Rete regionale per la conservazione della tartaruga marina REGIONE MARCHE Alessandro Lucchetti CNR-ISMAR, Ancona VENEZIA 8.10.15
Con la D.G.R. n. 664 del 20/05/2008 aderendo al protocollo d intesa per il Piano d Azione Nazionale relativo alla conservazione delle tartarughe marine (PATMA) la Regione Marche ha avviato una serie di attività a favore di tali animali. Nel 2010 è stato sottoscritto un ACCORDO DI PROGRAMMA per la salvaguardia delle tartarughe marine tra Regione Marche, in qualità di capofila Aree protette costiere regionali (Parco del San Bartolo, Parco del Conero, Riserva della Sentina) Fondazione Cetacea Capitanerie di Porto ARPAM CNR-ISMAR di Ancona Corpo Forestale dello Stato (succ. UNIVPM, UNICAM). Grazie ad essa, quando un esemplare viene rinvenuto lungo la nostra costa, si attivano le Capitanerie di porto e le Aree Protette interessate (Parco Monte San Bartolo, Parco del Conero e Riserva della Sentina) che provvedono a recapitare gli animali più compromessi alla Fondazione Cetacea e da qui, dopo un periodo di ricovero, vengono reimmessi in liberta
Applicare la normativa vigente in materia di recupero delle tartarughe marine; Regolare le modalità del recupero di esemplari di tartarughe marine ritrovate, vive o morte, da parte dei soggetti che sono membri della Rete; Divulgare tali metodiche anche a tutti gli altri potenziali portatori di interessi; Promuovere la ricerca scientifica per una migliore comprensione della biologia della specie in funzione delle ricadute conservazionistiche; Sensibilizzare l opinione pubblica, la categoria dei pescatori, operatori marittimi e diportisti sulle problematiche inerenti la tutela della specie REGOLAMENTO CONTENENTE AZIONI DA INTRAPRENDERE IN CASO DI RITROVAMENTO DI TARTARUGHE MARINE
Documento di riferimento sono le Linee guida per il recupero, soccorso, affidamento e gestione delle tartarughe marine ai fini della riabilitazione e per la manipolazione a scopi scientifici, redatte da ISPRA ed emanate dal MATTM REGOLAMENTO: DOCUMENTO DI RIFERIMENTO
Per il recupero degli esemplari di tartaruga marina occorre avvalersi delle strutture identificate ai sensi del citato Accordo, ossia: Strutture di prima accoglienza presso il Parco del Monte san Bartolo, il Parco del Conero, la Riserva Naturale della Sentina. Centro di stabulazione di secondo livello presso l Università di Camerino (UNICAM), sede di San Benedetto del Tronto. Centro di Recupero, Cura e Riabilitazione presso la Fondazione Cetacea Onlus di Riccione, che funge da Segreteria tecnica della Rete. REGOLAMENTO: STRUTTURE IDENTIFICATE
Le informazioni relative alla tartarughe rinvenute vive o morte vengono inserite dalla CP nella scheda indirizzata al RAM delle CP, al Servizio CITES Territoriale del CFS, nonché per conoscenza alla Regione Marche e alla Fondazione Cetacea. Tale scheda conterrà anche indicazioni sulla destinazione dell esemplare. Ulteriori informazioni sulle tartarughe degenti presso i Centri sopra citati, saranno inviate dalla Fondazione Cetacea tramite una seconda scheda al Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. I dati che scaturiscono dalle attività di conservazione delle tartarughe nell ambito del funzionamento della Rete nonché le informazioni sullo stato di salute delle tartarughe degenti, sono condivisi attraverso la banca dati periodicamente aggiornata dalla fondazione Cetacea e pubblicati con i mezzi di informazione e divulgazione mediatica, in particolare il SIT REM della Regione Marche. Le informazioni raccolte saranno rese disponibili da parte di Fondazione Cetacea agli Enti firmatari dell Accordo, nonché a chiunque ne faccia motivata richiesta. Tutti i soggetti della Rete che custodiscono, anche temporaneamente, tartarughe devono tenere aggiornato apposito registro in cui vengono inseriti i dati di accettazione e dismissione/trasferimento degli esemplari ai sensi della normativa CITES REGOLAMENTO: SCAMBIO INFORMAZIONI
Chiunque ritrovi una tartaruga marina in stato di necessità, lungo il litorale: informa immediatamente l Ufficio Marittimo/Capitaneria di Porto competente per area e/o il Corpo Forestale dello Stato, evitando di arrecare disturbo e di manipolare in alcun modo l animale. L Ufficio Marittimo/Capitaneria di Porto e/o il Corpo Forestale dello Stato, allertano la Strutture di prima accoglienza competente per area o la Fondazione Cetacea e raccoglie i dati da inviare al Ministero dell Ambiente, anche avvalendosi delle informazioni riferite dal segnalante o rilevate direttamente in situ dal personale della Struttura di prima accoglienza. Valutato lo stato dell esemplare spiaggiato i responsabili della Struttura di prima accoglienza, sentita la Fondazione Cetacea, operano la liberazione dell esemplare se in idonee condizioni o provvedono al suo ricovero presso il Centro della Fondazione o presso il Centro di stabulazione di secondo livello per un periodo di osservazione. REGOLAMENTO: AZIONI DA INTRAPRENDERE IN CASO DI RITROVAMENTO DI TARTARUGA VIVA
