Il Piano Cimiteriale come strumento di tutela ambientale. Marco Ghirardi

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1 Marco Ghirardi

2 FINALITA DELLA RELAZIONE GEOLOGICA DEL PIANO CIMITERIALE La relazione, partendo dallo studio generale del territorio comunale e sviluppandosi con maggiore dettaglio per i siti di interesse, è rivolta alla definizione di massima delle caratteristiche geologiche, stratigrafiche, idrogeologiche e pedologiche delle aree cimiteriali del Comune di Parma. Lo studio delle caratteristiche ambientali è strumento di valutazione per prefigurare se gli interventi urbanistico edilizi nei cimiteri interesseranno aree geologicamente compatibili e se le variazioni indotte sulle matrici produrranno danni, più o meno irreversibili, alle risorse naturali. L analisi comparata tra lo stato dell arte della gestione cimiteriale e le caratteristiche naturali dei siti consente di individuare e proporre soluzioni ed interventi volti ad una migliore tutela dell ambiente idrogeologico.

3 OBIETTIVI AMBIENTALI DEL PIANO CIMITERIALE Valutare l idoneità dei siti alle pratiche di inumazione e ai conseguenti processi di decomposizione dei cadaveri. Verificare la compatibilità degli interventi con le norme di pianificazione vigenti. Salvaguardare la vulnerabilità e qualità dell ambiente idrogeologico.

4 PIANIFICAZIONE SOVRAORDINATA Piano Territoriale regionale delle Acque Nuova Carta della vulnerabilità naturale degli acquiferi della pianura parmense Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale Piano Strutturale Comunale Regolamento Urbanistico ed Edilizio

5 PIANO REGIONALE DI TUTELA DELLE ACQUE Settore A: aree caratterizzate da ricarica diretta della falda, idrogeologicamente identificabili come sistema monostrato Settore B: aree caratterizzate da ricarica indiretta della falda, idrogeologicamente identificabili come sistema debolmente compartimentato Settore D: fasce adiacenti agli alvei fluviali con prevalente alimentazione laterale subalvea

6 NUOVA CARTA DELLA VULNERABILITA NATURALE DEGLI ACQUIFERI DELLA PIANURA PARMENSE La carta suddivide il territorio in settori con diversi gradi di propensione all inquinamento degli acquiferi, secondo reciproche combinazioni tra fattori geologici, idrogeologici e classificativi Vulnerabile a sensibilità elevata Vulnerabile a sensibilità attenuata Poco vulnerabile

7 PIANO STRUTTURALE COMUNALE Norme Tecniche di Attuazione - Titolo III Aree di ricarica della falda: Studi geologici A approfonditi che B verifichino la compatibilità dei D cimiteri Zone di rispetto dei pozzi idropotabili: Cimiteri vietati I cimiteri devono essere messi in sicurezza Il Piano Cimiteriale, previo studi idrogeologici di dettaglio, definirà le misure di salvaguardia della risorsa idrica sotterranea.

8 VALUTAZIONI GEO-IDROGEOLOGICHE DEI SITI CIMITERIALI Matricesuolo I dati ottenuti con indagini geognostiche effettuate nell intorno dei cimiteri hanno evidenziato che, per quanto concerne la capacità dei suoli a favorire i processi di decomposizione e scheletrizzazione, non esistono particolari situazioni critiche, se si esclude Ugozzolo dove il livello di falda è prossimo al p.c. Matriceacqua Risulta evidente che le situazioni di criticità ambientale riscontrate riguardano soprattutto la protezione delle falde superficiali - spesso in connessione con le falde produttive più profonde - da possibili inquinamenti dovuti ai processi di decomposizione. Sono necessarie misure di tutela ambientale e di contenimento dell espansione cimiteriale.

9 INTERVENTI DI TUTELA AMBIENTALE Interventi strutturali volti principalmente alla regolamentazione dell infiltrazione delle acque superficiali, sia di origine antropica che naturale, verso i livelli più profondi del terreno; Interventi sperimentali volti ad individuare sia il possibile rilascio di inquinanti, sia le soluzioni per mantenere costante la durata dei cicli di inumazione dei cadaveri (i tempi di decomposizione aumentano con il susseguirsi delle fasi di inumazione).

10 INTERVENTI STRUTTURALI Messa in sicurezza o dismissione degli eventuali pozzi presenti. Verifica dell esistenza e dello stato manutentivo di eventuali canali coperti. Realizzazione e manutenzione della rete di raccolta delle acque bianche: collettamento e allontanamento di quelle piovute sulle superfici impermeabilizzate e libera infiltrazione delle acque cadute sui terreni di inumazione,per garantire la necessaria umidità dei terreni. Verifica dell efficienza, o realizzazione se inesistente, della rete di collettamento delle acque nere. Impermeabilizzazione di eventuali aree di stoccaggio di sostanze pericolose. Secondo le dimensioni del cimitero, realizzazione di uno - due piezometri esterni posizionati secondo la direzione di flusso della falda. Per la vulnerabilità del sito di Marore, realizzazione di almeno tre piezometri: uno a sud e due a nord dell area (in direzione dei pozzi idropotabili della centrale Enìa s.p.a.); installazione nei due piezometri di valle di pompe sommerse attivabili quando la quota della eventuale falda raggiunga il piano di inumazione dei cadaveri. Esecuzione di prove di permeabilità nei terreni per valutare fenomeni di infiltrazione verso il canale La Riana posto ad ovest del sito di Corcagnano. Impermeabilizzazione del cavo Rauda in prossimità dell area cimiteriale di Eia.

11 INTERVENTI SPERIMENTALI Definizione di specifiche indagini geotecniche e geochimiche (classi granulometriche, porosità, indice dei vuoti, contenuto naturale d acqua, grado di saturazione, rilascio di prodotti della decomposizione e loro solubilità, interferenza con le particelle del terreno, presenza di gas interstiziali, ecc.) finalizzate a valutare la capacità dei suoli a favorire i processi di scheletrizzazione e decomposizione. Realizzazione di uno o più piezometri all interno dei cimiteri maggiori per individuare la natura e l entità delle sostanze eventualmente rilasciate nei terreni (e quindi in falda) dai processi di decomposizione.

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