DISTRIBUZIONE E CONSISTENZA DELLE POPOLAZIONI DI SVASSO MAGGIORE, PODICEPS CRISTATUS, NIDIFICANTI IN ITALIA NEL PERIODO

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Riv. ital. Orn., Milano, 76 (2): 107-114, 30-XI-2007 PIERANDREA BRICHETTI (*) & NUNZIO GRATTINI (**) DISTRIBUZIONE E CONSISTENZA DELLE POPOLAZIONI DI SVASSO MAGGIORE, PODICEPS CRISTATUS, NIDIFICANTI IN ITALIA NEL PERIODO 1979-2006 Riassunto In Italia lo Svasso maggiore, Podiceps cristatus, nidifica in tutte le regioni tranne in Valle d Aosta e Liguria, con una distribuzione più uniforme in Pianura Padana interna e sull Appennino centro-meridionale, e nuclei localizzati lungo i litorali, nell estremo sud e nelle due isole maggiori. In espansione territoriale ed incremento numerico a partire dagli anni 70, in modo più accentuato tra fine anni 80-inizio 90, con occupazione di nuove aree nelle regioni meridionali e ricolonizzazione della Sicilia nella prima metà degli anni 80. L attuale areale distributivo conta 204 località di nidificazione, incrementate di circa il 558% rispetto al 1979. La popolazione nazionale nel periodo 1979-2006 è passata da 400-600 a 2315-3045 cpp., con un incremento del 440%; l aumento tra il 1979 e il 1989 è stato del 150%, quello tra il 1989 e il 2006 del 116%, a conferma di una progressiva stabilizzazione, o addirittura di un decremento, del numero di coppie in siti colonizzati da alcuni anni. Oltre un terzo della popolazione nazionale nidifica in Lombardia, Emilia Romagna e Veneto; consistenti presenze si rilevano anche in Umbria, mentre Piemonte, Toscana, Campania, Puglia e Sicilia hanno popolazioni comprese tra 100-200 coppie. Le colonizzazioni sono tendenzialmente precedute da estivazioni. L espansione di areale e l incremento numerico sembrano determinati da una maggiore disponibilità di habitat riproduttivi (soprattutto bacini artificiali), dall istituzione di aree protette, nonché dalla chiusura anticipata dell attività venatoria e dall incremento degli effettivi svernanti. Parole chiave Svasso maggiore, distribuzione, consistenza, trend, Italia. Abstract Breeding distribution and abundance of Great Crested Grebe, Podiceps cristatus, in Italy in 1979-2006. The Great Crested Greebe breeds in all the regions of Italy, with the exception of Valle d Aosta and Liguria. His distribution is more uniform in the internal areas of Pianura Padana and in the centre-south of the Appennins, while localized groups are present along the coast in the southern Italy and in the two bigger Italian islands. The species has expanded its range of distribution and increased its population number since 1970. This trend is more marked at the end of 1980s - early 1990s, when some areas in southern Italy were colonized for the first time and Sicily was re-colonized (in early 1980s). Now the species occurs in 204 breeding sites, rising about 558 percent from 1979. National population increased from 400-600 pairs in 1979 to 2315-3045 pairs in 2005, (*) CISO - Via V. Veneto 30 - I-25029 Verolavecchia (BS). E-mail: pbrichetti@alice.it (**) Gruppo Ricerche Avifauna Mantovano - Via P. Gobetti, 29 - I-46020 Pegognaga (MN). E-mail: cristatus@virgilio.it 107

