SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO PARITARIA P.G. FRASSATI SEVESO a.s. 2011-2012



Documenti analoghi
FINALITA DELLA SCUOLA DELL INFANZIA

TOLLO CH -VIA CAVOUR N.2

STRUTTURA UDA U.D.A. 4. Classe III A PRESENTAZIONE

Progetto 5. Formazione, discipline e continuità

Alla ricerca dell algoritmo. Scoprire e formalizzare algoritmi.

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE

STRUTTURA UDA A PRESENTAZIONE. Alunni della classe quarta (secondo biennio) del settore Manutenzione e Assistenza Tecnica. U.D.A. 1.

Attività di recupero che si intendono attivare per colmare le lacune emerse dalle prove d ingresso:

Scheda descrittiva del Laboratorio Didattico

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI

I CAMPI DI ESPERIENZA

Istituto Comprensivo Cepagatti anno scolastico

PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÁ (DPR 249 del 1998 come modificato dal DPR 235 del 2007) Scuola Primaria.. classe.. a. s.

OBIETTIVI EDUCATIVI E DIDATTICI

CURRICOLO SCUOLA PRIMARIA BAROLO

SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO

PROGETTARE PER COMPETENZE

OGGETTO: Linee guida Progetto PERCORSO DI ORIENTAMENTO in collaborazione con la FS Prof. Sergio.

2 FINALITA FORMATIVE DELLA SCUOLA PRIMARIA

L INDIRIZZO SPERIMENTALE LINGUISTICO BROCCA

STRUTTURA UDA U.D.A. 2. Classe III A PRESENTAZIONE

ISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE Federico II di Svevia Indirizzi: Liceo Scientifico Classico Linguistico Artistico e Scienze Applicate

PROGRAMMAZIONE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA

L AVORO DI RETE AL OBIETTIVI FORMATIVI

CRITERI DI VALUTAZIONE SCUOLA PRIMARIA SCUOLA PRIMARIA

PROGETTO AFFETTIVITÀ secondaria di primo grado

CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE ITALIANO

VOTO In riferimento a: conoscenze, abilità, competenze disciplinari

STRUTTURA UDA RIFERIMENTO: PRIMO BIENNIO CLASSE SECONDA UNITÀ DIDATTICA APPRENDIMENTO DI TECNOLOGIE E TECNICHE DI RAPPRESENTAZIONE GRAFICA

PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA E DIDATTICA Anno Scolastico 2015/2016

ISTITUTO COMPRENSIVO V.O.CENCELLI SABAUDIA RELAZIONE FINALE FUNZIONE STRUMENTALE

ALL. A Competenze chiave di cittadinanza

METODI E STRUMENTI. METODI e STRUMENTI

ISTITUTO COMPRENSIVO LUCCA2. Progettazione curricolare della lingua inglese

ISTITUTO COMPRENSIVO S.ALLENDE Via ITALIA Paderno Dugnano (MI)

PROGETTAZIONE DISCIPLINARE DI DIPARTIMENTO

SCUOLA MARIA SS. DEL BUON CONSIGLIO Via delle Vigne Nuove, 104 ROMA ISTITUTO SUORE DEGLI ANGELI PROGETTO EDUCATIVO

Relazione per l adozione del testo L AVVENTURA DEL LETTORE versione compatta con espansioni multimediali di S. Beccaria - I. Bosio - E.

PIANO DI LAVORO INDIVIDUALE

PROGRAMMAZIONE DI CLASSE

Istituto Comprensivo Via Casal Bianco

Insegnando. Dentro la realtà per la crescita della persona SCUOLA PRIMARIA PARITARIA DON LUIGI MONZA

Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze

Area B.E.S. PROGRAMMA DIDATTICO PERSONALIZZATO PER STUDENTI STRANIERI A. S. 2014/2015

SCUOLA COLLEGIO CONVITTO. celana. Via Papa Giovanni XXIII, 2/A Celana di Caprino B.sco Tel

Il teatro è uno strumento educativo e formativo che i bambini praticano. da sempre nella forma spontanea e divertente del gioco.

QUESTIONARIO DOCENTI Riepilogo (48 questionari compilati)

PROGRAMMAZIONE PER MATERIE SCIENZE UMANE E PSICOLOGIA A. S

ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO PER I SERVIZI COMMERCIALI E TURISTICI "L. EINAUDI"

Campo d esperienza: IL SE E L ALTRO

Liceo Linguistico Marcelline Bolzano Docente: Lavezzo Martina

Scuola Primaria di Marrubiu

Chi sono. Progettista di Formazione. Giudice di Gara dal Giudice di Partenza Nazionale dal 1981

Questionario di autovalutazione dei docenti

PROPOSTA DI PACCHETTO DI ORIENTAMENTO

UNITÀ DI APPRENDIMENTO 1 o QUADRIMESTRE SCUOLE PRIMARIE CLASSI PRIME

Il RUOLO DELLA SECONDARIA II

Presentazione delle prove ITALIANO. Alessia Mattei - Ricercatrice INVALSI 10 luglio 2014

STRUMENTI COMPENSATIVI E MISURE DISPENSATIVE ALUNNI DSA ISI FERMI-GIORGI

COME COSTRUIRE UNA UDA: INDICAZIONI METODOLOGICHE

Funzione Strumentale n. 1: P.O.F. / Diffusione della cultura della qualità

ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER GLI ALUNNI CON DSA

Il Liceo Scientifico. Affrontare insieme le difficoltà

HANDICAP E INTEGRAZIONE

1 CIRCOLO DIDATTICO - Pontecagnano Faiano (SA) PROFILI FORMATIVI. Allegato al POF

SEZIONE PRIMA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE PER L INSEGNAMENTO SECONDARIO DELL UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE ART. 1

PROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI

LINGUA INGLESE DALLE INDICAZIONI NAZIONALI

I.I.S. Federico II di Svevia Melfi. Progettazione della classe I BS classe a. s

Progetto per la promozione della lettura INTRODUZIONE

Riferimenti normativi: DM 42/07 E 80/07 OM N 92/07 Legge n 1/07

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

Alternanza scuola e lavoro al Vittorio Veneto un ponte verso il futuro

Progetto della Federazione Italiana Pallavolo per la Scuola Primaria a.s

Progetto. A.S. 2015/2016 Scuola secondaria di primo grado. Sedi di Simaxis, Solarussa, Ollastra, Villaurbana e Zerfaliu

Il Centro Formazione Professionale di Milano via della Chiusa Fondazione ENAC Lombardia C.F.P. Canossa. Il mestiere d insegnare un mestiere

PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO (D.M. 12 luglio 2011)

ISTITUTO STATALE COMPRENSIVO Magistri Intelvesi San Fedele Intelvi (Como) Anno Scolastico PROGETTO CINEMA

Progetto della Federazione Italiana Pallavolo per la Scuola Primaria

PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013

PRIMO BIENNIO CLASSE SECONDA - ITALIANO

PROMUOVIAMO LA LETTUR! ANNO SCOLASTICO 2015/2016 DIREZIONE DIDATTICA IS MIRRIONIS - CAGLIARI

PROGRAMMAZIONE SCUOLA PRIMARIA - CLASSE TERZA

a. s PIANO DI LAVORO ANNUALE DEL CONSIGLIO DELLA CLASSE 3B DOCENTE Coordinatore Teresa Persiano

