Un progetto per l agricoltura e l alimentazione sostenibile

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al Presidente della Provincia di Padova ai Sindaci e agli Assessori all Urbanistica e all Ambiente della Comunità Metropolitana di Padova ai Commissari dei Comuni di Padova e Abano Terme Loro sedi Padova, 3 gennaio 2017 Un progetto per l agricoltura e l alimentazione sostenibile Agricoltura urbana, sicurezza e sovranità alimentare sono oggi universalmente riconosciuti quali fattori essenziali per lo sviluppo sostenibile dei nostri territori, per ridurre la dipendenza dalle importazioni, per incrementare la resilienza delle città nei confronti delle crisi economiche e dei cambiamenti climatici. Le attività agricole in ambito urbano e periurbano possono in particolare assicurare, attraverso la formazione di filiere corte tra produttori e consumatori e l autoproduzione, la fornitura di prodotti alimentari di qualità eliminando i sovra-costi dovuti alla grande distribuzione e riducendo lo spreco energetico e l inquinamento generati dal trasporto delle merci a lunghe distanze. Ma le attività agricole e forestali, soprattutto in una regione quale quella veneta caratterizzata da una accentuata dispersione insediativa, possono anche avere - previa una riconversione in chiave ecologica - una valenza di attività produttiva di qualità ambientale ai fini della messa in sicurezza del territorio, dell incremento della fertilità dei suoli e della biodiversità, della riqualificazione paesaggistica e del miglioramento della qualità dell abitare. La vicinanza tra residenze, insediamenti produttivi e terreni agricoli è spesso causa di conflittualità: infrastrutture e insediamenti urbani hanno frammentato lo spazio rurale e ne rendono problematica l accessibilità, mentre l utilizzo di fitofarmaci e fertilizzanti di origine chimica oltre a causare l inquinamento del suolo, della rete idrica e delle falde acquifere può determinare seri problemi sanitari per la popolazione residente. Ma sono proprio queste conflittualità, così come per altro verso le opportunità offerte dalla oggettiva condizione di prossimità tra produttori e consumatori, che impongono oggi - anche per far fronte alla concorrenza delle grandi catene distributive - l adozione di pratiche agricole più sostenibili, biologiche o biodinamiche, una differenziazione dei prodotti e dei servizi offerti (multifunzionalità), una forte capacità d innovazione orientata verso la qualità e più in generale una riconversione del ciclo produttivo agricolo nel suo complesso, con la consapevolezza che, anche dal punto di vista del consumatore, sempre più strette appaiono le connessioni tra la qualità del prodotto, la salute dei produttori e dei consumatori, le pratiche produttive e la qualità ambientale e paesaggistica dei territori di cui quel prodotto è il frutto. Diversificazione produttiva e creatività imprenditoriale in agricoltura, sostenute da concrete misure di sostegno ai piccoli produttori da parte delle autorità, possono d altra parte fornire - come sottolinea l enciclica Laudato sì di Papa Francesco - un importante contributo alla difesa dell occupazione e all affermazione di una concezione del lavoro quale fattore di sviluppo personale, di esercizio dei valori etici, di comunicazione e progresso sociale.

