-Sonetto continuo : le terzine riprendono le medesime rime delle quartine. Schema d'esempio : ABBA ABBA BAB ABA

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Transcript:

Sonetto E' un componimento di 14 versi endecasillabi, formati da due quartine e due terzine. Lo schema delle rime è molto variabile, ma le quartine, tra di loro, e le terzine, tra di loro, devono avere SEMPRE le stesse rime, tranne casi specificati : le quartine possono essere sia alternate (ABAB ABAB) che chiuse ( ABBA ABBA) e le terzine si compongono di tutte le loro varianti, dalle incatenate (CC C), alle invertite (CE EC) alle ripetute (CE CE). Insomma, a fantasia dello scrittore. Esso ha però diverse varianti: -Sonetto caudato : è una variante che vede l'aggiunta di una coda o di più code alla fine dell'opera. La coda è formata da tre versi : il primo è un settenario che rima con l'ultimo verso del sonetto, mentre gli altri due sono un distico di endecasillabi baciati. accio un esempio di schema, segnando in grassetto la coda : ABAB CE CE e (la e piccola è il settenario, a scanso di equivoci); -Sonetto rinterzato : in questo tipo di sonetto vengono inseriti dei settenari dopo i versi ISPARI delle quartine e dopo il PRIMO e il SECONO verso delle terzine. Essi rimano con il verso precedente. Esempio di schema : AaBAaB AaBAaB CcdE CcdE (in grassetto i settenari inseriti) -Sonetto doppio: molto simile al sonetto rinterzato. I settenari vengono inseriti dopo i versi ISPARI delle quartine e dopo il SECONO verso delle terine. Esempio di schema metrico AaBAaB AaBAaB CdE CdE (in grassetto i settenari) -Sonetto continuo : le terzine riprendono le medesime rime delle quartine. Schema d'esempio : ABBA ABBA BAB ABA -Sonetto minore e sonetto minimo : il sonetto minore è composto da versi più corti dell'endecasillabo. Tipicamente sono settenari. Il sonetto minimo, invece, è quando esso si compone con quinari o versi ancor più brevi. In entrambi i casi lo schema rimico è quello tipico del sonetto, senza variazioni di sorta. Il Sonetto è un componimento tipicamente usato per un tema d'amore o d'elogio nei confronti di qualcuno. Altresì, può venire sfruttato per la satira a tema amoroso : fu molto diffuso per la descrizione goliardica di brutte megere (in contrapposizione alla donna angelicata ) o anche per duelli poetici tra autori che si dilettavano a prendersi a male parole, magari ineggiando alla sodomia. Ballata La Ballata è una composizione creata per essere musicata e danzata, come suggerisce il nome. Questo determina la sua costruzione portata alla ricerca di un ritmo ben preciso. La sua caratteristica, infatti, è la presenza di una strofa di pochi versi ( 1, 2, 3, massimo 4 versi), chiamata ripresa o ritornello, che viene ripetuta ad ogni strofa. La strofa, invece, è formata da due parti : la prima è divisa in due piedi o mutazioni, che hanno un numero di versi uguali e anche lo