PREMESSA Continuità curricolare Continuità metodologica

Il Profilo Dinamico Funzionale (PDF)*

ISTITUTO PROFESSIONALE GRAFICO PROGRAMMAZIONE DIDATTICA RELATIVA ALLA DISCIPLINA: PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO

PROGRAMMAZIONE ANNUALE PER L INSEGNAMENTO DELLA LINGUA E CIVILTA INGLESE - I BIENNIO ANNO SCOLASTICO 2013/2014

LICEO SCIENTIFICO OPZIONE SCIENZE APPLICATE Dallo studio delle scienze sperimentali alla comprensione del mondo tecnologico

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI

Disciplina: Tecniche di comunicazione Classe: 4 B IPSC A.S. 2014/ 2015 Docente: Vittorio Bassan (Todaro Elena, fino al 7/11/2014)

SCUOLA PRIMARIA CLASSE 5^ - CRITERI VALUTAZIONE DI STORIA USO DELLE FONTI

LICEO DELLE SCIENZE UMANE

Rapporto dal Questionari Insegnanti

Il corso di italiano on-line: presentazione

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, aprile

PROGETTO VIAGGI D ISTRUZIONE

Alternanza scuola lavoro: che cosa significa

Piano Offerta Formativa

Transcript:

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO PARITARIA P.G. FRASSATI SEVESO a.s. 2011-2012 Nel vuoto delle aule accade qualcosa che va oltre ciò che si apprende materialmente in esse. Molti di coloro che sono passati attraverso di esse forse non hanno acquisito tante conoscenze, com era necessario. Ma nel frequentare le aule è accaduto loro qualcosa; in esse si insegnò loro qualcosa di essenziale per essere uomini: a udire, ad ascoltare, a fare attenzione, a lasciare che il tempo passi senza rendersene conto volendo capire qualcosa, ad aprirsi al pensiero della verità. (M. Zambrano)

PIANO EDUCATIVO DI ISTITUTO 2

DESCRIZIONE DELL ISTITUTO Cenni di storia e rapporti con l Ente locale 1. Il percorso educativo a) Rapporto scuola-famiglia 2. Il percorso didattico a) L ora di lezione b) L educatività delle discipline c) Integrazione degli alunni in situazione di handicap d) Successo formativo ovvero le attività di recupero e) Progetti curriculari: Accoglienza Orientamento Attività sportiva Uscite e viaggi f) Laboratori 3. La valutazione a) La valutazione del processo formativo b) Strumenti e momenti della valutazione c) Linguaggio della valutazione d) Autovalutazione dell istituto e dei docenti e) Sistema qualità 4. Struttura organizzativa- gestionale della scuola 3

DESCRIZIONE DELL ISTITUTO Cenni di storia e rapporti con l Ente locale La scuola Pier Giorgio Frassati è nata a Seveso nel 1984 dal desiderio di un gruppo di genitori di educare i loro figli in continuità con la tradizione cristiana e l esperienza delle proprie famiglie, offrendo a tutti l opportunità di un luogo attento ai bisogni della persona, nel quale i ragazzi fossero accompagnati all incontro con la realtà dentro la certezza di un significato. Nel corso degli anni la Frassati si è sviluppata, gli iscritti sono aumentati ed è cresciuta la domanda di un iter educativo completo: alla scuola secondaria di primo grado si sono così affiancate la primaria (settembre 2001) ed il liceo scientifico (settembre 2002). Questa scuola è nata come una sfida, ha affermato che una proposta educativa chiara è un bene per tutti, anche per chi non ne condivide le motivazioni originarie. Essa, infatti, è aperta a chiunque faccia domanda di iscrizione, purché sia disponibile a sottoscrivere il Pof e nel rispetto delle compatibilità generali di tipo didattico ed organizzativo. Il rapporto con l Ente locale ha seguito una dinamica sostanzialmente positiva, fino ad arrivare ad oggi al riconoscimento del valore pubblico della nostra scuola. Col tempo, la conoscenza e la stima reciproca si sono approfondite al punto da poter costruire insieme un importante risposta per gli alunni portatori di handicap attraverso il sistema della convenzione diretta con la nostra scuola. Nel corso degli anni altre convenzioni dirette, sempre per l erogazione del servizio dell inserimento scolastico per gli alunni portatori di handicap presso la nostra scuola, sono state stipulate con i Comuni di Barlassina, Senago e Saronno. In altro modo, attraverso le cooperative sociali, presenti sul territorio più vasto che definisce il nostro bacino di utenza, siamo collegati con molte realtà Comunali per gli alunni residenti di loro pertinenza. Questo ha permesso alla scuola di stabilire una collaborazione proficua con diversi Comuni, con le Assistenti Sociali e le rispettive ASL. Inoltre con il Comune di Seveso negli scorsi anni si è attuato un lavoro di rete che ha previsto un confronto continuo e costruttivo sulla proposta educativa e metodologica nelle situazioni di disagio o handicap. Tutte le attività innovative di supporto, nate dall esigenza di rispondere meglio alle problematiche di apprendimento degli alunni, sono state presentate all Ente, documentando il nostro lavoro in risposta alle richieste della Convenzione. Nell anno scolastico 2002/2003 la Frassati ha partecipato ai lavori di Agenda 21 locale, forum intercomunale per lo sviluppo sostenibile. 4

1. Il percorso educativo L iniziativa originaria dell educare compete alla famiglia: essa è il primo luogo in cui un esperienza e una concezione di vita si comunicano da una generazione all altra. Lo sviluppo di un azione educativa implica, come momento necessario e non esauriente, la scuola. La scuola è un luogo di esperienza educativa: educare insegnando è, perciò, il suo compito fondamentale. Il nesso fra attività scolastica specifica ed educazione globale dello studente costituisce la prima qualità di una scuola: è l incontro tra un adulto che si implica con la realtà e un ragazzo che accetta di essere accompagnato in questa esperienza. Questa esperienza si fonda su alcuni elementi: Realtà È la realtà, secondo tutte le sue dimensioni, l origine del processo educativo in quanto provoca l interesse delle persone, muove la loro libertà e, alla fine, diventa contenuto delle conoscenze quando ne viene affermato il senso. Persona Ogni alunno è accolto in quanto persona da rispettare nella sua originalità e unicità. Questa accoglienza nasce dalla consapevolezza che ogni persona ha in sé il proprio valore e questo sguardo diventa ipotesi di lavoro con ciascuno per portare a frutto tutte le sue potenzialità. Questo apre a tutti una possibilità di cammino e anche i ragazzi portatori di handicap vengono accompagnati in questa strada di sviluppo di sé attraverso percorsi didattici personalizzati. Gli alunni, così come sono, sono la più grande risorsa che abbiamo. Esperienza e maestro Guidato dall insegnante, lo studente può iniziare ad affrontare un aspetto della realtà e iniziare a considerare i dati che lo costituiscono, riconoscere dei nessi, ricercarne altri, interrogarsi sul significato di ciò che sta studiando. L insegnamento non è esposizione di contenuti ma sfida alla ragione e al cuore dell allievo. In questo senso il maestro non si limita a consegnare un sapere acquisito ma lo smonta e lo rimonta assieme al ragazzo, continuamente interrogando la realtà perché sveli quel senso che permette ad entrambi di fare un esperienza di scoperta, cioè di reale conoscenza. 5

