A questo punto, avevamo le idee abbastanza chiare; si trattava, però, di fare delle scelte circa le attività da offrire e da richiedere. Abbiamo pensato di non offrire assistenza agli anziani non autosufficienti e ai bambini, vista la grande responsabilità che ne derivava e anche per non togliere niente alle strutture già esistenti. La nostra Banca voleva coprire soltanto i piccoli bisogni emergenti, quali: il disbrigo di pratiche d'ufficio, il ritiro di documenti o di ricette mediche, l'accompagnamento in auto, fare la spesa per qualcuno, preparare dolci e cibi, piccole riparazioni domestiche, lavori femminili, compagnia per eventi culturali e gite. Il tutto senza invadere il campo delle professioni. Il passaparola Con il passaparola, infine, abbiamo sensibilizzato e coinvolto parenti, amici e colleghi, allargando così il gruppo iniziale. Ricevendo richieste di adesione, ci siamo poste l'esigenza di preparare la nostra prima scheda di iscrizione. Abbiamo deciso che il numero progressivo di iscrizione di ogni socio diventasse il suo numero del conto corrente individuale. Anche la banca avrebbe potuto scambiare tempo come un socio qualsiasi e, per questo, le abbiamo attribuito come numero di Conto Corrente lo zero. L'organizzazione e la progettazione della Banca del Tempo richiedevano grande impegno e tanto lavoro non retribuito. Siamo riuscite a portare avanti il progetto soltanto per la forte motivazione che ci spingeva tutte. Ne è derivato che tutte le altre attività del Circolo sono state sospese in vista di trasformarlo nella banca; in essa, infatti, intravedevamo grandi opportunità di crescita umana, di nuove amicizie, di nuove competenze ed anche per una migliore organizzazione della giornata di chi avrebbe aderito. Fase sperimentale Nella nuova sede, assegnataci dal Comune presso il Centro Associazioni Culturali Disertori, si è subito deciso di presentare alla città il progetto Banca del Tempo di Trento promovendo un incontro pubblico 29

che si è svolto il 5 giugno 1996 e al quale sono stati invitati il Comune di Trento e tutte le associazioni femminili della città. La scelta di invitare queste associazioni è stata fatta nell'intento di presentare l'evoluzione del Circolo culturale di Piedicastello e la sua trasformazione in Banca del Tempo. Il periodo sperimentale è stato determinante ai fini dell'avvio concreto della Bdt. Infatti, ha permesso di constatare che, effettivamente, anche a Trento, poteva funzionare una Banca del Tempo. Lo dimostravano i primi risultati. Il gruppo iniziale era raddoppiato e abbiamo deciso di annunciare ufficialmente alla città l'apertura, con l'autunno 1996, del primo sportello di Banca del Tempo a Trento. 30

Logo dipinto e regalato alla BdT di Trento dall artista Marcello Pola LA BANCA DEL TEMPO DI TRENTO È UNA REALTÀ La Banca del Tempo di Trento è stata presentata ufficialmente a Palazzo Geremia a Trento il 12 ottobre 1996 dal Circolo Culturale di Piedicastello in collaborazione con il Comune di Trento nell ambito del Progetto Tempi e Orari della città. 31

