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PREMESSA...2 DEFINIZIONE DELL'AREA VASTA...2 DESCRIZIONE DELLE OPERE...3 Descrizione opere in progetto...3 Opera di presa...4 Condotta forzata...7 Centrale idroelettrica...11 Canale di scarico...13 AZIONI DI PROGETTO...14 AZIONI TEMPORANEE...14 Cantiere di posa della condotta...14 Cantiere della centrale di produzione e dell'opera di presa...14 AZIONI PERMANENTI INIZIANTI DAL CANTIERE...15 Opere fuori terra...15 Condotta forzata...16 AZIONI PERMANENTI DURANTE LA FASE DI ESERCIZIO...16 Derivazione delle portate...16 Gestione dell'impianto/produzione elettrica...16 Studio di Impatto Ambientale Quadro progettuale 1

PREMESSA Il presente progetto prevede la realizzazione di un impianto idroelettrico alimentato con le acque del Bedale di Piasco all'interno dei comuni di Piasco e Venasca. L'impianto in progetto si sostituisce a quello esistente e non prevede la variazione delle portate concesse al Consorzio, ma consente, nell'ottica di un migliore sfruttamento della risorsa idrica, di risolvere alcune problematiche connesse all'attuale gestione. Il progetto di realizzazione dell'impianto idroelettrico prevede che le acque provenienti dall'impianto SIED SpA, attualmente convogliate a valle attraverso il Bedale di Piasco e accumulate in un bacino posto a monte dell'attuale canale aereo, siano immediatamente captate e convogliate in una condotta forzata. Nel nuovo progetto sono previste, inoltre, opere di protezione del Bedale di Piasco in località le Rocche e la rimozione, per quanto di competenza, del canale aereo il quale allo stato attuale necessita di ingenti opere di manutenzione. DEFINIZIONE DELL'AREA VASTA L'area vasta definisce la porzione di territorio su cui si ripercuotono gli effetti positivi/negativi dell'opera in progetto, tenendo però presente che l'area di influenza varia a seconda della componente ambientale considerata, e non sempre è riconducibile ad estensioni di territorio geometricamente regolari nell'intorno del sito di intervento. Nel caso in esame, si ritiene di poter circoscrivere tale area in base agli impatti di natura negativa, circoscrivibili alla porzione a monte dell'abitato di Piasco e alla porzione di territorio più a valle del comune di Venasca. Le ricadute positive di un impianto idroelettrico sono determinate essenzialmente dalla produzione energetica distribuita alla rete nazionale; pertanto l'area vasta è stata determinata cartograficamente sulla base della localizzazione delle interferenze con il reticolo idrografico Studio di Impatto Ambientale Quadro progettuale 2

DESCRIZIONE DELLE OPERE L'opera si configura come un mini impianto idroelettrico ad acqua fluente, in quanto la potenza media installata risulta essere di 636 KW. In estrema sintesi, l'opera prevede la captazione di una portata media annua di 3942 l/s presso quota (quota del coronamento) 523,91 m s.l.m. e la derivazione mediante condotta forzata di diametro 2300 mm attraverso i terreni agricoli posizionati a ridosso dell'opera esistente. Il dislivello geodetico è di 19,69 m, con produzione attesa è di circa 5.751.000 di kwh. La centrale idroelettrica è composta da due turbine Francis in parallelo. Soluzione adottata Portata media derivata 3942 l/s Portata massima derivata 5500 l/s Portata minima derivata 1500 l/s Tratto sotteso di alveo 1471 m Lunghezza condotta 1471 m Lunghezza scarico 80-85 m Dislivello geodetico 19,69 m Percentuale prelievo 72% dello scarico Centrale Sied spa Produzione attesa 5.751.000 kwh Descrizione opere in progetto L impianto in progetto si articola nelle seguenti opere: 1. Opera di presa sul canale di Piasco a valle dello scarico della centrale Sied spa 2. Condotta forzata di diametro 2300 mm in acciaio di lunghezza 1470 m circa. 3. Edificio della centrale in posizione esterna alle fasce indicate dal PRGC e distante dai punti sensibili Studio di Impatto Ambientale Quadro progettuale 3

