L ELICOTTERO L elicottero è senza dubbio un formidabile strumento operativo. L interazione fra gli equipaggi elicotteristi ed altre professionalità, quali: i sanitari, i S.A.F., i sommozzatori, ecc., può realizzare condizioni di capacità osservativa diversamente inimmaginabili. Ciò, sia in ordine ad i tempi d'intervento che alla possibilità di effettuare manovre altrimenti impossibili. Si pensi ai trasferimenti veloci di pazienti da un ospedale ad un altro, al trasporto rapido di attrezzature tecniche e personale specializzato, al recupero di persone tramite verricello, da luoghi diversamente inaccessibili ecc.. Va però detto che, alle grandi versatilità e potenzialità d'impiego dell'elicottero, si contrappongono le limitazioni, alle quali tutte le macchine volanti sono soggette. Volare per gli uomini e le macchine da esse costruite, è un atto innaturale, visto che ne noi, né loro, abbiamo le ali! L'aver trovato il sistema per librarsi nell'aria e viaggiare. Distanti dal suolo, riuscendo a fare cose che da terra sarebbero impossibili, ci pone in una condizione di rischio potenzialmente alto. Per rendere questo rischio accettabile e far diventare gli elicotteri mezzi ordinari di soccorso, è stato necessario, innanzitutto raggiungere livelli di sicurezza nel volo estremamente alti e, successivamente, predisporre specifiche procedure operative dedicate al soccorso, nello studiale le quali, si è dovuto tenere conto di tutte le criticità legate all'attività di volo. Il risultato di questo lavoro (sempre in corso), è stata la possibilità di salvare la vita ad un numero enorme di persone. Da questo detto fino ad ora, risulta chiaro che operare con l'elicottero richiede grande professionalità ed impegno, necessari per mantenere livelli di sicurezza sufficientemente alti. Bisogna subito dire che, a bordo dell'elicottero, su su qualsiasi decisione, l'ultima parola spetta sempre al pilota comandante. Ciò perchè la prima esigenza da garantire è la sicurezza del volo, ed il comandante del velivolo ne è responsabile. Per tutto quello che riguarda la gestione dell'elicottero (condizioni del velivolo, condizioni meteo, limiti di impiego ecc.), sarà il personale pilota e specialista di bordo, a governare ogni situazione, da qualsiasi punto di vista. Gli aspetti specialistici dell'intervento, che determinano anche la tipologia degli altri soccorritori imbarcati, verranno affrontati dall'equipaggio, in funzione delle competenze di ognuno. Risulta evidente che, visto il numero e la differente tipologia di competenze impiegate, contemporaneamente, un ruolo fondamentale viene giovato dalla capacità dell'equipaggio di coordinare le azioni di ognuno.
Per l equipaggio di un elicottero di soccorso, coordinare perfettamente le azioni di tutti i componenti, è una necessità fondamentale, sia per il mantenimento delle condizioni di sicurezza che per la buona riuscita dell operazione di soccorso. Faremo ora qualche cenno, sulle principali norme di comportamento che i soccorritori, non facenti parte in modo stabile dell'equipaggio di un elicottero, devono conoscere ed osservare in caso d'integrazione, a qualsiasi livello operativo, con l'aeromobile. Si è già detto che il livello decisionale ultimo spetta sempre al pilota comandante; ciò non di meno, si presentano, ordinariamente, situazioni che richiedono l'assunzione di precise responsabilità, anche da parte di altri componenti dell'equipaggio. La più frequente di queste riguarda la gestione dell'area di operazioni. Questo delicato compito che ttiene alla sicurezza del personale di bordo e di tutti coloro i quali si trovino a terra (altri soccorritori, forze dell'ordine, cittadini ecc.), è affidato allo specialista di bordo ed al personale S.A.F.. I rischi indotti dall'elicottero sono legati a due fattori: il flusso d'aria generato dall'elicottero; il rischio di