IL RIPRISTINO DELLA CAVA DI SASSO DI CASTRO

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Conferenza dei Servizi 13 ottobre 2011 IL RIPRISTINO DELLA CAVA DI SASSO DI CASTRO PER LA COSTRUZIONE DELLA TAV COME COMPORTARSI CON LA CDS ED ACQUISIRE IL SUO PARERE FAVOREVOLE CON VELOCITÀ 1 Dott. Geologo Enrico Taddei e Dott. Chimico Lario Agati

PREMESSA 2

PREMESSA 3

PREMESSA 1. I riferimenti normativi e dispositivi della Regione Toscana e della Provincia di Firenze. 1.1 Il Consorzio Cavet, ai sensi dell art. 208 del D.Lgs. n. 152/2006, veniva autorizzato al ripristino della Cava di Sasso di Castro mediante l utilizzo dei fanghi e del tout venant provenienti dalla stessa Cava di Sasso di Castro e provvisoriamente stoccati nel corso degli anni presso la cava Piani del Santerno e il deposito Fonte alla Sella, stabilendo la possibilità di utilizzare i rifiuti provenienti da tali siti di stoccaggio. 4

PREMESSA 1.2 Il progetto di coltivazione e ripristino della cava di prestito Sasso di Castro, approvato dalla Regione Toscana, prevedeva il recupero ambientale della cava mediante il parziale ritombamento del piazzale e dei fronti scavo con l impiego di 61.000 m 3 di materiale stoccato presso il sito di Fonte alla Sella (19.000 m 3 di limi di lavaggio e 41.000 m 3 di tout venant) e di 69.000 m 3 di limi di lavaggio stoccati presso il sito Piani del Santerno. Contestualmente venivano ripristinati anche i due siti di deposito. La miscelazione dei limi di lavaggio con il tout venant era da compiersi presso Fonte alla Sella nella proporzione 1 a 3, ma le quantità effettivamente presenti nei due siti hanno portato ad una modifica con la riduzione della proporzione a 1 a 2 senza specificare il luogo di miscelazione 5

PREMESSA 1.3 La Conferenza Provinciale del 2 settembre 2008 preso atto: omissis dispone di: 1) AUTORIZZARE il CAVET Consorzio Alta Velocità Emilia Toscana, per un periodo di 10 anni a far data dal presente atto, ai sensi dell art. 208 del D.Lgs. 152/06, alla realizzazione e gestione di un impianto di recupero di rifiuti, consistente nell utilizzo dei rifiuti costituiti da fanghi e tout venant ai fini del ripristino ambientale della cava di prestito Sasso di Castro 6

RELAZIONE Per quanto previsto nelle prescrizioni della CdS del 02/09/2008 nell impianto si prevede l utilizzo, ai fini del ripristino ambientale (R10), di rifiuti inerti composti da limi di lavaggio e tout venant con codice CER 01 04 12 provenienti da siti Fonte alla Sella e Piani del Santerno per un quantitativo massimo pari a 130.000 m 3 ; I rifiuti utilizzati dovranno rispettare i seguenti limiti, relativa al fondo naturale del sito Sasso di Castro così come approvato dalla Regione Toscana durante la Conferenza dei Servizi del 2 settembre 2008, coincidenti con i limiti proposti da CAVET sulla base dello studio del CNR sulle caratteristiche del fondo naturale: Cobalto 68 mg/kg Cromo Tot 704,30 mg/kg Vanadio 577,00 mg/kg Nichel 440,00 mg/kg 7

Nel progetto si proponeva per le 1.2 Procedure di campionamento presso il sito di Piani del Santerno.. Nello specifico, essendo i materiali attualmente abbancati in n. 2 cumuli posti al di sopra del piano di campagna con uno spessore medio pari a circa 4 metri, si procederà alla realizzazione di una serie di trincee esplorative spinte fino alla medesima profondità. Questa la sequenza operativa prevista per le attività di caratterizzazione preliminare (in tavola 2 si riporta lo schema della griglia di campionamento prevista): - definizione di una maglia di campionamento con maglie rettangolari di dimensioni 22 x 23 metri circa; - esecuzione di trincee esplorative (n. 1 trincea esplorativa per ciascuna maglia di indagine) spinte fino alla profondità di 4 metri da piano di campagna; - prelievo di n. 4 campioni medi per ciascuna trincea esplorativa, n. 1 campione per ciascun metro della verticale di indagine con successivo avvio a determinazioni analitiche di laboratorio. Procedendo in tal senso sarà, quindi, possibile procedere ad avviare a caratterizzazione preventiva campioni rappresentativi di un volume pari a 500 m 3. Ad ottenimento dei risultati analitici di laboratorio, qualora fosse verificata la conformità, si procederà all avvio delle attività di scavo ed allontanamento dal cantiere dei materiali senza soluzione di continuità. 8

