Lavori di ripristino sezione di deflusso mediante svasamento e consolidamento sponde e difese spondali lungo il torrente Versa



Documenti analoghi
COMUNE DI PESCIA RELAZIONE IDRAULICA DI SUPPORTO ALLA VARIANTE AL PIANO STRUTTURALE AI SENSI DELL'ART.30 L.R. 65/2014 COMMITTENTE: COMUNE DI PESCIA

VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE : PROCEDURA DI VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA PER REALIZZAZIONE IMPIANTO FOTOVOLTAICO

Studio idrologico e idraulico del tratto vallivo del Borro di Gavinaia in loc. Greve in Chianti

CAPITOLO 8 I PROGRAMMI DI INTERVENTO IN MATERIA DI DIFESA DEL SUOLO

CONTRATTO DEL LAGO DI BOLSENA. Accordo di Programmazione Negoziata PROTOCOLLO DI INTESA

COMPONENTE GEOLOGICA, IDROGEOLOGICA E SISMICA DEL PIANO DI GORVERNO DEL TERRITORIO COMUNALE DI BEDULITA (BG) Integrazioni

REGOLAMENTO PER LE INIZIATIVE DI TUTELA AMBIENTALE NELLA REALIZZAZIONE DEI LAVORI PUBBLICI DELLA PROVINCIA DI RIMINI

AUTORITA DI BACINO DI RILIEVO REGIONALE NORMATIVA-TIPO RELATIVA AGLI AMBITI NORMATIVI DELLE FASCE DI INONDABILITÀ EX DGR 250/05

PIAE TIPOLOGIA DI POLO. LITOLOGIA DEL GIACIMENTO Sabbie fini. COMUNI INTERESSATI Ferrara INQUADRAMENTO DELL AREA

5. COMPRENSORIO DI PIAGGE-SAN SALVATORE (AP-20 AREA STRALCIATA) 5.1 VERIFICA PRELIMINARE E VERIFICA SEMPLIFICATA

UTILIZZO DI STRUTTURE DI SOSTEGNO IN GABBIONI NELLE OPERE DI CONSOLIDAMENTO DEI TERRENI E NELL INGEGNERIA NATURALISTICA:

Gemellaggi per l Internalizzazione Regionale di Esperienze di successo (A.G.I.R.E. POR) A.G.I.R.E. POR - Bari

Manutenzione straordinaria del Torrente Salsero

SymCAD/C.A.T.S. modulo Canali Schema

ALLEGATO 3. Linee guida per gli interventi sulla viabilità provinciale. PTCp 2020 NORME DI ATTUAZIONE

PIAE TIPOLOGIA DI POLO. LITOLOGIA DEL GIACIMENTO Sabbie medie e fini COMUNE INTERESSATO Ostellato INQUADRAMENTO DELL AREA

Il Manuale si articola in: - Manuale d uso - Manuale di manutenzione - Programma di Manutenzione

TRACCIA PER LA REDAZIONE DELLA RELAZIONE GEOLOGICA E DELLA RELAZIONE GEOTECNICA FACENTI PARTE DI UN PROGETTO PER COSTRUZIONI.

Autorità di Bacino BACINO PILOTA DEL FIUME SERCHIO

Difesa del suolo e pianificazione dei bacini idrografici

PROVINCIA DI SAVONA Settore Gestione della Viabilità, Strutture, Infrastrutture, Urbanistica

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

LINEE GUIDA PER LA REDAZIONE DELLE RELAZIONI GEOLOGICHE E GEOTECNICHE E RELATIVE INDAGINI GEOGNOSTICHE

VERIFICA DI COMPATIBILITA IDROGEOLOGICA DELLE VARIANTI DI PGT ATR3 E ATP2 ALLO STUDIO GEOLOGICO COMUNALE VIGENTE


1.1 Descrizione e collocazione dell intervento Modalità di uso corretto...3

PARTICOLARI COSTRUTTIVI MURATURA ARMATA POROTON

Studio di Geologia Applicata - Dott. Geol. Pier Luigi Amadori

Il rischio idraulico REGIONE EMILIA-ROMAGNA. Servizio Tecnico Bacino Reno. Giuseppe Simoni

AL PRESIDENTE DELLA REGIONE LIGURIA AL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI IMPERIA AL SINDACO DI POMPEIANA

CASE HISTORY DRENAGGIO VIGNETI- IDROSAC-MONTALCINO (SIENA)

1.1 Descrizione e collocazione dell intervento Modalità di uso corretto Sottoprogramma delle prestazioni Stabilità...

EDILIZIA BIOECOLOGICA PER UNO SVILUPPO URBANO SOSTENIBILE. Il recupero ambientale in ambito urbano: l ingegneria naturalistica:

SAI Progetti s.r.l. GeoTer

RELAZIONE TECNICO-DESCRITTIVA

- che attualmente il Lazio è interessato da 6 aree protette nazionali e da 69 aree protette regionali

CAPITOLO 6 IL SISTEMA INFORMATIVO TERRITORIALE DELL AUTORITÀ DI BACINO DELLA BASILICATA

PROGETTO DEFINITIVO DI MESSA IN SICUREZZA DELL ABITATO DI ESCARRA

Comune di San Martino Buon Albergo

Documento approvato dal Consiglio Direttivo dell ANVUR nella seduta del 15/5/2013

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

REGIONE ABRUZZO COMUNE DI ROCCA S. GIOVANNI

CAPITOLO I CARATTERI COSTITUTIVI DEL PIANO DELLA VIABILITÀ

Localizzazione geografica. Anno Committenti. Venezia. Importo Lavori 6.8 (milioni) Categoria Opere VII c

IL GLOBAL SERVICE, servizi complessivi

COMUNE DI VILLESSE PROVINCIA DI GORIZIA REGOLAMENTO PER LA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE

Linee guida di progettazione geologica: un esempio in rapporto alla idrogeologia di bassa pianura IL PROGETTO IDRO DELLA PROVINCIA DI VENEZIA

Struttura, obiettivi e strategia dei Piani di Gestione dei Siti Natura Fulvio CERFOLLI, PhD

