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Questo contenuto ti è offerto da: www.sipcam.it Articolo tratto da: Edizioni L Informatore Agrario Tutti i diritti riservati, a norma della Legge sul Diritto d Autore e le sue successive modificazioni. Ogni utilizzo di quest opera per usi diversi da quello personale e privato è tassativamente vietato. Edizioni L Informatore Agrario S.r.l. non potrà comunque essere ritenuta responsabile per eventuali malfunzionamenti e/o danni di qualsiasi natura connessi all uso dell opera.

DIFESA DELLE COLTURE DANNI RADICALI, ALLETTAMENTO E PERDITE PRODUTTIVE Monitoraggio diabrotica, quali soglie di intervento I dati ottenuti in questa ricerca rafforzano alcune indicazioni per la gestione del monitoraggio aziendale: una soglia di intervento di 5-6 adulti/trappola/giorno e una soglia di danno di 1 adulti/trappola/giorno. In appezzamenti con catture superiori, se seminati nuovamente a mais e non adeguatamente difesi alla semina, si evidenziano il rischio di comparsa di danni radicali e una perdita produttiva del 1-2% di M. Blandino, G. Berrino, A. Reyneri, C. Ferracini, M.A. Saladini, A. Alma, I.E. Rigamonti, C. Jucker, M. Agosti, F. Amato, P. Stassi Le popolazioni di diabrotica (Diabrotica virgifera virgifera Le- Conte) sono ormai diffuse in tutti i principali areali maidicoli del Nord Italia, determinando in alcune campagne agrarie e aree significativi danni produttivi alla coltura (Furlan, 29; Reyneri et al., 29). Pertanto, per verificare la presenza e la consistenza delle popolazioni dell insetto sono state predisposte reti di monitoraggio aziendale degli adulti attraverso l uso di trappole cromotropiche in grado di attrarre gli adulti e di quantificarne la presenza (Furlan, 27; Boriani, 26). L obiettivo del monitoraggio è quello di fornire indicazioni utili per predisporre adeguate strategie di controllo indiretto, o preventivo, e diretto, o di lotta, per la campagna agraria successiva, tra cui il ricorso all avvicendamento colturale, sulla base delle curve di popolazione del fitofago a livello di appezzamento. D altra parte, a fronte di un monitoraggio degli adulti diffuso, attualmente sono poche le informazioni che mettano in relazione il livello di popolazione con la presenza di danni osservati sul mais coltivato nell anno successivo. Tale relazione dipende da numerosi fat- tori e non è di facile stima. Tuttavia è di primaria rilevanza per tradurre il numero di catture registrato in una stima reale di rischio. Queste indicazioni risultano inoltre importanti in quanto, a seguito dell entrata in vigore delle norme di lotta integrata obbligatoria prevista nell ambito dell uso sostenibile degli agrofarmaci (direttiva 128/29/Ce), la scelta delle tecniche e delle modalità di lotta si dovrà basare necessariamente sul monitoraggio delle infestazioni. Questo contributo, realizzato nell ambito del progetto Idiam, si pone l obiettivo di fornire alcune indicazioni per mettere in relazione le catture di adulti di diabrotica ottenute dal monitoraggio aziendale con i danni a livello radicale e i sintomi visibili in campo nell anno successivo nel medesimo appezzamento, al fine di ottenere maggiori informazioni sui livelli di infestazione in grado di determinare potenziali danni per la coltura. Soglie di intervento e danni produttivi A B C Adulto (5-6 mm) (A), larva (da 1 a 12 mm) (B) e pupa (4-5 mm) di diabrotica (C) Dal monitoraggio aziendale condotto nell ambito del progetto in appezzamenti in monosuccessione in Piemonte e Lombardia nell ultimo triennio, è stata registrata un incidenza più elevata di danni radicali e piante ginocchiate e allettate nelle campagne 211 e 212 (grafico 1). Nel 213, probabilmente a seguito delle frequenti piogge primaverili e delle basse temperature del suolo che possono aver interferito con la sopravvivenza e l attività larvale, i danni medi osservati sono stati inferiori. In media, l applicazione del geoinsetticida nel solco di semina ha permesso una riduzione del 64% dei danni causati dalle larve alle radici, limitando in misura rilevante la percentuale di piante con portamento a «collo d oca» o allettate. In tabella 1 sono riportati i danni radicali e i sintomi collegati, osservati sulla coltura nell anno successivo a quello di monitoraggio degli adulti, suddividendo i casi osservati nel trien- 9/214 supplemento a L Informatore Agrario 15

