I distretti della concia: focus su Santa Croce sull Arno e analisi comparata con altre realtà distrettuali

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24 Novembre 2009 I distretti della concia: focus su Santa Croce sull Arno e analisi comparata con altre realtà distrettuali Area Research, Intelligence & Investor Relations

Indice Key Points 3 Il Sistema Moda nell industria manifatturiera italiana: cenni congiunturali 4 La macro-filiera Pelli, Calzature e Pelletteria (P&C) 5 Analisi Macroeconomica 6 Analisi finanziaria delle aziende leader dei distretti della concia 15 - Le aziende leader dei distretti di S. Croce, Arzignano e Solofra - Il distretto della concia di S. Croce vs. microsettori e settore - I distretti della concia vs. i microsettori - Top player distretto S. Croce: prime anticipazioni bilanci 2008 Le provincie di riferimento dei distretti 22 - Demografia provinciale delle imprese del P&C e CIG - L andamento del credito bancario Il distretto di Santa Croce e l impatto ambientale 26 pag. 2

Key Points Nell ambito della macrofiliera Pelli, Calzature e Pelletteria (P&C) - che rientra, insieme al Tessile-Abbigliamento, nel settore industriale Sistema Moda - la marcata contrazione del mercato interno ed internazionale ha penalizzato tutte le aree produttive del comparto conciario (pelli per calzature, per valigerie/pelletteria e per mobili imbottiti). Il distretto toscano di Santa Croce sull Arno ha condiviso l andamento del comparto nazionale di riferimento registrando un pronunciato calo del fatturato e delle esportazioni nel 2008, che dovrebbe proseguire anche nell anno in corso: a ottobre 2009, l Assoconcia locale stima una riduzione del numero di aziende consociate nell ordine del -8% rispetto a dicembre 2008, con una flessione degli addetti di quasi il -14%. La crisi, tuttavia, appare meno acuta di quella degli altri poli conciari di Arzignano e Solofra, in virtù di una maggiore capacità di adattamento allo sfavorevole ciclo congiunturale (offerta flessibile, investimenti in R&S, produzione di elevata qualità). Analogamente, il confronto effettuato sui KPIs delle aziende leader mostra per le imprese di Santa Croce una performance media relativamente migliore rispetto agli altri distretti conciari tra il 2005 e il 2007; le prime evidenze per l esercizio 2008 confermano le attese di un generalizzato deterioramento dei risultati economici. Nelle provincie di riferimento dei distretti, l andamento del credito verso la branca di attività economica Tessile, Cuoio e Calzature, Abbigliamento (TCA) è risultata stabilmente inferiore a quella riferita all insieme dei settori produttivi e in progressiva contrazione nel corso del 2008; le provincie di Vicenza ed Avellino, a differenza di Pisa, hanno registrato un marcato calo del credito verso le imprese medio-grandi che ha contribuito in modo determinante alla flessione del dato complessivo. pag. 3

Il Sistema Moda nell industria manifatturiera italiana: cenni congiunturali Se, in termini di variazioni congiunturali, le più recenti statistiche ufficiali del 2009 evidenziano un rallentamento dei ritmi di contrazione dell attività economica nell industria manifatturiera italiana, le dinamiche su base tendenziale annua mostrano ancora in tutta evidenza i segni della grave crisi della domanda interna e internazionale: produzione industriale: -20,9% [media gen-set]; fatturato: -22,1%; ordinativi (totale industria): -27,6% [medie gen-set]; export complessivo: -23,1%, UE -25,6%, extra UE -19,6% [medie gen-set]; ricorso alla CIG ordinaria e straordinaria aumentato di 4,9 volte [media genott]. Nel generale contesto negativo, il Sistema Moda nazionale ha mostrato una capacità di tenuta relativamente maggiore, con la sola eccezione del dato riguardante le esportazioni verso i Paesi non UE: produzione industriale: -13,2% [media gen-set]; fatturato: -16,3%; ordinativi: -15,0% [medie gen-set]; export complessivo: -19,2%, UE -15,6%, extra UE -23,3% [medie gen-set]; ore autorizzate di CIG cresciute di 2,7 volte [media gen-ott]. Fonte: ISTAT, INPS. pag. 4