REGOLAMENTO URBANISTICO

PROGETTO PRELIMINARE DEL TRATTO CENTRALE DELLA PISTA CICLABILE "TREVISO - OSTIGLIA" NEL TERRITORIO DI GRISIGNANO DI ZOCCO PROGETTO PRELIMINARE

GLI INTERVENTI DI SISTEMAZIONE IDRAULICO-FORESTALI NELLA PREVENZIONE DEI RISCHI NATURALI LE LINEE DI AZIONE DELLA REGIONE PIEMONTE

03. Il Modello Gestionale per Processi

A.S.A. S.p.A. POTENZIAMENTO DEPURATORE DI ROSIGNANO SOLVAY. Comune di Rosignano Marittimo PIANO DI GESTIONE TERRE E ROCCE DI SCAVO

Tutela dei versanti e sicurezza idrogeologica

DETERMINAZIONE PROT N / REP. N. 509 DEL

Con riferimento all oggetto ed a riscontro delle richieste di chiarimenti pervenute a questa Società si osserva quanto segue.

Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili

Comune di Rieti Assessorato Protezione Civile

COMUNE DI BUTTAPIETRA Provincia di Verona

SCHEMA di PROTOCOLLO D INTESA. fra

CITTA DI SACILE AGGIORNAMENTO. ACCORDI CON I GESTORI PROTOCOLLO D INTESA (Regolamento di attuazione, art. 9)

Il calcolo delle sopraelevazioni in muratura in funzione del livello di conoscenza

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

REGOLAMENTO PROVINCIALE SUL PIANO DELLA PERFORMANCE E SUI SISTEMI DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE

Aspetti geologici nella pianificazione

INTRODUZIONE AL PROBLEMA DELLA FRANOSITA DEI VERSANTI

IMPIANTO IDROELETTRICO AD ACQUA FLUENTE SUL FIUME ADIGE ANALISI IDRAULICA BIDIMENSIONALE ED EVOLUZIONE MORFOLOGICA DEL FONDO ALVEO

I dati ricavabili da suddette verifiche (tiranti, velocità, etc.) saranno comunque necessari per procedere con la fase progettuale esecutiva.

COMUNE di PUTIGNANO. Provincia di Bari

Studio per il riutilizzo delle terre e rocce da scavo

REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLA VALUTAZIONE, INTEGRITA E TRASPARENZA DELLA PERFORMANCE

PIANO REGIONALE ATTIVITA ESTRATTIVE (P.R.A.E.)

CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO

CAPO I PROGETTAZIONE DI OPERE E LAVORI PUBBLICI

Piano Regionale di Tutela delle Acque del Friuli Venezia Giulia

Problematiche geoarcheologiche nella città di Roma

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti

SEMINARIO DI STUDIO Il fiume Fiora tra la S.S. Aurelia ed il mare: aspetti idraulici e di difesa costiera

Regolamento del Settore Attività Giovanile. Approvato dal Consiglio Federale Del 13 aprile 2013 con delibera n. 124

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE

3. PROBLEMATICHE AMBIENTALI

Regione Lombardia. Provincia di Pavia COMUNE DI CURA CARPIGNANO PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO

I SISTEMI QUALITÀ NEI RAGGRUPPAMENTI DI IMPRESE E NEI CONSORZI

Comune di Loreggia Provincia di Padova 3^ Settore Edilizia Privata e Urbanistica PARZIALE

Gabbioni e Gabbioni drenanti

I CONTRATTI DI FIUME in Lombardia

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007

COMUNE DI GONARS. Disciplina in materia di impianti per la telefonia mobile REGOLAMENTO COMUNALE PER LA TELEFONIA MOBILE

CAV S.p.A. Concessioni ni Autostradali Venete

PIANIFICAZIONE E DIFESA DEL SUOLO IN TOSCANA Ing. Beatrice Mengoni Settore Difesa del suolo Regione Toscana

FORUM SICUREZZA NEI CANTIERI EDILI NORMATIVA E CRITICITA IRRISOLTE. Il Coordinatore della Sicurezza e le recenti modifiche legislative

BesTec Rivestimenti spondali - Alta qualità per grandi esigenze

Rischio idrogeologico Uso delle barriere mobili durante le esondazioni.

1 PREMESSA 2 RIFERIMENTI LEGISLATIVI

Dott. Ing. Alessandro Cappelli

PROGETTO REGIONALE MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLE BIBLIOTECHE VENETE

Testo vigente Testo introdotto dalla Variante

Piano di manutenzione della struttura dell opera 1. Premessa manuale d uso manuale di manutenzione programma di manutenzione delle strutture

Transcript:

Lavori di ripristino sezione di deflusso mediante svasamento e consolidamento sponde e difese spondali lungo il torrente Versa B Offerta tecnica qualità e modalità esecutive Relazione n. 1 STUDIO DETTAGLIATO DEL PROGETTO, TECNICHE DI ESECUZIONE E MIGLIORATIVE PROPOSTE Costituenda A.T.I. (Associazione Temporanea d Impresa) Capogruppo Mandante ASIOTTI ANGELO & FIGLI S.r.l. Impresa CERUTTI COSTRUZIONI S.r.l. Frazione Francia n. 5 27047 MONTECALVO VERSIGGIA (PV ) C.F./P.IVA 02392630188 Legale rappresentante (Stefano Cerutti) Impresa ASIOTTI ANGELO & FIGLI S.r.l. Via P. Bianchi n. 49/A 27049 STRADELLA (PV) C.F./P.IVA 00170750186 Legale rappresentante (Amedeo Asiotti) Montecalvo Versiggia 10 Dicembre 2012

