73 Rivista 72 ANNO della Pro Civitate Christiana Assisi periodico quindicinale Poste Italiane S.p.A. Sped. Abb. Post. dl 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Perugia e 2.70 20 15 ottobre 2014 terzo settore prospettive di nuovo non profit guerra al Califfato ius soli e altri diritti nel paese di Azzeccagarbugli politica italiana Renzi ha vinto, ma... fiscalità di favore come pagare meno tasse città vedi alla voce periferia ecologia ed economia l energia verde della Cina TAXE PERCUE BUREAU DE POSTE 06081 ASSISI ITALIE ISSN 0391 108X la scuola di Telemaco teologia la coppia umana salvezza e parole
Rocca sommario 15 ottobre 2014 20 4 Ci scrivono i lettori 6 Anna Portoghese Primi Piani Attualità 10 Giovanni Sabato Notizie dalla scienza 11 Vignette Il meglio della quindicina 13 Raniero La Valle Diritto internazionale Guerra al califfato 16 Maurizio Salvi Afghanistan Quale democrazia 18 Ritanna Armeni Politica italiana Renzi ha vinto, ma... 21 Romolo Menighetti Oltre la cronaca Lo stupro al Palazzaccio 22 Roberta Carlini Terzo settore Prospettive di nuovo non profit 25 Oliviero Motta Terre di vetro Dagli amici ci guardi Iddio 26 Fiorella Farinelli Ius soli e altri diritti Nel paese di Azzeccagarbugli 29 Vincenzo Andraous Violenza Donne e bambini azzerati 30 Pietro Greco Ecologia ed economia L energia verde della Cina 33 Valentino Castellani Città Vedi alla voce periferia 36 Daniele Doglio Fiscalità di favore Perché la legge non è uguale per tutti 39 Enrico Peyretti Fatti e segni Non hai diritto di obbedire 40 Claudio Cagnazzo Società L originale antropologia dell Italietta 42 Marco Gallizioli Diario scolastico La scuola di Telemaco 45 Piero Ferrero Etica, diritto, relazione La tensione vita-morte 48 Stefano Cazzato Pensatori contro John Osborne Il giovane hungry 50 Giuseppe Moscati Nuova Antologia Vincenzo Cardarelli Profumate immagini in perpetuo volo 52 Carlo Molari Teologia La coppia umana 54 Lilia Sebastiani Il concreto dello spirito La salvezza e le parole 57 Paolo Vecchi Cinema Anime nere 58 Roberto Carusi Teatro Due mistiche voci 58 Renzo Salvi Rf&Tv I mestieri del cinema 59 Mariano Apa Arte Mons. G. Santi 59 Alberto Pellegrino Fotografia I riti matrimoniali 60 Enrico Romani Musica Le chitarre di Tom Petty 60 Giovanni Ruggeri Siti Internet Internet mobile 61 Libri 62 Carlo Timio Rocca Schede Paesi in primo piano Samoa 63 Luigina Morsolin Fraternità Imparo a leggere e scrivere nella lingua della mia gente
INSERTO/IL VANGELO SECONDO MATTEO Pietro Greco 30 N on c è dubbio, in fatto di aumento della temperatura media del pianeta la Cina rappresenta il grande problema emergente dopo che, nel 1992 a Rio de Janeiro, le Nazioni Unite riconobbero la gravità della situazione e si proposero di trovare un rimedio prima con la Convenzione sui Cambiamenti del Clima e poi con il Protocollo di Kyoto. Alimentando soprattutto col carbone la famelica domanda di energia del suo prodigioso boom economico, in questi anni la Cina da fonte minore, se non marginale, di gas serra è diventata il paese che sversa più carbonio in atmosfera. Con circa 10 miliardi di tonnellate di anidride carbonica, da sola il paese del dragone è stato responsabile del 29% delle emissioni globali di carbonio nell anno 2013. La crescita cinese è stata davvero impetuosa: le emissioni sono aumentate di quattro volte tra il 1990 (2,51 miliardi di tonnellate) e il 2013 (9,89 miliardi di tonnellate). Nello stesso periodo le emissioni degli Stati Uniti sono aumentate poco: da 4,99 a 5,19 miliardi (+4%), mentre quelle dell Unione Europea sono diminuita in maniera significativa da 4,32 a 3,74 (-13%). record di energie rinnovabili Tuttavia negli ultimi anni come hanno documentato sulla rivista scientifica Nature John A. Mathews, docente di management strategico presso la Macquarie Graduate School of Management della Macquarie University di Sydney e Hao Tan, senior lecturer della Newcastle Business School della University of Newcastle di Callaghan, sempre in Australia lo sviluppo delle fonti di energia rinnovabili e carbon free (senza emissioni di carbonio) è stato ancora più rapido sia dello sviluppo dei combustibili fossili (carbone, petrolio e gas), sia della fonte nucleare. Tanto che oggi la Cina è leader al mondo nel settore della produzione e nell uso di turbine eoliche (vento), celle fotovoltaiche (solare) e tecnologie smart-grid (reti intel-
