IL PRIMO SECOLO A.C. Mario contro Silla. prima: Ottaviano e Antonio contro Bruto e Cassio poi: Ottaviano contro Antonio

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Transcript:

IL PRIMO SECOLO A.C. L ETÀ DELLE GUERRE CIVILI I guerra civile (88-81 a.c.) Mario contro Silla II guerra civile (49-45 a.c.) Cesare contro Pompeo III guerra civile (43-31 a.c.) prima: 43-42 Ottaviano e Antonio contro Bruto e Cassio poi: 33-31 Ottaviano contro Antonio 31 a.c. battaglia di Azio (Grecia), fine guerre civili 1

OPTIMATES E POPULARES. LA PRIMA GUERRA CIVILE (88-81 A.C.) 2

OPTIMATES E POPULARES Dopo l esperienza dei Gracchi, la nobilitas si divise in due gruppi radicalmente contrapposti sul piano politico: Gli OPTIMATES (uomini eccellenti) costituivano il gruppo nobiliare strenuo difensore dell ordine esistente e dei privilegi del senato; erano contrari alle rivendicazioni delle masse popolari e a qualsiasi cambiamento (oggi li definiremmo conservatori). I POPULARES (amici del popolo) erano quei nobili che si facevano interpreti delle esigenze delle masse ed erano favorevoli al cambiamento e alle riforme politiche e sociali (oggi li chiameremmo innovatori o progressisti). 3

LA GUERRA GIUGURTINA Nel 149 a.c. muore il re di Numidia (Algeria),Massinissa, alleato di Roma Il figlio Aderbale si recò a Roma per chiedere aiuto al Senato contro il cugino Giugurta che voleva usurpargli il trono. Purtroppo non venne ascoltato. Il regno di Numidia fu diviso in due Giugurta attaccò e uccise Aderbale. Nell occasionea morirono molti mercanti romani che commerciavano con i Numidi I cavalieri mobilitarono l opinione pubblica, il senato dovette intervenire (112 a.c) Giugurta fu capace di frontaggiarei romani per molti anni (dal 112 a 104 a.c.) Prima fu inviato Lucio Calpurnio Bestia (che arrivò a stringere la pace con Giugurta) poi Quinto Cecilio Metello (uomo onesto ma non determinato), incapace di sconfiggere l avversario L'esercito romano era comandato dall'aristocrazia e i posti di comando venivano dati sulla base delle relazioni di famiglia e delle ricchezze piuttosto che per le capacità dei generali 4

GAIO MARIO, HOMO NOVUS Gaio Mario, homo novus: proveniva da una famiglia equestre, non apparteneva alla aristocrazia senatoria (nobilitas) Nel 108 a.c., poi sposò Giulia, zia di Giulio Cesare, imparentandosi così con una delle più nobili famiglie di Roma Mario corse per il consolato, vinse le elezioni perché promise che sarebbe stato in grado di chiudere la guerra con Giugurta sconfiggendolo Fu eletto console per il 108 a.c. Formò un nuovo esercito e nel 105 a.c. sconfisse e catturò Giugurta e lo portò a Roma per l'esecuzione 5

RIFORMA ESERCITO PROBLEMA impoverimento dei piccoli proprietari e difficoltà completare reclutamenti, che avvenivano secondo i criteri dell ordinamento centuriato. SOLUZIONE DI MARIO chiamata alle armi dei volontari, con ammissione dei nullatenenti. Formazione di un esercito NON più di cittadini abbienti, ma di soldati professionisti, che sceglievano la guerra come mestiere. Molti disoccupati e sbandati potevano entrare nell'esercito, con l obiettivo di percepire il soldo, fare bottino durante gli attacchi e ottenere terre alla fine delle campagne militari. CONSEGUENZE 1) da una parte rinvigorì l'esercito, formando il tipo classico del veterano, gloria delle armate romane 2) dall'altra legò i soldati agli interessi del proprio comandante e non più agli interessi dello Stato 6

LA LEGIONE COORTALE Mario portò la legione da 3000 a 6000 uomini e la divise in 10 coorti Ogni coorte, formata da 600 uomini, suddivisi in hastati, principes e triarii Mario istituì inoltre la coorte pretoria, guardia del corpo del pretore, che guidava la legione. 7

I CIMBRI E I TEUTONI Mario aveva appena risolto i problemi con la Numidia, quando nella Gallia meridionale un esercito fu distrutto da Cimbri e Teutoni, tribù germaniche Ritornava l incubo dell'invasione gallica L'incarico di affrontare Cimbri e Teutoni fu affidato a Mario, di nuovo eletto console (per ben cinque volte di seguito, cosa senza precedenti nella storia di Roma) Mario sconfisse i nemici ad Aquae Sextiae nel 102 e ai Campi Raudii presso Vercelli nel 101 a.c. Cimbri e Teutoni non furono più una minaccia non solo per Roma,ma per nessuno A questi trionfi, contribuì un generale di Mario, Lucio Cornelio Silla, che stava cominciando a guadagnare molta fama 8

