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SCHEDA ANALITICO-DESCRITTIVA per le Architetture a cura di Maria Rosaria Iacono LGA LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICA AMMINISTRATIVA Provincia: Savona Comune: Savona OGT OGGETTO abbazia cappella casa castello chiesa X convento fattoria masseria monastero palazzo piazza villa altro (specificare) Denominazione attuale: Ex convento di S. Agostino UBV UBICAZIONE Denominazione dello spazio viario dell affaccio principale: Piazza Monticello UBVN Numero civico: 2 DTZ CRONOLOGIA Secolo: XIV Frazione di secolo: seconda metà Anno: 1370 AUT AUTORE Nome: Ignoto ATB AMBITO CULTURALE (*) ATBD Denominazione ambito culturale: architettura degli ordini mendicanti in Liguria REN NOTIZIA STORICA L'ex complesso conventuale agostiniano, ex carcere giudiziario della provincia, sorge sulla collina di Monticello, alle spalle delle rovine del cinquecentesco complesso domenicano. L'intera area già all'inizio del secolo scorso, viene separata dalla collina retrostante, con l'apertura della nuova strada per Genova (attuale via Famagosta e galleria del Garbasso) e modificata dal "taglio" (1893) di via Paleocapa che elimina parte del minuto tessuto edilizio di matrice medioevale e diversi edifici religiosi. L'intervento ottocentesco, che ha isolato il complesso architettonico dal contesto originario, ha snaturato il rapporto con l'ambiente circostante. La collina di Monticello, assalita nel dopoguerra dalla dissennata edificazione di alcuni condomini, appare oggi stravolta nella sua consistenza edilizia. Del complesso trecentesco rimangono, degradati e trasformati dall'attuale utilizzo, i due chiostri, affacciati sul versante a mare della collina, sovrastati dal grattacielo edificato nel 1940 sull'area dell'ex chiesa conventuale che fronteggiava, sul porto, la torre della Quarda (sec. XIV). La presenza degli Eremitani nella città risale al XIV secolo; nel 1343 il Verzellino indica l'anno di trasferimento dalla chiesa di S. Bartolomeo, loro primitiva residenza nella zona del Bosco, alla chiesa di S. Stefano, posta verso il mare, tra S. Ponzio e la porta della Quarda. La posizione del sito appena fuori le mura della città, malsicura e non raggiungibile nei periodi di guerra, costringe gli agostiniani a trasferirsi in una zona più sicura all'interno della cinta muraria, scatenando

non lievi dissensi con le parrocchie e gli altri ordini religiosi. Nel 1370, grazie alle sovvenzioni del vescovo Gherardo, i conventuali acquistano al Monticello una porzione di terreno dai Del Carretto che qui avevano la residenza marchionale. L'area, posta in un'ansa della nuova cerchia del 1304, si estendeva a racchiudere ampia parte del promontorio, dalla porta S. Giovanni al castello dello Sperone. ln un simile terreno, all'epoca ancora per buona parte coltivato e non urbanizzato, presso la parrocchia di S. Andrea, gli Agostiniani collocano il loro convento, ultimi dei tre grandi ordini a fissare la propria dimora nella città savonese. Nell'area irregolare e molto acclive costruiscono la chiesa che aveva, per evidenti ragioni di spazio, un orientamento invertito e due chiostri, il tutto disposto su tre differenti livelli. Il complesso subisce varie trasformazioni e aggiunte: il Verzellino riporta al 1403 la costruzione del dormitorio e al 1467 quella del refettorio. Il Besio evidenzia le rifusioni avvenute nei secoli XV (1429-75) e XVII (1600-22), mentre la trasformazione del 1642-44 della chiesa conventuale e ampiamente documentata e studiata da Ricchebono e Varaldo. All'inizio dell'ottocento, in seguito alle leggi napoleoniche per la soppressione degli istituti monastici, il convento di S. Agostino diviene sede di carcere giudiziario. Dopo alcuni piccoli lavori di adattamento all'interno dei due chiostri, il l24 marzo 1807, sotto la direzione del prefetto Chabrol, avviene il trasferimento dei prigionieri. Il progetto con le definitive opere di trasformazione e di ampliamento decise con decreto ministeriale il 20 ottobre 1810, viene steso solo alla fine del 1811 e l appalto dei lavori è assegnato il 6 ottobre 1812. Presso l'archivio di Stato di Savona è reperibile l'intero progetto, costituito da piante e sezioni, firmato dagli ingegneri del Dipartimento di Montenotte e approvato dal prefetto Chabrol. Lo spazio interno è organizzato in modo da poter usufruire della chiesa, come luogo di lavoro per i detenuti, mentre nell'ex convento vengono destinati a celle di detenzione i locali che affacciano sui cortili interni. Dopo qualche anno la chiesa è ampliata e trasformata in magazzino del sale, come mostrano i progetti redatti dall'ing. Argenti del 1827 e dall'ing. Pozzone nel 1829. In epoca fascista, per attuare il piano di risanamento della città, la chiesa verrà dissennatamente demolita per dar luogo all' edificazione del grattacielo (1940). Il complesso architettonico allo stato attuale costituito dai due chiostri, è il prodotto delle incisive trasformazioni che ha subito, come è stato accennato, non solo il tessuto edilizio nel quale il monumento è inserito, ma il complesso stesso dopo l'alterazione degli spazi originari. La visita diretta all'interno non è attualmente consentita, mentre sino a quando è stato utilizzato come carcere (cioè fino a quest anno) è stata limitata a poche zone, inoltre l'impossibilità di reperire planimetrie attuali, per le passate ragioni di sicurezza, consentono un'approssimazione descrittiva del monumento. E di valido sostegno la documentazione archivistica relativa ai progetti ottocenteschi e alla planimetria della zona del Monticello, eseguita nel 1635 da Bartolomeo Barixone dove è riportata la situazione del convento prima delle trasformazioni. L'intera costruzione è delimitata sul fianco sud dall'alto muro in pietra che costituiva la cinta muraria trecentesca e dall'originario percorso che scende verso il mare, ora soffocato dai fronti posteriori dei palazzi di via Paleocapa. Il complesso distribuito su tre piani fuori terra evidenzia, nonostante le trasformazioni ottocentesche, l'originaria estrema essenzialità e schematizzazione degli spazi qualificati da superfici ampie e distese che trova corrispondenza e continuità con le architetture mendicanti del Tre e Quattrocento. I due chiostri sono disposti su due differenti livelli degradanti di qualche metro, verso il mare. Del chiostro superiore, molto più ampio di quello inferiore, permangono soltanto l'ala sud simile alla precedente, che consente di accedere all'interno delle zone vigilate. Nel vasto e spoglio cortile si erge un alto muro di recinzione di epoca ottocentesca, che delimitava fino a pochi mesi fa, la zona destinata a parcheggio del personale amministrativo. Il chiostro inferiore rimane intatto, anche se trasformato con il tamponamento delle arcate verso il cortile. Alcuni rilievi eseguiti nel 1921 dall'ufficio Tecnico comunale mostrano il profilo delle arcate ogivali in cotto intercalate da oculi circolari. Sul cortile, utilizzato ancora recentemente dai detenuti per il passeggio, delimitato dal loggiato coperto da volte a crociera, si affacciano le loro ex celle. Al primo piano del chiostro inferiore, nell'ala nord sono distribuiti ambienti che erano utilizzati dagli uffici amministrativi, mentre a sud

