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Transcript:

Baldissero d Alba (CN) - 21 Maggio 2017

La nocicoltura in Italia: - Nocicoltura tradizionale in declino, necessita di rinnovamento; - Nocicoltura specializzata è in via di sviluppo, molti vantaggi competitivi; -Nocicoltura specializzata biologica nuova opportunità (difficoltà maggiori per la difesa) Ottimi scenari di sviluppo interno in relazione alla forte dipendenza dai mercati esteri, con una presenza di una forte tradizione di filiera commerciale che può portare a sblocchi di mercato interessanti. Lo sviluppo varietale gioca un ruolo fondamentale nella nocicoltura: in USA, attraverso il miglioramento genetico, viene prodotto più del doppio rispetto alle migliori varietà europee. WALNUT NURSERY SALES SURVEY CALCULATED ACRES PLANTED - USA

Mal del secco: Xanthomonas campestris pv. juglandis Cancro batterico: Pseudomonas syringae Macchie nere del noce: Brenneria nigrifluens Strategie di difesa La prima difesa inizia con la prevenzione. Trattamenti a base di rame aiutano a mantenere salubre l impianto e limitano la diffusione di batteri eventualmente presenti in piccoli focolai nel noceto. I principi attivi registrati sono: - prodotti rameici - (mancozeb per il mal del secco) 6 kg/ha di rame applicabili in un anno!

Antracnosi del noce: Gnomonia leptostyla Si manifesta nel periodo primaverile ed estivo, partendo dal mese di maggio. L intensità di attacco risulta essere proporzionale all intensità delle piogge. Sintomatologia: il fungo attacca i rametti ed il mallo. Sulle foglie: macchie scure circondate da un alone giallastro. Le foglie colpite cadono anticipatamente. Sui rami si osservano macchie brune allungate, che si evolvono in veri e propri cancri. Sui frutti i danni sono visibili con macchie brune rotondeggianti che si sviluppano in profondità. Difesa: trattamenti preventivi con prodotti a base di rame, da eseguirsi in primavera prima di ogni evento piovoso rilevante. Raccolta e distruzione delle foglie infette, nonché potatura e distruzione dei rametti che presentano lesioni cancerose. Principi attivi registrati: - prodotti rameici - mancozeb; - tebuconazolo.

NAB (Necrosi Apicale Bruna): Fusarium spp. + Alternaria alternata Sintomatologia: presenza di una macchia bruno-nerastra in corrispondenza dell apice stigmatico. Questo è il segno distintivo rispetto ad un sintomo da batteriosi. Eziologia: è complessa, e il momento di maggior recettività a NAB è il periodo della fioritura e post-fioritura, ovvero fino a quando gli stigmi sono turgidi. I frutti rimangono sensibili alla malattia fino alla chiusura del canalicolo stilare, con una suscettibilità decrescente con l avanzare della stagione. È una malattia legata fortemente alle condizioni agroambientali, che si manifesta in condizioni di piogge primaverili frequenti, in impianti fitti con nocicoltura di tipo intensivo. Strategia di difesa: composta da una strategia chimica che prevede l uso di tebuconazolo e di mancozeb + rame, da effettuarsi in modo inderogabile durante il periodo di recettività a NAB.

Cancro rameale del noce: Geosmithia morbida. Riscontrata su noce nero. Epidemiologia ed eziologia: il fungo ascomicete è veicolato dallo scolitide Pityophthorus juglandis. L insetto scava numerose gallerie all interno di rami e rametti, mettendo il fungo patogeno in contatto con i tessuti floematici causandone l infezione. La malattia riesce ad uccidere le piante di medie dimensioni in 3-4 anni. Ciclo biologico: L insetto vettore del cancro rameale del noce compirebbe almeno 2 generazioni in Nord Italia, con un primo volo in primavera ed un secondo in estate. Sintomatologia: piante con chiome rarefatte, tipicamente le foglie seccano anticipatamente rimanendo appese a bandiera. Dal 1 gennaio 2014 inserito nell Alert List EPPO Fonti di infezione e meccanismi di dispersione sono: - Commercio di legname e ramaglie proveniente dagli USA; - Materiale vivaistico statunitense Sono in corso indagini volte sia a monitorarne la presenza territoriale, sia a individuare possibili metodi di controllo preventivo e curativo. Sono scarse le informazioni relative alla suscettibilità del noce europeo.