La macro-filiera Pelli, Calzature e Pelletteria (P&C) Nell ambito della macrofiliera Pelli, Calzature e Pelletteria (P&C) la flessione della domanda del mercato interno ed internazionale ha penalizzato tutte le aree del comparto conciario. La congiuntura sfavorevole si è innestata in un quadro già caratterizzato dall erosione di competitività dovuta all apprezzamento dell euro e, per le produzioni di fascia più economica, alla concorrenza di prezzo da parte dei paesi a basso costo del lavoro. Tale situazione appare evidente confrontando le variazioni tendenziali della domanda mondiale rivolta all Italia - che può essere considerata una proxy delle opportunità di crescita sui mercati esteri - con quelle effettivamente registrate dalle esportazioni. Il gap dovrebbe peraltro ridursi significativamente nel 2010, contestualmente al ritorno alla crescita dell attività produttiva per la prima volta dal 2006. Fonti: Databank, Prometeia pag. 5

Agenda Analisi macroeconomica pag. 6

I distretti della concia di Santa Croce sull Arno, Arzignano e Solofra: analogie e differenze pag. 7

Il Distretto di Santa Croce sull Arno in sintesi Il distretto di Santa Croce comprende 7 comuni: Fucecchio, in provincia di Firenze, e Bientina, Castelfranco di Sotto, Montopoli Val D'Arno, San Miniato, Santa Croce sull'arno e Santa Maria a Monte, in provincia di Pisa. La produzione è focalizzata principalmente su pelle e cuoio da suola (70%) e pelletteria (20%), a cui si sono affiancate, nel corso degli ultimi anni, attività direttamente o indirettamente collegate quali prodotti chimici, macchine per conceria (che rappresenta circa il 30% del settore a livello nazionale), servizi, manifatture dell'abbigliamento, della pelletteria e delle calzature. Il tessuto produttivo risulta alquanto frammentato (nel comparto conciario, circa 600 aziende, inclusi i contoterzisti, e 8.000 addetti complessivi a tempo pieno), con numerose piccole imprese ed una significativa attività conto terzi per specifiche fasi di lavorazione. Il distretto si caratterizza per una produzione ad alto valore aggiunto e un forte tasso di artigianalità che si concretizzano in prodotti di qualità medio-alta; produce da solo oltre il 90% del Vero Cuoio da suola in Italia e il 70% nella U.E.. Nonostante il rafforzamento dell'euro, circa la metà dell export continua ad essere diretto verso il Nord America, con gli USA che si confermano come il principale mercato di sbocco; nel recente passato sono aumentati i flussi verso l Est Europa e la Russia. In costante sviluppo i rapporti con l Alta moda nazionale e con le grandi firme toscane. Bientina Castelfranco di Sotto S. Maria a Monte Santa Croce sull Arno Montopoli San Miniato pag. 8

