A-2 PRESCRIZIONI GEOLOGICHE PER IL PIANO DELLE REGOLE



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A-2 PRESCRIZIONI GEOLOGICHE PER IL PIANO DELLE REGOLE

PRESCRIZIONI GEOLOGICHE PER IL PIANO DELLE REGOLE L intero territorio di Onore è stato oggetto di uno studio delle sue peculiari caratteristiche geologiche, ai sensi della L.r. 11 marzo 2005, n 12 e D.g.r. 28 maggio 2008. n.8/7374 recentemente aggiornata (D.g.r. 30 novembre 2011, n.ix/2616); tale studio (GEOTER, 2014) si compone di nove tavole tematiche e di una relazione illustrativa, che documentano analiticamente la consistenza fisica del suolo e del sottosuolo, nonché gli aspetti evolutivi che li riguardano. Ogni iniziativa di trasformazione e di uso del suolo a fini insediativi deve essere subordinata al rispetto delle corrispondenti classificazioni contenute nelle carte di fattibilità geologica allegate al presente Piano delle Regole: esse sono costituite da un foglio in scala 1:10.000 per l intero territorio di Onore (tavola n.9) e da tre fogli in scala 1:2.000 (tavole nn. 9a, 9b, 9c). Le stesse carte contengono anche la rappresentazione della zonazione di pericolosità sismica, ricavata dalle apposite tavole di analisi sismica (tavola n.7): a tali distinzioni competono specifiche prescrizioni. Per le azioni di Piano è altresì necessario fare riferimento alla Carta dei Vincoli (tavola n.6), per quanto attiene al Reticolo Idrico Minore e Principale, alle aree di salvaguardia delle risorse idriche potabili (aree di tutela assoluta, di rispetto e di protezione di pozzi e sorgenti) e alle aree di varia pericolosità geologica catalogate dal P.A.I. (vedasi anche la tavola n.3 - Carta geomorfologica con legenda uniformata P.A.I. ). In generale, ciascun ambito di territorio compreso nelle diverse classi di fattibilità, le quali evidenziano in misura diversa problematiche di tipo geologico, idrogeologico o sismico, deve essere oggetto di indagini di specifica tipologia a seconda dei casi e a vari gradi di approfondimento. Conseguentemente devono essere prodotte, da parte di Tecnici abilitati, relazioni geologiche e/o geotecniche particolareggiate, che chiariscano ed esplicitino il tipo di problematica geologica o di pericolosità in essere, gli interventi di sistemazione e di messa in sicurezza atti a limitare o eliminare il rischio, oltre che le cautele di ordine progettuale da adottare in fase di attuazione degli interventi. Oltre agli obblighi previsti dalla Normativa vigente in materia di costruzioni e di relative caratterizzazioni geotecniche, per le aree indicate nelle carte di fattibilità geologica di Piano con la classe 2 - modeste limitazioni - è necessario corredare i progetti edilizi con una relazione geologica che, individuata la problematica del sito, indirizzi e motivi adeguatamente le scelte progettuali. Nel caso di aree con consistenti limitazioni, individuate nelle carte di fattibilità geologica di Piano con la classe 3, i corrispondenti progetti edilizi possono essere approvati solo in subordine alla preventiva approvazione di un progetto esecutivo di consolidamento dei terreni e/o di stabilizzazione dei pendii e/o di difesa e messa in sicurezza e/o di bonifica dei luoghi, secondo i casi, e che è posto all esame del Comune separatamente da quello edilizio e preliminarmente allo stesso. In dettaglio le indicazioni prescrittive per le attenzioni di carattere geologico, idrogeologico e sismico da adottare ai sensi della L.r. 11 marzo 2005, n 12 e della D.g.r. 30 novembre 2011, n.ix/2616 sono le seguenti: 147