4. Canale di scarico coperto di lunghezza 80 m. Vengono descritte in dettaglio le opere sintetizzate nei vari punti. Opera di presa L opera di presa verrà posizionata in destra idrografica del Bedale di Piasco in corrispondenza della quota di fondo alveo di 523,13 m s.l.m; essa è posta circa 60 m a valle dall'uscita dello scarico della centrale della Sied spa in modo da non causare interferenze con il regolare funzionamento dell'impianto di monte. La quota imposta all'acqua in corrispondenza della traversa risulta compatibile con i livelli di monte allo scarico delle macchine. Per realizzare l'opera si prevede una deviazione del canale sul lato destro attraverso la costruzione di un provvisorio canale di by pass. Per accedere all'area di cantiere verrà realizzato un piccolo attraversamento con la posa di due scatolari in calcestruzzo. Eseguita l'opera e posata la paratoia di progetto, si riporteranno le portate nell'originario sedime. Le opere previste sulla traversa saranno le seguenti: traversa mobile della larghezza di 10 m e dell'altezza di 90 cm, con movimento a ventola, azionata da due pistoni laterali collegati alle due murature di sostegno in calcestruzzo. La traversa verrà fondata su un setto in calcestruzzo necessario per impedire fenomeni di sifonamento con rivestimento del fondo nella parte anteriore e posteriore come da disegno. Il battente d'acqua verrà mantenuto a livello attraverso un sensore che agirà sul sistema di chiusura o apertura della paratoia al fine di mantenere il livello impostato a 523,93 m.s.lm. Valutata la larghezza della soglia pari a 10 m si otterrà il massimo rilascio con un battente idrico sopra la soglia di circa 30 cm. le finestre d'ingresso laterali presentano una lunghezza complessiva di 10 m con luce totale netta di 9,40 m. Le finestre poste ad una quota di 20 cm sopra al fondo ( pari alla Studio di Impatto Ambientale Quadro progettuale 4

quota di 523,33 mslm) saranno sezionate da 3 paratoie di chiusura. dalle 3 finestre con un altezza di 60 cm d'acqua entreranno le portate derivate. Il valore di 5500 l/s transiterà con una velocità di 0,98 m/s le operazioni di sghiaimento sul Bedale verranno effettuate con l'abbattimento della traversa mobile. Superata la finestra d'ingresso le acque si immetteranno nel canale di carico della larghezza di 6,00 m con fondo in leggera pendenza verso la griglia. Il canale avente anche la funzione di decantazione presenterà una pendenza minima del 12% tale da garantire un altezza d'acqua variabile da 80 cm in ingresso a 4,05 m di fronte alla griglia. La lunghezza del canale è di circa 26 m. Lateralmente al setto che sostiene la griglia è collocata la paratoia per la disabbiatura, che convoglierà il materiale depositato in un pozzetto laterale in cui verrà posata una pompa sommersa di adeguata potenza, capace di sollevare le portate con il materiale inerte depositato. La messa in opera della pompa di rimozione della sabbia è necessaria in quanto la quota di fondo della presa, di fronte allo sgrigliatore, è inferiore a quella del canale. In destra alla vasca disabbiatrice è presente uno stramazzo posto alla quota di 523,94 m s.l.m. alla cui quota corrisponde l'erogazione della portata massima di concessione lungo lo stramazzo interno. Il dente su cui verrà posata la griglia è a 519,89 m s.l.m. e comporta la sommergenza di 4,02 m dell'impianto di grigliatura. Lo sgrigliatore che verrà installato sarà del tipo a pettine. Il dente su cui poggiano le lame della griglia sarà alto 0,90 m. L'opera di presa sarà incassata nella sponda esistente del canale con un allargamento dello stesso di circa 1,00 m. Le vasche verranno coperte mediante soletta in c.a. ricoperta di Studio di Impatto Ambientale Quadro progettuale 5