Come sono state impostate le prove Nel triennio 211-213 è stato valutato il danno radicale causato dalle larve di diabrotica in diverse condizioni pedoclimatiche e con una differente pressione dell insetto, sulla base del monitoraggio degli adulti nell anno precedente. Complessivamente, nei 3 anni di attività sperimentale, sono stati individuati 69 appezzamenti di mais della rete di monitoraggio istituzionale della diabrotica coordinata dai Servizi fitosanitari regionali, nei principali areali maidicoli del Piemonte e della Lombardia. Il monitoraggio degli adulti è stato condotto seguendo le indicazioni proposte dal Servizio fitosanitario della Regione Lombardia: utilizzo di trappole cromotropiche collanti (Pherocon AM/NB) (foto A), in numero di 3, posizionate a partire dalla comparsa dei primi adulti, controllate settimanalmente per 6 settimane, per complessivi 42 giorni di monitoraggio. Per valutare il rischio di danno per l anno successivo, negli appezzamenti monitorati sono state considerate 4 classi in funzione delle catture totali per trappola per i 42 giorni di monitoraggio: 1 catture, tra 11 e 2, tra 21 e 3 e > 3 catture. Gli appezzamenti a mais monitorati nel corso della sperimentazione sono stati gestiti con le normali agrotecniche adottate dalle aziende agricole, in funzione della destinazione d uso (granella o trinciato). Al fine di mettere in relazione le catture di adulti con i danni causati dalle larve nell anno successivo, i campi individuati rispondevano a determinate esigenze: monosuccessione di mais da più anni, assenza di trattamenti insetticidi per il controllo degli adulti di diabrotica o della piralide nella campagna maidicola precedente. A tal fine, in ogni appezzamento è stata mantenuta un area testimone non difesa pari a 8-12 file per la lunghezza del campo, mentre nella parte rimanente è stato distribuito il geoinsetticida. Ciò ha permesso di operare un confronto tra una coltura difesa con questo trattamento e un testimone non difeso. I prodotti geodisinfestanti utilizzati (s.a. tefluthrin, clorpyrifos etile, clothianidin, z-cipermetrina) sono stati applicati ai dosaggi ordinariamente indicati in etichetta. Foto A Trappole cromotropiche utilizzate nel monitoraggio RILIEVI SPERIMENTALI In ciascun appezzamento sono state delimitate delle parcelle di 2 m 2 file (28 o 3 m 2, a seconda dell interfila), ripetute 3 o 4 volte all interno di parcelloni non difesi e difesi con geoinsetticida, in cui sono stati eseguiti i seguenti rilievi sperimentali: densità di investimento, danni radicali, percentuale di piante ginocchiate e allettate, produzione di granella (quest ultimo rilievo eseguito in 53 casi, con esclusione dei campi a mais trinciato). L investimento colturale è stato misurato in ciascuna parcella in seguito al conteggio delle piante su 4 m lineari, in almeno due momenti del ciclo colturale, allo scopo di evidenziare le fallanze dovute a mancata emergenza delle plantule piuttosto che a successivi attacchi di elateridi. L entità del danno radicale è stata invece valutata scalzando 2 piante per parcella tra lo stadio di fine levata - fioritura e utilizzando l indice Node-injury scale (Nis) (Oleson et al., 25). L incidenza delle piante ginocchiate, con portamento «a collo d oca», e allettate è stata misurata in ciascuna parcella alla fioritura contando le piante con sintomi su 4 m lineari. Alla maturazione commerciale sono state calcolate la produzione di granella e l umidità della stessa in seguito alla raccolta manuale e successiva sgranatura delle spighe prelevate per