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A Acquired I Immuno D Deficiency S Syndrome

AIDS Sindrome da Immunodeficienza Acquisita Stato di malattia conclamata caratterizzata dalla sviluppo di una o più infezioni opportunistiche e/o tumori (per i quali non c è evidenza di altra causa) in presenza di infezione certa da HIV. Rappresenta l evoluzione finale della malattia associata all infezione da HIV e conseguente immunodeficienza.

Cenni Storici 1980-1981 Alla fine del 1980 Michael Gottlieb, scopre un giovane paziente che soffre di un raro tipo di polmonite, dovuto al microbo Pneumocystis carinii, che solitamente provocava la polmonite soltanto in pazienti con un sistema immunitario depresso. Nel giugno del 1981 negli Stati Uniti era stato riscontrato un improvviso aumento di casi di polmonite da Pneumocystis carinii in giovani omosessuali. Segnalati al Cdc (Centers for Disease Control and Prevention) pazienti che soffrivano di un raro tumore dei vasi sanguigni noto come il sarcoma di Kaposi. Dopo breve tempo la notizia fu ripresa dal New York Times e divenne di dominio pubblico. Alla fine del 1981, la malattia non ha ancora un nome. Mentre i Cdc parlano di linfoadenopatia o di sarcoma di Kaposi e altre infezioni opportunistiche Carta stampata: gay compromise sindrome, immunodeficienza gay-correlata (GRID), cancro dei gay, disfunzione immunitaria acquisita. 1982 Cdc collegano la malattia al sangue a seguito del verificarsi di alcuni casi tra gli emofiliaci. Congresso promosso dalla Food and Drug Administration (Fda) Bruce Voeller propone di chiamarla Aquired immuno-deficiency Sindrome (AIDS).

1983 Isolamento, da parte di Luc Montagnier (Istituto Pasteur di Parigi), di un nuovo retrovirus che viene chiamato: Lynphoadenopathy-Associated Virus (LAV). 1984 Scoperta, da parte di Robert Gallo (National Cancer Institute - USA), di un retrovirus similare al LAV chiamato Htlv-III in pazienti affetti da AIDS. I retrovirus LAV e HTLV-III si distinguono l'uno dall'altro per piccole mutazioni, ma sono in realtà la stessa cosa. Inizia così una battaglia legale tra l'istituto Pasteur e il gruppo di Robert Gallo che durerà alcuni anni e che si concludrà con un accordo nel 1987. I presidenti delle due Nazioni, R. Reagan e J. Chirac si incontrano e decretano l'attribuzione della scoperta del virus ex aequo a Gallo e Montagnier. La conclusione sarà chiaramente di tipo politico e commerciale, anche se la comunità scientifica internazionale riconosce allo scienziato francese il merito della scoperta Un comitato di retrovirologi si riunisce e sceglie per il virus un nuovo nome: Human Immunodeficiensy Virus (HIV). 1985 Vengono messi a punto i primi test per individuare la presenza di anticorpi al virus HIV.

1986 Primo report statunitense sull'aids. Si svolge a Parigi la seconda Conferenza internazionale sull'aids. Luc Montagnier annuncia la scoperta dell'hiv-ii 1987 III conferenza Internazionale sull'aids a Washington. La Fda, l'organismo USA che autorizza l'immissione in commercio di farmaci, su pressione degli attivisti, riduce i tempi di applicazione del primo farmaco anti AIDS: l'azt (scoperto nel 1964 per altri scopi). Primi dissensi 1988 IV Conferenza Internazionale sull'aids a Stoccolma. Per la prima volta viene celebrato il 1 dicembre come Giornata Mondiale AIDS. 1989 V Conferenza Internazionale sull'aids a Montreal. 1990 VI Conferenza Internazionale sull'aids a San Francisco. 1991 VII Conferenza Internazionale sull'aids a Firenze. Viene approvato un nuovo farmaco anti-aids: la DDL, didanosina.