Indice 1 PREMESSA... 3 2 OBIETTIVI ED ANALISI DEL PROGETTO ESECUTIVO... 3 2.1 LO STUDIO DI FATTIBILITÀ A SCALA DI BACINO... 3 2.2 RILIEVI TOPOGRAFICI... 3 2.3 ANALISI GEOLOGICA... 4 2.4 L ANALISI IDROLOGICA IDRAULICA... 4 3 CRITERI GENERALI ADOTTATI PER LE MIGLIORIE... 5 4 VINCOLI PAESAGGISTICI ED AMBIENTALI... 6 5 MIGLIORIE SULLE CATEGORIE DI LAVORAZIONI PREVISTE... 7 5.1 GABBIONI A SCATOLA E A SACCO (F15025 E F15030)... 7 5.1.1 Scelta del materiale... 8 5.1.2 Modalità esecutive... 8 5.2 PALIFICATE DOPPIE VIVE (NP1)... 8 5.2.1 Scelta del materiale... 8 5.2.2 Modalità esecutive... 9 5.3 SCOGLIERE IN MASSI CICLOPICI (F1521 E F1522)... 9 5.3.1 Scelta del materiale... 9 5.3.2 Modalità esecutive... 9 6 LAVORAZIONI AGGIUNTIVE RITENUTE DI COMPLETAMENTO E DI MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DELL OPERA IN PROGETTO SOTTO L ASPETTO DELL UTILIZZO E DELLA FRUIZIONE... 10 6.1 GABBIONI A SCATOLA CON TASCHE VEGETATE... 10 6.2 GEOSTUOIA IN FIBRA DI COCCO RINFORZATA DA RETE METALLICA... 10 6.3 AREA VERDE LUDICO-RICREATIVA CON AFFACCIO SUL TORRENTE... 11 6.4 MIGLIORAMENTO DELLA DIFESA IDRAULICA IN COMUNE DI MONTÙ BECCARIA... 12 6.5 REALIZZAZIONE DI BACINI DI CALMA A VALLE DELLE BRIGLIE... 12 6.6 SISTEMAZIONE FINALE DELLE PISTE DI ACCESSO ALL'ALVEO PREVISTE IN PROGETTO, PER FAVORIRE LA FRUIZIONE DEL TORRENTE. 6.7 ACCORGIMENTI PRATICI PER LA CANTIERIZZAZIONE... 13... 13 6.7.1 Allontanamento preventivo dell ittiofauna... 13 6.7.2 Realizzazione di soglie temporanee in alveo... 13 6.7.3 Integrazione della vegetazione nelle aree di cantiere... 13 7 ALLEGATO 1 - SCHEDE TECNICHE DELLE LAVORAZIONI AGGIUNTIVE... 14 Relazione N. 1 Studio dettagliato del progetto, tecniche di esecuzione e migliorative proposte Pag. 2 di 14

1 PREMESSA La presente relazione propone le migliorie e integrazioni tecnico, progettuale e qualitativo in merito all esecuzione dei lavori previsti nel progetto esecutivo: LAVORI DI RIPRISTINO DELLE SEZIONI DI DEFLUSSO MEDIANTE SVASAMENTO E CONSOLIDAMENTO SPONDE E DIFESE SPONDALI LUNGO IL TORRENTE VERSA, curato da GeolSoil e dallo studio Anselmo Associati, del settembre 2012. 2 OBIETTIVI ED ANALISI DEL PROGETTO ESECUTIVO Il progetto prevede interventi di sistemazione spondale dislocati lungo il corso del Torrente Versa nel suo tratto mediano e terminale. Gli interventi sono volti principalmente: a) alla difesa spondale, laddove si evidenziano criticità dal punto di vista dell erosione di sponda; b) alla risagomatura di alcune sezione ove sono presenti sovralluvionamenti; c) alla stabilizzazione dei versanti che incombono sulla sponda ove sono presenti evidenti fenomeni di instabilità; d) alla manutenzione fluviale e ripristino di alcune opere esistenti. Il progetto non prevede di fatto la sistemazione del corso d acqua nel suo complesso, ma si focalizza sugli interventi ritenuti prioritari quali la difesa spondale e la risagomaura di sezioni d alveo, con particolare attenzione ai dissesti causati dalle recenti piene occorse tra 2010 e 2011. 2.1 LO STUDIO DI FATTIBILITÀ A SCALA DI BACINO La prima analisi delle problematiche del T. Versa viene affrontata a livello di bacino nello Studio idrogeologico ed idraulico a scala di bacino del torrente Versa finalizzato alla definizione degli interventi di sistemazione necessari sul tratto medioinferiore del bacino, curato dall Ing. Barbero e da Ebner srl, datato Aprile 2011. Tale studio è improntato all analisi idrologica ed idraulica del T. Versa finalizzata alla caratterizzazione idrologica-idraulica del corso d acqua, alla verifica di compatibilità idraulica degli attraversamenti esistenti (ponti), alla delimitazione delle aree allagabili per diversi tempi di ritorno (in linea con le direttive dell AdBPo), all analisi di dettaglio delle potenziali erosioni di versante, in relazione all evidente problema del trasporto solido del corso d acqua. Infine viene stilato un elenco degli interventi di sistemazione individuati, ciascuno con la sua priorità, definita sulla base di urgenza e potenziale danno. Alcuni di questi interventi sono poi stati ripresi nel successivo progetto in esame i cui lavori a base di gara sono oggetto delle migliorie trattate nella presente relazione. 2.2 RILIEVI TOPOGRAFICI Per la realizzazione dello studio sono stati utilizzati i rilievi di riferimento dello studio AdBPo 2001. Per redarre il progetto esecutivo sono invece stati realizzati sopralluoghi mirati, misure e rilievi topografici dettagliati, al fine di meglio caratterizzare le aree oggetto di intervento. Oltre ciò è stato utilizzato il rilievo aerofotogrammetrico come base per la redazione del progetto. I rilievi topografici integrativi più dettagliati sono stati eseguiti per le tre aree di intervento ove si collocano le opere più significative e onerose (B, G, I). Relazione N. 1 Studio dettagliato del progetto, tecniche di esecuzione e migliorative proposte Pag. 3 di 14