Mosca delle noci (Rhagoletis completa): causa l annerimento del mallo, anche visibile anche sul gheriglio. Fase biologica: La mosca compie 1 generazione/anno, ed il volo avviene tra fine giugno e luglio fino a metà settembre (anche inizio ottobre). Depone le uova nel mallo delle noci, fino a 400 uova per frutto. Le larve, dopo la schiusura uova raggiungono la maturità in 30-40 gg, escono dal mallo e cadono al suolo, interrandosi per riuscire a trascorrere l inverno. Monitoraggio: attraverso l uso di trappole cromotropiche, di colore giallo, 1-2 per ettaro: addizionare alle trappole un dispenser erogatore contenente un attrattivo alimentare in modo da massimizzare l effetto attrattivo. Strategie di difesa: La difesa, usando principi attivi registrati, è di complicata attuazione visto il lungo periodo di ovideposizione. Un p.a. registrato: - fosmet: 2 applicazioni/anno - Esche proteiche: possibili applicazione in biologico Il limite di utilizzo indicato in etichetta e le difficoltà operative in impianti sviluppati rendono difficoltosa una difesa di tipo chimico a cadenza settimanale.

Verme delle noci (Cydia pomonella): lepidottero causante cascola anticipata dei frutti, attività carpofaga sul gheriglio anche in post-raccolta nelle noci immagazzinate. Fase biologica: 3 generazioni all anno con voli inizianti, nel Centro-Nord Italia, in maggio. Le uova, deposte su foglie o sul mallo, schiudono in 15-20 gg e le larve iniziano la loro attività trofica. Sverna come larva incrisalidata negli anfratti delle piante (rami, spaccature della corteccia, ecc ) Monitoraggio: Indispensabile l uso di trappole a ferormoni, per individuare i primi adulti di cidia e, in base alle catture, scegliere i prodotti chimici (ovolarvici od adulticidi) più indicati per il suo controllo. Trappole a ferormoni: 2-3 per il primo ettaro + 1 per ha successivo al primo. Il controllo: 2 volte/settimana (indicativamente in funzione alla storicità delle infestazioni). Strategie di difesa: La difesa: soglia di intervento di 2 adulti (maschi) per trappola / settimana. Difesa biologica: spinosad (3 appl./anno), virus della granulosi (es. baculovirus fino ad 1 giorno di PHI) + uso di puffer erogatori di ferormoni. Difesa chimica: chlorantraniliprole: all ovideposizione, subito prima della schiusura 2/anno; emamectina benzoato: alla schiusura uova od inizio voli 3 /anno Modelli previsionali regionali per indicazioni su macro-aree: consultazione settimanale!

L industria dolciaria punta sempre più all ottenimento di nocciole di qualità, con rese elevate e mantenimento della salubrità dei frutti anche durante i mesi di stoccaggio. Se l espansione corilicola avviene perlopiù in aree considerate marginali e non vocate (areali di pianura e i fondovalle), si rende necessaria l applicazione ripetuta di uno o più prodotti durante la stagione per mantenere in sanità l impianto e conseguentemente ottenere un frutto «senza» alterazioni fitopatologiche. Il bisogno di produrre quantità, ma soprattutto di qualità, porta gli agricoltori a rivolgersi sempre più al mercato degli agrofarmaci per l uso di prodotti che consentano un contenimento delle malattie. Pochi prodotti fitosanitari registrati disponibili

Le malattie batterico - fungine rivestono un ruolo chiave nella concausa di perdite produttive legate sia alla resa che alla qualità e sanità dei frutti. LE BATTERIOSI Per il controllo delle malattie di origine batterica è fondamentale la prevenzione, utilizzando prodotti di copertura perlopiù a base rameica, applicati da soli oppure in strategia con prodotti induttori di resistenza. Una corretta potatura, con asportazione e distruzione delle parti della pianta colpite da batteriosi, può risultare fondamentale per la limitazione della diffusione del patogeno all interno del corileto. 6 kg/ha di rame applicabili in un anno!

Necrosi batterica del nocciolo Xanthomonas arboricola pv. corylina Su germogli e foglie: macchie bruno-rossastre ellittiche, lunghe 2-3 mm. L apice e le prime foglie del germoglio si incurvano, si accartocciano e nella maggioranza dei casi seccano. Sulle brattee: macchie rosse isolate e depresse. Su rami e branche: difficile osservazione di sintomi, anche se è segnalata la possibilità che sulla corteccia si rintraccino cancri di colore bruno rossastro. Cancro batterico del nocciolo Pseudomonas avellanae Problema noto e di preoccupante entità nel viterbese. Su germogli e foglie: avvizzimento dei germogli, con disseccamento fogliare. Le foglie colpite rimangono ben salde sulla chioma anche in autunno. Sui fiori: in inverno, imbrunimento fiori maschili con disseccamento. Corteccia: aree allungate umide, depresse, di colore bruno-nerastre che finiscono per rompersi e diventare cancri. Dopo 2-3 anni buona parte delle piante colpite da P. avellanae seccano. Moria dei rametti Pseudomonas syringae pv. coryli Su germogli e foglie: necrosi apicale dei germogli a ripresa vegetativa. Sviluppo di aree necrotiche in prossimità delle nervature fogliari Su rami e branche: cancri diffusi con forma longitudinale. Sviluppo di aree necrotiche sui fusticini che poi si evolvono in cancri.