Il Distretto di Santa Croce sull Arno: analisi macro La sfavorevole fase congiunturale, che per il distretto si è manifestata già a partire dal 2007, dovrebbe aver raggiunto il suo apice nel biennio 2008-2009; la ripresa è attesa solo a partire dal 2010. Le imprese produttrici del distretto hanno affrontato la crisi riducendo drasticamente la produzione e intensificando l attività di R&S. Una dimensione aziendale media di piccola impresa e una elevata professionalità artigianale consentono una maggiore flessibilità dell offerta e, associati al rinnovo del ciclo delle scorte da parte dei grandi clienti del made in Italy e ad una domanda in graduale stabilizzazione dall Area Euro, dovrebbero consentire al distretto una ripresa relativamente rapida nel corso del prossimo anno, anche se su ritmi lievemente inferiori rispetto ai microsettori di riferimento. La propensione all export rimane stabile intorno al 50% con un divario positivo sul dato microsettoriale in ulteriore ampliamento dall anno in corso. Ultime evidenze per il distretto (fonte - Associazione Conciatori S. Croce sull Arno): numero di aziende e di addetti nelle concerie consociate (circa il 90% del totale) in calo significativo a ottobre 2009 (rispettivamente -8,2% e -13,9% rispetto a dicembre 2008); primi segnali di superamento della fase più critica dal lieve aumento del prezzo del grezzo e dal già citato rinnovo delle riserve di magazzino da parte delle grandi firme. Fonte: elaborazione del Servizio Research e Intelligence su dati Databank e Prometeia. Distretto ITALIA Micro Settori ITALIA Settore Industriale MODA SANTA CROCE SULL'ARNO PELLI, CONCIA e PELLETTERIA Comparto PELLI, CALZATURE e PELLETTERIE 2006 2007 2008 2009 2010 2006 2007 2008 2009 2010 2006 2007 2008 2009 2010 var % a/a produzione 11,8 0,5-14,0-16,0 4,0 9,8 4,1-6,8-11,7 4,4 12,3 1,6-0,3-12,1 3,8 CAGR Produzione 2005/2008-1,15 2,11 4,36 var % a/a export 17,6 4,3-12,0-15,9 3,9 10,0 9,2-3,8-20,9 5,8 7,8 4,7-2,1-20,7 5,0 var % a/a import 23,0 2,6-18,1-12,3 2,7 20,1 9,6-9,6-7,2 4,6 14,8 3,0-3,4-3,7 3,8 propensione ad esportare (%) 47,9 49,7 50,9 51,0 50,9 43,1 45,2 46,7 41,8 42,4 46,1 47,5 46,6 42,1 42,6 pag. 9

La Produzione dei distretti aggregati rispetto al comparto P&C I tre distretti della concia, considerati nel loro complesso, rappresentano a fine 2008 circa il 18% della produzione e poco più del 16% dell export dell intero comparto P&C. Il trend di riduzione della quota aggregata della produzione sul comparto P&C osservato nel periodo in esame dovrebbe sostanzialmente arrestarsi nel corso del 2010. La quota aggregata di export ha mostrato una flessione relativamente più contenuta nell arco temporale considerato; nel 2010, tuttavia, dovrebbe risultare ancora inferiore al livello registrato nel 2007 (circa 100bp in meno). La propensione all export dei tre distretti aggregati, pur restando abbastanza stabile, dovrebbe superare nell anno in corso la media di riferimento, in costante erosione fino a tutto il 2009. Fonte: elaborazione del Servizio Research e Intelligence su dati Databank e Prometeia. pag. 10

La produzione nel distretto di Santa Croce rispetto a Arzignano, Solofra e comparto P&C 2005 2006 2007 2008 2009 2010 % var media % var cumulata 2005 2006 2007 2008 2009 2010 % var media % var cumulata Produzione a valori correnti Produzione a valori costanti Santa croce sull'arno 1.665 1.861 1.870 1.608 1.350 1.404-2,8% -15,7% Santa croce sull'arno 1.602 1.739 1.713 1.468 1.286 1.307-3,6% -18,4% Solofra 315 375 440 358 295 306 0,8% -2,9% Solofra 303 350 403 327 281 285-0,2% -6,0% Arzignano 4.000 4.280 4.138 3.393 2.715 2.798-6,2% -30,1% Arzignano 3.850 3.999 3.791 3.098 2.586 2.605-7,1% -32,3% TOT. COMPARTO_P&C 26.437 29.676 30.155 30.050 26.416 27.409 1,0% 3,7% TOT. COMPARTO_P&C 25.444 27.728 27.628 27.439 25.165 25.519 0,2% 0,3% Il confronto in termini di dinamica della produzione evidenzia una migliore tenuta del polo pisano nel periodo di crisi 2008-2009 rispetto agli altri distretti, in virtù di un adattamento più veloce alla crisi (maggiore flessibilità dell offerta) e di una domanda relativamente più stabile da parte dei principali clienti a valle (le principali case della moda italiana). Nel 2010 le imprese distrettuali dovrebbero registrare una ripresa della produzione, riallineandosi al comparto di riferimento; primi incoraggianti segnali dal lato della domanda stanno già emergendo soprattutto per le produzioni a maggior valore artigianale. Fonte: elaborazione del Servizio Research e Intelligence su dati Databank e Prometeia. pag. 11

