Giorgio Monti CONCETTI BASILARI DEL PROGETTO DI RINFORZO E PROBLEMATICHE SPECIALI. Capitolo 3: Università di Roma La Sapienza CNR-DT 200/2004

Documenti analoghi
INTERVENTI DI RECUPERO DEL PATRIMONIO EDILIZIO Università di Roma "Tor Vergata", 29 gennaio 2009

L Aquila, 17 luglio 2009 IL DM 14/1/08 E I CRITERI DI RINFORZO DI EDIFICI ESISTENTI CON MATERIALI COMPOSITI

INTERVENTO DI RINFORZO STRUTTURALE DI MENSOLE IN CALCESTRUZZO ARMATO MEDIANTE APPLICAZIONE DI FRP APPROCCIO AL DIMENSIONAMENTO.

Materiali compositi FRP SRG nel settore civile, dalla conoscenza dei materiali al collaudo delle opere

Università della Calabria Dipartimento di Strutture Rende (Cosenza) RINFORZO ESTERNO DI ELEMENTI IN C.A. MEDIANTE COMPOSITI IN FIBRE DI CARBONIO

LEZIONE 2. MATERIALI E CARICHI DELLA COSTRUZIONE Parte I. I materiali della costruzione

PRINCIPALI APPLICAZIONI DI MATERIALE FIBRO RINFORZATO IN CARBONIO

APPROCCIO AL CALCOLO DEI GIUNTI CON INSERTI IN FRP

RINFORZI STRUTTURALI CON FRP

Resistenza al fuoco delle strutture in C.A: norma UNI 9502 ed eurocodici

Corso breve per ingegneri strutturisti

Progettazione delle strutture in legno CRITERI DI PROGETTAZIONE E VERIFICA ESEMPI APPLICATIVI APPROCCIO NORMATIVO PER LA VERIFICA DI ELEMENTI LIGNEI

COLLASSO PER DELAMINAZIONE

INTERVENTI SU EDIFICI ESISTENTI

Ancona, 29 Marzo Progettare con Mapei. Ing. Lorenzo De Carli Divisione Grandi Progetti

IL METODO DEGLI STATI LIMITE

STRUTTURE DI CALCESTRUZZO ARMATO: EC2-1-2 A.L. MATERAZZI

Università degli Studi di Napoli Federico II

Calcolo di edificio con struttura prefabbricata situato in zona sismica di I categoria.

Strutture esistenti in c.a. Adeguamento

Evoluzione dell Eurocodice EN1992 Prof. G. Mancini - Politecnico di Torino

FRP PROFILES PROFILI STRUTTURALI IN MATERIALE COMPOSITO

INDICE. INTRODUZIONE... p INQUADRAMENTO NORMATIVO Normativa italiana Normativa europea... 4

PRODOTTI E TECNOLOGIE PER RIPRISTINI E RINFORZI STRUTTURALI AD ELEVATISSIME PRESTAZIONI DOTT. ING. GIACOMO IANNIS TECNOCHEM ITALIANA SPA

Marco Di Ludovico

Rinforzo di un pilastro con FRP Rinforzo a TAGLIO

Vetri di strutturali e di sicurezza

ASSOCIAZIONE PER LA CRESCITA CULTURALE E TECNOLOGICA DEI MATERIALI AVANZATI COMPOSITI

COSTRUZIONI IN CEMENTO ARMATO PROF.RIZZO

Lezione. Progetto di Strutture

LE STRUTTURE IN MURATURA

RINFORZI STRUTTURE C.A.

Le basi dell approccio probabilistico

Prove su elementi in muratura armata mediante tessuto in acciaio da impiegare come cordoli o architravi

Verifiche di strutture in muratura secondo le NTC 2008

I differenti materiali differiscono per le caratteristiche meccaniche e fisiche.

