RACCOMANDAZIONI PER LA RIDUZIONE DEL RISCHIO ESPOSITIVO IN CORSO DI PANDEMIA INFLUENZALE



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RACCOMANDAZIONI PER LA RIDUZIONE DEL RISCHIO ESPOSITIVO IN CORSO DI PANDEMIA INFLUENZALE Introduzione Ad aprile del 2009, si sono registrati in Messico casi di infezione nell uomo da nuovo virus influenzale di tipo A(H1N1), precedentemente identificato come influenza suina, mai rilevato prima nell uomo. L'OMS ha alzato rapidamente il livello di attenzione per questa pandemia influenzale portandolo a 6 su 6, pur sottolineando il carattere "moderato" di questa pandemia. Il massimo livello di allerta per la nuova influenza non è dovuto alla gravità clinica dei sintomi, ma alla grande diffusione geografica del virus. Infatti essa si è purtroppo diffusa nel mondo ad una velocità senza precedenti. Nelle pandemie del passato i virus impiegavano almeno 6 mesi per diffondersi nel mondo, mentre per l H1N1 sono bastate meno di 6 settimane. Per l OMS un ulteriore diffusione della pandemia nei Paesi già colpiti e in nuovi Paesi è inevitabile. Raccomandazioni dell'oms: In data 11 giugno l OMS ha dichiarato il passaggio alla fase 6 (periodo pandemico) della influenza da virus A H1N1. Conseguentemente, la stessa Organizzazione ha diramato, il 13 luglio, le raccomandazioni del SAGE (Strategic Advisory Group of Experts) sull impiego del vaccino contro l influenza pandemica da virus A H1N1. Gli esperti hanno identificato tre differenti obiettivi che i Paesi possono considerare nel disegno della strategia vaccinale pandemia: Proteggere l integrità del sistema sanitario e delle infrastrutture del Paese Ridurre la morbosità e la mortalità Ridurre la trasmissione del virus pandemico nella collettività L'OMS sottolinea che, sebbene la gravità di questa pandemia sia attualmente considerata moderata, autolimitantesi e senza complicanze nella maggior parte dei pazienti, alcuni soggetti, quali le donne in gravidanza, gli affetti da asma e altre patologia croniche, sembrano essere a maggior rischio per complicanze e decessi, conseguenti all infezione. Pertanto raccomanda di immunizzare prioritariamente gli operatori sanitari per mantenere le prestazioni sanitarie e, poiché il vaccino prodotto inizialmente dalle ditte non sarà sufficiente per tutti, di procedere alla vaccinazione, per livelli successivi, dei gruppi di popolazione considerati a rischio. Ogni Paese dovrà stabilire le proprie priorità sulla base della situazione sanitaria del territorio e procedere identificando i gruppi da vaccinare. Il 17 agosto l'oms ha pubblicato un documento (Call for action). Tra i punti chiave posti all'attenzione: La nuova influenza pandemica A(H1N1) si diffonde rapidamente ma non si può prevedere la sua futura evoluzione. La maggior parte dei dati che riguarda la pandemia è stata acquisita in paesi provvisti di servizi sanitari ben funzionanti. Nel mondo, nella maggioranza dei casi la nuova influenza continua a manifestarsi con sintomi lievi cui segue una completa guarigione senza bisogno di cure mediche. Le donne in gravidanza e le persone in precarie condizioni di salute vanno incontro ad un rischio più elevato di complicanze.