1992 VIII Conferenza Internazionale sull'aids a Amsterdam. Viene approvato un nuovo farmaco anti-aids: la DDC, zalcitabina 1993 I Cdc propongono una nuova definizione di AIDS che include altre infezioni opportunistiche e che tiene conto della conta dei livelli di CD4. 1994 Viene approvato un nuovo farmaco anti-aids: la d4t, stavudina. La Conferenza annuale viene tenuta a Yokohama. Inizio degli studi sulle terapie di combinazione. 1995 Viene registrato il SQV, saquinavir il primo inibitore delle proteasi e il 3TC, lamivudina, un inibitore della trascrittasi che sembra avere particolari sinergie con gli altri inibitori. 1996 La nuovo terapia prevede l'associazione di due inibitori della trascrittasi inversa e di un inibitore della proteasi: Haart (Highly Active Anti-Retroviral Teraphy ) e diviene ben presto la terapia standard. Viene anche messo a punto un sistema per la misura della carica virale.

1997 Le nuove terapie cominciano a dare risultati incoraggianti. In Italia si verifica una flessione dei casi di AIDS conclamato. Viene registrato il primo farmaco di una nuova classe: NVP, nevirapina, un inibitore non nucleosidico della trascrittasi inversa. XI Conferenza Internazionale sull'aids a Vancouver. L'enfasi si sposta sul problema di rendere disponibili tali costose terapie anche ai paesi in via di sviluppo. 1998 I risultati delle ricerche cliniche condotte con la Haart vengono presentati alla XII Conferenza Internazionale sull'aids di Ginevra. Anche con questa nuova terapia si incominciano a verificare i primi fallimenti terapeutici: resistenze ai farmaci e l'adesione alla terapia (una persona in cura deve assumere a orari fissi fino a 30 pastiglie al giorno). 1999-2000 Aumentano i farmaci approvati dalla FDA. 2001 FDA e la Bristol Myers Squibb emettono un documento sulle precauzioni sull'utilizzo della terapia combinata Zerit e Videx sulle donne in gravidanza. Viene confermata l'efficacia dei preservativi contro la diffusione del virus HIV per via sessuale.

Epidemiologia 40 milioni di HIV-positivi nel mondo 1 nuova infezione ogni minuto 800 morti al giorno Età media 33-36 anni 10% ha accesso ai farmaci

Adulti e bambini che si stima vivano con l HIV, 2007 North America 1.3 million [480 000 1.9 million] Caribbean 230 000 [210 000 270 000] Total: 33.2 (30.6 36.1) million

Numero di adulti e bambini che si stima siano Nuovi infetti da HIV, 2007 North America 46 000 [38 000 68 000] Caribbean 17 000 [15 000 23 000] Total: 2.5 (1.8 4.1) million

Adulti e bambini che si stima siano morti di AIDS, 2007 North America 21 000 [18 000 31 000] Caribbean 11 000 [9800 18 000] Total: 2.1 (1.9 2.4) million

Più di 6800 nuove infezione da HIV al giorno nell anno 2007 Più del 96% sono nei paesi sottosviluppati o in via di sviluppo. Circa 1200 sono bambini sotto i 15 anni Circa 5800 sono adulti sopra i 15 anni dei quali: circa il 50% sono donne più del 40% sono giovani tra i 15 e 24 anni.

Stime globali HIV e AIDS nell anno 2007 Bambini (<15 anni) Bambini che vivono con HIV 2.5 million [2.2 2.6 million] Nuove infetti da HIV nel 2007 420 000 [350 000 540 000] Morti di AIDS nel 2007 330 000 [310 000 380 000]

H Human I Immunodeficiency V Virus

Virus molto labile e sopravvive per poco tempo all ambiente ed è sensibile all essiccamento e ai comuni disinfettanti.