Libertà e verifica Proprio perché l insegnamento è sfida alla ragione e al cuore dell allievo, occorre che ognuno metta in campo la propria libertà: interesse per la vita, passione per la ricerca, energia di iniziativa personale e impegno nello studio. In questa dinamica è implicato innanzitutto l insegnante, chiamato ad appassionarsi a ciò che insegna. In questa stessa dinamica dato/maestro/libertà avviene la verifica: il ragazzo scopre che è vero ciò che ha imparato mettendolo alla prova di fronte a tutta la realtà che incontra. a) Rapporto scuola-famiglia Il rapporto scuola famiglia riveste una funzione importante in un età complessa che chiede agli adulti di coinvolgersi con i ragazzi con autorevolezza. Modalità - Colloquio di iscrizione. Il rapporto fra la famiglia degli alunni e la scuola inizia dal colloquio di iscrizione con la presidenza, durante il quale il ragazzo viene presentato per le sue caratteristiche e la sua storia scolastica. Ad aprile la Preside e alcuni docenti incontrano gli studenti per un momento di accoglienza e di test di ingresso. -Colloquio personale, al fine di permettere un accompagnamento personalizzato rispetto al percorso di crescita del/la ragazzo/a. Tale colloquio avviene nelle ore settimanali di ricevimento degli insegnanti. - Assemblea di classe, al fine di conoscere e di verificare gli obiettivi e il cammino dell intera classe - Incontro periodico sulla valutazione. In occasione delle schede di valutazione vengono convocate tutte le famiglie come momento ufficiale di condivisione del percorso svolto. - Momenti di festa, open day, mostra di Natale, Calendimaggio, Andemm al Domm, etc.: oltre al loro scopo primario, sono occasioni di reciproca conoscenza e costruzione di una responsabilità comune. -Incontri sull orientamento. La scuola coinvolge le famiglie nell orientamento degli alunni iscritti alle classi seconda e terza proponendo incontri per indicare in modo generale i criteri con cui affrontare la scelta della scuola superiore. Durante questo iter i docenti della classe colloquiano di frequente con le famiglie perché il giudizio finale di orientamento sia condiviso. -Incontri formativi. La scuola propone, anche su richiesta del consiglio di istituto, incontri e dibattiti sull educazione. Essa si avvale della collaborazione di esperti in vari campi che relazionano o dibattono su questioni di attualità, sia interne alla scuola che di rilevanza sociale e culturale. 6

- Il rapporto quotidiano scuola-famiglia avviene attraverso il libretto consegnato ai ragazzi e firmato dalla Preside e dai genitori; le comunicazioni vengono date ai ragazzi in forma cartacea e anche pubblicate sul portale della scuola my.frassati.it. - Il Rettore della scuola è per le famiglie un opportunità preziosa e quotidiana per approfondire il dialogo educativo. 2. Il percorso didattico a) L ora di lezione L ora di lezione ha nella nostra scuola enorme importanza: è il momento privilegiato che l adulto ha a disposizione per insegnare la realtà attraverso la sfaccettatura, il punto di vista, il linguaggio della propria disciplina. La materia è intesa come preziosa risorsa per allargare gli orizzonti, non come angusto limite di argomenti da trattare. Per questa ragione è impegno del corpo docente preparare con cura l ora di lezione, aggiornare la propria preparazione, curare quegli aspetti inerenti l interdisciplinarietà che agevolano nei ragazzi l esperienza dell unitarietà dell imparare, senza la frammentazione che caratterizza il loro mondo. Pertanto la lezione è: - un avvenimento quotidiano, in quanto si costruisce nel rapporto tra un maestro e un discepolo che si mettono alla prova di fronte alla scoperta di un dato nuovo della realtà. In un rapporto tutto dell alunno/a è implicato, ragione e affetto, intelligenza e libertà, e di tutta la persona l insegnante deve tenere conto per fornire tutte le condizioni perché possa accadere l imparare e il gusto di un lavoro; - un esperienza di conoscenza reale e non simulata: non si gioca a fare i tecnici di qualche materia e non si imparano abilità astratte; si mette alla prova un metodo di lavoro preciso e specifico in un contesto di lavoro reale, produttivo, verificato e valutato. b) L educatività delle discipline Italiano La produzione linguistica è l atto necessario attraverso cui l uomo comunica la coscienza di sé e della realtà intera. L educazione linguistica conduce lo studente a scoprire negli altri e in sé questa dinamica della ragione e a riflettere sulle motivazioni che la animano e le forme che assume. Egli incontra la parola nella sua natura di segno 7

attraverso cui l uomo attribuisce il nome alle cose, affermandone quindi il significato. Ogni lettura diventa quindi la possibilità per incontrare l altro nel livello più personale, quello in cui l altro afferma il senso della realtà e di se stesso. Inoltre l educazione linguistica matura nella persona la capacità di usare il linguaggio con maggiore coscienza e proprietà per raccontare sé e la propria esperienza, attingendo anche al patrimonio culturale tramandato da chi ci ha preceduto. Dalla prima alla terza i ragazzi incontrano l esperienza umana di grandi autori scelti in base alla loro classicità, bellezza e adeguatezza all età accostati tramite la lettura integrale delle loro opere, in un percorso basato sui generi letterari. Dalla fiaba al testo autobiografico, dal racconto fantastico al genere giallo, passando per i romanzi d avventura, l epica, la poesia (e altri generi ancora), i ragazzi sono accompagnati alla comprensione e al paragone con testi che presentano un esperienza umana e una forma linguistica via via sempre più complessa. La lettura delle opere letterarie è punto di partenza per il lavoro sulle quattro competenze dell italiano (ascoltare, parlare, leggere, scrivere), anch esse affrontate con un percorso graduale nei tre anni (ad esempio, per la scrittura, si passa dal riassunto di una fiaba, in prima, alla relazione su un intero romanzo, in terza). Tale lavoro intende maturare nella persona la capacità di usare il linguaggio con maggiore coscienza e proprietà per raccontare sé e la propria esperienza. La riflessione sulla lingua (grammatica) ha come oggetto lo studio delle lingua italiana, per raggiungere una sempre maggior correttezza comunicativa e potenziare le categorie del ragionamento e del pensiero. Storia Finalità della materia è la conoscenza dell attività degli uomini nel tempo, così come è stata ricostruita attraverso la ricerca critica attuata dagli storici sulle fonti di diverso genere che dal passato più o meno lontano sono giunte fino a noi. Oggetto della disciplina sono quindi conoscenze che riguardano il passato, che tuttavia rispondono ad un interesse attuale nella persona: la conoscenza di sé entro il proprio presente. La storia, infatti, mostrando l agire degli uomini, permette d sviluppare la conoscenza dell uomo in quanto tale, delle sue possibilità in quanto essere razionale e dei suoi limiti di fronte ad una realtà sempre complessa. Nei tre anni di corso è considerata con particolare attenzione la storia della civiltà occidentale e dell Europa cristiana, proposta attraverso la narrazione dei fatti più significativi e l incontro con i protagonisti, anche attraverso la lettura di documenti e le visite guidate a luoghi, monumenti, musei. 8