Anche se i virus responsabili della diffusione della pandemia sono virtualmente uguali, l impatto della pandemia può rivelarsi più severo in paesi con servizi sanitari deboli, condizioni di salute precarie e limitate risorse. I Paesi dove i servizi sanitari sono già oberati dalla presenza di malattie quali HIV/AIDS, tubercolosi e malaria, incontreranno grandi difficoltà nel gestire l insorgenza di nuovi casi con la diffusione della nuova influenza pandemia (OMS - agosto 2009). La situazione in Italia: Il punto della situazione in Italia non desta particolare preoccupazione, seppure è previsto un aumento dei casi, allo stato limitati a 320 (in Europa i casi sono 17.181, di cui il 66%, pari a 10.169 casi, nella sola Gran Bretagna). Presso il Ministero è stata istituita una Unità di crisi, presieduta dal Vice-Ministro alla Salute Prof. Ferruccio Fazio, cui è affidata la comunicazione istituzionale relativa all'evoluzione dell'influenza e ai modi con i quali garantire la più ampia protezione della popolazione. L'Unità di crisi è in stretto contatto con le Autorità sanitarie ed opera in raccordo con gli organismi internazionali e le istituzioni degli altri Paesi per la sorveglianza e la prevenzione dell influenza da nuovo virus A (H1N1) e l'attuazione del Piano, concordato con gli altri Stati dell Unione Europea, di preparazione e risposta alla pandemia influenzale. Vaccinazione contro la nuova influenza L'arma migliore di prevenzione è rappresentata dalla vaccinazione della popolazione. In linea con quanto annunciato e con le raccomandazioni internazionali, l'11 settembre è stata firmata l Ordinanza recante Misure urgenti in materia di profilassi vaccinale dell Influenza pandemica A/H1N1. Il provvedimento individua le categorie di persone a cui è diretta l offerta della vaccinazione antinfluenzale con vaccino pandemico A/H1N1 a partire dal momento della effettiva disponibilità del vaccino (la consegna alle Regioni e Province Autonome è prevista nel periodo 15 ottobre-15 novembre 2009) fino a copertura di almeno il 40% della popolazione residente in Italia di cui quasi 9 milioni entro il 31 dicembre 2009, e la rimanente quota nei primi mesi del 2010. La vaccinazione sarà offerta prioritariamente al personale sanitario, che dovrà assistere i malati, ed ai soggetti a rischio di complicanze per patologie, per un totale di 8,6 milioni di soggetti entro la fine del 2009. Poiché i bambini e i giovani sono maggiormente suscettibili di tale infezione, e quindi sono serbatoi di diffusione della stessa, anche tale fascia di popolazione sarà interessata alla vaccinazione dal gennaio 2010. In ordine di priorità l offerta vaccinale sarà rivolta a: persone ritenute essenziali per il mantenimento della continuità assistenziale e lavorativa: personale sanitario e socio-sanitario; personale delle forze di pubblica sicurezza e della protezione civile; personale delle Amministrazioni, Enti e Società che assicurino i servizi pubblici essenziali; i donatori di sangue periodici; donne al secondo o al terzo trimestre di gravidanza; persone a rischio, di età compresa tra 6 mesi e 65 anni; persone di età compresa tra 6 mesi e 17 anni, non incluse nei precedenti punti, sulla base degli aggiornamenti della scheda tecnica autorizzata dall EMEA o delle indicazioni che verranno fornite dal Consiglio Superiore di Sanità; persone tra i 18 e 27 anni, non incluse nei precedenti punti. In base alla disponibilità di vaccino pandemico nel corso della campagna vaccinale potranno essere inserite nel programma anche altre categorie di soggetti.

