Figure Professionali. «Agricoltura e Agroenergie» IMPRENDITORE AGRO-ENERGETICO. GREEN JOBS Formazione e Orientamento



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Figure Professionali «Agricoltura e Agroenergie» IMPRENDITORE AGRO-ENERGETICO GREEN JOBS Formazione e Orientamento

La figura chiave di questo settore è naturalmente quella dell imprenditore agro-energetico. Molti di essi sono stati pionieri di nuovi sviluppi tecnologici, spesso spinti dalla necessità di nuovi sbocchi di fronte alla crisi delle loro attività tradizionali. Tipici esempi sono venuti dai distretti bieticolo-saccariferi, dal settore zootecnico o da quello cerealicolo, dove la volatilità dei prezzi di mercato è stata uno stimolo per la ricerca di attività complementari e di redditi più stabili. Nel settore del biogas agricolo, i primi imprenditori hanno investito negli impianti facendo conto sull incentivazione basata sul valore dei Certificati Verdi CV) prodotti con energia rinnovabile, che si è rivelata un riferimento molto aleatorio. Infatti le quotazioni dei CV sono scese, e non per effetto di una spontanea e naturale crescita delle energie rinnovabili, com era negli obiettivi istitutivi. Hanno subito invece una forte svalutazione perché i grandi produttori di elettricità hanno aggirato il meccanismo, importando grandi quantità di energia non soggetta all acquisto di CV. RUOLO Il ruolo di un imprenditore agricolo nel campo del biogas è, più che per ogni altra tecnologia di energia rinnovabile, sovrapponibile a quello dell imprenditore agricolo tradizionale, specie per impianti legati ad attività zootecniche. L imprenditore agro-energetico oggi rappresenta l emblema di quella multifunzionalità, che assegna all agricoltura compiti come la produzione di cibo, la gestione, la tutela e il presidio del territorio e delle risorse idriche, la produzione e l uso efficiente dell energia. Come per il bestiame, il successo economico è il risultato di una buona gestione dell alimentazione, del benessere dell impianto, commisurato con l ottimizzazione dei costi. Una buona sintesi di questo è stata espressa da un agricoltore con un impianto di biogas: La mia azienda produce latte, carne ed elettricità, a partire sostanzialmente dalle stesse materie prime. Una rappresentazione, questa, certamente fedele, almeno per gli impianti realizzati con la prima Tariffa Onnicomprensiva e alimentati prevalentemente a base degli stessi foraggi insilati utilizzati nell alimentazione animale. 2

COMPETENZE Le competenze lavorative, che variano a seconda dei comparti agricoli di riferimento (es. zootecnia, vitivinicolo, ortofrutticolo, florovivaismo, olivicoltura, etc.) sono riconducibili ai seguenti aspetti principali: Tematica sindacale e fiscale: l imprenditore deve conoscere la legislazione e le sue responsabilità legali nei confronti dei dipendenti o lavoranti occasionali, in quanto datore di lavoro, come pure gli adempimenti fiscali legati alla conduzione dell azienda. Bilancio e accesso al credito: come amministratore di un azienda, l imprenditore deve comprendere i bilanci e condurre una gestione finanziaria nella quale entrano acquisti di mezzi tecnici, collaborazioni esterne, e gestione dei flussi di cassa legati a stagionalità naturali e rischi climatici. Accesso ai finanziamenti nazionali e comunitari per le imprese agricole: il reddito agricolo, anche in conseguenza del ruolo multifunzionale richiesto all agricoltore, dipende da una buona capacità di operare sul mercato, unita ad una capacità di accedere alle misure di sostegno nazionali e comunitarie, condizionate a bandi e obiettivi assegnati. Queste conoscenze devono ormai fare parte del patrimonio conoscitivo dell agricoltore. Agricoltura, ambiente, energia: oltre alle conoscenze tecniche ed ambientali, si richiedono per l imprenditore agro-energetico anche conoscenze aggiuntive legate alle tecnologie di produzione energetica, che vanno dalla comprensione dei processi biologici nel digestore, ad esperienze ingegneristiche relative al funzionamento degli impianti. Marketing agroalimentare: l individuazione delle coltivazioni di eccellenza più consone con la vocazione del territorio dove si trova l azienda, la conoscenza dei meccanismi, dei sistemi di qualità e delle procedure dell industria alimentare e della grande distribuzione sono un requisito indispensabile per la valorizzazione del prodotto agricolo. Informatica di base: una buona dimestichezza con l impiego del computer, la pratica nell utilizzo di strumenti on line sono oggi indispensabili per l espletamento degli adempimenti nei confronti dell amministrazione pubblica e delle organizzazioni agricole. 3

