PIANO STRATEGICO «BANCA START UP»



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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FOGGIA Dipartimento di Economia Cattedra Strategia e Organizzazione degli Intermediari Finanziari Prof. Stefano Dell Atti Relazione di Tommaso Gozzetti Presidente di Imprebanca Roma Professore a contratto Università di Foggia Foggia, 28 novembre 2012 1

PREMESSA: - È NECESSARIO DISTINGUERE I DUE TIPI DI PIANO STRATEGIO DI UNA BANCA: 1. BANCAINFASEDI«STARTUP» 2. BANCA CON«ATTIVITÀ CONSOLIDATA» 2

IL PIANO VIENE REDATTO CON GLI STESSI CRITERI E MODALITÀ DI FATTIBILITÀ: - SIA PER UNA BANCA IN FASE DI «START UP» - SIA PER QUELLA CON «ATTIVITÀ CONSOLIDATA» LA PROBABILITÀ DI SUCCESSO È ALEATORIA IN AMBI I CASI CON MAGGIORE MARGINI DI INSUCCESSO PER LE «START UP» 3

IL PIANO STRATEGICO CONDUCE AD UNA VISIONE DELLA BANCA NEL MEDIO PERIODO( dai tre ai cinque anni) 1. COMPLETA 2. OBIETTIVA 3. CRITICA 4

1. VISIONE COMPLETA - PATRIMONIALE - REDDITUALE - POLITICA DEI CREDITI - POLITICA COMMERCIALE - RISPETTO DEI COEFFICIENTI DI VIGILANZA - ESPANSIONE TERRITORILE - MEZZI FINANZIARI NECESSARI PER RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI - ECC. 5

RELATORE TOMMASO GOZZETTI UNIVERSITÀ STUDI FOGGIA FACOLTÀ DI ECONOMIA 2. VISIONE OBIETTIVA - CONFRONTO INTERNO E CREAZIONE DI GRUPPO OPERATIVO - CONFRONTO ESTERNO CON LE AZIENDE OPERANTI SUL MERCATO - RESPONSABILITÀ DEI DIRIGENTI DI SEGUIRE UN PERCORSO AZIENDALE 6

3. VISIONE CRITICA - VALUTAZIONE DEGLI OBIETTIVI STABILITI NEL PIANO CON L INDICAZIONE DELLE MOTIVAZIONI DELLE SINGOLE COMPONENTI. - CONFRONTO DI PERIODO TRA I DATI CONSUNTIVI E QUELLI DEL PIANO. - VALUTAZIONE DEGLI SCOSTAMENTI (OGGETTIVI O SOGGETTIVI). - RETTIFICHE AL PIANO. 7

RELATORE TOMMASO GOZZETTI UNIVERSITÀ STUDI FOGGIA FACOLTÀ DI ECONOMIA DIFFERENZA DEI DUE PIANI TRA UNA BANCA «START UP» E UNA «CONSOLIDATA» -PER IL PIANO DI UNA «START UP» 1. MANCANZA DEI DATI STORICI DELL ATTIVITÀ 2. NON CONOSCENZA DELLA CLIENTELA 3. SCARSO POTERE CONTRATTUALE 4. SCARSA SENSIBILITÀ DEI RICAVI CON LA CLIENTELA 8

(CONTINUA START UP DIFFERENZA) 5. LIMITATI SERVIZI RISPETTO ALLA CONCORRENZA 6. QUALITÀ DELLA CLIENTELA 7. CONTENUTA FIDUCIA DELLA CLIENTELA SUL NUOVO SOGGETTO FINANZIARIO 8. ELEVATE PERDITE NEI PRIMI ESERCIZI DI ATTIVITÀ BANCARIA PER I COSTI DI IMPIANTO E DI PARTENZA 9