Al momento il vaccino è in fase di sperimentazione. Sarà disponibile da novembre per il piano di vaccinazioni studiato dal Ministero del Welfare. E stato attivato un numero di pubblica utilità "1500" per fornire informazioni ai cittadini Le persone identificate come "contatti stretti" di casi confermati saranno sottoposte a sorveglianza sanitaria e profilassi farmaceutica con antivirali. Sorveglianza È stata rafforzata la rete di sorveglianza epidemiologica e virologica dell'influenza (la rete Influnet) per permettere la raccolta di informazioni e campioni virali ai fini del tempestivo riconoscimento dei casi di influenza e per la conseguente adozione delle misure di sanità pubblica. Le principali informazioni per gli operatori sono contenute nella circolare del 27 luglio 2009, che aggiorna la circolare del 20 maggio, con le indicazioni per la prevenzione, la sorveglianza e il controllo della nuova influenza da virus influenzale A(H1N1). Farmaci antivirali Per la profilassi e per il trattamento dei casi verrà potenziata la scorta nazionale di farmaci antivirali già in dotazione. Il Ministero, nella Circolare del 22 luglio 2009, sull' "Aggiornamento delle indicazioni relative all'impiego dei farmaci antivirali per l'influenza da virus influenzale A (H1N1)v" e rivolta agli operatori sanitari, fornisce indicazioni ulteriori riguardo l'uso corretto dei farmaci antivirali nel trattamento e la profilassi dell'influenza da nuovo virus A(H1N1). I farmaci antivirali disponibili verso i quali il nuovo virus influenzale A/H1N1 è risultato suscettibile sono oseltamivir (Tamiflu) e zanamivir (Relenza). Tali farmaci non sono vaccini e non debbono essere usati a scopo preventivo, devono essere assunti sotto il controllo di un medico solo per il trattamento della malattia. Per acquistarli è necessario la prescrizione medica. I farmaci antivirali sono medicinali usati per il trattamento dell'influenza. Vanno assunti in presenza di sintomi conclamati (entro 48 ore dalla comparsa dei sintomi). Il loro scopo è quello di ridurre i sintomi, la durata della malattia e le complicanze dell'influenza. E da evitare un uso improprio perché il virus potrebbe diventare resistente al farmaco e la persona che li assume senza controllo medico può essere soggetta ad effetti indesiderati anche gravi. L'assunzione degli antivirali nelle donne in gravidanza deve avvenire solo nei casi di contatti "stretti" di casi confermati di influenza A, e dietro prescrizione di un medico. In caso di dubbi e preoccupazioni e comunque sempre prima di iniziare una terapia farmacologica è opportuno contattare il proprio ginecologo, che valuterà la situazione caso per caso. I gruppi di persone a rischio di complicanze sono stati individuati dall ECDC sulla base di studi scientifici e sono indicati nella nota pubblicata il 20 luglio, sottolineando che tale elenco è soggetto e modifiche e a sviluppo in base a nuovi dati che saranno disponibili. L elenco comprende: a) persone affette da malattie croniche respiratorie, cardiovascolari (esclusa l'ipertensione), renali, epatiche, ematologiche, neurologiche, neuromuscolari, diabete ed altri disordini metabolici, infezione da HIV ed immunodepressi per cause naturali o iatrogene (indotte da farmaci). b) bambini di età inferiore a due anni. c) donne in gravidanza o allattamento. d) persone affette da asma in trattamento. e) obesi con Indice di Massa corporea (BMI - body mass index) superiore a 30.