terreno vegetale e successivamente inerbita. Risulterà scoperta unicamente la porzione di vasca in corrispondenza del'impianto di grigliatura e del vano laterale di raccolta del materiale grigliato. Lungo tutto il perimetro della soletta di copertura si prevede la posa di una recinzione in legname. Le pareti a vista dell'opera di presa e quelle non direttamente in contatto con le acque saranno rivestite in pietra mediante posa di una copertina di spessore minimo 0,20 m. Il rivestimento in pietra si poggia su un cordolo in calcestruzzo di dimensioni 0,20 m x 0,20 m. La raccolta del materiale grigliato è affidata ad un nastro trasportatore che riempie un cassone collocato in destra, in un vano interrato che sarà raggiungibile dalla pista di accesso. Il locale dei quadri elettrici è ricavato in adiacenza al corpo della vasca di carico, e presenta dimensioni interne di 2,80 m x 1,80 m. Il locale è accessibile dalle botole superiori che saranno adeguatamente rialzate dal piano di campagna. All'interno del locale sarà collocata la centralina oleodinamica, i quadri elettrici di comando delle paratoie e di regolazione della traversa gonfiabile. L'accesso avverrà attraverso un locale laterale delle dimensioni interne di 3,00 m x 1,80 m. Il locale risulta completamente interrato ed accessibile attraverso una botola esterna. Lateralmente all'opera di presa è prevista la sistemazione del terreno e la messa in opera di una pista di accesso. Per raggiungere la presa si accede dalla strada esistente posta a monte verso Venasca. L'accesso, le cui dimensioni sono compatibili con quelle di un escavatore, consentirà di raggiungere la zona e di garantire la manutenzione della struttura anche se si esclude la presenza di notevoli occlusioni in quanto lo scarico si trova a valle di una centrale. Studio di Impatto Ambientale Quadro progettuale 6

Condotta forzata La condotta forzata sarà costituita da una tubazione in acciaio di diametro 2300 mm e spessore minimo come indicate nei calcoli di dimensionamento idraulico delle opere. Il tracciato avrà uno sviluppo di 1470 m circa e coprirà un dislivello di 19,69 m tra l'opera di presa e la centrale di produzione. La condotta sarà interrata per almeno 1,00 m al fine di mantenere inalterata la capacità produttiva dei terreni agricoli attraversati. In dettaglio si relaziona: Tratto di monte A-B (lunghezza 330 m) : la condotta si sviluppa dall'opera di presa all'attuale posizione delle paratoie in località delle Rocche. Per un primo tratto il tracciato segue i terreni tra il Bedale di Piasco e il Varaita. La distanza dal sedime del Bedale sarà di circa 6 m tale da garantire la stabilità della sponda. Da metà del mappale distinto al n. 248 verrà eseguita la difesa spondale costituita da una scogliera in massi ciclopici. Come indicato nei disegni la scogliera adeguatamente fondata è posta di fronte alla condotta sarà completamente interrata al fine di garantire la tubazione e il canale di Piasco da erosioni senza creare ostacoli alle lavorazioni agrarie. In corrispondenza del canale irriguo, la scogliera verrà interrotta per la parte in elevazione al fine di mantenere intatta l'attuale sezione d'alveo. Sarà possibile, considerato che tale canale viene utilizzato dal Consorzio irriguo solo in particolari condizioni (fermo dell'impianto di monte), posare una paratoia mobile tale da garantire la continuità della difesa anche in tale zona. La condotta proseguendo verso valle si mantiene sulla sponda sinistra del Varaita nel tratto di terreno compreso tra l'attuale sponda e il sedime del bedale. Nel tratto, indicato nelle mappe come sedime demaniale, costituita da terreni incolti, la condotta verrà posata mantenendo la distanza tra la sponda del Bedale. I massi della scogliera verranno posati in modo da garantire un adeguata stabilità alla difesa anche in condizioni di erosione spondale. A tale fine si è Studio di Impatto Ambientale Quadro progettuale 7

