I nuclei gestione emergenza



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FORMAZIONE DEI LAVORATORI I nuclei gestione emergenza 1 dispensa monografica

NUCLEI GESTIONE EMERGENZA I N.G.E. Tra gli obblighi del datore di lavoro vi é, ex art. 12, comma 1 lett., b), d. lgs. 626/94, quello di designare i nuclei di gestione emergenza. I lavoratori non possono, se non per giustificato motivo, rifiutare tale designazione. per contro, in base all art. 14 del già citato decreto, il lavoratore che in caso di pericolo grave, immediato e che non può essere evitato, si allontana dal posto di lavoro ovvero da una zona pericolosa, non può subire pregiudizio alcuno e deve essere protetto da qualsiasi conseguenza dannosa. Così come il lavoratore che, in caso di pericolo grave ed immediato e nell impossibilità di contattare il competente superiore gerarchico, prende misure per evitare le conseguenze di tale pericolo, non può subire pregiudizio per tale azione, a meno che non abbia commesso una grave negligenza. INCENDIO - ESPLOSIONE L incendio è una combustione che si sviluppa in modo incontrollato nel tempo e nello spazio. La combustione è una reazione chimica tra un corpo combustibile e un corpo comburente. I combustibili sono numerosi: legno, carbone, carta, petrolio, gas combustibile, ecc. Il comburente che interviene in un incendio è l aria, o, più esattamente, l ossigeno presente nell aria (21% in volume). Il rischio di incendio esiste, quindi, praticamente in tutti i locali. L esplosione è una combustione a propagazione molto rapida con violenta liberazione di energia. Può avvenire solo in presenza di gas, vapori o polveri combustibili di alcune sostanze instabili e fortemente reattive o di materie esplosive. Per prevenire questo rischio di incendio o di esplosione è necessario conoscere i rischi propri dell impresa. Le cause che possono provocare un incendio sono in particolare: - fiamma libera (esempio: operazioni di saldatura), - particelle incandescenti (brace) provenienti da un focolaio preesistente (esempio: braciere), - scintille di origine elettrica, - scintille di origine elettrostatica, scintille provocate da un urto, - superfici e punti caldi, - innalzamento della temperatura dovuto alla compressione del gas, - reazioni chimiche. NUCLEI GESTIONE EMERGENZA ADDETTI ALL ANTINCENDIO Per realizzare un efficace, sicura e immediata azione di prevenzione ed estinzione degli incendi è indispensabile che nelle aziende siano attivi i N.G.E. scelti opportunamente tra il personale normalmente presente nei vari turni di lavoro. L intera area dell azienda va suddivisa in zone i cui limiti possono corrispondere, all incirca, a quelli dei reparti di produzione. Il numero di addetti, per ciascuna zona, deve essere proporzionato alla vastità della zona stessa o all entità dei pericoli derivanti dalla natura dei materiali impiegati nelle lavorazioni. COMPITI I compiti di cui gli addetti antincendio debbono essere investiti, hanno una duplice finalità: di prevenzione e d intervento in caso d incendio. PREVENZIONE 2

Il modo migliore per combattere un incendio è quello di eliminare le cause che possono determinare il suo nascere, quindi di prevenirlo. Il compito di prevenzione spetta a tutti ma i N.G.E. ne sono investiti in modo particolare. L azione di prevenzione deve consistere essenzialmente nell : assegnare ai lavoratori i compiti primari (interrompere l erogazione di combustibili, di energia elettrica, telefonare ai VV.F.. segnalare irregolarità negli impianti elettrici, a gas, ecc.; vigilare sulla pulizia e sull ordine dei reparti e dei ripostigli; curare che i materiali infiammabili siano opportunamente isolati e che i recipienti contenenti liquidi infiammabili siano chiusi; arrestare prontamente le perdite di sostanze infiammabili ed eliminare immediatamente ogni accidentale versamento; curare che non vi sia possibilità di mescolanze tra sostanze chimiche incompatibili; impedire di fumare, di accendere fiamme e di effettuare