In generale ogni altra condizione in cui sono ridotte le difese immunitarie e la funzione respiratoria. POSTER LAVATI SPESSO LE MANI CON ACQUA E SAPONE E PER ALMENO 30 SECONDI COPRI LA BOCCA E IL NASO CON UN FAZZOLETTO DI CARTA QUANDO TOSSISCI O STARNUTISC GETTA SUBITO DOPO IL FAZZOLETTINO NEL CESTINO NON SCAMBIARE GLI OGGETTI O IL CIBO CON I TUOI COLLEGHI (PENNE, MATITE, BICCHIERI, POSATE ECC.) NON TOCCARTI GLI OCCHI, IL NASO O LA BOCCA CON LE MANI NON LAVATE FAI ATTENZIONE: NON STARE VICINO A CHI HA I SINTOMI DELL INFLUENZA ************************************************************************************ RACCOMANDAZIONI GENERALI AD INTERIM PER LA RIDUZIONE DEL RISCHIO ESPOSITIVO IN CORSO DI PANDEMIA INFLUENZALE NEI LUOGHI DI LAVORO 1. INTRODUZIONE Il virus dell influenza pandemica AH1N1v (v sta per variante) è un virus influenzale del tipo A. 2. SINTOMATOLOGIA I sintomi dell influenza comprendono generalmente febbre, accompagnata almeno da tosse e mal di gola; possono manifestarsi anche altri sintomi quali mal di testa, debolezza, malessere generale, raffreddore e costipazione, dolori muscolari e articolari, brividi, vomito e diarrea. Questo complesso di sintomi viene solitamente descritto come sindrome simil-influenzale (ILI) e caratterizza sia le infezioni da virus influenzali stagionali che quelle da virus AH1N1. Come l influenza stagionale, anche la nuova influenza da virus AH1N1v può presentarsi con forme di gravità variabile, da molto lievi a gravi. Nelle forme gravi possono insorgere complicazioni come polmoniti ed insufficienza respiratoria, come accade anche in caso di infezione da virus influenzali stagionali. 3. MODALITÀ DI TRASMISSIONE I virus dell influenza (incluso il tipo AH1N1v) possono in linea teorica persistere sulle superfici non porose per 24-48 ore; tuttavia, già dopo poche ore l infettività delle particelle virali si riduce in maniera significativa per effetto della esposizione all ambiente esterno ed agli agenti atmosferici. Il virus si diffonde, dalle persone malate, nello stesso modo dei virus dell influenza stagionale, ovvero per: - via diretta: attraverso le goccioline di secrezioni respiratorie e di saliva emesse con la tosse e/o lo starnuto; - via indiretta: attraverso le mani, che vengono in contatto con oggetti e superfici contaminate da secrezioni di persone infette (maniglie, corrimani, piani di tavoli e banchi di lavoro, rubinetti, attrezzature sportive, etc) e poi portando le mani non lavate agli occhi, al naso o alla bocca. Le persone con influenza sono già contagiose nelle ore che precedono la manifestazione dei sintomi. Una persona adulta può trasmettere in modo efficiente il virus da un giorno prima dell inizio dei sintomi fino a sei-sette giorni dall inizio di questi. I bambini, soprattutto quelli più piccoli, possono invece rimanere contagiosi più a lungo (dieci giorni e più).

Il contagio può avvenire a 15-20 centimetri attraverso il respiro, a un metro se chi è in fettato starnutisce, a circa tre metri dopo un colpo di tosse (le goccioline contenenti il virus vanno a una velocità di 150 chilometri orari. 4. RACCOMANDAZIONI NEI LUOGHI DI LAVORO Il rischio di trasmissione dell influenza (pandemica o stagionale) nei luoghi di lavoro è in gran parte condizionato dalla condivisione di spazi in ambienti confinati e da attività che espongano a contatto con il pubblico. In ogni caso, in qualsiasi luogo di lavoro è fondamentale il rispetto di elementari norme igieniche (quali l igiene delle mani) per limitare le occasioni di contagio attraverso starnuti o colpi di tosse. Una buona igiene delle mani è di primaria importanza. Le mani vanno lavate frequentemente (ed ogni volta che sia necessario, in particolare dopo avere usato i servizi igienici e prima dei pasti) con acqua e sapone o con soluzioni detergenti a base di alcol (concentrazione 60-90%). Lavabi e detergenti a base di alcol debbono essere sempre disponibili e facilmente accessibili. Va ricordato che nel caso di lavaggio con acqua e sapone, va usata acqua calda e le mani insaponate debbono essere strofinate per 15-20 secondi, usando poi asciugamani monouso o asciugatori ad aria calda, mentre nel caso di detergenti a base di alcol non va aggiunta acqua e le mani debbono essere strofinate tra loro fino a che non ritornano asciutte. 