Dal giorno dell'inaugurazione ufficiale in poi, è proseguito l'impegno per la realizzazione del progetto iniziale con una fase propositiva che, alla luce dei risultati della sperimentazione, rivitalizzasse i rapporti interpersonali, favorisse la crescita quantitativa e qualitativa dei soci consolidando il gruppo. Il tutto nella prospettiva del successivo aumento degli sportelli della banca nei quartieri, nelle scuole, nell'università, luoghi nei quali lo scambio di tempo può essere utile non soltanto per risolvere problemi materiali, ma per formare i futuri cittadini. Il gruppo iniziale, composto da quindici persone, dopo l'apertura dello sportello e tramite il passaparola, è subito raddoppiato. Tanto che, alla fine del 1996, i soci attivi e motivati erano già trentatré. Si è resa necessaria, anche per questo, l'elaborazione di una bozza di Statuto e di Regolamento interno che sono stati presentati, per l'approvazione, alla riunione dei soci. Nella stessa occasione è stata anche votata la fiducia alla presidente e al primo gruppo di coordinatori. Lo Sportello della banca di Trento viene aperto da allora tutti i mercoledì pomeriggio. Questo è un momento essenziale per fornire le informazioni sulla banca a chiunque le si rivolga e per procedere alle eventuali iscrizioni. Iscrizioni che avvengono dopo un colloquio preliminare dal quale può nascere quel rapporto di stima e fiducia reciproca necessarie a tutti i soci per scambi come ospitalità, compagnia a persone, custodia di case. Chi aderisce alla Bdt deve compilare una scheda di iscrizione con allegata la fotocopia di un documento di identità. Il nuovo socio specifica, oltre ai dati personali, le disponibilità di tempo, le attività che offre, quelle richieste ed effettua il versamento della quota annua. Ogni nuovo socio diviene titolare di un Conto Corrente il cui numero è assegnato in base all'ordine progressivo di iscrizione. Sempre al momento dell'iscrizione, riceve un libretto di assegni e la lista di tutti i soci, comprendente nominativo, indirizzo, numero di telefono, tempo disponibile, attività offerte e richieste. Ciò rende possibile lo scambio diretto fra gli aderenti che può anche non essere reciproco e che non è mai un impegno continuativo. Gli assegni in dotazione sono divisi in tre parti: la matrice che rimane come ricevuta al proprietario dello stesso; la cedola da depositare in banca, per la contabilità e l'aggiornamento periodico dei 32

Conti correnti (c/c); infine, l'assegno vero e proprio che viene consegnato a chi ha effettuato un servizio. I soci hanno la possibilità di incontrarsi il primo mercoledì di ogni mese dalle ore 20.30 in poi per conoscersi, per chiedere disponibilità di servizi, per fare proposte di attività di gruppo. Il momento è fondamentale per la conoscenza reciproca, condizione per facilitare gli scambi tra i soci e tra essi e la banca. Assegno tempo Anno 1997, prima gita sociale a Innsbruck 33

LA FORMAZIONE La Bdt di Trento, da quando è nata, non è mai mancata ai vari incontri organizzati dall Osservatorio nazionale Tempomat, come i convegni e i corsi di formazione a Bologna, Firenze, Sant'Arcangelo di Romagna, Padova e Rimini. È stata un esperienza interessante che ha permesso all associazione di progettare e organizzare a sua volta il primo convegno nel 1997 e di partire con la sensibilizzazione nel territorio per far conoscere la propria attività nelle circoscrizioni di Trento. Invito I Convegno Interregionale La Banca del Tempo di Trento, per festeggiare il suo primo anno di attività, l'11 ottobre 1997, ha organizzato il primo Convegno Interregionale Soluzioni e prospettive nel tempo - Confronto con le banche del Triveneto con il patrocinio del Comune di Trento e della Regione Trentino Alto Adige. Ad esso sono state invitate le associazioni cittadine, le Bdt e altre associazioni del Triveneto, rappresentanti di pubbliche amministrazioni e privati cittadini. 34