2.3 ANALISI GEOLOGICA A supporto dello studio idrogeologico-idraulico a scala di sottobacino è stato inoltre realizzato uno studio geomorfologico e geologico di dettaglio su tutta l asta del T.Versa. Tale studio ha come finalità la caratterizzazione dell alveo, delle sponde e dei versanti su queste gravanti dal punto di vista geologico, allo scopo di individuare i punti di maggior criticità sui quali intervenire con le sistemazioni. Lo studio evidenza, tra le altre, la presenza di alcuni dissesti significativi, tra i quali si annoverano vere e proprie instabilità di versante causate da processi di erosione al piede. La porzione mediana del bacino del T. Versa è impostata per la maggior parte in litotipi appartenenti alla Formazione di Val Luretta, costituita da torbiditi in strati arenaceo-marnosi e calcareo-marnosi di età Paleocene inferiore-eocene medio. All interno di tale formazione si distinguono, in funzione delle litologie dominati, tre membri, ma in generale si tratta in tutti i casi di alternanze di strati arenaceo - pelitici e calcareo - marnosi. In prossimità dello sbocco in pianura, il corso d acqua attraversa, invece, sequenze afferenti alle formazioni Gessoso - Solfifera e delle Marne di Monte Piano. Lungo l asta torrentizia il substrato è coperto dai depositi fluviali antichi, recenti ed attuali depositati dal T. Versa, il cui spessore aumenta a valle di Santa Maria della Versa. Il tratto terminale del corso d acqua è, invece, impostato nei depositi alluvionali, prevalentemente fini, costituenti il ripiano principale della pianura a sud del Po. Nel tratto appenninico, le caratteristiche litologiche e l assetto strutturale delle formazioni costituenti i versanti della valle del T. Versa, in funzione della morfologia locale e sotto l azione delle acque e degli altri agenti erosivi, hanno favorito la formazione di significativi spessori di coltre eluvio - colluviale. Si tratta di depositi generalmente ricchi in minerali argillosi e facilmente destabilizzabili per effetto dell impregnazione da parte delle acque o per erosione al piede, dalla cui mobilitazione derivano ingenti apporti solidi in alveo. Di conseguenza, in questa porzione, sono necessari interventi sia di difesa delle sponde che di pulizia e risagomatura dell alveo. Nel segmento di pianura, l alveo è inciso in materiali di natura prevalentemente limoso - argillosa e in diversi punti il corso d acqua presenta una dinamica fortemente erosionale, che causa destabilizzazioni e franamenti delle sponde. 2.4 L ANALISI IDROLOGICA IDRAULICA L analisi idrologica del bacino del T.Versa viene affrontata nello Studio Idrogeologico ed Idraulico a scala di sottobacino già citato nel par.2.1. Essa affronta in prima analisi una caratterizzazione geomorfologica del bacino idrografico, quindi una caratterizzazione idrologica dello stesso, individuando i sottobacini determinati dagli affluenti, e lungo il corso d acqua principale da alcune sezioni di chiusura significative; lo schema è stato poi implementato nel modello di calcolo HEC-HMS dell USACE, al fine di calcolare gli idrogrammi per ciascun sottobacino. L evento pluviometrico di riferimento è stato ricavato a partire dai dati pluviometrici delle stazioni di Voghera, Varzi e Sarmato, analizzando i tempi di ritorno di 20, 100, 200 e 500 anni. L evento di riferimento scelto per la successiva analisi idraulica è quello con tempo di ritorno di 100 anni, sulla base delle indicazioni riprese dalla direttiva del PAI 1. Lo studio di fattibilità Barbero-Ebner affronta l analisi idraulica del T.Versa per un tratto di circa 20 km che va da poco a monte dell abitato di S.Maria della Versa fino 1 Direttiva contenente i criteri per la valutazione della compatibilità idraulica delle infrastrutture pubbliche all interno delle fasce A e B. Relazione N. 1 Studio dettagliato del progetto, tecniche di esecuzione e migliorative proposte Pag. 4 di 14

alla confluenza in Po, analizzando come detto la compatibilità dei ponti e delimitando le aree allagabili per i diversi tempi di ritorno. L analisi è stata condotta con l ausilio del modello HEC-RAS in moto permanente utilizzando i valori di portata al colmo derivanti dall analisi idrologica. Nel modello sono stati schematizzati anche i 14 ponti presenti lungo il tratto analizzato, per ognuno dei quali è stato verificato se in grado o meno di smaltire la portata al colmo, sia nello stato di fatto che nella situazione di progetto (ossia a seguito della realizzazione degli interventi di sistemazione proposti dal suddetto studio). Oltre a ciò, lo studio definisce le aree allagabili lungo la valle del Versa, tratto per tratto, per i diversi tempi di ritorno (si veda in proposito la Figura 1). Nel progetto esecutivo GeolSoil-Anselmo Associati viene invece affrontata nello specifico l analisi idraulica in moto permanente sempre con l ausilio del software HEC-RAS di tre tratti significativi relativi agli interventi B, G ed I, per i quali si dispone di un rilievo topografico dettagliato. Questi tratti di fatto sono interessati dagli interventi più significativi ed onerosi nell ambito del progetto esecutivo. La portata utilizzata per la simulazione, è per ciascun tratto, il colmo dell idrogramma di piena per tempo di ritorno di 100 anni. I risultati delle simulazioni di HEC-RAS hanno permesso di tracciare il profilo e le sezioni idrauliche di ciascun tratto, andando ad individuare il livello del colmo di piena in corrispondenza degli interventi in progetto. Figura 1. Estratto della monografia recante la delimitazione delle aree allagabili per diversi tempi di ritorno definito dallo studio di Barbero-Ebner. 3 CRITERI GENERALI ADOTTATI PER LE MIGLIORIE Sulla base del progetto esecutivo, senza andarne a modificare le finalità, i contenuti progettuali e le geometrie, si elencano nel seguito i criteri generali utilizzati nella scelta delle migliorie, che riguardano principalmente la scelta dei materiali, le modalità esecutive, il miglioramento di parti e componenti. Criterio generale alla base delle migliorie sarà quello di: 1. fornire migliorie in grado di aumentare la fruibilità del corso d acqua, aumentare l efficienza manutentiva delle opere in progetto; 2. migliorare ove possibile l efficienza idraulica, l impatto visivo e ambientale delle opere; 3. ridurre l impatto ambientale delle lavorazioni in alveo, limitare l intralcio delle movimentazione di cantiere sulla viabilità provinciale delle Valle Versa. 4. rendere compatibili le opere di cantiere con le caratteristiche ambientali presenti, specie nei tratti di elevata naturalità; particolare attenzione sarà posta ai ripristini; Relazione N. 1 Studio dettagliato del progetto, tecniche di esecuzione e migliorative proposte Pag. 5 di 14