porzioni di fila della lunghezza complessiva di 8 m lineari per ciascuna parcella. nio in 4 classi (vedi riquadro a pag. 17), ovvero in funzione del totale delle catture registrate nel periodo di monitoraggio. Vantaggi del geoinsetticida I danni radicali e la percentuale di piante ginocchiate e allettate, nonché il vantaggio produttivo a seguito dell impiego di geoinsetticidi rispetto al testimone, sono progressivamente aumentati al crescere delle catture di adulti dell insetto nella campagna precedente. Catture 1. Con catture di adulti complessive inferiori o pari a 1 (media di 2,2 catture/trappola/giorno), il danno radicale è risultato compreso tra e,53 GRAFICO 1 - Effetto dei trattamenti su danni radicali e piante ginocchiate e allettate,6,5,4,3,2,1 211 212 213 9 8 7 6 5 4 3 2 1 211 212 213 Campagna agraria Campagna agraria Non difeso Geoinsetticida alla semina Le barre rappresentano l errore standard. (*) Vedi riquadro a pag. 17. Danni radicali (Nis) (*) Piante ginocchiate e allettate (%) Nelle campagne 211-212 l incidenza di danni alle radici e di piante allettate e ginocchiate è risultata maggiore rispetto al 213, caratterizzato da frequenti piogge primaverili e basse temperature del suolo. 16 supplemento a L Informatore Agrario 9/214

TABELLA 1 - Danni da diabrotica nella campagna successiva al monitoraggio Catture Vantaggio Catture Casi medie/ Danno Piante Piante produttivo totali aziendali trappola radicale ginocchiate allettate ( adulti 3 ) geodisinfestazione (n.) (adulti/ NIS ( (n.) 2 ) ( 3 ) (%) (%) giorno) ( 1 ) ( 4 ) (%) < 1 8 2,2,16 ±,13,6 ±,3, ±, 5,9 ± 3,1 11-2 17 3,5,25 ±,14,2 ±,3, ±, 11,4 ± 3,7 21-3 13 6,,27 ±,16 5,8 ± 6,1,4 ±,7 15, ± 5,8 > 3 15 11,9,55 ±,31 9,1 ± 7,1 4,6 ± 5,6 22,8 ± 9,3 I dati riportati si riferiscono alla media dei casi aziendali osservati nel triennio 211-213 riferiti a ciascuna classe di catture totali ± la deviazione standard. ( 1 ) Monitoraggio degli adulti con trappole cromotropiche collanti (Pherocon AM/NB), numero medio di adulti/trappola/giorno per i campi aziendali appartenenti a ciascuna classe di catture totali di adulti nei 42 giorni di monitoraggio. ( 2 ) Rilievi effettuati su 2 piante per parcella nel testimone non difeso con geo-insetticida. ( 3 ) Rilievo effettuato su 4 metri lineari per parcella nel testimone non difeso con geo-insetticida. ( 4 ) Calcolato sulla base della produzione di granella al 14% di umidità nelle parcelle in cui è stato distribuito il geoinsetticida alla semina rispetto al testimone non difeso. Con catture superiori a 1 adulti/trappola/giorno l entità dei danni radicali è elevata e la perdita produttiva compresa tra il 1 e il 2% (scala Nis) e la presenza di piante con portamento a «collo d oca» è risultata sporadica, mentre con catture comprese tra 11 e 2 adulti i danni radicali sono risultati in media pari a,25, con un vantaggio sulla produzione di granella del trattamento geoinsetticida alla semina superiore al 1%. Catture tra 21 e 3. Questo valore è corrisposto in media a 6 catture giornaliere per trappola sul periodo di 6 settimane monitorate, il danno radicale osservato nelle parcelle testimone è stato di,27, con un incidenza di piante ginocchiate e allettate del 6% e un vantaggio produttivo del geoinsetticida del 15%. Catture > 3. Salendo a livelli di catture elevati, pari in media a circa 12 esemplari per trappola/giorno, il danno radicale e la percentuale di piante presentanti i sintomi visibili di attacco raddoppiano, con una perdita produttiva calcolata, rispetto al trattamento difeso con geodisinfestanti, del 23%. COS È IL NIS Indice Node-injury scale: scala utilizzata per valutare i danni radicali da diabrotica. Da = nessuna rosura/danno a 3 = tre o più nodi radicali distrutti. Valori intermedi alle unità indicano la percentuale del nodo mancante. Ad esempio,5 = metà nodo danneggiato,,25 = un quarto di nodo danneggiato. Fattori che influiscono sullo sviluppo larvale Sebbene la relazione tra danni radicali e