PROVINCIA DI REGGIO CALABRIA PIANO DI DISMISSIONE E REINSERIMENTO AMBIENTALE IMPIANTO IDROELETTRICO POTAMO PROGETTO DEFINITIVO Bacino Idrografico: Fiume MESIMA Corso d acqua interessato: Fosso Potamo Richiedente: EURASIA ENERGIA SRL MARZO 2013
Premessa...2 1. Breve descrizione del progetto...3 2. Stato dei luoghi ante operam e documentazione fotografica...8 3. Interventi di dismissione dell' opera al termine della concessione di esercizio...13 4. Misure di reinserimento e recupero ambientale...14 4.1. Opera di presa...14 4.2. Canale di derivazione...15 4.3. Vasca di carico...15 4.4. Condotta forzata...15 4.5. Centrale idroelettrica e locale tecnico...16 4.6. Canale di scarico...16 5. Stima sommaria dei costi di reinserimento e recupero ambientale...17 1
Premessa Gli impianti idroelettrici per loro natura sono destinati ad un lungo periodo di esercizio, in quanto sono opere di importanza strategica e di pubblica utilità. Infatti la loro peculiarità è quella di produrre energia elettrica da fonte rinnovabile in modo continuativo con la necessità di manutenzioni minime. Inoltre, poiché tali impianti sono costituiti da elementi meccanicamente ed elettricamente molto semplici, si evince facilmente che la vita media di un impianto non può essere considerata inferiore ai 50 anni. Pertanto, la condizione che generalmente si verifica al termine della concessione è quella di proseguire la loro attività previo rinnovo della concessione. Tuttavia, in armonia con la normativa vigente, si prevede il seguente piano di reinserimento e recupero ambientale dell impianto in oggetto allo scadere della durata della concessione (pari a 30 anni), la cui esecuzione richiederà un tempo stimabile in circa 3 mesi e l impiego di mezzi adeguati ed impiegati qualificati. Si evidenzia, infine, come tali previsioni di intervento debbano essere preventivamente concordate con la Provincia di Reggio Calabria, la Regione Calabria e la Sovrintendenza ai Beni Ambientali per quanto concerne l eventuale recupero e valorizzazione dei siti. 2
1. Breve descrizione del progetto L'impianto, del tipo a Turbina, prevede una opera di presa del tipo a trappola su nuova traversa in c.a., da posizionare in corrispondenza di opera di derivazione esistente in terra, in località Umore in agro del comune di Galatro. La presa alimenterà direttamente il canale derivatore a cielo aperto che, tramite il canale d'adduzione già esistente, convoglierà i deflussi captati alla vasca di carico dell'impianto posta circa 2 km più a valle. Dalla vasca di carico si diramerà la condotta forzata, costituita da un tubo opportunamente dimensionato, che avrà la funzione di convogliare le acque verso l'edificio che ospita la centrale dell'impianto. Immediatamente a valle della centrale per una lunghezza di circa 17 m ci sarà il canale di scarico delle acque che restituirà i deflussi utilizzati nel Fosso Potamo. La base di tale scarico a cielo aperto verrà protetta da fenomeni di erosione, tramite un rivestimento in gabbioni e cls, capace di dissiparne l'energia. L'impianto è caratterizzato dai seguenti parametri di concessione: portata massima derivata Qmax= 0.30 mc/s portata media derivata Qmed= 0.10 mc/s portata minima derivata Qmin= 0.03 mc/s Deflusso Minimo Vitale (DMV)= 0.011 mc/s + modulazione di portata salto geodetico di concessione H= 154.00 m potenza nominale di concessione P=151 kw potenza media erogata P= 100.39 kw Caratteristiche geometriche In condizioni di funzionamento ordinario la portata di interesse viene convogliata, attraverso l'opera di presa, nel canale derivatore verso l'impianto. La portata fluisce attraverso l'impianto azionando la turbina e viene rilasciata nel corso d'acqua attraverso un canale di scarico. Di seguito sono sintetizzate le opere componenti tale impianto: 3
una traversa di derivazione con bacino di dissapazione e controbriglia, di larghezza pari a 12.00 m e lunghezza complessiva di 10.00 m; un dissabbiatore di lunghezza pari a 10 m e larghezza pari a 2.00 m; un canale d adduzione in terra, ottenuto mediante adeguamento del canale di derivazione a scopo irriguo già esistente; una vasca di carico interrata, di dimensioni 10.00x6.00 mq, con volume massimo di invaso pari a 250 mc; una condotta forzata, di lunghezza di circa 1200 m; un locale turbina, di dimensioni pari a 11.50x4.50 mq, con altezza massima pari a circa 5.60 m; un canale di restituzione, di lunghezza massima di circa 20.00 m e larghezza la fondo di 1.00 m. La figura sottostante mostra lo schema planimetrico dell'impianto. 4