lavori con produzione di fiamme e scintille (saldatura, taglio, ecc.) nei luoghi dove vi è pericolo di esplosione o incendio; rimuovere immediatamente ogni possibile causa d incendio; curare che siano apposte le opportune segnalazioni antincendio e che siano rispettate; segnalare le irregolarità dei mezzi antincendio e dei segnalatori d allarme; segnalare le eventuali modifiche dei reparti o delle lavorazioni che richiedano la sostituzione dei mezzi antincendio INTERVENTO IN CASO DI INCENDIO Nel caso che sia sviluppato un principio d incendio, gli addetti debbono immediatamente intervenire per cercare di spegnerlo il più rapidamente possibile. A tal fine devono: - prendere i mezzi antincendio portatili idonei allo scopo e intervenire prontamente sull incendio nascente in attesa dell arrivo dei VV.F.; Nel caso in cui l incendio costituisca un pericolo grave ed immediato, i lavoratori in condizioni rischiose dovranno essere evacuati in un luogo sicuro, riuniti in un unico punto di raccolta, indi si procederà alla effettuazione dell appello e si attenderà l arrivo dei VV.F.. NUCLEI GESTIONE EMERGENZA ADDETTI AL PRIMO SOCCORSO Riguardo ad un argomento così delicato come la salute nostra e dei nostri simili é prioritario stabilire una regola: nel dubbio evitare di causare un danno più grave, con il nostro intervento, di quello già conseguente all evento. Nel caso in cui si verifichi un evento lesivo i lavoratori designati, contatteranno, se del caso, una idonea struttura medica o paramedica e/o interverranno osservando le modalità di seguito riportate. FERITE Sono lesioni che interrompono la continuità del tessuto epiteliale e dei tessuti sottostanti. Ricordare che in ogni genere di ferita é presente il pericolo del tetano: se il ferito con è vaccinato contro il tetano, o il richiamo antitetanico é scaduto, deve recarsi dal medico per la profilassi antitetanica. CONTUSIONI Sono lesioni causate da urti o cadute, che non interrompono la continuità del tessuto epiteliale. La cute rimane intatta mentre i vasi sanguigni sottostanti si rompono ed esce sangue che può distribuirsi uniformemente in mezzo ai tessuti ( ecchimosi ) o, quando è abbondante, formare una escrescenza più o meno grande (ematoma). Fare subito delle applicazioni fredde ed immobilizzare la parte contusa, esercitando una modica compressione, onde arrestare l emorragia interna Le contusioni causate da un trauma piuttosto violento potrebbero aver causato fratture. 3

Attenzione - Le contusioni al capo devono essere sorvegliate e trattate attentamente. - Tenete il paziente sdraiato, immobile, con il capo leggermente sollevato fino all arrivo dei soccorsi. - Applicare delicatamente sul suo capo un borsa di ghiaccio o stracci puliti e bagnati con acqua fredda. - Non somministrare alcolici, stimolanti, bevande o cibi. EMORRAGIE Sono provocate dalla rottura dei vasi sanguigni, con fuoriuscita di sangue all esterno o all interno dell organismo. Le piccole emorragie, dovute a lievi ferite, si arrestano esercitando su di esse una moderata pressione con un po' di garza pulita e/o, se possibile, applicando un laccio emostatico. Nelle emorragie dal naso, comprimere la narice sanguinante per qualche minuto ( 5-10 ); mantenere il capo dell infortunato inclinato in avanti per evitare la deglutizione di grandi quantità di sangue; applicare ghiaccio alla radice del naso e sulla nuca; zaffare la narice introducendo una garza impregnata di prodotto emostatico; in caso di prosecuzione dell emorragia chiamare immediatamente il medico. Quando l infortunato ha fuoriuscita di sangue dalla bocca, si presume che venga dallo stomaco o dai polmoni: - nel primo caso esce con conati di vomito; - nel secondo caso con colpi di tosse. Nelle emorragie dello stomaco sdraiare il malato e non dargli assolutamente da bere. Nelle emorragie polmonari, tenere il paziente semisdraiato, consigliandogli di reprimere la tosse e di respirare superficialmente. Nel trasporto dell infortunato agire con cautela, evitando