Geografia Scopo della materia è studiare le relazioni che si stabiliscono tra gli aspetti naturali e quelli umani di un determinato territorio, per fornire una descrizione e una spiegazione. Nei tre anni di corso sono presi in oggetto sia l Europa che gli altri continenti, con una particolare attenzione a destare la curiosità dei ragazzi e ad aprirli all attualità, sfruttando sia gli strumenti tradizionali (carte, tabelle, dati statistici..) che quelli più moderni (internet, dvd ) e affrontando lavori di approfondimento in collaborazione con gli insegnanti di altre discipline (storia, lingue straniere). Inglese La lingua inglese è essenzialmente uno strumento di comunicazione che rende accessibile una cultura sovranazionale, consentendo di partecipare attivamente a situazioni di relazioni interpersonali con persone di altre nazionalità e di fruire di strumenti e tecnologie proprie della comunicazione globale. Il lavoro disciplinare, quindi, si basa sulla possibilità di fare esperienza, imparando ad interagire in lingua straniera con gli insegnanti (titolari e docente madrelingua 1 ora alla settimana) e con i propri compagni nelle situazioni comunicative quotidiane. Anche l utilizzo del Clil, cioè quella metodologia didattica che prevede l insegnamento di una disciplina in lingua straniera veicolare, cosicché una seconda lingua venga utilizzata per insegnare e imparare sia lingua che contenuti, fa sì che il contatto con la realtà straniera venga realizzato con un criterio di realtà. In questo ambito nasce la curiosità che stimola l esigenza di conoscere una realtà più ampia e, perciò, di possedere strumenti di comunicazione verbale e scritta, diretta o mediata, sempre più efficaci e completi. Questi obiettivi vengono raggiunti anche attraverso l utilizzo di strumenti multimediali (video, internet, piattaforme multimediali ) Rispetto a ciò, viene privilegiata un esposizione costante e diversificata della lingua che permetta lo sviluppo armonico delle abilità ricettive e produttive (Listening, Speaking, Reading e Writing). L incontro con la letteratura anglofona, l esperienza di vacanze-studio all estero e la possibilità di ottenere una certificazione che attesti la conoscenza della lingua a livello internazionale, costituiscono poi un momento di apertura e paragone personali con realtà diverse. Spagnolo La lingua spagnola si inserisce all interno dell educazione linguistica e ne condivide i medesimi obiettivi formativi. Essa offre la possibilità di 9

poter comunicare con un più ampio numero di persone e di conoscere e confrontarsi con una cultura europea molto vicina a quella italiana e con le culture extra-europee del mondo latino-americano. Dal punto di vista metodologico l apprendimento linguistico punta l attenzione su un atteggiamento di apertura al dato di realtà di questa lingua neolatina come capacità di osservazione e ascolto e quindi, come obbedienza alla sua specificità. Anche in questo caso, seppur in misura inferiore, vengono realizzate esperienze di Clil. Scienze matematiche L insegnamento e l apprendimento della matematica sono da intendersi come conoscenza della realtà negli aspetti quantitativi e di relazione tra i suoi elementi, attraverso lo sviluppo di strumenti concettuali, di un linguaggio specifico e attraverso l utilizzo di simboli. L affronto della realtà dal punto di vista dell insegnamento della matematica educa all astrazione attraverso il rigore e l inequivocabilità dei termini, al ragionamento induttivo e deduttivo nei momenti dell analisi e della sintesi. In particolare ci si preoccupa di educare alla razionalità nella rappresentazione, nella comunicazione e nella deduzione logica, favorendo lo sviluppo delle capacità creative, di progettazione e di immaginazione nei momenti di osservazione-descrizione, di operatività e di ricerca. Scienze chimiche, fisiche e naturali L insegnamento delle scienze chimiche, fisiche e naturali si propone di condurre ad una conoscenza della natura e dell ambiente umano, attraverso la formazione di una mentalità scientifica. Lo studio delle scienze sperimentali è finalizzato a formare l abitudine ad assumere una posizione di domanda e di stupore di fronte alla realtà naturale, riconosciuta come un dato oggettivo ; a far prendere coscienza della sua ricchezza ed armonia scoprendola nei suoi continui cambiamenti e cogliendone i significati più profondi. Obiettivo qualificante del processo educativo è l acquisizione del metodo scientifico quale metodo rigorosamente razionale di conoscenza. Questo avviene a partire dall esperienza concreta, dall osservazione e riflessione su di essa formulando delle ipotesi, cercando di cogliere ciò che è fondamentale e verificandolo mediante degli esperimenti, considerando criticamente le informazioni per arrivare alla formalizzazione delle leggi e/o alla classificazione dei fenomeni o degli esseri viventi osservati. 10

Arte e immagine Finalità della disciplina è l educazione dello sguardo che serve per riconoscere il Bello e, quindi, il Vero e che schiude l uomo al mondo. Per vedere si pensa, ci si relaziona con l altro, si muovono emozioni ed affetti, tutto il corpo è chiamato ad agire, tutto l essere umano si impegna nella propria completezza. Soprattutto oggi, dove è sempre più pregnante una marcata propensione scientifica, l educazione artistica contribuisce alla formazione umana maturando le capacità di comunicare, chiarire ed esprimere il proprio mondo interiore mediante i linguaggi propri della figurazione. L incontro con l arte e gli artisti poi è un punto fondamentale nel percorso educativo del/la ragazzo/a: conoscere l arte è conoscere l uomo, la cultura, gli ideali e la bellezza. È una modalità privilegiata per comprendere che il bisogno di esprimersi è comune a tutti. Si utilizza anche il supporto informatico per approfondire ed esporre argomenti specifici, come le relazioni sulle uscite didattiche e le letture delle opere d arte. Tecnologia Caratteristica fondamentale della Tecnologia è mettere in atto una forma di conoscenza originale, diversa e complementare a quella prodotta dallo studio teorico. La materia offre la possibilità di conoscere la realtà facendo esperienza diretta con la concretezza delle cose; attraverso la manipolazione e la progettualità, i ragazzi incontrano l esperienza del lavoro: le mani insieme al pensiero possono trasformare materiali in cose significative e il lavoro ben fatto reca una gioia particolare ai ragazzi, quella di vedere le proprie capacità in azione. Gli allievi saranno condotti a fare delle esperienze: questo non vuol dire provare a fare un po di tutto, ma incontrare, disegnare, progettare, costruire fino a scoprire le regole e il senso che sottendono l esperienza che si sta facendo. I ragazzi faranno esperienza in quanto l insegnante li introdurrà non alla disciplina dell educazione tecnica, ma alla realtà attraverso la disciplina. Nell impatto con la realtà i ragazzi scoprono le dimensioni della fatica e, senza la presenza dell adulto che li sostiene, rinuncerebbero presto al desiderio di costruire e completare il lavoro; seguendo l insegnante, invece, imparano a seguire un metodo indicato. La proposta didattica mette in moto il desiderio di provare, accettando anche il rischio di sbagliare. Il rapporto con l insegnante passa attraverso gesti apparentemente banali ma antichi come l uomo: essi sono occasione per aprire uno spazio di domanda, di aiuto, di conferma, di accettazione dell errore come condizione normale ed utile allo scopo. 11