RELATORE TOMMASO GOZZETTI UNIVERSITÀ STUDI FOGGIA FACOLTÀ DI ECONOMIA (CONTINUA START UP DIFFERENZA) 9. GRANDE DISPENDIO DI FORZE NELL ORGANIZZAZIONE DELLA BANCA E NELLA PREPARAZIONE DEL PERSONALE 10. ELEVATI ADEMPIMENTI SULLE NORMATIVE DI VIGILANZA TRASPARENZA ANTIRICICLAGGIO CONTROLLI ECC. ( SU QUESTO PUNTO SI PUÒ RICORRERE AI SERVICE ESTERNI, COMUNQUE CON ELEVATI COSTI) 11. PER L ELABORAZIONE DATI NON ESISTONO PARTICOLARI PROBLEMI(esistendo scelta service) 10

IL PROCESSO DEL PIANO 1. MISSIONE AMPIEZZA DELL ATTIVITÀ DELLA BANCA ED INDIVIDUAZIONE DEI SEGMENTI PRODOTTO-MERCATO-REDDITO 2. ANALISI DELL AMBIENTE ESTERNO INDIVIDUAZIONE DELLE OPPORTUNITÀ E DELLE MINACCE 3. ANALISI DELL AMBIENTE INTERNO DEFINIZIONE DEI PUNTI DI FORZA E DI DEBOLEZZA 11

4. DEFINIZIONE DEL POSIZIONAMENTO STRATEGICO DELLA BANCA 5. DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI: GLOBALI E FUNZIONALI 6. DEFINIZIONE DEI PROGRAMMI SPECIFICI 7. IMPLEMENTAZIONE ED ADEGUAMENTO PATRIMONIALE- RISORSE UMANE E FINANZIARIE 8. FORMULAZIONE DEI DATI 12

IL PIANO DI UNA «BANCA START UP» DEVE RICONDURSI AL PROGETTO ORIGINALE DELLA COSTITUZIONE DELLA BANCA STESSA. LE EVENTUALI VARIAZIONI, MODICHE ED INTEGRAZIONI APPORTATE AL PROGETTO ORIGINALE DEVONO ESSERE EVIDENZIATE E MOTIVATE. DI NORMA IL PIANO AVVIENE SU UN PERIODO NON SUPERIORE A TRE ANNI CON EVENTUALI INDICAZIONI SU ALCUNE VOCI AL QUARTO ANNO 13

NELLE PREMESSE IL PIANO DEVE CONTENERE UNA NOTA - SULLELINEEDIGUIDAESULLEMACROVOCI - SULLA COMPOSIZIONE DEI SOCI E QUALITÀ DEGLI STESSI, ALMENO PER QUELLI CON QUOTE PIÙ SIGNIFICATIVE - SULLA COMPOSIZIONE DELL ALTA DIREZIONE E DEL PERSONALE DIRETTIVO 14

LINEE GUIDA DEL PIANO 1. VALUTAZIONE DEL RISPETTO O DEGLI SCOSTAMENTI RISPETTO AL PRECEDENTE PIANO 2. MOTIVI DEGLI EVENTUALI RITARDI ACCUMULATI NELL ORGANIZZAZIONE E NEI CONTROLLI 3. EVENTUALI CAMBIAMENTI DEGLI SCENARI MACROECONOMICI 4. LIQUIDITÀ 15

(continua linee guida) 5. RISCHIO DEL CREDITO 6. ESPANSIONE TERRITORIALE 7. BANCA ON-LINE 8. PRODOTTI E SERVIZI 9. ASSORBIMENTO DEL CAPITALE 10. GOVERNO DEI RISCHI 11.PATRIMOMIO CON I DIVERSI COEFFICIENTI 16

(continua linee guida) 12. CONTENIMENTO DEI COSTI 13. DETTAGLIATO ESAME DEI SINGOLI PUNTI VENDITA ESISTENTI E DI QUELLI PREVISTI. IL PIANO DEVE TENERE PRESENTE ANCHE DELLA CONCORRENZA CHE OPERA SUL MERCATO DI RIFERIMENTO 17

