PROGETTO DEFINITIVO RELAZIONE TECNICA IMPIANTI IDRICI E FOGNARI



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PROGETTO DEFINITIVO EX FILAN D A D I MALVAGLIO _ OFFICIN A D I CREATIVITÀ E CULTURA COMUN E D I ROBECHETTO CON IN D UN O (MI) RELAZIONE TECNICA IMPIANTI IDRICI E FOGNARI Settembre 2010

Sommario PROGETTO DEFINITIVO...1 EX FILANDA DI MALVAGLIO _ OFFICINA DI CREATIVITÀ E CULTURA...1 COMUNE DI ROBECHETTO CON INDUNO (MI)...1 RELAZIONE TECNICA IMPIANTI IDRICI E FOGNARI...1 1. Premessa...3 2. NORMATIVA CONSIDERATA...3 3. IMPIANTO IDRICO SANITARIO...3 4. RELAZIONE TECNICA IMPIANTO DI RACCOLTA E RECAPITO IN PUBBLICA FOGNATURA...5 5. NORMATIVA CONSIDERATA...5 6. METODO DI CALCOLO...5

1. Premessa Con la presente si relaziona la descrizione degli impianti idrici per la fornitura delle utenze e fognari di raccolta e adduzione a rete pubblica di un impianto fognario per acque nere e acque meteoriche. La struttura polifunzionale, presenta utilizzi che vanno dalla biblioteca, ludoteca, a scuola di musica e sala danza, con relativi servizi. La fornitura di acqua potabile alle utenze, avviene parte, dalla rete pubblica e parte dal riutilizzo dell acqua di scarico dalle pompe di calore, dedicata solo ai wc. Gli scarichi fognari, si collegano alla rete pubblica sulla via Magenta, ove la linea pubblica si ipotizza ad una profondità di 1.5m dal piano di campagna. 2. NORMATIVA CONSIDERATA Per la progettazione dell impianto idrico sanitario: UNI 9182:1987 + A1:1993 Edilizia - Impianti di alimentazione e distribuzione d'acqua fredda e calda - Criteri di progettazione, collaudo e gestione. Per la progettazione dell impianto di adduzione alla rete fognaria pubblica: UNI EN 12056 (ex UNI 9184) Sistemi di scarico funzionanti a gravità all'interno degli edifici - Parte 1: Sistemi di scarico funzionanti a gravità all'interno degli edifici - Impianti per acque reflue, progettazione e calcolo Bibliografia tecnica: Impianti Idrici negli Edifici. Manuale di Progettazione - HOEPLI - Milano, 2007. 3. IMPIANTO IDRICO SANITARIO La distribuzione alle utenze dell acqua avviene tramite tre linee: Linea acqua fredda, per i lavandini e le docce; Linea acqua fredda da utilizzo secondario per i WC e orinatoi; Linea di acqua calda generata dalla pompa di calore. Il dimensionamento delle reti di distribuzione idrica è effettuato sulla base delle portate nominali e pressioni minime previste per ogni tipologia di apparecchio secondo quanto prescritto dalla norme UNI 9182. La tabella, riporta i valori di riferimento. Portata minima degli utilizzatori idrosanitari: Valori di riferimento per le portate nominali e pressioni minime (uni9182) Tipo di apparecchio PORTATA NOMINALE Pressione minima pfi (KPa) Acqua fredda Acqua calda 0.1 50 orinatoio 0.1 50 0.1 0.1 50

0.15 0.15 50 Il valore della portata di progetto utilizzata per il dimensionamento degli impianti considera dei coefficienti di utilizzo contemporaneo come previsto dalla norma EN806-3 partendo dal valore delle portate totali stimato per ogni centro di servizi. I centri di servizi sono stati ripartiti per singolo tratto che considerato per il dimensionavalore di unità di carico per combinazione di apparecchi. Centri di servizio B1 bagno Pt (1) B7 spogliatoio P1 (7) B2 bagno Pt (2) B3 bagno P1 (3) B4 spogliatoio P1 (4) B8 spogliatoio P1 (8) B5 bagno P1 (5) B6 bagno P1 (6) orinatoio orinatoio La rete di distribuzione interna ha uno schema del tipo ad albero, tramite una dorsale principale e la colonna montante localizzata in posizione centrale, e collettori di piano. L altezza del rubinetto più alto rispetto all allacciamento dell acquedotto è a circa m 5. La fornitura dell acqua fredda, che alimenta i lavandini e le docce, avviene da rete pubblica. L attacco alla stessa è ubicato sulla Via Novara, ed è stata considerata una pressione minima garantita di 2.5bar. La fornitura dell acqua fredda per le cassette dei WC e degli orinatoi avviene integralmente dal deposito da 1000l di accumulo dell acqua di resa della pompa di calore dell impianto geotermico; L acqua calda, viene generata dalla pompa di calore e distribuita alle utenze tramite il sistema di distribuzione ad albero e collettori.