livello di infestazione passato (presenza di adulti) si manifesti nella media dei casi con grande chiarezza, nell ambito di ciascuna classe di infestazione l entità di tali danni per la coltura è risultata molto variabile, come si può osservare dai valori di deviazione standard riportati a fianco dei valori medi (tabella 1). Una parte di questa variabilità è legata al differente andamento meteorologico che ha caratterizzato le diverse campagne agrarie oggetto di studio: le condizioni di temperatura e umidità del terreno influenzano infatti sia la sopravvivenza delle uova svernanti sia le fasi di sviluppo delle larve e la loro attività trofica (Boriani et al., 26). Come già ricordato, elevate precipitazioni e basse temperature del terreno nella tarda primavera (maggio) possono sfavorire l attività delle larve e limitare i danni per la coltura. Al contrario, inverni miti e piovosi, che riducono la mortalità delle uova per disidratazione, e una riduzione delle piogge in corrispondenza della comparsa delle larve (maggio-giugno) favoriscono lo stabilirsi di popolazioni larvali più consistenti e una maggiore manifestazione dei danni. Oltre all andamento metereologico, anche altre caratteristiche ambientali, quali la struttura del terreno, nonché le pratiche colturali adottate, influenzano la relazione tra la presenza di adulti e i danni osservati a carico dell apparato radicale nell anno successivo. Alcune prime indicazioni lasciano supporre che l aratura autunnale, esponendo maggiormente le uova svernanti al freddo invernale e alla disidratazione, potrebbe contribuire a ridurre la popolazione dell insetto, così come l attività larvale potrebbe essere maggiormente frenata nei terreni di tessitura più pesante. Inoltre, una maggiore fertilità del terreno, per la disponibilità irrigua e la presenza di concimazioni organiche, sembrano contribuire a ridurre le perdite produttive conseguenti ai GRAFICO 2 - Relazione tra catture di adulti e vantaggio produttivo del geoinsetticida alla semina Vantaggio produttivo del campione geodisinfestato rispetto al non difeso (%) 35 3 25 2 15 1 5 < 1 11-2 21-3 (2) (3,5) (6) Catture totali adulti diabrotica nell anno precedente (n.) (*) > 3 (12) (*) Tra parentesi catture medie giornaliere. Il vantaggio produttivo è del 7, 15 e 25% con catture medie rispettivamente di 3,5-6-12 adulti/trappola/giorno. 9/214 supplemento a L Informatore Agrario 17

DIFESA DELLE COLTURE danni radicali e alla stabilità delle piante, favorendo una maggiore emissione di radici avventizie e un migliore recupero della pianta danneggiata (Blandino et al., 21). Allo stesso modo la rincalzatura, contribuendo a un miglior ancoraggio delle piante colpite, riduce l esposizione della coltura al danno. Si deve inoltre ricordare che la distribuzione del geoinsetticida alla semina consente un controllo, oltre che delle larve di diabrotica, anche di altri fitofagi, principalmente gli elateridi, o ferretti, (Agriotes spp.) che possono determinare una riduzione dell investimento colturale. Nel grafico 2 è riportata la relazione tra catture di adulti di diabrotica e il vantaggio produttivo del geoinsetticida distribuito alla semina, escludendo quelle località nelle quali è stata riscontrata una significativa riduzione dell investimento colturale nelle parcelle testimone non difese rispetto alla tesi difesa con geodisinfestante. Si può infatti osservare una maggiore linearità nella relazione tra catture di adulti ed efficacia dell applicazione delle strategie di difesa diretta contro le larve. Il vantaggio produttivo, trascurabile con i più bassi livelli di presenza dell insetto, è pari a 7, 15 e 25% con catture medie di 3,5, 6 e 12 adulti/ trappola/giorno. Prevenire i livelli di infestazione Il geoinsetticida nel solco di semina ha permesso una riduzione del 64% dei danni radicali causati da larve e ha limitato in maniera rilevante le piante allettate I dati ottenuti nell ambito di questa ricerca confermano e