COLLEGAMENTI CNR-DT 206/ strutture di legno. Alessandra Gubana Facoltà di Ingegneria - Università di Udine

CNR-DT 206/ 2007 Istruzioni per il progetto, l esecuzione ed il controllo delle strutture di legno COLLEGAMENTI

SCHEDA TECNICA FORGED COMPOSITES

Sperimentazione su pilastri in muratura confinati con FRP

MATERIALI COMPOSITI ANTISFONDELLAMENTO

Analisi teorica di nodi travicolonna esterni in c.a. rinforzati mediante FRP


Consolidamento mediante FRP e Incamiciatura in acciaio

Istruzioni per la Progettazione, l Esecuzione ed il Controllo di Strutture di Calcestruzzo armato con Barre di Materiale Composito Fibrorinforzato

Committente Comune di Cremona Piazza del Comune, Cremona

I materiali nel cemento armato

Università del Salento Facoltà di Ingegneria Costruzione di Macchine

PROGETTO DI STRUTTURE

Università IUAV di Venezia

Consolidamento di edifici esistenti in cemento armato. 2S.I. s.r.l.

INDICE INDICE 1 RELAZIONE SUI MATERIALI E DOSATURE 2

CASERTA, 30 MAGGIO 2017 Sistemi e soluzioni innovative per l adeguamento strutturale del patrimonio edilizio esistente

ANALISI DEI CARICHI AGENTI SULLE STRUTTURE

prof. Maurizio Piazza

La progettazione dei ferri di ripresa post- installati secondo EC2/TR023. Esempio di calcolo

GLI EDIFICI ESISTENTI IN CEMENTO ARMATO

CODICE DI PREVENZIONE INCENDI STRATEGIE ANTINCENDIO RESISTENZA AL FUOCO. Ing. Domenico Tesoro

strutture in legno: progetto e verifica alla luce dll delle recenti normative acuradi: ing.ernesto Grande

I Materiali Compositi

Rinforzi(stru,urali(( CON(MATERIALI(COMPOSITI:( sicurezza(sta=ca(antisismica

MEMBRANE TRASPIRANTI, ORA SONO LEGGE. La nuova UNI sulle coperture rivoluziona il settore

Et effettua analisi complementari per le verifiche locali delle strutture; è suddiviso in moduli che comprendono diverse applicazioni.

SEZIONE 1 - EUROCODICE 6 - D.M. 20/11/87 Parte 1 - NORMATIVA PER EDIFICI IN MURATURA PORTANTE. CONFRONTO TRA EUROCODICE 6 E D.M.

MATERIALI COMPOSITI: comportamento meccanico

Ing. Carlo LUISI. Rinforzi strutturali antisismici. Milano, 9 marzo In collaborazione con

CONSOLIDAMENTO STRUTTURALE DI EDIFICI ESISTENTI

È di sua competenza, inoltre, indicare al Progettista delle Travi PREM come trattare i seguenti aspetti:

Dipartimento di Meccanica e Aeronautica Università di Roma La Sapienza

INDICE. Pag. STRUTTURA IN ELEVAZIONE

Sistemi per la Prevenzione Sismica e il Rinforzo Strutturale delle Scuole PRODOTTI PER IL RINFORZO STRUTTURALE

COLLEGAMENTI UNIONI INCOLLATE

f yd = f yk ; s 0, 7 f yk calcestruzzo armato. Le caratteristiche degli acciai, conformi con le Norme Tecniche, vengono presentate più avanti.

Documenti di riferimento:

Problemi di durabilità delle strutture in acciaio

Argomento Resistenza al fuoco delle strutture

Progettazione di strutture in c.a. SLU per taglio nelle travi

NUOVA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO IN VIA LAMARMORA 1. MATERIALI IMPIEGATI, CARATTERISTICHE MECCANICHE, CLASSE DI ESPOSIZIONE...

I SOLAI: TIPOLOGIE E TECNOLOGIE REALIZZATIVE

Prodotti Descrizione Riferimenti Normativi

1 La struttura. Esempio di calcolo

Dalle tensioni ammissibili agli stati limite

Verifica allo SLU di sezioni inflesse in cap

RELAZIONE TECNICA. Sommario. 1. Premessa Verifiche Pag. 1 / 10. Arch. Francesco Longo Geom. Anselmo Antonaci Ing.