stesso intreccio di rime; la seconda invece si chiama volta e si lega ai piedi e alla ripresa. Come? Il primo verso della volta rima con l'ultimo del piede precedente. L'ultimo verso, invece, rima colla ripresa. Inoltre avrà sempre la stessa struttura metrica della ripresa. Anche se pare molto complesso, assicuro che non è così difficile come si possa pensare. E per dimostrarvelo, vi faccio un esempio di schema : ABBA - CCEEA - ABBA ABBA : ripresa o ritornello. Si ripeterà poi alla fine della strofa; CCEEA : strofa, da dividere in due parti : CC : piedi o mutazioni ( C è un piede, C seguente è l'altro) EEA : volta ( collegamento con il piede precedente; A collegamento con la ripresa) ABBA : ripresa e così via. Per quanto riguarda la lunghezza dei versi, non ci sono delle regole precise. Tipicamente vengono usati o soli endecasillabi, o soli settenari, o endecasillabi e settenari misti (alternati : endeca-settenarioendeca-settenario). Ora un piccolo appunto sui vari tipi di Ballata : abbiamo già detto che la ripresa ha pochi versi e può avere un numero variabile di questi. Ebbene, dipendentemente dalla grandezza della ripresa, si definisce il tipo di ballata : grande : la ripresa ha quattro versi; lo schema tipo è ABBA CC.EEA ABBA(...); mezzana : la ripresa ha tre versi; lo schema tipo è ABB CC.BB ABB(...); minore : la ripresa ha due versi; lo schema tipo è AA CC.A AA(...); piccola: la ripresa ha un unico verso endecasillabo; lo schema tipo è A CC.A A(...); minima : la ripresa ha un solo verso quinario, settenario o ottonario; lo schema è A CC.A A( ); La Ballata era particolarmente sfruttata per il tema amoroso, ma io penso che possa anche essere ben sfruttata per narrazioni epiche o simil tali e che il ritmo stesso della composizione aiuti nel racconto di lunghi avvenimenti. Canzone amosa per la sua metrica complessa, la Canzone è certo un componimento piuttosto diffuso. La sua composizione non si distanzia tanto da quella ballata, trovando similitudini tra di esse. E' a strofe e la lunghezza dei suoi versi sono tipicamente endecasillabi e settenari misti. La strofa è formata da due parti : fronte e sirma. Entrambe sono a loro volta divise in due piedi(fronte) e due volte(sirma). I piedi devono avere un numero identico di versi (variabile, ma non consiglio più di 4 per la pesantezza

del tutto) e una simmetria di rime tra di loro. La sirma, invece, può anche non essere divisa in due volte, ma presentarne una un'unica. Tra la fronte e la sirma può essere inserito un verso di collegamento, rimante con l'ultimo verso della fronte. E quest'ultimo è detto chiave. Infine, l'opera si chiude con un congedo, un piccolo gruppo di versi che hanno la stessa struttura metrica della sirma. Ora provo a schematizzarvelo per farvi capire meglio RONTE A 1 piede B / C / \ A \ 2 piede B C CHIAVE C SIRMA 1 volta E / E / \ \ 2 volta 1 volta E / E / CONGEO chiave E \ \ \ 2 volta Vi ricordo che questo è solo un esempio. Voi potrete decidere che forma dargli. Ancora un piccolo appunto sul congedo : tipicamente era quell'ultima strofetta a chiusa della canzone in cui il poeta si rivolgeva all'opera stessa, quasi impersonandola. L'argomento, come per amore (che praticamente s'adatta a tutte le composizioni) questa veniva sfruttata per trattare di argomenti alti, quali la religione e la filosofia o anche in ambito politico.