UN ATTENTO ESAME DELLA - STRUTTURA ORGANIZZATIVA ATTUALE - IPOTESI DI UNA NUOVA STRUTTURA ORGANIZZATIVA SPECIFICANDO LE MOTIVAZIONI DELLE VARIAZIONE E DEI COMPITI DI DIVERSI SETTORI 18

LE IPOTESI DI BASE DELLA STRATEGIA CREDITIZIA 1. PER ZONE GEOGRAFICHE 2. PER SETTORI MERCEOLOGICI 3. PER PRIVATI E PER AZIENDE 4. PER CONCENTRAZIONE DEL FIDO 5. PER TIPOLOGIA DI FIDO TENENDO PRESENTE IL FIDO ACCORDATO E QUELLO UTILIZZATO c.d. MARGINI DI FIDO DISPONIBILE 19

È UTILE RICORDARE CHE IN SEDE ISPETTIVA DELLA BANCA D ITALIA, CHE AVVIENE DI NORMA OGNI TRE ANNI. IL PIANO STRATEGICO RISULTA UN ELEMENTO IMPORTANTE PER DETERMINARE UNA VALUTAZIONE DELLE CAPACITÀ PROFESSIONALI DELL ALTA DIREZIONE E DELL ORGANO AMMINISTRATIVO. 20

PIANO STRATEGICO «IMPREBANCA» UN CASO PRATICO 21

PIANO STRATEGICO «IMPREBANCA» a. PRIMO OBIETTIVO È - LA SOSTENIBILITÀ FINANZIARIA DEL PIANO CON LA VERIFICA DELLA SOGLIA DI TOLLERENZA AL RISCHIO DI LIQUIDITÀ OVVERO LA MASSIMA ESPOSIZIONE AL RISCHIO DI LIQUIDITÀ RITENUTA SOSTENIBILE IN UN CONTESTO DI NORMALE CORSO DEGLI AFFARI INTEGRATO DA SITUAZIONE DI STRESS 22

PIANO STRATEGICO «IMPREBANCA» Gli indicatori da esaminare sono due: 1.LCL=LiquidityCoverRatio- èunindicatoredi breve periodo sulla capacità della Banca di mantenere adeguate attività liquide di elevata qualità non impegnate che possono essere convertite in contanti per soddisfare fabbisogni di liquidità nell arco di 30 gg. LA SOGLIA DEFINITA È NELLA MISURA NON INFERIORE A 100 23

PIANO STRATEGICO «IMPREBANCA» 2. NSFR Net Stable Funding Ratio indicatore complementare rispetto al primo LCR, indica la capacità della Banca di dotarsi di fonti di finanziamento stabili. LA SOGLIA È STATA STABILITA NELLA MISURA SUPERIORE A 100 24

PIANO STRATEGICO «IMPREBANCA» LE FORMULE 1. LCR ATTIVITÀLIQUIDE/DEFLUSSI DI CASSA NETTI (INDICATORE SUPERIORE A 100 E CALCOLO FATTO PER CIASCUN MESE DEL PERIODO DEL PIANO) 25

PIANO STRATEGICO «IMPREBANCA» (continua indicatori) 2.NSFR Ammontare provvista stabile/ammontare obbligatorio di provvista stabile (INDICATORE SUPERIORE A 100 E CALCOLO FATTO PER CIASCUN TRIMESTRE DEL PERIODO DEL PIANO) 26

PIANO STRATEGICO «IMPREBANCA» LA BANCA HA L OBIETTIVO DI GESTIRE IN MODO BILANCIATO E COORDINATO LE POSTE DELL ATTIVO E DEL PASSIVO UTILIZZANDO LA RACCOLTA DA CLIENTELA SENZA FAR RICORSO AD ALTRE FONTI DI LIQUIDITÀ 27

