1 Albori di vita nuova intorno all anno 1000 e la riforma della Chiesa Rinascita demografica ed economica Fine invasioni Superamento anarchia feudale Sostituzione della grande feudalità laica con ecclesiastici Periodo relativamente tranquillo Aumento della popolazione Sorta di colonizzazione interna Sorgono castelli e borghi Le popolazioni premono sui mussulmani ci saranno le Crociate Bonifiche Regolare il corso dei fiumi Intensificare coltivazioni Si precisano con patti scritti i rapporti di lavoro Risveglio delle attività economiche e miglioramento condizioni di vita La rinascita delle città La vita delle città è ancora legata alla curia vescovile (con le opere pie, ospedali, maestri, monaci, giudici) Ma le città sono diventate anche sede di una parte della nobiltà (minuta). Ci sono anche i professionisti di vario genere (medici, notai, scrivani etc.), ci sono gli artigiani e i trafficanti (di tessuti, di armi, di gioielli, di sale, di armi etc..) Nascono i Mercati e le fiere solitamente intorno alla cattedrale. Questo progressivo risveglio delle attività artigianali e dei traffici porta logicamente alla crisi economica del mondo feudale. Il commercio, per sua stessa natura, porta ad una economia basata sullo scambio e quindi sul denaro. Il feudo invece è un mondo chiuso dove l unico bene è la terra. A poco a poco il signore feudale, ricco di terre ma privo di denaro liquido, finirà col trovarsi in una posizione critica rispetto all ascena del mondo cittadino.
2 Rinascita della vita religiosa e della cultura. L aumentata importanza dei vescovi e delle città significa anche rinascita della cultura. L asservimento dell episcopato ai disegni imperiali (con i vescovi conti) generà corruzione della chiesa Rifioriscono le scuole episcopali e quelle dei maggiorri monasteri benedettini. Rinascita religiosa (riforma della chiesa) dei sec. XI e XII RIFORMA GREGORIANA (o Riforma della chiesa). Movimento riformatore interno alla Chiesa cattolica dell'xi secolo. La simonia, i patrimoni ecclesiastici, il matrimonio e il concubinato dei preti erano così diffusi che le austere arringhe dei religiosi più intransigenti trovarono ampi consensi fra gli strati popolari. Il movimento della riforma mirò alla moralizzazione del clero, a togliere all'impero il diritto di nominare i vertici della gerarchia ecclesiastica e alla trasformazione del papato in una monarchia, tale da permettere una più agevole riorganizzazione della chiesa. Le proteste e i fermenti di rinnovamento arrivarono soprattutto dai monaci che avevano subito l'influenza dell'abbazia di Cluny, che appoggiò il papato nella Riforma; in Italia si schierarono contro il clero corrotto Romualdo di Ravenna, fondatore dell'eremo di Camaldoli, e Giovanni Gualberto, fondatore dei vallombrosani. Di fronte a tutte queste richieste interne all'organismo ecclesiastico, il papato si impegnò in un'azione di riforma; in particolare tutta l'opera di Gregorio VII fu rivolta al risanamento del comportamento del clero e alla riorganizzazione del mondo ecclesiastico in un sistema monarchico di governo. Enrico III: il Principatus in electione papae Enrico III consolida il suo potere in germania quindi scende in Italia. Per reprimere le turbolenze delle città Per riprendere il controllo su Roma e il Papato Era il momento propizio perché lotte tra fazioni in Roma avevano portato allo scandalo di vedere 3 papi contendersi il trono. 1. Enrico III indice un Concilio a Sutri (1046) 2. Fa deporre i 3 papi e fece eleggere un prelato tedesco di sua fiducia: Clemente II 3. Si fa assegnare dai romani il titolo di Patricius Romanorum Enrico III fece eleggere uno dietro l altro 3 papi tedeschi moralmente sani: tende a favorire le correnti per il rinnovamento religioso. Questo titolo dava il diritto di essere il primo (Princeps) a proporre al clero e al popolo romano il nome di colui che avrebbe dovuto essere papa (principatus in electione papae)
