RELAZIONE TECNICA Lungo la via Palermo, nel primo tratto di competenza del Comune di Messina, e nella parte più in alto di competenza ANAS corrispondendo con la SS.113, insiste un vecchissimo impianto di pubblica illuminazione che oltre a lasciare molti tratti bui o con un illuminamento non sufficiente, ormai quotidianamente và in disservizio creando disagio ai residenti e una continua spesa per le casse comunali. Alla luce di quanto sopra è stato dato incarico al sottoscritto di approntare tutti gli atti progettuali necessari per la ristrutturazione dell impianto di pubblica illuminazione della via Palermo tratto da ex ingresso ospedale Mandalari a c.da Vallone di Scala Ritiro.. La presente relazione tecnica ha, quindi, lo scopo di illustrare le caratteristiche tecniche e le modalità di realizzazione di tale impianto di illuminazione. La progettazione dell impianto di illuminazione stradale è caratterizzata da molteplici parametri tra cui le caratteristiche geometriche dell installazione: esigenze di tipo estetico architettonico; disposizione dei centri luminosi; larghezza media della carreggiata (8 m); altezza nominale dei centri luminosi (8m f.t nel caso degli apparecchi su palo, sporgenza dalla carreggiata; inclinazione sulla carreggiata; interdistanza media fra i centri luminosi 25m circa. Tale distanza è determinata dal gioco geometrico che si verrà a creare sulla pavimentazione stradale. eventuale arretramento del palo rispetto al ciglio stradale. L intero impianto è alimentato da due centraline a risparmio energetico Nell ambito della progettazione, si è tenuto particolarmente conto delle molteplici peculiarità delle aree in oggetto. A tal fine, è stata attribuita maggiore importanza al riconoscimento ed alla valorizzazione dell ambiente, trascurando altre esigenze e limitando l abbagliamento (impiegando apparecchi di illuminazione del tipo cut-off ). La verifica fotometrica è stata eseguita considerando una larghezza media della strada di 08 m Nel caso specifico, trattandosi di strada statale e di collegamento fra quartieri in aree ad alta densità abitativa si applicano le raccomandazioni dell AIDI (Associazione Italiana di Illuminazione), secondo la quale si dovranno soddisfare i seguenti requisiti:
1) illuminamento medio >20.00 lx; 2) illuminamento minimo >8 lx. Poiché il flusso luminoso di una lampada diminuisce con la tensione di alimentazione, è necessario contenere la caduta di tensione entro determinati valori. La norma CEI 64-7 art. 4.4.04 ammette una caduta i tensione totale massima del 5%. I pali dovranno essere infissi entro i basamenti in calcestruzzo, all uopo realizzati anch essi nell ambito delle opere di riqualificazione della via Palermo, per garantirne la stabilità (norma CEI 64-7 art. 4.7.05). Dal grado di uniformità richiesta e dal tipo di distribuzione fotometrica degli apparecchi di illuminazione impiegati, si ricava un interdistanza dei centri luminosi. Il coefficiente di manutenzione m tiene conto del graduale decadimento della proprietà ottiche degli apparecchi di illuminazione e dell intervallo di tempo che intercorre tra i vari interventi di manutenzione o sostituzione delle lampade. In riferimento al tipo di apparecchio di illuminazione e alle condizioni ambientali il valore del coefficiente m è posto pari a 0,8. Le forniture elettrica sono tipo trifase, i punto di consegna sono illustrati nella planimetria di progetto. In relazione alla tensione nominale, l impianto elettrico è classificato di I categoria (Norma CEI 64-8 III par. 22.1). L impianto previsto è di tipo B in derivazione; l alimentazione non supera i 1000 Volt in corrente alternata, ed i centri luminosi sono derivati dalla linea di alimentazione e risultano in parallelo tra loro (Norma CEI 64-7 art. 2.3.2 e Norma CEI 64-7 art. 2.3.6) I livelli di isolamento verso terra dei componenti degli impianti di tipo B non dovranno essere inferiori ai seguenti valori (Norma CEI 64-7 art. 4.4.06): Tensione nominale U del sistema, U 0,4 kv; Tipo di isolamento, rinforzato; Tensione di tenuta verso massa delle apparecchiature per 60 s a 50 Hz, 4kV; Tensione nominale Uo/U dei cavi, 0,6/1 kv. Tipo di isolamento, rinforzato I cavi interrati saranno collocati entro cavidotto con Marchio I.M.Q. e CE costituito da tubo a doppia parete corrugato esternamente, liscia internamente in polietilene tipo medio, con resistenza allo