5. utilizzare specie vegetali autoctone individuate nell elenco di cui all All.1 alla DGR 1/07/1997 n. 6/29567 Direttiva sull impiego dei materiali vegetali vivi negli interventi di ingegneria naturalistica in Lombardia. I predetti criteri saranno poi resi operativi nel rispetto delle vigenti normative e seguendo Direttive e Linee Guida regionali. 4 VINCOLI PAESAGGISTICI ED AMBIENTALI Considerata la sensibilità paesistica ed ambientale che in genere rivestono i corsi d acqua naturali, ed al fine di massimizzare la compatibilizzazione delle opere con il contesto direttamente interessato, si sono analizzati gli atti di pianificazione e le direttive emanate dagli Enti preposti alla salvaguardia ed alla valorizzazione paesaggistica, traendo utili indicazioni in merito al contesto geografico di riferimento ed alle tecniche suggerite per le tipologie di interventi in appalto. I riferimenti normativi e programmatici ritenuti più significativi ai fini di una valutazione delle migliorie da proporre sono i seguenti: Piano Paesaggistico Regionale PPR L Art. 20, riconosce il valore paesaggistico dell idrografia naturale superficiale quale struttura fondamentale della morfologia del paesaggio lombardo e riferimento prioritario per la costruzione della rete verde regionale. In relazione a tale assunto di natura generale, sono da tutelare e riqualificare i corsi d acqua naturali al fine di: a) salvaguardare e migliorare i caratteri di naturalità degli alvei e degli ambiti dei corsi d acqua, anche tramite un attenta gestione della risorsa idrica e degli interventi di regimazione idraulica; b) tutelare le specifiche connotazioni vegetazionali e gli specifici caratteri geomorfologici dei singoli torrenti e fiumi; c) riqualificare le situazioni di degrado ambientale e paesaggistico in coerenza con le finalità di salvaguardia e tutela sopraindicate. Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP). Secondo questo strumento di pianificazione il tratto di torrente interessato dalle opere è soggetto a un articolata previsione di salvaguardia e di valorizzazione. In particolare: dalla sez. 41 (S. Maria) fino a valle della sez. n.5 valgono le disposizioni dell Art.33 delle NTA riguardanti gli Ambiti di riqualificazione e di ricomposizione della trama naturalistica ; dalla sez. n.5 alla sez. n.4 l ambito del torrente è incluso nelle Aree di elevato contenuto naturalistico con disposizioni prescrittive (Art. 34 NTA); a valle della sez. n.4 si applicano le disposizioni dell Art.33 relative alle Aree di consolidamento dei caratteri naturalistici. Per tutto il tratto interessato valgono inoltre le norme specifiche riguardanti i corsi d acqua Art.32 commi da 6 a 14. L obiettivo da perseguire è il mantenimento dei caratteri naturali e delle modalità di evoluzione dei sistemi acquatici e di ripa in essi presenti garantendo un adeguato polmone idraulico, la cura dei fondali e delle sponde per favorire l avifauna acquatica e, infine, la possibilità di fruizione compatibile del corso d'acqua a fini ricreativi. In questi ambiti sono da ritenersi potenzialmente critiche [ ] le opere di regimazione idraulica (difese spondali radenti e trasversali, briglie, traverse, ecc.) non effettuate sulla base di appositi studi di impatto. Per quanto possibile si dovranno adottare tecniche di ingegneria naturalistica. Inoltre, compatibilmente con le esigenze di regimazione e di sicurezza idraulica, è da incentivare la colonizzazione delle biocenosi naturali lungo tutto il corso con la formazione di fasce di vegetazione di ampiezza variabile, in Relazione N. 1 Studio dettagliato del progetto, tecniche di esecuzione e migliorative proposte Pag. 6 di 14

funzione della dimensione del corpo idrico e delle caratteristiche dell'ambiente circostante; Piano ittico Provinciale Secondo tale strumento di pianificazione settoriale il Torrente Versa (Relazione Carta Ittica 5.60), pur con le criticità derivanti da una serie di pressioni indotte dalla sottrazione d acqua, apporti inquinanti da scarichi pubblici e di origine agricola, frammentazione della continuità biologica.., conserva a tratti caratteristiche di discreta naturalità. La qualità ambientale, tuttavia, è fortemente pregiudicata dalle pronunciate magre estive, ma nonostante ciò il medio corso del Torrente ha mantenuto esigue popolazioni indigene di ciprinidi e altre specie autoctone di accompagnamento e riveste un interesse ittico potenziale (Ciprini reofili). Obiettivi del Piano per il torrente in questione è quello di evitare il suo ulteriore deterioramento, di salvaguardare e valorizzare le porzioni che evidenziano una residua vocazione ittica e di promuovere il progressivo riequilibrio ecologico delle restanti parti. A tal fine si prevedono le seguenti azioni da adottare sul corpo idrico: a) riduzione degli apporti inquinanti provenienti da scarichi pubblici; b) compatibilizzazione delle opere e delle manutenzioni idrauliche; c) mitigazione e compensazione delle alterazioni dovute alle derivazioni; d) rilascio di deflussi compatibili; e) miglioramento degli habitat negli scenari di magra; f) posizionamento di massi; g) passaggi per pesci; h) interventi sulla vegetazione ripariale DGR 22/12/2011 n. IX/2727 Criteri e procedure per lo svolgimento delle funzioni amministrative in materia beni paesaggistici in attuazione della LR 12/2005. Nella fattispecie delle opere idrauliche punto 4.1 il documento fornisce indicazioni per l integrazione delle opere nel contesto fluviale/torrentizio, con riferimento alle diverse tipologie di intervento. Per quanto possibile in ordine anche alla funzionalità degli interventi previsti, saranno adottati le tecniche e i criteri di cui alle seguenti delibere Regionali: DGR 1/7/97 n. VI/29567 Direttiva sull impiego di materiali vegetali negli interventi di ingegneria naturalistica in Lombardia; DGR 29/2/2000 n. VI/48740 Quaderno delle opere tipo di ingegneria naturalistica. Dall analisi dei citati provvedimenti e degli obiettivi di qualità paesistico ambientale in essi contenuti, verificate nel dettaglio le varie tipologie di lavorazioni previste, si ritiene di poter proporre una serie di accorgimenti che, senza alterare i contenuti tecnici del progetto, possono contribuire a migliorarne l integrazione paesaggistica e la funzionalità eco sistemica coerentemente con i citati obiettivi. 5 MIGLIORIE SULLE CATEGORIE DI LAVORAZIONI PREVISTE Di seguito si riportano le migliorie proposte per quanto concerne qualità dei materiali, metodologie di esecuzione, miglioramento di parti e componenti: 5.1 GABBIONI A SCATOLA (F15025) I gabbioni a scatola sono la tipologia costruttiva più diffusa tra i vari interventi costituenti il progetto esecutivo. Essi sono ampiamente utilizzati per la difesa spondale quali elementi di una struttura di sostegno e protezione antierosiva della Relazione N. 1 Studio dettagliato del progetto, tecniche di esecuzione e migliorative proposte Pag. 7 di 14