Il sistema di distribuzione dell acqua calda è dotata di impianto di ricircolo atta a mantenere in circolazione il fluido caldo evitando così il ristagno e il raffreddamento dello stesso. La rete di ricircolo in questo modo consente di alimentare tutti gli apparecchi anche quelli più lontani, con una temperatura quasi costante. L impianto avrà origine dal contatore comunale, la rete di adduzione idrica se interrata dovrà essere realizzata in PE100. La tubazione in polietilene ad alta densità dovrà essere adagiata e rinfiancato su letto di sabbia lavata al fine di permettere eventuali dilatazioni termiche; il raccordo tubazione esterna e interna all edificio, avverrà in apposito pozzetto ispezionabile in prossimità dell ingresso del cavedio impianti. La distribuzione interna, delle dorsali principali, delle colonne montanti interne al cavedio, della distribuzione a pavimento interna al fabbricato di acqua calda fredda e di ricircolo, saranno realizzate in FeZn, e quelle dell acqua calda coibentate. I supporti della rete idrica di distribuzione verticale (montanti), se posta entro cavedio, dovranno essere realizzati in modo da non trasmettere rumori e vibrazioni consentendo comunque l'esecuzione dell'isolamento senza interruzione dello stesso. Per ogni bagno, o gruppo servizi è prevista l installazione di collettori idrici da incasso ciascuno provvisto di valvola di intercettazione per ogni singola utenza servita; essi dovranno essere installati in posizione facilmente accessibile e di non interferenza con eventuali altri utilizzatori. Ogni apparecchio sanitario sarà provvisto di: 1. collegamento alle condutture principali a mezzo di tubazione di adduzione completa di isolamento; 2. collegamento alle condutture di scarico completo di rosone a muro o a pavimento. 4. RELAZIONE TECNICA IMPIANTO DI RACCOLTA E RECAPITO IN PUBBLICA FOGNATURA L impianto di raccolta e adduzione alla rete pubblica dell impianto fognario, è ripartito in due parti: 1. Acque nere; 2. Acque meteoriche. Le due reti, vengono dimensionate in funzione separatamente fino all attacco sulla strada. Gli scarichi fognari, si collegano alla rete pubblica sulla via Magenta, ove la linea pubblica si ipotizza ad una profondità di 1.5m dal piano di campagna. Le pendenze minime considerate sono: 1. per le fognature interrate, p 2.0%; 2. per i collettori delle acque pluviali, p 1.0%. 5. NORMATIVA CONSIDERATA UNI EN 12056 (ex UNI 9184) Sistemi di scarico funzionanti a gravità all'interno degli edifici - Parte 1: Sistemi di scarico funzionanti a gravità all'interno degli edifici - Impianti per acque reflue, progettazione e calcolo Bibliografia tecnica: Impianti Idrici negli Edifici. Manuale di Progettazione - HOEPLI - Milano, 2007. 6. METODO DI CALCOLO ACQUE NERE

Il calcolo di dimensionamente della rete di raccolta acque nere fa riferimento a quanto riportato sulla norma UNI EN 10256-1. Assegnata ad ogni apparecchio utilizzatore una portata di scarico unitaria, Qu, vengono sommati tutti i contributi e determinato il carico totale Qt. Il carico poi utilizzato per il dimensionamento delle sezioni delle condotte, considera la l utilizzo parziale contemporaneo da parte delle utenze. Per il calcolo di Qr si utilizza la seguente formule: Qr=0.7*Qt½ Tale portata di scarico non è una costante ma è variabile e funzionalmente dipendente dal sistema di scarico, nel caso particolare si è assunto il sistema di scarico sia costituito da un primo sistema di scarico degli apparecchi sanitari sono connessi a diramazioni di scarico di piccolo diametro, tali diramazioni sono dimensionate per un grado di riempimento uguale a 0,7 (70%) e sono connesse a un unica colonna di scarico. La scelta della dimensione della tubazione di scarico deve essere effettuata confrontando il valore di Qr ottenuto con quello riportato nei prospetti B1 o B2 sulla norma UNI EN 10256-1. Nel caso in esame, il Dimensionamento impianto di scarico acque nere, stabilito che la pendenza non deve essere inferiore all 1% ed imposto il grado di riempimento h/d = 0,7, risulta che per la portata contemporanea va da 2.1 a 3.9 [l/s] il diametro della tubazione di scarico è: - per i collettori all interno dei bagni, 101/110mm e 115/125mm;; - per le colonne montanti, 147/160mm. Le acque nere, convogliano all esterno del fabbricato si raccordano a circa 2m dal filo esterno del muro al pozzetto di derivazione sifonato, e previa interposizione di un pozzetto sifonato si allaccia alla rete pubblica. Il sistema di scarico è dotato di ventilazione primaria, per cui le 3 colonne montanti, arrivano fino sopra alla copertura avendo l accortezza di non allacciare gli apparecchi nell utlimo tratto di 3m. ACQUE METEORICHE La determinazione dei diametri delle condotte di scarico acque piovane è strettamente legata agli eventi meteorici ovvero alla determinazione della curva di possibilità climatica per la quale occorre indagare sugli afflussi meteorici conseguenti a piogge di breve durata (15 minuti) e forte intensità. Detta h l altezza di precipitazione in funzione della durata delle piogge stesse, la tecnica idrologica abituale fornisce per le curve di possibilità climatica, la seguente relazione: h a t n (a) Essa viene dedotta andando a classificare in ordine decrescente le massime precipitazioni verificatesi in passato ed inviluppando superiormente i dati di pari ordine. Per il comprensorio in oggetto si sono adottati i valori di pioggia registrati a Milano e pubblicati sugli Annali Idrologici del Servizio Idrografico Italiano. Il calcolo degli ideogrammi di piena è riferito a durate di pioggia inferiori od uguali ad un ora con curva di possibilità climatica corrisponde ad un tempo di ritorno di 10 anni. La tabella sottoriportata indica per i vari tempi di ritorno i valori di a ed n, caratterizzanti le linee segnalatrici medie del sistema, essi sono riferiti alle registrazioni pluviografiche delle stazioni di Busto Arsizio, Carate Brianza e Gallarate.

La relazione (a) assume pertanto la forma: h 51,17 t 0,29 estendendo l evento ad un ora, si otterrà il valore di h utile al calcolo per il dimensionamento delle condotte di scarico; nel caso in esame h = 137 [mm/(h mq)] da cui si evince che la condotta sub-orizzontale adducente in fognatura deve avere un diametro non inferiore a ø 315.

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