Via Belzoni 80 Via Belzoni 80 35121 Padova 35121 Padova tel +39 049 8278464 tel +39 049 8278458 fax +39 049 8278451 fax +39 049 8278451



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La.R.I.O.S. Laboratorio di Ricerca ed Intervento per l Orientamento alle Scelte DPSS Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione Centro di Ateneo di Servizi e Ricerca per la Disabilità, la Riabilitazione e l Integrazione Via Belzoni 80 Via Belzoni 80 35121 Padova 35121 Padova tel +39 049 8278464 tel +39 049 8278458 fax +39 049 8278451 fax +39 049 8278451 e-mail: larios@unipd.it e-mail: ceateneo@unipd.it La Psicologia per i bambini Laboratorio Larios Centro di Ateneo di Servizi e Ricerca per la Disabilità, l Integrazione e la Riabilitazione Nel corso del progetto Vivipadova sono stati proposti dal Laboratorio La.R.I.O.S. e dal Centro di Ateneo di Servizi e Ricerca per la Disabilità, la Riabilitazione e l Integrazione due diversi laboratori: Il Laboratorio Giuggiole di Ottimismo e il Laboratorio Un Salto nel Mondo del Lavoro. Le attività svoltesi presso l Università degli Studi di Padova hanno consentito la stesura di questa relazione, che si articola principalmente in tre parti: la prima si riferisce al Laboratorio Giuggiole di Ottimismo ; la seconda si riferisce al Laboratorio Un Salto nel Mondo del Lavoro ; la terza propone delle riflessioni conclusive. Il Laboratorio Giuggiole di Ottimismo Il Laboratorio Giuggiole di Ottimismo ha avuto come finalità quella di proporre ai bambini alcune riflessioni circa la Speranza e L Ottimismo e stimolare la produzione di idee a riguardo. Al laboratorio hanno aderito quattro classi della Scuola Primaria e una classe della Scuola Secondaria di Primo Grado, per un totale di 71 bambini, 50 della Classe IV della Scuola Primaria e 21 della classe I della Scuola Secondaria di Primo Grado. Nel corso del Laboratorio sono state proposte ai bambini le definizioni di ottimismo e speranza, una serie di esempi di pensieri ottimisti e speranzosi e strategie alle quali ricorrere ed esercitazioni per facilitare la produzione di obiettivi circa il futuro ed idee speranzose e ottimiste per perseguirli. Al fine di verificare quanto il lavoro svolto avesse favorito una serie di riflessioni nei bambini a proposito delle dimensioni prese in esame, all inizio e alla fine del laboratorio sono state poste le seguenti domande: la persona ottimista è e la Speranza è 1. A proposito dell ottimismo, all inizio delle attività laboratoriali nelle loro definizioni i bambini considerano i seguenti aspetti: 1 L analisi delle risposte è stata condotta analizzando i vari aspetti delle definizioni forniti dai partecipanti, per questa ragione la somma delle percentuali è superiore al 100%.

1. Il 46% afferma che l ottimismo è una sorta di propensione a pensare in positivo (ad esempio: una persona che pensa sempre bene. se si trova nella giungla pensa sempre che lo vengano a salvare ; una persona che pensa positivo ; che pensa alle cose belle ); 2. Il 21% sostiene che l ottimismo ha a che fare con l essere una persona ottima (ad esempio: una persona ottima ; una persona che fa le cose per bene ); 3. Il 10% sostiene che l ottimismo ha a che fare con l essere una persona sempre contenta e felice verte (ad esempio: una persona che sa divertirsi anche se non è un momento allegro ; una persona allegra, sempre felice ; sempre contento e solare ); 4. il 24% ha fornito risposte Non pertinenti/chiare e/o non risposte (ad esempio: una persona che vede il mondo come una sfera che racchiude tanta pace ; una persona che crede di essere molto importante e invece non lo è ; non so ). Come si può constatare emerge una visione poco corretta del concetto di ottimismo. In effetti solo pochi propongono l idea che la persona ottimista: - dà attenzione al lato positivo delle cose e individua aspetti positivi anche nelle situazioni spiacevoli (4%) (ad esempio: Ottimista significa la capacità di pensare positivo anche in una situazione negativa ; Es. hai una partita di pallavolo e il giorno prima ti rompi il braccio, l ottimista va a guardare la partita così dopo dirà alla squadra che mosse ha fatto l altra squadra ; pensa sempre al lato positivo delle cose pensando che sotto sotto c è sempre qualcosa di bello ); - pensa che ci si deve dar da fare e trovare idee risolutive (4%) (ad esempio: pensa che si deve dar da fare per primo per trovare delle idee e delle soluzioni e trasforma i problemi in opportunità ; una persona che riesce a realizzare i suoi sogni, dà sempre il massimo, riesce a superare le cose più difficili ; una persona che si impegna a fare un passo dopo l altro, che arriva fino in fondo ;); - considera le difficoltà come delle sfide (3%) (ad esempio: una persona che non si arrende mai e non si fa abbattere dagli ostacoli di difficoltà ; accetta le difficoltà come sfide ; una persona che non si arrende mai, è sempre pronto per ogni cosa ). Al termine dell attività si è potuto constatare sia la tendenza a definire l ottimismo maggiormente in sintonia con le definizioni più accreditate, sia a proporre più caratteristiche contemporaneamente. Per quanto riguarda gli aspetti citati, a proposito della persona ottimista: 1. il 46% (vs 4%) la definisce come una persona che dà attenzione al lato positivo delle cose e individua aspetti positivi anche nelle situazioni spiacevoli; 2. il 58% (vs 3%) afferma che si tratta di una persona che considera le difficoltà come delle sfide; 3. il 27% (vs 4%) la considera come una persona che pensa che ci si deve dar da fare e trovare idee risolutive; 4. il 23% inoltre enfatizza che è una persona che evita le lamentele (ad esempio: evita le lamentele ; non brontola per cose sciocche ); 5. Infine, l 11% dei partecipanti la definisce come una persona che pensa che si può migliorare (ad esempio: vuole migliorare nelle cose che non sa fare, si assume le proprie responsabilità ; pensa che nelle cose che non sa fare bene può sempre migliorare ). 2

È diminuita, inoltre, la percentuale dei partecipanti che fornisce risposte Non pertinenti e/o non risposte (pre 24% vs post 3%); è diminuito anche, il numero dei partecipanti che definisce la persona ottimista come una persona sempre contenta e felice che si diverte (pre 10% vs post 7%) e come una persona ottima (pre 21% vs post 8%). Per quanto riguarda il numero di categorie citate da ogni bambini, prima dell inizio delle attività la maggior parte dei partecipanti ha fornito una definizione poco articolata della persona ottimista (una sola categoria nel 90% dei bambini); solo pochi ragazzi hanno fornito definizioni più complesse (due categorie il 7%; tre categorie il 3%). Al termine dell attività, invece, il 68% dei partecipanti ha fornito definizioni più articolate della persona ottimista (due categorie il 39%; tre categorie il 15%; 4 categorie l 8%; cinque categorie il 3%; sette categorie l 1% ). Solo il 32% (vs 90% del pre-test) ha fornito definizioni poco articolate (una sola categoria). Tutto questo ci permette di affermare che i bambini hanno acquisito nuove idee sull ottimismo e hanno iniziato a rappresentarsi questo concetto in modo più ricco. Per quanto riguarda la speranza, all inizio delle attività laboratoriali nelle loro definizioni i partecipanti sostiene quanto segue: 1. Il 68% afferma che la speranza è la tendenza ad avere obiettivi futuri da perseguire (ad esempio: una cosa che vorrei fare in futuro ; una cosa che vorresti fare, ad esempio io vorrei fare la maestra di asilo nido ; credere in qualcosa che vuoi fare ); 2. il 28% presenta risposte Non pertinenti/chiare e/o non risposte (ad esempio: la speranza è una cosa felice ; una persona che spera ; non so ); Emerge una visione poco corretta del concetto di speranza. In effetti solo pochi (7%) propongono l idea che la speranza riguardi la grinta e l energia per darsi da fare (ad esempio: La benzina che fa andare avanti le nostre azioni, ciò che si prova quando vuoi fare o avere qualcosa. La nostra vita non andrebbe avanti senza speranza. La speranza è ciò che ci da la forza di fare tutto ; la speranza è una cosa che ti da forza e coraggio nelle tue capacità ). Al termine dell attività si è potuto constatare sia la tendenza a proporre definizioni di speranza maggiormente in sintonia con le definizioni più accreditate dalla letteratura psicologica, sia a proporre