sponda. Il capitolato prevede la realizzazione di gabbioni con rete a doppia torsione zincata e plastificata. Le considerazioni qui esposte si riferiscono alla voce di elenco prezzi F15025. Per le specifiche si rimanda alla scheda allegata (A). 5.1.1 Scelta del materiale La proposta migliorativa per i gabbioni si concretizza nell utilizzo di una doppia rete al posto della rete singola, avente le stesse caratteristiche della rete prevista da progetto (doppia torsione, zincata e plastificata), in grado di garantire maggiore resistenza e durabilità, da porre in opera sul fronte delle gabbionate più soggette alla forza erosiva dell acqua in caso di piena. 5.1.2 Modalità esecutive Particolare attenzione sarà posta nel predisporre un idonea fondazione per la struttura, creando un piano d appoggio regolare angolato correttamente secondo i disegni progettuali. I gabbioni saranno legati tra loro a regola d arte e ancorati con picchetti alla sponda in modo da garantire maggior solidità alla difesa spondale nel suo complesso. 5.2 PALIFICATE DOPPIE VIVE (NP1) In alcuni interventi il progetto prevede la realizzazione di palificate in legname doppie vive poste a sostegno e protezione della sponda, spesso abbinate a strutture quali gabbioni e scogliere. Questa tipologia costruttiva è realizzata con materiali naturali quali legname, terreno e talee, e pertanto costituisce un elemento di pregio ambientale, paesaggistico e ovviamente naturalistico. 5.2.1 Scelta del materiale Per questa tipologia costruttiva, per tutti gli interventi in progetto, si prevedono le seguenti migliorie: - Il legname utilizzato per la costruzione della struttura della palificata sarà di castagno pregiato. La scelta è legata alle caratteristiche di resistenza, qualità estetica e presenza autoctona nei luoghi interessati dal progetto. Il legname sarà oculatamente scelto dall impresa al fine di ottenere una fornitura di prima scelta scartando i pezzi di scarsa o dubbia qualità, sia dal punto di vista estetico che strutturale. - Le specie vegetali piantumate nelle palificate saranno talee di salice selezionate di provenienza locale, scelte in base all esposizione della sponda ove saranno piantumate, come indicato dall Allegato 1 alla Direttiva sull impiego dei materiali vegetali vivi negli interventi di ingegneria naturalistca in Lombardia (DGR 1/7/1997 n 6/29567). Le specie saranno vagliate dal seguente elenco: Salix alba, Salix caprea, Salix cinerea, Alnus glutinosae e Fraxinus ornus. Figura 2. Esempio di palificata doppia viva rinverdita con talee di salice. Relazione N. 1 Studio dettagliato del progetto, tecniche di esecuzione e migliorative proposte Pag. 8 di 14

5.2.2 Modalità esecutive Anche per le palificate sarà realizzata una base di fondazione ben regolarizzata e costipata, al fine di limitare al minimo i possibili cedimenti e dare più stabilità alla struttura. Il reticolato in legno sarà rinforzato con legature realizzate con staffe e cavi d acciaio sul paramento esterno esposto alla spinta della corrente. 5.3 SCOGLIERE IN MASSI CICLOPICI (F15021 E F15022) Per alcuni interventi del progetto è prevista la realizzazione di scogliere in massi granitici poste a protezione delle sponde dall erosione. Si tratta di strutture in massi sciolti i quali costituiscono una struttura a secco che per gravità deve resistere alle spinte del terreno e della corrente. Le considerazioni qui esposte si riferiscono alle voci di elenco prezzi F15021 e F15022. Di seguito si riportano alcuni accorgimenti e migliorie finalizzate a perfezionare gli interventi suddetti. 5.3.1 Scelta del materiale La provenienza indicata nell elenco prezzi di progetto è genericamente quella delle Prealpi senza indicazione specifica circa le caratteristiche cromatiche e morfologiche; al fine di conseguire un corretto inserimento nel contesto paesaggistico del corso d acqua, si propone l utilizzo di elementi lapidei che, pur avendo caratteristiche tecniche analoghe a quelle previste in progetto, abbiano effetti cromatici coerenti con quelli riscontrabili in loco e tendenti ai toni del grigio, evitando di ribadire l uso di massi estranei alla composizione cromatica naturale del torrente. La roccia costituente i massi sarà quindi di tipo granitoide, prelevata da cave appenniniche o alpine, ed avrà caratteristiche di colore e forme tali da permettere un inserimento ottimale nel paesaggio del luogo. La dimensione dei massi (quindi il loro peso) sarà determinato attentamente in relazione alla posizione lungo l alveo e nella sponda e all azione di trascinamento della corrente proporzionale alla velocità della corrente ed al tirante della piena di progetto. Oltre alla dimensione, al momento della selezione in cava, sarà tenuto in considerazione anche la forma del singolo masso. La scelta ricadrà infatti su un assortimento di massi aventi il più possibile facce regolari in modo tale da permetterne un maggiore incastro nella posa in opera, garantendo solidità alla struttura (si veda in proposito la Figura 3). 5.3.2 Modalità esecutive Le scogliere saranno realizzate in blocchi opportunamente sagomati (parallelepipedo), posizionati ad incastro in modo da realizzare un opera continua e regolare ben raccordata alla sponda, con particolare attenzione ai punti di contatto con le gabbionate esistenti. Le scogliere avranno un opportuna base di fondazione posizionata al di sotto del fondo alveo, in grado di sostenere la spinta indotta dai massi soprastanti e di proteggere la base dall erosione per sottoescavazione. La sommità delle scogliere sarà raccordata con la sponda o eventuali altri interventi posti a tergo quali palificate vive o gradonate con talee di salice. Relazione N. 1 Studio dettagliato del progetto, tecniche di esecuzione e migliorative proposte Pag. 9 di 14

