ACCORDO DI PROGRAMMA PER L ADOZIONE DEL PIANO DI ZONA E DEL PROGRAMMA ATTUATIVO 2009 DEL DISTRETTO N. 7

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ACCORDO DI PROGRAMMA PER L ADOZIONE DEL PIANO DI ZONA 2009-2011 E DEL PROGRAMMA ATTUATIVO 2009 E DEL PIANO DELLE ATTIVITA PER LA NON AUTOSUFFICIENZA 2009 DEL DISTRETTO N. 7 IN ATTUAZIONE DELLA LEGGE 8 NOVEMBRE 2000, N. 328 E DELLA LEGGE REGIONALE 12 MARZO 2003, N.2

IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI MODENA IL SINDACO DEL COMUNE DI CASTELFRANCO EMILIA IL SINDACO DEL COMUNE DI SAN CESARIO SUL PANARO IL SINDACO DEL COMUNE DI NONANTOLA IL PRESIDENTE DELL UNIONE COMUNI DEL SORBARA IL DIRETTORE DEL DISTRETTO N 7 DELL'AZIENDA U.S.L. DI MODENA DISTRETTO SANITARIO DI CASTELFRANCO EMILIA VISTI: Il decreto legislativo 267/2000, Testo unico delle leggi sull ordinamento degli enti locali e successive modificazioni; La legge 328/2000, Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali, che all Articolo 19, individua il Piano di Zona quale strumento per la costruzione e realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali, con funzioni conoscitive, di programmazione territoriale e di governo; La legge regionale 2/2003, Norme per la promozione della cittadinanza sociale e per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali e successive modificazioni che, ispirandosi ai principi e ai valori della Costituzione e della Carta dei Diritti fondamentali dell Unione Europea, in armonia con la Legge 328/2000 ed in conformità a quanto stabilito dalla Legge Regionale n. 3/99, ridisegna il profilo complessivo delle Politiche Sociali locali e delinea il sistema di protezione sociale volto a garantire i diritti di cittadinanza e a rinforzare i legami sociali, confermando il Piano di Zona quale strumento per la costruzione e lo sviluppo del sistema integrato di interventi e servizi sociali; La legge regionale 29/2004, Norme generali sull organizzazione ed il funzionamento del servizio sanitario regionale e successive modificazioni; VISTE: la deliberazione della Giunta Regionale n. 1004/2007 Attuazione D.A.L. n. 91/2006 e D.G.R. 1791/2006: individuazione delle azioni e dei criteri di riparto per realizzare gli obiettivi del programma finalizzato per la promozione e sviluppo degli Uffici di piano attuativa della precitata normativa regionale; la deliberazione di Giunta Regionale n. 509 del 16 aprile 20087 relativa al programma per l avvio nel 2007 del Fondo regionale per la non autosufficienza e per lo sviluppo nel triennio 2007-2009; la deliberazione della Giunta Regionale n. 1206 del 30 luglio 2007 e le indicazioni attuative prot.n. Reg. PG 2007 264848 del 22 ottobre 2007, in merito agli indirizzi attuativi della deliberazione di G.R. 509/07 ; LA Deliberazione di Giunta regionale n. 772/2007 la deliberazione di Giunta regionale n. 2 del 14 gennaio 2008 contenente le indicazioni per l anno 2008 in merito agli oneri a rilievo sanitario