L'incontro si è aperto con due importanti relazioni di impostazione teorica svolti, nel corso della mattinata, da: Paola Giacomoni, in rappresentanza del Comune di Trento che ha illustrato il programma della Consulta comunale nell ambito del progetto 'Tempi e Orari della città e ha evidenziato l importanza della Bdt che nasce, proprio, dalle nuove necessità della nostra società in continua trasformazione; Nino Bergagna del Comune di Trieste che ha sottolineato l'esigenza di mettere al centro delle iniziative possibili sul tema tempo il soggetto donna, in quanto la condizione di vita femminile riassume la quantità e la complessità di problemi in tale ambito e che riguardano tutti e tutta la società contemporanea; Grazia Colombo, sociologa, conosciuta tramite Tempomat, che ha messo in evidenza come il tempo non sia una merce, ma una risorsa da usare e da valorizzare anche con modalità innovative, diverse e ulteriori rispetto a quelle tradizionali. Nel pomeriggio si è svolto il laboratorio pratico con due gruppi di lavoro. Il primo, 'Risultati e sperimentazioni delle Banche del Tempo', gestito da Grazia Colombo, ha dato la possibilità alle banche presenti di confrontarsi. Il secondo, Come nasce una Banca del Tempo: l'esperienza trentina, gestito dalla presidente Anna Maria Pola Tommasini, ha permesso di trasmettere l'esperienza locale, con l ausilio anche di dettagli pratici, alle persone presenti e interessate a costituire una banca. LE RELAZIONI CON LE ALTRE BANCHE Il Convegno, grazie alla partecipazione interessata del pubblico e delle altre banche intervenute, ha permesso di fare in poco tempo un salto di qualità. Alla riuscita della manifestazione hanno contribuito la collaborazione e i supporti tecnici offerti dal Comune e, notevolmente anche l'impegno della maggior parte dei soci nella realizzazione delle fasi preparatorie. Altro merito va alla stampa, alla TV e alla RAI locale che, pubblicizzando il Convegno e l'attività della banca, hanno contribuito al suo successo e all'incremento delle iscrizioni. 35

Locandina I Convegno Interregionale 36

11 ottobre 1997, Palazzo Geremia, Trento Due momenti del I Convegno della BdT di Trento 37

1999-2006: GRANDE SPAZIO ALLA FORMAZIONE E ALLA PROMOZIONE Locandina II Convegno 39

IL SECONDO E IL TERZO CONVEGNO Il secondo Convegno della BdT di Trento, intitolato Lo scambio del Tempo per vivere meglio, si è tenuto a Palazzo Geremia a Trento il 29 maggio 1999, occupandosi delle motivazioni che portano le persone a partecipare alla Banca del Tempo. È stata analizzata la tematica tempo sia dal punto di vista sociologico affrontando il suo uso in Italia, sia dal punto di vista psicologico parlando di diversi vissuti contemporanei rispetto a questa variabile: tempo amico, tempo nemico. Sono stati messi a confronto i mutamenti che nel corso della storia ha subìto la concezione stessa di tempo. Nel corso del convegno si è dato spazio alla presentazione di varie esperienze da parte di rappresentanti di alcune Banche del Tempo del Triveneto, che hanno accolto l invito a partecipare all iniziativa. Invito II Convegno Nel terzo Convegno della BdT di Trento, intitolato Banche del Tempo in rete, tenuto il 22 maggio 2004 alla Circoscrizione Oltrefersina di Trento, sono state analizzate le grandi opportunità che può offrire lo stringere dei legami con altre banche del Trentino Alto Adige e in prospettiva anche del Triveneto. 40

Ormai è diventata centrale l esigenza di stringere rapporti più stretti perché è utile scambiarsi informazioni e saper cosa succede alle associazioni vicine, pur mantenendo la propria identità. L obiettivo rimane sempre quello di impegnarsi per privilegiare i rapporti umani, valorizzando soprattutto il tempo con modalità innovative. LE DUE MOSTRE SUL TEMPO La Banca del Tempo di Trento, con il sostegno della Regione Trentino Alto Adige e del Comune di Trento ha organizzato un importante mostra dal titolo E tempo presentata nel 2000 a Palazzo della Regione e riproposta, a richiesta, nel 2001 a Palazzo Geremia. Le esposizioni ricche di oggetti, immagini, dipinti, orologi, meridiane, frasi significative sul tema, una tesi di laurea sulla Banca del tempo di Trento, una ricerca sull argomento tempo in collaborazione con la Biblioteca Comunale e perfino una raccolta di proverbi trentini sul tempo hanno riscontrato grande interesse e partecipazione da parte del pubblico. Mostra E tempo 41

