CAPITOLO 06: ANALISI DEL TERRITORIO ED INDIVIDUAZIONE DELLE POSSIBILI IPOTESI DI CALAMITÀ Ing. Stefano Allegri Sindaco N. del Responsabile Firma Funzione Firma Funzione Firma Delibera. del CC/GM Redazione Verifica Approvazione Pag.1 di 8
CAP.06: INDICE 6 ANALISI DEL TERRITORIO ED INDIVIDUAZIONE DELLE POSSIBILI IPOTESI DI CALAMITÀ 6.1 IL TERRITORIO COMUNALE 3 6.1.1 CENNI DESCRITTIVI 3 6.1.2 IL CLIMA 4 6.2 IPOTESI DI CALAMITA 4 6.2.1 RILASCI DI RADIOATTIVITÀ 5 6.2.2 FENOMENI DI INQUINAMENTO DELL AMBIENTE 6 6.2.3 ESONDAZIONE DI CORSI D ACQUA 7 6.2.4 EVENTI METEOROLOGICI DI CARATTERE ECCEZZIONALE 7 6.2.5 INCENDI 7 6.2.6 INTERRUZIONE RIFORNIMENTO IDRICO; BLACK-OUT; DISASTRI AEREI 8 O STRADALI; CROLLI DI EDIFICI 6.2.7 SCENARI VIABILISTICI 8 Pag.2 di 8
Abbreviazioni: SRD Scheda Raccolta Dati 6.1 IL TERRITORIO COMUNALE 6.1.1 Cenni descrittivi Il Comune di Filighera situato in provincia di Pavia, ospita una popolazione di 843 abitanti e confina a Nord con i Comuni di Vistarino e Copiano, a Est con i Comuni di Genzone e Corteolona, a Sud con il Comune di Belgioso a Ovest, infine, con il Comune di Albuzzano. La viabilità principale è caratterizzata dalla presenza della SP 37 che attraversa il territorio del Comune da Nord Ovest a Sud collegando il Comune rispettivamente al Comune di Albuzzano e al Comune di Belgioioso (innestandosi poi sull ex statale 234 Cremona Pavia). Per quanto attiene il tessuto produttivo locale si segnala la presenza a Sud del centro abitato di una zona artigianale-industriale, tra le attività presenti da menzionare l azienda di lavorazioni meccaniche MMT e la Padana Recuperi che effettua accatastamento di rifiuti pericolosi. Il reticolo idrografico principale è costituito dal Fiume Olona, si segnala poi la presenza di un reticolo idrico secondario gestito da una serie di consorzi. Per quanto attiene il servizio di Polizia Locale presso il Comune di Filighera è dislocato attualmente un agente. Per la Comunità dei Comuni del Basso Pavese il servizio di Polizia Locale è gestito attraverso un coordinamento centralizzato situato presso la sede comunale (primo piano con accesso separato). La più vicina stazione di Carabinieri si trova a Belgioioso. Pag.3 di 8
TABELLA 6.1 - RIFERIMENTI S.R.D.01 INQUADRAMENTO DEL TERRITORIO COMUNALE INQUADRAMENTO DELLE CARATTERISTICHE GEOGRAFICO S.R.D.02 CLIMATICHE S.R.D.20 I QUARTIERI E LA POPOLAZIONE RIPARTIZIONE PER CIRCOSCRIZIONE DELLA PERSONE NON S.R.D.23 AUTOSUFFICIENTI S.R.D.22 RIPARTIZIONE DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE PER ETA E SESSO S.R.D.07 VIABILITA PRINCIPALE S.R.D.03 RISORSE IDRICHE S.R.D.04 ELENCO DELLE ZONE ALLUVIONABILI 6.1.2 Clima Il Comune di Filighera si trova in una area che dal punto di vista climatico si può caratterizzare come un clima di tipo continentale con inverni rigidi e nebbiosi ed estati calde e afose. Le stagioni intermedie sono relativamente brevi e caratterizzate da una spiccata variabilità. Per le precipitazioni si riscontra una media annua di (900-1000) mm (studio geologico redatto a supporto della pianificazione urbanistica). Le precipitazioni giornaliere con tempi di ritorno di 40 anni sono dell ordine di 150 mm 200 mm, mentre quelle con tempi di ritorno di 80 anni sono dell ordine di 150 mm - 200 mm (dati Programma di Previsione e Prevenzione Regionale). Le precipitazioni estive risultano a prevalente carattere temporalesco. La ricca idrografia determina inoltre, nella stagione estiva, l instaurarsi di condizioni climatiche caratterizzate da elevata umidità. 6.2 IPOTESI DI CALAMITA La tipologia dei rischi possibili si evince non solo dallo studio delle caratteristiche del territorio comunale e dall analisi delle attività industriali, ma anche dalla frequenza con cui alcuni fenomeni si sono manifestati nel passato. Tali eventi possono identificarsi in: - rilasci di radioattività; - fenomeni di inquinamento dell ambiente; - nubifragi e nevicate di carattere eccezionale; - intasamento della rete fognaria; - incendi; - interruzione del rifornimento idrico; - black-out elettrico; - disastri aerei e stradali. Pag.4 di 8
