L esperienza di redazione del Piano di Gestione di Bosco Fontana S. Hardersen, F. Mason MiPAAF - CFS Centro Nazionale Biodiversità Forestale Bosco Fontana di Verona
MONUMENTO NATURALE RISERVA NATURALE ORIENTATA RISERVA NATURALE BIOGENETICA INCLUSA NEL PARCO NATURALE DEL MINCIO SITO DI IMPORTANZA COMUNITARIA (SIC) E ZONA DI PROTEZIONE SPECIALE (ZPS) AREA DI INTERESSE ERPETOLOGICO NAZIONALE INCLUSA NELLA LISTA DELLE FORESTE EUROPEE DI IMPORTANZA PER FAUNE SAPROXILICHE CENTRO NAZIONALE PER LO STUDIO E LA CONSERVAZIONE DELLA BIODIVERSITÀ FORESTALE (CNBF) SITO DELLA RETE DI MONITORAGGIO DI LUNGO TERMINE L-TER SITO DI MONITORAGGIO DELLA RETE INTERNAZIONALE ICP-FOREST (CONECOFOR) Bosco Fontana: uno dei relitti meglio conservati di foresta planiziaria Padana 2
La Riserva non è in un stato di conservazione buono Problemi Sfruttamento del bosco per centinaia d anni (struttura e composizione alterati). Molto isolato Estensione ridotta (236 ha) Non più interessato dalla idrologia del Mincio Presenza di specie aliene (flora & fauna) L andamento della falda segue il calendario della irrigazione e non è naturale Grandi erbivori assenti Il piano di gestione 3
FORESTA: raggiungimento dello stato di foresta matura (old-growthforest) Flora 470 specie di piante censite (60 considerate rare) ACQUE: mantenimento del flusso idrico vitale PRATERIA: mantenimento della prateria Habitat 4
La Riserva non è in un stato di conservazione buono In questo contesto Cosa è un bosco naturale? Quali sono gli scopi più importanti? Cosa è in grado di realizzare il gestore della Riserva? Il piano di gestione 3
La Riserva non è in un stato di conservazione buono Il gestore non è in grado di: ampliare la Riserva creare un collegamento reale con il Mincio Il gestore è in grado di: gestire la composizione e struttura forestale gestire la Riserva per le specie protette (e.g. Direttiva Habitat) ottimizzare la gestione delle risorse idriche Il piano di gestione 3
La Riserva non è in un stato di conservazione buono Il gestore non è in grado di: Ampliare la Riserva Creare un collegamento reale con il Mincio Il gestore è in grado di: Gestire la composizione e struttura forestale Gestire la Riserva per le specie protette (e.g. Direttiva Habitat) Ottimizzare la gestione delle risorse idriche Il piano di gestione 3
Obiettivo a lungo termine della gestione forestale è il modello di old-growth forest attraverso il ripristino della dinamica delle piccole-eco unità 350-400 m 3 ha -1 di volume legnoso, Statura piante dominanti ca. 35-40 m Dotazione dinamica media di CWD di ca. 60 m 3 ha -1 Percentuale media dei gaps del 30-35% della superficie Età della Farnia fino a un massimo di 600-700 anni e di 300-350 per il Carpino bianco Gestione foresta 7
Le priorità Gestione delle specie alloctone Conservazione della Farnia (Quercus robur) Riequilibrare gli spazi aperti in rapporto alla copertura totale Conservazione del legno morto Controllo degli alberi pericolanti Gestione foresta 7
Le priorità Gestione delle specie alloctone Conservazione della Farnia (Quercus robur) Riequilibrare gli spazi aperti in rapporto alla copertura totale Conservazione del legno morto Controllo degli alberi pericolanti La presenza di specie aliene è stata affrontata con decisione a partire dal 2000 con il Progetto LifeNatura 6245/99/NAT/IT Quercia rossa Platano Gestione foresta 7
Le priorità Gestione delle specie alloctone Conservazione della Farnia (Quercus robur) Riequilibrare gli spazi aperti in rapporto alla copertura totale Conservazione del legno morto Controllo degli alberi pericolanti La Farnia è una specie tipica del Carpino-Quercetum, un tipo forestale condizionato dalle azioni delle risorse idriche. Il Carpino bianco è molto più sensibile alle inondazioni durante le piene dei fiumi rispetto alla Farnia o all Olmo. Lo studio della dinamica forestale mostra un invecchiamento del mosaico forestale e la mancanza di rinnovazione della Farnia Gestione foresta 7
Le priorità Gestione delle specie alloctone Conservazione della Farnia (Quercus robur) Riequilibrare gli spazi aperti in rapporto alla copertura totale Conservazione del legno morto Controllo degli alberi pericolanti Per ripristinare le condizioni per la rinnovazione della Farnia si utilizzeranno due metodi: 1. Eliminazione del Carpino bianco su superfici di 200 250 m 2 (2-3 Carpini in fase biostatica, per dare luce sufficiente) per simulare perturbazioni causato dal vento. 2. Allagamenti controllati. Il piano prevede di inondare, a rotazione, due particelle ogni anno. Gestione foresta 7
