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CONGIUNTURA FLASH Andamento saldi estivi 2011 agosto 2011 documento per le ASCOM dell Emilia - Romagna

SOMMARIO 1.1 La descrizione del campione... 1 1. L INDAGINE SULLE VENDITE NEL PERIODO DEI SALDI ESTIVI... 3 1.2 Il confronto con lo scorso anno... 3 1.1 Le vendite nei saldi estivi per tipologia di prodotto... 5 1.2 La spesa nel periodo dei saldi estivi... 8 1.3 Comportamenti di acquisto... 11 1.3 Il giudizio complessivo degli intervistati... 12 1.4 Incidenza dei saldi sul fatturato totale... 14

Qui di seguito si riporta il report dettagliato dei risultati dell analisi di congiuntura flash relativa all andamento dei saldi estivi 2011. 1.1 La descrizione del campione Le interviste sonoo state svolte nel periodo dal 18 al 28 luglio 2011 ad operatori localizzati in diversi comuni dell Emilia Romagna. Il campione è compostoo complessivamente da 116 interviste valide. Nel 94% dei casi sono stati intervistati direttamente i titolari dei negozi e questo qualificaa i dati della rilevazione Le aziende che fanno parte del campione operanoo quasi tutte nel settore dei beni per la persona (in particolare abbigliamento 66% %, calzature 12%). Tabella 1 LA TIPOLOGIA DI ATTIVITÀ MERCEOLOGIA PREVALENTE merceologia prevalente abbigliamento uomo/donna abbigliamento sportivo abbigliamento infanzia calzature uomo/donna calzature infanzia intimo accessori altri beni Totale frequenza valore % 62 53% 8 7% 7 6% 13 11% 1 1% 12 10% 9 8% 4 3% 116 100,0% 1 LA TIPOLOGIA DI ATTIVITÀ MERCEOLOGIA PREVALENTE abbigliamento uomo/donna 53% calzature uomo/donna intimo, merceria, tessuti accessori abbigliamento sportivo abbigliamento infanzia altre merceologie calzature infanzia 11% 10% 8% 7% 6% 3% 1% 1

Circa il 66% dei locali è ubicata nel centro storico; i punti vendita delle aree periferiche dei centri urbani sono il 13% e quelli dei centri commerciali il 3%. Nelle valutazioni sono stati tenuti distinti i punti vendita che hanno più di un negozio: 18%. In media le aziende che compongono il campione hanno un solo punto vendita; sono presenti alcune piccole catene locali con 5 o 6 punti vendita. Tabella 2 L UBICAZIONE DELL ESERCIZIO Dov'è localizzato il suo punto vendita? frequenze valore % centro storico 76 66% periferia 15 13% centro commerciale 4 3% più di un punto vendita 21 18% Totale complessivo 116 100% Circa il 50% degli esercizi si estende su una superficie di vendita inferiore a 100mq. Il valore medio della superficie di vendita risulta di 88 mq, con un valore minimo di 20mq e un valore massimo di 500 mq. Tabella 3 LA SUPERFICIE DEI PUNTI VENDITA Superficie frequenza % fino a 50 mq 21 18% da 51 a 100 mq 36 31% da 101 a 200 mq 14 12% da 201 a 500 mq 2 2% più di un punto vendita 21 18% n.d. 22 19% Totale complessivo 116 100% Nel campione sono presenti alcuni punti vendita appartenenti a catene o gruppi di abbigliamento femminile e intimo. 2

1. L INDAGINE SULLE VENDITE NEL PERIODO DEI SALDI ESTIVI 1.2 Il confronto con lo scorso anno Rispetto allo scorso anno l andamento della spesa nei saldi estivi è stabile per il 45% degli operatori intervistati, aumentato per l 11% e diminuita per il 43%. Tabella 4 L ANDAMENTO DELLE SPESE NEI SALDI ESTIVI RISPETTO ALLO SCORSO ANNO Andamento spesa Frequenza % fortemente aumentata 0 0% aumentata 13 11% stabile 52 45% diminuita 44 38% fortemente diminuita 6 5% n.d. 1 1% Totale 116 100% L indicatore sintetico calcolato che pesa le risposte negative e quelle positive si posiziona su una leggera diminuzione delle spese nei saldi estivi con un valore negativo pari a 0,19 in un range che va da 1 a +1. Gli operatori anche l anno scorso avevano espresso una valutazione simile, quindi il trend è quello di una leggera diminuzione, che però risulta costante negli anni Tabella 5 INDICE SINTETICO PER L ANDAMENTO DELLA SPESE NEI SALDI ESTIVI RISPETTO ALLO SCORSO ANNO Indice sintetico di andamento I valori variano da -1 a +1 Valori prossimi a +1: forte aumento Valori prossimi a +0,5: aumento Valori prossimi allo zero: stabilità Valori prossimi a -0,5: diminuzione Valori prossimi a -1: forte diminuzione Nel dettaglio le aree Confcommercio di Piacenza, Lugo e Parma evidenziano una stabilità (l indicatore è pari a zero o se negativo, ha un valore molto vicino allo 0). Gli indici calcolati per le altre aree indicano che la spesa è diminuita rispetto all anno precedente. Gli operatori delle aree di Bologna, Ferrara, Modena e Forlì lamentano una calo significativo, gli indici di queste aree infatti presentano valori negativi al di sopra della media regionale( 0,19). 3