L ordinanza n. 3274 del Presidente del Consiglio del 20 marzo 2003, contestualmente all approvazione dei criteri per l individuazione delle zone sismiche, stabilisce che in attesa che le Regioni provvedano, secondo i criteri approvati con l ordinanza, all individuazione delle varie zone sismiche, le medesime sono individuate in prima applicazione sulla base del documento Proposta di riclassificazione del territorio nazionale elaborato dal gruppo di lavoro costituito sulla base delle risoluzioni della Commissione Nazionale Previsione e Prevenzione dei Grandi Rischi (23 Aprile 1997). Dall allegato A (allegato 1 dell ordinanza) si ricava che il Comune di Filighera è in zona 4. Bisogna ricordare che la classificazione attuale è transitoria: l ordinanza infatti stabilisce che spetta alle regioni definire in tempi successivi una classificazione basata sui criteri di cui all allegato 1. La Regione Lombardia con D.G.R. 7 novembre 2003 n. 7/14964 ha recepito in via transitoria la classificazione proposta dall ordinanza; in particolare ha previsto che per i Comuni che si trovano in zona sismica 4 le norme tecniche di cui all Ordinanza si applicano obbligatoriamente ai soli edifici strategici ed opere infrastrutturali di interesse fondamentale per finalità di protezione civile durante gli eventi sismici e agli edifici e opere infrastrutturali che possono assumere rilevanza in relazione alla conseguenze di un eventuale collasso. L ordinanza 3274 prescrive inoltre che si debba procedere ad una verifica ( a cura dei proprietari) per gli edifici di interesse strategico e per le infrastrutture la cui funzionalità assume, durante gli eventi sismici, rilievo fondamentale per le finalità di protezione civile; tale verifica è inoltre estesa agli edifici e alle opere infrastrutturali che possono assume rilevanza in relazione alle conseguenze di un eventuale collasso. Tale verifica interesserà prioritariamente gli edifici e le opere ubicate nelle zone 1 e 2, e non riguarderà le opere progettate secondo le norme vigenti successivamente al 1984. 6.2.1 Rilasci di radioattività Tale ipotesi di rischio risulta poco probabile, può eventualmente concretizzarsi in seguito alla contaminazione per effetto di caduta di materiale radioattivo, oppure nel corso di trasporti stradali di tale materiale. Pag.5 di 8
6.2.2 Fenomeni di inquinamento dell ambiente I fenomeni di inquinamento dell ambiente possono essere interessare l aria, il terreno e la falda acquifera. In generale, il possibile inquinamento della falda acquifera la vulnerabilità degli acquiferi è definito dalla possibilità di infiltrazione e propagazione degli inquinanti provenienti in genere dalla superficie o da altre falde più superficiali già compromesse. Al fine di caratterizzare la natura del rischio relativo al possibile inquinamento delle falde acquifere è necessario prendere in considerazione la vulnerabilità intrinseca degli acquiferi; a questo proposito lo studio geologico redatto a supporto della pianificazione urbanistica individua sul territorio comunale quattro diversi gradi di vulnerabilità: 1. Grado di vulnerabilità medio-basso; 2. Grado di vulnerabilità medio; 3. Grado di vulnerabilità medio-alto 4. Grado di vulnerabilità elevato L ambito di vulnerabilità è stato valutato sulla base del grado di protezione della falda emunta ad uso idropotabile spessore e grado di permeabilità dell acquifero-; si è poi tenuto conto anche di fattori di ordine geomorfologico, idraulico e geotecnico. Nelle schede operative sono stati presi in considerazione una serie di scenari riguardanti le risposte da attuare a fronte di fenomeni di inquinamento del terreno e della falda acquifera, tra gli eventi iniziatori sono anche presi in considerazione i possibili sversamenti sul territorio comunale prodotti da incidenti stradali in cui sono coinvolti mezzi trasportanti merci pericolose. Altro scenario è quello di possibile inquinamento dei corsi d acqua in seguito a sversamento accidentale o voluto ma comunque illegale di sostanze pericolose per l ambiente. TABELLA 5.2 - RIFERIMENTI S.R.D.07 VIABILITA PRINCIPALE S.R.D.08 MANUFATTI S.R.D.18 ELENCO STAZIONI METEOROLOGICHE S.R.D.17 ELENCO LABORATORI DI ANALISI S.R.D.09 MANUFATTI A RISCHIO Pag.6 di 8