DEPLIANT MOSTRA E TEMPO - 2000 42

DEPLIANT MOSTRA E TEMPO - 2001 43

VIA ALLA BANCA DEL TEMPO ALL OPERA UNIVERSITARIA Altre iniziative, per la diffusione della propria attività e dei propri principi, sono state intraprese in questi anni. Nel 2000 la Banca del Tempo di Trento è stata invitata a portare la propria esperienza all Opera Universitaria di Trento per l apertura di una Banca del Tempo utile agli studenti universitari, in quanto essi rappresentano a Trento una piccola comunità nella comunità con relazioni interpersonali. MATERIALE PUBBLICITARIO ESPERIENZA OPERA UNIVERSITARIA 44

ARTICOLO L ADIGE, 28 MARZO 2000 45

TESI DI LAUREA SULLA BANCA DEL TEMPO DI TRENTO 46

CRESCE LA BANCA DEL TEMPO Negli ultimi anni la Banca del Tempo di Trento ha visto aumentare i propri iscritti e di conseguenza ha sentito l esigenza di avere una sede fissa. Grazie alla Circoscrizione Oltrefersina è stata inaugurata la sede in via Coni Zugna n 9 a Trento nel mese di settembre 2003. L inaugurazione della nuova sede Oltrefersina 47

LA SEDE 48

Non sono mancati gli incontri pubblici e le conferenze. Nella sala della circoscrizione di via La Clarina a Trento Don Marcello Farina è intervenuto per due anni di seguito, riscontrando grande partecipazione e interesse da parte del pubblico: Il tempo è la tua nave, e non la tua dimora è il titolo dell incontro del 2005 e Fragilità del tempo, fragilità della vita è il titolo dell incontro del 2006. 49

Serate pubbliche con il filosofo Don Marcello Farina 50

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La storia di dieci anni di vita della Banca del Tempo di Trento, realizzata con il contributo della Fondazione Trentina per il Volontariato Sociale. Questo filmato, frutto di un lungo lavoro, è finalizzato a promuovere e divulgare la propria attività. 52

Immagini tratte dal filmato Banca del Tempo di Trento 1996-2006 53

2007-2013: LA BANCA DEL TEMPO DI TRENTO ALLARGA I CONFINI NASCE LA PRIMA RETE DI BANCHE INTERBANKA SENZA CONFINI - Coordinamento delle Banche del Tempo del Trentino Alto Adige - Associazione di II livello Dopo un intenso lavoro iniziato fin dal 1999 di progettazione e di sperimentazione degli scambi allargati a livello regionale, il 13 ottobre 2007, si è legalmente costituita Interbanka senza confini - Coordinamento delle Banche del Tempo del Trentino Alto Adige che annovera tra i soci fondatori le Banche del Tempo di Trento, di Gries S. Quirino Bolzano, di Merano (Bz), di Brunico (Bz) e di Natturno (Bz). Si tratta di un associazione di promozione sociale, senza finalità di lucro, che si propone di svolgere attività di unità sociale nei confronti degli associati e di terzi nei settori dell aggregazione sociale, della cultura, dell interscambio temporale, compiendo ogni azione diretta a promuovere e favorire il coordinamento, la collaborazione e il sostegno tra le Banche del Tempo provinciali, nazionali ed internazionali, garantendo altresì il collegamento e l interazione tra i rispettivi associati. In particolare, l Associazione può svolgere le seguenti attività: organizzare e prestare servizi di consulenza gestionale ed operativa alle Banche del Tempo provinciali, nazionali ed estere costituite ed in via di costituzione; pubblicare in forma cartacea, informativa ed audiovisiva scritti, documenti e materiali per la costituzione e l attivazione di nuove Banche del Tempo e la promozione di quelle esistenti; promuovere l interscambio temporale tra i soci delle Banche del Tempo associate; organizzare convegni, seminari, incontri esperienziali e ed attività culturali - ricreative tra le Banche del Tempo formalmente costituite; organizzare corsi e moduli formativi in favore dei rappresentanti delle Banche del Tempo e dei rispettivi associati; collaborare con gli Enti per la realizzazione congiunta 55