Virus molto labile e sopravvive per poco tempo all ambiente ed è sensibile all essiccamento e ai comuni disinfettanti.

TASSONOMIA DEI RETROVIRUS UMANI Oncorna virus HTLV I (leucemie acute a T cellule degli adulti, paraparesi spastica tropicale) HTLV II (isolato da tricoleucemie a cellule capellute, alcune leucemie a cellule T, probabilmente responsabile di alcune complicanze neurologiche dell AIDS) HTLV V (associato a Micosi fungoide, Sindrome di Sézary) Lentivirus HIV1 (AIDS e sindromi correlate) HIV2 (AIDS e sindromi correlate in Africa Occidentale) distinti per reattività anticorpale alle glicoproteine del pericapside Spumavirus (?)

Trasmissione dell HIV HIV entra nel sangue attraverso: Tagli/Ferite Aperte Lacerazioni della Cute Mucose Iniezione Diretta

Trasmissione dell HIV Fluidi che sono potenzialmente infetti: Sangue Liquido Seminale Secrezioni Vaginali Latte Mammario

HIV nei Fluidi Corporei Sangue 18,000 Sperma 11,000 Secrezione Vaginale 7,000 Liquido Amniotico 4,000 Saliva 1 Numero medio di particelle virali di HIV in 1 ml di fluido.

Vie di Trasmissione dell HIV Via Ematica: Trasfusione di Sangue o Emoderivati Scambio di Siringhe (Tossicodipendenza) Scambio ti oggetti taglienti che possono contenere sangue o derivati con il virus attivo. Categorie Lavorative Esposte

Vie di Trasmissione dell HIV Via Verticale (perinatale): Trasmissione da Madre a Figlio Durante la gravidanza Durante il parto Terapia antiretrovirale negli ultimi 6 mesi di gravidanza Taglio cesareo Abbassamento del rischio di trasmissione al di sotto dell 1% Allattamento Latte Artificiale Profilassi mamma e bambino con farmaci

Vie di Trasmissione dell HIV Via Sessuale: Contatto secrezioni genitali-mucosa Contatto mucosa-mucosa Rapporto anale Rapporto vaginale Rapporto orale Uomo-Uomo Uomo-Donna e Viceversa Donna Donna ANCHE SE A RISCHIO MINORE, È ATTUALMENTE LA VIA DI TRASMISSIONE PIÙ DIFFUSA.

Infezione da HIV Bersaglio dell infezione da HIV: cellule del sistema immunitario che possiedono il recettore CD4 (linfociti T4 helper, monociti e macrofagi). I linfociti T4 CD4+ sono i comandanti del sistema immunitario cioè ci rendono capaci di rispondere alle infezioni coordinando la risposta immunitaria. Sono nel sangue e in quasi tutti gli organi: l HIV colpisce i CD4 nel sangue (quelli che si contano con gli esami), ma anche quelli negli organi. Dopo un certo periodo il numero di CD4 colpiti da HIV cominciano a morire e l immunodepressione che segue porta un aumento del rischio di contrarre infezioni opportunistiche e tumori.

Patogenesi dell infezione da HIV-1: Compartimenti Colon, Duodeno e cellule cromaffini rettali Macrofagi Cerebrali e cellule Gliali Linfociti nel Sangue, Sperma e Fluidi Vaginali Linfonodi Midollo Osseo Timo Cellule di Langerhans Cutanee Macrofagi Alveolari Polmonari

Linfociti T Infettati da HIV HIV Virus T-Cell HIV Infected T-Cell New HIV Virus DIRETTA E INDIRETTA UCCISIONE DEI LINFOCITI T4 E IL PAREGGIAMENTO FUNZIONALE DEI T4 RIMASTI VITALI