L ufficio Marittimo/Capitaneria di Porto, avvertita la Fondazione Cetacea ed il Comune competente, richiede l eventuale intervento al Servizio Sanità Animale dell Area Vasta ASUR territorialmente competente per acquisire l attestazione sanitaria di idoneità della carcassa di tartaruga marina agli accertamenti diagnostici sulla causa di morte. Il Comune competente per territorio provvede allo smaltimento delle carcasse a norma di legge, ovvero invia le stesse in proprio o con l ausilio di terzi alla sede più vicina dell IZSUM. REGOLAMENTO: AZIONI DA INTRAPRENDERE IN CASO DI RITROVAMENTO DI TARTARUGA MORTA
Le tartarughe recuperate vive devono essere manipolate con attenzione e poste in vasca di trasporto adeguata alle dimensioni avendo cura in estate di inumidire il carapace per tutta la durata del trasporto e assicurando un appoggio morbido del piastrone In caso di esemplare catturato con le reti l animale sarà tenuto all asciutto e inclinato con la testa in basso onde favorire il deflusso di eventuale acqua penetrata nei polmoni. In caso di tartarughe colpite da ipotermia, queste andranno poste in vasche di trasporto ricoperte da panni asciutti. In caso di patologie della specie o in presenza di lesioni traumatiche o di presunti corpi estranei (ferite, trauma di ogni genere o ingestione di amo), dovrà essere contattato immediatamente la Fondazione Cetacea. Gli accertamenti diagnostici eventualmente necessari (es. analisi emato chimiche) sull animale recuperato verranno eseguite dall IZSUM in base a protocolli specifici. REGOLAMENTO: TECNICHE E METODI DA ADOTTARE PER ASSICURARE IL BENESSERE DELL ANIMALE RECUPERATO
I campioni biologici recuperati dagli animali vivi o morti potranno essere utilizzati, previa comunicazione ai componenti del Tavolo tecnico, dai referenti scientifici della Rete Regionale per effettuare studi e ricerche (ad es. esami genetici e scheletro cronologici) sulla biologia della specie e sullo stato di conservazione del suo habitat, anche ai sensi e per gli effetti di normative comunitarie e nazionali, quale il D. Lgs n.190/10 conosciuto come Attuazione della Direttiva 2008/56/CE Strategia Marina. In particolare è auspicabile la raccolta informativa del contenuto stomacale degli animali effettuata nel corso delle necroscopie da parte di IZSUM, con particolare attenzione ai componenti plastici ingeriti accidentalmente dall animale. REGOLAMENTO: STUDI E RICERCHE
Al fine di divulgare lo stato delle conoscenze sulla tartaruga marina, con particolar riferimento ai giovani in età scolare, sarà favorito l accesso del pubblico agli eventi per il rilascio in mare degli esemplari recuperati e riabilitati. In queste fasi i rappresentanti della Rete potranno svolgere un azione di educazione e sensibilizzazione sia attraverso l uso dei media sia attraverso la visualizzazione diretta dell evento, evitando un approccio spettacolare fine a se stesso e situazioni che possono nuocere all animale. Il calendario delle liberazioni viene annualmente stabilito dal Tavolo di indirizzo e coordinamento; sono consentite deroghe alla date concordate per necessità imputabili allo status degli animali ricoverati, a condizioni metereologiche o all organizzazione di particolari avvenimenti. REGOLAMENTO: LIBERAZIONE DEGLI ESEMPLARI
Per la liberazione ci si atterrà alle seguenti regole: la temperatura dell acqua marina non deve essere inferiore a 17 C; potrà essere attuata direttamente dalla riva solo qualora non vi siano pericoli indotti da natanti, da reti o da altre evenienze in cui possa incorrere la tartaruga appena liberata, quindi, salvo casi eccezionali, solo in stagione non balneare. In tutti gli altri casi avverrà in mare, ad una distanza di 2 3 miglia dalla costa, lontano da reti o altre attrezzature di pesca, trasportando l animale in apposita vasca, coperto con panni umidi e appoggiato su un materassino morbido. sarà effettuato (salvo impossibilità) con il supporto di mezzi della Capitaneria di Porto e/o con mezzi idonei messi a disposizione dagli Enti della Rete Regionale; deve essere organizzato dalla Struttura di prima accoglienza in accordo con la Fondazione Cetacea; inoltre dovranno essere informati la Capitaneria di Porto e il Corpo Forestale dello Stato. REGOLAMENTO: LIBERAZIONE DEGLI ESEMPLARI
REGOLAMENTO: CENTRO DI STABULAZIONE PRESSO L UNICAM DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO La Fondazione Cetacea si avvale di un Centro di stabulazione di Secondo Livello ubicato presso la sede UNICAM a San Benedetto del Tronto, che funge da supporto alla struttura di prima accoglienza della Riserva Naturale della Sentina. Il Centro, viste le attrezzature attualmente disponibili, potrà stabulare fino ad un massimo di 8 tartarughe, a garanzia delle migliori condizioni di sopravvivenza per gli esemplari ospitati. Il Centro opera con la supervisione del Responsabile Veterinario presso la Fondazione Cetacea di Riccione.
Ritrovamento tartaruga viva o morta Capitaneria Porto e/o GF Registrazione scheda Banca dati RAM Esemplare morto Esemplare vivo ASUR verifica stato CENTRO DI PRIMA ACCOGLIENZA PRESSO LE AREE PROTETTE IZSUM Smaltimento Centro stabulazione c/o UNICAM Ospedale tartarughe Invio dati MATTM Rilascio