CAVA PIANI DEL SANTERNO GRIGLIA DI CAMPIONAMENTO Pn Pn Pn

1.3 Protocollo di campionamento Il Campionamento verrà eseguito in conformità a quanto previsto dalla norma UNI 10802 e sarà così strutturato: Campionamento dal cumulo in vari punti dello stesso, per ottenere campioni omogenei e rappresentativi dell intera volumetria rappresentata; Formazione di n. 1 aliquota da destinare al laboratorio chimico di analisi (qualora richiesto dall Ente di controllo potranno essere prelevate ulteriori aliquote per l effettuazione di verifiche analitiche di controllo); Conservazione di ogni aliquota all interno di barattoli in vetro con chiusura a vite ai quali verranno applicate etichette identificative; Trasporto dei campioni all interno di contenitori presso laboratorio chimico di analisi. 10

E per quanto riguarda gli analiti nella seguente tabella si riporto il set analitico che sarà ricercato per le analisi di caratterizzazione e classificazione rifiuto: Parametro Metodica Cromo totale D.M. 13/09/99 N. 11 Nichel D.M. 13/09/99 N. 11 Vanadio D.M. 13/09/99 N. 11 Cobalto D.M. 13/09/99 N. 11 Per quanto riguarda l esecuzione del test di cessione previsto dal D.M. 05/02/1998, il set analitico farà invece riferimento a tutti i parametri previsti dall Allegato 3 allo stesso D.M. 11

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Ottenuta l autorizzazione ex art.208 D.Lgs. 152/06 fu quindi dato avvio, nel periodo giugnoluglio 2008, alla campagna di indagine preventiva al caricamento dei materiali e al loro invio a recupero presso la cava Sasso di Castro. La situazione in cui si presentavano i due siti Piani del Santerno e Fonte alla Sella all atto del campionamento, dopo svariati anni trascorsi dal momento in cui vi erano stati portati i limi di lavaggio e il tout venant, risulta ben rappresentata dalle foto che seguono in cui risulta evidente la spontanea rinaturalizzazione avvenuta nel frattempo nei due siti. 19

Le piante che negli anni si erano sviluppate avevano raggiunto anche l altezza di 5 metri! Il ciclo naturale, che si era instaurato negli anni, aveva conseguentemente arricchito il suolo di sostanze organiche. La flora microbica presente nel suolo nel ciclo demolizione/sintesi doveva aver dato luogo a composto organici complessi quali gli acidi umici e fulvici. Tutto ciò si rifletteva inevitabilmente sulle concentrazioni di COD che in molti campioni si presentavano superiori al limite di 30 mg/litro di O2 al Test di Cessione. Conseguentemente tutte le attività si dovettero interrompere essendo intervenuta la necessità di 20 richiedere la deroga ai limiti fissati.

A tal fine fu avviato con somma urgenza uno studio approfondito sulle cause che avevano portato al superamento del COD in modo che potesse essere giustificata, senza ombra di dubbio, la richiesta di deroga a tale valore. Tale studio si svolse attraverso l esecuzione di numerose analisi (n. 68) per la determinazione di: di acidi umici e fulvici ( n. 3) di metalli dall antimonio allo zinco (n. 5) di Co, Crtot, Ni, V a diverse profondità (n. 44) di sostanze organiche (n. 12) compresi gli idrocarburi leggeri totali (C<12), gli idrocarburi pesanti totali (C>12) e gli idrocarburi totali dimostrano che i livelli di contaminazione sono da considerare come assente ed in ogni caso inferiori ai limiti per siti destinati ad uso residenziale/verde pubblico. 21

A proposito della concentrazione degli acidi umici e fulvici le determinazioni hanno accertato valori di 1,5 1,6 %; valori del tutto normali, come anche si rileva da una memoria della Regione Campania Assessorato Agricoltura dove si afferma che la sostanza organica nei suoli oscilla fra l 1 e il 2%.... Esaminiamo i risultati dei test di cessione (n. 22). Di questi solo n. 4 hanno valori di COD inferiori al limite di 30 mg/litro di O2; mentre le altre n. 18 determinazioni evidenziano valori fra 53,2 e 96,3 mg/l di O2. 22

La elaborazione di tutte queste determinazioni, nessuna esclusa, indica una media di 46,2 mg/l di O2 ed una mediana di 42,6 mg/l di O2. Sono valori in ottimo accordo che dimostrano come l indagine analitica sia stata svolta in modo ampio, statisticamente adeguato ed abbiano dimostrato l assenza di contaminazioni organiche ed inorganiche e che il valore del COD superiore al limite di 30 mg/l di O2 sia dovuto a fattori del tutto naturali. 23

Il sottoscritto, coadiuvato da Agati, in numerosi incontri avvenuti separatamente presso i vari Enti interessati (Regione, Provincia, Comune, Arpat ), ha recepito le varie osservazioni sollevate, dando risposta, nello studio presentato, a tutti i chiarimenti richiesti dai funzionari esperti di queste istituzioni, accelerando in tal maniera il processo autorizzativo. Questo caso di studio, pertanto, dimostra che si possono superare le lentezze, che spesso si verificano nelle CdS, se il proponente con pervicacia, con la massima tempestività e professionalità espone quanto necessario per avere il parere positivo della CdS. Grazie 24

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