E"ca e deontologia: confron" tra insegnamento e professione. Politecnico di Milano, Trifoglio Aula T.1.3 23 giugno 2016, h. 17 La natura del codice deontologico Giampaolo Azzoni (Università di Pavia)
Il Codice in vigore dal 1 gennaio 2014 4
L art. 1, 2 comma, del Codice in vigore dal 1 gennaio 2014 5
Etica delle professioni o deontologia Come è stato recentemente scoperto (Federico Faroldi), la prima occorrenza di deontology in un testo a stampa è in un libro di Jeremy Bentham [1748 1832] del 1816: For a synonym, Dicastic Ethics may have the single-worded appellative Deontology. La deontology è an account or indication of that which [...] is [...] fit, fitting, becoming, proper. Quindi, nello stesso Bentham, indica la scienza della morale. In altri autori successivi, la scienza dei doveri. Infine, l insieme dei doveri di un gruppo professionale, al suoi interno e verso i suoi stakeholder. 6
Le connotazioni normative dell essere-come nel mondo del lavoro (Werner Maihofer) Ruolo è Aspettative 7
Norme deontologiche materiali e formali Materialmente deontologiche Non materialmente deontologiche Non formalmente deontologiche Formalmente deontologiche 8
Deontologia e filosofia del diritto natura ricognitiva o innovativa delle norme deontologiche autonomia normativa di ordini professionali, comunità e altri enti non statali garanzie di rispetto di valori costituzionali (formali e materiali) confusione di nomotheta generale (legislatore) e nomotheta individuale (giudice, interprete) posizione nelle fonti del diritto 9
Fonti del diritto (Disposizioni sulla legge in generale, R.D. 262 / 1942 Capo I Delle fonti del diritto 1. Indicazione delle fonti. Sono fonti del diritto: 1) le leggi; 2) i regolamenti; [3) le norme corporative;] 4) gli usi. 10
Problematicità della natura giuridica delle norme deontologiche (Cass. civile, sez. III, 23/05/2006, n. 12122) 1/3 Il presupposto indiscusso "gli ordini professionali hanno il potere, nell'esercizio delle proprie attribuzioni di autoregolamentazione, di emanare norme interne di deontologia vincolanti per gli iscritti". 11
Problematicità della natura giuridica delle norme deontologiche (Cass. civile, sez. III, 23/05/2006, n. 12122) 2/3 1) norme interne di deontologia come precetti extra-giuridici "la indicazione delle regole della deontologia professionale e la loro applicazione alla valutazione degli addebiti attengono al merito del procedimento e sono insindacabili in sede di legittimità, se congruamente motivate, in quanto si riferiscono a precetti extragiuridici ovvero a regole interne della categoria, non già ad attività normativa (Cass. 6 aprile 2001 n. 5156; Cass., sez. un., 23 dicembre 1996 n. 11488, nonché Cass., sez. un., 23 luglio 1993 n. 8239, tutte rese con riguardo ai procedimenti nei confronti di architetti e ingegneri). 12
Problematicità della natura giuridica delle norme deontologiche (Cass. civile, sez. III, 23/05/2006, n. 12122) 3/3 2) norme interne di deontologia come norme giuridiche "l'interpretazione delle norma appartenente al codice deontologico costituisce una quaestio iuris come tale prospettabile dinanzi al giudice di legittimità come violazione di legge e non una quaestio facti, in ordine alla cui soluzione il sindacato della Cassazione è limitato al controllo sulla esistenza e legalità della motivazione (Cass. 14 luglio 2004, n. 13078). Analogamente, si è ritenuto che la norma del codice deontologico nella cui violazione si è sostanziato l'illecito disciplinare ascritto a un professionista riempie di contenuto la clausola generale prevista, per i geometri, dal R.D. 11 febbraio 1929, n. 274, art. 11 ("gli abusi e le mancanze che gli iscritti abbiano commesso nell'esercizio della professione") e, come tale, assume rango di norma di diritto. 13