L export nel distretto di Santa Croce rispetto a Arzignano, Solofra e comparto P&C 2005 2006 2007 2008 2009 2010 % var media % var cumulata 2005 2006 2007 2008 2009 2010 % var media % var cumulata Export a valori correnti Export a valori costanti Santa croce sull'arno 758 891 930 818 688 715-0,4% -5,7% Santa croce sull'arno 587 649 628 511 449 457-4,4% -22,3% Solofra 103 94 102 80 66 69-7,0% -33,2% Solofra 80 69 69 50 43 44-10,6% -45,0% Arzignano 1.518 1.536 1.508 1.402 1.121 1.165-4,8% -23,3% Arzignano 1.176 1.118 1.019 876 731 744-8,5% -36,8% TOT. COMPARTO_P&C 12.674 13.668 14.314 14.015 11.119 11.679-1,0% -7,8% TOT. COMPARTO_P&C 9.821 9.949 9.672 8.761 7.254 7.457-5,1% -24,1% La dinamica dell export per il comparto P&C nel suo insieme dovrebbe toccare il punto più basso proprio nell anno in corso, dopo un 2008 caratterizzato da una tenuta relativamente migliore rispetto ai distretti; nel 2010 si attende un generalizzato ritorno alla crescita (tra il +4% e il +5% a valori correnti). Lungo l intero arco temporale di confronto, Santa Croce evidenzia i risultati meno negativi in termini sia di variazione media (-0,4%; -4,4%) sia cumulata (-5,7%; -22,3%). L elevata qualità del prodotto e la sua non replicabilità hanno permesso un presidio relativamente maggiore sui principali mercati di sbocco, soprattutto Nord America ed Europa. Fonte: elaborazione del Servizio Research e Intelligence su dati Databank e Prometeia. pag. 12

La propensione all export nel distretto di Santa Croce rispetto a Arzignano, Solofra e comparto P&C 2005 2006 2007 2008 2009 2010 var media in p.p. var cumulata In p.p. 2005 2006 2007 2008 2009 2010 Propensione Export a valori correnti (%) Propensione Export a valori costanti (%) Santa croce sull'arno 45,5 47,9 49,7 50,9 51,0 50,9 1,08 5,40 Santa croce sull'arno 36,7 37,3 36,7 34,8 34,9 34,9-0,35-1,73 Solofra 32,8 25,2 23,2 22,3 22,4 22,5-2,05-10,24 Solofra 26,4 19,6 17,1 15,3 15,3 15,5-2,19-10,94 Arzignano 38,0 35,9 36,4 41,3 41,3 41,6 0,74 3,69 Arzignano 30,6 28,0 26,9 28,3 28,3 28,6-0,40-2,00 TOT. COMPARTO_P&C 47,9 46,1 47,5 46,6 42,1 42,6-1,07-5,33 TOT. COMPARTO_P&C 38,6 35,9 35,0 31,9 28,8 29,2-1,88-9,38 var media in p.p. var cumulata In p.p. Santa Croce mostra una propensione all export in lieve crescita a valori correnti (in moderato ripiegamento a valori costanti) e comunque su livelli superiori al comparto P&C (dal 2006 in poi) ed agli altri distretti esaminati. Il settore conciario è fortemente internazionalizzato; l'italia (leader a livello mondiale) esporta pelli conciate in 125 paesi ed importa pelli grezze e semilavorate da 129 Paesi. L import di materia prima copre l'94% del fabbisogno delle concerie italiane. Fonte: elaborazione del Servizio Research e Intelligence su dati Databank,Prometeia e UNIC. pag. 13