Prescrizioni di fattibilità geologica FATTIBILITÀ GEOLOGICA SENZA PARTICOLARI LIMITAZIONI (classe 1) Nel territorio di Onore non sono state riconosciute aree cui assegnare questa classe di fattibilità. FATTIBILITÀ GEOLOGICA CON MODESTE LIMITAZIONI (classe 2) Per questi ambiti la situazione geologica ha una certa incidenza sulle scelte progettuali e sulle costruzioni ovvero essa presenta un quadro leggermente problematico, ma l'applicazione di opportuni accorgimenti e/o l introduzione di qualche eventuale limitazione d'uso possono consentirne un utilizzo normalmente soddisfacente. Le fasi di progettazione per queste aree richiedono di essere supportate da accertamenti geologici di fattibilità finalizzati al singolo progetto edilizio, oltre che da verifiche geotecniche ai sensi del D.M. 14 gennaio 2008: - nelle zone di rispetto dei pozzi e delle sorgenti, delimitate ai sensi del D.lgs. 11.05.1999, n.152, integrato dal D.lgs. 18.08.2000, n.258, art. 21 commi 1, 3, 4 e 7 e con riferimento alla D.G.R. 10.04.2003, n. 7/12693, All.1, cap.2, è necessaria l adozione di misure atte alla salvaguardia delle acque sotterranee ai sensi del D.G.R. 10.04.2003, n. 7/12693 e del D.P.R. 236/88 (e successive modifiche). FATTIBILITÀ GEOLOGICA CON CONSISTENTI LIMITAZIONI (3) Anche in questi ambiti i fattori di pericolosità geologica possono essere mitigati e superati fino a ricondurre la situazione ad una normale fruibilità, tuttavia la tipologia dei fenomeni richiede interventi di notevole consistenza, definiti mediante studi e progettazioni specifiche a livello di intero comparto. Sono dunque necessari accurati approfondimenti di indagine geologica e/o idraulica, con conseguente progettazione e realizzazione di lavori dedicati alla difesa, al consolidamento, alla bonifica o al riordino idraulico e idrogeologico, ove necessario anche per l esistente, e con eventuale attivazione di adeguati sistemi di monitoraggio. Tale specifica progettazione e la messa in sicurezza delle aree devono necessariamente precedere e conformare la realizzazione degli interventi edili, ferma restando l applicazione delle norme di carattere geotecnico contenute nel Testo Unitario per le Costruzioni D.M. 14.01.2008: - nelle zone di rispetto dei pozzi e delle sorgenti, delimitate ai sensi del D.lgs. 11.05.1999, n.152, integrato dal D.lgs. 18.08.2000, n.258, art. 21 commi 1, 3, 4 e 7 e con riferimento alla D.G.R. 10.04.2003, n. 7/12693, All.1, cap. 2, è necessaria l adozione di misure atte alla salvaguardia delle acque sotterranee ai sensi del D.G.R. 10.04.2003, n. 7/12693 e del D.P.R. 236/88 (e successive modifiche); 148

- nelle aree molto acclivi e/o con terreni che presentano caratteri geotecnici mediocri devono essere considerate soluzioni progettuali adatte a ridurre l incidenza degli scavi e/o di debbono adottare opportuni e preventivi lavori di consolidamento dei terreni e/o dell ammasso roccioso, ai sensi del D.M. 14.01.2008; - nelle aree con emergenze idriche diffuse e/o già interessate da sistemi di drenaggio, è necessario eseguire approfondimenti di studio di carattere idrogeologico, onde verificare il corretto dimensionamento e lo stato di manutenzione delle strutture idrauliche esistenti; - nelle aree che presentano lieve instabilità dei pendii (smottamenti, decorticamenti, soliflusso, terrazzette da pascolo) e/o fenomeni di erosione superficiale devono attuarsi preventivi lavori di consolidamento e di contrasto all erosione, anche ricorrendo a tecniche di ingegneria naturalistica; - nelle aree attigue alle sponde dei corsi d acqua devono essere definite in dettaglio le condizioni idrauliche dell asta torrentizia mediante specifici studi, deve essere valutata l efficacia di eventuali difese spondali e devono essere eseguite verifiche sull erosione spondale, anche in rapporto al trasporto solido delle piene; - nelle aree prossime a scarpate molto acclivi (come sui bordi dei terrazzi fluvioglaciali) devono essere valutate le condizioni di stabilità delle scarpate stesse, in relazione alla loro evoluzione geomorfologica (erosione al piede, arretramento del ciglio superiore, solchi di erosione, ecc.); - nelle aree soggette a possibili cadute di massi devono essere attuati interventi di messa in sicurezza, consistenti in stabilizzazione delle scarpate e/o delle pareti rocciose e/o nella costruzione di opere di difesa passiva; in ogni caso, le soluzioni devono essere progettate a fronte di studi specifici, quali rilevamenti geomeccanici in parete e verifiche analitiche di caduta massi con traiettografie; - nelle aree soggette alla Normativa P.A.I. per forme di trasporto in massa (colate di detriti) su aree di conoide classificate Cp - conoide parzialmente protetta - di cui all art.9 