FASCISTA. I1929 l affermarsi del fascismo e la costruzione del regime

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L ITALIA 1919 FASCISTA. I1929 l affermarsi del fascismo e la costruzione del regime copyleft: nicolazuin.2017 nowxhere.wordpress.com

le difficoltà del dopoguerra crisi economica e sociale ristagno economico debolezza del mercato interno smobilitazione dell esercito disoccupazione riconversione del sistema produttivo chiusura di molte imprese finiti gli aiuti americani, cresce l inflazione, aumenta il carico fiscale, cresce il debito pubblico

disagio di classe grave insoddisfazione politica, economica, sociale masse contadine e proletarie chiedono migliori condizioni di vita e di lavoro (lavoro, salario, terra, rappresentanza, diritti ) Sindacati e partiti esprimono e organizzano il dissenso - ipotesi rivoluzionaria la borghesia al disagio aggiunge la paura della rivoluzione - la media e piccola borghesia impoverita, frustrata, delusa e impaurita - l alta borghesia industriale e finanziaria si è invece molto arricchita e ancora gode delle commesse statali tutti chiedono una necessaria e urgente svolta politica

Il biennio rosso occupazione e autogestione delle fabbriche occupazione delle terre scioperi e manifestazioni spaccatura tra CGL e Socialisti massimalisti le autogestioni terminano soprattutto per l esaurimento delle materie prime (e delle commesse)

il quadro politico nel 19 i liberali vivono una profonda crisi: incapaci di interpretare le esigenze e i linguaggi della società di massa i nazionalisti: denuncia della pace e critica alle istituzioni liberali. pulsioni autoritarie Il PSI è in crescita ma è diviso tra riformisti e massimalisti 1919: con l assenso del Vaticano, Don Luigi Sturzo fonda il Partito Popolare Italiano: redistribuzione delle terre, fisco più equo, legislazione sociale ma rifiuto della lotta di classe. Nel PPI molte anime, dai democratici sociali ai conservatori tradizionalisti: Fermare l avanzata del socialismo è la priorità che li unisce

i fasci da combattimento ex socialista rivoluzionario, ex interventista, fondatore de «Il Popolo d Italia» 1919. Mussolini fonda i Fasci italiani da combattimento programma mescola anticapitalismo, nazionalismo, autoritarismo, antiparlamentarismo, opposizione alla chiesa e alla monarchia alle elezioni del 19 prende 4.000 voti: soprattutto tra la piccola borghesia e tra i reduci 1920: Mussolini intuisce che la strategia dev essere centrata sulla paura borghese della rivoluzione bolscevica. Ritorno all ordine! organizza «squadre punitive» che intervengono contro la sinistra e contro le manifestazioni dei lavoratori (pestaggi, assassinii ) lo squadrismo gode di ampie impunità e dell omertà di istituzioni e politici. Supportato e finanziato da imprenditori e proprietari Le camicie nere guadagnano crescente consenso tra i giovani del ceto medio, ufficiali, piccoli proprietari, disoccupati, avventurieri. Due anime: un fascismo urbano e uno rurale tra cui non ci sarà mai perfetto accordo Giolitti e il vecchio ceto politico credettero di poter sfruttare e poi controllare la violenza fascista

gli ultimi governi liberali giugno 1919. Orlando si dimette dopo le disastrose trattative di pace. Francesco Saverio Nitti: economista, meridionalista, promotore del libero confronto tra le parti. Alle elezioni del 1919 (sistema proporzionale) successo dei partiti di massa: il PPI fa 100 deputati, il PSI 156 (x3, rispetto al 1913) Incapace di gestire la situazione (tensioni sociali, crisi di Fiume, successo di PSI e PPI alle elezioni ), Nitti perse la maggioranza. giugno 1920 ritorna Giolitti. Due importanti successi: - soluzione della crisi di Fiume (trattato di Rapallo) - soluzione del biennio rosso: col vecchio metodo, Giolitti fece in modo che le agitazioni si esaurissero da sole e si giungesse a un accordo:. aumento dei salari. controllo tecnico e finanziario delle fabbriche da parte degli operai In realtà l accordo non fu mai applicato per la resistenza degli industriali lavoratori insoddisfatti e borghesia impaurita La crisi continua e si aggrava: si evidenziano i difetti strutturali, in particolare il pericoloso intreccio tra finanza e industria