CD4 Recettore NRTIs AZT (Zidovudine-Retrovir) ddi (Didanosine-Videx) ddc (Zalcitabine-Hivid) d4t (Stavudine-Zerit) 3TC (Lamivudine-Epivir) ABC(Abacavir-Ziagen) FTC (Emtricitabine, Emtriva) HIV Virioni nrti Tenofovir DF (Viread) Trascrittasi Inversa NNRTIs Efavirenz (Sustiva) Delavirdine (Rescriptor) Nevirapine (Viramune) DNA Cellulare Nucleo Integrasi Protease Inhibitors Indinavir (Crixivan) Ritonavir (Norvir) Saquinavir (Fortovase) Nelfinavir (Viracept) Amprenavir (Angenerase) Lopinavir/ritonavir (Kaletra) Atazanavir (Reyataz) Proteasi Nuove Particelle di HIV Proteine del Capside e RNA virale T-20 (Enfuvirtide, Fuzeon) RNA Virale DNA Virale doppio filamento non integrato CCR5 or CXCR4 co-recettori DNA Virale Integrato mrna virale gag-pol poliproteina Attacco - Fusione Uncoating Trascrizione Inversa Integrazione Trascrizione Traduzione Assemblaggio e Rilascio

Ciclo Replicativo dell HIV

Non tutte le persone che si infettano hanno un virus con la stessa potenza. L HIV-RNA (viremia) misura la capacità di replicarsi del virus, quindi la sua potenza Più è alta, più velocemente uccide i CD4

CARICA VIRALE 1,000 100 10,000 200 100,000 300 400 1000 900 800 700 600 500 LIVELLO CD4 + Adapted with permission from Coffin. AIDS. 1996;10(suppl 3):S75-S84.

Storia Naturale dell Infezione Infezione Acuta L HIV-RNA è molto alto, i CD4 bassi Sintomi legati al virus molto alto nel sangue: febbre, rash, aumento dei linfonodi, mal di muscoli e ossa Dura poche settimane (sintomi per pochi giorni)

Storia Naturale dell Infezione Infezione Acuta L HIV-RNA è molto alto, i CD4 bassi Sintomi legati al virus molto alto nel sangue: febbre, rash, aumento dei linfonodi, mal di muscoli e ossa Dura poche settimane (sintomi per pochi giorni) Fase Asintomatica (Latenza solo Clinica) Il virus si replica poco (HIV-RNA bassa) I CD4 si mantengono a buoni livelli Dura in media 8 anni AIDS

Livelli CD4+ / Viremia / Anti-HIV Fase Acuta Fase di Latenza Clinica AIDS Sintomi Influenzali o Asintomatico Asintomatico Pre-AIDS AIDS Conclamato Evento Infettivo

Periodo Finestra Intervallo di tempo successivo all infezione da HIV, durante il quale il test per l HIV è negativo. 90 % dei casi risultano positivi nei primi tre mesi dall infezione. 10 % dei casi risultano positivi tra i tre e i sei mesi dall infezione.

AIDS Classificazione CDC 1993 Numero di Linfociti CD4/ml Asintomatici O PGL Sintomatici non AIDS Sintomatici AIDS CD4 > 500 A1 B1 C1 CD4 200-499 A2 B2 C2 CD4 < 200 A3 B3 C3 Le situazioni in corsivo vengono classificate come AIDS

Attualmente vengono distinti 9 gruppi di soggetti affetti da virus dell'immunodeficienza umana acquisita: A1, A2, A3, B1, B2, B3, C1, C2, C3. La lettera A distingue il gruppo di soggetti asintomatici, o con infezione acuta o linfoadenopatia generalizzata (primi stadi dell'infezione), la lettera B distingue le persone che manifestano sintomi della malattia ma presentano patologie non esclusive dell'aids, la lettera C distingue i casi di patologie conclamate di tipo opportunistico quali la candidosi esofagea, le infezioni disseminate da micobatteri atipici, il linfoma cerebrale o il sarcoma di Kaposi in soggetti di età inferiore a 60 anni, la leucoencefalite multifocale progressiva, etc. I numeri da 1 a 3 dei vari gruppi A B C sono relativi alla quantità di Linfociti T- CD4 per mmc di sangue posseduti dalla persona (meno di 200, tra 200-499, più di 500). I soggetti appartenenti ai gruppi A3, B3, C1, C2, C3 (cioè quelli che hanno meno di 200 Linfociti T-CD4 e/o presentano patologie opportunistiche specifiche) rappresentano i casi di AIDS conclamato.