PIERANDREA BRICHETTI & NUNZIO GRATTINI growing by 440 percent; the increase in the period 1979-1989 was 150 percent, while during 1989-2006 was 116 percent, confirming that the number of pairs in old sites became progressively stable, or quite decreasing. More than one third of national population breeds in Lombardia, Emilia Romagna and Veneto; great numbers are also present in Umbria, while in Piemonte, Toscana, Campania, Puglia and Sicilia the population range from 100 to 200 pairs. Usually colonization is preceded by estivation. Nesting habitat availability (artificial basins above all), institution of protected areas, early hunting closure and increase of wintering individuals have probably determined the expansion of the distribution and the large increase of Great Crested Greebe numbers. Key words Great Crested Grebe, distribution, abundance, trend, Italy. Introduzione Lo Svasso maggiore, Podiceps cristatus, è specie a corologia palearticoafrotropicale-australasiana (BOANO & BRICHETTI, 1989). La consistenza delle popolazioni europee è stimata in circa 300.000-450.000 coppie, di cui 90.000-150.000 in Russia, diffuse su oltre 5 milioni di km 2 ; la tendenza generale è alla stabilità, anche se in varie nazioni delle parti settentrionali e orientali si rilevano decrementi (BIRDLIFE INTERNATIONAL, 2004). In Italia è specie sedentaria nidificante parziale, migratrice regolare e svernante (BRICHETTI & MASSA, 1998). I movimenti migratori sono compresi tra fine luglio-fine dicembre, con picchi tra metà agosto-metà dicembre, e tra metà febbraio-inizio maggio, con picchi tra marzo-metà aprile; sono noti anche erratismi in relazione a situazioni climatiche e ambientali particolari; la popolazione svernante, incrementata nel corso degli anni 90, è nell ordine di 16.000-22.000 individui (BRICHETTI & FRACASSO, 2003). La distribuzione risulta più uniforme in Pianura Padana interna e sull Appennino centro-meridionale, con popolazioni localizzate lungo i litorali, nell estremo sud e nelle due isole maggiori. In espansione territoriale da fine anni 70, più accentuata tra fine anni 80 e inizio 90, con occupazione di nuove aree nelle regioni meridionali nella prima metà degli anni 80 (KALBY et alii, 1986) e ricolonizzazione della Sicilia nel 1984 (CIACCIO & SIRACUSA, 1985). La fase di colonizzazione di nuovi siti viene generalmente preceduta da casi di estivazione. Nidifica in colonie, a coppie sparse o isolate, prevalentemente in zone umide d acqua dolce ferma, naturali o artificiali, anche di ridotte dimensioni, con fondali relativamente poco profondi, caratterizzate da vegetazione galleggiante e riparia emergente (fragmiteti, tifeti) e ricche di fauna ittica. Localmente occupa anche fiumi, zone umide debolmente salmastre e bacini artificiali privi di vegetazione acquatica. Maggiore diffusione sotto i 300 m, con max. di 1318 m sul calabrese Lago di Ariamacina (B. Caruso com. pers.) e di 1450-1500 m in Alto Adige (NIEDEFRINIGER et alii, 1998). 108

DISTRIBUZIONE E CONSISTENZA DELLE POPOLAZIONI DI SVASSO MAGGIORE La popolazione nidificante è passata da 400-600 cpp. di fine anni 70 (BRICHETTI, 1980), a 550-750 nel 1983 (BRICHETTI & MARTIGNONI, 1983) ed a 950-1400 nel 1987 (BRICHETTI, 1988); nel 1989 vengono stimate 1000-1500 cpp. in 102 località, con un aumento del 150% delle coppie, contro il 229% dei siti occupati (BRICHETTI, 1992). L espansione territoriale e l incremento numerico rientrano in una tendenza osservata a livello europeo negli anni 50-70 (CRAMP & SIMMONS, 1977). Il presente lavoro ha lo scopo di definire l attuale distribuzione e consistenza delle popolazioni nidificanti, valutandone l evoluzione nel corso degli ultimi decenni a livello nazionale e regionale. Metodi La raccolta dei dati è stata effettuata prevalentemente attraverso un approfondita ricerca bibliografica, utilizzando la Banca Dati Ornitologica (BRICHETTI, 2004), integrata da numerose informazioni inedite avute da collaboratori. Sono stati inoltre consultati gli Atlanti degli uccelli nidificanti pubblicati a livello regionale e provinciale, nonché varie liste faunistiche locali. Risultati e discussione Le informazioni raccolte evidenziano una continuazione dell espansione territoriale e dell incremento delle popolazioni nidificanti in gran parte del paese, già rilevata in precedenti revisioni (BRICHETTI, 1980; BRICHETTI, 1988). Iniziato nel corso degli anni 80, il fenomeno è andato intensificandosi nel decennio successivo, con locali sintomi di stabilità o decremento negli ultimi 3-4 anni, già osservati in alcuni siti da metà anni 90 (Fig. 1). Nelle regioni settentrionali la colonizzazione della Pianura Padana, iniziata nel corso degli anni 80, è continuata nel decennio successivo, fino a determinare una distribuzione abbastanza continua nei settori centrooccidentali (Lombardia e Piemonte) e sud-orientali (Emilia-Romagna), con presenze più localizzate in Friuli-Venezia Giulia e nell area alpina; ampi vuoti di areale permangono nella pianura veneta e lungo il litorale alto-adriatico, mentre si rileva l assenza in Liguria e Valle d Aosta. Nelle regioni centrali e meridionali l areale appenninico originario si è ulteriormente ampliato nel corso degli anni 80-90, con contemporanee colonizzazioni di nuovi siti nella fascia costiera adriatica e prime nidificazioni nelle Marche nel 1998 (P. Forconi e M. Fusari com. pers.). Nelle regioni insulari l espansione è stata particolarmente evidente nel corso degli anni 90, soprattutto in Sicilia dove, in seguito alla colonizzazione avvenuta nel 1984 (CIACCIO & SIRACUSA, 1985), la specie si è 109