l'originario oratorio dalla semplice forma rettangolare è sostituito da uno spazio destinato ad accogliere anonimi locali di servizio. L'attuale cappella ridotta a un vano di modeste dimensioni, è collocata ad angolo e coperta da una bella volta a padiglione lunettato. Altre che erano occupate da detenuti sono distribuite al secondo piano. I due chiostri sono collegati tra loro mediante una zona che originariamente costituiva il dormitorio e che appare ora suddivisa in diversi ambienti. Qui l'impianto distributore delle scale posto verso l'angolo, raccorda i tre livelli. Note 1) I progetti di tali trasformazioni della chiesa ad opera dell'architetto Orazio Grassi, gesuita savonese, sono nell Archivio di Stato di Savona e sono stati pubblicati in M. Ricchebono, L architettura religiosa del Seicento a Savona. Considerazioni preliminari, in Atti della SSSP, n.s., XIII, 1979, p.86. Il documento, importante testimonianza dello stato della chiesa prima delle trasformazioni seicentesche è conservato in A.S.S.: L. Siri, f. 1642-43, c.117; vedi C. Varaldo, Una memoria sull antica chiesa di sant Agostino, in Letimbro, 31/10/1970 RENF Fonti bibliografiche: 1) M. Ricchebono, Architettura religiosa a Savona, in SSSP '"Atti e Memorie", n.s., vol.xiii, Savona, 1979, p.85-86 2) G.V.Verzellino, Delle memorie particolari e specialmente degli uomini illustri della città di Savona. vol. I, Savona, 1885, p.249 3) F. Noberasco, L'anno ecclesiastico in Savona, in "Atti SSSP", XXII, Savona, 1940, p.199 4) A. De Monti, Compendio di Memorie historiche della Città di Savona e delle Memorie d'huomini illustri Savonesi, Roma, 1697, p.92 5) C. Varaldo, Una memoria sull'antica chiesa di Sant'Agostino, in "ll Letimbro", 31/10/1970, Savona, p.5 6) C. Varaldo, Insediamenti religiosi e urbanistica, in SSSP "Atti e Memorie", n.s., vol.xiii, Savona, 1979, p.53-56 7) E. De Negri, Note sull'architettura dei conventi agostiniani di età moderna in Liguria, in "Quaderni Franzoniani", Anno VII, n.2, Genova, 1994, pp.17-46 8) S. L. Astengo, L'ordini di S. Agostino in Savona, Firenze, 1927, pp.9-11 9) G. Rossini, L architettura degli ordini mendicanti in Liguria nel Due e Trecento, Bordighera, 1981, p.164-170 10) G. Chabrol de Volvic, Statistica del dipartimento di Montenotte, vol.ii, Savona, 1994, pp.88-91, tavv. V-Xll 11) M. Ricchebono - C. Varaldo, Savona, Genova, 1982 12) G. B. N. Besio, Savona e il _centro storico, Genova, 1980, p. 94 Archivi: - Archivio di Stato, Savona, Notai distrettuali, not. L. Siri, filze 1642-43, doc. 10/3/1642