6.2.3 Esondazione di corsi d acqua Alla luce dei risultanze emerse dall analisi dello studio geologico redatto ai sensi e per gli effetti della Legge Regionale 41/97 si ricava che non sono ravvisabili problematiche associate al reticolo idrico minore e al Fiume Olona, le aree allagabili non interessano infatti porzioni di territorio caratterizzati dalla presenza di insediamenti residenziali o altre attività. TABELLA 6.3 - RIFERIMENTI ELENCO DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE IN AREE A RISCHIO DI S.R.D.21 ESONDAZIONE S.R.D.08 MANUFATTI S.R.D.04 ELENCO DELLE ZONE ALLUVIONABILI S.R.D.18 ELENCO STAZIONI METEOROLOGICHE S.R.D.09 MANUFATTI A RISCHIO 6.2.4 Eventi meteorologici di carattere eccezionale Il periodico manifestarsi di tale fenomeno provoca inconvenienti di gravità diversa a seconda della tipologia e dell entità dell evento. Gli scenari che si possono verificare sono identificati in modo dettagliato nell Allegato III del presente Piano. Gli effetti catastrofici più importanti ad esso connessi sono il crollo di manufatti, l interruzione di linee telefoniche, l interruzione di linee elettriche con conseguente blocco dell attività lavorativa industriale, di impianti di riscaldamento, del rifornimento idrico, delle strade. L intervento di protezione civile, nella situazione ipotizzata, si concretizza nel coordinamento dei soccorsi per l assistenza alla popolazione, per il ripristino della viabilità e per lo sgombero della neve. 6.2.5 Incendi Incendi di modeste proporzioni (automobili, piccoli manufatti) sono possibili, in particolare in concomitanza con il periodo estivo. Tuttavia va presa in considerazione l eventualità che anche da eventi di portata minima come quelli descritti, o per altre cause (dolose o colpose), possano originarsi incendi di notevoli proporzioni i quali, oltre ad arrecare ingenti danni, possono porre in pericolo la vita delle persone o, anche grazie all azione del vento, propagarsi a case o proprietà circostanti. In particolare richiedono un tempestivo e coordinato intervento gli eventuali incendi di aree verdi e boschive (tra le quali i parchi e i giardini comunali), anche in considerazione del fatto che l incendio di superfici boschive o coltivate è caratterizzato da fronti di fiamma che si possono estendere molto velocemente. Pag.7 di 8
6.2.6 Interruzione rifornimento idrico; black-out; disastri aerei o stradali. Questa tipologia di eventi, per la loro natura, dimensioni e coinvolgimento di più amministrazioni, secondo il principio di sussidarietà, richiede quantomeno l intervento di strutture di carattere provinciale (Prefettura, Amministrazione Provinciale, Enti Gestori). In questi casi è importante che l intervento della struttura comunale di protezione civile sia rivolto alla subordinazione rispetto a direttive imposte dal Piano Provinciale, di conseguenza il Comune dovrà strutturarsi per interagire efficacemente con le strutture sovracomunali, in particolare è essenziale che la struttura di protezione civile comunale si adoperi per: Convocare l Unità di Crisi Comunale; Mettere a disposizione delle strutture operative di soccorso sovracomunali un elenco delle persone non autosufficienti residenti nel Comune; Rendere operative le aree di emergenza comunali; Informare la popolazione; Attivare la disponibilità delle risorse umane e materiali Queste azioni vanno quindi ad aggiungersi a quanto previsto in sede di pianificazione provinciale. Per gli incidenti stradali che comportano fenomeni di inquinamento dell ambiente sono state previste delle apposite schede operative in cui è indicato il dettaglio delle azioni da porre in essere. 6.2.7 Scenari di rischio viabilistico Non sono stati individuati sul territorio comunale particolari scenari di rischio viabilistico. Pag.8 di 8