entrare in contatto con una delle pale rotanti. L'intensità del flusso d'aria generato dall'elicottero dipende da vari fattori (condizioni di volo, dimensione del velivolo, dimensione e numero delle pale ecc.); di certo la turbolenza che si verifica, pone le persone presenti in zona di operazioni, di fronte ad alcuni rischi, quali: la possibilità di essere colpiti da oggetto che volano a causa del flusso del rotore; la possibilità di cadere, spinti dal flusso d'aria. La presenza stessa dell'elicottero poi, anche in considerazione del fatto che i rotori in moto non sono visibili, porta il pericolo di entrare in contatto con le pale, contatto le cui conseguenze sono fatali. Queste situazioni devono essere prevenute dal personale incaricato della gestione dell'area (specialisti e S.A.F.) E' opportuno, in ogni modo, che coloro per i quali esiste la probabilità di dover lavorare con l'ausilio dell'elicottero, conoscano le principali norme di comportamento e sicurezza, da tenersi in presenza di un elicottero. Ad atterraggio avvenuto è obbligatorio attendere il segnale del personale di bordo prima di avvicinarsi e salire, oppure scendere ed allontanarsi dall'elicottero; in qualsiasi caso devono essere osservate queste regole: Non avvicinarsi mai al rotore di coda. Salire e scendere a vista dell'equipaggio, sempre uno alla volta, fare in maniera che ogni persona rimanga sempre in vista dell'equipaggio per controllarne gli spostamenti. Tuttavia quando si è a terra, è necessario rimanere sempre nelle zone laterali dell'elicottero, evitando le anteriori e posteriori ritenute pericolose nelle fasi di atterraggio e decollo. Non avvicinarsi mai alla zona posteriore dell'elicottero, e sempre MOLTO PERICOLOSA a causa del rotore di coda, che per la sua velocità è reso
invisibile. Non camminare mai verso monte o in direzione del rotore di coda, fermarsi stando inginocchiarsi in attesa del decollo dell'elicottero. In prossimità del velivolo non alzare mai oggetti lunghi. Salire e scendere dall'elicottero in modo deciso cercando di distribuire bene il peso, senza salti bruschi o movimenti e sempre uno alla volta. Se il rotore principale è in movimento fare attenzione alla testa e ricordarsi, che, quando le pale stanno per fermarsi, si ha un forte abbassamento delle stesse. Entrare nella cabina del velivolo in maniera da trovarsi subito in posizione seduta e spostarsi lateralmente verso l'interno dell'abitacolo, per rimanere nella posizione occupata. Autoassicurarsi agli ancoraggi predisposti. Non spostarsi bruscamente e fare molta attenzione a non urtare mai con oggetti vari, ne il pilota ne parti importanti dell'elicottero. L'operatività dell elicottero, è legata al periodo delle EFFEMERIDI (albatramonto), ed a buone condizioni di visibilità. LE ZONE DI AVVICINAMENTO
Un dislivello, anche lieve, presente nell'area interessato dal movimento delle pale, deve essere individuato ed evitato COMPORTAMENTO A BORDO L elicottero è una macchina complessa, l elicottero da soccorso lo è ancora di più; questa maggiore complessità è dovuta proprio al fatto che si tratta di macchine che non solo trasportano passeggeri, ma devono anche effettuare manovre che spesso si svolgono in condizioni limite, sia dal punto di vista ambientale che da quello tecnico operativo. Il concetto appena espresso vale, in modo ulteriormente accentuato, per gli elicotteri dei Vigili del Fuoco e del 118; ciò quale diretta conseguenza della complessità della missione istituzionale propria del corpo, missione che in vero non ha confini operativi. I velivoli in dotazione ai Vigili del Fuoco, possono essere allestiti in configurazione tale da permettere l'effettuazione di qualsiasi tipologia di intervento di competenza dei Vigili del Fuoco: spegnimento di incendi. Soccorso persone in difficoltà in ogni tipo di ambiente, soccorso ad animali, trasporto