RELAZIONE GENERALE CON ALLEGATI ASSEVERAZIONI RELAZIONE DI INCIDENZA

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REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA PROVINCIA DI UDINE Allegato n 1 Data: 18.11.2013 COMUNE DI CASSACCO PIANO REGOLATORE PARTICOLAREGGIATO COMUNALE DELLE ZONE A DEL P.R.G.C. VARIANTE n. 9 RELAZIONE GENERALE CON ALLEGATI ASSEVERAZIONI RELAZIONE DI INCIDENZA Dott. Arch. Marcello Rollo Viale della Vittoria, 7 33100 Udine Tel. e Fax 0432 508188 E-mail: rollo_marcello@libero.it

1. RELAZIONE GENERALE 1.1 PREMESSA Il Comune di Cassacco è dotato di Piano Regolatore Particolareggiato comunale delle zone A approvato con Delibera del Consiglio comunale n.42 del 29.07.2002 Nel corso degli anni sono state redatte alcune varianti delle quali l ultima, la n.8, è stata approvata con Delibera del Consiglio comunale n.25 del 27.07.2011 Nel frattempo è emersa la necessità di intervenire con una ulteriore variante per apportare alcune modifiche al quadro operativo e normativo vigenti, all interno delle facoltà ammesse dall art.63 quater della L.R.5/2007 e s.m.i. e con le procedure di cui all art.25 della medesima legge. 1.2 CONTENUTI GENERALI DELLA VARIANTE La presente Variante viene redatta per corrispondere alle esigenze insediative e funzionali della Comunità locale e si compone di quattro modifiche alla cartografia, interessando le Tavole della Zonizzazione e quella delle Caratteristiche edilizio-urbanistiche degli edifici, ed una alle norme di attuazione. In generale, le variazioni zonizzative tendono alla riqualificazione edilizia urbanistica degli agglomerati urbani interessati, attraverso operazioni di revisione delle scelte vigenti, miranti al migliore utilizzo del patrimonio in essere, comunque in armonia con le qualità architettoniche ambientali dei siti. Le modifiche normative hanno per obiettivo la riscrittura di alcuni passi di carattere tipologico, volta a minimizzare l impatto paesaggistico delle opere di recinzione in presenza di dislivelli rilevanti, in ambiti sensibili per le forti valenze ambientali come quelli del territorio di Cassacco. La variante comporta la trasformazione verso al residenza solo in un caso per un fabbricato esistente; altre due invece ridisciplinano gli interventi ammessi su fabbricati pertinenziali che mantengono tale destinazione ed una, infine, prevede lo spostamento della nuova edificazione su un lotto libero, cui si provvede secondo la metodologia prevista dal P.R.P.C. L apporto insediativo che ne deriva, pertanto, è ininfluente sull insediabilità teorica di piano ed anche sul rispetto degli standard, per cui si può prescindere dalle relative verifiche. Da ultimo, la presente Variante è redatta in conformità alle previsioni del P.R.G.C. per le Zone A e, in ogni caso, è integrata nell assetto zonizzativo e normativo del P.R.P.C. vigente. Nel dettaglio le modifiche riguardano: A. CARTOGRAFIA A.1 Capoluogo La modifica riguarda l opportunità di effettuare un modesto ampliamento, verso la via A. Noacco, dell annesso alla residenza presente nell area interessata, contribuendo a migliorare la situazione presente, venendo così incontro alle necessità manifestate dalla proprietà. Dal punto di vista grafico, si interviene sia sulla Tavola della Zonizzazione, riducendo la superficie della Zona A7.1 Aree libere non edificabili a vantaggio della Zona A3- Ristrutturazione, sia sulla Tavola delle Caratteristiche edilizio-urbanistiche degli edifici, con il riconoscimento della sagoma dell ampliamento consentito e Pagina 2 di 30