RINFORZO ESTRADOSSALE DI SOLAI IN LEGNO. INTERVENTO CON MALTA CEMENTIZIA FIBROINFORZATA AD ELEVATISSIME PRESTAZIONI MECCANICHE

WORKSHOP. Pilastri in c.a. confinati con FRP: risultati sperimentali. Ciro FAELLA, ANNALISA NAPOLI, Roberto REALFONZO, Gianvittorio RIZZANO

Dipartimento di Meccanica e Aeronautica Università di Roma La Sapienza

1. PROGETTAZIONE STRUTTURALE

page 30 RIFERIMENTI SULLE CARATTERISTICHE DEL CALCESTRUZZO «MATERIALE DA COSTRUZIONE» NELLE NORME TECNICHE DELLE COSTRUZIONI 2008

Dr. Geol. Francesco Rizzi. CMR SRL - Laboratorio di Analisi e Prove in Edilizia E di Diagnostica per il Restauro

per i tuoi acquisti di libri, banche dati, riviste e software specializzati

RELAZIONE SUI MATERIALI E-ST CLZ FRT E-ST - Relazione sui materiali-00.doc

Rinforzo a flessione Esempi numerici

ADEGUAMENTO SISMICO DI EDIFICI INDUSTRIALI SECONDO L ORDINANZA : OBIETTIVI TIPOLOGIE DI INTERVENTO

Uno di questi casi è rappresentato dal cedimento in elementi di strutture soggetti a carichi di compressione che danno luogo ad instabilità elastica

FIBRE D ACCIAIO D ULTIMA GENERAZIONE PER PAVIMENTI INDUSTRIALI SU PALI

SistemI per manutenere e riparare gli impianti con I Materiali CompositI. Euronova International srl

LA MIA CASA SARÀ IN LEGNO.. Oggi sappiamo perché!

ADEGUAMENTO SISMICO DI PARTIZIONI SECONDARIE. INTERVENTO CON RETE IN FIBRA DI VETRO O BASALTO E MALTA FIBRORINFORZATA FRCM

2. PROPRIETA STRUTTURALI DEL LEGNO

Transcript:

CNR-DT 200/2004 Istruzioni per la Progettazione, l Esecuzione ed il controllo di Interventi di Consolidamento Statico mediante l utilizzo di Compositi Fibrorinforzati Capitolo 3: CONCETTI BASILARI DEL PROGETTO DI RINFORZO E PROBLEMATICHE SPECIALI Giorgio Monti Università di Roma La Sapienza

Contenuti 3.1 Requisiti fondamentali 3.2 Requisiti di durabilità 3.3 Principi generali del progetto di rinforzo 3.4 Coefficienti parziali 3.5 Problemi speciali di progetto e relativi fattori di conversione 3.6 Limiti del rinforzo nel caso di esposizione al fuoco Giorgio Monti monti@uniroma1.it 2/43

Oggetto del capitolo 3 Sono: Le strutture esistenti in c.a. e c.a.p. Le strutture esistenti in muratura dove si vogliano impiegare compositi fibrorinforzati per il consolidamento di elementi strutturali insufficienti Concetti validi anche per le strutture esistenti in metallo ed in legno, non comprese nelle Istruzioni. Giorgio Monti monti@uniroma1.it 3/43

Ipotesi di base Si assume che: Il progetto del sistema di rinforzo sia eseguito da tecnici qualificati ed esperti L esecuzione dell intervento sia effettuata da maestranze adeguatamente capaci ed esperte Siano garantite: adeguata supervisione e controllo di qualità. Giorgio Monti monti@uniroma1.it 4/43

Requisiti da soddisfare Il progetto del sistema di rinforzo deve soddisfare requisiti di: Resistenza Esercizio Durabilità In caso di incendio la resistenza del rinforzo deve essere adeguata al tempo di esposizione che si vuole garantire. Giorgio Monti monti@uniroma1.it 5/43