NGN: Fusarium lateritium - Alternaria sp. Su frutti: macchie bruno-grigiastre originanti dalla base e risalenti verso la porzione apicale del frutto, interessando anche brattee e peduncolo Su rami: ripiegamento a L. Sintomi: visibili da metà maggio fino a fine giugno. La fioritura sembra essere lo stadio fenologico più sensibile. Difesa: durante la fase vegetativa con - boscalid + pyraclostrobin; - tiofanato-metile; - tebuconazolo. 2-3 trattamenti ad intervalli di 10-15 giorni. Antracnosi-Vaiolatura:Gloesporium coryli Su foglie: disseccamenti a «goccia» Su gemme: imbrunimento precoce, assenza di germogliamento e caduta a terra Su rami: indebolimento generale dei germogli con disseccamenti Su brattee/frutti: macchie bruno violacee sulle cupole. In situazioni gravi, striminzimento dei frutti. Mal dello stacco: Cytospora corylicola Sintomi: visibili nell anno successivo rispetto alle infezioni, che si instaurano in primavera. Pericolosità elevata in annate piovose con maggior incisività nei fondovalle od in pianura. Difesa: dalla tarda estate al germogliamento - rameici: come prodotti di copertura - tiofanato-metile: tarda estate / inizio autunno (dopo la raccolta). Si trova in noccioleti con sesti di impianto fitti e piante debilitare da cattive pratiche agronomiche o da stress idrici. Sintomi: visibili in primavera, in condizioni di temperatura ed umidità elevate. Si diffonde attraverso qualsiasi tipo di ferita, soprattutto in autunno (potatura) Sulle pertiche/tronchi: presenza di grumi color arancione rosso vivo, disseccamento completo del legno che si trova sopra il punto di attacco. Difesa: dalla tarda estate al germogliamento - Prodotti a base di rame in prevenzione; - Potatura ed eliminazione delle branche infette.

Marciumi radicali: Armillaria mellea e Rosellinia necatrix. Funghi che segnalano la debolezza della pianta e si manifestano con il deperimento evidente della chioma solo dopo aver invaso completamente le radici. Sulla chioma: vegetazione stentata, in ritardo nella ripresa vegetativa, foglie di dimensioni più contenute, ingiallimenti diffusi e rami dell anno pressoché assenti. Oidio o mal bianco: Phyllactinia guttata. Gli attacchi si verificano normalmente in tarda estate, provocando la caduta anticipata delle foglie. Su foglie: macchie clorotiche sulla pagina superiore delle foglie e di una fitta rete di micelio biancastro con corpi fruttiferi su quella inferiore. Le foglie infette ingialliscono e cadono prematuramente. Anche se raramente si rende necessario un intervento fitosanitario, si consigliano prodotti a base di zolfo (aventi attività collaterale sull eriofide). Moniliosi o marciume bruno: Monilinia fructigena e M. laxa. Sui frutti: imbrunimento del pericarpo del frutto e striminzimento del gheriglio, a cui spesso segue la cascola anticipata. I frutti vengono infettati quando ancora immaturi, e solitamente le infezioni interessano organi molli e succulenti. In Italia non è molto frequente, Cancri rameali: Sphaeropsis sp. e Phomopsis sp. Gli attacchi interessano prevalentemente il tronco su cui si evidenziano zone irregolarmente depresse, brune, che progressivamente si allargano, si fessurano fino a mettere allo scoperto il legno sottostante.

I principali fitofagi, che con attività diversa possono compromettere sia la pianta che la produzione del nocciolo, si manifestano a partire dalla primavera. I principali agenti di danno sono, in ordine di comparsa in campo: - Eriofidi ; - Agrilo; - Balanino; - Cimici nocciolaie. È di fondamentale importanza adottare tecniche di monitoraggio specifiche per ciascuna avversità, al fine di individuare la soglia di intervento e la tempistica ottimale per il trattamento!

Eriofide (Phytoptus avellanae): acaro delle gemme, sensibilità elevata per la varietà Tonda Gentile Strategie di difesa: Interventi mirati durante il picco di migrazione dell acaro (aprile/maggio). Principi attivi consigliati: - zolfo: in formulazioni varie con intervalli di circa 10-12 giorni, in relazione al tipo di formulazione impiegata ed alle condizioni ambientali; - acaridici registrati: es. clofentezine. Attenzione alle deroghe temporanee regionali di alcuni acaricidi (abamectina) Condizioni predisponenti: condizioni climatiche piovose in primavera che impediscono l esecuzione dei trattamenti. Fase biologica: sverna all interno delle gemme (fase endogallare), effettuando una migrazione a scalare durante tutta la stagione vegetativa (raggiungendo un picco in primavera), dalle galle alle gemme sane. Può arrivare a compiere fino a 6 generazioni l anno. Monitoraggio: 100 gemme per controllo eseguito, con soglie di intervento del 10% per impianti di allevamento e del 15% per impianti in produzione.