previsto di prolungare la fondazione alla profondità dell'attuale fondo alveo. Raggiunta la zona delle Rocche, in corrispondenza delle attuali paratoie, la condotta verrà posata sul bordo esterno, sottopasserà lo scarico esistente in corrispondenza delle paratoie. La condotta verrà nel tratto del canale di scarico rinfiancata in cemento a garanzia di stabilità delle strutture in essere. Tratto di monte B-C (lunghezza 210 m) Superato lo scarico la condotta attraverserà dei campi agricoli a breve distanza dal sedime del canale, distinti ai mappali 191-193 foglio 12 (Comune di Venasca) e 64-311-63 fg. n.10 (Comune di Piasco) Raggiunta la zona C in cui il canale sottopassa la strada Provinciale la condotta devierà immettendosi nel sottostante sedime stradale. La tubazione verrà posata per conci, realizzando il primo tratto in destra, deviando il traffico sulla sinistra, quindi si proseguirà facendo passare il traffico sulla parte già realizzata. Per la posa si prevede la messa in opera di una tubazione camicia di diametro leggermente superiore. Per garantire la stabilità della carreggiata, tutta la sezione di scavo verrà riempita con misto cementato di adeguata resistenza con interposta rete elettrosaldata di rinforzo. Il piano viario verrà ripristinato con la stesa del misto bitumato e con la realizzazione di un tappeto asfaltico su tutta la larghezza stradale per 20 m a cavallo della zona dell'attraversamento. Tratto di monte C-D (lunghezza m. 260 m) Superata la strada la condotta segue i terreni adiacenti al vecchio impianto. Verrà superato il canale di scarico (scaricatore) posto a monte della finestra d'ingresso del bacino, si proseguirà sui terreni a lato del bacino e quindi si entrerà nel mappale 54 e 271 che sono adiacenti all'attuale canale seminterrato. I mappali 79 e 285 sono di Proprietà del Consorzio e verranno utilizzati quali area di cantiere e di deposito, considerata la loro vicinanza alla SP.Il passaggio sotto il primo scaricatore verrà effettuato ad adeguata profondità e la tubazione rinfiancata in cemento sarà blindata sulla parte sommitale con la Studio di Impatto Ambientale Quadro progettuale 8

messa in opera di massi inglobati nel getto. Lungo i terreni agrari è prevista la posa con la rimozione del primo strato di terreno agrario, lo scavo della condotta, la messa in opera della condotta con adeguato rinfianco, il ritombamento e la sistemazione finale con il riposizionamento dello strato agrario precedentemente rimosso. Il manto erboso verrà ricostituito con una o più semine di opportune essenze. Sul terreno è prevista la raccolta delle pietre che potranno emergere dagli scavi a fine dei lavori. In corrispondenza del punto D la condotta attraverserà il sedime nell'attuale Canale del molino e si manterrà sui terreni in destra del canale che nella zona risulta in rilevato. Per l'attraversamento del Canale del Molino di Piasco si prevede la posa in profondità della condotta tale da garantire un adeguato ricoprimento e la stabilità delle sponde e del fondo. Nel merito si prevede il rinfianco della condotta con misto cementato e la messa in opera sulle sponde e sul fondo di massi da scogliera. La posa della condotta come riportato nelle sezioni dovrà essere eseguita ad una distanza adeguata dalle fondazioni del canale al fine di non comprometterne la stabilità. La profondità di posa, riportata nel profilo, garantisce comunque un ricoprimento minimo di 1 m. Nelle planimetrie sono indicati gli ingombri della condotta e la sua precisa disposizione. Nel tratto a monte del punto D nel mappale 84 si prevede l'abbattimento di due filari di piante che verranno messe a dimora al fine dei lavori con nuovo impianto. Nel mappale 54 si prevede solo la rimozione delle piante di testata dei filari. Tratto D-E (lunghezza 160 m) : nel tratto la condotta percorre i terreni a ridosso del canale aereo e lo attraversa in corrispondenza del mappale 86. Finita la parte in rilevato il canale si sviluppa per il tratto aereo della lunghezza di circa 600 m. La sezione in calcestruzzo è sorretta da una serie di pilastri posti al passo di 550 cm, Studio di Impatto Ambientale Quadro progettuale 9