Infezioni Opportunistiche => infezioni micotiche quali candidosi del cavo orale, esofagee, gastriche e del SNC. => infezioni da parassiti protozoi quali toxoplasmosi cerebrale, pneumocisti. => infezioni dell apparato respiratorio quali polmoniti da Pneumocystis carinii, Mycobacterium tuberculosis e avium, polmoniti batteriche. => Infezioni virali quali CMV (Citomegalovirus) e Herpes zoster. => Suscettibilità a particolari tipi di tumori (sarcoma di Kaposi, linfoma non-hodgkin).

Importanza del Test e della Diagnosi Precoce Permette un precoce intervento finalizzato a mantenere e stabilizzare la risposta del sistema immunitario Riduce il rischio della trasmissione dell HIV dalla madre al neonato Consente di educare la persona a ridurre o eliminare comportamenti ad alto rischio.

Test HIV ELISA Richiede un campione di Sangue o Saliva Test HIV ELISA determina la presenza di anticorpi in risposta all infezione da HIV. (anticorpi non protettivi) Il test NON determina la presenza del virus HIV

Anonimo Test HIV in Italia Gratuito nei centri di studio delle MTS Risultati disponibili in una settimana. Una lista dei centri MTS della zona è disponibile su molti siti Internet di associazioni o ASL www.asamilano.org www.asl.milano.it

Test HIV in Italia Dove effettuare il TEST Nelle strutture pubbliche e private dove si effettuano prelievi Nei Reparti Malattie Infettive degli Ospedali pubblici, anche senza impegnativa del medico Nei Centri di cura delle M.S.T. (Malattie Sessualmente Trasmissibili), dove, spesso, non viene richiesta l'impegnativa del medico.

Test HIV Se si sospetta rischio di contagio, si dovrebbe eseguire il test almeno tre (o sei) mesi dopo l ultima esposizione. Screening test (EIA/ELISA) vs. confirmatory test (IFA) EIA/ELISA (Reactive) Repeat EIA/ELISA (Reactive) IFA (Reactive) Positive for HIV

Test HIV Test EIA/ELISA Negativo Positivo Basso Rischio di Esposizione HIV Alto Rischio di Esposizione HIV Positivo Ripetuto Negativo Ripetere ELISA ogni 3 mesi per un anno Positivo Conferma con IFA Ripetere ogni 6 mesi se ripetuti comportamenti ad Alto Rischio Intermedio Negativo Positivo Fine Test Negativo Ripetere a 3 settimane Ripetere a 2-4 mesi HIV +

Test HIV Enzyme-linked immunosorbent assay (ELISA). Il primo utilizzato del determinare l infezione da HIV. Se gli anticorpi anti-hiv sono presenti (positivo), il test viene ripetuto al fine di confermare il dato. Se ELISA è negativo, antri test non sono necessari. Questo test ha una bassa probabilità di avere falsi risultati dopo il periodo finestra.

Altri Test HIV Western blot. Più difficile dell ELISA da effettuare, ma viene effettuato per confermare i risultati di due risultati positivi dell ELISA. Polymerase chain reaction (PCR) Questo test rivela il materiale genetico cdna or RNA dell HIV. Il test via PCR non viene effettuato di ruotine come quello per rilevare gli anticorpi, questo perchè sono richieste abilità tecniche e strumenti costosi. Questo test può essere effettuato nei giorni o settimane dopo l esposizione al virus. Materiale genetico del virus può essere rivelato anche se altri test sono negativi. Indirect fluorescent antibody (IFA). Test che rileva gli anticorpi anti-hiv. Come per il Western blot test, viene utilizzato per confermare il risultato dell ELISA. Comunque è più costoso di un Western blot e non è comunemente usato.