. ECOLOGIA ED ECONOMIA l energia verde della Cina ligenti di distribuzione dell energia elettrica), oltre che nel più classico idroelettrico. Il grande paese asiatico produce ormai 378 GW (gigawatts) di energia rinnovabile per anno: più di Stati Uniti (172 GW), Germania (84 GW), India (71 GW) e Italia (49 GW) messi insieme. La gran parte dell energia rinnovabile cinese è dovuta all idroelettrico e all eolico, ma è in rapido sviluppo anche il solare. La produzione di celle fotovoltaiche è aumentata di 100 volte in Cina dal 2005 a oggi. Potremmo continuare nell elenco dei record ottenuti da Pechino. E registrare che l energia ottenuta dal vento è aumentata di cinque volte in soli quattro anni. E quella ottenuta col fotovoltaico è aumentata di 22 volte. Che nel 2013 per la prima volta l energia prodotta da nuove fonti rinnovabili (acqua, vento e sole) ha superato quella prodotta da nuove fonti fossili e dalla fonte nucleare. Che, ancora, tra il 2000 e il 2013 l energia da fonti rinnovabili è passata dal 5,6% al 9,6% dell energia totale consumata in Cina. effetti ecologici in scala globale Ma è meglio fermarci qui. E sottolineare che tutto questo e altro ancora è un risultato di grande rilievo. Che sta avendo notevoli effetti a scala globale. Sia in termini ecologici, sia in termini economici. Gli effetti ecologici sono chiari. Come è scritto nel Global CO2 Emissions 2013 Report pubblicato dall Agenzia olandese per la valutazione ambientale e dal Joint Research Center dell Unione Europea grazie allo sviluppo accelerato delle energie rinnovabili e carbon free, la Cina ha ridotto notevolmente il ritmo di incremento delle emissioni di carbonio: dal 10% per anno nella prima decade del secolo, al 3% del 2012. E di questo ritmo rallentato, che prelude a una possibile riduzione delle emissioni, beneficia l intero pianeta. Nel medesimo tempo è in fase di accelerazione (del 3,6% nel solo 2012, contro l 1,8% del 2011) la riduzione «intensità energetica», ovvero della quantità di energia impiegata per produrre un unità di reddito. 31
INSERTO/IL VANGELO SECONDO MATTEO 32 ECOLOGIA ED ECONOMIA dello stesso Autore BIOTECNOLOGIE scienza e nuove tecniche biomediche verso quale umanità? pp. 124 - i 15,00 (vedi Indice in RoccaLibri www.rocca.cittadella.org) per i lettori di Rocca i 10,00 anziché i 15,00 spedizione compresa richiedere a Rocca - Cittadella 06081 Assisi e-mail rocca.abb@cittadella.org Detto in altri termini, la Cina sta imparando a fare di più con meno energia. Grazie a questi due processi, anche la politica ecologica del gigante asiatico potrebbe cambiare. Secondo molti analisti, infatti, il prossimo anno a Parigi, nel corso di un vertice in cui le nazioni Unite dovranno decidere se, come e quanto impegnarsi per prevenire i cambiamenti climatici, la Cina potrebbe accettare quello che finora, in perfetta sintonia con gli Stati Uniti, ha sempre rifiutato: un limite preciso alle emissioni di gas serra che, da qui al 2100, diminuisca nel tempo. vantaggi economici Ma lo sviluppo delle energie rinnovabili si sta rivelando uno straordinario vantaggio anche dal punto di vista economico. Non solo perché con acqua, vento e sole la Cina evita di importare petrolio e di appesantire la propria bilancia dei pagamenti, ma anche e soprattutto perché il paese