Si utilizza anche il supporto informatico per creare una presentazione di specifici lavori. Informatica La multimedialità si presenta come un diverso metodo di conoscenza della realtà. Questo metodo richiede allo studente capacità di sintesi degli argomenti affrontati e ne favorisce una visione d insieme. Ad esempio, la produzione di un ipertesto favorisce l apprendimento perché ha una struttura analoga all organizzazione delle conoscenze della mente umana; l uso di Power Point per la presentazione di argomenti di studio aiuta i ragazzi a chiarire a se stessi i nessi portanti dei diversi argomenti e, perciò, favorisce la sintesi. Questo strumento può risultare un accesso facilitato all apprendimento per chi incontra difficoltà col solo utilizzo dei metodi tradizionali. Il metodo seguito nel corso del triennio sarà finalizzato a raggiungere gli obiettivi contenuti nelle Indicazioni Nazionali del Ministero all interno del percorso della varie materie. Educazione Musicale Finalità della materia è innanzitutto promuovere in ciascun alunno/a la consapevolezza del fatto musicale come linguaggio capace di esprimere la propria esperienza umana e di incontrare quella di altri uomini di epoche storiche e culture differenti. Durante tutto il percorso, il/la ragazzo/a sarà guidato/a alla conquista di un atteggiamento di curiosità, attenzione ed interesse nei confronti del messaggio sonoro, condizione indispensabile perché sia sempre viva la motivazione alla ricerca e all intervento personale nel lavoro comune. Punti fondamentali dal lavoro saranno la pratica corale e strumentale attraverso la quale poter individuare e sperimentare gli elementi stessi del linguaggio, approfondirne gli aspetti e utilizzarli in modo creativo e l educazione all ascolto che porti a cogliere nella realtà sonora proposta strutture e mezzi espressivi e quindi contenuti e significati da essi veicolati. Scienze motorie La personalità umana e il suo pieno ed equilibrato sviluppo sono strettamente connessi ad un corretto ed armonico sviluppo del corpo. Pertanto la disciplina delle scienze motorie è educazione della personalità nella complessità dei suoi aspetti. Questa disciplina, infatti, offre al/la ragazzo/a la possibilità di percepire sé e la realtà attraverso la scoperta della possibilità e dei limiti propri ed altrui e di avvertire la fatica come elemento 12

indispensabile per raggiungere uno scopo. Nello stesso tempo offre una grossa esperienza di accoglienza e di disponibilità, di accettazione e collaborazione con gli altri. Religione L ora di religione è per i ragazzi di questa età l occasione per incontrare la positività della vita, dare un nome ai desideri di bellezza e verità che essi sentono sorgere. Cristo, riconosciuto nella quotidianità dell esistenza, viene proposto come la presenza che dà significato a tutta la vita e la rende più adeguata al destino per cui è fatta. I ragazzi sono educati a confrontarsi con tale proposta, trovando per sé le ragioni di quella fede trasmessa loro dalla famiglia o incontrata in altre realtà. Così diventano capaci di comunicarla. Secondo la triennale scansione i ragazzi incontreranno le attese degli uomini e il senso religioso, la figura di Cristo, la Chiesa suo prolungamento nella storia ed infine il rapporto del cristiano con il mondo. 13

c) Integrazione degli alunni in situazione di handicap Il punto di partenza è un rapporto chiaro con la famiglia, una sorta di protocollo d intesa in cui la scuola chiarisce il proprio scopo e verifica le attese della famiglia. L obiettivo educativo è aiutare il ragazzo in difficoltà a prendere iniziativa, a guardare la realtà come luogo in cui poter domandare la soddisfazione del proprio bisogno. Il lavoro didattico non è addestramento, non è ripetizione di acquisizioni meccaniche, ma è attesa paziente perché accada qualcosa di nuovo nella realtà del soggetto, perché l imparare sia percepito come un vantaggio reale, non fittizio. Il metodo di intervento si basa sul rapporto del ragazzo con gli educatori, cioè gli insegnanti del Consiglio di Classe e l insegnante di sostegno/assistente educativo, in quanto un bisogno - e anche la sua possibilità di soddisfazione - emergono all interno di un rapporto. L ambiente in cui questo può accadere non è innanzitutto la relazione uno a uno ma la classe, perché lì il soggetto fa esperienza che il bisogno è una dimensione comune, del più bravo come del più lento. All interno del rapporto gli educatori mettono in atto l osservazione per poter vedere ogni piccola scintilla di iniziativa, sostenerla ed alimentarla. Da questa osservazione, e dal giudizio che ne consegue, il Consiglio di Classe imposta il piano educativo didattico individualizzato (P.E.I.) curando l attuazione di strumenti adeguati al bisogno. Come essenziale collaboratore all attuazione di questi obiettivi si situa la presenza dell insegnante di sostegno. Sua funzione è tradurre secondo modalità operative adeguate al bisogno gli obiettivi didattici pensati dall insegnante di classe per l alunno/a. d) Successo formativo ovvero le attività di recupero È necessario che il recupero sia considerato fattore fondamentale dal Consiglio di Classe, che sia pensato per la persona, e non come ennesima ripetizione di un concetto, e che si attivino le indispensabili condizioni organizzative. Obiettivo L obiettivo primario non è colmare delle lacune per portare tutti sulla stessa linea di partenza ma è piuttosto offrire all alunno/a un rapporto perché possa ritrovare o trovare la stima di sé, del proprio lavoro, l energia per impiegare il tempo della scuola e dello studio. 14

Metodo L insegnante pone attenzione alla modalità di lavoro per cogliere e sostenere una possibilità positiva di conoscenza e non innanzitutto per cogliere il limite, ciò che l alunno/a non sa fare. Il Consiglio di Classe decide il campo di intervento, perché il recupero deve avere uno scopo ben definito (metodo, contenuti..) Nel caso si avvalga di collaboratori esterni si impegna a mantenere uno stretto rapporto con chi attua il lavoro di recupero. La famiglia va informata e coinvolta in una collaborazione, anche perché il recupero può comportare un impegno economico. Modalità di intervento Diverse sono le modalità di lavoro previste: - Gruppi di studio assistito pomeridiano con i docenti del consiglio di classe per rispondere a difficoltà di tipo organizzativo o di scarsa volontà - Tutor (che lavora in collaborazione con la scuola) che risponda a difficoltà di tipo cognitivo in un rapporto individualizzato - Gruppi per la ripresa di argomenti non assimilati emersi in una verifica o interrogazione tenuti dall insegnante curriculare - Presa di contatto continuativa con le persone che seguono taluni alunni nei compiti a casa, su iniziativa della famiglia - Lavoro estivo con eventuale verifica nella prima settimana di settembre Queste modalità sono decise dal Collegio Docenti. Verifica La valutazione di quanto ciascun alunno/a abbia recuperato nell ambito della disciplina e della stima del proprio lavoro viene attuata dai rispettivi Consigli di Classe con un progressivo adattamento degli strumenti. Particolare attenzione, all interno di questi percorsi individualizzati, è riservata ai disturbi dell apprendimento (dislessia, disgrafia...). Un esperienza ormai pluriennale in questo campo ha permesso di costituire una banca dati (file audio, mappe concettuali, schemi riassuntivi), utile come base per seguire ogni ragazzo/a in un percorso realmente personalizzato, e di utilizzare quotidianamente strumenti multimediali e software specifici. Oltre a ciò stanno nascendo collaborazione significativa con Enti specializzati. 15