che alzandosi progressivamente presentano delle sette nella parte terminale. La condotta attraverserà il tracciato del canale poco a valle del rilevato dove l'altezza sottostante consente l'accesso ai mezzi.. Il punto di passaggio è previsto tra una pilastrata e quella successiva. La distanza tra queste consente lo scavo e la posa senza rimuovere il soprastante manufatto di cui sarà garantita la stabilità. La posa nel mappale 86 comporterà la rimozione di due filari di piante che verranno rimesse a coltura dopo la posa in opera della condotta. La tubazione proseguendo verso valle, dopo aver attraversato nuovamente il Canale del Molino di Piasco, si immette nel mappale 210 dove si prevede la rimozione di due filari di piante. Tratto E-F (lunghezza 120 m): nel tratto la condotta percorre i terreni a ridosso del canale aereo. Nel punto E la condotta attraverserà il tracciato del canale del Molino e di immetterà nel mappale 210. Per la messa in opera della tubazione come indicato nella sezione 20 e riportato nella planimetria è prevista la rimozione di due filari di piante che a fine lavori verranno rimesse a dimora con un nuovo impianto. IL danno verrà corrisposto al proprietari con l'indennizzo di servitù per la posa della condotta. Nel punto F la condotta attraversa nuovamente il Canale del Molino e si immette nei mappali 93-92. Tratto F-G (lunghezza 200 m): nel tratto la condotta percorre i terreni a ridosso del canale aereo. Dopo aver attraversato il canale del Molino la condotta percorre dei mappali 92 e 123 con impianto a frutteto. Come riportato nelle planimetrie per la messa in opera della tubazione è prevista la rimozione di due filari di piante che a fine lavori verranno rimesse a dimora con un nuovo Studio di Impatto Ambientale Quadro progettuale 10

impianto. Nel punto G la condotta attraversa nuovamente il Canale e si immette nel mappale 44 libero da frutteti. Tratto G-H (lunghezza 190 m) : nel tratto la condotta percorre i terreni a ridosso del canale aereo e raggiunto il mappale 42 devia per raggiungere il sito in cui si prevede la posa della centrale. La zona è libera da impianti di frutteto e per i lavori si mantiene un adeguata distanza dal canale che in zona presenta delle saette ( pilastri inclinati) tali da irrigidire la struttura in elevazione. L'accesso a detta area avverrà attraverso il mappale 76 in vicinanza al confine del mappale n. 42. Tratto H-I lunghezza 80 m: il canale di scarico presenta una sezione rettangolare della larghezza di 3,00 m e della pendenza di circa 0,12 %. Il ricoprimento del canale interrato sarà di 1,00 m e su di esso sarà garantita la completa disponibilità agraria dell'area. Il canale dopo uno sviluppo di circa 80 m si immetterà nell'attuale bacino di calma a valle dell'attuale centrale documentato nella fotografia 9.. Centrale idroelettrica L'edificio della centrale verrà realizzato ex novo in sinistra di quello esistente a maggiore distanza dai fabbricati della zona. Per accedere all'edificio si utilizzerà la stradina attualmente utilizzata per la centrale Prati Soprani e superato il canale aereo, una nuova strada sterrata condurrà al sito della centrale. La centrale sarà collocata a 110 metri dalla Strada Provinciale ed a circa 50 m dalle abitazioni più vicine. Dalle abitazioni di monte si rileva una distanza di 220 m. La centrale avrà una forma in pianta regolare con le dimensioni esterne 13,00 m x 11,00 m. L'accesso alla centrale avverrà attraverso una pista sterrata che verrà realizzata in aderenza Studio di Impatto Ambientale Quadro progettuale 11