sobbalzi o movimenti bruschi. LUSSAZIONI Si verificano nelle articolazioni quando, a seguito di un colpo violento, i capi ossei articolari si spostano dalla sede abituale e non ritornano spontaneamente in quella originaria. L infortunato presenta notevole gonfiore, ecchimosi o ematoma, lamenta forte dolore e impossibilità di compiere i normali movimenti. - Fare impacchi freddi e, se possibile, immobilizzare delicatamente l articolazione con fasciatura. - Non eseguire alcuna manovra per tentare di rimettere a posto i capi lussati. DISTORSIONI Si verificano nelle articolazioni quando, a seguito di un colpo violento, due capi osteo-articolari si spostano dalla posizione abituale e sono ancora in grado di ritornare spontaneamente nella loro sede. Sono frequenti al polso, al ginocchio e soprattutto alla caviglia. L infortunato presenta gonfiore, ecchimosi e lamenta dolore e difficoltà di movimento. - Nelle distorsioni di lieve entità, fare impacchi freddi e immobilizzare la parte lesa con una fasciatura. - Nelle distorsioni più gravi, e sospettabile l esistenza di fratture; e quindi opportuno un intervento di personale specializzato FRATTURE Sono rotture complete o incomplete delle ossa, causate da un colpo violento. Le fratture si riconoscono dai seguenti segni: - Dolore forte che aumenta con il movimento e la pressione delle zone interessate. - Gonfiore causato dal versamento di sangue e dallo spostamento dei monconi ossei. - Scrocchio osseo nelle fratture complete, dovuto allo sfregamento tra le superfici irregolari dei monconi. Immobilizzare se possibile le ossa fratturate o con sospetto di frattura. Porre particolare cura nel sollevare e trasportare l infortunato. 4

FRATTURA DELLA COLONNA VERTEBRALE Tali fratture si manifestano come segue: - Se l infortunato non riesce a muovere le dita delle mani o se avverte un formicolio o un intorpidimento alle spalle, può esservi frattura alla colonna cervicale. - Se l infortunato non riesce a muovere i piedi o le dita dei piedi o se avverte un formicolio o un intorpidimento alle gambe o dolore se tenta di muovere la schiena o il collo, può esservi frattura alla colonna dorsale. In tal caso occorre: impedire movimenti del capo e del busto, facilitare la respirazione dell infortunato, slacciandogli i vestiti, coprirlo con coperte e chiamare urgentemente un medico o una autoambulanza. Non muoverlo e non lasciarlo muovere. Non attenersi a tali precauzioni, si può causare una paralisi irreparabile!!! ASFISSIA L asfissia si verifica quando le vie aeree sono bloccate per la caduta all indietro della lingua o per altra causa meccanica. Il blocco delle vie aeree impedisce la respirazione e, in pochi minuti, provoca lo arresto del battito cardiaco e, di conseguenza, una mancata respirazione sanguigna. L asfissia può derivare da: folgorazione, avvelenamento, annegamento, traumi cranici, ecc.. USTIONI Sotto il nome di ustioni, sono comprese tutte le lesioni della cute e delle mucose, provocate in modo diretto ed immediato da agenti termici, chimici, radianti ed elettrici. Le ustioni, dal punto di vista della gravità, si distinguono i tre gradi: 1 grado - arrossamento e gonfiore della cute; 2 grado - arrossamento con vescicole contenenti siero; 3 grado - distruzione della cute e dei tessuti sottostanti. In caso di ustioni leggère: - Mettere immediatamente la parte ustionata sotto l acqua fredda corrente per alcuni minuti, fino a quando il dolore scompare e lavare accuratamente con saponi di Marsiglia - Applicare una pomata contro le ustioni. - Coprire con garza sterile e fasciare morbidamente. Usare solo medicamenti idonei: l uso di sostanze empiriche può aggravare la situazione. In caso di ustioni estese o di terzo grado: - Ricoprire la parte ustionata con garza sterile; in mancanza di questa, usare un lenzuolo o un asciugamano puliti. - Non applicare alcun medicamento; trasportare il colpito con le dovute cautele al più vicino pronto soccorso. INFORTUNI OCULARI L infiammazione congiuntivale si