Posizionamento del rinforzo Il sistema di rinforzo deve essere posizionato nelle zone in cui è necessario resistere a tensioni di trazione. Non si devono affidare tensioni di compressione al composito fibrorinforzato. Giorgio Monti monti@uniroma1.it 6/43

Contenuti 3.1 Requisiti fondamentali 3.2 Requisiti di durabilità 3.3 Principi generali del progetto di rinforzo 3.4 Coefficienti parziali 3.5 Problemi speciali di progetto e relativi fattori di conversione 3.6 Limiti del rinforzo nel caso di esposizione al fuoco Giorgio Monti monti@uniroma1.it 7/43

3.1 Requisiti fondamentali I rischi ai quali la struttura potrebbe essere soggetta vanno accuratamente individuati, eliminati o attenuati La configurazione del rinforzo deve: Essere poco sensibile ai suddetti rischi Sopportare l occorrenza di danneggiamenti localizzati Sistemi di rinforzo che collassino senza segnali di preavviso vanno opportunamente evitati. Giorgio Monti monti@uniroma1.it 8/43

3.1 Requisiti fondamentali Soddisfatti se si garantisce: La scelta di materiali opportuni Un progetto adeguato con un accorta cura dei particolari costruttivi La definizione di procedure di controllo per: la progettazione la produzione l esecuzione l uso. Giorgio Monti monti@uniroma1.it 9/43

3.1 Requisiti fondamentali Per costruzioni di interesse storico e monumentale, si richiede una valutazione critica dell intervento rispetto ai canoni della conservazione e del restauro. Va dimostrata, in termini oggettivi, la reale efficacia dell intervento, che deve prevedere soluzioni in grado di assicurare la compatibilità, la durabilità e la reversibilità. Giorgio Monti monti@uniroma1.it 10/43

Contenuti 3.1 Requisiti fondamentali 3.2 Requisiti di durabilità 3.3 Principi generali del progetto di rinforzo 3.4 Coefficienti parziali 3.5 Problemi speciali di progetto e relativi fattori di conversione 3.6 Limiti del rinforzo nel caso di esposizione al fuoco Giorgio Monti monti@uniroma1.it 11/43

3.2 Requisiti di durabilità Il rinforzo deve essere progettato in modo che: Il degrado atteso nel corso della vita utile della struttura rinforzata non ne riduca le prestazioni al di sotto di quelle previste tenendo conto: delle condizioni ambientali del programma di manutenzione. Giorgio Monti monti@uniroma1.it 12/43

3.2 Requisiti di durabilità Vanno tenuti in debito conto: L uso previsto della struttura rinforzata Le condizioni ambientali attese La composizione, le proprietà e le prestazioni dei materiali preesistenti e di quelli nuovi La configurazione di rinforzo ed i particolari costruttivi La qualità delle maestranze ed il livello di controllo Particolari misure protettive (fuoco o impatto) La manutenzione attesa durante la vita utile. Giorgio Monti monti@uniroma1.it 13/43

Contenuti 3.1 Requisiti fondamentali 3.2 Requisiti di durabilità 3.3 Principi generali del progetto di rinforzo 3.4 Coefficienti parziali 3.5 Problemi speciali di progetto e relativi fattori di conversione 3.6 Limiti del rinforzo nel caso di esposizione al fuoco Giorgio Monti monti@uniroma1.it 14/43

3.3 Principi generali del progetto di rinforzo 3.3.1 Generalità 3.3.2 Coefficienti parziali ed azioni di calcolo 3.3.3 Proprietà dei materiali 3.3.4 Capacità di calcolo Giorgio Monti monti@uniroma1.it 15/43

3.3 Principi generali del progetto di rinforzo 3.3.1 Generalità Le verifiche degli elementi rinforzati devono essere condotte per: Stati Limite di Esercizio (SLE) Stati Limite Ultimi (SLU) definiti nella Normativa vigente. Giorgio Monti monti@uniroma1.it 16/43