la deliberazione di giunta regionale n. 840/08 Prime linee per le soluzioni residenziali dedicate alla gravissima disabilità acquisita la deliberazione della Giunta Regionale nr 1230/08 Fondo regionale per la non autosufficienza definizione di interventi a favore delle persone adulte con disabilità PREMESSO CHE: con delibera dell Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna, n. 175 del 22 maggio 2008, è stato approvato il piano sociale e sanitario 2008-2010, all interno del quale si hanno, come riferimento, le finalità di: potenziare e sviluppare a tutto campo, in un quadro di continuità, l approccio integrato tra sociale e sanitario e con tutte le politiche a forte impatto sulla salute e sul benessere sociale delle persone, delle famiglie, delle comunità; valorizzare le competenze e le reti di relazioni sviluppate e costituite nelle precedenti programmazioni; consolidare il sistema di governo e gestione degli interventi in ambito distrettuale, anche valorizzando il ruolo di coordinamento e raccordo tra gli ambiti distrettuali svolto dalla Conferenza territoriale sociale e sanitaria (di seguito CTSS); con delibera di Giunta Regionale n. 1682 del 2008, si approvano le linee di indirizzo per l elaborazione e l approvazione della programmazione di ambito distrettuale 2009-2011; le linee guida per la partecipazione del Terzo Settore ai processi di programmazione previsti dal Piano sociale e sanitario regionale; i primi indirizzi del Programma di accompagnamento e formazione in attuazione del Piano sociale e sanitario regionale; con delibera dell Assemblea Legislativa n. 196 del 12/11/2008, la Regione ha approvato i criteri e di ripartizione del Fondo Sociale regionale, in attuazione del piano sociale e sanitario regionale; con delibera di Giunta n. 2335 del 22/12/2008, la Regione ha approvato il programma di ripartizione delle risorse del Fondo Sociale; TENUTO CONTO CHE: la CTSS di Modena, con assemblea del 12/12/2008, ha approvato l atto di indirizzo e coordinamento triennale 2009-2011 e l allegato documento Profilo di Comunità, che costituiscono la base per la programmazione triennale dei distretti socio-sanitari e per la stesura dei piani attuativi annuali; ai sensi del TUEL 267/2000, il Piano di Zona per la Salute ed il Benessere Sociale deve essere approvato attraverso Accordo di Programma. CONSIDERATO CHE: Con il presente Accordo di programma si approva contestualmente al Piano di Zona per la salute ed il benessere sociale 2009-2011 il Piano attuativo anno 2009 e il Piano per la non autosufficienza anno 2009. Tutto ciò premesso e considerato, tra le parti si conviene e si stipula il seguente Accordo di Programma per l adozione del Piano di Zona per la salute ed il benessere sociale 2009-2011 e con i relativi documenti allegati.

Art. 1 Oggetto Il presente accordo di programma ha per oggetto l approvazione del Piano di Zona per la salute ed il benessere sociale 2009-2011. Fanno parte integrante del Piano di Zona per la salute ed il benessere sociale 2009-2011 e quindi del presente atto: 1. Programma attuativo con i relativi allegati: a) quadro riepilogativo della spesa prevista per il Piano attuativo 2009, b) previsione di spesa- Fondo sociale locale 2. Piano distrettuale per la non autosufficienza anno 2009. Art. 2 Finalità del Piani di Zona per la salute ed il benessere sociale Le Amministrazioni sottoscrivono il presente Accordo per la approvazione e realizzazione del Piano di Zona per la salute ed il benessere sociale di ambito distrettuale, per il triennio 2009-2011, e dei relativi documenti allegati che, insieme alle premesse, costituiscono parte integrante e sostanziale del presente atto. Il Piano di Zona per la salute ed il benessere sociale persegue le seguenti finalità: promuovere il ben-essere della comunità portando a compimento un sistema integrato di servizi sociali, socio-sanitari e sanitari per la realizzazione di un nuovo welfare universalistico, equo, radicato nelle comunità locali e nella regione. Un processo avviato con le leggi nazionali, finalizzato a realizzare una rete di protezione sociale, per la promozione del benessere della persona e della comunità distrettuale, per garantire pari opportunità e diritti di cittadinanza, per il sostegno dei progetti di vita delle famiglie e per la riduzione del disagio sociale. realizzare un sistema di protezione sociale in conformità ai principi di solidarietà e sussidiarietà, efficienza, economicità, adeguatezza, di cui al quadro programmatorio regionale che ha conferito ai Comuni le funzioni di progettazione, di realizzazione della rete dei servizi ed i compiti di erogazione degli interventi e delle prestazioni. garantire la programmazione partecipata continuativa dei soggetti pubblici e privati quale strumento volto alla costruzione di un sistema di interventi locali di servizi sociali e sociosanitari. garantire risposte personalizzate, attraverso lo sviluppo dell integrazione a tutti i livelli da quello della programmazione e della valutazione, a quello dell organizzazione e dell erogazione dei servizi sociali, sanitari e sociosanitari, definendo ruoli e responsabilità dei soggetti coinvolti. favorire la implementazione del sistema locale di intervento sociale fondato su servizi e prestazioni complementari e flessibili, stimolando e valorizzando le risorse locali delle organizzazioni di promozione sociale,