POLITICA DI MARIO Per finanziare le sue campagne, Mario aveva bisogno del Senato, che egli non poteva influenzare, perché era continuamente fuori Roma Aveva bisogno di un rappresentante a Roma, che curasse la parte politica della sua carriera Si affidò a Saturnino, uomo brillante ma privo di scrupoli Usò ogni tipo di violenze per sostenere la causa di Mario Gradualmente Saturnino maturò ambizioni personali, ma si spinse troppo oltre Mario fu costretto a ritornare a Roma per schiacciarlo nel 99 a.c. L'esercito di Mario era a Roma: l homo novus avrebbe potuto approfittarne per prendere il potere assoluto (sul Senato) ma non lo fece. 9

LA GUERRA SOCIALE (90-88 A.C.) 91 a.c.: il tribuno della plebe Livio Druso, propose di concedere la cittadinanza agli Italici (questi avevano tutti gli obblighi dei cittadini romani, ma senza gli stessi diritti e privilegi) Il Senato ancora una volta rifiutò, temendo la loro influenza sulla politica Livio Druso fu assassinato Gli Italicisi organizzarono ed esplose la ribellione Costituirono uno Stato indipendente che chiamarono Italia, con capitale a Corfinium (vicino Sulmona) La guerra fu durissima I romani furono più volte battuti, ma alla fine, grazie a Silla, generale di Mario, i ribelli furono schiacciati (87 a.c.) Il senato fece approvare una legge che garantiva la cittadinanza romana alle popolazioni fedeli (le città latine, l Umbria, l Etruria) e a tutte quelle che avessero deposto le armi Le città italiche ottennero la parità con i cittadini romani (88 a.c.) I popoli della pianura padana ottennero la cittadinanza latina. 10

GUERRA MITRIDATICA E INIZIO I GUERRA CIVILE 88 a.c. Mitridate VI, re del Ponto (Asia Minore) aveva mosso guerra contro la provincia romana d Asia ed era passato in Macedonia e Grecia, accolto come liberatore Il comando della guerra fu affidato dal Senato a Lucio Cornelio Silla La plebe assegnò invece il comando a Mario (atto illegale) Silla rifiutò di sciogliere l'esercito e marciò contro Roma (altro atto illegale, perché non si poteva varcare la città con un esercito in armi) Silla si impadronì di Roma con la forza e seminò il terrore Poi dichiarò Mario nemico della patria (che si rifugiò in Africa) Silla approvò una serie di riforme che rinforzavano la sua posizione e partì per l Asia Minore 11

PRIMA GUERRA CIVILE: IL RITORNO DI MARIO Silla vinse più volte Mitridate (87-84 a.c.) Nel frattempo, i populares avevano ripresero il controllo della situazione Mario marciò su Roma ed occupò la città col suo esercito Inizio rappresaglie sanguinose e purghe sistematiche vs i suoi nemici Confiscò le proprietà dei suoi oppositori e le distribuì tra i suoi seguaci (veterani) Solo la morte di Mario (86) pose fine alle proscrizioni Il suo alleato, Cinna, mantenne il controllo di Roma (84 a.c.) 12

LA 1^ GUERRA CIVILE: SILLA PADRONE DI ROMA 85 a.c., pace Silla-Mitridate 83 a.c., Senato ai populares : Silla fuori legge (se si fosse sottomesso alla legge, i suoi nemici lo avrebbero condannato all'esilio o a morte) Ritorno in Italia di Silla con esercito Populares con 100.000 uomini addestrati dai veterani di Mario Esercito dei senatori completamente sconfitto (fra le file di Silla, Gneo Pompeo) 13

LA DITTATURA SILLANA (82-79 A.C.) Vendetta di Silla molto più spaventosa di quella di Mario Ordine di uccidere i veterani di Mario Esposizione nel Foro delle liste di proscrizione (elenchi di uomini del partito avversario che potevano essere uccisi liberamente) Elezione Silla a dittatore perpetuo con incarico di riforma costituzione Stato Rafforzamento partito aristocratico, restituzione potere Senato, diminuzione poteri tribuni della plebe. 79 a.c., deposizione improvvisa della dittatura (ritiro a vita privata in una sua villa di Cuma, dove morì l'anno seguente) Soprannominato Sulla Felix (fortunato), lasciò un lungo strascico di odio 14

LE LEGES CORNELIAE Principali riforme Silla: 1) Numero senatori da 300 a 600 2) Abolizione censura 3) Affidamento tribunali permanenti ai senatori 4) Riduzione i poteri dei tribuni della plebe (solo diritto di veto) 5) Approvazione senatoria a proposte legge da sottoporre ai comizi 6) Regolazione tempi e modi cursus honorum (carriera politica) 7) Governatori province solo tra proconsoli e propretori (personale già in pensione) 8) Pomerium (area sacra invalicabile in armi) allargato fino ai fiumi Magra e Rubicone (in tutta Italia no a ingresso esercito in armi) 15