Atelier Officina Bocconi ì Soc.Coop. La Quercia (RE)
Perdita ì delle abilità, del reddito, del tempo, delle speranze. ì Osservando le persone che ci frequentano ci accorgiamo di come la prolungata inattività lavorativa determina: perdita di un abitazione per assenza di reddito, perdita dei legami, perdita delle proprie abilità, perdita di uno stato sociale e della propria identità. Questo ha ricadute negative sulla stima di se e sulla capacità di cura della propria persona e delle proprie cose.
ì Abbiamo inoltre constatato come l uso/abuso di sostanze, legali ed illegali, siano dovuti nella maggior parte dei casi proprio a questo insieme di perdite con conseguente discesa verso un identità di strada.
Attività atelieristiche ì Scoperta/riscoperta dei talenti. ì Da un anno presso l Officina Bocconi stanno prendendo forma una serie di attività: ì -Stoffa, abiti: i nostri ospiti hanno la possibilità di aggiustare i propri vestiti; ì -Pelle, cuoio: produciamo copertine per agende, cinture, portafogli, borse e borselli, bracciali, sandali e articoli su richiesta; ì -Attività artistiche con carta riciclata.
ì Attraverso queste attività condivise intendiamo: ì -Occupare il tempo in modo costruttivo e utile sottraendolo alla strada e alle sostanze; ì -Stimolare l acquisizione e la riscoperta di abilità, attitudini, conoscenze e competenze; ì -Creare un ambiente di condivisione e collaborazione superando le barriere etniche, religiose, culturali, di genere.
Tecnologie ì Tecniche, strumenti, materiali. ì -Strumenti di sartoria: forbici, aghi, fili, macchina da cucire, toppe; ì -Strumenti di calzoleria: pellame liscio e scamosciato di diversi colori, lesine, fili cerati, fustelle, torchio, rivetti e altri accessori specifici.
Status ì Un anno di atelier: un primo bilancio ì A un anno dall apertura dell atelier abbiamo già prodotto diversi articoli e siamo pronti per una prima commercializzazione. ì Sono emerse due diverse modalità di utilizzo dello spazio: una saltuaria e al bisogno relativa alla riparazione di indumenti e accessori, un altra di partecipazione costante e appassionata ai progetti più complessi.
ì Un primo traguardo che ci sembra importante sottolineare è che diverse persone abituate a vivere la giornata in struttura in modo passivo (ad es. davanti alla televisione), hanno rivelato notevoli abilità o hanno riscoperto tecniche utilizzate in passati lavori. Per noi è stata una sorpresa. D altra parte sono emerse alcune persone che hanno dimostrato una passione particolare per il progetto dedicandovi la maggior parte della loro quotidianità.
Modello partecipativo ì Tempo, condivisione, recupero. ì Un primo beneficio, di tipo sociale è l utilizzo di un tempo lasciato alla noia e all inattività per attività utili e gratificanti, superando le solitudini attraverso una sorta di lavoro d equipe. ì Dal punto di vista economico siamo in grado di commercializzare prodotti o attivare reti per la riparazione o il recupero di oggetti e materiali:
ì nello specifico stiamo allestendo un banchetto in diversi mercatini natalizi della provincia e collaborando con negozi etici. Stiamo inoltre pensando di coinvolgere alcune reti già esistenti come ad esempio i GAC per la raccolta di oggetti o indumenti da riparare e contemporaneamente per commercializzare attraverso di esse i nostri prodotti.
Call to action ì Costruire prospettive. ì I motivi per cui il Distretto di Economia Solidale dovrebbe sostenere il nostro progetto sono piuttosto evidenti: attraverso il lavoro d atelier togliamo tempo e spazi alla marginalità, alla solitudine, alla dispersione dei talenti e delle speranze. Lavoriamo per l integrazione e se ci riusciremo per restituire la dignità dell indipendenza economica alle persone.