3.3 Principi generali del progetto di rinforzo 3.3.1 Generalità Si verifica, con il metodo dei coefficienti parziali: E d R d E d è il valore di calcolo della domanda (effetto dell azione) nell ambito dello stato limite considerato R d è il valore di calcolo della corrispondente capacità (resistenza) nell ambito del medesimo stato limite I valori di calcolo si ricavano dai valori caratteristici tramite opportuni coefficienti parziali, definiti qui e nella Normativa vigente. Giorgio Monti monti@uniroma1.it 17/43

3.3 Principi generali del progetto di rinforzo 3.3.1 Generalità Per gli interventi di miglioramento si deve calcolare il grado di sicurezza per ciascuno SL, nella situazione precedente ed in quella successiva all intervento. Giorgio Monti monti@uniroma1.it 18/43

3.3 Principi generali del progetto di rinforzo 3.3.2 CP e azioni di calcolo Si fa riferimento alla vita utile che la struttura esistente dovrebbe avere se fosse di nuova realizzazione Cioè si adottano gli stessi coefficienti parziali per i materiali preesistenti e le stesse azioni di calcolo previste dalle Normative vigenti per le nuove costruzioni. Giorgio Monti monti@uniroma1.it 19/43

3.3 Principi generali del progetto di rinforzo 3.3.3 Proprietà dei materiali Nel rinforzo devono essere stati determinati mediante prove normalizzate di laboratorio, come riportato nella sezione relativa ai materiali Nella struttura da rinforzare devono essere desunti da: prove normalizzate, in sito o in laboratorio dalla documentazione del progetto originale. Giorgio Monti monti@uniroma1.it 20/43

3.3 Principi generali del progetto di rinforzo 3.3.3 Proprietà dei materiali Tutte le proprietà meccaniche sono descritte dai corrispondenti valori caratteristici La derivazione di questi deve tenere in conto: la dispersione dei risultati delle prove l incertezza statistica associata al numero di prove eseguite l eventuale conoscenza statistica precedente I moduli elastici sono invece descritti dai valori medi. Giorgio Monti monti@uniroma1.it 21/43

3.3 Principi generali del progetto di rinforzo 3.3.3 Proprietà dei materiali Nel caso di sistemi impregnati in situ, poiché lo spessore della resina è incerto, le resistenze ed i moduli elastici da utilizzare nel calcolo sono quelli delle sole fibre, ridotti dei coefficienti α ff ed α fe per tener conto di possibili effetti di disallineamento di queste. Giorgio Monti monti@uniroma1.it 22/43

3.3 Principi generali del progetto di rinforzo 3.3.3 Proprietà dei materiali Il valore di calcolo delle proprietà di un materiale o di un prodotto usati nel rinforzo è dato da: X d X = η γ X k è il valore caratteristico della proprietà η è un fattore di conversione che tiene conto di problemi speciali di progetto k m γ m è il coefficiente parziale, che tiene conto delle condizioni di applicazione. Giorgio Monti monti@uniroma1.it 23/43

3.3 Principi generali del progetto di rinforzo 3.3.3 Proprietà dei materiali Il valore di calcolo della proprietà di un materiale preesistente nella struttura da rinforzare è dato da: X X = η, dove: X = m (1 k V ) γ k(n) d k(n) X n X m m X è il valore medio della proprietà X risultante dal numero n di prove eseguite k n è fornito in Tabella 3-1 in funzione di n V X (coefficiente di variazione) è pari a: 0.10 per l acciaio 0.20 per il calcestruzzo 0.30 per la muratura e per il legno. Giorgio Monti monti@uniroma1.it 24/43

3.3 Principi generali del progetto di rinforzo 3.3.3 Proprietà dei materiali Tabella 3.1 - Valori di k n per determinare il valore caratteristico n 1 2 3 4 5 6 8 10 20 30 k n 2.31 2.01 1.89 1.83 1.80 1.77 1.74 1.72 1.68 1.67 1.64 Giorgio Monti monti@uniroma1.it 25/43