con l apposizione del limite di inviluppo sul lato ovest, prospiciente il fabbricato esistente. Poiché la distanza da questo fabbricato è inferiore ai 10,00 m, per rispettare il vincolo di cui al D.M. 1444/68, è consentita la realizzazione di una tettoia. A.2 Conoglano Nel caso specifico, la modifica si limita a riconoscere la destinazione residenziale ad un fabbricato attualmente qualificato come annesso in Borgo Miotti. Tale determinazione, richiesta dalla proprietà, trova favorevole riscontro nella tipologia edilizia esistente che già,in parte, ha le caratteristiche per tale riuso. Dal punto di vista grafico, si interviene solo sulla Tavola delle Caratteristiche ediliziourbanistiche degli edifici, con il riconoscimento della nuova destinazione, dal momento che la Zonizzazione riconosceva già questo fabbricato in Zona A3- Ristrutturazione. A.3 Martinazzo In questo caso si interviene in un contesto per il quale il P.R.P.C. prevede la nuova edificazione. La proprietà ha provveduto, nel frattempo, a modificare l assetto catastale dell area assegnando ai fabbricati esistenti una propria pertinenza. Questo fatto ha comportato la necessità di traslare la nuova prevista costruzione verso sud, non più a contatto con i fabbricati di riferimento, e quindi di riconoscere come Zona A6 Aree edificabili l intero lotto, compresa la parte a sud classificata in Zona A7.1 Aree libere non edificabili, oltre che di modificare la sagoma del limite di inviluppo. Pertanto, dal punto di vista grafico,le modifiche riguardano: Zonizzazione - riconoscimento in Zona A3- Ristrutturazione dell area di pertinenza dei fabbricati esistenti; - eliminazione della Zona A7.1 Aree libere non edificabili relativa alla parte meridionale del lotto; - ampliamento della Zona A6 Aree edificabili sul lotto interessato. Caratteristiche edilizio-urbanistiche degli edifici - definizione del nuovo Limite di inviluppo del fabbricato da realizzare, impostato nel rispetto dei parametri del P.R.G.C. vigente. A.4 Montegnacco L intervento richiesto per questa variante, riguarda innanzitutto l aggiornamento della cartografia di base dell area interessata; infatti è stato da tempo demolito un annesso alla residenza che, il piano aveva confermato. Quindi, la modifica richiesta riguarda la conferma di un altro accessorio, posto in adiacenza a quello sopra citato, che il piano aveva giudicato passibile di demolizione Pertanto, dal punto di vista grafico, si interviene sia sulla Tavola della Zonizzazione, riconoscendo la presenza del fabbricato in parola in Zona A3- Ristrutturazione, sia sulla Tavola delle Caratteristiche edilizio-urbanistiche degli edifici, con la conferma della destinazione d uso di annesso. Pagina 3 di 30

Questa operazione consente il recupero del manufatto dal punto di vista edilizio e architettonico in conformità alle prescrizioni del piano vigente. B. NORME DI ATTUAZIONE La modifica alle norme di attuazione si rende necessaria per regolamentare in maniera definitiva l altezza delle recinzioni in corrispondenza degli spazi pubblici, al fine di evitare soluzioni fortemente impattanti per il contesto delle Zone A. Per tal motivo si interviene sul testo del paragrafo Recinzioni di cui agli Art. 7,punto 2.15; Art. 8,punto 2.12; Art.10, punto 2.10, Art.12, punto 2.10 e Art.13, delle NTA, riscrivendo, per opportunità, la parte di contenuto relativa alle recinzioni prospicienti agli spazi pubblici ed alle loro dimensioni, come segue:..omissis. Le recinzioni in corrispondenza di strade e spazi pubblici dovranno essere esclusivamente in pietrame a vista. E ammesso l inserimento o la realizzazione su basamento in muratura, nei limiti di altezza sottoindicati, di strutture metalliche in ferro battuto. Le recinzioni in corrispondenza di spazi pubblici dovranno essere realizzate: - in muratura di pietrame a vista, sia piena che interrotta con l inserimento di inferriata; - in struttura metallica su basamento di muratura in pietrame a vista di H min 0,50 m. Qualora le recinzioni debbano essere realizzate in presenza di dislivelli definiti da muraglie di contenimento o muri di sostegno di H media superiore a 1,30 m, le stesse possono essere realizzate direttamente in struttura metallica. Dimensioni: a) h. su spazi pubblici max : ml. 2,00 a) h.min. e max. su altri confini : ml. 1,30-2,00 Sono ammesse deroghe a tale altezza per la realizzazione di completamento in allineamento a recinzioni esistenti. Pagina 4 di 30