Leggi Italiane sul Test HIV (Legge 135 del 05.06.1990) Atto Volontario e richiede il Consenso Informato. Ricovero in ospedale non autorizza gli operatori sanitari a sottoporre a screening i pazienti. Diritto all'anonimato l risultato dell'esame deve essere comunicato esclusivamente al diretto interessato evitando la comunicazione dell'esito per telefono o lettera. In caso di minori l'autorizzazione all'esecuzione dell'esame deve essere data dai genitori o da chi esercita la patria potestà. (Fonte: Ministero della Salute - Manuale di informazioni pro-positive)

Se il paziente è minorenne? Non è facoltà del minore richiedere, senza il consenso dei genitori, l esecuzione del test HIV; tra l altro, neppure la notizia del risultato dell accertamento può essere data al diretto interessato. Talvolta, però, capita che la famiglia del minore non sia preparata ne ad accogliere, ne a gestire tale situazione, per motivazioni di carattere culturale, religioso, sociale. In questo contesto (presumendo un atteggiamento parentale poco consono alla situazione, rifiutante o addirittura ostile all assistito) sarà opportuno che il medico divenga parte attiva richiedendo l intervento del giudice tutelare del Tribunale dei Minori, qualora egli ritenga che non sia opportuno coinvolgere i genitori del paziente nella gestione della sua malattia.

Leggi Italiane sul Test HIV (Legge 135 del 05.06.1990) Anche in carcere, il test HIV non può essere effettuato senza l'autorizzazione dell'interessato. Al lavoratore o alla persona che effettua una selezione per l'assunzione non può essere chiesto di sottoporsi all'esecuzione del test HIV. Non si possono effettuare test HIV durante la visita di leva o il servizio militare. (Fonte: Ministero della Salute - Manuale di informazioni pro-positive)

HIV AIDS Una volta infettati con il virus lo si sarà per sempre. Terapie disponibili attualmente allungano la vita ma non curano la malattia. Chi è infetto può infettare altri senza avere sintomi o senza saperlo.

NON E CORRETTO PARLARE DI COMPORTAMENTI GIUSTI O SBAGLIATI MA E CORRETTO PARLARE DI COMPORTAMENTI AD ALTO, MEDIO O BASSO RISCHIO

sesso anale senza preservativo sesso orale con eiaculazione in bocca contatto oro-anale (rimming) contatto manuale-anale (fingering e fist) sesso orale senza eiaculazione condivisione oggetti sessuali sesso anale con preservativo* sesso orale con preservativo* masturbazione reciproca baci e carezze * il rischio connesso all uso del preservativo è limitato ai casi di rottuta o errato utilizzo

Riduzione del Rischio HIV Evitare rapporti sessuali non protetti Utilizzare barriere come il preservativo e dental dams. Limitare il numero dei partner e mantenere una relazione a lungo termine con una persona. Parlare al tuo partner della possibilità di fare un test prima di iniziare una relazione.

Riduzione del Rischio HIV Evitare droghe e alcolici al fine di mantenere un buon controllo di se stessi. Non condividere con altri aghi usati per: Droga Tatuaggi Body Piercing Evitare il contatto con sangue e emoderivati.

