Università degli Studi di Firenze Facoltà di Architettura Dipartimento di Tecnologia e Design Pierluigi Spadolini Energetica: obiettivi, norme e gas climalteranti. Prof. Ing. GIORGIO RAFFELLINI
Programma OBAMA La nuova ENERGY ECONOMY sarà la priorità n.1, volano per il futuro sviluppo economico negli USA e nel Mondo. Egli prevede : - la messa all asta dei permessi di emissioni inquinanti, e con il ricavato investimenti per energie alternative, per nuova generazione di biocarburanti, e di nuovi veicoli ibridi; - di investire nei prossimi 10 anni circa 150 miliardi di $ = circa 200 miliardi di = circa 40.000 miliardi di lire/anno in quanto sopra, - di creare in tal modo circa 5 milioni di nuovi posti di lavoro
- entro i prossimi 4 anni almeno il 10% dell energia elettrica consumata negli USA per ogni persona (circa il triplo di un italiano) dovrà essere generata da fonti rinnov. (eolico, geotermico, solare,ecc..), e tale quota nel 2025 dovrà salire al 25%, - di introdurre incentivi affinché entro il 2020 si riduca il consumo di elettricità naz. (risp. energ. el) del 15% almeno, - consumi per la climatizzazione di tutti i nuovi edifici ridotti del 50% rispetto a quelli attuali, e del 25% per tutti quelli esistenti entro i prossimi 10 anni (2019-2020
Programma Italia ed Europa I Governi degli ultimi anni hanno concesso numerosi incentivi, e per il futuro prevedono che ci saranno in Italia i seguenti consumi: - 50% da fonti fossili (petrolio e metano), ora più dell 80%, - 25% da nucleare, ora 0, a mio parere di molto difficile attuazione, specie dopo l ultimo incidente in Giappone, - 25 % da fonti rinnovabili e risparmio energ.
Il rispetto delle quote fissate nel protocollo di Kyoto e la rivoluzione verde in atto ha molti aspetti positivi: posti di lavoro, nuove Aziende, alleggerimento dei costi energ. sia per i singoli cittadini che per lo stato (bilancia dei pagamenti). In Germania già quasi il 10% del loro fabbisogno da energie rinnovabili, e così altri Paesi Euro (Austria, Finlandia, Norvegia)
Strategia EU 20-20-20: entro 2020 si deve attuare : - 20% emissioni gas serra - 20% riduzione consumi energia consumata + 20% fonti rinnovabili nel totale dei consumi
Direttiva EU 2010/31 del 19/5/2010 che modifica la Dir. 91/2002 Art. 9 a) Entro 2020 gli stati membri provvedono che gli edifici di nuova costruzione siano ad energia quasi zero (ZEB= Zero Energy Building ) b) dal 31/12/2018 gli edifici di nuova costruzione occupati da Enti pubblici e di proprietà di essi siano ZEB Gli stati membri procedono all adozione di politiche, misure, ed incentivi anche per gli edifici ristrutturati verso ZEB obiettivi intermedi per migliorie prestaz. Energ. Negli edif. Nuovi entro 2015
Art. 12 gli stati m. provvedono affinché sia rilasciato un Cert. Prestaz. En. (CPE) per 1.a per edif. o unità immob. costruiti, venduti o locati ad uno nuovo, e 1.b per edif. in cui oltre 500 m2 siano occupati da Enti p. abitualmente frequentati da pubblico; tale soglia è abbassata a 250 m2 dal 9/7/2015 2. gli stati m. dispongono che per costruzione, vendita o locazione di edifici o unità immob. il CPE sia mostrato a chi acquista o diventa locatario, 3. per vendita o locazione prima della costruzione il CPE dovrà essere fornito a fine costruzione a chi compra o diventa locatario
Emilia Romagna: le modifiche della nuova DGR 1366/2011 Il 6 ottobre 2011 è entrata in vigore la DGR 1366/2011 Proposta di modifica alla DAL 156/2008 con cui l Emilia Romagna recepisce le disposizioni del DLgs 28/2011 in materia di fonti rinnovabili. La DAL 156/08, che così aggiornata continua ad essere l unico provvedimento normativo da rispettare, prevede per gli edifici di nuova costruzione o soggetti a ristrutturazione: fino al 31 maggio 2012: - la copertura mediante FER del 50% del fabbisogno di energia per la produzione di ACS - installazione di impianti d produzione di energia elettrica da FER per una potenza pari a 1kW per alloggio e 0,5 kw ogni 100 mq di superficie per edifici non residenziali
Emilia Romagna: le modifiche della nuova DGR 1366/2011 dal 31 maggio 2012: nuovi standard con applicazione progressiva a copertura di quota parte (fino ad arrivare al 50%) dell intero consumo di energia termica dell edificio (per la climatizzazione e per la produzione di ACS), e di produzione di energia elettrica
Decr.Leg n. 28 del 30/3/2011: Attuazione direttive 2009/30/CE su promozione uso energie da fonti rinnovabili: Consumo finale lordo totale almeno il 20% da FER Consumo trasporti lordo almeno il 10% da FER Obiettivo Italia: consumi da FER almeno oltre il 17% entro il 2020.