al confine del mappale n.42 L'edificio si suddivide in due blocchi, di cui uno è destinato alle due turbine ed ai quadri elettrici, l'altro destinato ai locali di servizio ENEL, contatori e trasformatori. Il locale turbina è collocato nel primo blocco di maggiore dimensione posto sul lato di monte accessibile dal portone che si affaccerà sulla stradina di accesso. Le dimensioni nette del locali macchine sono di 8,00 m x 10,00 m con un altezza interna dal piano campagna di circa 5,50 m. Il piano di posa delle macchine sarà ad una quota inferiore tale da consentire il raccordo tra la tubazione in arrivo e il canale in partenza. Per poter posare le macchine e garantirne la futura manutenzione verrà posato un carro ponte con punto di aggancio sul pianerottolo retrostante la porta di accesso. Sul prospetto principale si prevede la messa in opera di una porta di 1,20 m per l'accesso ai locali. Internamente i quadri verranno posti su un grigliato interno che a ridosso della parete secondaria sarà collegato alla scala di accesso al piano macchine. In testa alle due macchine verranno posate le due valvole di fermo mentre le turbine saranno collegate ai generatori ad asse verticale. La condotta forzata in corrispondenza della centrale verrà divisa in due tubi di diametro minori conformi alle caratteristiche delle macchine. Dalla condotta di destra con la stessa sezione partirà la condotta di by pass sezionata da una valvola asincrona che nel caso di fermo impianto o dell'alimentazione, aprirà il flusso verso valle garantendo la portata alle utenze. Il settore dei locali di servizio verrà ripartito in tre locali, che saranno accessibili direttamente dal piazzale antistante la centrale idroelettrica, e che saranno: locale ENEL locale Contatori locale Trasformatori Il locale ENEL presenta dimensioni interne di 3,50 m x 5,00 m con due finestre di dimensione Studio di Impatto Ambientale Quadro progettuale 12

0,50 x 1,20 m e n. 3 aperture di aerazione di dimensione 1,20 x 0,50 m. Il locale trasformatori presenta le dimensioni 3,00 m x 3,50 m. Il locale contatori presenta dimensioni di 3,50 x 1,50 m. Nell edificio, necessario per alloggiare le apparecchiature di produzione dell energia elettrica, non si prevede la presenza continuativa del personale. La presenza dell uomo sarà limitata al controllo del funzionamento delle macchine ed alle eventuali manovre di regolazione manuale. Mediamente, l impianto dovrà funzionare in automatico e tutte le anomalie verranno segnalate via telefonica al Consorzio proponente. Canale di scarico Il canale di scarico delle acque turbinate sarà realizzato completamente interrato e avrà una lunghezza di circa 80-81 m. Il canale di scarico presenta una larghezza di 3,00 m con una pendenza media del 0,125 %. Il canale ha sezione rettangolare avrà le pareti laterali di altezza variabile al fine di garantire un ricoprimento medio di 1,00 m del terreno Al termine del canale di scarico verrà effettuata la misurazione della portata derivata, posizionando una scala graduata opportunamente tarata in base alle condizioni d'esercizio. Studio di Impatto Ambientale Quadro progettuale 13