più caratteristiche corrette contemporaneamente. Per quanto riguarda gli aspetti citati: 1. il 92% (vs 68%) definisce la speranza come la tendenza ad avere obiettivi futuri da perseguire; 2. il 58% (vs 7%) come la grinta e l energia per darsi da fare; 3. l 11% (vs 0%) come il saper chiedere aiuto in caso di difficoltà (ad esempio: Quando ti fai aiutare dagli altri che sono ottimisti, nel gruppo si possono trovare tante idee, si condividono le cose, l unione fa la forza; ; Quando hai della speranza non sei mai da solo. Si cresce anche dando aiuto agli altri ; una emozione che ti fa sperare di avere un aiuto nei momenti di difficoltà ); 4. il 7% (vs 0%) dei partecipanti ha definito la speranza come l avere idee e progetti per realizzare i propri obiettivi futuri (ad esempio: per ottenere quello che si vuole bisogna trovare soluzioni ; il tuo obiettivo lo puoi raggiungere avendo delle idee ). 3

È diminuita, invece, la percentuale dei partecipanti che fornisce risposte Non pertinenti e/o non risposte (pre 28% vs post 4%); Per quanto riguarda il numero di categorie citate da ogni bambino, prima dell inizio delle attività la maggior parte dei partecipanti ha fornito una definizione poco articolata della speranza (una sola categoria nel 97% dei partecipanti); solo pochi bambini hanno fornito definizioni più complesse (due categorie il 3%). Al termine dell attività, invece, il 61% dei partecipanti ha fornito definizioni più complesse e articolate della speranza (due categorie il 51%; tre categorie il 7%; 4 categorie l 3%) e solo il 39% (vs 97% del pre-test) ha fornito definizioni poco articolate (una sola categoria). Al fine di raccogliere informazioni su come i bambini hanno vissuto questa esperienza e circa i pensieri che le attività proposte hanno stimolato abbiamo chiesto di completare le seguenti frasi: Durante l incontro mi è capitato di pensare a e Oggi mi è piaciuto di più. Per quanto riguarda la prima frase ( Durante l incontro mi è capitato di pensare a ) si è potuto constatare che la maggioranza dei partecipanti (72%) ha riportato di aver pensato Al futuro...al fatto che è possibile realizzare i propri sogni e i propri obiettivi impegnandosi per far sempre meglio, allenandosi ad essere più ottimisti e fiduciosi verso se stessi e verso il proprio futuro (es.: alla matematica, perché non sono brava ma ora ho capito che non devo arrendermi ma anzi impegnarmi il più possibile e fare esercizi a casa per migliorare ; Come migliorare nelle materie in cui non vado tanto bene e come diventare una persona speranzosa e ottimista ; Quello che vorrei diventare da grande e mi è venuta più voglia di realizzare questo sogno ; Che qua ci sono venuto per pensare al mio futuro ; mi è capitato di pensare che anch io posso diventare una persona ottimista e che i miei obiettivi posso seguirli fino in fondo e impegnarmi al massimo per poi realizzare l obiettivo ); il 7% ha pensato alle persone in difficoltà (es.:..alle persone che non hanno soldi, che sono in ospedale o che sono a casa senza lavoro..che non possono portare a casa soldi per comprarsi da mangiare ; Alle persone non ottimiste: quelle che vedono il bicchiere mezzo vuoto!!! Che sono tristi e non credono in se stessi ). Le risposte del 10% di bambini sono state inserite nella categoria altro (es.: che è bellissimo questo laboratorio ; a ieri che avevo paura di prendere 6 ). Per quanto riguarda la seconda domanda ( Oggi mi è piaciuto di più ), si è potuto constatare che alla maggior parte dei bambini (35%) è piaciuto di più identificare, scrivere, raccontare i propri obiettivi futuri cercando di individuare strategie per raggiungerli (es.: Leggere i miei obiettivi e cosa potrei iniziare a fare da oggi per il futuro ; Quando abbiamo parlato della speranza e di come raggiungere i propri obiettivi : Quando abbiamo scritto i nostri obiettivi e a cosa potremmo fare per raggiungerli ma mi è piaciuto molto anche il resto ; Quando abbiamo parlato dei sogni che si avverano, mi è piaciuto un po tutto ma di più i sogni miei e degli altri ; Fare la scheda sul mio obiettivo e scrivere le giuggiole sull ottimismo. Mi è piaciuto anche molto ascoltare ciò che pensavano gli altri ); ad alcuni (28%) è piaciuto Aver fatto e aver scoperto tante cose circa la Speranza e l Ottimismo e la loro importanza (es.: l aver imparato ad essere più ottimisti e mi è piaciuto perché ho imparato cosa vuol dire veramente speranza e ottimismo ; Quando ho provato a pensare liberamente all ottimismo ; Il fatto che abbiamo fatto degli interessantissimi compiti universitari sulla speranza ); ad altri (16%) è piaciuta L attenzione alle situazioni positive (es.: Quando abbiamo letto la storia di Serena ; La cosa che mi è piaciuta 4