Gas climalteranti: Il differenziale tra quanto effettivamente emesso e quanto ottenuto dal Piano di assegnazione italiano, pubblicato nella sua versione definitiva alla fine di febbraio 2006, stabilirà per ogni impianto coinvolto la necessità o meno di acquisire quote sul mercato per rientrare nei limiti stabiliti. Sulla ritardata attivazione del collegamento con il registro comunitario delle emissioni l Italia ha rischiato la messa in mora da parte della Commissione UE, che invece ha richiamato il nostro Paese in merito alla mancata comunicazione dei dati che dovranno consentirci di partecipare al sistema internazionale di scambio delle quote di emissione a partire dal 2008.
Al di là dei pure importanti aspetti formali del sistema, i ritardi che si sono accumulati rispetto alle scadenze previste dalla Direttiva sull Emissions Trading, creando incertezze e dilazionando l adozione di strategie adeguate, rischiano di essere fortemente penalizzanti per l Italia anche in considerazione di alcuni fatti: - circa 300 impianti, prevalentemente concentrati nella categoria altri impianti di combustione e nell industria della carta, hanno avuto un assegnazione di quote inferiore a 10.000 t/co2 anno;si tratta di soggetti di medie/piccole dimensioni che potrebbero trovare difficoltà ad approvvigionarsi di quote, con costi di transazione sproporzionati rispetto al loro effettivo contributo alle emissioni di gas serra;
i grandi produttori elettrici, l Enel in primis,stanno trasferendo sugli utenti finali l extra costo derivante dalla copertura dei costi dell Emissions Trading procurandosi di fatto profitti aggiuntivi e penalizzando ulteriormente il sistema economico, già gravato da alti costi dell energia;entro il 30 giugno 2006 doveva essere presentato il nuovo Piano di assegnazione per il periodo 2008-2012; a tal fine la Commissione Europea ha già emesso le linee guida sulla seconda fase di assegnazione delle quote, facendo tesoro delle cosiddette lessons learned. Le indicazioni, sviluppate sulla base dell esperienza maturata a livello europeo fino a ora, sono orientate a un maggiore utilizzo dell ET nel raggiungimento degli obiettivi nazionali di Kyoto, a regole più semplici e trasparenti di assegnazione delle quote, a una maggiore attenzione al rispetto delle tempistiche per evitare che le aziende vengano danneggiate dai ritardi di avvio del sistema (come nel caso italiano).
La Commissione si aspetta un taglio importante del totale delle quote assegnate (6%) che andrà a ricadere prevalentemente sui Paesi più lontani dagli obiettivi di Kyoto; tra questi, su tutti, Italia (si parla di un taglio del 16%) e Spagna. Solo nei prossimi mesi si potrà compiutamente capire il reale impatto dell Emissions Trading sul sistema italiano e quindi il rischio di dover affrontare, in vista della seconda fase, un lungo e travagliato periodo di negoziazione per le nuove assegnazioni. Di solito il parametro citato è la quantità di CO2 emessa, ma nelle emissioni da combustione ci sono altri ossidi ed inquinanti assai più pericolosi, ad es. NOx ed SOx, che combinandosi con il vapor d acqua presente nell aria, formano acidi: nitrico e solforico, fra i più aggressivi esistenti (vedasi fenomeno delle piogge acide!).