Quadro d unione della Variante Generale al Piano regolatore di Palermo LE CONDIZIONI DI CONTESTO NEGLI ANNI NOVANTA Sub-urbanizzazione Sviluppo edilizio caotico e disorganico Consumo di suolo agricolo e degli spazi liberi Carenza di infrastrutture e di servizi 1
Sub-urbanizzazione Sviluppo edilizio caotico e disorganico 2
Consumo di suolo agricolo e degli spazi liberi Carenza di infrastrutture e di servizi Popolazione 700.000 unità Servizi necessari in base agli standard 12, 6 milioni di metri quadrati 18 metri quadrati pro capite così ripartiti: 2 mq. per parchi 2,5 per attrezzature varie 4,5 mq scuole primarie 9 mq per verde pubblico e aree attrezzate a sport Servizi presenti al 1991 2,48 milioni di metri quadrati pari a 3,55 mq pro capite. Servizi mancanti 10.500.000 mq 3
LA FILOSOFIA DEL PIANO Rifondare la città, rendere Palermo una città normale LA STRATEGIA Riqualificare il tessuto urbano esistente e in particolare: 1. Il tessuto della città-oasi antica, che include le due grandi prospettive rinascimentali 2. Il tessuto tardo ottocentesco e novecentesco della città a scacchiera, con la sua misura di qualità europea 3. Il tessuto sregolato dello sviluppo recente, che ha perturbato in molti luoghi il disegno a terra e quasi dovunque il gioco delle altezze. LA METODOLOGIA DEL PIANO La lettura del netto storico : Parti superstiti degli antichi insediamenti urbani e rurali, così come riportati nel rilievo Omira del 1939 I cardini che costituiscono la nuova struttura urbana sono: tracciati storici primari luoghi emergenti della città consolidata luoghi di riqualificazione ambientale aree di riqualificazione urbanistica aree in cui si prevede il trasferimento delle attività e delle funzioni aree agricole necessarie per realizzare infrastrutture urbane grandi manufatti storici il sistema del verde. 4
LE MUNICIPALITÀ 1. Centro storico 2. Libertà/Montepellegrino 3 3. Monte Gallo 4. Colli 5 4 2 5. Monte Cuccio 6 7 8 6. Oreto 7. Maredolce 8. Messina Marinae I GRANDI SETTORI DI INTERVENTO 1. IL SISTEMA DEL VERDE 2. LA COSTA (Palermo città di mare) 3. LE AREE RISORSA 4. LE ATTIVITÀ PRODUTTIVE, DIREZIONALI, COMMERCIALI, TURISTICHE 5. MOBILITÀ E TRAFFICO 5
IL SISTEMA DEL VERDE 1. Alberature stradali, aiuole, giardini di quartiere 2. Giardini Storici 3. Parchi urbani, cioè aree paesaggistiche e ambientali di interesse urbano 4. Aree Agricole 5. Ambiti paesaggistici collinari, Riserve Naturali Orientate LE AREE RISORSA 1. Chimica Arenella 2. Fiera del Mediterraneo Caserma Cascino 3. Stazione Ferroviaria Sampolo 4. Carcere Ucciardone 5. Stazione Ferroviaria Lolli 6. Ex Industrie Ducrot 7. Manicomio 8. Industria Coalma 9. Macello 10. Ex Area Industriale Mag/Helg/Arpa 11. Cementificio Acierno 6
LE PRODUTTIVE, DIREZIONALI, COMMERCIALI, TURISTICHE 1. Brancaccio 2. L. Da Vinci-Borgo Nuovo 3. Circonvallazione Nord 4. San Lorenzo / via Resurrezione 5. Bonagia 6. Cava di Billiemi 7. Arenella 8. Molara MOBILITÀ E TRAFFICO La tangenziale come asse attrezzato La nuova radiale Bonagia - Policlinico L'asse De Gasperi Porto Parcheggi Piste Ciclabili 7
GLI ELABORATI DEL PIANO Schema di massima (1:10000) Piano regolatore (1:5000) Prescrizioni esecutive (1:2000) Regolamento edilizio ZONE A Comprendono le parti di territorio interessate da agglomerati urbani che rivestono carattere storico, artistico o di particolare pregio ambientale o da porzioni di essi, comprese le aree circostanti, che possono considerarsi parte integrante, per tali caratteristiche, degli agglomerati stessi. Esse identificano le parti superstiti (Netto Storico) degli antichi insediamenti urbani e rurali, così come riportate nel rilievo Omira del 1939, e comprendono: a) edifici o complessi monumentali, chiese, monasteri, oratori, ville, giardini; b) bagli, casene, masserie, case agricole, mulini, manufatti al servizio dell agricoltura (muretti, cisterne), manufatti industriali; c) edilizia di espansione ottocentesca, edilizia di borgata 8
ZONE A ZONE B Comprendono le parti di territorio totalmente o parzialmente edificate diverse dalle zone A in cui l indice di densità territoriale non sia inferiore ad 1,54 mc/mq ZONE C Comprendono le parti di territorio destinate a nuova edificazione per la realizzazione di manufatti ad uso residenziale o direzionale o ricettivo o extralberghiero (l intervento è ammissibile previa redazione di uno strumento urbanistico esecutivo) 9
ZONE B ZONE C 10
ZONE D Comprendono le aree destinate alle attività produttive non agricole ZONE E Comprendono le aree agricole 11
ZONE F Comprendono gli spazi per le attrezzature pubbliche di interesse generale 12