Piccola e media impresa Regione Toscana: il settore pelletterie



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Transcript:

Piccola e media impresa Regione Toscana: il settore pelletterie Questa ricerca è stata sviluppata dal Centro di Ricerca in Ergonomia dell Azienda Sanitaria asl 10 a seguito di uno specifico finanziamento della Regione Toscana e si riferisce al primo anno di attività di un progetto piano triennale di analisi e riprogettazione di postazioni di lavoro nella piccola-media impresa in Toscana. Obiettivi Scopo dell intero intervento di ricerca è la raccolta delle problematiche inerenti le lavorazioni tipiche di alcuni rilevanti comparti lavorativi toscani e l individuazione di alcune linee guida ed eventuali esempi di riprogettazione. Partendo da un analisi della letteratura, si è deciso di procedere con rilievi sul campo, affiancati da alcuni operatori del dipartimento di prevenzione dell Azienda Sanitaria di Firenze, in diverse realtà lavorative dello stesso settore per evidenziare i rischi associati e le possibili soluzioni tecniche. Metodologia Dati antropometrici e relativi alle procedure di lavoro tramite video riprese, misurazioni per analizzare rischio associato e ricostruire poi tramite simulazione al computer alcune possibili soluzioni, interviste a dirigenti e lavoratori. Vista le diverse realtà lavorative e gli elevati costi di riprogettazione/sostituzione degli impianti produttivi, si è ritenuto più adeguato presentare alcune soluzioni non invasive e di basso costo piuttosto che riprogettare ex-novo intere postazioni. Inoltre esistono in commercio impianti produttivi molto più recenti ed efficienti ma spesso il loro acquisto risulta troppo oneroso per queste piccole realtà imprenditoriali, per cui principalmente vengono impiegati macchinari relativamente vecchi e riadattati ad usi diversi. Risultati La capacità di gestire le macchine ed i processi con le diverse e rinnovate esigenze produttive sarà supportata da linee guida per valutare i rischi per gli operatori e comprendere come ridurne i disturbi associati. Il resoconto qui proposto è una sintesi delle problematicità dal punto di vista ergonomico correlate alle lavorazioni nel comparto pelletteria e la presentazione di alcune soluzioni tecniche. Il lavoro finale verterà nella progettazione di un manuale o di un cd-rom guida con la raccolta di tutti i comparti produttivi analizzati, le schede degli interventi e le eventuali soluzioni progettuali presentate.

Comparto: PELLETTERIE I disturbi muscolo-scheletrici I disturbi muscolo-scheletrici sono spesso associati al tratto cervicale e lombare della colonna vertebrale, ad un eccessivo affaticamento muscolare e ad infiammazioni tendinee conseguenti a movimentazione carichi e movimenti ripetitivi. Si manifestano con fastidio, dolore e rigidità al collo e schiena; intorpidimento, perdita di forza e dolore agli arti superiori; presa ridotta e perdita di forza delle mani. COLLO POLSO E MANO SPALLE SCHIENA DORSALE SCHIENA LOMBARE BRACCIA CAVIGLIA I disturbi articolari della spalla, mano, polso, gomito si manifestano quando i nervi e i tendini si infiammano a causa delle frequenza elevata di movimentazioni rapide nel turno lavorativo, normalmente implicano dolore localizzato e difficile movimentazione dell articolazione. Tra i principali disturbi: -sindrome del tunnel carpale,

-tendiniti, -epicondiliti, -periartrite scapolo-omerale. Nelle operazioni di cucitura spesso si lavora con le braccia sollevate o comunque senza possibili appoggi; questo sforzo statico riduce localmente il flusso sanguigno e da luogo a disagio a medio termine (notevole affaticamento con dolore associato) ed a processi degenerativi a lungo termine. Queste posture risultano particolarmente dannose per il rachide e per l articolazione della spalla. L inserimento sulla postazione di lavoro di sostegni mobili per gli avambracci o eventuali pause lavorative possono evitare l insorgere di questi disturbi. La postazione di lavoro del cucito o alcune particolari tipologie di lavorazione favoriscono l assunzione di posture incongrue dannose per la schiena. A volte sono le parti meccaniche di controllo poste sotto il piano di lavoro che impediscono l alloggiamento corretto degli arti inferiori: di conseguenza l operatore è costretto ad operare distante dal piano di lavoro e inarca maggiormente la schiena allontanandola dal supporto lombare. NO

NO NO NO Sono inoltre da valutare attentamente le altezze e la disposizione di carrelli/contenitori onde evitare operazioni di presa basse e dietro la schiena che comportano flessioni e torsioni eccessive che possono danneggiare l articolazione della spalla. Nella visione ravvicinata, a distanza inferiore ad un metro, la muscolatura degli occhi è molto sollecitata e l impegno visivo è proporzionale alle dimensioni dell oggetto e dal tempo di visione. Inoltre il controllo di oggetti in movimento come lo scorrere della pelle sul piano della macchina da cucire o lo spostamento continuo dell ago incrementano l affaticamento visivo.