Le priorità Gestione delle specie alloctone Conservazione della Farnia (Quercus robur) Riequilibrare gli spazi aperti in rapporto alla copertura totale Conservazione del legno morto Controllo degli alberi pericolanti Il legno morto è un habitat importantissimo per la biodiversità forestale Linee Guida 1.Assicurare la presenza di legno morto 2.Mantenere gli alberi malati 3.Garantire la massima varietà di tipi di legno morto (alberi morti in piedi, alberi pendenti, alberi in acqua, etc.) 4.Consentire agli alberi di raggiungere la massima dimensione 5.Conservare degli alberi con linfa che scorre lungo il tronco 6.etc. Gestione foresta 7
Le priorità Gestione delle specie alloctone Conservazione della Farnia (Quercus robur) Riequilibrare gli spazi aperti in rapporto alla copertura totale Conservazione del legno morto Controllo degli alberi pericolanti L accesso al bosco è consentito esclusivamente nei viali su ca. metà della superficie forestale. In questa zona è necessario un controllo delle piante potenzialmente instabili o pericolose per il pubblico. L amministrazione si riserva il diritto di chiudere (parte del) bosco per motivi di sicurezza. Una pianta è potenzialmente pericolosa quando: 1.È secca (anche in parte) 2.Pende verso il viale 3.Mostra carie o cavità Gestione foresta 7
5964 ingressi/anno (media dal 2000 al 2006) Chiusura marzogiugno (nidificazione Nibbio Bruno) Zona di protezione integrale Accesso del pubblico occasionale regolamentato e monitorato Fruizione 9
Le priorità Gestione delle specie alloctone Conservazione della Farnia (Quercus robur) Riequilibrare gli spazi aperti in rapporto alla copertura totale Conservazione del legno morto Controllo degli alberi pericolanti L accesso al bosco è consentito esclusivamente nei viali su ca. metà della superficie forestale. In questa zona è necessario un controllo delle piante potenzialmente instabili o pericolose per il pubblico. L amministrazione si riserva il diritto di chiudere (parte del) bosco per motivi di sicurezza. Una pianta è potenzialmente pericolosa quando: 1.È secca (anche in parte) 2.Pende verso il viale 3.Mostra carie o cavità Gestione foresta 7
Le priorità Gestione delle specie alloctone Conservazione della Farnia (Quercus robur) Riequilibrare gli spazi aperti in rapporto alla copertura totale Conservazione del legno morto Controllo degli alberi pericolanti A parte degli interventi presentati, il bosco si sviluppa senza azioni da parte del gestore Gestione foresta 7
Gestione acque 6
Bosco Fontana ospita numerose specie protette legate alle acque Rana di Lataste Oxygastra curtisi Gestione acque 6
Bosco Fontana ospita numerose specie protette legate alle acque Ghiozzo Padano Tritone crestato Gestione acque 6
L idrologia del Bosco dipende dalle attività agricole del territorio circostante che hanno portato all alterazione delle naturali variazioni del livello dell acqua Gestione acque 6
Fino a 2005 il Rio Begotta si prosciugava tra Marzo e Maggio Gestione acque 6
Le larve delle libellule tipiche di acque correnti non sopravvivono alle secche Calopteryx splendens Gestione acque 6
Nel 2005 una accordo raggiunto tra il Consorzio di Bonifica Fossa di Pozzolo e il CNBF ha stabilito il mantenimento di un flusso minimo del Rio Begotta durante tutto l'anno Gestione acque 6
Zona umida durante l estate Zona umida durante l inverno Gestione acque 6
Il Piano di Gestione di Bosco Fontana prevede: mantenimento del flusso minimo per il Rio Begotta ampliamento ed escavazione della zona umida al fine di ottenere una situazione di acque perenni creazione di pozze artificiali (lungo il percorso del Rio Begotta ed in foresta) per creare acque temporanee per invertebrati ed anfibi (Raganella, Tritone crestato) rinaturalizzazione della Roggia Sgarzabella in corrispondenza dell habitat di Oxygastra curtisii attraverso: - piantumazione di Ontani lungo le sponde - creazione di zone soleggiate alternate a zone di ombra N 10 m 2.2 m Gestione acque 6
A Bosco Fontana sono conosciute 30 specie animali aliene Procambarus clarkii Pesce gatto Nutria Gestione acque 6
Durata del piano 6 anni, in concomitanza con gli implementation reports previsti dall art. 17 della Direttiva Habitat Il monitoraggio come fondamentale strumento gestionale Monitoraggio delle specie in Direttiva Habitat All. II e Direttiva Uccelli All. I Monitoraggio qualità delle acque in entrata ed uscita attraverso I.B.E. Monitoraggio delle specie aliene invasive Monitoraggio alberi habitat Monitoraggio alberi su viali pedonabili 10
Grazie per l attenzione MiPAAF - CFS Centro Nazionale Biodiversità Forestale Bosco Fontana di Verona