comma 8 delle N.d.A., così come in quelle soggette a Normativa P.A.I. classificate Eb a causa di elevata pericolosità di esondazione, di cui all art.9 comma 6 delle N.d.A., a meno che non siano possibili e si attuino, a fronte di specifici studi e progettazioni, preventivi interventi, che risolvano in modo totalmente efficace e permanente le condizioni di pericolosità geologica e/o di rischio e conseguentemente siano proposte e approvate dall Autorità competente nuove perimetrazioni P.A.I., è esclusa ogni nuova edificazione residenziale, produttiva, commerciale e di servizi; per gli edifici esistenti sono ammessi interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, restauri conservativi, adeguamenti igienici, recupero del patrimonio edilizio esistente anche con demolizione e ricostruzione (cfr. L.r. 12/05 art.27, comma 1, lettere a), b), c), d). Sono consentite le innovazioni necessarie per l adeguamento alla Normativa antisismica. Sono escluse da queste limitazioni le reti tecnologiche ed infrastrutturali e i volumi tecnici (si vedano in proposito le N.d.A. del P.A.I. art.9 commi 5, 6, 7 e 8). 149

FATTIBILITÀ GEOLOGICA CON GRAVI LIMITAZIONI (4) Per tutte le aree comprese in classe 4 di fattibilità geologica è da escludere nuova edificazione, ad eccezione di opere tese al consolidamento o alla sistemazione idrogeologica e alla messa in sicurezza dei siti. Per gli edifici esistenti sono consentiti esclusivamente lavori di demolizione senza ricostruzione oppure interventi per recupero del patrimonio edilizio esistente limitati a manutenzioni ordinarie e straordinarie, restauri conservativi e adeguamenti igienici, come definiti dall articolo 27, comma 1, lettere a), b), c) della L.r. 12/05, senza incremento di superficie o volume e del carico insediativo. Sono consentite le opere necessarie per l adeguamento di tali edifici alla Normativa antisismica. Nelle situazioni più gravi di pericolo è necessario prevedere il trasferimento dei nuclei abitativi o, se questo non fosse possibile, dovrà essere predisposto un idoneo piano di Protezione Civile, con l attivazione di adeguati sistemi di monitoraggio che permettano di controllare l evoluzione del fenomeno e di gestire l allarme. Fanno eccezione le aree di franosità quiescente ( Fq ), così classificate nella Carta del dissesto con legenda uniformata P.A.I. : su di esse possono essere autorizzate trasformazioni, totali o parziali, previe verifiche di compatibilità e studi approfondimento idrogeologico e geotecnico, sulla base dei quali attuare interventi atti a contrastare e/o prevenire sicuramente il dissesto. Nelle zone in classe 4 di fattibilità è consentita la realizzazione di reti tecnologiche e di eventuali infrastrutture pubbliche e di interesse pubblico, qualora non altrimenti localizzabili; tali opere dovranno comunque essere puntualmente e attentamente valutate in funzione sia della tipologia del fenomeno in atto sia del grado di rischio connesso. È altresì consentita la realizzazione di lavori di bonifica, consolidamento e messa in sicurezza dei siti. Prescrizioni di prevenzione sismica Onore è classificato in ZONA 4 di sismicità e pertanto prescrizioni e norme per la nuova edificazione sono da applicarsi solamente agli edifici strategici o sensibili, definiti ai sensi della D.d.u.o. 21 novembre 2003, n.19904. Tali prescrizioni valgono per ogni classe di fattibilità geologica di Piano come precedentemente definite: a) per gli edifici che ricadono nelle zone di amplificazione sismica Z3 (amplificazioni topografiche) e Z4 (amplificazioni litologiche e geometriche) deve essere svolto un approfondimento di studio di 2 livello, come definito nei Criteri attuativi (D.G.R. 22 dicembre 2005 n.8/1566), comprendente l effettuazione di specifiche indagini geofisiche in sito per la stima della velocità delle onde di taglio Vs (30) o una specifica analisi geometrica della scarpata o della linea di cresta con la conseguente valutazione del fattore di amplificazione Fa: 150