Ciò di cui si avverte la necessità oggi è dunque una nuova strategia di sviluppo rurale che però non può essere disgiunta da un nuovo modo di pensare l urbanistica e la pianificazione territoriale: lo spazio urbano e lo spazio rurale devono essere co-pianificati, anche perché infrastrutture ecologiche e agricoltura possono divenire l armatura portante di ogni progetto di riqualificazione e rigenerazione urbana. Una pianificazione che non può limitarsi ad un disegno sulla carta delle destinazioni d uso dei suoli, ma che - partendo dalle specificità locali - deve definire modelli di configurazione spaziale, concreti programmi d intervento, incentivi e strumenti operativi per l integrazione delle attività agricole con gli insediamenti residenziali e produttivi. Una pianificazione che dovrà ovviamente prevedere delle misure di tutela urbanistica ed ambientale, ma che dovrà prevalentemente caratterizzarsi per un approccio progettuale ed attivo piuttosto che vincolistico, valorizzando e mettendo in rete tutte le risorse già presenti nel territorio. Da questo punto di vista, diverse positive esperienze avviate in Italia ed in Europa suggeriscono che uno strumento operativo particolarmente efficace, per sostenere il coordinamento fra sviluppo rurale e pianificazione, può essere quello dell istituzione di Parchi agricoli a scala comunale e sovracomunale. Parchi progettati con un processo partecipativo in grado di coinvolgere agricoltori e cittadini, di indirizzo per i diversi programmi di settore e finalizzati a supportare il carattere multifunzionale dell agricoltura periurbana sia di tipo professionale (Urban Farming) che di tipo comunitario e individuale (Urban Food Gardening) e a promuovere la formazione di Fattorie urbane orientate alla vendita diretta di prodotti biologici e locali, alla ristorazione e all agriturismo, alla didattica, con finalità ricreative, sociali e terapeutiche ed in grado di fornire una ampia gamma di servizi utili alla collettività (conservazione e gestione di habitat ad alto valore naturalistico, di matrici agro-forestali tradizionali, di spazi ad elevato valore estetico; manutenzione degli scoli e dei canali di drenaggio; protezione e sviluppo della biodiversità ). Mettere in rete e potenziare le iniziative esistenti e le risorse del territorio Nel territorio metropolitano di Padova non si parte da zero: numerose e importanti sono le iniziative e le risorse già presenti, che però richiedono un coordinamento istituzionale per potenziarne le sinergie. Sarà forse banale ricordarlo, ma nel centro di Padova esiste l Horto dei semplici il più antico orto botanico d Europa, rinnovato recentemente con la creazione del Giardino della biodiversità, un cantiere per la conservazione della biodiversità con oltre 7.000 specie botaniche. A Legnaro sorge il Campus di Agripolis, con l Università di Agraria e strutture di supporto quali l azienda biologica di Pozzoveggiani e l azienda sperimentale Lucio Toniolo. Sempre a Legnaro ha sede Veneto Agricoltura, osservatorio sull innovazione tecnologica e centro di informazione della Regione sull agricoltura del Veneto. Alle porte di Padova, ma di fatto in area urbana, vi sono l Istituto Tecnico Agrario Duca degli Abruzzi e l Istituto professionale per l Agricoltura e l Ambiente San Benedetto da Norcia, che hanno dato vita ad una Azienda agricola e zootecnica con propri punti di vendita diretta dei prodotti. In provincia di Padova l utilizzo del suolo agricolo vede la netta prevalenza dei seminativi (in particolare cereali da granella, seguiti da foraggere avvicendate e coltivazioni industriali), ma numerose sono anche le iniziative finalizzate alla multifunzionalità e all introduzione di pratiche agricole innovative e sostenibili. Quasi una ventina sono le aziende agricole biologiche e numerosi i punti di vendita ed i Gruppi di Acquisto solidale che ne commercializzano i prodotti. Dal 1977 opera a Padova l associazione culturale La Biolca, che organizza incontri sull alimentazione naturale e corsi di