5 febbraio 2010 Bologna. Legambiente in collaborazione con Regione Emilia Romagna COMUNI RICICLONI DELL EMILIA ROMAGNA

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Transcript:

5 febbraio 2010 Bologna Legambiente in collaborazione con Regione Emilia Romagna COMUNI RICICLONI DELL EMILIA ROMAGNA Il trattamento tt t dei rifiuti organici i attraverso compostaggio Elisa Semeghini compostaggio@aimag.it Presentazione del 05-02-2010 1

Aimag S.p.A. ha sede a Mirandola (Modena) e gestisce i servizi di erogazione acqua e gas, fognatura, depurazione, illuminazione pubblica e servizi ambientali in un territorio comprendente 21 Comuni: di cui 14 nell area nord della Provincia di Modena e 7 nell area alla destra del Po, nella Provincia di Mantova. Presentazione del 05-02-2010 2

PRODUZIONE DI RIFIUTI URBANI RIFIUTI URBANI PRODOTTI NEL 2007 (dati ispra rapporto rifiuti 2008) RIFIUTI URBANI RACCOLTI IN MODO DIFFERENZIATO NEL 2007 (dati ispra rapporto rifiuti 2008) 32.500.000 t 8.900.000 t (27,5% dei RU) OBIETTIVI PREVISTI PER LEGGE 2007 40% 2008 45% 2009 50% 2011 60% 2012 65% Presentazione del 05-02-2010 3

RIFIUTI AVVIATI AL COMPOSTAGGIO Impianti attivi 2007 220 Rifiuti trattati 2007 3.180.000 t (totali) (fonte CIC su dati rapporto rifiuti ispra 2008) Presentazione del 05-02-2010 4

RIFIUTI AVVIATI AL COMPOSTAGGIO Rifiuti trattati 2007 3.180.000 t (totali) 2.370.000 t (forsu+verde) (fonte CIC su dati rapporto rifiuti ispra 2008) Presentazione del 05-02-2010 5

AMMENDANTE PRODOTTO anno 2007 Ammendante compostato t misto 780.000000 t Ammendante compostato verde 196.000 t 976.000 t (fonte CIC su dati rapporto rifiuti ispra 2008) Presentazione del 05-02-2010 6

PROSPETTIVE DI RACCOLTA ORGANICO RIFIUTI URBANI PRODOTTI (dato 2007) RIFIUTI URBANI RACCOLTI IN MODO DIFFERENZIATO NEL 2012 ORGANICO 32.500.000 t 21.000.000 t (65% dei RU) 7.000.000 t (33% della RD) 2.370.000 t 7.000.000 t Presentazione del 05-02-2010 7

IMPIANTO DI COMPOSTAGGIO DI CARPI Linea di trattamento di rifiuti organici da raccolta differenziata 60.000000 t/a Presentazione del 05-02-2010 8

TIPOLOGIE DI RIFIUTI SOTTOPOSTI A TRATTAMENTO -frazione organica da raccolta differenziata del rifiuto urbano -rifiuti lignocellulosici (imballaggi, potature, sfalci, foglie) - scarti agroindustriali Presentazione del 05-02-2010 9

TIPOLOGIE DI RIFIUTI FRAZIONE ORGANICA DA R.D. Presentazione del 05-02-2010 10

TIPOLOGIE DI RIFIUTI: AGROINDUSTRIALE Presentazione del 05-02-2010 11

TIPOLOGIE DI RIFIUTI: LIGNOCELLULOSICI Presentazione del 05-02-2010 12

CICLO DI LAVORAZIONE pretrattamento tt t (es: triturazione) miscelazione biossidazione e maturazione vagliatura post-trattamentotrattamento (es: separazione plastiche, deferrizzazione) Presentazione del 05-02-2010 13

CICLO DI LAVORAZIONE triturazione legno I rifiuti lignocellulosici contengono generalmente pochi inerti, pertanto la loro triturazione (comunque, per esigenze di processo, grossolana) non genera problemi dal punto di vista dell inquinamento del processo Presentazione del 05-02-2010 14

CICLO DI LAVORAZIONE miscelazione Effettuata con trituratore a martelli a bassa velocità; pertanto lo sminuzzamento degli inerti è ridotto Ciononostante, t se il contenuto t in inerti è elevato nel rifiuto iniziale, questa operazione (comunque necessaria ai fini del processo) aumenta il rischio di inquinamento Presentazione del 05-02-2010 15

CICLO DI LAVORAZIONE biossidazione La degradazione della sostanza organica coinvolge anche gli imballaggi biodegradabili Gli inerti non biodegradabili spesso si deteriorano FISICAMENTE a causa delle temperature che raggiungono i 70 C Presentazione del 05-02-2010 16

CICLO DI LAVORAZIONE maturazione Gli inerti non biodegradabili si deteriorano a causa dell azione meccanica operata dalla movimentazione del materiale. Presentazione del 05-02-2010 17

CICLO DI LAVORAZIONE vagliatura a 10 mm La vagliatura separa la frazione fine (ammendante) dalla frazione grossolana (sovvallo). I materiali inerti hanno generalmente dimensioni maggiori rispetto a quelle dell ammendante. In relazione alle dimensioni dei fori del vaglio passeranno nella frazione fine più o meno inerti. Presentazione del 05-02-2010 18

CICLO DI LAVORAZIONE deplastificazione del sovvallo Viene effettuata attraverso un vaglio stellare che sfrutta il minore peso e le maggiori dimensioni della frazione plastica rispetto a quella legnosa. Presentazione del 05-02-2010 19

BILANCIO DI MASSA TIPO rifiuto in ingresso (100%) perdite di processo (40%) biossidazione + maturazione ammendante compostato misto (20%) miscela matura (65%) vagliatura a 10 mm sovvallo (5%) sovvallo legnoso (35%) a discarica Presentazione del 05-02-2010 20

ASPETTI CRUCIALI QUALITA DEL PRODOTTO FINITO RISPETTARE I LIMITI per gli inerti PREVISTI PER L AMMENDANTE COMPOSTATO MISTO dal D.L.vo 217/2006 Inerti escl. mat. plastici (d <= 3,33mm) Inerti escl. mat. plastici (3,33mm < d < 10mm) < 0,9 %SS < 0,1 %SS Materiali plastici (d <= 3,33mm) < 0,45 %SS Materiali plastici (3,33mm < d < 10mm) < 0,05 %SS Mat. plastici e inerti (d > 10mm) assenti Presentazione del 05-02-2010 21

REQUISITI - il prodotto deve possedere i requisiti previsti dal D.L.vo 217/2006 per l ammendante compostato misto (all.2, cap.2, n.ordine 5) - il prodotto può essere consentito in agricoltura biologica nel rispetto dei requisiti aggiuntivi di cui all.13, tab 1, cap 2, n. ordine 4 collonna (iii) del D.L.vo 217/2006 - l azienda deve iscriversi al registro dei fabbricanti di fertilizzanti ai sensi art.8 c.1 del D.L.vo 217/2006 (numero 032/06) - l azienda deve iscriversi i i al al registro dei fertilizzanti i ai sensi art.8 c.1 del D.L.vo 217/2006 (il Min Agricoltura non ha ancora dato inizio alle procedure di iscrizione) - l azienda deve possedere un sistema di tracciabilità previsto dall art.8 c.2 del D.L.vo 217/2006 Presentazione del 05-02-2010 22

DIGESTIONE ANAEROBICA produzione di energia elettrica da biomasse - dlvo 387/2003 Realizzazione di un impianto con tecnologia a secco potenza di 600 kw avvio 2011 Presentazione del 05-02-2010 23