1) Lavaggio con acqua e sapone Usare acqua calda Strofinare le mani insaponate per 15-20 secondi 2) Detersione con detergenti a base di alcol Non aggiungere acqua Strofinare il prodotto sulle mani fino che queste non ritornano asciutte LAVAGGIO CON ACQUA E SAPONE Usare acqua calda Strofinare le mani insaponate per 15-20 secondi LAVAGGIO DELLE MANI DETERSIONE CON DETERGENTI A BASE DI ALCOL Non aggiungere acqua Strofinare il prodotto sulle mani fino a che queste non ritornano asciutte Tutti debbono adottare comportamenti di buona educazione igienica, coprendo la bocca ed il naso con un fazzoletto di carta quando si tossisce o starnutisce, e smaltendo immediatamente il fazzoletto usato nella spazzatura. In mancanza di fazzoletto, nel caso non vi sia la possibilità di lavare immediatamente le mani sarà opportuno in caso di tosse o starnuti, coprire la bocca con la manica o il gomito. Le informazioni utili la prevenzione delle infezioni sul luogo di lavoro potranno essere utilmente illustrate attraverso poster che mostrino le pratiche appropriate per il lavaggio delle mani e i comportamenti igienici di buona educazione da adottare. 5. AZIONI DEI DATORI DI LAVORO E DEI DIRIGENTI: I Datori di lavoro provvederanno affinché: a) i lavoratori che presentino sintomi influenzali lascino prontamente i luoghi di lavoro e non siano riammessi al lavoro se non dopo 24 ore dalla cessazione dei sintomi in assenza di terapia sintomatica ed antipiretica (in quanto fonte di rischio biologico per gli altri lavoratori e per gli utenti, oltre che in ragione della sussistenza di una condizione di temporanea inidoneità alla prestazione lavorativa da parte della persona affetta).

b) siano fornite ai lavoratori corrette informazioni sulla nuova influenza in forma e linguaggio facilmente comprensibili da parte di tutti i lavoratori, operando allo scopo in stretto collegamento con le autorità sanitarie locali (Assessorati Regionali alla Sanità); c) sul posto di lavoro sia sempre assicurata la disponibilità di detergenti liquidi a base di alcol (minimo 60%) e la disponibilità di salviettine monouso per poter effettuare con frequenza la pulizia delle mani, anche in assenza di acqua e sapone; d) sia assicurata una accurata pulizia delle postazioni di lavoro (ripiano della scrivania, tastiera del computer, telefono) e la disponibilità di idonei recipienti per il loro smaltimento; e) siano effettuate pulizie con la necessaria regolarità negli ambienti destinati alla refezione, utilizzando comuni prodotti detergenti ad uso domestico; f) siano disponibili sul luogo di lavoro, in relazione alla valutazione di rischi legati a particolare affollamento o esposizione, un adeguato numero di mascherine respiratorie, fornendo le opportune indicazioni per il loro utilizzo da parte dei soggetti con sintomi di influenza, o anche da parte degli addetti al primo soccorso o di altre persone che potrebbero occasionalmente dover assistere temporaneamente il dipendente con sintomi di sospetta influenza. 6. AZIONI DA ADOTTARE DA PARTE DEI LAVORATORI: a) ridurre (anche nella vita privata) la frequentazione di luoghi affollati e limitare i contatti fisici (stringere le mani, abbracciare, baciare); b) evitare per quanto possibile contatti ravvicinati con le persone malate o che potrebbero esserlo (cercando di tenere una distanza non inferiore a circa un metro e mezzo); c) rimanere a casa in caso di presenza di sintomi di influenza (febbre, mal di gola, tosse, malessere generale e/o gli altri sintomi sopra descritti) sin dall inizio dei sintomi e fino alle 24 ore successive alla completa risoluzione di questi (senza uso di antipiretici); d) i dipendenti che condividono l abitazione con un familiare/convivente ammalato di influenza, dovranno avere l accortezza di tenere sotto controllo quotidianamente il proprio stato di salute e rimanere a casa ai primi sintomi di influenza presentati; e) in caso di presentazione dei primi sintomi sul posto di lavoro, occorrerà: - Indossare una mascherina protettiva o comunque utilizzare un fazzoletto di carta per coprire naso e bocca durante tosse o starnuto, sino all allontanamento dal posto di lavoro; - Avvertire immediatamente il diretto superiore o il datore di lavoro per essere autorizzati a rientrare a casa il prima possibile. 