PIERANDREA BRICHETTI & NUNZIO GRATTINI Fig. 1 - Areale di nidificazione negli anni 1979, 1989 e 2006 (siti cumulati); singole località di nidificazione confinanti o molto vicine tra di loro sono state accorpate. diffusa in vari settori, concentrandosi maggiormente in quello centroorientale. In Sardegna la distribuzione ricalca sostanzialmente quella delle principali zone umide. Le località di nidificazione tra il 1979 e il 2006 sono incrementate del 558%, passando da 31 a 204, mentre nel solo periodo 1979-1989 l aumento è stato inferiore (229%; 102 siti nel 1989), ma comunque superiore a quello successivo del 1989-2006 (100%); tale andamento è stato comune a tutta la penisola tranne nelle isole, dove l incremento 1989-2006 è stato superiore a quello precedente, rispettivamente del 178% e 125%. A livello geografico, i maggiori incrementi si sono verificati nelle regioni settentrionali, seguite da quelle centrali e insulari, mentre nelle regioni meridionali si è rilevato un aumento inferiore (Figg. 2 e 3). Il maggior numero di siti occupati nel 2006 è situato nelle regioni settentrionali (109), con un aumento del 102% rispetto al 1989 (54 siti) e del 738% rispetto al 1979 (13 siti). Nelle regioni centrali si è avuto un incremento dei siti riproduttivi di circa l 83% (44 siti) rispetto al 1989 (24 siti) e del 529% (7 siti) rispetto al 1979, mentre nelle regioni meridionali sono risultati occupati 26 siti, con un aumento del 73% rispetto al 1989 (15 siti) e del 333% (6 siti) rispetto al 1979. Nelle regioni insulari sono attualmente occupate 25 località, con un incremento del 178% rispetto al 1989 (9 siti) e del 525% (4 siti) rispetto al 1979. 110

DISTRIBUZIONE E CONSISTENZA DELLE POPOLAZIONI DI SVASSO MAGGIORE Fig. 2 - Distribuzione geografica del numero di località di nidificazione nei periodi considerati. Fig. 3 - Variazioni percentuali del numero di località di nidificazione nei periodi considerati. 111

PIERANDREA BRICHETTI & NUNZIO GRATTINI Fig. 4 - Andamento della popolazione nidificante in Italia (n. medio di coppie e range) dal 1979 al 2006. La popolazione nidificante nel periodo 1979-2006 è passata da 400-600 a 2315-3045 cpp., con un incremento del 440%. L aumento tra il 1979 e il 1989 è stato del 150%, quello tra il 1989 e il 2006 del 116%, a conferma di una progressiva stabilizzazione del numero di coppie nei siti colonizzati da alcuni anni, in alcuni dei quali si sono rilevati addirittura decrementi degli effettivi. Riteniamo che l attuale consistenza sia più vicina al valore max. di 3045 coppie che non a quello medio e che, nel periodo 1999-2001, sia stato addirittura superato, raggiungendo una punta massima di 3000-3500 cpp. (BRICHETTI &FRACASSO, 2003) (Fig. 4). Oltre un terzo della popolazione nazionale risulta concentrato nella Pianura Padana centro-orientale e sui laghi prealpini (Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna), mentre consistenti popolazioni si rilevano anche in Umbria, in gran parte nidificanti sul Lago Trasimeno. Popolazioni comprese tra 100-200 coppie si rilevano in Piemonte, Toscana, Campania, Puglia e Sicilia; tra 50-100 cpp. in Abruzzo, Basilicata e con Trentino-Alto Adige che si avvicinano al valore minimo, Lazio e Sardegna a quello massimo. Presenze inferiori a 50 coppie in Friuli-Venezia Giulia, Marche, Molise e Calabria. Alcuni siti possono venire occupati irregolarmente, soprattutto a causa della siccità di 112

