La tutela delle donne vittime di violenza Centro antiviolenza Al Tuo Fianco Una realtà nel comprensorio jonico
Cosa spinge un gruppo di donne ad unirsi in nome della lotta alla violenza di genere? Esperienze lavorative e contatto con la realtà del comprensorio jonico Differenti professionalità al servizio di tutela delle donne che hanno subito una qualsiasi forma di violenza Nasce così il Centro antiviolenza Al tuo fianco a tutela di donne e minori vittime di abusi. Nella nostra associazione si concretizza pertanto l iniziativa di un gruppo di donne che hanno operato la scelta di utilizzare le differenti professionalità al servizio di tutela delle donne che si trovano a vivere tali situazioni di bisogno, dal maltrattamento all abuso sessuale, dalla privazione economica alla violenza di tipo psicologico.
IL Centro antiviolenza come luogo in cui le donne possono: raccontare il proprio vissuto e ricevere ascolto; acquisire consapevolezza delle proprie qualità, competenze e risorse per elaborare difese e soluzioni per se e per i propri figli; tracciare insieme alle operatrici un percorso di superamento e di uscita dalla violenza, attraverso un progetto che vada verso la conquista della autonomia personale, la ricostruzione della stima e della fiducia in se stesse. Questi obiettivi sono raggiungibili attraverso la relazione che permette all operatore di utilizzare le proprie competenze e risorse, in funzione del bisogno espresso; Gli interventi diretti di sostegno, le consulenze psicologiche con colloqui individuali, le consulenze legali, utilizzando le risorse interne dell associazione (operatrici formate sul fenomeno della violenza di genere); Il collegamento con tutte le altre risorse presenti sul territorio che consente di fornire un aiuto concreto ed immediato,un lavoro e aiuti sanitari, creando una vera e proprio rete.
L associazione al fine di rendere possibile la creazione ed il mantenimento di tale rete di protezione per le donne vittime di violenza, ha posto in essere,pertanto, una serie di incontri con gli operatori dei servizi dei vari Comuni, al fine di creare una stabile e continua collaborazione e stabilire modalità e prassi di intervento comuni. L associazione infatti si è proposta di essere un nucleo di stimolo e di coordinamento nei confronti dei servizi pubblici e privati presenti nel territorio. Pertanto ha ritenuto indispensabile partire da tale lavoro di rete per coinvolgere tutti gli operatori dei servizi che quotidianamente si confrontano con il problema della violenza sulle donne.
Ciò attraverso : -la condivisione e il confronto tra le differenti professionalità e le risorse presenti sul territorio; -un accurato lavoro di individuazione delle predette risorse, sia istituzionali che del privato sociale, per giungere alla costruzione di una mappatura dettagliata sui servizi; - le collaborazioni mirate con assistenti sociali dei comuni, con le forze dell ordine, con consultori, con personale medico e le altre associazioni. - la costruzione di strategie di interventi comuni; - la realizzazione di iniziative di informazione e sensibilizzazione rivolti alla comunità per far conoscere l attività svolta dal centro e della rete antiviolenza e per stimolare la comunità alla presa di coscienza dei propri problemi e risolverli (leggi a tutela); -la realizzazione di attività di formazione ed informazione rivolta agli operatori della rete, forze dell ordine, operatori socio-sanitari, assistenti sociali.
Esiste anche nel comprensorio jonico questo triste fenomeno sociale?
Il fenomeno della violenza sulle donne è un fenomeno sociale di proporzioni rilevanti: un vero BOLLETTINO DI GUERRA. Non esiste lo stereotipo del violentatore estraneo ma gli atti di violenza avvengono proprio negli ambienti familiari E questa la forma di violenza più subdola, perché imprevedibile : l imprevedibilità rende più difficile la prevenzione (nessuno si aspetta di doversi difendere da chi ti ha giurato amore eterno) e ancora di più la denuncia, poiché si ha una sorta di pudore, non si ha il coraggio di uscire allo scoperto e denunciare.
Ecco perché nasce la necessità di creare un Centro antiviolenza La consapevolezza che gli interventi legislativi, anche quelli importanti degli ultimi anni che hanno riconosciuto il reato di stalking ed hanno inasprito le pene per tali tipi di reato, da soli non bastano, porta alla necessità di intervenire con strutture a livello territoriale. Scopo del centro è anche quello di aiutare a fare emergere il sommerso. Esiste un momento particolare antecedente alla denuncia della violenza che è forse il momento più delicato, in cui si ha più bisogno di aiuto. La donna che ha subito una violenza deve trovare il coraggio di raccontare, di uscire allo scoperto, di denunciare se vuole denunciare, o anche solo di raccontare a qualcuno il proprio disagio e la propria sofferenza. E importante sapere di poter rivolgersi al Centro Antiviolenza!