formazione per l utilizzo delle tecniche biodinamiche in agricoltura, mentre risale al 1984 la fondazione della Cooperativa El Tamiso, una associazione di produttori agricoli e tecnici che praticano esclusivamente l agricoltura biologica e che conta attualmente 59 soci in tutta Italia, dei quali la maggior parte (38 aziende) nel Veneto. Tra le numerose iniziative dell associazionismo culturale e ambientalista a favore di nuovi stili di vita e di nuove abitudini di consumo si possono inoltre ricordare: la realizzazione di un frutteto biologico didattico di piante antiche da parte del circolo Legambiente La Sarmazza di Saonara-Vigonovo; la scuola permanente di orticoltura biologica del circolo di Legambiente Limena; i corsi di orticoltura sinergica organizzati dalla Fondazione La Fenice nell Isola di Terranegra. Diversi progetti di agricoltura biologica e di alimentazione sana e genuina sono inoltre gestiti da associazioni che promuovono l integrazione lavorativa di persone svantaggiate in contesti protetti: tra queste in particolare il Gruppo Polis con il progetto Fuori di campo in via Due Palazzi a

Padova, la Cooperativa Giuseppe Olivotti a Mira e l associazione Padova Accoglie di Don Luca Favarin a Creola di Saccolongo. Su iniziativa dell Associazione Italiana per l Agricoltura Biologica (AIAB) e a cura della cooperativa El Tamiso, dal 1988, due volte all anno, si svolge nelle piazze cittadine la festa mercato del Biologico in Piassa, a cui oggi partecipano oltre 50 espositori provenienti da tutto il Veneto: non solo aziende agricole, ma anche associazioni, cooperative sociali, aziende operanti nei settori dell artigianato, dell abbigliamento e dell erboristeria. Oltre 70 risultano gli agro-turismi associati alla Coldiretti e circa 25 quelli iscritti all associazione Turismo verde della Confederazione Italiana Agricoltori. Alcune decine le aziende che praticano la vendita diretta dei propri prodotti. Coldiretti e Cia gestiscono i numerosi mercati a km 0 (Farmers Market) istituiti dai Comuni (6 nel solo comune capoluogo), per favorire il consumo dei prodotti locali di cui sia certificata la provenienza e la filiera produttiva. Nuovi esercizi di ristorazione, quali Ca Sana e l Osteria di Fuori Porta a Padova, associano l esclusivo utilizzo di prodotti biologici con iniziative culturali ed eventi musicali e con il sostegno ai gruppi di acquisto solidale. Persino nel cuore della zona industriale, estesa per oltre 10,5 milioni di mq, esiste un Presidio Wigwam che dal 2004 (con sede in un edificio rurale antico sopravvissuto ai tentativi d esproprio) opera quale centro di attività agricole e culturali, quale punto di aggregazione e ricostruzione di un tessuto sociale disperso. Ed è probabilmente proprio in virtù dell azione svolta dal Presidio Wigwam che di recente il Consorzio di gestione della zona industriale ha sottoscritto un accordo con l Associazione Giovani Imprenditori Agricoli della Cia per il riutilizzo a fini agricoli dei molti terreni incolti ancora presenti in questo contesto urbano. Molti Comuni (tra i quali Padova, Ponte San Nicolò, Rubano, Noventa Padovana, Vigodarzere, Limena, Albignasego, Selvazzano, Saonara, Cadoneghe, Abano ) hanno attrezzato spazi urbani per la formazione di orti da assegnare ai cittadini che ne facciano richiesta, coinvolgendo nella gestione degli stessi associazioni e scuole. Oltre 630 sono attualmente gli orti urbani del Comune di Padova, mentre estremamente significativa è l esperienza del Comune di Rubano dove gli orti sociali costituiscono parte integrante del Parco etnografico, nato attorno ad una vecchia cava per l estrazione di sabbia trasformata in una zona umida paludosa di oltre 10 ettari e caratterizzato da un area boschiva e dalla presenza di una fattoria didattica, di un forno per il pane e di un ristorante. Esperienze importanti, potenzialmente replicabili in diversi ambiti del territorio metropolitano caratterizzati da situazioni di abbandono o di sottoutilizzazione dei terreni agricoli: basti