3.3 Principi generali del progetto di rinforzo 3.3.4 Capacità di calcolo La capacità di calcolo R d è: 1 R = R X a γ { ; } d d,i d,i Rd R{} è la funzione che descrive il modello meccanico considerato (flessione, taglio, ecc.) γ Rd è un coefficiente parziale che tiene conto delle incertezze del modello di resistenza. Giorgio Monti monti@uniroma1.it 26/43

3.3 Principi generali del progetto di rinforzo 3.3.4 Capacità di calcolo Non può essere considerato per l elemento rinforzato un incremento della capacità resistente superiore al 60% di quella dell elemento non rinforzato Tale limitazione non si applica per azioni eccezionali e sismiche. Giorgio Monti monti@uniroma1.it 27/43

Contenuti 3.1 Requisiti fondamentali 3.2 Requisiti di durabilità 3.3 Principi generali del progetto di rinforzo 3.4 Coefficienti parziali 3.5 Problemi speciali di progetto e relativi fattori di conversione 3.6 Limiti del rinforzo nel caso di esposizione al fuoco Giorgio Monti monti@uniroma1.it 28/43

3.4 Coefficienti parziali 3.4.1 Coefficienti parziali γ m per i materiali ed i prodotti Per gli SLU Tabella 3-2 Modalità di collasso Rottura γ f Applicazione tipo A (1) 1.10 Applicazione tipo B (2) 1.25 Delaminazione γ f,d 1.20 1.50 (1) Sistemi di rinforzo certificati in accordo a quanto indicato al Capitolo 2 di queste Istruzioni. (2) Sistemi di rinforzo non certificati in accordo a quanto indicato al Capitolo 2 di queste Istruzioni. Per gli SLE tutti i coefficienti parziali dei materiali e dei prodotti in FRP sono = 1. Giorgio Monti monti@uniroma1.it 29/43

3.4 Coefficienti parziali 3.4.2 Coefficienti parziali γ Rd per i modelli di resistenza Per gli SLU Tabella 3-3. Modello di resistenza Flessione Taglio Confinamento γ Rd 1.00 1.20 1.10 Giorgio Monti monti@uniroma1.it 30/43

Contenuti 3.1 Requisiti fondamentali 3.2 Requisiti di durabilità 3.3 Principi generali del progetto di rinforzo 3.4 Coefficienti parziali 3.5 Problemi speciali di progetto e relativi fattori di conversione 3.6 Limiti del rinforzo nel caso di esposizione al fuoco Giorgio Monti monti@uniroma1.it 31/43

3.5 Problemi speciali di progetto e relativi fattori di conversione Il fattore di conversione η dipende da particolari condizioni: Azioni ambientali ηa Modalità di carico ηl Impatto ed esplosione Atti vandalici che possono influenzare: Durabilità Comportamento. Giorgio Monti monti@uniroma1.it 32/43

3.5 Problemi speciali di progetto 3.5.1 Azioni ambientali e fattore di conversione ambientale η a Le proprietà meccaniche degradano per: Effetti da ambiente alcalino Effetti dell umidità (acqua e soluzioni saline) Effetti di temperature estreme e di cicli termici Effetti di cicli di gelo e disgelo Effetti di radiazioni ultraviolette (UV). Giorgio Monti monti@uniroma1.it 33/43

3.5 Problemi speciali di progetto 3.5.1 Azioni ambientali e fattore di conversione ambientale η a Tabella 3-4 Fattore di conversione ambientale η a per varie condizioni di esposizione e vari sistemi in FRP. Condizione di esposizione Interna Esterna Ambiente aggressivo Tipo di fibra / resina Vetro / Epossidica Arammidica / Epossidica Carbonio / Epossidica Vetro / Epossidica Arammidica / Epossidica Carbonio / Epossidica Vetro / Epossidica Arammidica / Epossidica Carbonio / Epossidica η a 0.75 0.85 0.95 0.65 0.75 0.85 0.50 0.70 0.85 Giorgio Monti monti@uniroma1.it 34/43