2 INDICATORE DI ANDAMENTO DELLE SPESE NEI SALDI ESTIVI RISPETTO ALLO SCORSOO ANNO Per area di riferimento 1,00 0,50 0,50 0,50 0,17 0,15 0,46 0,27 0,14 0,05 0,26 0,04 0,00 0,17 1,00 L abbigliamento, rispetto alle altre categorie merceologiche brillanti in questo periodo di saldi. presenta prestazioni meno 3 INDICATORE DI ANDAMENTO DELLE SPESE NEI SALDI ESTIVI RISPETTO ALLO SCORSOO ANNO Per merceologia prevalente 1,00 0, 50 0,50 1,00 0,24 0,19 0,333 0,17 0,06 0,50 0,12 abbigliamento uomo/donna abbigliamento sportivo abbigliamento infanzia calzature uomo/donna/bambinoo intimo, merceria, tessuti accessori altre merceologie 4

Chi ha rilevato una diminuzione nelle spese in questo periodo di saldi la attribuisce innanzitutto alla diffusa crisi economica, e in seconda battuta alla concorrenza. Sono soprattutto gli outlet, a loro volta in saldo, che vengono percepiti come responsabili del calo dal 18% degli operatori. Tabella 6 MOTIVI DELLA DIMINUZIONE DELLE SPESE NEI SALDI ESTIVI RISPETTO ALLO SCORSO ANNO Risposte multiple fornite solo sa chi ha indicato un andamento in diminuzione; % calcolate sul totale intervistati. Motivo Frequenza % crisi economica 39 34% apertura outlet 21 18% concorrenza della grande distribuzione/grandi superfici 19 16% difficoltà di accesso al centro storico 3 3% vendite promozionali e sconti tutto l'anno 3 3% n.d. 6 5% 1.1 Le vendite nei saldi estivi per tipologia di prodotto Rispetto all anno scorso sono stati venduti soprattutto t shirt, abitini freschi, sandali e articoli da spiaggia (costumi e teli). Un 11% ha dichiarato che non c è un prodotto in particolare che ha caratterizzato le vendite nei saldi estivi di quest anno. Sono andati bene anche le camicie, la maglieria, i pantaloni e i bermuda. Qualcuno ha aspettato i saldi anche per gli abiti da cerimonia o per gli abiti interi da uomo, citati tra gli altri prodotti. Tabella 7 PRODOTTI PIÙ VENDUTI NEI SALDI ESTIVI più venduti Frequenza % t shirt 19 18% nessuno in particolare 12 11% abiti 11 10% costumi e teli mare 10 9% sandali 9 8% camicia 8 7% polo e maglieria 8 7% bermuda 6 6% pantaloni 5 5% altri prodotti citati 19 18% 5

In generale il maggior aumento di vendite si è riscontrato sui prodotti di marca medi. Non si tratta di una tendenza molto marcata dato che al dato si affianca un 28% di intervistati che non segnala aumenti legati a specifiche tipologie di prodotti. Tabella 8 IL MAGGIOR AUMENTO DI VENDITE RISPETTO ALL ANNO SCORSO Frequenza % prodotti di marca fascia alta 12 10% prodotti di marca medi 37 32% prodotti economici e non di marca 7 6% nessuno in particolare 33 28% n.d. 27 23% Totale 116 100% Per il 30% degli operatori intervistati nessun prodotto in particolare ha fatto registrare una forte diminuzione di vendite rispetto all anno scorso. Il 26% segnala un calo soprattutto per prodotti di marca di fascia alta. Tabella 9 LA MAGGIOR DIMINUZIONE DI VENDITE RISPETTO ALL ANNO SCORSO Frequenza % prodotti di marca fascia alta 30 26% prodotti di marca medi 7 6% prodotti economici e non di marca 13 11% nessuno in particolare 35 30% n.d. 31 27% Totale 116 100% In sintesi sono calate le vendite dei prodotti di fasci alta e sono cresciute le vendite di quelli di marca ma di prezzo medio. I clienti quindi hanno un approccio razionale, con una ponderata valutazione del rapporto qualità prezzo, anche nei saldi e si fanno meno tentare. È un atteggiamento maturo che premia gli operatori che propongono una offerta di qualità a prezzi scontati. 6