di volontariato e di cooperazione sociale, nonché la partecipazione attiva dei cittadini nella programmazione, realizzazione e verifica dei servizi; favorire l'integrazione degli interventi e prestazioni sociali con gli ambiti sanitari, dell'istruzione, della formazione e del lavoro, dell'amministrazione penitenziaria e della giustizia, della casa e del tempo libero; proseguire nell integrazione, a livello locale, tra i punti informativi e di accesso ai servizi, con una particolare attenzione alle fasce "più deboli" (anziani, immigrati, persone con "disagio" economico e sociale): gli Sportelli sociali e gli Sportelli distrettuali devono dunque essere tra loro comunicanti. Costruire strutture professionali integrate tra USL e Comuni per la definizione dei progetti assistenziali a partire dalla valutazione dei bisogni e della domanda. Tali strutture operano su base distrettuale, ed assumono i caratteri di una equipe interprofessionale (unità di valutazione multiprofessionale) la cui composizione può variare in ragione delle competenze professionali richieste dell area assistenziale cui la rete afferisce. qualificare la spesa, attivando risorse, anche finanziarie, derivanti dalla concertazione locale con Azienda USL e gli altri soggetti interessati; individuare i criteri di ripartizione della spesa a carico del/i Comune/i, del Distretto n.7 dell Azienda USL di Modena, della Provincia e degli altri soggetti sottoscrittori e aderenti all'accordo; realizzare iniziative di formazione e aggiornamento degli operatori finalizzati alla qualificazione e sviluppo dei servizi, anche al fine di implementare il sistema informativo dei servizi e l'attività di valutazione; sperimentare forme innovative di intervento in risposta ai nuovi bisogni sociali, nell ambito del sistema integrato; definire il modello organizzativo del Nuovo Ufficio di Piano Art. 3 Fondo locale di ambito distrettuale L articolo 45 della L.R. 2/2003 prevede l istituzione da parte dei Comuni di un fondo locale di ambito distrettuale per il finanziamento degli interventi e dei servizi. Nel periodo di vigenza del PdZ 2009-2011 le parti si impegnano ad istituire detto fondo dove confluiranno le risorse assegnate dalla Regione e risorse proprie dei Comuni destinate a finanziare programmi, interventi e servizi gestiti in forma associata. Nel fondo locale potranno confluire risorse di altri soggetti pubblici e privati che aderiscono all Accordo di programma. La programmazione di tale fondo è parte integrante del Piano Attuativo Annuale 2009 e la gestione ed il monitoraggio è svolta dall Ufficio di Piano. Art. 4 Programma Attuativo annuale - Anno 2009 Le Amministrazioni interessate danno atto che il Piano di Zona del Comuni di Castelfranco Emilia, San Cesario sul Panaro, Nonantola e Unione Comuni del Sorbara., è articolato per aree di intervento corrispondenti agli obiettivi di priorità sociale indicati dal Programma regionale, integrate da una ulteriore area comprendente le azioni trasversali che si rivolgono a più tipologie di utenti

(sportelli sociali, segretariato sociale, ), le campagne informative rivolte a tutta la popolazione, le attività generali svolte dai Comuni. Il Programma Attuativo per l anno 2009, allegato al presente Accordo, quale sua parte integrante e sostanziale, comprende la realizzazione di servizi e interventi sociali per le aree sopra riportate. Art. 5 Sistema informativo I soggetti firmatari dell Accordo di Programma si impegnano a coordinare, integrare, unificare gli elementi e gli strumenti informativi locali, come già previsto dall Atto di Indirizzo della CTSS, per giungere alla costruzione di un unitario sistema di conoscenza e valutazione degli interventi socio sanitari. Art. 6 La formazione I soggetti firmatari dell Accordo di Programma assumo la Formazione come valore strategico per il raggiungimento degli obiettivi e la realizzazione degli interventi previsti nel PdZ 2009-2011. Si impegnano quindi nelle loro diverse componenti a partecipare alle iniziative formative promosse dalla Regione e a contribuire attivamente alla creazione di progetti formativi sia in ambito provinciale che distrettuale Art. 7 Programma provinciale accoglienza e tutela dei minori I Comuni firmatari del presente accordo e il Distretto n. 7 di Castelfranco Emilia dell Ausl di Modena si impegnano a raccordarsi con le azioni previste nel Programma provinciale per la promozione di politiche di accoglienza e tutela dei minori. Anno 2009 Art. 8 Piano provinciale per azioni di integrazione sociale a favore dei cittadini stranieri immigrati I Comuni firmatari del presente accordo e il Distretto n. 7 di Castelfranco Emilia dell Ausl di Modena si impegnano a raccordarsi con le azioni previste Piano provinciale per azioni di integrazione sociale a favore dei cittadini stranieri immigrati 2009. Art. 9 Accordi, convenzioni e protocolli inter-istituzionali ed inter-settoriali per l integrazione delle politiche Contestualmente al Piano di Zona, i sottoscrittori dell Accordo di Programma convengono di riconfermare l approvazione dei seguenti accordi di attuazione del Piano di Zona, in una logica di integrazione delle diverse politiche, ai sensi del Piano Sociale e Sanitario Regionale: Protocollo d intesa per l'inserimento, il reinserimento e l'integrazione lavorativa delle persone con disabilità ed in condizioni di svantaggio personale o sociale Protocollo d intesa per l'inserimento, il reinserimento e l'integrazione lavorativa delle persone con disabilità ed in condizioni di svantaggio personale o sociale