Distretto di Santa Croce: potenziali mercati di sbocco dell export La domanda di pelle e cuoio da suola per calzature di qualità elevata dipende, in ultima analisi, dall andamento dei consumi privati e dalla presenza di fasce di popolazione ad elevato reddito. Dai dati relativi all andamento dei consumi e del reddito medio disponibile (espressi in US$, valuta di fatturazione dell export del distretto) nei prossimi 3 anni, sembrano emergere importanti potenzialità in alcune economie. Principali economie emergenti per consumi privati aggregati e reddito pro-capite 2008 2009p 2010p 2011p 2012p var. cumulata (2012 su 2009) Reddito medio disponibile (in US$, prezzi correnti) Rep. Ceca 10.391 9.324 9.906 11.048 12.317 32,1% Corea del Sud 10.568 8.652 9.293 9.915 10.781 24,6% Ungheria 8.762 7.788 8.164 8.787 9.599 23,3% Polonia 8.754 7.097 7.682 8.872 10.197 43,7% Arabia Saudita 5.277 5.365 5.517 5.715 5.921 10,4% Russia 5.781 4.653 5.142 5.753 6.361 36,7% Cile 5.042 4.479 4.859 5.128 5.661 26,4% Turchia 4.621 3.958 4.388 4.711 4.981 25,8% Brasile 3.340 3.147 3.123 3.028 3.073-2,3% Cina 1.326 1.459 1.639 1.855 2.113 44,8% India 838 842 942 1.049 1.172 39,3% Indonesia 858 797 925 984 1.045 31,1% Da un lato, vi sono paesi (Rep. Ceca e Polonia) il cui reddito pro-capite è già su livelli relativamente importanti e dovrebbe registrare un crescita significativa nei prossimi anni; dall altro, il dato medio riflette solo in minima parte le potenzialità legate alla presenza di fasce di popolazione ad elevato reddito, nonché la numerosità delle stesse. Da questo punto di vista le maggiori opportunità sono individuabili in Cina (i cui consumi privati dal 2009 saranno costantemente superiori anche a quelli di tutti i paesi europei ad eccezione della Germania), Brasile (secondo grande mercato di consumatori dopo la Cina, nonostante le previsioni negative sull andamento del reddito pro-capite), Russia e India (dove si nota anche un forte aumento del reddito medio, al pari degli altri paesi asiatici), nonché in altre economie importanti quali Corea del Sud, Turchia e Indonesia. Inoltre, per quanto riguarda la Cina, nuove potenzialità sembrano emergere come conseguenza dell avvio di una produzione locale di scarpe di qualità medio-alta. Fonte: elaborazione del Servizio Credito Controparti Estere su dati e previsioni Economist Intelligence Unit. pag. 14

Agenda Analisi finanziaria delle aziende leader dei distretti della concia pag. 15

Le aziende leader dei distretti di S. Croce, Arzignano e Solofra La disponibilità dei bilanci relativi agli esercizi dal 2005 al 2007 per le aziende leader dei distretti della concia di Santa Croce, Arzignano e Solofra nonché per un campione altamente rappresentativo delle imprese operanti su base nazionale nei microsettori Pelli e Concia e Pelletteria consente di effettuare alcuni confronti sui rispettivi key performance indicators. Il confronto intradistrettuale e con i microsettori di riferimento va naturalmente inteso come una indicazione di massima, in presenza di differenti specializzazioni produttive tra i distretti e, spesso, all interno dello stesso distretto, nonché di difformità strutturali tra le aziende distrettuali e quelle non appartenenti ai distretti. Nel grafico seguente, relativo ai top player del distretto di Santa Croce, vengono riportati, a titolo informativo, anche i KPIs di un campione aziendale relativo all intero settore industriale della Moda ( Sistema Moda ) che al suo interno comprende, oltre al comparto Pelli, Cuoio e Calzature, anche quello del Tessile e Abbigliamento. pag. 16