e) Progetti curricolari Accoglienza L accoglienza dei ragazzi che affrontano la prima media ha origine molto prima del primo giorno di scuola. La Preside, infatti, ha cura di incontrare i genitori dei nuovi alunni per preparare il passaggio tra elementari e medie in modo attento alle esigenze di ogni singolo/a ragazzo/a. In molti casi la Preside incontra anche gli insegnanti della scuola elementare. Nella primavera precedente all inizio della classe prima la Preside e alcuni docenti incontrano gli studenti per un momento di accoglienza e di test di ingresso. Il primo giorno di scuola, poi, è esclusivamente dedicato alle classi prime: in un incontro iniziale, alla presenza dei genitori, la Preside propone, utilizzando strumenti adeguati all età dei ragazzi, un punto di lavoro che introduce i ragazzi al nuovo metodo che li accompagnerà nell avventura della conoscenza durante i tre anni della scuola media. Poi i ragazzi vengono accompagnati nelle classi per un ora di lezione che vede la compresenza di diversi insegnanti. Lo spunto del primo giorno accompagna i ragazzi durante tutto il lavoro dell anno; un esperienza particolarmente significativa all interno di questo percorso è quella dell uscita di due giorni, che ha luogo nelle prime settimane di scuola: in quest occasione i ragazzi vengono invitati a mettere alla prova in modo più evidente, in un lavoro di osservazione della realtà secondo diversi punti di vista, il metodo che hanno cominciato ad apprendere in classe, verificandone l efficacia. L esperienza di questa uscita costituisce anche un utile momento di convivenza tra ragazzi che si conoscono da poco tempo. Durante i primi giorni è anche cura degli insegnanti, attraverso adeguate prove, valutare la preparazione dei ragazzi in modo da verificare il proprio piano di lavoro e quello del Consiglio di Classe. Orientamento Crescere accorgendosi di crescere è la traiettoria del cammino orientativo del triennio. Nei primi due anni l orientamento è inteso come possibilità di approfondire la conoscenza di sé, di valorizzare le proprie capacità nei diversi ambiti disciplinari. Alla fine del secondo anno e all inizio del terzo si approfondiscono queste tematiche per arrivare alla scelta della scuola superiore. La descrizione che segue sottolinea i punti ritenuti fondamentali e qualificanti a questo proposito dal Collegio docenti. 16

- I criteri La scelta della scuola superiore è anticipata nei tempi per motivi burocratici ma non si può ignorare che il/la ragazzo/a deve compiere ancora tutto il cammino del terzo anno. Perciò è importante aiutarlo innanzitutto a vivere il presente, ad impegnarsi nello studio e nella preparazione all esame di stato, senza fughe in avanti. Questo è il primo criterio per una scelta realista e responsabile. - Gli strumenti Il lavoro di orientamento coinvolge in prima persona i genitori e gli insegnanti, in quanto rappresentano il primo sguardo di realismo sui ragazzi, che può aiutarli a leggere i segni per una decisione individuando capacità, interessi, sicurezze e difficoltà emerse nelle varie discipline. Per questo il Collegio docenti ha scelto strumenti che aiutino sia i ragazzi che i loro genitori in questo cammino. Per i ragazzi: - scelta di un insegnante tutor che, in incontri periodici, aiuti i ragazzi a verificare il proprio lavoro, segnalando spunti positivi e da correggere, cosicché essi possano, rendendosi conto dei propri talenti, fare una scelta ragionevole e motivata; - lettura di brani autobiografici che aiutino a percepire che possono cominciare ad operare delle scelte partendo da uno sguardo su di sé che scopra le proprie attitudini, la propria capacità di impegno, il proprio desiderio di felicità come criteri di verifica; - incontro con adulti seriamente impegnati con la loro professione: questo incontro dà ai ragazzi, da un lato, la possibilità di venire a conoscenza almeno di una parte del mondo del lavoro e, dall altro, di vedere persone che si sono implicate fino in fondo con le indicazioni che la vita ha offerto loro, arrivando a realizzare una possibilità positiva per sé; - conoscenza delle diverse Scuole Superiori tramite incontri con studenti ed insegnanti; - possibilità di uno stage nel liceo scientifico del nostro Istituto. Per i genitori: - incontri con insegnanti delle diverse Scuole Superiori in momenti diversi da quelli dei ragazzi; - incontri con persone a diverso titolo esperte nell affrontare le problematiche che si incontrano in questo momento di passaggio. Attività sportiva La scuola attribuisce allo sport una particolare rilevanza che si esprime non solo durante le ore di educazione fisica, ma anche nella partecipazione ad eventuali manifestazioni sportive organizzate sul 17

territorio e alla marcia non competitiva delle Scuole cattoliche Andemm al Domm. Allo sport è, inoltre, dedicata un intera giornata scolastica, durante la quale tutti i ragazzi sono impegnati in diverse discipline già affrontate durante la programmazione dell anno, sotto la guida degli insegnanti di scienze motorie. Uscite e viaggi Le visite d istruzione sono progettate quali gesti significativi di incontro con la realtà e di esperienza didattica privilegiata. Le uscite sul territorio, che hanno la durata di una mattinata o di un intera giornata, hanno come meta luoghi legati agli argomenti di studio per le caratteristiche del territorio (scienze- geografia- ed. tecnica) o per la presenza di musei o mostre (arte ed. musicale storia scienze ed. tecnica). Inoltre si partecipa ad eventi teatrali inerenti al programma, anche in lingua straniera. I viaggi d istruzione hanno la durata di due o più giorni. Il primo anno il viaggio ha luogo nel primo mese di scuola ed ha lo scopo di favorire la conoscenza reciproca e l attuazione di un lavoro interdisciplinare che abbia come punto di partenza l osservazione della realtà secondo aspetti diversi e come scopo la verifica di un metodo di lavoro proposto dagli insegnanti. Il secondo ed il terzo le mete sono scelte per la loro importanza storica, scientifica, artistica e letteraria ed il programma è costruito proprio per permettere un incontro con testimonianze in tal senso. Grande rilevanza viene data alla selezione delle opere da incontrare in quanto l intensità dell esperienza compiuta permane nella memoria solo se è adeguata all energia ricettiva dei ragazzi. f) Laboratori Laboratorio informatico. Il laboratorio di informatica, usabile anche come laboratorio linguistico, è dotato di 30 computer in rete fra loro (intranet) e collegati alla rete internet, di server e di stampante laser a colori. Aula di arte, tecnologia e scienze. Le materie di Arte e Immagine, di Tecnologia e di scienze hanno un aula appositamente destinata e attrezzata. L aula è dotata di tavoli da lavoro adatti ai lavori di laboratorio, attrezzature varie necessarie allo svolgimento dei lavori, strumenti per l osservazione scientifica, armadi, scaffalature e ripostigli per la conservazione dei lavori e delle attrezzature e lavabo. 18

