1. I titoli conseguiti presso le Università consigliate vengono riconosciuti?



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Transcript:

DOMANDE FREQUENTI Palermo, Largo Esedra nr.3, tel. 091 6254431 ONLUS 1. I titoli conseguiti presso le Università consigliate vengono riconosciuti? Le Università sono pubbliche o private riconosciute dal Ministero dell Università e della Ricerca, dunque i titoli rilasciati sono validi a tutti gli effetti previsti dalla legge su tutto il territorio italiano. 2. Quali sono i vantaggi offerti dall e-learning? Il risparmio di tempo e di denaro evitando gli spostamenti previsti nelle tradizionali attività di apprendimento; la completa autonomia: puoi studiare ovunque, a casa e non, e in qualsiasi momento, sette giorni su sette, giorno e notte, secondo le tue esigenze; tutti noi abbiamo un diverso modo di apprendere e grazie al ricorso ad un ampia gamma di possibilità puoi scegliere il metodo di studio a te più congeniale; la velocità nelle comunicazioni e nell assistenza riducono le attese e i "tempi persi". 3. Quali attività o titoli possono comportare il riconoscimento di Crediti Formativi Universitari? Vengono riconosciute le conoscenze e le abilità professionali certificate ai sensi della normativa vigente in materia ma con un limite pari a 60 CFU, come previsto dall art. 37 comma 2 del D.L. 262/2006, nonché le attività formative di livello post-diploma. 4. Quale titolo di accesso è richiesto per il Corso di Laurea triennale? Devi essere in possesso di un qualunque diploma di scuola superiore.

5. Che cosa cambia con la riforma universitaria? La riforma universitaria cambia il sistema degli studi universitari italiano, secondo un modello concordato con gli altri paesi dell Unione Europea. Si pone come obiettivi quelli di abbreviare i tempi di conseguimento del titolo di studio e di ridurre gli abbandoni; di coniugare una preparazione metodologica/culturale, da sempre prerogativa della didattica universitaria, con una formazione professionalizzante; di creare un sistema di studi articolato su due livelli di laurea; di facilitare la mobilità degli studenti a livello nazionale e internazionale attraverso l introduzione del sistema dei crediti. 6. Com è strutturato il nuovo sistema universitario? La nuova organizzazione degli studi universitari si articola in due livelli: al primo ci sono i corsi di laurea, che durano tre anni (180 crediti). Essi hanno l obiettivo di assicurare allo studente un adeguata padronanza di metodi e contenuti scientifici generali, nonché l acquisizione di specifiche conoscenze professionali. Al termine dei corsi, infatti, si consegue un titolo già idoneo per l accesso al lavoro. Dopo la laurea è anche possibile seguire master di primo livello (almeno 60 crediti) o scuole di specializzazione post-laurea. Al secondo livello si collocano i corsi di Laurea Magistrale. Essi durano due anni e prevedono l acquisizione di 120 crediti. Con la Laurea Magistrale si consegue un titolo che assicura una formazione di livello avanzato per l esercizio di attività di elevata qualificazione in ambiti specifici. Per essere ammessi ad un corso di Laurea Magistrale occorre essere in possesso della laurea di 1 livello. 7. Cos è e come si consegue la Laurea? La laurea è il primo livello degli studi universitari, volto a garantire una preparazione teorica di base integrata con una formazione professionalizzante. Il titolo viene rilasciato in seguito alla acquisizione di 180 crediti ed il superamento di una prova finale. Per accedervi è necessario possedere il diploma di scuola secondaria superiore o altro titolo di studio conseguito all estero (e riconosciuto idoneo). 8. Cos è e come si consegue la Laurea Magistrale?