Agrilo (Agrilus viridis): insetto xilofago, causa deperimento delle pertiche attraverso lo scavo di gallerie nel legno Condizioni predisponenti: il ripetersi di annate siccitose durante il periodo estivo sono predisponenti ai danni. Fase biologica: compie una generazione all anno, l adulto compare in campo a metà-fine maggio e dopo un mese inizia la deposizione delle uova. Le uova generalmente deposte sul legno esposto al sole, si schiudono dando origine a larve che penetrano nelle pertiche scavando gallerie. Monitoraggio: attraverso frappage di 4-8 piante per turno, da metà maggio a metà-fine luglio. La soglia di intervento è da valutare caso per caso in relazione alle condizioni fisiologiche del noccioleto. Strategie di difesa: Asportazione in autunno delle parti infette e loro bruciatura. Trattamenti di difficile operatività a causa della scalarità degli sfarfallamenti dell agrilo. Principi attivi: - lambda-cialotrina; - spinosad; - olio minerale. Coordinare con il proprio tecnico una linea di difesa, ponendo attenzione alle restrizioni imposte dalle Misure Agroambientali.

Balanino (Curculio nucum): insetto curculionide che provoca danno perforando con il rostro le nocciole ancora tenere. Attività perforatrice effettuata dalle femmine. Fase biologica: gli adulti compaiono in corileto dal mese di aprile. La femmina depone le uova perforando la nocciola, e la larva completa lo sviluppo nutrendosi del seme. Dopo un periodo di diapausa che può anche essere di 2-3 inverni, la larva compie metamorfosi originando l adulto. Monitoraggio: attraverso frappage di 4-8 piante per turno, iniziando ad aprile. La soglia di intervento è di 2 adulti per pianta. Strategie di difesa: La difesa può essere di tipo chimico e biologico. Difesa biologica: fungo entomopatogeno Bauveria bassiana da distribuire in autunno al suolo (azione devitalizzante sulle larve svernanti) Difesa chimica: utilizzando p.a. chlorantraniliprole, deltametrina, lambda-cialotrina e fosmet. 2 interventi all anno sono sufficienti in Piemonte per contenere questa avversità.

Cimici nocciolaie (Gonocerus acuteangulatus, Halyomorpha halys, Nezara viridula, Palomena prasina, Rhaphigaster nebulosa ): danno trofico causato da punture di suzione sui frutti. Condizioni predisponenti: l ambiente circostante il noccioleto (abitazioni, coltivazioni di altre specie, aree boschive ) Fase biologica: in generale, compiono 1-2 generazioni all anno, con l ipotesi di 3 generazioni per H. halys in ambienti particolari. Svernano come adulti in anfratti naturali od artificiali e la fuoriuscita dalla diapausa è fortemente legata alle condizioni ambientali Monitoraggio: attraverso frappage di 4-8 piante per turno, iniziando a metà maggio. Soglia di intervento: da valutare in relazione alle specie catturate, normalmente attorno ad una media di 1,5 2 adulti per pianta. Importanti sono i controlli visivi, da effettuarsi in sostituzione del frappage quando la cascola di frutti dovuti allo scuotimento risulta essere eccessiva (inizio-metà luglio) Strategie di difesa: Di tipo chimico, da effettuarsi con presenza dell insetto: - lambda-cialotrina; - etofenprox; - indoxacarb; - acetamiprid: oggi, solo in deroga! H.halys: stravolgimento delle conoscenze di difesa e monitoraggio!

In relazione ad una diffusione in costante crescita, sul territorio piemontese, di corileti sempre più specializzati e in virtù di un interesse sempre più crescente in nocicoltura si rende necessario: Ottenimento di produzioni di qualità (dal campo al post-raccolta); Organizzazione di filiere produttive per aumentare la competitività commerciale e determinazione di prezzi minimi garantiti; Creazione di networks consolidati per incrementare il business italiano con aperture commerciali su mercati dell UE ed extra-ue o o o o Produrre qualità e quantità: Frutteti strutturati, già dal momento dell impianto, con attuazione di pratiche di coltivazione innovative; Monitoraggio costante del frutteto, durante tutto l anno, volto a massimizzare la salubrità degli impianti; Uso controllato di agrofarmaci, mirato al target specifico, utilizzando idonee attrezzature per la distribuzione. La prevenzione e la lotta ai patogeni: attuazione di metodi agronomici, fisici e chimici concordati con il proprio tecnico.

Grazie per l attenzione!