Ambienti e attrezzature sportive La materia di Scienze Motorie dispone delle attrezzature d istituto. La palestra è dotata di attrezzature necessarie alle attività ginniche, oltre che di canestri per la pallacanestro e della rete per la pallavolo. Aula magna All ultimo piano dell edificio è stata recentemente allestita un aula magna dotata di impianto fisso di videoproiezione. 3. La valutazione a) La valutazione del processo formativo La valutazione è momento fondamentale del processo formativo e di apprendimento del/la ragazzo/a. Valutare, infatti, significa attribuire valore ad una cosa, di qualsiasi tipo essa sia, e, per un/una ragazzo/a impegnato/a in un vero e proprio lavoro con le diverse discipline, è importante poter dare un valore al risultato ottenuto, anche perché tale valutazione ha la funzione di verifica dell apprendimento del metodo messo in atto. Che cosa valorizza, a che cosa dà valore l insegnante? All iniziativa dell alunno/a, a ciò che sa e al modo in cui utilizza le conoscenze, consapevole del loro scopo, riconoscendo i dati e collocandoli nel giusto contesto. b) Strumenti e momenti della valutazione La valutazione si attua attraverso alcuni passaggi: - il/la ragazzo/a affronta una prova (compito, verifica, interrogazione orale..) in cui l insegnante ha la preoccupazione che l obiettivo sia chiaro, la domanda sia curata, passando dal semplice al complesso, dal noto al nuovo, in un campo adeguato alle capacità e all esperienza dei ragazzi; - i risultati vengono letti da parte dell insegnante che deve tener conto di tutto il percorso del lavoro: come è stata letta la domanda, di che tipo è l errore, quale linguaggio è stato usato. Questa lettura non avviene sempre al termine della prova: nell area delle educazioni, ad esempio,ma non solo, la valutazione avviene anche durante l esecuzione del lavoro, ed è un importante momento di acquisizione del metodo di studio. - Da ultimo c è il momento dell attribuzione della valutazione: alla diagnosi (necessità di dare un giudizio sintetico secondo la scala di 19

voti comunemente usata) segue la terapia (indicazioni per la correzione, comprensione del tipo di errore). E importante anche educare i ragazzi all autovalutazione: essa non costituisce un momento sostitutivo della valutazione del docente (di cui l alunno ha bisogno) ma è un occasione in cui il ragazzo ritorna sulla propria opera e prende consapevolezza e lavora sul proprio errore. In questo senso è importante anche il modo in cui l insegnante imposta il lavoro di correzione: esso deve favorire una reale ripresa del compito, che parta da domande, non da risposte già fornite, e che sia qualitativamente mirata. La valutazione ha un suo linguaggio e dei momenti precisi in cui viene comunicata: - essa è un giudizio e quindi si esprime attraverso un voto sintetico numerico a cui può seguire un giudizio analitico espresso con linguaggio semplice e diretto all alunno in cui vengono indicati i passi di lavoro necessari per la ripresa degli errori; - i momenti della sua comunicazione sono diversi (interrogazione, consegna verifiche, pagelle ), diversi sono i destinatari e perciò i tempi; in particolare il Collegio Docenti ha finora scelto una scansione ravvicinata (trimestre/ pentamestre con valutazione intermedia) di consegna del documento di valutazione; - la valutazione è personale e interessa particolarmente la famiglia; per questo le verifiche scritte vengono inviate a casa perché possano essere viste e discusse eventualmente con i figli. Va sottolineato, inoltre che non sono oggetto di verifica solo l interrogazione, la verifica, il compito, ma anche la qualità dell adesione al lavoro comune. La verifica e la valutazione della proposta educativa e didattica della scuola e delle singole classi si attua innanzi tutto a livello collegiale (Collegio Docenti, Consigli di classe, Assemblee con i genitori, Consiglio di Istituto) attraverso un attenta lettura della situazione della classe che metta in evidenza il livello di socializzazione e di integrazione degli alunni, il rapporto con l adulto, i livelli di partenza, i processi di apprendimento e lo sviluppo delle abilità di ogni singolo alunno rilevati personalmente da ciascun insegnante e offerti alla riflessione di tutti i docenti nell ambito dei momenti comuni. Tale confronto, basato su una lettura il più possibile realistica e oggettiva della situazione, consente di individuare di volta in volta, in maniera flessibile e corrispondente alla situazione degli alunni, gli interventi più opportuni e le strategie ritenute più adeguate alle necessità e al potenziamento di ciascuno. Nella valutazione del percorso educativo e didattico sono coinvolti anche i genitori, attraverso la partecipazione periodica alle assemblee di classe. 20

c) Linguaggio della valutazione Griglia dei voti Rispetto alle verifiche (scritte/orali) 4- L alunno non sa come muoversi all interno della prova affrontata e non ha raggiunto gli obiettivi minimi. Il lavoro personale è assolutamente inadeguato; la comprensione non è sufficiente. 5- Ha raggiunto solo parzialmente gli obiettivi minimi della prova. Ci sono lacune significative nel metodo di lavoro e/o nella comprensione dei contenuti affrontati. 6- Ha raggiunto gli obiettivi minimi della prova. All interno della prova si muove in modo incerto, il metodo di studio risulta ancora fragile. 7- Ha raggiunto gli obiettivi essenziali della prova con discreta sicurezza ed ha risposto alle richieste in modo pertinente. Ha mostrato di essersi impadronito dei contenuti in modo semplice e corretto, l esposizione è abbastanza chiara. 8- Ha prodotto una prova che dimostra un possesso sicuro della maggior parte dei contenuti, che sono stati adeguatamente compresi. L esposizione è sostanzialmente ordinata e organica, l uso del linguaggio specifico è corretto. 9- Ha prodotto una prova che mette in evidenza una comprensione completa, sicura e personale di tutti gli argomenti, con solo qualche lieve imprecisione. Il linguaggio specifico è usato in modo appropriato. 10- Ha prodotto una prova che mette in evidenza una rielaborazione organica, completa, sicura e personale di tutti gli argomenti. Il linguaggio specifico è usato in modo appropriato. Valutazione finale 4- La comprensione degli argomenti trattati è gravemente lacunosa, e l alunno non sa come muoversi all interno della disciplina. Il lavoro personale è assolutamente inadeguato; le lezioni sono seguite in modo inefficace. 21