a) Protocollo d intesa per l'inserimento, il reinserimento e l'integrazione lavorativa delle persone con disabilità ed in condizioni di svantaggio personale o sociale b) Schema di Accordo di Programma Provinciale per l integrazione scolastica di allievi in situazione di handicap nelle scuole di ogni ordine e grado; c) Protocollo per le dimissioni protette dei cittadini stranieri non residenti; d) Protocollo d intesa per le strategie di intervento e prevenzione sull abuso e le violenze all infanzia e all adolescenza; e) Protocollo d intesa per la promozione di strategie condivise finalizzate alla prevenzione ed al contrasto del fenomeno della violenza nei confronti delle donne; f) Convenzione tra comuni di Castelfranco Emilia, Nonantola, San Cesario s/p e l unione dei Comuni del Sorbara per la Gestione associata delle funzioni di cui alla deliberazione di Giunta Regionale n. 1004/2007: Costituzione dei Nuovi Uffici di Piano; g) Contratto di affidamento interventi e attività per favorire l acceso ai servizi e favorire la domiciliarità; h) Protocollo di intesa: Appalto di Servizi: Attività a favore di bambini, preadolescenti, adolescenti e giovani i) Protocollo di intesa :Appalto di servizi: Funzionamento di centri e strutture a valenza distrettuali per disabili j) Protocollo d Intesa Per la gestione del procedimento amministrativo di affidamento in appalto di interventi e attività per favorire l acceso ai servizi e sostenere la domiciliarità e dei procedimenti amministrativicontabili conseguenti k) Protocollo d Intesa: Programma regionale finalizzato di zona Integrazione sociale dei cittadini stranieri immigrati gestione del progetto Attività di sostegno giuridico agli operatori comunali che sostengono l inserimento e l integrazione dei cittadini stranieri l) Protocollo d Intesa: Gestione del progetto di intervento, sviluppo, innovazione, qualificazione finalizzato all emersione, regolarizzazione, qualificazione ed inserimento nella rete dei servizi del lavoro delle assistenti familiari; m) Protocollo d Intesa: Servizio di mediazione interculturale per la promozione dell integrazione e dell accoglienza degli immigrati stranieri; n) Protocollo d intesa per l accesso agevolato delle donne disabili al Consultorio familiare Distretto 7 o) di aderire al Protocollo d Intesa a sostegno di nuove modalità di relazione finalizzate alla erogazione di informazioni e all assistenza ai cittadini stranieri presenti sul territorio per lo svolgimento delle pratiche amministrative p) di aderire al Protocollo anti-crisi economica in corso di approvazione - Art. 10 Impegni delle parti Le Amministrazioni aderenti al presente Accordo di Programma si impegnano a realizzare ciascuno per le proprie competenze e risorse economiche il sistema degli interventi e dei servizi sociali e socio-sanitari previsti nel Piano di Zona per la salute e il benessere sociale 2009-2011 e nel Programma Attuativo 2009, Piano