Ogni telefonata ci immette in una relazione di aiuto. La donna che ascoltiamo ha informazioni da chiedere, emozioni da comunicare, ma anche aspettative e richieste implicite. Anche il non detto ha la sua voce. Dobbiamo decodificare le domande, capire quello che la donna ci sta dicendo, ma anche quello che vuole dirci e ciò che si aspetta da noi. Perciò dobbiamo porre attenzione a come rispondiamo.
Ogni parola deve ricordare il senso della cura verso la donna che ascoltiamo. Dobbiamo: - far sentire la donna accolta accettata ; -soprattutto prospettare l azione di aiuto come precisa e puntuale, dando però delle risposte aperte che facciano capire alla donna che spetta a lei la libertà di scegliere, elaborando insieme un Progetto individuale di aiuto: non forzare le vittime; -capire assieme a loro cosa vogliono, aiutandole a denunciare, se vogliono denunciare, o anche solo ascoltarle, elaborando per ciascuna un programma individuale di aiuto, un percorso di superamento e di uscita dalla violenza, attraverso un progetto che vada verso la conquista dell autonomia personale, la ricostruzione della stima in se stessi e poter riacquistarla fiducia per il futuro.
Gli operatori interveranno con : -consulenze psicologiche, -colloqui individuali, -consulenze legali Utilizzando le operatrici e, in collegamento con le risorse presenti sul territorio (consultori, tribunali, servizi psichiatrici, forze dell ordine, servizi sociali di base) si occuperanno delle donne, accompagnandole dai Carabinieri,in ospedale, in Tribunale. Spetta alle operatrici rassicurarle che saranno sempre disponibili e di aiuto Ma tutto questo non è sempre facile.
Una premessa fondamentale perché le vittime della violenza possano trovare forza e coraggio: informarle che esistono gli strumenti di tutela e riassicurarle che dal percorso della violenza si può uscire. Spesso non vogliono denunciare perché hanno paura. Ci chiedono: ma poi cosa succede se denuncio, cosa mi succederà se resto in casa. Devono essere informate delle possibilità di tutela anche già dal momento della denuncia (Ordini protezione, allontanamento casa coniugale, arresto immediato) perchè alle vittime possa arrivare direttamente il messaggio che una via di uscita esiste e che si può e deve chiedere aiuto.
Ma importante anche, perché ciò possa avvenire, che le donne vengano informate della necessità di raccolta delle prove. Il nostro sistema penale è un sistema accusatorio, opera la presunzione di innocenza; è la persona offesa a dover provare di essere stata vittima di violenza. E importante sottolineare pure che solo recentemente i reati di violenza sessuale sono stati rubricati dal nostro codice quali reati contro la persona, mentre fino a qualche tempo fa venivano considerati reati contro la morale pubblica. Adesso sono perseguibili d ufficio ed è stato aumentato il termine per la presentazione della
Tipicizzare i comportamenti violenti Molte donne riconoscono che la realtà che loro vivono non è normale, ma ciò che subiscono non la concepiscono come violenza. Molte donne tendono a giustificare le violenza subite, a non riconoscerle come tali, perché si colpevolizzano : non so stirare, non so cucinare. E allora occorre tipicizzare tali comportamenti violenti, con un lavoro che deve essere fatto non solo con le donne,ma anche con gli uomini. Nasce a tale scopo un Progetto con le scuole per la prevenzione della violenza, diffondendo proprio la cultura della non violenza
Molti uomini non accettano la decisione della moglie, della convivente,della fidanzata di separarsi,lo considerano uno smacco imperdonabile, un affronto al proprio onore maschile: e da qui la violenza. In fondo molti uomini si sentono padroni delle loro donne. Come avvocato posso affermare ciò avendo conosciuto molte coppie che si sono separate: ognuno si sente padrone di qualcuno e questa mentalità uccide; non si uccide per amore, ma proprio per affermare questo stato di appartenenza: non sei mia e non sarai di nessuno.
LA VIOLENZA SULLE DONNE NON è UN PROBLEMA DI ALTRI: MA è UN PROBLEMA DI TUTTI. Non stare davanti a me, Potrei non seguirti, Non stare dietro di me, Potrei non esserti di guida; Ma, sta al mio fianco e Sii semplicemente mio amico. (Albert Camus)
GRAZIE PER L ATTENZIO NE