7. GESTIONE POST-ESPOSIZIONE DEI DIPENDENTI - ove si verifichi più di un caso confermato, probabile o sospetto di influenza nel periodo di contagiosità occorrerà informare i dipendenti circa la loro possibile esposizione al contagio sul luogo di lavoro, nel rispetto della riservatezza dei dati sensibili; - invitare i dipendenti risultati esposti a tenere sotto controllo il proprio stato di salute per rilevare la prima comparsa di sintomi sospetti. - ricordare opportunamente la necessità di consultare il proprio medico di famiglia in caso di situazioni che potrebbero costituire un maggior rischio di forme gravi e complicate di influenza quali ad esempio : stato di gravidanza, malattie croniche del metabolismo, malattie cardiovascolari, asma, enfisema, etc. 8. ASSISTENZA A DIPENDENTI IN MISSIONE PER MOTIVI DI LAVORO - Informare il dirigente o il datore di lavoro in caso di malattia nel corso di missione. - Ricordare al dipendente la necessità di avere sempre con sé la Tessera Sanitaria. - In caso di missioni in Paesi Europei la Tessera Europea di Assicurazione Malattia (TEAM) che dà diritto, nei Paesi dello Spazio Economico Europeo e in Svizzera alla copertura delle spese sanitarie per tutti gli iscritti al SSN, se presentata ad un presidio sanitario pubblico o ad una struttura convenzionata. Per i possessori della TEAM le prestazioni mediche presso le strutture pubbliche sono gratuite, salvo il pagamento dell eventuale ticket o di altra partecipazione alla spesa. Qualora la TEAM non fosse stata accettata o l assistito non l avesse con sé, e fosse perciò necessario pagare le prestazioni di cui sopra, è possibile

chiedere il rimborso delle spese anticipate presentando al proprio rientro in Italia la relativa documentazione alla ASL di appartenenza. - In caso di spostamenti in altri paesi verificare l esistenza di accordi bilaterali di sicurezza sociale che prevedano la copertura di spese sanitarie dietro presentazione di appositi modelli; in tali casi, è necessario prima di un viaggio all estero, munirsi presso la propria ASL del modello per l assistenza sanitaria all estero. Per i Paesi con i quali non esistono convenzioni o accordi bilaterali di sicurezza sociale, come ad esempio gli Stati Uniti d America, prima del viaggio, stipulare una polizza sanitaria a cura del datore di lavoro. - Per altre informazioni è opportuno consultare il Focus Influenza AH1N1 sul sito del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali, alla sezione Viaggiare. 9. ATTIVITA DELLE IMPRESE I DATORI DI LAVORO DOVRANNO IN PARTICOLARE: - Provvedere all aggiornamento del documento di valutazione dei rischi in relazione al rischio espositivo ad agenti biologici in collaborazione con il medico competente, prevedendo protocolli per la gestione di dipendenti con sintomi di influenza manifestati sul posto di lavoro. - Verificare che vi sia corretta informazione per l uso di mascherine. - Identificare in collaborazione con il medico competente i dipendenti essenziali al ciclo produttivo da sottoporre a vaccinazione, per garantire il mantenimento delle attività di servizi pubblici di primario interesse o in altre attività socialmente utili (vedere al riguardo il Piano Nazionale del Ministero consultabile all indirizzo: http://www.ministerosalute.it/influenza). - Avere come riferimento i siti del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali e del Ministero degli Affari Esteri per informazioni su specifiche situazioni di rischio anche in paesi esteri che potrebbero essere mete di trasferte all estero di dipendenti. - Verificare la attuabilità, come misura organizzativa, di pianificare la possibilità di fruire di assenze che non disincentivino i lavoratori a rimanere a casa per prendersi cura in caso di necessità di assistenza di propri familiari ammalati o di figli minorenni in caso per focolai epidemici.