schiacciamento pari a 450 N, inoltre devono essere inattaccabili dagli aggressivi chimici più comuni, dagli agenti atmosferici, alla corrosione ed all azione dei microrganismi. I pozzetti, da realizzare nella parte più esterna della carreggiata, verranno posti in corrispondenza dei centri luminosi, dei punti di deviazione e cambiamento di direzione, consentendo, tra l altro, (in conformità alla normativa CEI 11-17) di collocarvi, eventualmente, i componenti di giunzione o di derivazione dei cavi elettrici. I cavi, a partire dal quadro saranno intieri e senza giunzioni, la fase di ogni singolo palo ed il neutro saranno direttamente collegati alla morsettiera del palo, da dove ripartiranno per i pali successivi di uguale fase, evitando i collegamenti nei pozzetti. Il cavo interrato, per la pubblica illuminazione, deve essere provvisto di una guaina esterna in aggiunta al proprio isolamento (Norma CEI 64.7 art.4.5.01). Le linee aeree saranno realizzate con cavo del tipo autoportante ad elica visibile quadripolare o bipolare di rame. Gli apparecchi illuminanti, saranno comandati da un controllore di potenza avente le seguenti funzioni: riduzione della potenza e del flusso luminoso notturno, accensione dell impianto a tensione ridotta in modo da limitare le sollecitazioni alle lampade e limitare la corrente di spunto, stabilizzazione della tensione a valle. Mediante apposito interruttore crepuscolare, sarà inoltre consentito lo spegnimento e l accensione secondo i livelli di luminosità ambientale. La protezione contro i contatti indiretti consiste nel prendere le misure intese a proteggere le persone contro i pericoli risultanti dal contatto con parti conduttrici che possono andare in tensione in caso di cedimento dell isolamento principale (norma CEI 64-8 art. 5.4.1). La protezione contro i contatti indiretti verrà ottenuta mediante l intervento di un dispositivo differenziale (1) avente le seguenti caratteristiche: 1. caratteristica di intervento di tipo C (caratteristica di sgancio secondo CEI 23-3 IV Ed.): 1 Il dispositivo differenziale esegue in continuazione la somma vettoriale delle correnti di linea del sistema monofase e finché questa sarà uguale a zero, consentirà l alimentazione elettrica dell utenza; la interromperà invece rapidamente quando la risultante supererà il valore prefissato della sensibilità dell apparecchio.
2. sensibilità In =0,3A 3. potere di interruzione Icn = 4,5 ka L interruttore differenziale pertanto, interverrà quando l impianto presenterà una dispersione elevata di corrente verso terra. Il dispositivo differenziale (opportunamente coordinato con l impianto di messa a terra), eviterà la permanenza di una tensione superiore a 50V per un tempo superiore ai 5 secondi. Naturalmente tutte le masse (2) dovranno essere collegate a terra e le masse estranee (3) ad un collegamento equipotenziale. Il palo metallico (massa estranea) andrà collegato a terra perché tra l apparecchio ed il palo può verificarsi una differenza di potenziale pericolosa. Per i dispositivi a doppio isolamento è invece proibito effettuare il collegamento all impianto di terra. Il coordinamento delle protezioni con l impianto di messa a terra sarà realizzato verificando la relazione (norma CEI 64-8/4 art. 413.1.4.2): R a I dn 50 dove: R a : la somma delle resistenze dei conduttori di protezioni (PE) e del dispersore, in ohm; I dn : la più elevata fra tutte le correnti nominali differenziali degli interruttori differenziali installati, in ampere. I dispersori verticali intenzionali, collocati entro i pozzetti, saranno in profilato omogeneo con sezione a X zincato a caldo secondo norme CEI 7-6, completi di piastrine con fori per connessione conduttore di terra sezione mm 50x50x5 e lunghezza 1,5 metri. 2 Per massa si intende una parte conduttrice, facente parte dell impianto elettrico o di un apparecchio utilizzatore che non è in tensione in condizioni ordinarie d isolamento ma che può andare in tensione per cedimento dell isolamento principale e che può essere toccata. 3 Con massa estranea si definisce invece una parte conduttrice non facente parte dell impianto elettrico, suscettibile di introdurre il potenziale di terra.
Pozzetto completo di picchetto