Una condizione di scarsa/eccessiva illuminazione dell ambiente, l utilizzo di superfici troppo riflettenti, la luce naturale diretta dalle finestre non schermata e l impiego di altre fonti artificiali non consone, aggravano le condizioni di lavoro e favoriscono l insorgere di disturbi visivi. La lampada da tavolo in figura è stata impiegata in una postazione di cucito per illuminare solo la zona di lavoro ed è tenuta in posizione troppo bassa intralciando il lavoro e scaldando eccessivamente le mani dell operatrice. L impiego di sorgenti luminose non adeguate può peggiorare anziche migliorare la situazione. Il processo produttivo Oltre la cucitura, esistono poi altre lavorazioni specifiche del comparto pelletteria: Immasticiatura a spruzzo L immasticiatura a spruzzo è un processo di incollaggio delle parti in pelle tramite una colla applicata con una pistola. Il primo passaggio è la disposizione delle parti da incollare su di un pannello mobile, questa operazione è eseguita in piedi e una volta terminata viene trasferito il pannello sulla macchina per la immasticiatura. Problematiche: -Esecuzione del compito in piedi, andrebbe prevista una seduta/semiseduta -Piano di lavoro mobile di grandi dimensioni: per posizionare i pezzi l operatore deve estendersi con il tronco; bisognerebbe facilitare l operazione con l inserimento di un supporto con piano inclinato sul bancone, ma non eccessivamente per evitare lo scivolamento dei pezzi

Con la pistola si spruzzano manualmente i singoli pezzi che poi vengono prelevati e incollati. La macchina viene attivata tramite un pedale posto alla base della struttura. Problematiche: -Altezza del piano di lavoro fissa -Esecuzione del compito in piedi, andrebbe prevista una seduta/semiseduta -Impugnatura dello spruzzatore inadeguata, andrebbe adottato un sistema di presa differente con un manico più grosso -Colla polverizzata, installare un corretto sistema di aspirazione e recupero polveri Placcatrice La placcatrice è una macchina utilizzata per pressare e far aderire meglio le parti unite con il pre-assemblaggio. Il piano di lavoro è scorrevole e situato all altezza di circa 1 metro, una volta caricato si richiude e la macchina viene attivata. Non esiste un sistema di appoggio e un carrello adeguato per contenere le componenti da inserire. Immasticiatrice a rullo Il processo di incollaggio con mastice si può effettuare anche con macchine semiautomatiche come la immasticiatrice a rullo, ossia tramite un rullo rotante sul quale scorre la colla. L operazione di deposito del collante avviene tramite l inserimento manuale delle parti in pelle attraverso il rullo e la successiva disposizione su di un piano mobile per il trasporto.

Le problematiche inerenti questa lavorazione sono: -i vapori della colla, necessario l utilizzo di sistemi di aspirazione adeguata; -l altezza inadeguata dei carrelli per il trasporto dei semilavorati, andrebbero impiegati carrelli specifici o modulari con possibilità di variare i piani di lavoro; -la postura in piedi per lunghi periodi, valutare il possibile impiego di una seduta adeguata o di una semiseduta, -non esistono sostegni per la arti superiori, sollecitati nel lavoro di attenzione richiesto per l incollaggio. Fustellatura Con l ausilio di apposite dime, la pelle viene tranciata con il peso di una pressa comandata manualmente. In questo caso andrebbero studiati attentamente dei supporti per il deposito delle dime e dei carrelli per trasportare la pelle. Inoltre si potrebbe utilizzare un tappeto antifatica per alleviare il disagio di una postura statica in piedi. Piegatura a caldo Questo processo consente la piegatura delle parti in pelle dopo la placcatura tramite una pressa manuale riscaldata. L operatore posiziona le singole parti e preme con forza la leva per completare l operazione. Il rischio può essere associato al contatto con la pressa calda e alla postura in piedi. Andrebbe valutato l utilizzo di una seduta adeguata e di una impugnatura migliore. Inoltre andrebbe previsto un supporto mobile per il gomito per alleviare lo sforzo e permettere l appoggio dell arto. Per tutte queste lavorazioni si consiglia l inserimento di un sedimpiedi o di una seduta ergonomica per permettere all operatore di variare la sua postura e scaricare il peso dalla colonna vertebrale o in

alternativa abbreviare i tempi di lavorazione e agevolare la turnazione degli operatori tra diverse postazioni. NO SI Dove non fosse possibile utilizzare una seduta è consigliabile valutare attentamente l altezza del piano di lavoro e la dislocazione dei macchinari per evitare eccessive flessioni della schiena e consentire l alternanza del carico sugli arti inferiori mediante un rialzo ricavato nel banco di lavoro (meglio se inclinato) o un gradino mobile. 100-110 95-105 90-95 85-90 75-90 cm UOMO 70-85 cm DONNA Lavoro di precisione Lavoro leggero Lavoro con uso di forza Altezze dei piani di lavoro raccomandate da K.H.E. Kroemer & E. Grandjean (1997) in Fitting the Task to the Human - A Textbook of Occupational Ergonomics, Taylor & Francis Ltd, Londra.