pensare che nel solo Comune di Padova, secondo i dati forniti dal Piano di Assetto Territoriale (PAT), vi sono circa 870.000 mq di terreni incolti, mentre è di oltre 2 milioni di mq la superficie agricola complessiva che il Piano degli Interventi recentemente approvato - pur in presenza di quasi diecimila alloggi invenduti - consente di trasformare a fini edificatori. Il recupero a fini agricoli dei terreni abbandonati o incolti potrebbe essere favorito dalle norme previste dalla legge regionale n. 26 dell 8 agosto 2014, che ha istituito la Banca della Terra affidandone la gestione all Agenzia AVEPA, ma che stenta a decollare non essendo stato raggiunto un accordo tra Regione e Comuni sulle modalità e i costi del censimento dei terreni. Dare attuazione al Piano d Azione per il Parco Agro-paesaggistico Metropolitano E sulla base delle considerazioni sin qui esposte che una trentina di associazioni ambientaliste e di organizzazioni di categoria degli agricoltori hanno avanzato la proposta di formazione di un Parco Agropaesaggistico Metropolitano finalizzato alla valorizzazione delle attività agricole urbane e periurbane, per accrescerne la redditività e metterne in luce i servizi forniti all ambiente ed alla collettività. Una proposta che venne fatta propria dagli assessori all urbanistica e all ambiente di diversi comuni della comunità metropolitana e che è stata tradotta in Linee Guida elaborate utilizzando le metodologie partecipative di Agenda 21, con il coinvolgimento dei rappresentanti di una quarantina di enti locali e istituzionali, aziende agricole e cooperative, associazioni culturali, ambientaliste e di categoria. Le Linee Guida individuano tra le finalità principali quelle della sicurezza e sovranità alimentare, della tutela dello spazio rurale e degli spazi aperti in ambito urbano, della multifunzionalità aziendale, della promozione di nuove economie, dell occupazione e dell inclusione sociale, della formazione di una organica rete ecologica intercomunale, dell incremento della biodiversità, della qualità ambientale e paesaggistica, della gestione partecipata dei progetti finalizzati alla formazione del parco, dello sviluppo delle attività di ricerca, formazione e didattica e

delle opportunità di fruizione pubblica del territorio rurale. Finalità che sono state articolate in un dettagliato elenco di obiettivi e di azioni. Il documento finale, condiviso da tutti i partecipanti nell aprile del 2014, per divenire un vero e proprio Piano d Azione operativo a tutti gli effetti avrebbe richiesto l individuazione per ognuna della azioni proposte dei soggetti responsabili della loro attuazione, dei tempi previsti e delle risorse disponibili o da reperire. Purtroppo il lavoro venne sospeso per l intervenuta scadenza elettorale e per il conseguente cambio di amministrazione nella città capoluogo. Diverse azioni previste dalle Linee Guida sono state avviate negli ultimi due anni da alcuni Comuni e da alcune associazioni, riteniamo però che sia oggi urgente ridare vita ad un organico coordinamento di tutti gli enti ed operatori interessati per definire un quadro di riferimento unitario ed una comune strategia d intervento, ristabilendo in particolare i nessi tra gli strumenti della pianificazione urbanistica e territoriale e quelli delle politiche di settore. Avanziamo a questo fine alcune proposte operative: - La ripresa delle attività di Agenda 21 per tradurre le Linee Guida per la formazione del Parco Agropaesaggistico Metropolitano in un vero e proprio Piano d Azione, con l individuazione dei soggetti responsabili, dei tempi e delle risorse relativi ad ogni specifica azione. - L individuazione, da parte dei soggetti partecipanti, delle azioni di cui intendono farsi direttamente carico, con l indicazione dei tempi e delle modalità di realizzazione previsti: un invito rivolto principalmente ai Comuni, ma non solo. Riteniamo che tra le azioni prioritarie, da avviare anche in pendenza del Piano d Azione, vi debbano in particolare essere il potenziamento