A L L E G A T I Pagina 5 di 30

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2. ASSEVERAZIONI COMUNE DI CASSACCO Provincia di UDINE Variante n 9 al Piano Regolatore Particolareggiato Comunale delle Zone A Il sottoscritto dott. arch. Marcello Rollo, iscritto all Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della provincia di Udine con posizione n 310, nella sua qualità di estensore della Variante in oggetto, A S S E V E R A che le modifiche di cui alla presente Variante non interessano beni culturali di cui al D. Lgs. 42/2004 Parte seconda, e beni sottoposti a vincolo paesaggistico - di cui al D.Lgs. 42/2004 Parte Terza, questi ultimi anche in virtù delle disposizioni di cui all Art.142, punto 2, lett. a) del decreto stesso. dott. arch. Marcello Rollo Pagina 23 di 30

COMUNE DI CASSACCO Provincia di UDINE Variante n 9 al Piano Regolatore Particolareggiato Comunale delle Zone A Il sottoscritto dott. arch. Marcello Rollo, iscritto all Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della provincia di Udine con posizione n 310, nella sua qualità di estensore della Variante in oggetto, A S S E V E R A ai sensi dell Art. 63 quater della L.R.5/2007 e s.m.i., che la presente Variante è conforme alle indicazioni del PRGC vigente e rispetta i limiti di flessibilità. dott. arch. Marcello Rollo Pagina 24 di 30

COMUNE DI CASSACCO Provincia di UDINE Variante n 9 al Piano Regolatore Particolareggiato Comunale delle Zone A Asseverazione ai sensi dell art. 10 comma 4 ter, della Legge Regionale 27/88, come introdotto dall art. 4, della Legge Regionale 15/92. Il sottoscritto dott. arch. Marcello Rollo, iscritto all Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della provincia di Udine con posizione n 310, nella sua qualità di estensore della Variante in oggetto, attesta che per il citato strumento urbanistico, non è necessario il parere di cui agli articoli 10 e 11 della L.R. 27/88, come sostituiti dagli articoli 4 e 5 della L.R. 15/92, in quanto già reso dalla Direzione Regionale dell Ambiente al fine di verificare la compatibilità delle previsioni urbanistiche e le condizioni geo-morfologiche del territorio, in sede di esame della Variante generale n.25 al PRGC, approvata con Delibera del Consiglio comunale n. 21 del 26.04.2007. Parere del servizio geologico della Regione n.41 del 04.05.2006. dott. arch. Marcello Rollo Pagina 25 di 30

