ASSOCIAZIONE CRESCERE INCONTRI DEL SABATO 10 OTTOBRE 2009

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ASSOCIAZIONE CRESCERE INCONTRI DEL SABATO 10 OTTOBRE 2009 Diagnosi funzionale Profilo dinamico funzionale Piano educativo individualizzato Cristina Maria Silvestri Dirigente scolastico IC 10 - Bologna

Lo scorso 4 agosto il Ministero ha dettato con la Nota n. 4274 le nuove Linee Guida per l integrazione scolastica degli alunni con disabilità le Linee richiamano anche alcuni riferimenti internazionali di primaria importanza : La Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità (ratificata con Legge dello Stato italiano n.18/09) Classificazione Internazionale del funzionamento ICF approvata dall OMS nel 2001)

Nella II parte del documento vengono sottolineati il ruolo e la regia interistituzionale assegnato ai singoli USR e la fondamentale importanza dell efficace coordinamento tra i diversi interventi istituzionali necessari: - sistema scolastico - sistema sanitario - responsabilità degli Enti locali

Nell ultima parte del documento si precisano alcuni aspetti della concreta azione inclusiva assegnata alle scuole ed ai loro operatori, con opportune sottolineature dedicate agli aspetti: Organizzativi Progettuali Didattici Valutativi Professionali Relazionali

Focalizzazione sulle responsabilità proprie di ciascuna Istituzione scolastica e sui fattori di qualità così schematizzati: Ruolo di garante dell integrazione assegnato al Dirigente scolastico Piena responsabilizzazione di ciascun docente della classe e degli altri operatori Piena integrazione dell alunno nel gruppo classe Cura individualizzata degli aspetti relazionali, educativi e didattici Piena integrazione professionale tra docenti di sostegno e docenti di classe Pieno riconoscimento reciproco delle diverse professionalità coinvolte Alleanza tra scuola, servizi e famiglia, con piena responsabilizzazione di ciascuno Effettiva regia da parte dell USR per l integrazione interistituzionale sul territorio

Accordo di programma provinciale per l integrazione scolastica e formativa dei bambini e alunni disabili 2008-2013 (Legge 104/1992) 12 giugno 2008 Pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna dell 8 luglio 2008 n 115

ATTO RESPONSABILITA COMPETENZA TEMPI INDICATI Accertamento di disabilità Famiglia ASL All inizio del percorso scolastico Prima dell iscrizione DF Diagnosi funzionale ASL ASL, scuola, famiglia ed enti locali PDF Profilo dinamico funzionale PEI Piano educativo individualizzato Gruppo operativo Dirigente scolastico, Gruppo operativo Docenti, operatori sanitari e genitori Scuola, ASL, famiglia, enti locali, altri. All inizio di ogni ciclo scolastico, in concomitanza con la scadenza delle iscrizioni Prima compilazione o aggiornamento entro il termine di ogni anno scolastico Entro i primi due mesi di scuola

Il modulo della Diagnosi Funzionale: - oltre alla valutazione funzionale del minore, porta le indicazioni di gravità, la conseguente tipologia del bisogno e la proposta di risorse per l integrazione; - è consegnato alla Famiglia, conseguentemente alla certificazione per l integrazione scolastica, perché sia consegnato alle istituzioni scolastiche entro la data concordata per i necessari adempimenti di programmazione delle risorse di sostegno. (per l'invio diretto alla scuola va prevista l'autorizzazione del genitore /tutore legale) - di norma, viene rinnovato ad ogni passaggio di ordine e grado di scuola, previa comunicazione alla Famiglia, salvo eventuali aggiornamenti (ad esempio in caso di aggravamento o miglioramento che richiedano diversa programmazione delle risorse da parte delle istituzioni scolastiche). - è conservato in copia agli atti della UONPIA (Unità Operativa di Neuropsichiatria dell Infanzia e dell Adolescenza). All.1