5- L impegno non è costante e l alunno non ha raggiunto gli obiettivi essenziali della disciplina. Ci sono lacune significative nel metodo di lavoro e/o nella comprensione dei contenuti. 6- Ha raggiunto gli obiettivi minimi della disciplina. Il metodo di lavoro risulta ancora fragile e i contenuti sono appresi in modo superficiale. 7- Ha raggiunto gli obiettivi essenziali della disciplina con discreta sicurezza; l acquisizione dei contenuti è semplice e corretta. L esposizione è abbastanza chiara. 8- Conosce i contenuti della disciplina in modo abbastanza approfondito e si muove all interno di essa con sicurezza. L uso del linguaggio specifico è corretto. 9- Ha raggiunto una comprensione completa, sicura e personale di quasi tutti gli argomenti. Il linguaggio specifico è usato in modo appropriato. 10- Ha raggiunto una rielaborazione organica, completa, sicura e personale di quasi tutti gli argomenti. Il linguaggio specifico è usato in modo appropriato. Comportamento Gli indicatori tenuti in considerazione sono: Richiami disciplinari Comportamento Rispetto delle regole di convivenza Rispetto nell utilizzo degli oggetti e dell ambiente Partecipazione alle lezioni Le nuove indicazioni ministeriali collocano al 5 l insufficienza che porta alla bocciatura; il nostro collegio docenti ha deciso che - 6 e 7 sono voti che descrivono una situazione molto grave; - il voto 8 è indice di una situazione ancora problematica; - il 9 e il 10 descrivono situazioni positive, con diverse sfumature di partecipazione costruttiva alla vita della scuola. 22

Giudizio globale Il Collegio Docenti ha deciso, per quanto l indicazione ministeriale non lo prescrivesse come obbligatorio, di allegare al documento di valutazione trimestrale anche un breve documento interno che sostituisce il giudizio globale precedentemente presente. Tale allegato indica, in particolar modo, i passi di lavoro condivisi da famiglia e consiglio di classe per rendere sempre più efficace e gratificante il percorso scolastico di un alunno/a. d) Autovalutazione dell istituto e dei docenti Il lavoro negli organi collegiali precedentemente elencati (con l aggiunta del Consiglio di Amministrazione) costituisce inoltre, per ciascun insegnante, per il collegio, per la Presidenza, il Rettore e per il gestore un momento di autovalutazione della propria attività in quanto consente di verificare, attraverso la risposta degli alunni, l efficacia della propria proposta formativa e del proprio metodo di insegnamento e di apportarvi eventuali modifiche e miglioramenti. I docenti di ogni materia hanno, come luogo di verifica della programmazione e di riorganizzazione dei percorsi didattici, le riunioni di dipartimento. Rispetto ad ogni singolo progetto sono stati individuati dei criteri di valutazione specifici in itinere e finali per stabilirne la validità e l efficacia. Ogni progetto ha un responsabile che si fa carico della sua formulazione e della sua valutazione, insieme al Consiglio di Classe che ne verifica l adeguatezza in ciascuna classe. Al termine del progetto, il responsabile relaziona al Collegio docenti in merito ai risultati del lavoro svolto per deciderne l eventuale riproposizione. L Open Day costituisce un particolare momento di verifica dell efficacia della proposta educativa e didattica della scuola e della sua capacità di valorizzazione e di comunicazione del percorso compiuto, in quanto la modalità del lavoro e i suoi risultati sono mostrati ai genitori e ai potenziali utenti ed offerti al loro giudizio. La scuola inoltre partecipa alle prove Invalsi di valutazione degli apprendimenti. Qui sotto riportiamo gli esiti in percentuale dell ultima prova in relazione alla media della Regione Lombardia e alla media nazionale: Italiano Matematica Scuola Frassati 78,4 60,5 Lombardia 64,5 55,7 ITALIA 60,3 51,0 23

A livello di aree disciplinari, la scuola partecipa alle gare nazionali di matematica Kangarou e nell anno in corso sia una selezione degli alunni delle diverse classi sia un singolo alunno ha avuto accesso alle semifinali nazionali. La certificazione europea in lingua inglese ha fatto registrare la totalità dei risultati positivi dei partecipanti con il livello A2. Inoltre circa la metà dei ragazzi ha riportato il giudizio di merito con un punteggio al limite del livello superiore del framework europeo. Tutor per giovani insegnanti Esiste una struttura di sostegno agli insegnanti che incominciano la loro attività professionale presso l Istituto da parte della Preside e di docenti con esperienza pluriennale per favorire il loro rapido inserimento nella tradizione culturale ed educativa dell istituto, con indubbi benefici sul piano della qualità professionale e del lavoro scolastico. Aggiornamento La necessità di un approfondimento dell offerta formativa e di una risposta puntuale ai bisogni e alle domande che emergono dalla pratica scolastica, richiede un costante impegno da parte dei docenti nell individuare gli ambiti e gli oggetti dell aggiornamento. L ambito privilegiato per questo lavoro di riflessione è costituito da un insieme di enti, fondazioni e associazioni che, condividendo il comune ideale culturale ed educativo, offrono momenti ed opportunità di formazione. La forma di tale aggiornamento prevede sia la partecipazione a convegni e a corsi che hanno come contenuti rilevanti l intero iter formativo del ragazzo, sia lavori seminariali con i docenti dei diversi ordini scolastici su contenuti, metodi e attività relativi agli ambiti disciplinari. e) Sistema qualità Il Consiglio di Amministrazione della scuola, rilevate le esigenze sopra citate, si è quindi attivato per individuare possibili risposte: la più idonea è apparsa quella del Sistema di Gestione per la Qualità. Dal 2006 la Cooperativa è certificata UNI EN ISO 9001 da parte di CertiQuality. Da tale data si è quindi creato un gruppo di Direzione del Sistema Qualità. La Direzione valuta con regolarità le prestazioni del Sistema di Gestione, attraverso la sintesi predisposta dal rappresentante della Direzione in collaborazione con il Responsabile Audit e aggiorna 24

conseguentemente la politica e gli obiettivi per la qualità nell ambito di riunioni periodiche di riesame. La definizione della politica e la pianificazione sono effettuate coerentemente con le scelte di pianificazione dell offerta formativa contenute nel POF. La Direzione, tenendo conto delle decisioni assunte dagli Organi Collegiali, delle disposizioni legislative e contrattuali, coordina i seguenti processi di gestione del sistema e delle risorse: pianificazione dell offerta formativa e delle risorse economiche necessarie; comunicazioni con l esterno e all interno dell Istituto; gestione del personale, delle strutture e degli ambienti in cui si svolgono i servizi didattici e di segreteria, delle attrezzature necessarie al funzionamento delle attività didattiche e di segreteria. 4. Struttura organizzativa-gestionale della scuola Ente gestore Cooperativa Sociale Pier Giorgio Frassati s.r.l. Organi Collegiali - Consiglio del Rettore: momento di lavoro comune tra i dirigenti scolastici dei tre ordini di scuola presenti nell istituto insieme al rettore, in cui vengono affrontati e condivisi problemi e scelte che riguardano l impostazione educativo- didattica della scuola - Consiglio di Presidenza : momento di lavoro tra i dirigenti dei tre ordini di scuola presenti nell istituto, il Rettore e membri del Consiglio di Amministrazione, in cui si discute sull impostazione generale dell opera. -Collegio Docenti: momento di coordinamento e di verifica dell esperienza educativa e didattica della scuola. -Consiglio Coordinatori: rende omogeneo e efficace il lavoro dei coordinatori e dei consigli di classe. -Consiglio di Classe: declina la progettualità educativa del Collegio in modo che corrisponda alle reali capacità intellettive ed umane degli alunni delle singole classi. Ogni Consiglio individua al suo interno un coordinatore, che faciliti il lavoro comune. Convoca l assemblea di classe in collaborazione con i rappresentanti dei genitori. 25