3.5 Problemi speciali di progetto 3.5.2 Modalità di carico e fattore di conversione per effetti di lunga durata η l Le proprietà meccaniche: Resistenza a trazione Deformazione ultima Modulo di elasticità normale degradano per effetti di: Viscosità Rilassamento Fatica. Giorgio Monti monti@uniroma1.it 35/43

3.5 Problemi speciali di progetto 3.5.2 Modalità di carico e fattore di conversione per effetti di lunga durata η l Tabella 3-5 Fattore di conversione per effetti di lunga durata η l per vari sistemi in FRP (carichi di esercizio). Modalità di carico Persistente (viscosità e rilassamento) Ciclico (fatica) Tipo di fibra / resina Vetro / Epossidica Arammidica / Epossidica Carbonio / Epossidica Tutte η l 0.30 0.50 0.80 0.50 Giorgio Monti monti@uniroma1.it 36/43

3.5 Problemi speciali di progetto 3.5.3 Resistenza alle azioni causate da impatto ed esplosione Tuttora oggetto di studio Orientare la scelta verso sistemi a base di: fibre arammidiche (più resistenti all impatto) fibre di vetro non di carbonio. Giorgio Monti monti@uniroma1.it 37/43

3.5 Problemi speciali di progetto 3.5.3 Resistenza alle azioni causate da atti vandalici In ambienti aperti al pubblico si suggerisce di predisporre adeguate misure di protezione del sistema di rinforzo. Va comunque verificata la sicurezza dell elemento strutturale facendo riferimento alla situazione successiva ad un eventuale atto vandalico, in assenza di rinforzo. A tal fine, nei confronti dello SLU, si adotta la combinazione di azioni per situazioni quasi permanenti con i valori dei coefficienti parziali dei materiali per situazioni eccezionali. Giorgio Monti monti@uniroma1.it 38/43

Contenuti 3.1 Requisiti fondamentali 3.2 Requisiti di durabilità 3.3 Principi generali del progetto di rinforzo 3.4 Coefficienti parziali 3.5 Problemi speciali di progetto e relativi fattori di conversione 3.6 Limiti del rinforzo nel caso di esposizione al fuoco Giorgio Monti monti@uniroma1.it 39/43

3.6 Limiti del rinforzo nel caso di esposizione al fuoco I materiali compositi in FRP sono particolarmente sensibili al fuoco Quando la temperatura ambientale supera quella di transizione vetrosa della resina, la resistenza e la rigidezza del sistema di FRP diminuiscono drasticamente. Giorgio Monti monti@uniroma1.it 40/43

3.6 Limiti del rinforzo nel caso di esposizione al fuoco Le proprietà meccaniche di sistemi in FRP migliorano incrementando lo spessore del rivestimento protettivo E comunque consigliato l impiego di sistemi di isolamento certificati Ulteriori specifiche sull applicazione di sistemi protettivi sono contenute nei 4.8.2.3 (c.a.) e 5.8.2.3. (murature) Giorgio Monti monti@uniroma1.it 41/43

3.6 Limiti del rinforzo nel caso di esposizione al fuoco La combinazione di azioni per situazioni eccezionali (fuoco E d ) fa riferimento a: Situazione eccezionale, con E d, Situazione successiva all evento eccezionale, senza E d. Giorgio Monti monti@uniroma1.it 42/43

3.6 Limiti del rinforzo nel caso di esposizione al fuoco Situazioni (con E d / senza E d ) Presenza/Assenza del rinforzo Azioni di esercizio per la combinazione frequente/quasi permanente Capacità degli elementi: Ridotte per tener conto dell esposizione al fuoco Calcolate con i coefficienti parziali relativi alle situazioni eccezionali (per FRP γf = 1). Giorgio Monti monti@uniroma1.it 43/43