delle attività per la non autosufficienza anno 2009 secondo termini e modalità definiti dallo stesso e dagli accordi e protocolli citati in precedenza, in base a quanto disposto dalla DGR n. 1682/2008. Art. 11 Intervento di altri soggetti I Sottoscrittori, per la realizzazione del Piano in oggetto, si impegnano a coinvolgere soggetti ed organizzazioni del territorio, previa loro adesione formale e definizione di eventuali risorse messe a disposizione Art. 12 Collegio di vigilanza dell Accordo di Programma La funzione di vigilanza sull'accordo di programma è attribuita al Comitato di Distretto. Il comitato di Distretto di Castelfranco Emilia svolge funzioni di governo reticolare mediante la programmazione e il controllo della gestione delle politiche socio-sanitarie approvate dai rispettivi Consigli comunali. Il Comitato di Distretto definisce gli indirizzi strategici della programmazione e le scelte di priorità in ambito socio sanitario. Il Presidente di tale organo di governo istituzionale è il Sindaco del Comune Capofila. Il funzionamento del Comitato di Distretto è disciplinato da regolamento all uopo approvato all unanimità dei membri del Comitato stesso. I compiti e le competenze del Comitato di Distretto sono in particolare: a) definire gli obiettivi alti della programmazione e aggiornare le scale dei progetti prioritari (prestazioni e condizioni attuative); b) istituire organizzazioni responsabili dell attuazione dei progetti prioritari c) prendere atto delle proposte di convenzioni che gli sono sottoposte dalle organizzazioni responsabili; d) dirigere e sorvegliare l attuazione della strategia, decidere in merito all aggiornamento degli strumenti di pianificazione e di attuazione e verificare periodicamente i progressi delle misure di attuazione; e) fungere da mediatore nelle divergenze di opinione tra parti contraenti e adoperarsi a favore di un accordo amichevole; f) informare in merito alle sue decisioni la Conferenza sociale sanitaria territoriale, Giunte e Consigli Comunali, l Amministrazione provinciale, l amministrazione regionale e altri Enti o servizi interessati; g) approvare l organizzazione strutturale e l organigramma funzionale dei servizi e delle funzioni sociali e socio-sanitarie integrate distrettuali. Il Comitato di Distretto per il governo del processo di programmazione sociosanitaria è integrato con la partecipazione del Direttore di Distretto. Il Direttore di Distretto partecipa formalmente al processo decisionale tramite l espressione di intesa. Le modalità di espressione di tale intesa, che riguarda l area dell integrazione socio-sanitaria, sono concordemente individuate da Comuni e dal Direttore di Distretto. Art. 13 Procedimento di arbitrato Le vertenze che dovessero sorgere fra le Parti che sottoscrivono l Accordo di Programma e che non possano essere risolte conseguentemente in via amministrativa, saranno definite da un Collegio di tre arbitri, di cui uno nominato

dal Tribunale di Modena, con funzione di Presidente ed uno ciascuno in rappresentanza delle parti. Art. 14 Durata Il presente Accordo ha durata triennale; esso si concluderà comunque, ad avvenuta ultimazione dei programmi e degli interventi previsti nel Piano di Zona allegato, entro il 31 Dicembre 2011. In ogni caso, nelle more dell'approvazione del prossimo Piano di Zona 2012-2014 il Piano di Zona mantiene la sua validità, nei limiti delle risorse messe a disposizione dai rispettivi enti sottoscrittori. Art. 15 Eventuali modifiche future Eventuali modifiche sono possibili, purché concordate dai soggetti pubblici coinvolti nella realizzazione del Piano di Zona per la salute ed il benessere sociale, e non comportanti aumenti della spesa prevista. Art. 16 - Pubblicazione In fede ed a piena conferma di quanto sopra, le parti sottoscrivono come segue: ENTE PROVINCIA DI MODENA LEGALE RAPPRESENTANTE (firma) COMUNE DI CASTELFRANCO EMILIA COMUNE DI SAN CESARIO S/P COMUNE DI NONANTOLA UNIONE DEI COMUNI DEL SORBARA AZIENDA USL DI MODENA - DISTRETTO N 7

Partecipano e aderiscono al presente accordo, condividendo le finalità del Piano e le sue modalità di esecuzione, i seguenti soggetti pubblici ENTE A.S.P. Delia Repetto LEGALE RAPPRESENTANTE (firma) E i seguenti soggetti privati e del Terzo Settore: ENTE A.N.S.P.I. San Cesario Arci-Uisp Polisportiva Castelfranco Emilia Associazione Amici del Cuore Associazione Madonna degli Angeli ONLUS Associazione Ricreativa Culturale La Clessidra Caritas Parrocchiale Castelfranco Emilia Circolo Arci-Uisp Ravarino Domus Assistenza Società Cooperativa Sociale Gulliver Cooperativa Sociale Laser Cooperativa Sociale Onlus Nazareno Società Cooperativa Sociale Voli Società Cooperativa LEGALE RAPPRESENTANTE (firma)