il PCdI Antonio Gramsci dalle colonne di «L ordine Nuovo» aveva indicato nell unione di operai e contadini, la chiave della rivoluzione 1921 al Congresso di Livorno del PSI, Gramsci, Bordiga, Togliatti, Terracini promuovono una scissione e fondano il Partito Comunista d Italia adesione al Komintern accusa ai riformisti di tradire il socialismo (il PSI resta spaccato)

le elezioni del 21 e il PNF 1921. le difficoltà e la crisi della maggioranza indussero Giolitti a sciogliere le camere e indire nuove elezioni, sperando di approfittare delle divisioni della sinistra promuove il «blocco nazionale»: alleanza di liberali, nazionalisti e fascisti (che così vengono legittimati) elezioni: socialisti perdono qualcosa ma restano primo partito cattolici si rinforzano liberali in crisi fascisti entrano in parlamento con 35 deputati Mussolini trasforma i Fasci nel Partito Nazionale Fascista: 200.000 iscritti e nuovo programma: - rinuncia al repubblicanesimo - rinuncia al laicismo anticlericale - Dio, Patria, Nazione, Stato forte, valori tradizionali (famiglia, passato, ) intanto le squadre continuano il lavoro sporco E il «doppio binario»: le camicie nere e il doppio petto.

l escalation del 22 Giolitti rinuncia e diventa primo ministro Ivanoe Bonomi, socialista riformista costretto a dimettersi già a febbraio 22 Nominato Luigi Facta: liberale giolittiano tra maggio e settembre nuova ondata di violenze fasciste luglio 22: i sindacati indicono uno sciopero generale I fascisti si scatenano (assassini, violenze, incendi) settembre: Turati e Treves lasciano da sinistra il PSI e fondano il PSUnitario:

la Marcia su Roma 24 ottobre 22: al congresso del PNF di Napoli viene nominato un quadrumvirato (De Bono, De Vecchi, Bianchi e Balbo) che avrebbe guidato una marcia verso Roma delle squadre: è l annuncio di un colpo di Stato 27-28 ottobre: gli squadristi accampati alle porte della città Mussolini a Milano, pronto a passare il confine Facta chiede al Re Vittorio Emanuele III di firmare lo stato di assedio Il re rifiuta e il 30 ottobre offre a Mussolini l incarico di formare il governo.

La costruzione del Regime nasce il primo Governo Mussolini Mussolini forma un governo di fascisti, liberali, nazionalisti, popolari e militari Giolitti e tanti altri credono che questo significhi l assorbimento dei fascisti nel sistema e votano la fiducia: votano contro solo PSU, PCd I e massimalisti 16 novembre Mussolini. discorso del bivacco: «potevo: ma non ho, almeno in questo primo tempo, voluto» dicembre: il Parlamento vota ampi poteri per l esecutivo e per il capo del governo

La costruzione del Regime la fase «legalitaria»: il primo governo Mussolini due obiettivi: normalizzare la vita del paese e legalizzare l azione fascista trasforma le squadre in Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (concorrente ai polizia e esercito) mette fascisti a capo dei settori chiave dell amministrazione limita le attività sindacali limita la libertà di stampa il Gran Consiglio del Fascismo assorbe diverse funzioni prima del parlamento e del governo ammorbidisce il fisco per la grande impresa e rassicura i grandi proprietari negando l intenzione di una riforma agraria

La costruzione del Regime la fase «legalitaria»: il primo governo Mussolini 1923. Riforma della scuola di Giovanni Gentile gerarchicamente organizzata, priorità alla cultura umanistica, 1925 manifesto degli intellettuali fascisti (a cui si contrappone il manifesto degli intellettuali antifascisti stilato da Benedetto Croce) La cultura popolare diventa propaganda: radio, comunicazione di massa, forgiare l uomo fascista, compiere la «rivoluzione antropologica»

La costruzione del Regime l imposizione del Regime: 1923-25 Mussolini vuole una nuova legge elettorale, ma in parlamento (st. Sturzo) difendono la democrazia nuova ondata di violenze squadriste anche ai danni di preti antifascisti Mussolini apre le trattative con la Chiesa (Pio XI) luglio 23: Sturzo si dimette da segretario del PPI novembre 23: approvata la nuova legge elettorale (Acerbo): 2/3 dei seggi al partito di maggioranza relativa Mussolini presenta il «listone»: alleanza elettorale di fascisti, nazionalisti e liberali 6 aprile si vota: il listone prende il 64,9% 10 giugno: Giacomo Matteotti denuncia alla camera brogli, intimidazioni e violenze: «noi contestiamo»