Esistono poi una serie di lavorazioni che comportano l assunzione di posture prevalentemente statiche, protratte per diverse ore, con atteggiamenti in costante flessione del capo e fissità del rachide. Immasticiatura a mano Questa lavorazione consiste nello incollaggio delle parti in pelle con colla vinilica. L operazione viene spesso svolta manualmente senza l impiego di guanti di protezione. L utilizzo in questo caso di sedute inadeguate ed una inesistente progettazione del piano di lavoro comportano l assunzione di posture a rischio per la colonna vertebrale con comparsa di disagio a breve termine e possibili dolori a lungo termine. Le operatrici lavorano senza appoggiare i gomiti e con un eccessiva flessione dei polsi. Il piano di lavoro è rigido e come si può notare troppo alto per il tipo di lavorazione rispetto alla seduta impiegata. Si dovrebbe utilizzare una seduta con schienale, regolabile in altezza e in questo caso con dei supporti anche per i piedi. E inoltre necessario introdurre dei supporti morbidi per i gomiti.

Esempio di sostegno da applicare al banco di lavoro L impiego di sostegni morbidi permetterebbero alle operatrici di eseguire i compiti di incollaggio appoggiando gli avambracci con beneficio per l articolazione e una resa maggiore nell esecuzione del lavoro. Per quanto riguarda la seduta invece si potrebbe modificare il piano del banco di lavoro per agevolare l accesso dell operatrice ( rendere possibile l avvicinamento del sedile al piano di lavoro) e utilizzare il piano inferiore come sostegno per i piedi.

Soluzione a: Piano inferiore modificato (inclinazione) Soluzione b: Supporto mobile per i piedi Inoltre dopo l incollaggio delle parti, tramite un martello con manico in legno vengono battuti i singoli pezzi per incrementare l adesione della colla. Il piano di lavoro rigido facilita questa operazione ma non attutisce in maniera adeguata gli urti, per cui le vibrazioni vengono trasmesse all operatrice. In questo caso sarebbe utile sostituire il piano con un materiale plastico (ne esistono di specifici) e il martello sostituito con uno che abbia una impugnatura adeguata. Martello in materiale polimerico Martello con impugnatura ergonomica

Rifinitura Questa lavorazione consiste nella ultimazione dei pezzi lavorati con la correzione di piccoli difetti. Con l uso di un pirografo (strumento utilizzato anche per incisioni artistiche su legno e pelle) vengono tagliati i fili della cucitura. Oppure con l uso di un taglierino vengono ritagliati i pezzi di pelle in eccesso. Inoltre sempre con l impiego del pirografo vengono ripiegati i bordi e gli angoli interni vicino alle cuciture (ad esempio la lavorazione dei portafogli).

Anche per queste tipologie di lavorazioni il rischio è associato alla postura del polso ed alla forza esercitata, come ad esempio l uso prolungato del pirografo per piegare la pelle. Con l ausilio di un supporto mobile montato sul piano di lavoro si può ridurre notevolmente la fatica e migliorare la precisione nell esecuzione del compito.

Inoltre il sostegno mobile è imbottito e allevia la pressione esercitata nell appoggio. Per quanto riguarda invece l impiego di forbici, esistono forbici specifiche per ogni tipo di lavorazione con impugnatura ergonomica per ridurre lo sforzo e il rischio associato all attività ripetitiva. Esempi di forbici

Esempio di riprogettazione In questa postazione di cucito l operatrice prende i pezzi da lavorare dal carrello sulla sua sinistra e una volta finiti li deposita nel cestino frontale. Per l intero turno lavorativo il compito viene svolto con il braccio sospeso e la mano occupata nella presa del pezzo da cucire, con conseguente disagio posturale alle spalle ed al rachide.

Una possibile soluzione a basso costo potrebbe essere la riprogettazione ipotizzata nella figura sopra. Ossia l inserimento di un piano di lavoro sagomato a fianco di quello esistente con la presenza di un sostegno scorrevole per il gomito. In questo modo la postazione viene modificata senza cambiare la macchina da cucire e il tavolo da lavoro viene solo riadattato.