e lo sviluppo degli orti urbani e la creazione di fattorie urbane che, offrendo nuove opportunità di lavoro e di integrazione del reddito familiare, possano svolgere funzioni didattiche, informative e formative per un alimentazione sostenibile e nuovi stili di vita, e che possano divenire luoghi di ristorazione e centri d incontro permanente tra agricoltori e cittadini. - L avvio, in collaborazione con l AVEPA, del censimento dei terreni abbandonati ed incolti per istituire la Banca della Terra e predisporre le procedure operative ed i bandi di assegnazione a giovani coltivatori previsti dalla L.R. 26/2014 e dalla D.G.R. 2593/2014. - La realizzazione di interventi finalizzati alla costruzione delle principali infrastrutture verdi previste nell area vasta padovana. Tra queste in particolare: la valorizzazione degli spazi verdi connessi al Parco delle Mura e delle Acque di Padova; la formazione di corridoi ecologici lungo i corsi d acqua del territorio metropolitano (Bacchiglione, Brenta, Brentella, Piovego, Roncajette, Tergola, Tesina ); la contemporanea realizzazione di itinerari ciclabili e fluviali interessanti sia il Parco delle Mura che le infrastrutture verdi, dotati di una rete di punti di servizio, di ristorazione e vendita di prodotti biologici locali, prevalentemente attraverso il recupero del patrimonio inutilizzato di ville ed edifici rurali. - Un incontro tra i rappresentanti dei Comuni interessati e della Provincia per dar vita ad un coordinamento stabile che promuova gli studi e gli strumenti di pianificazione essenziali per rendere operativa la proposta del Parco. Tra questi in particolare: una Variante al Piano di Assetto Territoriale Intercomunale (PATI) dedicata specificamente al tematismo dell Agricoltura; apposite Varianti ai Piani degli Interventi dei singoli Comuni per tradurre le indicazioni del PATI e/o dei PAT relative alla rete ecologica (in particolare quelle riguardanti gli ambiti proposti dal PATI per l istituzione di dieci Parchi fluviali agricoli e dei parchi metropolitani ) in obiettivi, linee guida e norme riferite ai diversi ambiti territoriali (criteri relativi alla riqualificazione paesaggistica, alle tecniche agronomiche, ai sistemi di accessibilità, agli elementi vegetazionali, alla tutela del patrimonio storico ed alla gestione partecipata del territorio) connessi ad una politica di incentivi e di promozione economica e sociale.

- La richiesta alla Regione Veneto di procedere nell elaborazione del Piano Paesaggistico d Ambito previsto dal PTRC e di predisporre ed approvare un apposito Progetto strategico (di cui all articolo 26 della L.R. 11/2004) riguardante il territorio della Pianura agropolitana centrale che affronti in particolare il tema delle modalità di convivenza e dei reciproci vantaggi che possono derivare per produttori e cittadini da una situazione di prossimità tra residenza e attività agricole. Per un approfondimento delle presenti proposte si chiede la Vs. disponibilità ad un prossimo incontro, cordialmente - Associazione per il Parco Agro-paesaggistico Metropolitano - AIAB - Associazione Italiana per l Agricoltura Biologica - Associazione culturale La Biolca - AR/CO Architettura Contemporanea - Circolo di Campagna Wigwam Il Presidio sotto il portico - Centro culturale e sociale Ca Sana - Città Amica - Rete di Architetti e Urbanisti - Comitato Mura di Padova - El Tamiso - Agricoltura Biologica - Gruppo Giardino Storico - Inbar - Istituto Nazionale di Bioarchitettura - INU - Istituto Nazionale di Urbanistica - Italia Nostra - LIPU - Lega Italiana Protezione Uccelli - Legambiente Padova - Legambiente Selvazzano - Legambiente Saonara - Legambiente Limena - Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori di Padova - Orto a quadretti - Slow Food - Condotta di Padova ALLEGATO : Padova - Agenda 21, Linee Guida per il Parco Agro-paesaggistico Metropolitano Riferimento di contatto: Associazione per il Parco Agro-paesaggistico Metropolitano via delle Gramogne, 41-35127 Padova e.mail: info@paam.it