4 CONFRONTO TRA LE FASCE DI PRODOTTI CHE HANNO FATTO RISCONTRARE LE MAGGIORI VENDITE E QUELLI MENO VENDUTI 40 35 30 25 20 15 10 5 0 maggiori aumenti maggiori diminuzioni Nel dettaglio Faenza, Imola, Forlì, Piacenza e Ferrara sono le soprattutto le vendite di prodotti di marca di fascia media. 5 IL MAGGIOR AUMENTO DI VENDITE RISPETTO ALL ANNO SCORSO Per area CONFCOMMERCIO di riferimento aree in cui sono aumentate 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% n.d. nessuno in particolare prodotti economici e non di marca prodotti di marca medi prodotti di marca fascia alta Bologna Cesena Faenza Ferrara Forlì Imola Lugo Modena Parma Piacenza Rimini 7

Si distinguono Imola, Forlì e Cesena per il maggior calo nei prodotti di fascia alta. 6 LA MAGGIOR DIMINUZIONE DI VENDITE RISPETTO ALL ANNO SCORSO Per area CONFCOMMERCIO di riferimento 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Bologna Cesena Faenza Ferrara Forlì Imola Lugo Modena Parma Piacenza Rimini n.d. nessuno in particolare prodotti economici e non di marca prodotti di marca medi prodotti di marca fascia alta 1.2 La spesa nel periodo dei saldi estivii È sempre difficile calcolare la spesa media procapite per negozio nel periodo dei saldi perché il campione è composto di diverse tipologie di punti vendita, con diverso posizionamento di prezzo oltre che diverso assortimento. L 80% degli operatori hanno comunque fornito indicazioni in merito e il valore medio è di 85 euro. Sul valore incidono soprattutto l abbigliamento e le calzature. 8

7 LA SPESA PROCAPITE IN EURO VALORE MEDIO PER MERCEOLOGIA 0 20 40 60 80 100 120 abbigliamento uomo/donna abbigliamento sportivo abbigliamento infanzia calzature uomo/donna/infanzia intimo, merceria, tessuti accessori altre merceologie Faenza, Modena e Rimini hanno una spesa media superiore ai 100 euro; si tratta in prevalenza di punti vendita di abbigliamento uomo/donna. Tabella 10 LA SPESA PROCAPITE IN EURO VALORE MEDIO città minimo media massimo Bologna Cesena Faenza Ferrara Forlì Imola Lugo Modena Piacenza Rimini Totale 50 20 30 10 40 30 20 40 40 40 10 75 54 113 43 62 67 67 142 59 132 85 125 80 225 100 90 100 150 250 100 300 300 9

Tabella 11 LA SPESA MEDIA PROCAPITE IN EURO PER AREA Rimini 132 Piacenza Modena Lugo Imola Forlì Ferrara Faenza Cesena Bologna 43 59 67 67 62 54 75 113 142 Media regionale 85 euro 20 40 60 80 100 120 140 160 Coerentemente con il dato medio pro capite, analizzando i dati sulla spesa per fasce di valore si rileva che: Il 74% dei consumatori individuano in 100 euro la soglia massima psicologica di spesa, ma di questi più della metà spende però meno di 50 euro Il 23% dei consumatori spende una cifra compresa tra i 100 e 200 euro; Soltanto il 3% dei consumatori acquista per più di 200 euro. 10

8 LA SPESA PROCAPITE PER FASCE DI VALORE La percentuale è calcolata escludendo i non dichiarati pari al 20% degli intervistati da 101 a 200 euro 23% oltre 200 euro 3% fino a 50 euro 44% da 51 a 100 euro 30% 1.3 Comportamenti di acquisto Nel periodo dei saldi estivi comportamenti di consumo. 2011 il 66% dei commercianti hanno rilevato dei particolari In particolare per il 30% degli intervistati ha dichiarato che i consumatori sono diventati molto attenti al prezzo anche durante i saldi; non si lasciano più tentare dagli acquisti di impulso. Il processo di acquisto si è molto professionalizzato, ed è basato su un attenta valutazione qualità prezzo. La crisi ha accelerato questo fenomeno, dato che le famiglie si sono trovate a dover razionalizzare gli acquisti per mantenere, ove possibile lo stesso stile di vita. Lo dimostra anche il fatto che il 7% degli operatori inoltre precisa che molti comprano solo lo stretto necessario e il 4% afferma che si compra solo durante i saldi. 11

