EMIGRAZIONE ITALIANA: ASPETTI SOCIO CULTURALI ED ECONOMICI POLITICI

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Transcript:

EMIGRAZIONE ITALIANA: ASPETTI SOCIO CULTURALI ED ECONOMICI POLITICI Capitolo 1...3 L emigrazione italiana...3 1.1 Introduzione al fenomeno....3 1.2 Storia dell emigrazione italiana....7 1.3 Le politiche sull emigrazione...14 1.4 Indagine statistica...20 Capitolo 2...25 Gli italiani nel mondo: aspetti socio culturali ed economici politici....25 2.1 La condizione degli italiani all estero...25 2.2 Il sistema internazionale e comunitario di sicurezza sociale per gli italiani all'estero...31 2.3 Le nuove generazioni di emigranti...37 2.4 Emigrazione e religione....41 2.5 Le rimesse degli italiani nel mondo....45 2.6 Le aziende italiane aii'estero...52 2.7 L'emigrazione qualificata...55 Capitolo 3...60 Le migrazioni interne...60 3.1 Le grandi migrazioni interne in Italia nell ultimo secolo....60 3.2 Prima della seconda guerra mondiale....63 3.3 Il secondo dopoguerra...67 3.4 Accoglienza e integrazione degli immigrati meridionali...73 3.5 Industrializzazione e selettività della domanda di lavoro....76

3.6 L inurbamento di massa...79 Bibliografia - Capitolo 3...83 Il nuovo quadro migratorio italiano...87 4.1 Il nuovo quadro migratorio italiano: tendenze demografiche e sociali...87 4.2 La ripresa dell'emigrazione dal Sud e la sua importanza...93 4.3 Emigrati e immigrati, emigranti e immigranti....97 4.4 Il voto degli italiani all'estero e lo stereotipo dell'emigrante....104 Bibliografia - Capitolo 4...110

Capitolo 1 L emigrazione italiana 1.1 Introduzione al fenomeno. L obiettivo della ricerca consiste nel descrivere il fenomeno emigratorio che interessa l Italia nel suo insieme. L analisi è stata svolta in modo da descrivere non solo l aspetto quantitativo, ma anche quello qualitativo dell emigrazione, infatti, oltre ai numeri e alle percentuali, ciò che risulta è un profilo generale dell emigrazione sotto gli aspetti politico, sociale ed economico. L emigrazione come fenomeno sociale, prodotto cioè essenzialmente dalla necessità di sfuggire alla miseria e alla disoccupazione, comincia a comparire nei primi anni successivi all unificazione politica del paese, si fa robusta a partire dal 1870 e assume vere e proprie dimensioni di massa a partire dal 1880. Per tutto l ultimo ventennio del secolo diciannovesimo e nel primo decennio del ventesimo il tasso di emigrazione aumentò regolarmente ogni anno, fino a toccare il massimo nel 1913 (anno in cui gli emigrati sono oltre 872.000), per poi subire un brusco calo in coincidenza con gli anni della prima guerra mondiale.

Le statistiche sull emigrazione nel periodo considerato non sono del tutto attendibili poiché non si distingue fra emigrazione definitiva ed emigrazione temporanea. Si può, comunque, dire che per quanto riguarda l emigrazione nei paesi extraeuropei questa va considerata, nella grande maggioranza dei casi, come definitiva 1. In particolare, dopo la flessione del 1876-80 si ha un brusco aumento dell emigrazione nel 1881-85, con una regolare tendenza all aumento negli anni successivi. Per quanto riguarda le destinazioni del flusso migratorio, i paesi europei assorbono la quota maggiore degli emigrati fino al 1881-85, poi col quinquennio successivo questa passa ai paesi transoceanici Per quanto riguarda la composizione sociale degli emigrati, invece, la stragrande maggioranza di questi è formata da contadini, in prevalenza meridionali, veneti e friulani. Alla radice del fenomeno stavano i profondi squilibri dello sviluppo economico e sociale italiano: innanzitutto fra nord e sud e, quindi, fra città e campagna, fra zone industrializzate o a tendenziale industrializzazione e zone agrarie arretrate e in via di disgregazione sociale ed economica. 1 Cfr. FONDAZIONE MIGRANTES, Rapporto italiani nel mondo 2006, Centro studi e ricerche, Roma 2006, p. 12 e ss.

La contraddizione tra la crescente pressione demografica e la scarsa disponibilità di nuovi posti di lavoro di una struttura economica arretrata poteva essere risolta o attraverso un radicale rivoluzionamento della struttura economica stessa o attraverso la valvola di sfogo dell emigrazione. In assenza di iniziative governative e di alternative concrete, le masse meridionali contadine scelsero spontaneamente la via dell emigrazione. Lo stesso governo vide favorevolmente questo fenomeno che da una parte allontanava il pericolo di esplosioni sociali e dall altra contribuiva, mediante le rimesse degli emigrati, al riequilibrio della bilancia dei pagamenti. Ciò nondimeno, il governo si mosse solo tardivamente e in modo insufficiente: la prima legge in materia è del 1888. Gli effetti di lunga durata di questa emorragia di forza-lavoro furono contraddittori: l allentamento della pressione demografica, traducendosi in una relativa diminuzione dell offerta di lavoro, permise a chi restava di conquistare salari più alti e condizioni di lavoro migliori. Tuttavia, nel lungo periodo lo spopolamento delle campagne meridionali ne ritardò lo sviluppo, sottraendo a quelle regioni le forze più giovani e dinamiche. Per questi motivi l emigrazione italiana nel mondo ha rappresentato uno dei tratti più peculiari e caratteristici dell intera storia contemporanea del

paese. Infatti, se è vero che molte altre nazioni hanno conosciuto flussi migratori di grande portata, è difficile trovare altri esempi, come quello italiano, così intensi, così a lungo distribuiti nel tempo, così variegati per provenienza territoriale e sociale e così diversificati per i luoghi d arrivo. Le radici dell emigrazione italiana vanno ricercate in un arco di problemi ampio e con uno spessore storico assai rilevante: il precario contesto economico, la crescita della disoccupazione rurale o semirurale unitamente alle cicliche crisi industriali, vanno interpretate come spinte all espatrio. Inoltre, la depressione serica del 1876-77, la crisi generale degli anni 1888-1896 che respingeva dalle città i contadini, fino alla crisi di disoccupazione industriale e agricola che esplose nel 1912-13 diedero il via al più grande boom emigratorio della storia italiana 2. La nostra analisi delle cause dell emigrazione italiana parte, quindi, dalla prima metà dell Ottocento fino ad arrivare agli ultimi decenni ove la difficile situazione economica del Paese sembra aver ridato vigore al fenomeno. 2 Cfr. PUGLIESE E., L Italia tra migrazioni internazionali e migrazioni interne, il Mulino, Bologna 2002, p. 10 e ss.