Nei casi in cui Fa calcolato risulta inferiore al valore Fa di soglia, predefinito per il territorio di Onore, come qui di seguito indicato, quest ultimo è da ritenersi sufficiente per la prevenzione degli effetti di amplificazione sismica locale. FATTORE Fa DI SOGLIA PER GLI EDIFICI DA UNO A CINQUE PIANI FUORI TERRA (T = 0,1-0,5 sec): Fa = 1,4 per i suoli di tipo B (D.M.14.01.2008) Fa = 1,8 per i suoli di tipo C (D.M.14.01.2008) Fa = 2,2 per i suoli di tipo D (D.M.14.01.2008) Fa = 2,0 per i suoli di tipo E (D.M.14.01.2008) FATTORE Fa DI SOGLIA PER EDIFICI PIÙ ALTI DI CINQUE PIANI FUORI TERRA (T = 0,5-1,5 sec): Fa = 1,7 per i suoli di tipo B (D.M.14.01.2008) Fa = 2,4 per i suoli di tipo C (D.M.14.01.2008) Fa = 4,2 per i suoli di tipo D (D.M.14.01.2008) Fa = 3,1 per i suoli di tipo E (D.M.14.01.2008) Per gli ambiti di amplificazione litologica ( Z4 ), nei casi in cui Fa calcolato risulti maggiore di Fa di soglia predefinito per il territorio di Onore (vedi sopra), si devono eseguire le analisi e agli approfondimenti sismici di 3 livello, conformemente a quanto indicato nei Criteri attuativi (D.G.R. 30 novembre 2011, n IX/2616) o, in alternativa, si deve utilizzare lo spettro di norma caratteristico della categoria di suolo superiore, secondo il seguente schema: - anziché lo spettro della categoria di suolo B si utilizzi quello della categoria di suolo C ; nel caso in cui il valore di soglia non fosse ancora sufficiente si utilizzi lo spettro della categoria di suolo D ; - anziché lo spettro della categoria di suolo C si utilizzi quello della categoria di suolo D ; - anziché lo spettro della categoria di suolo E si utilizzi quello della categoria di suolo D. Per gli ambiti di amplificazione topografica ( Z3 ), nei casi in cui Fa calcolato risulti maggiore di Fa di soglia predefinito per il territorio di Onore (vedi sopra), si devono effettuare le analisi e agli approfondimenti sismici di 3 livello, secondo quanto previsto dai Criteri attuativi (D.G.R. 30 novembre 2011, n IX/2616) in sede di progettazione edilizia. b) per gli edifici che ricadono nelle zone Z1 (instabilità dei versanti) indicate dalla retinatura sovrapposta alla Carta di Fattibilità Geologica di Piano deve essere applicato direttamente l approfondimento di 3 livello previsto dai Criteri attuativi (D.G.R. 30 novembre 2011, n IX/2616). c) È vietato costruire edifici nelle zone Z5 (passaggio (contatto) tra litotipi con differenti caratteri fisico-meccanici), a meno che non si operi in modo tale da ottenere omogeneità del terreno di fondazione; gli ambiti Z5 sono indicati nella Carta di Fattibilità Geologica di Piano mediante elementi lineari. 151

Prescrizioni derivanti dalla Carta dei Vincoli Prescrizioni riferite alla Normativa P.A.I. Per l attuazione di interventi edilizi nelle aree perimetrate nella Carta del dissesto con Legenda Uniformata P.A.I. e conseguentemente nella Carta dei Vincoli : - Fa = area di frana attiva - Fq = area di frana quiescente - Fs = area di frana stabilizzata o relitta - Ee = area di esondazione e di dissesto torrentizio con pericolosità molto elevata - Eb = area di esondazione e di dissesto torrentizio con pericolosità elevata - Em = area di esondazione e dissesto torrentizio con pericolosità media o moderata - Ca = area di conoide attiva non protetta - Cp = area di conoide attiva parzialmente protetta - Cn = area di conoide attiva non recentemente attivatasi o completamente protetta debbono essere osservate sia le prescrizioni di fattibilità geologica su esposte sia quanto disposto dall art. 9 delle N.d.A. del P.A.I. (Delibera 18/2001 del Comitato Istituzionale dell autorità di Bacino del fiume Po del 26 aprile 2001, approvato con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 24 maggio 2001). Le N.d.A. del P.A.I. normano non solo gli interventi edilizi, ma anche l esecuzione di lavori di bonifica, le regimazioni delle acque superficiali, la costruzione di infrastrutture lineari e a rete, di impianti di trattamento delle acque reflue, di impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti. Prescrizioni riferite alle norme di tutela delle acque destinate al consumo umano. Come previsto dalla Normativa di riferimento (D.lgs. 11.05.1999, n.152, integrato dal D.lgs. 18.08.2000, n.258, art. 21 commi 1, 