di attività di interesse comune, anche a titolo di rapporti contributivi e convenzionati. Un esempio dei servizi che possono essere scambiati: ospitalità, visite guidate nel territorio, gite di gruppo, esercizi linguistici, traduzione testi via e-mail, prestito libri ed oggetti, nonché tutti i servizi svolti dai soci delle singole Banche del Tempo associate al coordinamento. Ogni Banca del Trentino Alto Adige può associarsi versando una piccola quota che dà diritto al possesso del libretto di assegni interbancari, utili allo scambio delle varie attività tra i soci delle Banche. Elenco attività Interbanka 56

Libretto assegni Interbanka Assegno utilizzato agli scambi di Interbanka 57

GLI SPORTELLI DI PERGINE VALSUGANA, LEVICO TERME, MEZZO- LOMBARDO, MEZZOCORONA Il progetto della Banca del Tempo di Trento prevedeva fin dagli inizi l allargamento nella provincia dell attività dell associazione. A seguito della particolare sensibilità di Amministratori Pubblici con i quali si è sempre cercato di instaurare rapporti di collaborazione al fine di rispondere ai bisogni del territorio di rispettiva competenza, la BdT di Trento ha proposto l apertura di sportelli presso alcune realtà locali. Lo sportello, che altro non è che una filiale distaccata della Banca del Tempo di Trento, consente una immediata operatività nell attività di scambio per i futuri associati, evitando in tal modo il peso burocratico dell organizzazione, della gestione e dell investimento in capitale, sia monetario che umano, che comporta aprire una associazione ex-novo, nell ottica futura di rendere libera e indipendente la struttura, una volta consolidata. Nel maggio 2008 e nel giugno 2009, in collaborazione e con il sostegno dei rispettivi Comuni, sono aperti e resi operativi gli sportelli di Pergine Valsugana e di Levico Terme. Entrambi gli sportelli sono gestiti dal socio Ettore che ha contribuito con la sua assidua presenza a mantenerli vivi. Nel mese di novembre del 2010, sempre con la collaborazione dell Amministrazione comunale, è nato lo sportello di Mezzolombardo e, subito dopo, un motivato gruppo di signore di Mezzocorona ha contribuito all apertura dello sportello anche in quella località. E nata così la prima rete tra i soci della Banca del Tempo di Trento, che potevano finalmente uscire dalla dimensione cittadina degli scambi per allargarsi in una realtà territoriale molto più ampia. Attraverso la rete creata dagli sportelli un socio di Levico Terme poteva scambiare il proprio tempo con un socio di Mezzocorona e viceversa. Tuttavia l idea degli sportelli ha ancora bisogno di crescere e di maturare. Così come entrare nella logica dello scambio di tempo comporta per un socio un cambiamento culturale, a maggior ragione diventa difficoltoso per la persona pensare di poter realizzare questa attività a 50 km da casa propria! Inoltre la gestione di tutti gli sportelli comporta per l associazione madre un tipo di organizzazione complessa, per la quale occorre essere piuttosto preparati. 58