Il distretto della concia di S. Croce vs. microsettori e settore Nel periodo 2005-2007, la redditività media dei top player operanti nel comparto della concia del distretto di S. Croce risulta soddisfacente ma, come mostrato dal confronto dei valori di ROI, ROA e ROE, su livelli inferiori rispetto ai microsettori di riferimento: in proposito, va ricordato che i distretti sono tipicamente caratterizzati da un esposizione sui mercati esteri relativamente pronunciata e, quindi, risentono particolarmente dell evoluzione del ciclo internazionale. Il ROI in particolare appare penalizzato anche da un più basso livello del tasso di rotazione del capitale investito (AT). La maggiore solidità patrimoniale delle aziende leader del polo conciario di S. Croce rispetto al dato microsettoriale si riflette in un livello del LEV più contenuto; anche il costo dell indebitamento finanziario (CIF) risulta significativamente inferiore alle medie di riferimento, nonostante il marcato aumento degli oneri finanziari sostenuto dalle imprese distrettuali negli anni considerati. Fonte: elaborazione del Servizio Research e Intelligence su dati Databank e Prometeia. pag. 17

Distretti concia vs microsettori (1/3): scomposizione del ROI Penalizzate nel confronto con i microsettori di riferimento, le aziende top di Santa Croce presentano invece, in termini di ROI medio, il risultato migliore tra i distretti conciari esaminati, seguite a breve distanza dalle imprese leader del polo di Solofra. Rispetto a queste ultime, in presenza di una redditività delle vendite (ROS) sostanzialmente uguale, le principali aziende conciarie di Santa Croce sembrano avvantaggiate da un moltiplicatore del capitale investito (AT) più elevato (1,45x contro 1,27x), vale a dire da una maggiore efficienza del ciclo produttivo. Le top player del distretto di Arzignano evidenziano nel periodo considerato una situazione di maggiore difficoltà rispetto ai casi degli altri due distretti: la redditività della gestione è penalizzata da margini unitari più ridotti (ROS inferiore di circa 100bps), probabilmente in conseguenza di una produzione maggiormente focalizzata sull arredamento di fascia economica, più colpito dalla contrazione della domanda. Fonte: elaborazione del Servizio Research e Intelligence su dati Databank e Prometeia. pag. 18

Distretti concia vs microsettori (2/3): Costo del debito e leva In termini di leverage (LEV) e di incidenza degli oneri finanziari sui debiti della specie (CIF), si osserva una situazione alquanto variegata nei top player dei distretti. Per le imprese di S. Croce la struttura dell indebitamento appare simile, anche se più favorevole, a quella dei microsettori di riferimento; le aziende del distretto risultano comunque ben capitalizzate, con una quota di patrimonio netto sul totale del passivo pari in media al 31,3% (+334 bp rispetto alle media dei microsettori). Rispetto al caso di S. Croce, le principali aziende di Solofra, anch esse ben patrimonializzate (32,6% sul totale del passivo), risultano in proporzione molto meno indebitate, ma sopportano un flusso di oneri finanziari relativamente superiore (in termini di totale passivo, 202bps contro 186), sicché il livello medio del CIF risulta più elevato. Le top player del distretto di Arzignano mostrano una situazione per alcuni versi simile a quella di Solofra ma su valori ancora più pronunciati: lo stock di debiti finanziari sul totale del passivo è marcatamente inferiore (13,5% contro 23,3%) mentre la corrispondente incidenza degli oneri è molto più alta (257bps vs. 202): ciò spiega sia il basso livello di LEV, nonostante una dotazione patrimoniale relativamente inferiore (22,3%), sia l elevato valore del CIF. Fonte: elaborazione del Servizio Research e Intelligence su dati Databank e Prometeia. pag. 19