Uno storico riconoscimento della natura giuridica delle norme deontologiche: Cassazione civile, sez. un., 06/06/2002, n. 8225 Per quanto attiene alla responsabilità disciplinare nella professione legale, tale affidamento <relativo alla valutazione della responsabilità disciplinare> si realizza attraverso l'attribuzione all'autonomia degli ordini professionali, enti esponenziali della categoria, sia del potere di applicare in via amministrativa (i consigli dell'ordine locali) e giurisdizionale (il Consiglio nazionale forense) le sanzioni previste dalla legge, sia della funzione di produzione normativa all'interno della categoria, attraverso l'enunciazione delle regole di condotta che i singoli iscritti sono tenuti ad osservare nello svolgimento dell'attività professionale. In questa prospettiva le norme del codice deontologico approvato dal Consiglio nazionale forense il 14 aprile 1997 si qualificano come norme giuridiche vincolanti nell'ambito dell'ordinamento di categoria. 14
Anche dopo 2002, frequente caratterizzazione come precetti extragiuridici Cassazione civile, sez. III, 11/10/2006, n. 21732 Nei giudizi disciplinari nei confronti dei professionisti, l'individuazione delle regole di deontologia professionale e la loro applicazione nella valutazione degli addebiti attengono al merito del procedimento e sono insindacabili in sede di legittimità, se congruamente motivate, perché esse si riferiscono a precetti extragiuridici ovvero a regole interne alle categorie e non già ad atti normativi. 15
Anche nel 2015, negazione del carattere normativo Cassazione civile, sez. III, 29/09/2015, n. 19246 il codice deontologico forense non ha carattere normativo ma è costituito da un insieme di regole che gli organi di governo degli avvocati si sono date per attuare i valori caratterizzanti la professione e garantire la libertà, la sicurezza e la inviolabilità della difesa, con la conseguenza che la violazione di detto codice rileva in sede giurisdizionale, solo in quanto si colleghi all'incompetenza, l'eccesso di potere o la violazione di legge, cioè ad una delle ragioni per le quali il R.D.L. 27 novembre 1933, n. 1578, art. 56, comma 3, convertito con modificazioni nella L. 22 gennaio 1934, n. 36, consente il ricorso alle sezioni unite della Cassazione, che è possibile esclusivamente in caso di uso del potere disciplinare dagli ordini professionali per fini diversi da quelli per cui la legge lo riconosce. 16
Risolto il problema della natura giuridica delle norme deontologiche? Ricezione vs. Rinvio 17
Due dati acquisiti 1) la norma deontologica può riempire di contenuto disposizioni generali di leggi speciali e le clausole generali del codice civile (per profili quali quello della diligenza, della buona fede, dell illecito) 2) la violazione della norma deontologica è idonea a fondare un giudizio di risarcimento del danno 18
Due guide all etica delle professioni Georg W. F. Hegel, Grundlinien der Philosophie des Rechts, 1821 Edmund Husserl, Zur Phänomenologie der Intersubjektivität 19
1 ambito: LA MORALITÀ FONTE: CONTENUTO: EMERSIONE: coscienza individuale valori personali introspezione 20
2 ambito: IL DIRITTO FONTE: CONTENUTO: EMERSIONE: lo Stato le leggi valide posizione secondo meta-norme 21
3 ambito: L ETICITÀ [die Sittlichkeit] FONTE: CONTENUTO: EMERSIONE: l intersoggettività dello stare-con in maniera relativamente stabile i valori praticati con l altro che consentono la stabilità dello stare-con riflessività sulla pratica 22
Due esempi significativi di intersezione tra eticità e diritto Art. 3, comma 1, Decreto Legge n. 158/2012, convertito in Legge 189/2012, in materia di responsabilità medica L esercente la professione sanitaria che nello svolgimento della propria attività si attiene a linee guida e buone pratiche accreditate dalla comunità scientifica non risponde penalmente per colpa lieve. ( ) 23
Due esempi significativi di intersezione tra eticità e diritto DECRETO LEGISLATIVO 8 giugno 2001, n. 231 - Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica. ARTICOLO N.6 Soggetti in posizione apicale e modelli di organizzazione dell'ente 3. I modelli di organizzazione e di gestione possono essere adottati, garantendo le esigenze di cui al comma 2, sulla base di codici di comportamento redatti dalle associazioni rappresentative degli enti, comunicati al Ministero della giustizia che, di concerto con i Ministeri competenti, può formulare, entro trenta giorni, osservazioni sulla idoneità dei modelli a prevenire i reati. 24