Ma la Banca del Tempo di Trento è in continuo divenire e si valuteranno nuove forme di gestione di queste strutture periferiche. Il socio Ettore racconta di seguito la propria esperienza: Lo sportello di Pergine è stato il primo esempio di filiale della Banca del Tempo di Trento, creato grazie alla sensibilità e disponibilità del Comune, che ci ha concretamente sostenuto. L inaugurazione ufficiale è stata accolta molto positivamente dalla comunità locale, tanto da raccogliere in breve tempo un numero significativo di adesioni. Nel frattempo avevamo destinato una serata di riunione mensile dedicata ai soci, serata che ha avuto dei positivi riscontri partecipativi per circa due anni. Nel tempo però la partecipazione dei soci si assottigliava sempre più e si faceva strada la volontà di preferire la frequentazione della riunione mensile di Trento, trovando più occasioni di conoscenza diretta e di scambio per il numero superiore di iscritti. Tuttavia, lo sportello nella città di Pergine, capoluogo della Valsugana, potrebbe assumere una maggiore importanza attraverso un adeguata attenzione e una più intensa opera di divulgazione e promozione della BdT. Lo sportello di Levico Terme è stato la seconda filiale, aperta in collaborazione con il Comune e grazie alla sensibilità dell Assessorato alle Attività Sociali e Associazioni, che ci ha sostenuti concretamente sia nell organizzare la serata pubblica di presentazione della BdT nella Sala Consiliare di Levico Terme, sia nel metterci a disposizione la sede presso l associazione AUSER, dove tuttora prosegue l attività di sportello con l utilizzo ogni martedì pomeriggio. La stessa BdT in un ottica di scambio, aderisce annualmente all evento Ortinparco dove congiuntamente si svolge la Festa dell Associazionismo, durante il quale ha la possibilità di promuovere la propria attività in una postazione messa a disposizione dal Comune. IL PROGETTO DELLA BANCA DEL TEMPO DIVENTA UN MODELLO NEL TRENTINO ALTO ADIGE La Banca del Tempo di Trento in quanto prima Banca fondata nel Trentino Alto Adige, fin dai primi anni, è stata presa come modello di 59

riferimento per la realizzazione di altre Banche. Infatti, le amministrazioni comunali di Bolzano, Merano, Rovereto, Dro-Valle dei Laghi, Mezzana Val di Sole, Caldonazzo hanno invitato la BdT di Trento in varie conferenze ed incontri a portare l esperienza maturata e illustrare il proprio progetto. LA FORMAZIONE CONTINUA La Banca del Tempo di Trento ha realizzato con il sostegno del Comune e del Centro Servizi Volontariato della Provincia Autonoma due corsi di formazione. Il primo corso si è tenuto a Trento a Palazzo Geremia nei giorni 9 e 23 febbraio 2008, con il titolo Socializzazione del tempo e ruolo della Banca del Tempo. Il secondo corso di formazione dal titolo La Banca del Tempo in Rete: un modello di economia solidale si è svolto il 22 ottobre 2011 presso la Sala della Tromba in Via Cavour a Trento. Con queste iniziative la Banca del Tempo di Trento ha voluto offrire delle occasioni agli interessati di potenziare alcune loro competenze trasversali da mettere in gioco in una BdT. Chi si impegna in azioni di volontariato sa come sia importante, oltre a una buona dose di impegno personale e senso di responsabilità, operare con adeguate conoscenze e competenze. Credere in una iniziativa è il primo passo fondamentale cui deve seguire una attenta analisi, confronto e riflessione sugli obiettivi e sulle modalità di realizzazione dei progetti avviati onde evitare che gli sforzi di tutti siano alla fine vani. Con questi corsi si è voluto riflettere: sul senso di una Banca del Tempo; sulle motivazioni che portano alla sua realizzazione; sulle sue caratteristiche ed evoluzioni; su come impostare adeguatamente la sua organizzazione; sulla valorizzazione dei potenziali di ciascuno e sui bisogni che sono coinvolti; su alcuni elementi di carattere organizzativo e istituzionale. Gli interrogativi su cui molte persone si interrogano spesso, senza trovare risposte esaurienti, riguardano l idea di una società più giusta, di un economia più umana, il diritto di essere riconosciuti dagli altri. Ma come creare le basi di una società più giusta e più solidale, di un econo- 60