PIANO STRATEGICO «IMPREBANCA» LA GESTIONE DELLA LIQUIDITÀ E TESORERIA AVVIENE: -conti correnti e depositi con clientela -operazioni rifinanziamento con BCE a lungo termine -linee di credito interbancarie -altri strumenti utilizzabili sul mercato (cartolarizzazioni, cessioni di credito). La Banca ha ipotizzato la provvista dalla clientela. 28

PIANO STRATEGICO «IMPREBANCA» b. SECONDO OBIETTIVO IL CAPITALE INTERNO Si valutano tutti i sei rischi di assorbimento patrimoniali- credito controparti mercato operativo concentrazione geo settoriale concentrazione singolaesposizione tasso. Si procede ad un confronto tra il capitale assorbito ed il patrimonio di vigilanza evidenziando l eccedenza con una verifica trimestrale per l intero periodo 29

PIANO STRATEGICO «IMPREBANCA» c. TERZO OBIETTIVO IL RISCHIO La valutazione del rischio è improntata - Ai volumi di incremento degli impieghi da clientela e finanziari - All aumento del rischio operativo per l aumento del reddito - Al contenimento del rischio di concentrazione - Contenimento del rischio di tasso - Contenimento del rischio degli investimenti finanziari 30

PIANO STRATEGICO «IMPREBANCA» IL PIANO VIENE CORREDATO DA UNA SERIE DI TABELLE RELATIVE - IPOTESI RACCOLTA - IPOTESI IMPIEGHI CON LA CLIENTELA - IPOTESI IMPIEGHI FINANZIARI - IPOTESI DEL PATRIMONIO A SOSTEGNO DEL PIANO - IPOTESI SUI NUOVI PRODOTTI E SERVIZI 31

PIANO STRATEGICO «IMPREBANCA» (continua elenco tabelle) - IPOTESI REDDITUALE - IPOTESI RISORSE NECESSARIE DI LIQUIDITÀ - IPOTESI ORGANIZZATIVA E ORGANICI - IPOTESI DEI COSTI RACCOLTA - IPOTESI RICAVI IMPIEGHI - IPOTESI DEL RISCHIO IMPIEGHI CON LE RELATIVE PREVISIONI DI SOFFERENZE 32

PIANO STRATEGICO «IMPREBANCA» (continua elenco tabelle) - Ipotesi acquisizione nuova clientela per numero, per area geografica(agenzia) e per tipologia famiglie e non consumatori - Ipotesi del conto economico con la specifica dellesingolevocideicostiedeiricavi - Il conto economico per ogni tipo di attività sulla raccolta (c/c, depositi, certificati deposito, obbligazioni), sugli impieghi, ecc. 33

PIANO STRATEGICO «IMPREBANCA» IL PIANO DEVE ESSERE COMPLETATO -CON UNA PREVISIONE DI TUTTI I COEFFICIENTI ED INDICI STABILI DALL ORGANO DI VIGILANZA E DAI QUELLI INTERNI INDIVATI DAL CONTROLLO DI GESTIONE PER UNA SANA E PRUDENTE GESTIONE AZIENDALE -CON UN COMMENTO SU TUTTE LE TABELLE -CON UNA CONCLUSIONE SULLA FATTIBILITÀ 34

PIANO STRATEGICO «IMPREBANCA» UNA VOLTA REDATTO IL PIANO LA BANCA DEVE PROCEDERE AU UN CONTROLLO DEGLI SCOSTAMENTO ALMENO TRIMESTRALI E VALUTARE LE CAUSE E SE NECESSARIO SOTTOPORRE ALL ORGANO AMMINISTRATIVO UNA RELAZIONE E SE È IL CASO PER FATTI ESTERNI O INTERNI O PER ERRORE NELLA STESURA RIPRESENTARE IL NUOVO PIANO 35