Condoms - Profilattico L uso di profilattici non garantisce al 100% la prevenzione della trasmissione di MTS compreso HIV. Condoms = Safer sex Condoms Safe sex

Uso del Preservativo Deve essere usato costantemente e correttamente. Deve essere oggetto di discussione con il tuo partner prima dell inizio di un rapporto sessuale. La protezione è responsabilità di entrambe i partners. Sono disponibili sia per Uomo che per Donna

Il Preservativo

Da Fare Usare solo profilattici in lattice o poliuretano. Conservarli in luoghi freschi e asciutti. Indossare il profilattico solo quando il pene è eretto e prima di ogni contatto con i genitali del partner. Usare abbondante quantità di lubrificante a base d acqua. Ciò riduce la frizione e ne previene rottura. Strizzare la punta del profilattico in modo tale che l aria esca prima dello srotolamento. Questo permette la formazione del serbatoio per lo sperma. Trattieni il preservativo alla base prima di estrarre il pene alla fine del rapporto. Gettare via il preservativo dopo che è stato utilizzato.

Da Non Fare Non utilizzare i profilattici dopo la loro scadenza. Potrebbero essersi seccati, diventati fragili e rompersi più facilmente. Non srotolare il profilattico prima di indossarlo sul pene. Non lasciare i profilattici in posti caldi come il portafogli o in automobile. Con i profilattici in lattice, non utilizzare lubrificanti a base oleosa, come olio da cucina, crema per le mani, o lozioni a base di petrolio (come Vaselina). L olio indebolisce rapidamente il lattice e può causare la rottura del profilattico. Non utilizzare le unghie o denti quando apri la confezione. E molto facile strappare il profilattico all interno. Se si danneggia il profilattico nell aprire la confezione, gettalo e prendine uno nuovo. Non riutilizzare un profilattico. Non utilizzare frequentemente lubrificanti con spermicida, in quanto possono causare irritazione alla pelle o piccole abrasioni che rendono la cute dei genitali più recettiva alle MTS.

Persone Infette da HIV Possono apparire in salute Possono essere inconsapevoli della loro infezione. Possono vivere una vita normale quando la loro infezione da HIV è in corso. Possono infettare gli altri quando adottano comportamenti ad alto rischio.

Esposizione e Infezione da HIV Alcune persone hanno avuto molti contatti con il virus senza essere state infettate. Alcune persone sono entrate in contatto una sola volta con il virus e si sono infettate.

When you have sex with someone, you are having sex with everyone they have had sex with for the last ten years. Former Surgeon General of the U.S.A. C. Everett Koop Capo operativo del Public Health Service Commissioned Corps (PHSCC) in materia di sanità pubblica nel governo federale.

Sei più vicino all HIV di quanto tu possa pensare! Anche se hai avuto solo un partner questa sera in realtà è come se hai avuto rapporti con tutti i suoi precedenti.

Terapie Divise in due categorie: 1) Terapie Antiretrovirali che consentono un controllo della malattia impedendo la proliferazione del virus. 2) Terapie finalizzate al controllo delle infezioni opportunistiche e neoplasie.

Terapia Antiretrovirale Blocca la replicazione del virus (diminuisce HIV-RNA) Il virus non colpisce più il sistema immunitario (aumentano i CD4) Mantiene la persona nella fase asintomatica

Inizio: CD4<350, HIV-RNA>100.000 Cocktail di farmaci che agiscono a diversi livelli del ciclo riproduttivo del virus Classi: inibitori della trascrittasi inversa Nucleosidici e Non Nucleosidici Inibitori della proteasi Inibitori della fusione Nuove Classi 10% degli HIV-positivi del mondo ha accesso ai farmaci

Alcune Considerazioni La decisione di iniziare la terapia dovrà quindi essere individualizzata, considerando l insieme degli elementi elencati in termini di rischio beneficio per il paziente. Essa dovrebbe essere prevalentemente basata: - sulla stima del rischio di progressione e sulla valutazione contemporanea della carica virale plasmatica e dei livelli di linfociti CD4+; - sulla volontà del paziente di iniziare una terapia - sicuramente efficace nel breve/medio termine - ma complessa e difficile da seguire, che può incidere sulla qualità di vita e che non è priva da effetti collaterali anche rilevanti.