3 Ma proprio per il fatto di essere moralmente sani i Papi non tollerano interferenze imperiali e così ciò porterà alla lotta tra impero e Chiesa. Il movimento riformatore Il moto riformatore partito dal convento di Cluny non tarda ad assumere aspetti rivoluzionari in confronto al mondo feudale prima e allo stesso potere imperiale poi. I monasteri riformati (in Francia e in Italia) sentono il bisogno di sottrarsi al controllo dell alto clero feudale, composto fin troppo spesso da uomini di guerra e di mondo più che da uomini di chiesa e di alta spiritualità. Essi pertanto si vengono sempre più a stringere al Papato ed anzi si fanno conferire dal Papa la cosiddetta Commendatio Sancti Petri che li esime dalla giurisdizione episcopale e li mette alle dirette dipendenze di Roma. I riformatori propugnano la superiorità del Papato sull Impero I riformatori vogliono risanare il clero L opera dei riformatori incontra la resistenza dei Vescovi che non vogliono rinunciare alla loro condotta usuale Allora i riformatori si appoggiano al popolo delle città che vedeva male il giogo feudale dei vescovi conti. I cittadini che si levano contro il vescovo concubinario o simoniaco al richiamo dei monaci riformatori, insorgono altresì contro il vescovo conte cioè contro il loro signore feudale. La rivoluzione religiosa diventa rivoluzione politica e sociale contro il dominio feudale. Niccolo II e il sinodo Lateranense Quando muore Enrico III succede il figlio Enrico IV (1056-1106) ancora bambino. Non potendo nominare papa e vescovi il movimento riformatore porta al papato Niccolò II Il quale raduna il Sinodo del Laterano (1059) 1) Affida la nomina dei Pontefici al Collegio dei cardinali (i Cardinali erano i titolari delle diocesi vicino Roma) 2) Contro la simonia e il Concubinato (instaura l obbligo del celibato) 3) Toglie ogni partecipazione dei laici alla nomina dei vescovi (anche dell Imperatore!) Nota: il papa e i vescovi in origine erano nominati dal clero e dal popolo. Tutto ciò implica 3 conseguenze: 1) si svincola la chiesa dalla tutela che avevano inteso esercitale gli imperatori tedeschi 2) si mette fine all autonomia delle varie chiese locali e si centralizza il potere nel Papa
4 3) Si estromettono i laici dal governo della chiesa e si accentua la differenza tra laici e clero. Il Sinodo Lateranense avrebbe provocato l ostilità sia dell Impero d Oriente che dell Impero d occidente Vedi i Normanni Per difendersi Ildebrando di Soana (riformatore e consigliere del Papa) costituisce una cintura protettiva attorno al papato Inoltre Niccolò II si incontra con Roberto il Guiscardo per pacificarsi con i Normanni e avere il loro appoggio militare Inoltre Si instaurano relazioni di amicizia con il Marchesato di Toscana Alla Morte di Niccolò II è Papa idebrando di Soana stesso con il nome di Gregorio VII Gregorio VII si propone di attuare il Lateranense MA Enrico IV era uscito dalla minore età: vuole investire vescovi :Il Papa lo vietà investe vescovi lo stesso (anche a Milano): Il Papa reagisce e promulga il Dictatus Papae Enrico IV dichiara decaduto il Papa Al di là del conflitto per le investiture c è una battaglia religiosa-politica di ampie proporzioni. Mentre l Impero Cristiano (Carolingio) si era fondato sul principio della separazione dei due poteri, imperiale e Papale, ambedue coordinati dalla Provvidenza come strumenti di salvezza in campi diversi (politico e spirituale), con la riforma e il Dictatus Papae la città di Dio Agostiniana doveva identificarsi con la chiesa visibile. Perciò non si poteva più parlare di due poteri separati e coordinati ma di un potere solo, quello del Papa, al quale l imperatore doveva essere subordinato. Secondo il Dictatus Papae, il pontefice può giudicare ed eventualmente privare della loro podestà tutti i sovrani e tutti i vescovi. Enrico IV dichiara decaduto il Papacon un sinodo di vescovi tedeschi a Worms (1076) Il papa risconde con la scomunica Tale scomunica offre alla feudalità tedesca un pretesto per svincolarsi dall Imperatore Per questo Enrico IV è costretto a chiedere perdono a Canossa. Il Papa toglie la scomunica (1077) Tolta la scomunica Enrico IV può domare la feudalità ribelle ma continuò a invest6ire vescovi.
5 Allora c è la 2 scomunica. Enrico IV scende in Roma e assedia il Papa. C è l intervento di Roberto il Guiscardo che allontana Enrico IV, depreda Roma e porta con sé il Papa che muore in esilio. Anche Enrico IV muore. I successori trovano un compromesso con il Concordato di Worms. (1122). Secondo questo atto l investitura episcopale con l anello ed il pastorale doveva essere fatta dal Papa o da uno dei suoi rappresentanti, secondo le forme canoniche stabilite dalla chiesa, mentre l Imperatore era libero di aggiungere a questa l investitura feudale con lo scettro in quei casi nei quali la dignità di vescovo comportava con sé un dominio di carattere feudale. L imperatore s impegnava a non esercitare alcuna ingerenza nella elezione papale.