OFFERTA FORMATIVA La qualifica di Imprenditore Agricolo Professionale (IAP) identifica l imprenditore che dedica la maggior parte del proprio tempo e delle proprie risorse economiche all attività agricola. Questa qualifica dà luogo a una serie di agevolazioni contributive, fiscali e urbanistiche. I corsi per ottenere la qualifica di IAP sono offerti dai centri di formazione delle organizzazioni sindacali agricole e da altri fornitori di formazione. I criteri per la verifica dell idoneità a esercitare la professione, sono legati a requisiti di professionalità, ma anche di tempo dedicato e reddito derivato. Accanto alla formazione di base per l accesso alla professione, sono particolarmente rilevanti per l imprenditore agroenergetico gli aspetti di formazione su specifiche tematiche (extension services), in particolare nell area tecnica, es. nella gestione e ottimizzazione della digestione anaerobica; in quella legale/autorizzativa, specialmente in relazione alle procedure di approvvigionamento, trasporto, stoccaggio di biomasse residuali e alla gestione dei sottoprodotti in uscita (digestato liquido o solido); nelle pratiche gestionali legate alla vendita dell energia elettrica. MASTER, CORSI UNIVERSITARI, SCUOLE Per le caratteristiche intrinseche della figura professionale, l imprenditore agro-energetico non proviene necessariamente da uno specifico percorso formativo. Essendo tuttavia l estrazione più frequente in questo nuovo settore quella dell agricoltore e allevatore zootecnico, la formazione più pertinente è di tipo agrario. Per quanto riguarda la formazione universitaria, le facoltà di agraria sono presenti nelle seguenti città: Ancona, Bari, Bologna, Campobasso, Catania, Firenze, Foggia, Milano, Modena e Reggio Emilia, Napoli, Padova, Palermo, Parma, Perugia, Piacenza (Università Cattolica), Pisa, Potenza, Reggio Calabria, Sassari, Teramo, Torino, Udine e Viterbo. Le università propongono corsi di laurea triennali e magistrali, nonché dottorati di ricerca. Le aree di interesse sono Scienze e tecnologie agrarie, Scienze forestali e ambientali, Produzioni animali, Biotecnologie, Ambiente e territorio,viticoltura ed enologia, tecnologie alimentari. Gli Istituti Tecnici Agrari sono presenti in tutte le regioni italiane. Un elenco può essere trovato all indirizzo: http://www.tuttitalia.it/scuole/istitutotecnico-agrario/ 4

ASPETTATIVE RETRIBUTIVE Parlando qui di un ruolo imprenditoriale, non ha senso ovviamente parlare di aspettative retributive, bensì della redditività dell attività agroenergetica. Poiché questa attività economica è strettamente legata all attività agricola, uno degli aspetti caratteristici è quello della volatilità dei risultati economici, che possono risentire di fluttuazioni speculative nei prezzi delle materie prime, come pure della variabilità delle condizioni atmosferiche. Uno degli elementi di maggiore attrattiva per gli agricoltori da parte degli investimenti energetici è indubbiamente stata l incentivo della Tariffa Onnicomprensiva: la sicurezza di poter contare su un reddito stabilizzato per 15 anni, data dalla garanzia di una tariffa fissa per l energia elettrica prodotta ha rappresentato per molti agricoltori un miraggio irresistibile. La possibilità di affiancare una fonte di reddito aggiuntivo a una attività, come l allevamento bovino e suino, da tempo Italia in crisi di competitività è stato e rimane uno dei motori dello sviluppo delle agroenergie. Tuttavia, non sempre gli impianti sono stati sviluppati sulle misure dell azienda e l entità dell incentivo ha indotto molti a realizzare impianti di dimensioni molto superiori a quelle consentite dalle biomasse disponibili in proprio, contando sulla possibilità di approvvigionarsi sul mercato. La forte crescita dei prezzi dei foraggi, materia prima non solo per la zootecnica, ma anche per gli impianti di biogas, ha messo in crisi i conti economici degli impianti più speculativi. Ciò premesso, nel caso di investimenti correttamente dimensionati, il risultato economico è stato e rimane, anche con le tariffe incentivate ridotte a partire dal 2013, ampiamente soddisfacente, con il pieno rimborso del capitale investito intorno a 7 anni. INDIRIZZI UTILI Alessandro Ragazzoni, Biogas da agrozootecnica e agroindustria, http://www.darioflaccovio.it/pdfdescr/703-df0020.pdf 5

CREDITI Materiale a cura del progetto La.Fem.Me Lavoro Femminile Mezzogiorno Italia Lavoro S.p.A. Rielaborazione a cura del progetto Increase Fonti: AdMil Agroenergia Immagini: - Foto copertina: 1. James Monkeyyatlarge; 2. Fil.al; 3. Simada 2009 Aggiornamento Novembre 2013 Per informazioni infolafemme@italialavoro.it servizi.prodottiformativi@italialavoro.it