di più oggi è stata quando abbiamo parlato di ottimismo perché io di solito non guardavo mai il lato positivo, ma adesso ho deciso di essere ottimista ; Fare la scheda dei pensieri ottimisti ); infine al (13%) è piaciuto L attività del suo complesso. Il Laboratorio Un Salto nel Mondo del Lavoro Il Laboratorio Un Salto nel Mondo del Lavoro ha come finalità quella di stimolare nei partecipanti alcune riflessioni circa il mondo del lavoro e le diverse professioni. Al laboratorio hanno partecipato 22 allievi della I della Scuola Secondaria di Primo Grado Donatello. Nel corso del Laboratorio, al fine di ampliare la definizione di lavoro dei bambini è stata proposta loro una definizione di lavoro articolata, focalizzando l attenzione sugli aspetti postivi e negativi del lavoro, sui diritti e doveri dei lavoratori e sulla sicurezza nel mondo del lavoro. Inoltre, sono stati forniti ai bambini una serie di esempi e di strategie utili per poter descrive uno specifico lavoro in termini di azioni, attrezzi, luoghi, persone, conoscenze e capacità, in modo da poter facilitare una conoscenza dei lavori ricca e poco stereotipata. Al fine di verificare quanto il lavoro svolto avesse favorito una serie di riflessioni nei bambini a proposito delle dimensioni prese in esame, all inizio e alla fine del laboratorio è stata posta loro la seguente domanda: Il lavoro è 2. All inizio delle attività laboratoriali nelle definizioni di lavoro sono stati considerati i seguenti aspetti: 1. Il 50% afferma che il lavoro permette di ottenere vantaggi economici (ad esempio: la capacità che una persona ha di mantenersi ; Un compito che fanno gli adulti per essere pagati in soldi ; Per guadagnare e badare alla propria famiglia o a se stessi ); 2. il 26 % riferisce che grazie al lavoro si possono soddisfare dei bisogni personali di tipo psicologico (ad esempio: Il momento in cui si diventa più grandi.., quando si diventa indipendenti ; la contentezza che si ricava da ciò che si fa ); 3. il 23% ha affermato che il lavoro può essere, anche, un occasione di crescita (ad esempio: Ti fa conoscere ; Un modo per scoprire e per imparare cose nuove nella vita ); 4. il 9% attribuisce al lavoro connotazioni di tipo positivo ad esempio: Il lavoro è anche molto divertente. 5. il 41% dei partecipanti attribuisce al lavoro caratteristiche di tipo negativo (ad esempio: Quando sai che ti devi alzare la mattina per andare a lavorare, sai che hai un impegno ; Un compito che devi fare... ; Un dovere di ogni persona ). Al termine dell attività si è potuto constatare sia la tendenza a definire il lavoro con connotazioni più positive, sia a proporre più caratteristiche contemporaneamente. Per quanto riguarda gli aspetti citati: 1. il 69% (vs 50%) afferma che il lavoro permette di ottenere vantaggi economici; 2. il 46% (vs 32%) riferisce che grazie al lavoro si possono soddisfare bisogni personali di tipo psicologico 2 L analisi delle risposte è stata condotta analizzando i vari aspetti delle definizioni forniti dai partecipanti, per questa ragione la somma delle percentuali è superiore al 100%. 5