Distretti concia vs microsettori (3/3): ROA e ROE Per i top player di tutti i distretti esaminati, la redditività complessiva (ROA) e quella per gli azionisti (ROE) risultano mediamente più contenute rispetto alla media dei microsettori di riferimento, confermando la maggiore dipendenza delle realtà distrettuali dall andamento del ciclo internazionale. Nel confronto intradistrettuale, le imprese conciarie di Santa Croce, più specializzate in lavorazioni di alto livello qualitativo, mostrano la performance media relativamente migliore. Nel caso di Arzignano, il valore medio del ROE risulta sostanzialmente analogo a quello di Santa Croce soprattutto per effetto di una dotazione patrimoniale media proporzionalmente inferiore. Fonte: elaborazione del Servizio Research e Intelligence su dati Databank e Prometeia. pag. 20

Top player distretto S. Croce: prime anticipazioni bilanci 2008 Le prime anticipazioni sui bilanci 2008 delle aziende leader del distretto di Santa Croce confermano le sfavorevoli evidenze già emerse a livello macroeconomico. Sulla base di dati ancora provvisori, tutti i margini di Conto Economico risultano in diminuzione rispetto al 2007. Il calo della produzione, accompagnato dall aumento dei costi di personale e degli ammortamenti sulle immobilizzazioni materiali, ha determinato una significativa flessione del MON (intorno al -30%); ancora maggiori sono risultate le contrazioni dell Utile Corrente e del Risultato Netto (oltre il -60% e il -80% rispettivamente), anche a causa della crescita del saldo negativo tra gli oneri e i proventi finanziari. Con riferimento allo Stato Patrimoniale, si segnalano il significativo aumento delle immobilizzazioni materiali, in parte dovuto alle rivalutazioni dei cespiti, e le crescite registrate dalle riserve patrimoniali e dai fondi rischi e oneri. A seguito delle dinamiche sopra descritte, si attende un calo del ROI a circa il 4% e del ROA al 3,5% (5,9% e 5% nel 2007) mentre il ROE risulterebbe pressoché azzerato; la leva finanziaria dovrebbe calare ulteriormente rispetto livello del 2007, in presenza di uno stock del debito sostanzialmente invariato e del richiamato aumento del patrimonio netto. Fonte: elaborazione del Servizio Research e Intelligence su dati Databank e Prometeia. pag. 21

Agenda Le province di riferimento dei distretti pag. 22

Le provincie di riferimento dei distretti: demografia delle imprese del P&C e CIG Tra il 2005 e il 2008 il tasso di turnover(*) delle imprese del P&C (saldo iscritte-cessate su attive) si mantiene negativo per tutte le tre provincie. Anche se il dato per l intero 2009 non è ancora disponibile, le evidenze parziali del terzo trimestre mostrano un significativo miglioramento: nel caso di Pisa, il tasso di turnover diventa positivo per la prima volta dal 2005; per Avellino si azzera; resta negativo, ma su un livello molto contenuto, per Vicenza. Nei primi dieci mesi del 2009, su base tendenziale annua, l aumento delle ore autorizzate di CIG ordinaria e straordinaria per le imprese del P&C nelle provincie esaminate si misura in multipli: 5,5 volte per Pisa, 4,8 volte per Vicenza e 3,6 volte per Avellino. (*) L indicatore qui utilizzato può fornire utili informazioni in termini di tendenze di fondo dei movimenti demografici delle imprese nelle provincie esaminate ma non corrisponde alla definizione ISTAT di tasso di turnover netto: le imprese iscritte e cessate non coincidono, ad esempio, con le nate e le cessate reali ; queste ultime poi includono anche quelle cancellate d ufficio. L approssimazione è tanto più ampia quanto maggiori risultano le operazioni di trasformazione societaria o comunque collegate ad unità produttive già esistenti. Fonte: elaborazione del Servizio Research e Intelligence su dati Unioncamere-Movimprese. pag. 23