La costruzione del Regime l imposizione del Regime: 1923-25 10 giugno: Giacomo Matteotti denuncia alla camera brogli, intimidazioni e violenze: «noi contestiamo» rapito qualche giorno dopo, e assassinato: il suo corpo viene ritrovato il 16 agosto nessuna prova del coinvolgimento di Mussolini ondata di indignazione (anche all interno del fascismo) popolari, socialisti, repubblicani, qualche liberale protestano boicottando i lavori parlamentari: si ritirano «sull Aventino delle loro coscienze» (Turati) il gesto è inefficace. Le Camicie nere continuano pressioni su Vittorio Emanuele III, che però non interviene 3 gennaio 1925: Mussolini alla Camera «è mia la responsabilità morale, politica e storica»

La costruzione del Regime l imposizione del Regime: 1925-29 1925-1926: le «Leggi Fascistissime» - abolito il diritto di sciopero e sciolti i sindacati: sindacato fascista è l unico legale - ampliati i poteri del capo del governo - riordino in senso centralistico dell amministrazione (eliminate le cariche elettive locali, sindaci sostituiti dai podestà, più potere ai prefetti (anche per contenere il potere dei Ras fascisti) - abolita la libertà di associazione, messi al bando i partiti e dichiarati decaduti i deputati comunisti e aventiniani - soppressa la democrazia interna nel PNF - abolita la libertà di stampa - creata l OVRA, la polizia politica segreta - istituito il Tribunale Speciale per la difesa dello Stato Il Gran Consiglio diventa organo costituzionale (fascistizzazione dello Stato e istituzionalizzazione del fascismo (simbiosi istituzionale) 1928: nuova legge elettorale: il PNF prepara una lista, approvata dal GCdF che gli elettori possono solo approvare o respingere siamo alla definitiva simbiosi di stato e partito. (fascistizzazione dello Stato e Statalizzazione del fascismo) nuova stagione di gloria dello squadrismo comincia a formarsi un antifascismo consapevole e tenace

La costruzione del Regime la politica economica del fascismo: 1922-25 in una prima fase 1922-1925 il fascismo impose una politica economica liberista favorita la borghesia imprenditoriale e finanziaria Ministro Alberto De Stefani ridimensionamento dell amministrazione pubblica privatizzazione linee telefoniche e assicurazioni sulla vita, titoli azionari non più nominativi, soppresse tasse di successione e sui profitti di guerra

La costruzione del Regime la politica economica del fascismo: 1925-29 dal 1925 la fascistizzazione dello stato corrispose a un significativo intervento dello stato in economia che caratterizzò il fascismo per tutti i trenta Ministro Giuseppe Volpi 1925 Accordo di Palazzo Vidoni: Confindustria unico organismo rappresentativo assieme al sindacato fascista. 1926 creato il Ministero delle Corporazioni che redige la Carta del Lavoro (le corporazioni entrano in vigore solo nel 1934 l economia ha funzione di stabilizzare l ordine interno e massimizzare la produzione e del commercio (apprezzato dalla comunità economica internazionale) Quota 90 portare il cambio con la sterlina a 90 Lire serve a ridurre i costi di importazione delle materie prime e combattere l inflazione: ridotta la moneta circolante attraverso contrazione dei salari e restrizione del credito la riduzione dei consumi compensata con sgravi fiscali alle imprese 1925: Battaglia del Grano: obiettivo l autosufficienza alimentare

La costruzione del Regime i patti Lateranensi dal 1928, Mussolini cerca di fare del cattolicesimo un pilastro del regime politica di conciliazione con la Chiesa 11. febbraio 1929 firma col card. Gasparri i Patti Lateranensi: Trattato: l Italia riconosce lo Stato del Vaticano sovrano e viceversa. Cattolicesimo è l unica religione di stato Convenzione: l Italia riconosce un indennità di 1.700.000.000 L. come risarcimento Concordato: validità civile del matrimonio religioso, IRC «coronamento degli studi» obbligatorio in tutte le scuole statali, vescovi esonerati dal giuramento di fedeltà allo stato Pio XI: «forse ci voleva un uomo come quello che la Provvidenza ci ha fatto incontrare. Un uomo che non avesse le preoccupazioni della scuola liberale».