CONSISTE, QUINDI, IN UNA DESCRIZIONE DELLA COMPROMISSIONE FUNZIONALE DELLO STATO PSICO-FISICO DELL ALUNNO SI CONCRETIZZA IN UN PROFILO DOVE VENGONO EVIDENZIATE LE Capacità Potenzialità Difficoltà di sviluppo

aree principali di valutazione -cognitivo, esaminato nelle componenti: livello di sviluppo raggiunto e capacità di integrazione delle competenze; -affettivo-relazionale esaminato nelle componenti: livello di autostima e rapporto con gli altri -linguistico, esaminato nelle componenti: comprensione, produzione e linguaggi alternativi -sensoriale, esaminato nelle componenti: tipo e grado di deficit con particolare riferimento alla vista, all'udito e al tatto; -motorio-prassico, esaminato nelle componenti: motricità globale e motricità fine; -neuropsicologico, esaminato nelle componenti: memoria, attenzione e organizzazione spazio/temporale; -autonomia personale e sociale

Dal DF al PDF L'integrazione scolastica degli alunni disabili propone ai docenti diversi interrogativi su come svolgere in modo positivo il loro inserimento nella vita scolastica. In questo ambito il ruolo dei docenti, e in particolare dei docenti di sostegno, è quello di attivarsi affinché si crei uno sfondo integratore che conduca l alunno verso il suo progetto di vita

LA SCELTA DIDATTICO - EDUCATIVA I presupposti indispensabili per favorire l integrazione sono:.la conoscenza della situazione specifica dell alunno, le tappe del suo sviluppo e le sue modalità di apprendimento.il gruppo classe, il cui articolato tessuto relazionale costituisce il terreno per la normale maturazione dell affettività, della comunicazione, della relazione, dello sviluppo intellettivo..il team docente/consiglio di classe, interamente corresponsabile della gestione della persona disabile e orientato nella strutturazione delle attività didattiche sia ai bisogni del singolo alunno sia del gruppo classe.

-.l insegnante di sostegno inteso come specialista dell integrazione, egli deve assumere concretamente la contitolarità del gruppo classe e attivarsi per la creazione di un percorso individualizzato specifico per l alunno disabile..i genitori che, attraverso il rapporto scuola-famiglia, collaborano alla costruzione di un progetto di vita..gli specialisti e le equipe multidisciplinari, che collaborano con i docenti per l analisi della situazione di partenza, per la lettura della Diagnosi Funzionale e per la stesura del Profilo Dinamico Funzionale..gli assistenti educativi che supportano l alunno nello svolgimento delle attività didattiche e collaborano con il Consiglio di Classe.

IL PERCORSO OPERATIVO L organizzazione del lavoro degli insegnanti prevede: 1) l inquadramento della situazione e la stesura del PDF attraverso: -lettura della diagnosi funzionale -colloquio con gli esperti -colloquio con la famiglia -colloquio con i docenti dell ordine scolastico precedente o successivo; 2) l osservazione dell alunno in un contesto libero e strutturato;

3) l analisi della situazione di classe/interclasse; 4) la stesura del piano di lavoro elaborato da tutti gli insegnanti e la predisposizione del P.E.I., i cui obiettivi devono integrarsi con l itinerario educativodidattico stabilito per la classe. Il Piano Educativo Individualizzato va presentato e consegnato in copia ai genitori, che devono sottoscriverlo. 5) la revisione periodica delle programmazioni (individualizzata e di classe) e adeguamenti in base ai progressi raggiunti dall'alunno e alle difficoltà esistenti.

PROFILO DINAMICO FUNZIONALE (P.D.F.) Il Profilo Dinamico Funzionale viene redatto dai componenti del Gruppo Operativo (G.O.) sulla base della Diagnosi Funzionale, delle informazioni e osservazioni raccolte dalla famiglia (e delle osservazioni e annotazioni del personale docente Docenti, operatori sanitari e genitori avranno cura di redigere appositi documenti entro il mese di giugno, quali documenti preliminari utile per consentire la stesura definitiva del P.D.F. da parte dei componenti del Gruppo Operativo