Fallimento terapia Le principali cause di fallimento terapeutico sono rappresentate: dalla scarsa aderenza del paziente al regime terapeutico prescritto; dall emergenza di ceppi virali resistenti; dall impiego di regimi terapeutici sub-ottimali o da variazioni individuali nella farmacocinetica dei farmaci utilizzati

Attenzione Bisogna considerare e quindi informare che: Tipi diversi di Virus Effetti Collaterali Effetti a lungo termine sconosciuti

HIV e Malattie a Trasmissione Sessuale

HIV e Malattie a Trasmissione Sessuale MTS aumentano l infettività dell HIV Una persona co-infettata con una MTS e HIV presenta una maggiore capacità di diffondere il virus HIV. Più globuli bianchi, di cui alcuni contenenti l HIV, sarebbero presenti sulle mucose dell area genitale a causa della infezione sessualmente trasmessa.

HIV e Malattie a Trasmissione Sessuale MTS aumentano la recettività all HIV MTS che causano ulcere e infiammazioni, compromettono l integrità delle mucose e delle superfici cutanee del area genitale, le quali agiscono normalmente come barriera nei confronti dell HIV MTS Ulcerative includono: Sifilide, Chancroid (Ulcera Molle), e Herpes Genitale MTS Infiammatorie includono: Clamydia, Gonorrea, e Trichomoniasi

HIV e Malattie a Trasmissione Sessuale L effetto dell infezione da HIV sul sistema immunitario incrementa il rischio di contrarre MTS! Una carenza della risposta immunitaria a causa dell HIV può: Aumentare la riattivazione di Ulcere Genitali Aumentare la normale crescita cellulare. Rendere difficile la cura di ulcere genitali sia riattivate che appena acquisite. Aumentare il rischio di infettarsi con ulteriori MTS.

Profilassi Post - esposizione all HIV

Esposizione all HIV legata alla Professione Consultare le procedure in vigore e riferire l incidente. Il controllo medico è necessario a determinare il rischio dovuto all esposizione e il trattamento da eseguire. Eseguire tutti i test HIV necessari. Iniziare uno o due ore dopo l esposizione una cura medica di quattro settimane. Controlli funzionali epatici per monitorare la tolleranza della cura. Pratiche per limitare l esposizione.

Esposizione all HIV Non esistono dati sull efficacia delle cure antiretrovirali dopo l esposizione al virus. Il medico e il paziente possono valutare di iniziare una terapia antiretrovirale dopo aver valutato i rischi e benefici. Antiretrovirali non devono essere usati per esposizioni a basso rischio o in qualunque caso dopo che sono passate 72 ore.

Esposizione all HIV Considerazioni mediche: Valutare lo stato HIV del paziente e lo storico del paziente per determinare la fonte di contagio. Fornire le necessarie cure mediche e supporto psicologico. Valutare l evento a rischio e fattori di esposizione. Determinare il tempo trascorso dall Esposizione Valutare le potenziali continue esposizioni. Ottenere il consenso informato per il Test e il Trattamento. Valutare lo stato di gravidanza per le donne. Monitorare tossicità delle terapie e infezioni acute.

La probabilità di contrarre l infezione con esposizioni occasionali a materiali infetti da parte del personale sanitario è molto bassa (1/1000). Pungendosi con un ago infetto la probabilità di contrarre l HIV è 1/200, mentre per l epatite B è 1/3. Pur essendo il virus presente nella saliva e nelle lacrime, non è stata segnalata al momento alcuna trasmissione di infezione in soggetti esposti soltanto a questi liquidi biologici. Non sono veicoli di infezione gli oggetti di uso comune (stoviglie, utensili, apparecchi telefonici, ecc), i servizi igienici e gli insetti ematofagi. Vivere nella stessa abitazione o avere normali rapporti di convivenza con persone infette o ammalate di AIDS non espone a rischio di infettarsi.