rafforzano alcune indicazioni suggerite per la gestione del monitoraggio aziendale, per cui veniva individuata una soglia indicativa di intervento di 5-6 adulti/trappola/giorno e una soglia di danno di 1 adulti/ trappola/giorno (Boriani, 26; Furlan et al., 211). Negli appezzamenti con catture medie superiori a questa soglia di intervento, se seminati nuovamente a mais e non adeguatamente difesi alla semina, si evidenzia infatti il rischio di comparsa di danni radicali e allettamenti di diversa gravità ed estensione, e una perdita produttiva della coltura compresa tra il 1 e il 2%. L entità dei danni alle radici e la presenza di allettamenti si conferma molto elevata con catture superiori a 1 adulti/trappola/giorno, con perdite produttive comprese tra il 2 e il 35%. Con questi livelli di infestazione, la sola difesa indiretta abbinata al controllo delle larve con insetticidi potrebbe non risultare sufficiente a limitare le perdite produttive. Nel caso in cui in base alle indicazioni del monitoraggio nelle prime settimane non sia stato effettuato un intervento mirato di controllo delle femmine ovideponenti, potrebbe essere necessario il ricorso all avvicendamento colturale. I dati raccolti confermano ed evidenziano che anche con livelli di catture inferiori alla soglia di intervento proposta, e compresi tra 3 e 5 adulti/ trappola/giorno nell anno precedente, pur in assenza di sintomi visibili per il mais (piante ginocchiate e allettate), in alcune situazioni possono essere presenti danni a carico dell apparato radicale che possono dare luogo a non trascurabili perdite produttive. Nelle condizioni attuali condizioni generali di infestazione è sempre necessario pianificare la coltivazione del mais in monosuccessione adottando quelle buone pratiche colturali (semina tempestiva, concimazioni localizzate alla semina, pronte concimazioni in copertura, sarchiatura e/o rincalzatura, e più in generale riduzione degli stress) che permettano alle piante di far fronte più rapidamente ai danni subiti (Blandino et al., 21 e 213). Il lavoro svolto è un ulteriore contributo per fornire ad agricoltori e ai tecnici indicazioni più precise per gestire la problematica diabrotica, attraverso una valorizzazione dell attività di monitoraggio degli adulti. Vista la variabilità delle condizioni e dei risultati, occorre proseguire e ampliare la sperimentazione per acquisire maggiori informazioni sui fattori climatici e meteorologici, pedologici e agronomici che possono influenzare la relazione tra presenza dell insetto e danni alla coltura, per la messa a punto di modelli predittivi efficaci, in grado di guidare le scelte e le strategie per il controllo di questo fitofago. Massimo Blandino Giovanni Berrino Amedeo Reyneri Chiara Ferracini Matteo A. Saladini, Alberto Alma Dipartimento scienze agrarie, forestali e alimentari Università di Torino Ivo E. Rigamonti, Costanza Jucker Dipartimento di scienze per gli alimenti, la nutrizione e l ambiente Università di Milano Mauro Agosti Servizio tecnico Condifesa, Brescia Francesco Amato, Paolo Stassi Agenzia 4A Coldiretti, Cuneo I risultati presentati sono stati ottenuti nell ambito del progetto «Idiam - Strategies to reduce the spread and damage by Western CornRootworm (WCR Diabrotica virgifera virgifera) in maize Italian crop». Ricerca finanziata da Mipaaf e coordinato dal CRA - Mac di Bergamo (Carlotta Balconi). Le foto dell articolo sono di Massimo Blandino. Per commenti all articolo, chiarimenti o suggerimenti scrivi a: redazione@informatoreagrario.it Per consultare gli approfondimenti e/o la bibliografi a: www.informatoreagrario.it/ rdlia/14ia9_7364_web ALTRI ARTICOLI SULL ARGOMENTO Strategie integrate di difesa per controllare la diabrotica. Pubblicato su L Informatore Agrario n. 8/213 a pag. 12. Strategie innovative di difesa dalla diabrotica del mais. Pubblicato su L Informatore Agrario n. 4/214 a pag. 43. www.informatoreagrario.it/bdo 18 supplemento a L Informatore Agrario 9/214