Il Gruppo Operativo, sulla base delle osservazioni e delle indicazioni raccolte attraverso tali strumenti, avrà il compito di operare una sintesi che indichi quali sono le abilità, le potenzialità e le difficoltà del bambino/alunno disabile, selezionando l area o le aree che si possono potenziare e sviluppare. L attività di osservazione è continuativa per tutto il percorso scolastico e concorre o alla prima compilazione o all aggiornamento del P.D.F. di norma al termine di ogni anno scolastico e obbligatoriamente al termine di ogni grado di studio e/o passaggio ad altra scuola. Gli aggiornamenti vanno effettuati, inoltre, ogni qualvolta vi siano cambiamenti e/o modificazioni nelle varie aree che richiedano la discussione degli aspetti di sviluppo potenziale e vanno apportati in forma di allegati al P.D.F. iniziale, al fine di consentire la chiara individuazione dell evoluzione del profilo del bambino/alunno. All.2

PEI Il P.E.I. costituisce un documento di sintesi dei dati conosciuti e di previsione degli interventi prospettati. In esso si definiscono: - i bisogni, le prestazioni e i servizi erogati alla persona (tra i quali anche l accesso, l accoglienza e la somministrazione dei farmaci); - gli obiettivi educativi/riabilitativi e di socializzazione perseguibili (in uno o più anni); - gli obiettivi di apprendimento e di integrazione riferiti alle diverse aree, anche in relazione alla programmazione di classe; - l eventuale progettazione delle attività integrate con la formazione professionale; - le attività integrative, comprese le eventuali uscite didattiche e/o viaggi di istruzione; - le forme di integrazione fra scuola ed extra-scuola in sintonia con il progetto di vita; - i metodi, i materiali, i sussidi per la sua attuazione; - i tempi di scansione degli interventi previsti; - le forme e i modi di verifica e di valutazione del P.E.I. stesso; - il raccordo con la famiglia in caso di assenza prolungata. All.3

Chiarimenti sulla Programmazione Semplificata (Obiettivi Minimi) e Differenziata (Obiettivi Differenziati, non riconducibili ai programmi della classe). Ci sono due percorsi da seguire: nel primo gli obiettivi didattici sono minimi e quindi ridotti, ma sempre riconducibili a quelli della classe, nel secondo gli obiettivi didattici sono differenziati dai programmi ministeriali, ma si possono comunque perseguire obiettivi educativi comuni alla classe utilizzando percorsi diversi ma con lo stesso fine educativo. I percorsi sono due: Programmazione riconducibile ai programmi ministeriali e Programmazione NON riconducibile ai programmi ministeriali per quella precisa classe in cui è inserito l alunno disabile, o con difficoltà di apprendimento.

Per gli studenti che seguono obiettivi riconducibili ai programmi ministeriali è possibile prevedere: 1. Un programma minimo, con la ricerca dei contenuti essenziali delle discipline; 2. Un programma equipollente con la riduzione parziale e/o sostituzione dei contenuti, ricercando la medesima valenza formativa (art. 318 del D.L.vo 297/1994).

Programmazione differenziata in vista di obiettivi didattici formativi non riconducibile ai programmi ministeriali. E necessario il consenso della famiglia (art. 15, comma 5, O.M. n. 90 del 21/5/01). Il Consiglio di Classe deve dare immediata comunicazione scritta alla famiglia, fissando un termine per manifestare un formale assenso. In caso di mancata risposta, si intende accettata dalla famiglia la valutazione differenziata. In caso di diniego scritto, l alunno deve seguire la programmazione di classe. La programmazione differenziata consiste in un piano di lavoro personalizzato per l alunno, stilato da ogni docente del C.d.C. per ogni singola materia, sulla base del P.E.I. Gli alunni vengono valutati con voti che sono relativi unicamente al P.E.I. Tali voti hanno valore legale solo ai fini della prosecuzione degli studi

E altresì possibile prevedere un percorso differenziato nei primi anni di scuola e successivamente, ove il Consiglio di Classe riscontri che l alunno abbia raggiunto un livello di preparazione conforme agli obiettivi didattici previsti dai programmi ministeriali o globalmente corrispondenti, passare ad un percorso con obiettivi minimi, senza necessità di prove di idoneità relative alle discipline dell anno o degli anni precedenti (comma 4 art. 15 dell O.M. 90 del 21/5/2001).

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