Tabella 12 COMPORTAMENTI DI ACQUISTO NEL PERIODO PRENATALIZIO (RISPOSTE MULTIPLE) Frequenze % anche nei saldi, il cliente è sempre più attento al prezzo 35 30% compra solo lo stretto necessario 18 16% nessun comportamento particolare/non so 20 17% preferisce acquistare nelle prime settimane 8 7% compra quasi esclusivamente nei saldi 5 4% acquista molto perchè non ha acquistato prima 4 3% non si fida dei saldi e verifica il prezzo scontato 4 3% aspetta le ultime settimane per gli acquisti 1 1% cliente molto attento alla qualità 1 1% non è interessato ai saldi 1 1% n.d. 19 16% Totale 116 100% 1.3 Il giudizio complessivo degli intervistati Alla domanda Complessivamente, come giudica quest'anno l'andamento delle vendite nel periodo dei saldi estivi? le risposte fornite confermano il quadro visto in precedenza di un andamento discreto con qualche nota negativa. Tabella 13 COME GIUDICA L ANDAMENTO DELLE VENDITE NEL PERIODO DEI SALDI ESTIVI Frequenza % ottimo 0 0,0% buono (molto soddisfacente) 14 12,1% discreto 51 44,0% scarso (poco soddisfacente) 35 30,2% pessimo 14 12,1% n.d. 2 1,7% Totale 116 100,0% La valutazione media (2,57) che esprime sinteticamente il giudizio si posiziona su un valore inferiore di poco alla soglia di tolleranza del 3. 12

Tabella 14 VALUTAZIONE MEDIA SULL ANDAMENTO DELLE VENDITE NEI SALDI ESTIVI Valutazione media I valori variano da 1 (pessimo) a 5 (ottimo) Sono considerate valutazioni positive i giudizi medi da 3 a 5; sono considerati invece valori critici quelli da 3 a 2 e molto critici quelli da 2 a 1 I saldi estivi sono andati bene a Imola e Piacenza, discretamente a Faenza e Lugo.Per tutte le altre aree Confcommercio di riferimento la valutazione generale è critica. Gli operatori più insoddisfatti dei saldi estivi 2010 sono quelli di Ferrara, Modena e Bologna. 9 VALUTAZIONE MEDIA SULL ANDAMENTO DELLE VENDITE NEI SALDI ESTIVI PER AREA DI RIFERIMENTO 5,00 Media regionale 4,00 3,00 2,50 3,00 2,45 3,30 3,00 2,83 3,10 2,86 2,57 2,57 2,00 1,67 1,75 1,88 1,00 Per i punti vendita di calzature e accessori i saldi sono andati meglio rispetto agli altri operatori. 13

10 VALUTAZIONE MEDIA SULL ANDAMENTO DELLE VENDITE NEI SALDI ESTIVI PER AREA DI RIFERIMENTO 3,50 3,00 2,50 2,00 1,50 1,00 0,50 2,49 2,57 2,14 3,14 2,58 3,00 1,50 2,57 Media regionale 2,57 Tra le note di fine questionario gli operatori hanno voluto sottolineare che la calendarizzazione adottata quest anno non ha portato vantaggi, e che il fenomeno più preoccupante è quello delle vendite promozionali anticipate sui saldi che alterano lo scenario competitivo e sviliscono l attrattività dei saldi. 1.4 Incidenza dei saldi sul fatturato totale Anche in questa rilevazione si è ritenuto opportuno tenere sotto osservazione l evoluzione dell incidenza dei saldi (sia estivi che invernali) sul fatturato totale delle aziende al dettaglio. L attenzione su questo fenomeno deriva da un lato dall andamento leggermente negativo dei saldi e dall altro dall incremento dell incidenza dei saldi sul fatturato. La combinazione dei due fattori genera un impoverimento della redditività per gli operatori. Per il 14% degli operatori intervistati i saldi rappresentano oltre il 30% del fatturato. La fascia più consistente però si posiziona a una quota tra il 10 e il 30% (circa 52% degli operatori). Questo sbilanciamento tra vendite in stagione e saldi desta come già anticipato qualche preoccupazione in termini di redditività delle strutture. 14

Tabella 15 INCIDENZA DEI SALDI SUL FATTURATO TOTALE Frequenza % meno del 10% dal 10% al 20% dal 20% al 30% oltre il 30% n.d. Totale 9 34 27 16 30 116 8% 29% 23% 14% 26% 100% Dato che l incidenza dei saldi sul fatturato annuo è un tema oggetto di indagine già dal 2009, mettendo a confronto i vari anni emerge che dal estate 2011 quasi la metà degli operatori dichiara che i saldi incidono per più del 20% sul fatturato totale 11 INCIDENZA DEI SALDI SUL FATTURATO TOTALE CONFRONTO DAL 2009 NB sono stati esclusi gli nd 100% 80% 60% 40% 20% più del 20% meno del 20% 0% In estrema sintesi i saldi estivi del 2011 non sonoo andati molto bene, e rappresenta una criticità dato che le aziende recuperano nei saldi una quota anche superiore al 20% del loro fatturato. 15