DISTRIBUZIONE E CONSISTENZA DELLE POPOLAZIONI DI SVASSO MAGGIORE molte zone umide e della scomparsa della copertura vegetale, come accertato in Sicilia (CORSO, 2005) (Fig. 5). Le cause principali della recente espansione territoriale e numerica della popolazione italiana sembrano imputabili alla maggiore disponibilità di habitat riproduttivi, favorita localmente dalla creazione di bacini artificiali, all istituzione di aree protette, anche di piccole dimensioni, nonché alla chiusura anticipata dell attività venatoria e all incremento degli effettivi svernanti. Va anche tenuta presente una migliore copertura del territorio nell ultimo decennio, dovuta all aumentato numero di osservatori, soprattutto nelle regioni meridionali e insulari. I principali fattori che attualmente limitano la sopravvivenza della specie vanno ricercati nella distruzione e trasformazione degli ambienti riproduttivi, nelle variazioni del livello delle acque in bacini artificiali durante deposizione e cova delle uova, nel disturbo provocato dalle imbarcazioni a motore e, recentemente, nella presenza della Nutria, Myocastor coypus, che danneggia i nidi attivi. Non vanno inoltre trascurate altre minacce, quali la presenza di reti da pesca nei siti di alimentazione, gli atti di bracconaggio e la contaminazione da idrocarburi e pesticidi. Fig. 5 - Consistenza attuale (n. medio di coppie) delle popolazioni nidificanti a livello regionale. 113

PIERANDREA BRICHETTI & NUNZIO GRATTINI Ringraziamenti - Per le informazioni ricevute e i dati inediti ringraziamo Nicolantonio Agostini, Giuseppe Albanese, Luca Baghino, Luca Bagni, Lucio Bordignon, Massimo Brunelli, Biagio Caruso, Andrea Corso, Paolo Giacchini, Fabrizio Florit, Paolo Forconi, Maurizio Fraissinet, Maurizio Fusari, Gruppo Molisano Studi Ornitologici, Marcello Grussu, Daniele Longhi, Giovanni Maffei, Lorenzo Maffezzoli, Marco Mastrorilli, Roberto Parodi, Matteo Visceglia. BIBLIOGRAFIA BIRDLIFE INTERNATIONAL, 2004 - Birds in Europe: population estimates, trends and conservation status - BirdLife International, Cambridge, UK. BOANO G. & BRICHETTI P., 1989 - Proposta per una classificazione corologica dell avifauna italiana. I. Non Passeriformi - Riv. ital. Orn., 59: 141-158. BRICHETTI P., 1980 - Distribuzione geografica degli uccelli nidificanti in Italia, Corsica e Isole Maltesi. 1. Parte introduttiva. Famiglie Podicipedidae. Procellariidae, Hydrobatidae - Natura Bresciana, 16 (1979): 82-158. BRICHETTI P., 1988 - Distribuzione geografica degli uccelli nidificanti in Italia, Corsica e Isole Maltesi. 5. Aggiunte e rettifiche - Natura Bresciana, 24 (1987): 147-174. BRICHETTI P., 1992 - Svasso maggiore Podiceps cristatus. In: BRICHETTI P., DE FRANCESCHI P. & BACCETTI N. (a cura di). Fauna d Italia, XXIX, Aves. I - Calderini, Bologna, pp. 31-41. BRICHETTI P., 2004 - Banca Dati Ornitologica - BDO. Bibliografia italiana, 1900-2003 - Versione elettronica. BRICHETTI P. & FRACASSO G., 2003 - Ornitologia italiana. Vol. I. Gaviidae-Falconidae - Alberto Perdisa Editore, Bologna. BRICHETTI P. & MARTIGNONI C., 1983 - Accertata nidificazione di Svasso maggiore, Podiceps cristatus, sul Lago di Mantova e nuovi dati sulla distribuzione in Italia - Avocetta, 7: 41-44. BRICHETTI P. & MASSA B., 1998 - Check-List degli uccelli italiani aggiornata a tutto il 1997 - Riv. ital. Orn., 68: 129-152. CIACCIO A. & SIRACUSA M., 1985 - Accertata la nidificazione di Svasso maggiore, Podiceps cristatus, in Sicilia - Riv. ital. Orn., 55: 201-202. CORSO A., 2005 - Avifauna di Sicilia - L Epos, Palermo. CRAMP S. & SIMMONS K.E.L. (eds), 1977 - The Birds of the Western Palearctic - Vol. I - Oxford Univ. Press., Oxford. KALBY M., FRASSINET M. & DI CARLO E.A., 1986 - Lo Svasso maggiore, Podiceps cristatus, nell Italia meridionale - Riv. ital. Orn., 56: 213-224. NIEDERFRINIGER O., SCHREINER P. & UNTERHOLZNER L., 1998 - Atlante dell avifauna dell Alto Adige. AVK. Tappeiner/Athesia, Bolzano. 114