Sestina Lirica La sestina lirica non è, come potremmo candidamente pensare, la sestina che usiamo tipicamente, quell'insieme di sei versi dove i primi 4 sono a rima alternata e gli ultimi due sono baciati. La sestina lirica è un componimento a parte, sempre formato da sestine che però, al loro interno, non hanno rime. Ma non per questo non hanno una metrica ben precisa. I punti focali sono : tutti i versi sono endecasillabi; i versi non rimano all'interno delle strofe, quindi ogni verso della sestina si chiuderà con una parola diversa e queste saranno tutte della medesima lunghezza sillabica(tutte bisillabe, ad esempio); ma queste stesse parole si intercambieranno di posizione di sestina in sestina, creando un gioco fonetico, secondo lo schema della retrogradatio cruciata; per far sì che tutte le parole coprano tutte le posizioni, bisognerà fare sei strofe; alla fine delle sei strofe, ci sarà un congedo di tre versi, i quali non rimeranno tra di loro, ma comprenderanno tutte e sei le parole finali delle sestine, 3 a fine verso e 3 internamente. Ora, non spaventatevi. Sembra molto difficile a dirsi, ma non lo è a farsi. Intanto la retrogradatio cruciata è solo un termine necessario a definire la regola che determina lo scambiarsi delle parole. Non voglio che lo sappiate nello specifico, perché ora vi andrò a trascivere quale deve essere la successione delle sestine, così forse ci capiremo un po' di più. Prendiamo la prima sestina : siccome i suoi versi non rimano tra di loro, finiranno sempre con una parola diversa. Quindi prendiamo sei parole : trovo(1), resta(2), cuore(3), sazio(4), certo(5), avere(6). Ora componiamo lo schema con queste parole ( i numeri che ho messo al loro fianco e per farvi comprendere la loro posizione) A B C E trovo resta cuore sazio certo avere 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6 Secondo la retrogradatio cruciata, la seconda sestina avrà questo schema: A E B C avere trovo certo resta sazio cuore 6 1 5 2 4 3 6 1 5 2 4 3 Bene. Ora senza che ve le faccio tutte, le successive quattro ve le elenco soltanto: CABE ; ECBA ; EACB ; BECA. Per aiutarvi ulteriormente a capire, vi riporto le prime due sestine di una sestina lirica di ate (ho evidenziato le parole che chiudono il verso) : Al poco giorno e al gran cerchio d ombra A Similemente questa nova donna son giunto, lasso!, ed al bianchir de colli, B si sta gelata come neve a l ombra; A quando si perde lo color ne l erba; C che non la move, se non come petra, E e l mio disio però non cangia il verde, il dolce tempo che riscalda i colli B

si è barbato ne la dura petra E e che li fa tornar di bianco in verde che parla e sente come fosse donna. perché li copre di fioretti e d erba. C Sempre dalla stessa composizione di ante vi estraggo il Congedo, cioè la terzina finale, così che capiate quello di cui parlavo prima. Le sei parole di questa sestina (cioè quelle che s'intercambiano a fine verso) sono : ombra, colli, erba, verde, petra, donna. Ecco qui il congedo : Quandunque i colli fanno più nera ombra, sotto un bel verde la giovane donna la fa sparer, com uom petra sott erba. Come potete vedere, 3 parole vanno alla fine del verso e le 3 rimanenti vengono sparse all'interno dei versi stessi. Per quanto riguarda il tema della sestina lirica, tipicamente può essere vario. Viene usata per argomenti d'amore come per discorsi elevati, moraleggianti e quasi filosofici a volte. Per questi ultimi temi, può risultare buona anche per la satira, anche se le fa perdere quel ritmo così canzonatorio che tipicamente possiede. Madrigale Questo è un altro tipo di composizione legato alla musica e anche se è famoso per essere quasi ed esclusivamente legato ad essa. E' un'opera piuttosto breve formata da un serie di terzine (da due a cinque) chiuse da un distico finale. I versi tipicamente sono endecasillabi o endecasillabi misti a settenari e l'intreccio di rime è totalmente a gusto dello scrittore. Ovviamente tranne il distico, il quale avrà rima baciata. Ecco, per puro scrupolo, appongo un esempio dello schema : ABA BCB L'argomento è d'amore o idilliaco, ma in diversi casi si possono trovare anche Madrigale con scopi moraleggianti, quindi sia mai che un uso di satira leggera, quale quella della Jella, possa ben adattarsi ad una composizione così lieve. Rondò Italiano Questa è un'altra composizione legata alla musica. efinita così per il senso circolare del ritmo, essa va a creare un tono incalzante che permette anche narrazioni lunghe. Sono una serie quartine alternate e, possiamo dire in modo scorretto, incatenate, poiché l'ultimo verso della quartina, rima sempre con la quartina successiva. E l'ultima quartina della composizione andrà a rimare con la prima, chiudendo un il cerchio dell'opera.

Un esempio di schema potrebbe essere questo : ABAB / BCBC / CC / EE / EAEA. Ovviamente è un esempio, tipicamente i Rondò sono molto lunghi, perché il ritmo si presta a quel genere di narrazione che in altri casi sarebbe molto pesante. L'argomento, qui, può essere sempre vario, ma visto il suo ritmo danzante e concentrico, si adatta bene ad eventi lunghi.