Fig.1 -Schema planimetrico impianto 5
Nel seguito viene data una breve descrizione delle singole opere previste. L'opera di presa sarà costituita da traversa di derivazione in c.a. del tipo a trappola di nuova realizzazione. Il rilascio della portata del Deflusso Minimo Vitale (DMV), viene garantito dalla realizzazione di una gaveta sottoposta rispetto alla quota di presa della traversa. Per consentire il passaggio dei pesci attraverso la traversa posta lungo il fiume Potamo, sarà costruita apposita scala, dette scale di rimonta, capace di alternare zone di corrente veloce (salti) con zone a velocità limitata (vasche) ove i pesci possano recuperare le energie e prepararsi per il salto successivo. In particolare sono previste n.3 vasche di lunghezza pari a 0.50 m, con dislivello tra le superfici liquide di 25 cm, per un totale di 4 salti ed un dislivello di 1.00 m. La scala di risalita avrà una lunghezza complessiva di 1.60 m e si svilupperà parallelamente all'opera di presa a partire dall'opera di rilascio per il DMV. A valle dell'opera di presa sarà realizzato un bacino di sedimentazione (dissabbiatore) di 10.00 m di lunghezza per 2.00 m di larghezza, allo scopo di consentire il rallentamento del deflusso e la sedimentazione del materiale più fine trasportato. Per facilitare la manutenzione e lo spurgo del bacino esso sarà realizzato con una sezione triangolare e sarà dotato di un'apertura sul fondo controllata da una saracinesca. Il bacino sarà inoltre dotato di uno sfioratore superficiale di troppo pieno in modo da impedire che verso il canale di adduzione possa essere convogliata una portata maggiore di quella che effettivamente può transitare. A valle del bacino di sedimentazione parte il canale di adduzione vero e proprio che sarà realizzato adeguando il canale già esistente in terra utilizzato allo stato attuale dagli agricoltori della zona. Il canale ha una lunghezza complessiva di 2020 m per una differenza di livello di circa 9.00 m e una pendenza media di 0.45%. La sezione del canale sarà trapezia con una larghezza al fondo di 0.60 m e una profondità massima di 0.30 m. In considerazione del fatto che il canale di adduzione è realizzato lungo un versante e quindi tende ad intercettare i deflussi che provengono dalle incisioni che solcano il versante si prevede di realizzare apposite opere di captazione in corrispondenza di tali incisioni in modo da consentire il loro by pass al di sotto del canale in modo da non interferire con gli stessi deflussi. Allo stesso scopo in prossimità di tali incisioni verranno realizzati appositi sfioratori di troppo pieno allo scopo di evitare che la portata che transita nel canale possa superare quella effettivamente smaltibile e che quindi si verifichino esondazioni dal canale in punti caratterizzati da una maggiore criticità. All'arrivo del canale di adduzione sarà realizzata una vasca di carico di dimensioni 10.00 x 6.00 mq ed un volume massimo di 250.00 mc. La vasca di carico sarà utilizzata per consentire il funzionamento ottimale dell'impianto ed in particolare della turbina e della condotta forzata ma allo stesso tempo in modo da non alterare il regime idrologico del corso d'acqua. Il livello massimo dell'acqua nella vasca di carico sarà a quota 736.50 m s.l.m. Dalla vasca di carico parte la condotta forzata costituita da un tubo in acciaio dal diametro di 450 mm per una lunghezza di 1200 m. La condotta forzata attraverserà tutto il versante fino a raggiungere il sito dove verrà 6
realizzato il locale turbina, lungo tutto il versante saranno realizzati una serie di blocchi d'ancoraggio di adeguate dimensioni in modo da stabilizzare la condotta stessa. La turbina con il locale tecnico che l'accoglie sarà posizionata su un piccolo terreno posto a quota 597.00 m s.l.m e circa 3.00 m al di sopra del Fosso Potamo. Il locale avrà dimensioni 11.50 x 4.50 m circa per un'altezza massima di 5.60 m circa e sarà parzialmente interrato nel versante in modo da diminuire anche l'impatto visivo sull'ambiente circostante. Nel locale sarà alloggiata oltre che la turbina anche il generatore ed i quadri elettrici. Per la restituzione delle acque nel Fosso Potamo verrà realizzato un apposito canale di scarico, la prima parte del quale sarà in cemento armato mentre la parte terminale sarà protetta unicamente da gabbioni. La sezione del canale di scarico sarà trapezia con una larghezza al fondo di 1.00 m per una lunghezza complessiva di circa 17.00 m. Per le descrizione dettagliata delle caratteristiche geometriche si rimanda all esame degli elaborati tecnici relativi ed alla relazione tecnica di progetto. 7