3. RELAZIONE DI INCIDENZA 3.1 Premessa Nella redazione della presente relazione si fa riferimento alla Deliberazione della G.R. 18/07/2002,n.2600 ed alla nota della Direzione regionale della Pianificazione territoriale - servizio subregionale di Udine del 20/01/2003 - relativa alla opportunità di produrre la relazione d incidenza, secondo quanto riportato nell allegato G del D.P.R. 357/97. 3.2 Contenuti della Variante La presente Variante viene redatta per corrispondere alle esigenze insediative e funzionali della Comunità locale e si compone di quattro modifiche alla cartografia, interessando le Tavole della Zonizzazione e quella delle Caratteristiche edilizio-urbanistiche degli edifici, ed una alle norme di attuazione. In generale, queste variazioni tendono alla riqualificazione edilizia urbanistica degli agglomerati urbani interessati, attraverso operazioni di revisione delle scelte vigenti, miranti al migliore utilizzo del patrimonio in essere, comunque in armonia con le qualità architettoniche ambientali dei siti. Nel dettaglio le aree oggetto di variante sono ubicate rispettivamente: - a Cassacco Capoluogo, per consentire la realizzazione di una tettoia; - a Conoglano, per riconoscere la destinazione residenziale di un fabbricato attualmente qualificato come annesso ; - a Martinazzo, per traslare l area edificabile ivi consentita in posizione distaccata dal fabbricato principale di cui costituiva il prolungamento; - a Montegnacco, per riconoscere il nuovo assetto catastale e riconfermare un annesso di cui era stata prevista la demolizione La modifica alle norme di attuazione si rende necessaria, invece, per regolamentare in maniera definitiva l altezza delle recinzioni in corrispondenza degli spazi pubblici, con lo scopo di minimizzare l impatto paesaggistico che potrebbe crearsi in presenza di dislivelli rilevanti, evitando soluzioni fortemente impattanti per il contesto delle Zone A. Per tal motivo si interviene sul testo del paragrafo Recinzioni riportato nelle NTA in relazione alle Zone A2, A3, A4 e A6, integrandolo e correggendolo conseguentemente. 3.3 Valutazione di incidenza Tenuto pur conto che sul territorio del Comune di Cassacco non sono localizzati Siti di Importanza Comunitaria (S.I.C.) né Zone di Protezione Speciale e che questi sono ubicati a significativa distanza dal territorio comunale stesso, con frapposizione di significative aree di decelerazione ambientale, (i più vicini riguardano: SIC IT3320021 Torbiere di Casasola e Andreuzza, SIC IT3320022 Quadri di Fagagna, SIC IT3220016 Forra del Cornappo e SIC IT3320015 Valle del Medio Tagliamento) è stata effettuata comunque una indagine relativa alla valutazione del grado di incidenza delle scelte urbanistiche effettuate con la presente Variante sugli elementi biotici, abiotici e sulle connessioni ecologiche presenti. Pagina 26 di 30

Distanze del territorio comunale dai S.I.C. più vicini Pagina 27 di 30

2.3.1 Metodologia di analisi Interferenze ambientali Le interferenze conseguenti all attuazione delle previsioni progettuali sono individuate come: impatti ed incidenze e fanno riferimento al sistema ambientale considerando le seguenti componenti abiotiche (suolo e sottosuolo, aria, acqua, aspetti geo-morfologici), biotiche (vegetazione, fauna, ecosistemi) e le connessioni ecologiche relative alla qualità e alla capacità di rigenerazione delle risorse naturali della zona, alle capacità di carico dell'ambiente naturale, all assetto infrastrutturale ed agli aspetti insediativi. In generale gli elementi che dal punto di vista ecologico sono responsabili di modifiche degli habitat possono raggrupparsi in fattori che agiscono sul biotopo e sulle biocenosi. Il primo termine definisce la porzione fisica di un ambiente (componenti abiotici) entro la quale convivono determinate specie animali e vegetali e identifica lo spazio sottoposto all azione di fattori fisici, chimici e biologici che interagendo in forma dinamica, lo caratterizzano. Con il secondo termine si definisce l insieme delle popolazioni (fitocenosi: di vegetali; zoocenosi: di animali; microcenosi: di funghi e batteri ecc.) presenti all interno di un determinato territorio, che danno luogo nel tempo a interazioni complesse che definiscono i rapporti di comunità (componenti biotici). L insieme di biotopo e biocenosi rappresenta pertanto un ecosistema e cioè l unità base del funzionamento della natura in un determinato ambito, con limiti nelle produzioni di biomassa e di carico rigenerativo (connessioni ecologiche). Nel momento in cui l uomo, con azioni di progressivo adattamento finalizzate alla realizzazione dei suoi bisogni, interviene sui fattori che influiscono sull ecosistema, modifica quegli equilibri che condizionano sia le produzioni primarie di sostanza organica, sia le catene trofiche dei siti ad esse collegate. Nel tempo queste azioni, che possono favorire determinate specie rispetto ad altre, introducono competizioni interspecifiche che possono portare a variazioni nel numero e nella composizione delle cenosi e quindi degli habitat. Scala di valori potenziali di interferenza Livelli Condizioni Non presente Presente, ma temporanea Presente, ma non significativa Presente Significativa - critica Non sono presenti inserimenti che inducano variazioni nello stato attualmente presente degli elementi osservati all interno del sito. Gli inserimenti del fattore* conducono solo a modeste e circoscritte variazioni temporanee degli elementi osservati, con interazioni non presenti nel lungo periodo. Gli inserimenti del fattore* producono variazioni non significative degli elementi osservati, con interazioni che non determinano alterazioni a livello trofico, nella composizione delle associazioni e nell assetto ecologico del sito. Gli inserimenti del fattore* producono complessive variazioni significative degli elementi osservati, con interazioni che determinano alterazioni a livello trofico, nella composizione delle associazioni e nell assetto ecologico del sito. I fattori* introdotti determinano significative e stabilizzate interferenze degli elementi osservati, con alterazioni negative che condizioneranno i livelli, la composizione e l assetto generale dell ecosistema. Pagina 28 di 30