presenta con l arrossamento dell occhio, incompatibilità alla luce, lacrimazione, dolore intenso. In tal caso, occorre: - Instillare qualche goccia di collirio. - Proteggere gli occhi dalla luce con lenti scure o applicare una compressa di garza sterile su ogni occhio. - Recarsi al pronto soccorso per il controllo medico. In caso di corpo estraneo nell occhio, occorre comportarsi nel modo seguente: - Non strofinare l occhio. lasciare qualche minuto l infortunato con gli occhi chiusi per permettere alle lacrime di espellere il corpo estraneo. - Se ciò non avviene, lavare l occhio con abbondante acqua corrente. - Afferrare con due dita le ciglia della palpebra superiore e muovere su e giù la palpebra stessa per togliere la particella. - Se non si ottengono risultati, esaminare l occhio, tirando in basso la palpebra inferiore e rovesciando in alto la superiore: 5

- Se il corpo estraneo è su una palpebra, rimuoverlo usando una angolo inumidito di un fazzoletto pulito; - Se il corpo estraneo è rimasto conficcato nell occhio, non tentare di toglierlo: fissare una garza sterile su entrambi gli occhi e consultare un medico. AVVELENAMENTO DA OSSIDO DI CARBONIO L ossido di carbonio è un gas incolore e inodore più leggero dell aria. La sua diffusione negli ambienti chiusi è pericolosissima, perché nel volgere di breve tempo può raggiungere concentrazioni critiche e causare la morte. L ossido di carbonio è emanato, ad esempio, dai tubi di scarico dei motori a scoppio o a combustione, o a stufe aventi cattivo tiraggio, ecc. L avvelenamento si manifesta con forti dolori al capo, offuscamento dei sensi, capogiri, nausea, polso accelerato, volto con colorito roseo, eventuale arresto del respiro. Il primo soccorso si attua nel modo seguente: - portare immediatamente il colpito all area aperta o aprire tutte le finestre e le porte del locale in modo da far entrare aria pulita; se non respira o lo fa in modo irregolare, praticare la respirazione artificiale; - tenere il colpito sdraiato onde ridurre il consumo di ossigeno; - porre la testa del colpito di lato per facilitare l eventuale vomito; - coprirlo con coperte o indumenti. Avvertenza - Il soccorritore deve entrare nel locale contaminato con la bocca e il naso coperti da un fazzoletto umido ed agire con la massima celerità, per non rischiare di essere, a sua volta, avvelenato PUNTURE DI CALABRONI, VESPE, API, ECC. Questi insetti lasciano infisso nei tessuti del colpito il pungiglione e nell infiggerlo comprimono le ghiandole facendo penetrare veleno nei tessuti stessi. Nel tentativo di asportare l aculeo prendendolo con la punta delle dita, lo stesso viene spremuto ed altro veleno può ancora penetrare nei tessuti. In caso di puntura occorre: - Asportare l aculeo servendosi della punta di uno spillo, precedentemente sterilizzato alla fiamma. Toccare leggermente la sede della puntura con un batuffolo di cotone inumidito di soluzione di ammoniaca. - Fare impacchi freddi con panni bagnati e ghiaccio. Tenere presente che le punture di questi insetti diventano pericolose quando sono in gran numero, quando interessano gli occhi ed il cavo orale e quando vi é un accertata o supposta allergia a tali veleni; in tali casi é inevitabile trasportare il colpito al più vicino pronto soccorso. COLPO DI SOLE L esposizione diretta ai raggi solari, della testa, specialmente se è calva o con capelli radi, può causare l elevazione della temperatura intracranica. Se tale temperatura raggiunge livelli elevati, i danni conseguenti possono anche essere irreparabili. Il colpo di sole si manifesta con i seguenti segni: testa e volto molto accaldati, colorito del volto rosso molto intenso, vertigini, nausea, vomito, confusione mentale e in qualche caso perdita della coscienza. In simili circostanze occorre: - sottrarre il colpito all azione dei raggi solari; - tenergli il capo leggermente sollevato - fargli abbondanti impacchi freddi al capo, rinnovandoli frequentemente; - trasportarlo con urgenza all ospedale. 6