2. Stato dei luoghi ante operam e documentazione fotografica Sul corso d acqua Potamo all interno del territorio del comune di Galatro (RC), sarà realizzato un impianto mini idroelettrico del tipo a turbina, con opera di presa ubicata in località Umore alle coordinate nord 4'256'076.916, coordinata est 2'624'900.507. Fig.2 - Corografia impianto L opera di presa si ubica in corrispondenza di una derivazione già esistente, realizzata in terra. Nelle foto seguenti si notano il corpo in terra della traversa esistente ed il canale di derivazione esistente. 8
Fig.3 - Sezione d'alveo in corrispondenza dell'opera di presa Fig.4 - Opera di derivazione esistente 9
Fig.5 - Particolare canale di derivazione esistente La vasca di carico ed il locale tecnico si ubicheranno in aree ad oggi adibite a pascolo, senza modificare sostanzialmente la morfologia dei luoghi. 10
Fig.6 - Area sede della vasca di carico di progetto Fig.7 - Area sede del locale tecnico di progetto 11
AREE DEMANIALI INTERESSATE L opera di presa e parte del canale di scarico interesseranno aree demaniali in alveo. Il canale di adduzione, la vasca di carico, la condotta forzata ed il locale tecnico si ubicano in aree di proprietà privata. Si veda a tal proposito l apposita tavola con la sovrapposizione del layout di impianto con i fogli di mappa catastali. 12
3. Interventi di dismissione dell' opera al termine della concessione di esercizio Per quanto riguarda gli interventi di dismissione si prevede che: le opere impiantistiche vengano completamente smantellate e totalmente rimosse; le opere civili di maggior significato e valenza (es. locali tecnici della centrale di produzione) in accordo con le Amministrazioni ed Enti locali, possano essere riconvertite e/o riutilizzate ad altro uso, previa rimozione di tutte le componenti tecnologiche e la messa in sicurezza dei manufatti; per tutte le opere in alveo non più riutilizzabili o che comunque comportano una manutenzione continua nel tempo, vengano rimosse prevedendo tutti gli interventi necessari per favorire la corretta funzionalità della briglia esistente; per la cabina di consegna dell energia prodotta, in accordo con Enel, si prevede la cessione completa del volume tecnico. Le modalità e tempistiche di rimozione dei materiali, macchinari, attrezzature e quant altro presente nei luoghi e nelle aree oggetto di riferimento, sono dettate dalla tipologia del materiale da rimuovere e, precisamente, dall opportunità che detti materiali possano essere riutilizzati e recuperati ovvero destinati allo smaltimento. In primo luogo si provvederà al distacco di tutto l impianto dalla rete elettrica di trasmissione nazionale; questa operazione sarà compiuta in coordinamento con l ente gestore della rete elettrica (ENEL). Di seguito si procederà alla eliminazione di tutte le parti riutilizzabili, le quali verranno allontanate dai siti di progetto e collocati in opportuno deposito. Si procederà poi alla demolizione e al conferimento in discarica di tutte quelle parti non riutilizzabili, secondo quanto dettagliato nei capitoli seguenti. Tutte le operazioni avverranno tramite operai specializzati e saranno sviluppate nel rispetto delle normative al momenti vigenti in materia di sicurezza dei lavoratori. Al termine delle operazioni di dismissione, si procederà dunque con l attuazione delle misure di recupero ambientale delle aree di progetto. 13
4. Misure di reinserimento e recupero ambientale In generale, le misure previste sono finalizzate a riconfigurare lo stato dei luoghi alla condizione ante-operam qualora possibile. Laddove si ritiene che le condizioni progettuali non rendano possibile il completo ripristino delle condizioni ambientali preesistenti, si prevede di procedere con interventi finalizzati al recupero ambientale delle aree perseguendo gli obiettivi di: messa in sicurezza di tutte le pertinenze di progetto; interdizione di accessibilità alle opere mediante chiusura definitiva degli accessi; accessibilità e fruibilità delle aree esterne; riconversione delle aree ad un uso coerente con il contesto ambientale, paesaggistico e produttivo del territorio. Naturalmente tutte le misure adottate dovranno essere concordate e condivise con gli Enti Competenti, al fine di raggiungere gli obiettivi di riconversione delle aree alle condizioni ante operam, nel rispetto dei vincoli ambientali, normativi e legislativi vigenti. Sulla scorta di tali considerazioni e previsioni di carattere generale, nei successivi capitoli sono riportati gli interventi di reinserimento e recupero ambientale previsti e suddivisi per singola opera di riferimento. 