La Laurea Magistrale rappresenta il secondo livello degli studi universitari. Essa fornisce una formazione di livello avanzato per lo svolgimento di attività di alta qualificazione in ambiti specifici. Dura due anni. Si ottiene il titolo dopo aver acquisito 300 crediti (180 della Laurea più i 120 della Laurea Magistrale) ed aver superato un esame finale. Per essere ammessi ad un corso di Laurea Magistrale occorre essere in possesso della laurea di 1 livello. 9. Cosa sono i Crediti Formativi Universitari (CFU)? I crediti formativi universitari (CFU) misurano la quantità di attività di studio che è richiesta allo studente. Un credito corrisponde teoricamente a 25 ore di lavoro che comprendono lezioni, esercitazioni, laboratori, ma anche studio individuale. 10. Come si acquisiscono i CFU? I crediti si acquisiscono con il superamento degli esami o delle altre forme di verifica stabilite dai regolamenti dei corsi di studio. 11. A cosa servono i CFU? I crediti consentono di comparare diversi sistemi di studio e valutare i contenuti dei programmi tra diversi corsi e diverse università italiane ed europee. Essi facilitano così la possibilità di trasferirsi da un corso di studio a un altro, oppure da un università a un altra, anche straniera. I crediti acquisiti durante un corso di studio vengono riconosciuti per il proseguimento in altri percorsi di studio. 12. I crediti sostituiscono il voto d esame? I crediti non sostituiscono i voti, non valutano il profitto: la qualità dello studio continuerà ad essere valutata con il voto, espresso in trentesimi per l esame o la prova di altro genere, ed in centodecimi per la prova finale, con eventuale lode. 13. Quanti crediti occorrono per completare un anno accademico? Per ogni anno accademico è richiesta una quantità media di lavoro fissata in 60 crediti.

14. Quanti anni occorrono per conseguire la Laurea? Dal DM 270/2004 (Art. 8): Per ogni corso di studio é definita di norma una durata in anni proporzionale al numero totale di crediti 180 tenendo conto che ad un anno corrispondono 60 crediti, la durata normale dei corsi di laurea é di tre anni. 15. Quanti anni occorrono per conseguire la Laurea Magistrale? Dal DM 270/2004 (Art. 8): Per ogni corso di studio é definita di norma una durata in anni proporzionale al numero totale di crediti 120 tenendo conto che ad un anno corrispondono 60 crediti, la durata normale dei corsi di laurea magistrale é di ulteriori due anni dopo la laurea. 16. I Crediti Formativi Universitari valgono solo in Italia? No, sono stati introdotti proprio per rendere comparabili i percorsi formativi dei diversi paesi europei tra loro e consentire così agli studenti interessati di potersi muovere liberamente in Europa potendo spendere le esperienze formative conseguite. 17. Cosa sono i Debiti Formativi? Il concetto di debito formativo è stato introdotto con l obiettivo di contenere l abbandono precoce degli studi universitari, spesso dovuto ad un impatto traumatico con materie e relativi settori di studio con i quali lo studente ha avuto poche occasioni di misurarsi nel corso della sua carriera scolastica. Con il diploma di maturità infatti lo studente si può iscrivere a qualunque corso di laurea triennale, a prescindere dall avere mai studiato prima le materie che lo rappresentano. All Università toccherà verificare il curriculum di studi dello studente in relazione ai requisiti che vengono ritenuti necessari per accedere al corso scelto. Tali requisiti vengono pubblicizzati con il regolamento del corso di studi. Questa verifica può evidenziare delle lacune (che saranno i debiti formativi) che dovranno essere recuperate nelle forme che ciascun corso di studi deciderà. Ci si può ritrovare ad avere dei debiti formativi anche nel caso in cui, dopo la Laurea triennale, si sceglie una Laurea Magistrale di tipo differente (per esempio per chi si laurea in Fisica, ma vuole

specializzarsi in Matematica). Anche in questo caso le lacune verranno espresse in debiti formativi da recuperare. 18. Quali sono i Decreti Ministeriali della Riforma Universitaria? 1. Decreto 3 novembre 1999, n.509 (Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 4 gennaio 2000 n. 2): Regolamento recante norme concernenti l autonomia didattica degli atenei. 2. Decreto 22 ottobre 2004, n. 270 (Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 12 novembre 2004 n. 266): Modifiche al regolamento recante norme concernenti l autonomia didattica degli atenei, approvato con decreto del Ministro dell università e della ricerca scientifica e tecnologica 3 novembre 1999, n. 509. Palermo 25 novembre 2009. IL DIRETTORE