di attrezzature tecniche, ecc., mentre quelle del 118 prevalentemente sanitario. In questa ottica un ruolo determinante viene svolto dall'equipaggio, infatti, a differenza degli equipaggi di altre Istituzioni, addestrati per operare in ambiti specifici e ristretti (sanitario, montagna), a bordo di ogni elicottero dei Vigili del Fuoco è imbarcato personale che, prima di diventare elisoccorritore, ha maturato una importante competenza professionale quale vigile del fuoco nelle squadre di terra, e presta comunque servizio di soccorso tecnico urgente di tipo ordinario, continuando, in questo modo, a conservare ed implementare la propria capacità operativa; questa fa si che in campo operativo di un elicottero dei Vigili del Fuoco sia, di gran lunga, il più ampio esistente. E' questo l'importante ed inimitabile valore aggiunto che vola sugli elicotteri di soccorso del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Detto questo, iniziamo col dire che ad ogni persona a bordo dell'elicottero, viene assegnato un posto, in funzione del compito che essa dovrà svolgere; questo posto non deve essere lasciato, senza la necessaria autorizzazione del
personale di bordo, sia perchè uno spostamento inatteso del carico può creare difficoltà al pilota, che per evitare che vengano danneggiati o anche azionati involontariamente, congegni vari, dei quali l'elicottero e ben fornito. Se si ha la necessità di spostarsi, lo si deve fare in base ad una procedura concordata, o chiedendo preventivo consenso. Si deve rimanere sempre assicurati, tramite la cintura ventrale del sedile o il cordino di sicura vincolato al ragno (Il ragno è una corda ancorata al pavimento dell'elicottero). Fare attenzione nel muoversi, a non urtare le fruste per la comunicazione degli altri membri dell'equipaggio, in quanto potrebbero disinserirsi. A bordo dell'elicottero il livello del rumore è alto, perciò ogni persona imbarcata con un ruolo diverso da quello del semplice passeggero, è dotata di una cuffia con microfono, necessaria per le comunicazioni che possono tenersi: bordo/bordo, fra i componenti dell'equipaggio, o anche bordo/terra, con altri soggetti impegnati nel soccorso e viceversa. La comunicazione si effettua semplicemente parlando, con il microfono tenuto quasi a toccare la bocca, senza la necessità di premere tasti. Ciò è estremamente funzionale, ma pone il problema che qualsiasi suono, da noi emesso, entrerà nel circuito di comunicazione di bordo e sarà ascoltato da tutto l'equipaggio. Il problema si pone non è certo di riservatezza ma di coordinamento e potenziale disturbo per il pilota. Nella cuffia di ogni membro dell'equipaggio si ascoltano, contemporaneamente, molte comunicazioni: di bordo, con l'ente di controllo aereo, con gli altri aeromobili, con la sala operativa, con le squadre a terra; è facile immaginare quale debba essere il livello di attenzione necessario alla gestione di tanto traffico radio; se poi si pensa che si tratta di un ausilio ed in realtà l'impegno principale è ben altro (pilotare e soccorrere), risulta evidente l'importanza della disciplina nelle comunicazioni. Non ci si deve intromettere in nessun tipo di comunicazione già in corso, se non direttamente interessati e, sopratutto, nel caso la cuffia in dotazione non sia abilitata all'ascolto di tutte le comunicazioni, ma solo di una parte (questa scelta può essere effettuata dal pilota), prima di parlare chiedere il consenso con un cenno, perchè si potrebbe interrompere un altra comunicazione già in corso che noi non stiamo ascoltando. Quelle descritte sopra sono poche e semplici norme di comportamento che devono essere rispettate con assoluta rigidità; la loro non osservanza può essere origine di gravi inefficienze nel soccorso ed anche situazioni di pericolo. CASTELLAZZO SOCCORSO Enrico Barberis per la Scuola di Polizia di Alessandria