PIANO STRATEGICO «IMPREBANCA» ELENCO TABELLE DA ALLEGARE AL PIANO 1. Filiali operative consuntivo e previsioni da Piano consistenza dei rapporti 2. Filiali operative conto economico consuntivo e previsioni da Piano 3. Filiali di nuova apertura previsione consistenza dei rapporti NOTE - Numero e Consistenza dei rapporti esistenti (conti aperti; depositi a risparmio; certificati di deposito; dossier titoli; servizi carte di credito, pos, utenze, pensioni, ecc; affidamenti per tipologia e di classificazione dei crediti; tassi avere dare; commissioni da servizi; organico del personale - Il classico conto economico delle unità con il ribaltamento dei costi generale della Banca -Numeroe Consistenzadei rapporti previsti come al punto 1. 36

PIANO STRATEGICO «IMPREBANCA» continua 1 ELENCO TABELLE DA ALLEGARE AL PIANO NOTE 4. Filiali di nuova apertura conto economico previsioni da Piano 5. Raggruppamento delle tabelle n. 1 n. 2 n. 3 n. 4 (dati rete) 6. Dati direzione generale consuntivoe previsionale (dati direzione generale) 7. Presentazione Stato patrimoniale e conto economico consuntivo e previsionale BANCA -Il classico conto economico delle unità con il ribaltamento dei costi generale della Banca - Stessi dati indicate nelle tabelle 8. Struttura organizzativa attuale - Organigramma 9. Struttura organizzativa da Piano - 0rganigramma -Volumi e tassi liquidità investimenti ecc. -Dati aggregati rete e direzione generale 37

PIANO STRATEGICO «IMPREBANCA» continua 2 ELENCO TABELLE DA ALLEGARE AL PIANO NOTE 10. Tabella sviluppo organizzativo da Piano - Investimenti e progetto 11. Tabella strategia creditizia da Piano -Caratteristiche e qualità del credito ed effetti economici 12. Tabella con parti correlate da Piano - Impieghi e servizi 13. Tabella strategia raccolta da Piano -Caratteristiche e qualità della raccolta ed effetti economici 14. Tabella dei servizi in Titoli con la clientela da Piano -Caratteristiche della intermediazione dei titolo ed effetti economici 15. Tabella dei servizi tradizionali da Piano - pos; utenze; pensioni; ecc. 16. Tabella di nuovi servizi da Piano -Ingresso della banca in nuove attività 38

PIANO STRATEGICO «IMPREBANCA» continua 3 ELENCO TABELLE DA ALLEGARE AL PIANO NOTE 17. Tabella sulla gestione finanziari da Piano 18. Tabella Politica dei tassi dare ed avere e delle commissioni da Piano - tesoreria, gestione liquidità ecc. -con riferimento al mercato esterno ed interno, utilizzando la curva dei tassi 19. Tabella dei costi da Piano -Costi del personale; costi amministrativi; ecc. 20. Tabella stime dei risultati netti da Piano - Il conto economico 21. Tabella analisi di sensitività da Piano Relativa ad un scenario pessimistico - ai tassi dare ed avere dei clienti - ai tassi interbancari - alle commissioni attive e passive - alle spese generali - alle rettifiche sui crediti 39

PIANO STRATEGICO «IMPREBANCA» continua 4 ELENCO TABELLE DA ALLEGARE AL PIANO NOTE 22. Tabella adeguatezza Patrimoniale da Piano - Coefficienti patrimoniale 23. Tabella stress Patrimoniale da Piano - In base all analisi di sensitività 24. Tabella dei principali indicatori da Piano -Trattasi di una serie di rapporti confrontati con il Sistema e con alcune banche di riferimento 25. Tabella rischio di liquidità - In base agli indicatori LCR e NSFR Ogni tabella viene commentata ed illustrata Ed infine Conclusioni e commenti sul Piano 40

TOMMASO GOZZETTI VI RINGRAZIA PER L ATTENZIONE 41