- Archivio di Stato, Savona, Fondo Comune di Savona, Raccolta di tipi, piani, disegni, profili di strade, edifizii e lavori pubblici dal 1748 al 1831 (reg. 929) - Archivio di Stato, Savona, Prefettura del Dipartimento di Montenotte, Stabilimenti pubblici, cart. 37, "Convento di S.Agostino a Savona ridotto ad uso carceri e casa di correzione " PRE PREESISTENZE PREU Ubicazione: Piazza monticello Individuazione: Quartiere urbano situato sulla collina di Monticello, originariamente costituito da insediamenti religiosi e da un minuto tessuto edilizio di matrice medievale. Il convento fu edificato sul terreno del castello marchionale dei Del Carretto. PNT PIANTA Schema: a sviluppo assiale radiale longitudinale X altro: complesso architettonico articolato Forma: a L a T a C a U a sviluppo assiale a ferro di cavallo circolare quadrata rettangolare esagonale poligonale ad n. lati X irregolare SV STRUTTURE VERTICALI Tipo di struttura: X colonne X parete pilastri Materiali: acciaio calcare cemento armato ghisa granito laterizio terra cruda tufo legno di castagno legno di larice legno di rovere marmo cipollino marmo veronese pietra di Trani travertino pietra da taglio pietrisco X altro: muratura mista in laterizio e in pietra; intonacata SO STRUTTURE DI ORIZZONTAMENTO Genere: X solaio controsoffitto X volta finta volta pseudovolta cupola finta cupola pseudocupola altro Forma : X a botte a cupola a vela X a padiglione a schifo emisferica carenata X altro: a crociera CP COPERTURE / MANTO DI COPERTURA Materiali: X ardesia pietra cemento Laterizio legno piombo rame X altro: tetto a padiglione; materiale non accertabile; manto in lastre di ardesia

DEC ELEMENTI DECORATIVI Collocazione: esterna X interna Tipo: affresco lapide X cornice cornicione nicchia nicchia con statua trabeazione stucchi fregio ghiera insegna fontana X altro: semicolonne, cornici di porte (cappella) Materiali: bronzo ferro ghisa marmo cipollino pietra mattoni X muratura intonacata intonaco stucco ceramica legno altro STC STATO DI CONSERVAZIONE buono discreto mediocre X cattivo rudere Indicazioni specifiche. Descrizione sintetica e testo libero (rischi di alterazione, situazione vincolistica con particolare riferimento al D. Lgs 42/04, proposte di tutela,: L.1089/1939, art.4 Piano Regolatore: zona destinata a servizi, risanamento e conservazione. L ex complesso conventuale agostiniano, attualmente costituito dai due chiostri superstiti, è circondato da edifici di recente espansione edilizia e sovrastato dal grattacielo costruito nel 1940 sull area della demolita chiesa di S. Agostino. L area è stata profondamente modificata dal taglio di via Paleocapa (1893) che ha isolato il complesso dal contesto urbano originario. Nelle adiacenze dell edificio sorge l ex complesso conventuale Domenicano (1567-78). USA USO ATTUALE abitazione magazzino bottega officina laboratorio location X altro: attualmente in disuso (ex carceri dal 1 giugno 2016) CDG CONDIZIONE GIURIDICA / PROPRIETA X Stato Ente locale Ente pubblico non territoriale Stato estero Privato Indicazione specifica: Demanio dello Stato ***************************************************************************** CM COMPILAZIONE Data: dicembre 2016 Nome compilatore: Ester Matarazzo Sezione di appartenenza: Savona (socia); sede del corso di aggiornamento: Alassio MOTIVAZIONI DELLA SCELTA Esso rappresenta un complesso architettonico di valore storico-artistico di notevole interesse per la città in quanto riqualificherebbe la zona del Monticello situata proprio a ridosso del centro cittadino. Il complesso monumentale merita un intervento di recupero e restauro.

***************************************************************************** AGGIORNAMENTI ANNUALI RIFERITI A: STC / STATO DI CONSERVAZIONE: cattivo USA / USO ATTUALE: Ex carceri dal 1 giugno 2016, attualmente in disuso CDG / CONDIZIONE GIURIDICA: L.1089/1939, art.4 SI ALLEGANO N 3 IMMAGINI IN FORMATO DIGITALE (300 dpi o circa 1 Mb) Luogo e data Savona, dicembre 2016

Da restituire all indirizzo di posta elettronica educazioneformazione@italianostra.org