Le provincie di riferimento dei distretti: l andamento del credito (1/2) A causa delle profonde revisioni in atto sulla Matrice dei Conti, le dinamiche degli impieghi bancari a livello provinciale e per settori produttivi e branche non risultano aggiornate alle date più recenti. Dai grafici riportati nella pagina seguente si possono comunque trarre alcune indicazioni di carattere generale. Tutte le provincie: ritmo di crescita degli impieghi al comparto TCA ( Tessile, Cuoio e Calzature, Abbigliamento ) generalmente inferiore a quello riferito al totale delle branche e in progressiva contrazione nel corso del 2008 (nel caso di Avellino, stabilmente negativo); Provincia di Pisa: dinamica degli impieghi per classi dimensionali su valori positivi ma in rallentamento sul finire del 2008, più accentuato per il segmento delle piccole imprese; Provincia di Vicenza: credito alle imprese medio-grandi (società non finanziarie con più di 20 addetti) in progressiva frenata nel corso del 2008 e in contrazione sul finire dell anno; andamento sostanzialmente piatto per gli impieghi alle piccole imprese (società non finanziarie con meno di 20 addetti e famiglie produttrici) fino a settembre 2008 e successiva flessione; Provincia di Avellino: marcata caduta del credito alle imprese mediograndi, e, per esso, al totale dei settori produttivi, già a partire dall inizio del 2008; ritmi di crescita contenuti, ma stabilmente positivi, per gli impieghi alle piccole imprese. Fonte: elaborazione del Servizio Research e Intelligence su dati della Matrice dei Conti. pag. 24

Le provincie di riferimento dei distretti: l andamento del credito (2/2) (*) Piccole Imprese: SnF < 20 addetti e Famiglie produttrici; Imprese Medio-grandi: SnF > 20 addetti; Branca TCA: Tessile, Cuoio e Calzature, Abbigliamento Fonte: elaborazione del Servizio Research e Intelligence su dati della Matrice dei Conti. Fonte: elaborazione del Servizio Research e Intelligence su dati della Matrice dei Conti. pag. 25

Il distretto di Santa Croce e l impatto ambientale Le aziende del distretto di Santa Croce sull Arno hanno mostrato da sempre una grande sensibilità verso le tematiche ambientali, con particolare riguardo all impatto dei processi produttivi (trattamento delle acque reflue) e al livello ecologico dei prodotti (produzione pelle ecologica e concia vegetale). Nel 2003 il distretto ha aderito alla sperimentazione della certificazione EMAS che si impegna a realizzare progetti, misure e interventi mirati a migliorare gli aspetti ambientali, adottando comportamenti corretti e pratiche di gestione coerenti con l obiettivo. Il primo impianto centralizzato di depurazione risale agli anni 70; numerosi lavori di ampliamento sono intervenuti negli anni per migliorare le procedure di smaltimento e tutelare al contempo la qualità dell aria e dell acqua della zona. L impianto di Santa Croce ha una potenzialità di 2.050.000 A.E. (abitanti equivalenti), ovvero garantisce la depurazione dell inquinamento di una città di 2 mln. di persone. Attualmente il depuratore determina una percentuale di abbattimento degli inquinanti caratteristici del ciclo conciario di circa il 99%; tra il 1995 e il 2008 ha consentito una riduzione di circa il 60% del quantitativo di fanghi prodotti per metro cubo di acqua conciaria. Gli Enti locali affideranno la gestione delle acque civili al depuratore del comprensorio (c.d. progetto Tubone ), chiudendo gli attuali 56 depuratori municipali in uso. I fondi destinati alla ricerca ambientale ammontano a circa 130.000 l anno (media 2006-2008). La stima dei soli investimenti e costi ecologici sostenuti nel comprensorio del cuoio dal 1979 a tutto il 2008 è di circa 1,5 mld., 1/3 dei quali per interventi strutturali sulle fabbriche e il restante per costi di esercizio depuratori e opere collettive. Fonti: Databank, Associazione Conciatori Santa Croce sull Arno. pag. 26

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