è diventato il maggiore esportatore al mondo di pale eoliche, celle fotovoltaiche e tecnologie smart-grid: le produce in casa e le vende sul mercato internazionale, con buoni profitti. La Cina come la Germania o la Corea del Sud sta dimostrando che quella che i tecnici chiamano «decarbonatizzazione» e che, in buona sostanza, significa disaccoppiare la crescita economica dall uso dei combustibili fossili non solo è possibile, ma si può trasformare in un vantaggio economico. Per la Cina e per il mondo intero. Per la Cina il vantaggio economico è duplice. Perché sta sviluppando una nuova industria avanzata e perché esporta una parte considerevole delle nuove tecnologie energetiche. Per il mondo intero il vantaggio è indiretto. La grande produzione di pannelli solari, per esempio, ne sta facendo diminuire il costo unitario. E a una velocità superiore a quella attesa. Insomma, la Cina sta abbattendo i costi del solare a scala globale spalancando le porte a un nuovo mercato. Un po come successe, un secolo fa, con il mercato delle automobili, quando Henry Ford negli Stati Uniti aumentando la produzione riuscì a ridurre il costo del celeberrimo Model T da 950 a 360 dollari. Una riduzione del 62% che fece passare l acquisto di automobili dalle 6.000 delle 1908 alle oltre 800.000 del 1917. John A. Mathews e Hao Tan pensano che lo stesso fenomeno stia avvenendo con i pannelli a celle fotovoltaiche. La produzione di massa in Cina sta abbattendo i costi in maniera tale da favorire l uso diffuso dei pannelli solari e, dunque, una crescita relativa e assoluta importante di una fonte energetica rinnovabile e carbon free. una politica strategica Come ha fatto la Cina a realizzare tutto questo? Grazie all intervento dello stato. I politici cinesi hanno capito che la prevenzione dei cambiamenti climatici è non solo necessaria, per la Cina e per il mondo, ma può essere un fattore strategico di crescita economica. E, dunque, hanno investito sulle fonti rinnovabili e carbon-free. A partire dal 2005 Pechino ha varato una politica strategica coerente fondata sulle energie rinnovabili. E ha deciso di puntare davvero sul settore mettendoci molti soldi. Così gli investimenti nell idroelettrico, nell eolico e nel solare sono aumentati del 40% tra il 2008 e il 2012, passando da 138 miliardi di renminbi (17 miliardi di euro) a 200 miliardi di renminbi (oltre 24 miliardi di euro). Nel medesimo tempo gli investimenti nelle nuove centrali a combustibili fossili hanno perduto quota, passando dal 50 al 25% del totale. La lezione cinese ha un significato particolare anche per l Italia. Nell ultimo decennio il nostro paese ha avuto esso pure uno sviluppo delle energie rinnovabili, in particolare modo nell eolico e nel solare. Tanto che oggi con 49 GW generati siamo, insieme alla Spagna, quinti al mondo nella produzione di energia pulita e carbon free. La performance non sarà paragonabile, neppure in termini relativi, a quella cinese, ma non è affatto trascurabile. Anche da noi, negli scorsi anni, è intervenuto lo stato, promuovendo la produzione di energia da fonti rinnovabili. Ma non la produzione delle tecnologie necessarie. Risultato, l Italia ha acquistato all estero buona parte delle nuove tecnologie dell eolico e del solare. Aggravando la nostra bilancia dei pagamenti (di almeno 10 miliardi di euro l anno). La morale è questa. Il vincolo ecologico può trasformarsi in un opportunità economica, ma a patto di avere non una politica dei consumi ma una politica industriale coerente che favorisca lo sviluppo e la produzione di nuove tecnologie di avanguardia. La Cina ma, ripetiamo, anche la Germania, e la Corea del Sud questa politica industriale coerente ce l hanno. Di questa politica ne beneficia il mondo intero. Ma ne beneficiano in primo luogo loro. In termini ecologici, ma anche economici. Pietro Greco