Figura 3. A sinistra: esempio di scogliera realizzata con massi ciclopici squadrati e incastrati a formare una struttura solidale, con intasamento dei vuoti con scaglie. A destra: schizzo progettuale di scogliera in massi ciclopici sormontata da palificata doppia viva. 6 LAVORAZIONI AGGIUNTIVE RITENUTE DI COMPLETAMENTO E DI MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DELL OPERA IN PROGETTO SOTTO L ASPETTO DELL UTILIZZO E DELLA FRUIZIONE In questo paragrafo vengono esposti quegli interventi di carattere migliorativo che si vanno ad aggiungere a quelli in progetto o che semplicemente vanno ad integrarli, sotto l aspetto dell utilizzo e della fruizione delle opere. 6.1 GABBIONI A SCATOLA CON TASCHE VEGETATE Per i gabbioni a scatola in progetto (voce elenco prezzi F15025) si prevede di inserire delle tasche vegetate da rinverdire con piante cadenti tipo edera, allo scopo di mascherare la sponda migliorando l inserimento e la funzionalità ambientale nel suo insieme. I gabbioni per i quali si prevede di inserire le tasche vegetate sono quelli posti sulla sommità dell ultima fila, come da esempio di Figura 4. Per i dettagli costruttivi si rimanda alla scheda allegata (B). Figura 4. Esempio di gabbionata a scatola con tasca vegetata. 6.2 GEOSTUOIA IN FIBRA DI COCCO RINFORZATA DA RETE METALLICA In molti interventi del progetto è prevista la realizzazione rilevati e riempimenti a tergo delle gabbionate o delle scogliere, raccordandosi al pendio naturale. In taluni casi è Relazione N. 1 Studio dettagliato del progetto, tecniche di esecuzione e migliorative proposte Pag. 10 di 14

previsto l inserimento di gradonate vive con talee di salice, ma in molti altri casi non è prevista alcuna protezione della superficie di terreno riportata che rimane esposta sia all erosione legata alle piogge che al passaggio di piene, con possibili conseguenze negative anche sulle opere limitrofe quali gabbioni e scogliere. Si propone quindi di integrare le suddette opere andando a ricoprire i pendii in terra con una geostuoia in fibra di cocco rinforzata da una rete metallica a doppia torsione zincata che sarà picchettata al suolo. Il tutto sarà poi piantumato semina prativa a spaglio. Questo accorgimento permetterà di consolidare il terreno proteggendolo soprattutto nel primo periodo post realizzazione, evitando l erosione per dilavamento grazie alla geostuoia. La rete picchettata permetterà di consolidare il versante a fronte di possibili piccoli smottamenti, e di fissare quindi la geostuoia al suolo. La vegetazione avrà pertanto modo di crescere e svilupparsi e di garantire a lungo termine la stabilità della sponda. Gli interventi interessati dalla presente miglioria saranno i seguenti interventi: A B F G. Per i dettagli costruttivi si rimanda alla scheda allegata (C). Figura 5. Geostuoia in fibra di cocco rinforzata da rete metallica a doppia torsione zincata, con sistema di fissaggio a picchetti e tiranti in acciaio. 6.3 AREA VERDE LUDICO-RICREATIVA CON AFFACCIO SUL TORRENTE In relazione alle opere pubbliche programmate dagli enti territoriali interessati, si è individuato un intervento che per collocazione e per sua natura, si integra con le finalità delle migliorie proposte, quelle cioè di favorire la riqualificazione del contesto paesistico di riferimento e di favorirne la fruizione. Si tratta dell area a verde attrezzato prevista in comune di Canneto Pavese in frazione Beria, in adiacenza all area interessata dai lavori dell intervento L, in sponda sinistra, area di proprietà comunale. Nell ambito del programma triennale di lavori pubblici del comune, è prevista la realizzazione di un campetto sportivo polivalente di estensione 630 mq, un area a verde da 250 mq e un annesso parcheggio (si vedano in proposito le planimetrie di Figura 6). Nell ambito del presente progetto si prevede di realizzare l area verde con affaccio al T.Versa facente parte del suddetto piano di intervento comunale. Si propone quindi la sistemazione dell area con riporto di terreno da coltivo, la formazione del prato e la messa a dimora di cespugli ed alberi di specie autoctona, la Relazione N. 1 Studio dettagliato del progetto, tecniche di esecuzione e migliorative proposte Pag. 11 di 14