Significativa - favorevole I fattori* introdotti determinano significative e stabilizzate interferenze degli elementi osservati, con alterazioni positive che condizioneranno i livelli, la composizione e l assetto generale dell ecosistema. 2.3.2 Valutazione del grado di incidenza delle scelte effettuate Relativamente alla valutazione del grado di incidenza che l attuazione delle nuove previsioni di piano comporta, è necessario sottolinearne innanzitutto la limitatezza, la tipologia ed il fine per cui sono state effettuate. Infatti, l obiettivo perseguito è stato quello di consentire soprattutto interventi miranti al recupero edilizio architettonico dei manufatti considerati, attraverso operazioni di revisione delle scelte vigenti, miranti al migliore utilizzo del patrimonio in essere, comunque in armonia con le qualità architettoniche ambientali dei siti. Anche le modifiche/integrazioni apportate allo specifico argomento riguardante la realizzazione di recinzioni, contribuiscono a rendere più gestibili le stesse, in particolare in presenza di dislivelli che, peraltro caratterizzano la morfologia di questo territorio. L indagine relativa alla valutazione del grado di incidenza di tali scelte sugli elementi biotici, abiotici e sulle connessioni ecologiche presenti ha evidenziato la mancanza di incidenza significativa, come risulta dalla tabella allegata. Elementi osservati Suolo e Sottosuolo Valutazione del grado di incidenza Non presente Componenti abiotiche Componenti biotiche Connessioni ecologiche Aria Acqua Aspetti geomorfologici Vegetazione Sistemi agrari Fauna Qualità e capacità di rigenerazione delle risorse naturali della zona Capacità di carico dell'ambiente naturale Assetto infrastrutturale Aspetti insediativi Non presente Non presente Non presente Non presente Non presente Non presente Non presente Non presente Non presente Non presente Pagina 29 di 30

3.3.3 Considerazioni conclusive La Variante di recepimento delle previsioni trattate asseconda le esigenze del territorio senza stravolgere l assetto del piano regolatore generale e del piano particolareggiato, soprattutto in relazione agli aspetti naturalistici, ambientali e paesaggistici. Lo screening effettuato evidenzia sia il miglioramento che deriva dal nuovo assetto zonizzativo e di destinazione d uso dei casi trattati e, conseguentemente, dell ambito edilizio insediativo in cui sono inseriti, sia la mancanza di ricadute o incidenze sulle componenti ambientali e naturali date la tipologia, le dimensioni e la localizzazione delle modifiche apportate nei confronti delle aree più sensibili. Appurata, quindi, la condizione attuale del sistema vegetazionale e faunistico, delle reciproche connessioni ecologiche e degli habitat di pregio, si può concludere che la tipologia e l entità delle variazioni apportate non creano incidenza significativa sull ambiente e che, pertanto, non comportano effetti plausibilmente misurabili generati, direttamente o indirettamente, a carico di tali Siti per quanto attiene alle componenti abiotiche, alle componenti biotiche ed alle connessioni ecologiche dell area. Pagina 30 di 30