3, 4 e 7 e con riferimento alla D.G.R. 10.04.1996, n. 6/15137 e alla D.G.R. 10.04.2003, n. 7/12693, All.1, cap. 2 e all art. 94 del d.lgs. 152/2006 e successive modifiche e integrazioni), si disciplinano: la zona di tutela assoluta, la zona di rispetto e la zona di protezione. - La ZONA DI TUTELA ASSOLUTA rappresenta l area immediatamente circostante le captazioni o le derivazioni. In caso di acque sotterranee e, ove possibile, per le acque superficiali, deve avere un estensione di almeno dieci metri di raggio dal punto di presa; deve essere adeguatamente protetta (con apposita recinzione o, quando possibile, utilizzando le caratteristiche morfologiche dei luoghi che siano idonee ad impedire l accesso a persone ed animali) e al suo interno si possono costruire esclusivamente opere di presa e di servizio a tale scopo. Entro tale ambito si devono allontanare le acque meteoriche e di scorrimento superficiale, onde evitarne la miscelazione con la risorsa captata. 152

- Nella ZONA DI RISPETTO delle sorgenti e dei pozzi, delimitate ai sensi del D.lgs. 11.05.1999, n.152, integrato dal D.lgs. 18.08.2000, n.258, art. 21 commi 1, 3, 4 e 7 e con riferimento alla D.G.R. 10.04.2003, n. 7/12693, All.1, cap. 2, si devono adottare misure atte alla salvaguardia delle acque sotterranee ai sensi del D.G.R. 10.04.2003, n. 7/12693 e del D.P.R. 236/88 (e successive modifiche). In particolare, per tali ambiti sono elencati i centri di pericolo e sono vietate alcune attività: a) dispersione di fanghi e acque reflue anche se depurate; b) accumulo di concimi chimici, fertilizzanti e pesticidi; c) spandimento di concimi chimici, fertilizzanti e pesticidi salvo che l impiego di tali sostanze sia effettuato sulla base delle indicazioni di uno specifico piano di utilizzazione che tenga conto della natura dei suoli, delle colture compatibili, delle tecniche agronomiche impiegate e della vulnerabilità delle risorse idriche; d) dispersione nel sottosuolo di acque meteoriche proveniente da piazzali e strade; e) aree cimiteriali; f) apertura di cave che possono essere in connessione con la falda; g) apertura di pozzi ad eccezione di quelli che estraggono acque destinate al consumo umano e di quelli finalizzati alla variazione dell estrazione e dalla protezione delle caratteristiche quali quantitative della risorsa idrica; h) gestione di rifiuti; i) stoccaggio di prodotti ovvero, sostanze chimiche pericolose e sostanze radioattive; j) centri di raccolta, demolizione e rottamazione di autoveicoli; k) pozzi perdenti; l) pascolo e stabulazione di bestiame che ecceda i 170 chilogrammi per ettaro di azoto presente negli effluenti, al netto delle perdite di stoccaggio e distribuzione. È comunque vietata la stabulazione di bestiame nella zona di rispetto ristretta. Nella ZONA DI RISPETTO sono invece possibili e disciplinate: a) fognature b) edilizia residenziale e relative opere di urbanizzazione c) opere viarie, ferroviarie e in genere infrastrutture di servizio d) pratiche agronomiche. Per ulteriori dettagli si veda la specifica Normativa. - La ZONA DI PROTEZIONE, quando definita, racchiude sia la zona di tutela assoluta sia la zona di rispetto e rappresenta la più ampia area necessaria per la salvaguardia della consistenza e della qualità delle acque captate, fino a comprendere l intero bacino idrogeologico che alimenta la scaturigine o il pozzo. In quest ambito si possono adottare misure relative alla destinazione del territorio interessato, con limitazioni e prescrizioni per gli insediamenti civili, produttivi, turistici, agro-forestali e zootecnici, da inserirsi negli strumenti di Governo del Territorio a livello comunale, provinciali e regionali, sia generali sia di settore. Prescrizioni riferite al governo del Reticolo Idrico Minore e di quello Principale. La Normativa di riferimento è quella esposta nelle Norme di Piano (, 2004), con approvazione definitiva S.TER. di Bergamo, prot. n. A006.2006.0016477 del 16 novembre 2006) e del Comune di Onore con deliberazione del Consiglio Comunale n.3 del 27 gennaio 2007 e gli aggiornamenti previsti ai termini di legge (D.G.R 31 ottobre 2013, n.x/883). 153