4.1. Opera di presa. Poiché l opera di presa di progetto è costituita da una traversa in alveo in corrispondenza di una sezione nella quale è, allo stato attuale, presente un corpo di ritenuta in terra, si evince che la traversa stessa determinerà un effetto di mitigazione dei possibili fenomeni di erosione del fondo alveo. Da ciò, nel caso di sospensione definitiva della attività dell impianto, si prevede: la rimozione di tutte le componenti elettromeccaniche; rimozione e smaltimento in discarica autorizzata di griglia di captazione; cessazione della funzione di captazione mediante chiusura della luce di presa a trappola con opportuno setto in c.a.; 14
demolizione del bacino di sedimentazione (dissabbiatore); ripristino della area interessata dal dissabbiatore mediante ricostruzione di muro in pietra locale con malta; demolizione della scala di rimonta dei pesci; realizzazione a valle della traversa di rampa in massi, al fine di migliorare le condizioni di continuità morfologica e biologica dell alveo. 4.2. Canale di derivazione. Per il canale di derivazione non si prevedono misure di recupero e reinserimento, visto le scelte, effettuate in fase di progetto, volte a preservare la morfologia e configurazione geometrica attuale del canale già esistente, nonché a mitigare i fenomeni di dissesto localizzato rilevati allo stato attuale. 4.3. Vasca di carico. In relazione alla vasca di carico, interrata, si prevede: la demolizione della porzione della vasca di carico fuori terra ( circa 1.00 m dal piano campagna); sigillatura luci (canale di adduzione; condotta forzata) mediante setti in c.a.; il riempimento con materiale proveniente da scavo, fino ad una profondità di circa 0.50 m dal piano campagna; il riempimento con terreno vegetale fino a piano campagna; formazione di tappeto erboso mediante idrosemina. 4.4. Condotta forzata. Data la tipologia del materiale ipotizzato per la condotta forzata, ritenuto non inquinante, e la modalità di realizzazione (interrata), ritenendo una eventuale rimozione della stessa più impattante sull ambiente circostante rispetto al suo mantenimento, ed avendo previsto la sigillatura della luce di ingresso in corrispondenza della vasca di carico, si prevede di mantenerla interrata senza ulteriori accorgimenti. 15
4.5. Centrale idroelettrica e locale tecnico. Per quanto attiene la centrale idroelettrica, si prevede: la rimozione del gruppo di produzione turbina-generatore, che potrà essere eventualmente riutilizzato in altro impianto previa manutenzione e collaudo; la rimozione della impiantistica di regolazione; la rimozione di tutti i componenti elettrici. Infine, il locale tecnico, comunque di dimensioni ridotte e ben inserito nel contesto paesaggistico, potrà essere, in accordo con le amministrazioni locali, utilmente riconvertito ad altri usi senza necessità di demolizione. Si pensi, ad esempio, ad una ipotetica stazione per il monitoraggio della fauna o di birdwatching. 4.6. Canale di scarico. Si prevede la demolizione del canale in c.a., mentre saranno mantenute le opere di difesa in gabbioni, visto il basso impatto ambientale che le contraddistingue e la utilità delle stesse nei confronti di eventuali fenomeni di erosione superficiale. 16
5. Stima sommaria dei costi di reinserimento e recupero ambientale Qui di seguito si riporta la stima sommaria dei costi presunti per le misure di reinserimento e recupero ambientale dello stato dei luoghi, in funzione di ciascuna componente di cui sopra: Componente Opera di presa Vasca di carico Canale di scarico Centrale e locale tecnico Descrizione intervento Chiusura luce mediante setto in c.a. Rimozione e smaltimento elementi elettromeccanici e griglie Demolizione e smaltimento scala di rimonta e dissabbiatore Ricostruzione muro in pietra Rampa in massi Costo 3.000,00 5.000,00 15.000,00 5.000,00 2.000,00 Demolizione e smaltimento parte fuori terra Sigillatura luci mediante setti in c.a. Rinterro con materiale di scavo Rinterro con terreno vegetale (spessore medio 0.5 m) Formazione di tappeto erboso 2.500,00 500,00 3.000,00 2.000,00 500,00 Demolizione e smaltimento canale in c.a. 4.000,00 TOTALE 10.000,00 7.500,00 60.000,00 Rimozione gruppo di produzione turbina-generatore Rimozione impiantistica di regolazione e elettrica 17