AZIONI DI PROGETTO Si sono distinte le azioni di progetto in azioni temporanee (legate alla fase di cantiere) ed azioni permanenti, ossia quelle inizianti dal cantiere e quelle presenti anche durante la fase di esercizio. Per un più completo resoconto delle modalità di esecuzione delle diverse opere si rimanda al quadro ambientale ed allo specifico capitolo riguardante le attività di cantiere. AZIONI TEMPORANEE Cantiere di posa della condotta Il cantiere di posa della condotta interesserà una fascia di circa 10 m lungo tutto il tracciato della condotta, e sarà destinato agli scavi, alla movimentazione dei mezzi ed alla posa della condotta e dei cavidotti. Il deposito temporaneo delle condotte è previsto in prossimità di più punti, ossia: in prossimità dell'opera di presa, per il primo tratto; nei prati presenti in sinistra della provinciale (salendo in valle), più o meno a metà del tratto mappale 79; in prossimità dell'area della centrale. Le tubazioni dalle zone di deposito verranno trasportate al punto di posa dove progressivamente verrà aperta la sezione di scavo. Il terreno scavato in parte verrà utilizzato nel ritombamento in parte verrà portato a discarica autorizzata o utilizzato nell'ambito del cantiere per la chiusura nel canale esistente nel tratto interrato. Cantiere della centrale di produzione e dell'opera di presa I due cantieri in questione saranno normali cantieri edili. Nel caso dell'opera di presa, considerata la vicinanza al canale verranno adottate tutte le precauzioni per le opere da realizzare in alveo. In particolare si procederà inizialmente all'allontanamento della fauna ittica Studio di Impatto Ambientale Quadro progettuale 14

e alla realizzazione della salvanella per allontanare le acque dalla sponda destra. Quindi si procederà allo scavo mantenendosi a circa 1 m dalla sponda esistente. Le acqua d'infiltrazione verranno allontanate con l'uso di una pompa di cantiere. Si procederà alla realizzazione del corpo centrale della presa con la vasca di dissabbiatura e la vasca di carico. Verranno realizzate le pareti verticali e la soletta sovrastante. Completata la parte centrale del manufatto si procederà con la realizzazione del canale di bypas e la deviazione delle acque oltre la presa realizzata in precedenza. Sarà possibile liberare dalle acque l'area della traversa e procedere al completamento della presa. Realizzata la traversa e posizionata la paratoia a ventola in orizzontale, le acque verranno riportate nel sedime originario e sarà completata la sponda con la messa in opera dei massi da scogliera. Per quanto riguarda la centrale e il canale di scarico, gli scavi verranno eseguiti seguendo le normali tecniche dell'arte, rispettando la pendenza delle scarpate in base alle caratteristiche meccaniche del terreno in posto. AZIONI PERMANENTI INIZIANTI DAL CANTIERE Opere fuori terra Le due opere fuori terra cui ci si riferisce sono la centrale e l'opera di presa. Entrambe le opere prevedono la realizzazione di una pista di accesso. La superficie totale che sarà sottratta all'attuale uso agricolo risulta così contraddistinta: Opera di presa Centrale (area recintata) Piste di accesso alla presa e alla centrale Totale Superficie occupata (mq) 750 mq 600 mq 400 + 200 mq 1950 mq Studio di Impatto Ambientale Quadro progettuale 15

Condotta forzata La condotta forzata sarà posata interrata alla profondità di almeno 1,00 m, al fine di non condizionare l'uso del suolo nei terreni agricoli attraversati. Nel tratto di attraversamento della viabilità provinciale, la condotta verrà dotata di una tubazione camicia ricoperta con uno strato minimo di 50 cm di calcestruzzo strutturale debitamente armato, e ricostruzione della pavimentazione stradale mediante stesa di misto granulare bitumato, conglomerato bituminoso per strato di collegamento e tappeto di usura finale. AZIONI PERMANENTI DURANTE LA FASE DI ESERCIZIO Derivazione delle portate In progetto è prevista la captazione a quota 523,91 m circa e le la derivazione mediante condotta forzata di diametro 2300 mm attraverso i terreni agricoli posizionati a ridosso dell'opera esistente. Il dislivello che si intende sfruttare ai fini energetici è di 19,69 m. La portata media derivata è di 3942 l/s, mentre, la portata massima prevista è di 5500 l/s. La derivazione delle portate è concessa per un periodo di 30 anni. Gestione dell'impianto/produzione elettrica Con la gestione dell'impianto si intende essenzialmente la produzione di energia elettrica alimentata da fonti rinnovabili. L'impianto in progetto ha una potenza media installata di 636 kw ed ha una producibilità stimata di 5.751.000 kwh. Dott. Ing. Franco GIRAUDO Studio di Impatto Ambientale Quadro progettuale 16