fornitura di n.2 panchine e di n.2 gruppi panca/tavolo, il tutto come meglio rappresentato nella scheda allegata (D). Figura 6. Planimetri generale e di dettaglio del progetto di Canneto Pavese frazione Beria - previsto nel programma triennale di lavori pubblici comunale. 6.4 MIGLIORAMENTO DELLA DIFESA IDRAULICA IN COMUNE DI MONTÙ BECCARIA In località Molinazzo di Montù Beccaria ove si colloca l intervento in progetto numerato I9, lungo la sponda sinistra nel tratto posto a monte del ponte, negli ultimi anni sono stati registrati eventi alluvionali dovuti al superamento arginale, con conseguenti danni alle abitazioni, e notevoli disagi per la popolazione. In questo punto si propone di intervenire andando a rinforzare e rialzare l argine esistente, o mediante realizzazione di un arginello a forma trapezoidale per una altezza di metri 1,00 sopra la gabbionata esistente e per una lunghezza di metri 46,00, da realizzare con materiale scavato in alveo, oppure mediante: rialzo della gabbionata esistente posta al di sopra della scogliera, per un tratto di lunghezza 40 m; il sovralzo avrà altezza di 1 m e sarà realizzato con gabbioni a scatola come da voce F15025 migliorata con tasca vegetata come dettagliato nel paragrafo 6.1. prolungamento della gabbionata fino al ponte (6 m) con raccordo di quote; questo tratto avrà altezza totale di 2m. I gabbioni dell ordine superiore saranno vegetati. Per i dettagli costruttivi si rimanda alla allegata scheda (E). 6.5 REALIZZAZIONE DI BACINI DI CALMA A VALLE DELLE BRIGLIE Come auspicato nel Piano Ittico Provinciale, si propone il miglioramento della naturalità e l incremento della potenzialità ittica del corso d acqua mediante interventi volti a superare alcune delle attuali criticità. In particolare si propone la realizzazione di piccoli bacini di calma e di protezione ittica per i periodi di magra. Si propone in questa fase di realizzare delle depressioni a valle delle briglie, laddove il progetto già prevede il consolidamento del fondo con massi lapidei, con profondità di 50-60 cm e larghezza variabile in base allo specifico intervento. Si tratta semplicemente di dare a tale intervento una diversa conformazione ottenendo due risultati convergenti dal punto di vista funzionale ed ecologico. Altri piccoli bacini, volti soprattutto a favorire la permanenza ittica nei periodi di magra, potrebbero essere individuati, Relazione N. 1 Studio dettagliato del progetto, tecniche di esecuzione e migliorative proposte Pag. 12 di 14

d intesa con la stazione appaltante e con la Provincia di Pavia, nel tratto di pianura, in corrispondenza di piccole lanche esistenti e/o di altre aree in alveo. Nello specifico saranno realizzate vasche di calma a tergo delle briglie degli interventi B (1 vasca), C (n 2 vasche), G (1 vasca). Per i dettaglio realizzativi si veda la scheda alleata (F). 6.6 SISTEMAZIONE FINALE DELLE PISTE DI ACCESSO ALL'ALVEO PREVISTE IN PROGETTO, PER FAVORIRE LA FRUIZIONE DEL TORRENTE. Ad opere compiute si prevede di ripristinare le strade e gli accessi al torrente utilizzati per l esecuzione delle opere al fine di rendere accessibile e fruibile il corso d acqua per finalità ricreative (pesca, escursioni, ecc.) ed anche di manutenzione delle opere eseguite. In particolare nell ambito dell intervento A, per facilitare l accesso al torrente da parte della popolazione e di permetterne la fruizione, si propone di ripristinare la strada vicinale (ad uso pubblico) della Frazione Casa Fosso. Per i dettagli costruttivi si rimanda all allegata scheda (G). 6.7 ACCORGIMENTI PRATICI PER LA CANTIERIZZAZIONE 6.7.1 Allontanamento preventivo dell ittiofauna Preventivamente all inizio dei lavori, per quegli interventi dove si ritiene vi sia maggior presenza di ittiofauna, si procederà ad allontanare la stessa tramite tecniche di stordimento per elettronarcosi indotta da tecnico specializzato. Le operazioni suddette saranno precedute da un sopralluogo mirato all individuazione delle aree a maggior sensibilità ove è opportuno procedere, e per individuare le aree ove ricollocare l ittiofauna. 6.7.2 Realizzazione di soglie temporanee in alveo Immediatamente a valle di ogni area di intervento saranno realizzate preventivamente alle operazioni di cantierizzazione, delle soglie trasversali temporanee in materiale sciolto prelevato direttamente dall alveo, allo scopo di far sedimentare a monte di queste il materiale in sospensione mosso durante le operazioni di cantiere. Ciò permetterà di abbattere il grado di torbidità dell acqua, e quindi di minimizzare l impatto del cantiere sul fiume. Le soglie saranno realizzate come prima opera di cantiere, e saranno eliminate dopo la conclusione dei lavori. 6.7.3 Integrazione della vegetazione nelle aree di cantiere Le operazioni in alveo comporteranno necessariamente la riduzione della copertura vegetale oggigiorno costituita essenzialmente e prevalentemente da piante di robinia e sambuco. Si provvederà pertanto ad una loro sostituzione, laddove necessario, con essenze autoctone disposte raggruppate o linearmente in modo da ricreare una condizione vegetale che si integri con il paesaggio presente lungo i sovrastanti versanti, al fine di ripristinare la situazione preesistenti In particolare, si prevede di posizionare diverse specie di salici: Salix alba, Salix caprea, Salix cinerea cui verranno aggiunte le seguenti: Alnus glutinosae e Fraxinus ornus. Inoltre verranno messi a dimora diversi arbusti tra i quali: Ligustrum vulgare, Euonymus europaeus, Cornus sanguinea, Ulmus minor e Viburnum lantana. Relazione N. 1 Studio dettagliato del progetto, tecniche di esecuzione e migliorative proposte Pag. 13 di 14

ALLEGATO 1 SCHEDE TECNICHE DELLE LAVORAZIONI AGGIUNTIVE SCHEDA A Rete metallica a doppia torsione SCHEDA B Gabbioni a scatola con tasche vegetate SCHEDA C Geostuoia un fibra di cocco rinforzata da rete metallica SCHEDA D Area a verde ludico-ricreativa con affaccio sul torrente SCHEDA E Miglioramento della difesa idraulica ib Comune di Montù Beccaria, località Molinazzo SCHEDA F Realizzazione di bacini di calma a valle delle briglie SCHEDA G Sistemazione strada Fraz. Casa Fosso in Comune di Golferenzo Relazione N. 1 Studio dettagliato del progetto, tecniche di esecuzione e migliorative proposte Pag. 14 di 14