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2.4 LE VIE DI COMUNICAZIONE Studi e analisi per il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale Nel farsi del territorio, così come nella sua articolazione su date soglie temporali, assume un ruolo fondamentale la trama delle vie. La presenza delle masse montagnose richiamate e la natura piuttosto impervia dei rilievi di testata rendono poco idonea al transito la zona terminale delle valli, zona che resta interessata solo a relazioni intervallive di raggio locale, in evidente contrasto con la favorevole accessibilità della vicina regione lariana o dei grandi passi alpini mediatori del rapporto con il Centro Europa. 37 Ponte sul Brembo a Piazza Brembana (vecchia fotogr.). Strada al ponte di Olmo al Brembo (vecchia fotogr.). Filago Marne: discesa al Brembo.

38 Storia e caratteri del territorio bergamasco Strada incisa nella roccia lungo il Sebino (vecchia fotogr.). Naturalmente disposte, invece, alle comunicazioni con le regioni contigue le valli laterali, S. Martino e Cavallina, veri e propri corridoi di collegamento la prima con il Lario, Como e il mondo alpino, la seconda con l'alto Sebino, Lovere e la Valle Camonica. Ovviamente più favorevole il piano. Lo schema delle direzioni di massima è riconducibile all'antichità ed alla persistenza, pur nel mutare delle geografie politiche, della città stessa di Bergamo e dei terminali urbani di prima approssimazione e poi delle grandi direttrici viarie passanti per questi. Indipendenti invece dalla nodalità urbana di Bergamo, ma comunque strettamente interrelate al territorio bergamasco, le altre direttrici fondamentali del collegamento tra Brescia e Milano (lo stesso sistema delle comunicazioni può essere qui chiamato in causa per riconoscere le particolari dinamiche della fascia più meridionale della provincia).

Studi e analisi per il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale 39 La viabilità in epoca romana (da P. Gastaldi Fois, La rete viaria romana, 1971). Su tale schema, inserito nelle più generali gravitazioni monte-piano (Alpi-Padania, Centro Europa-Italia) e ovest-est (Milano-Venezia, Padania occidentale-padania orientale-adriatico) si possono misurare i processi di continuità o di rinnovamento in materia di viabilità. Risulta comunque evidente, ad una osservazione di insieme, la relativa persistenza delle direzioni di massima fino ai nostri tempi, anche in seguito alla costruzione prima delle ferrovie e poi dell'autostrada. Sola eccezione sul fronte settentrionale l'apertura - rispondente forse più a ragioni politiche che di effettiva funzionalità - della strada del Passo di S. Marco per Morbegno nel 1593, strada che tuttavia non sortì l'effetto previsto.

40 Storia e caratteri del territorio bergamasco La rete stradale della provincia di Bergamo al 1967 (da Amm.ne Prov. Bergamo, Studi sui problemi della montagna e della collina, Bergamo, 1967). Sui fronti interni sono invece mutate alcune direzioni storiche più fortemente condizionate dalle difficoltà dei luoghi: si rimanda esemplificativamente alla viabilità di sbocco brembano, alle comunicazioni con la Valtaleggio, al rapporto tra l'alta Val Seriana e la Val di Scalve attraverso il Passo della Manina, alle comunicazioni costiere lungo il Sebino.

Studi e analisi per il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale 41 La rete infrastrutturale di comunicazione della provincia di Bergamo al 1997 (Provincia di Bergamo, Cartografia elaborata dal Servizio Pianificazione Territoriale, 1997). Elementi strutturali delle nuove vie di comunicazione della provincia di Bergamo (aerofotogr. Regione Lombardia, 1994).

42 Storia e caratteri del territorio bergamasco Guadi sul fiume Serio (I.G.M., 1889). Degna di particolare attenzione per la storia delle relazioni tra i luoghi, per la storia stessa del costruito, per la storia del paesaggio nel suo insieme, la viabilità tradizionale tutta, anche quella minore, legata alla quotidianità dei gruppi umani distribuiti fino nelle zone più impervie del territorio. E in tale ambito sono particolarmente significative le scelte dei luoghi per il superamento tradizionale di alcuni ostacoli fisici, in particolare dei fiumi: i luoghi dei ponti storici, i luoghi dei guadi (si pensi anche solo ai guadi del Serio a valle di Seriate).