3. il 18% (vs 5%) riferisce che grazie al lavoro si possono soddisfare dei bisogni di tipo sociale; 4. il 41% (vs 23%) afferma che il lavoro può essere anche un occasione di crescita; 5. il 27% (vs 9%) dei partecipanti attribuisce al lavoro connotazioni di tipo positivo. È diminuita, inoltre, la percentuale di coloro che attribuisce al lavoro caratteristiche di tipo negativo (27% vs 9%). Al termine dell attività si è anche potuto constatare che è aumentata la frequenza con cui i partecipanti citavano le diverse categorie del lavoro. Prima dell inizio delle attività la maggior parte dei partecipanti (86%) ha fornito una definizione poco articolata di lavoro (una sola categoria nel 50% dei ragazzi; due categorie nel 36%); solo pochi ragazzi (14%) hanno fornito definizioni di lavoro più complesse (tre categorie il 9%; cinque categorie il 5%). Al termine dell attività, invece, il 41% dei partecipanti ha fornito definizioni più complesse e articolate del lavoro (tre categorie il 18%; quattro categorie il 18%; cinque categorie il 5%). Tutto questo permette di affermare che i ragazzi hanno acquisito nuove idee sul lavoro e iniziato a rappresentarsi questo concetto in modo più articolato e positivo. Anche in questo caso, al fine di raccogliere informazioni su come i bambini hanno vissuto questa esperienza e circa i pensieri che le attività proposte hanno stimolato abbiamo chiesto di completare la seguente frase: Durante l incontro mi è capitato di pensare a e Oggi mi è piaciuto di più. Per quanto riguarda la prima richiesta, si è potuto constatare che la quasi totalità dei partecipanti (90%) ha riportato di aver pensato Al proprio futuro professionale e ai vari aspetti del lavoro (es.: Al mio futuro, al lavoro, al guadagno e alle differenze tra i lavori e che non conta se si è maschio o femmina, il lavoro è per tutti! ; Come il lavoro possa essere bello e faticoso e a quanto sia importante il mio futuro lavorativo ; Al mio futuro e alle varie scelte che posso intraprendere ; Al tipo di lavoro che voglio fare, agli obblighi che ogni lavoro ha e soprattutto ai doveri e ai diritti che io ho come studentessa di una scuola media ; Al mio futuro lavoro ;); alcuni partecipanti (10%) hanno riportato di aver pensato all importanza del lavoro (es.: Ai lavori importanti per la comunità ; Cosa può fare nella vita chi non lavora e a quanto sono fortunati quelli che lavorano ). Per quanto riguarda il secondo quesito Oggi mi è piaciuto di più, si è potuto constatare che alla maggior parte dei partecipanti (32%) è piaciuto di più Scoprire i lavori che si nascondono dietro la stessa etichetta (es.: Quando ho imparato che per ogni lavoro c è un nome generale ma che oltre esso ci sono attività diverse ; esaminare cosa fanno i lavoratori chiamati nello stesso modo ); ad alcuni (27%) è piaciuto di più Definire il lavoro anche in termini di diritti e doveri (Es.: Quando abbiamo visto quali doveri e quali diritti un lavoro comporta ; il momento in cui abbiamo i diritti e i doveri ); ad altri (23%) è piaciuto di più Poter pensare al proprio futuro professionale (es.: Pensare al futuro e al lavoro che farò ; il fatto che abbiamo parlato del futuro e del lavoro che ci piacerebbe fare ; tutti i ragionamenti che abbiamo fatto insieme, ho capito che è importante pensare al mio futuro ed è importante che io capisca quello che voglio fare ); per il restante (18%) la cosa più bella è stata la partecipazione del gruppo (es.: Il lavoro fatto insieme dove tutti abbiamo partecipato ; Quando abbiamo parlato insieme dei lavori ). 6

Conclusioni Sulla base di quanto sopra possiamo affermare che i bambini che hanno partecipato all attività Giuggiole di Ottimismo hanno manifestato una chiara comprensione dei punti essenziali degli argomenti trattati, l ottimismo e la speranza. Nello stesso tempo, possiamo anche dichiarare che i ragazzi e le ragazze che hanno partecipato all attività Un Salto nel Mondo del Lavoro hanno arricchito le loro idee sul lavoro. Ci preme far presente che tutti gli allievi coinvolti nei due progetti hanno partecipato attivamente a quanto proposto. Nel corso delle spiegazioni hanno seguito con attenzione, fornendo le loro riflessioni quando venivano chiamati in causa; nel corso delle esercitazioni hanno lavorato con impegno. I loro comportamento è stato ottimo, sia in aula che nei momenti di ricreazione. Anche gli insegnanti presenti si sono caratterizzati per una serie di comportamenti collaborativi e di supporto che hanno aiutato a portare a termine felicemente le attività. La direttrice del Laboratorio Larios e del Centro di Ateneo di Servizi e Ricerca per la Disabilità, la Riabilitazione e l Integrazione Prof.ssa Laura Nota 7