Progetto ambiente IL RITORNO DEI GRANDI MAMMIFERI IN FRIULI V.G. Scuola primaria di Giais I.C. Aviano Classi 3^-4^-5^ a.s. 2014-2015
La scomparsa dei grandi mammiferi dell era glaciale
Come i Romani organizzavano il territorio
Dalla caduta dell Impero Romano alla Repubblica di Venezia
Le montagne di Giais ai giorni nostri
Uscita tra i colli di Giais
Il maestro Renzo Boschian spiega
Zolle di terra sollevate dai cinghiali Insoglio
Insoglio Albero secolare
Uscita in paese a Selva Finestrella con traversa di ferro Arco in pietra Portone di legno contornato da arco in pietra
Escursione degli alunni della scuola primaria di Giais per le vie di Selva.
accedeva alle case interne. Portone attraverso il quale si
Le case formano una fortezza, struttura difensiva
Visita al Parco faunistico di Pian Pinedo
Uscita a Pian Pinedo
Ungulati
Il capriolo Capriolo Testa di un capriolo maschio: si notino le ghiandole odorifere sotto gli occhi Cucciolo di capriolo nascosto nel sottosuolo
CERVIDI
Altri ungulati presenti sul territorio Camoscio Stambecco Muflone
RELAZIONE ULTIMA USCITA SUI COLLI Il pomeriggio del 19 maggio abbiamo effettuato un ultima escursione sui colli di Giais. Arrivati sul punto più alto, dove ci sono solo prati e la visuale sui monti è libera, gli insegnanti, con l ausilio di due paletti, hanno fissato un grande cartellone con disegnati i monti di Giais. Gli stessi si potevano vedere nella realtà sullo sfondo alle spalle del cartellone stesso. Abbiamo potuto così stabilire la corrispondenza degli ambiti ambientali, rappresentati nel disegno, con la realtà. Identificati i punti segnati in mappa (Pala Fontana, Val de òuf ) ci hanno spiegato, apponendo sagome di animali sul foglio, quali tipi di ambiente sono ottimali per certi mammiferi anziché per altri: bosco vecchio (adatto per i cervi), bosco giovane (caprioli), territori rocciosi (camosci) e luoghi dove i predatori hanno le loro tane ( tana de l ors-orso; Val de ouf: lupo); gole e anfratti rocciosi (lince) o dove comunque hanno lasciato tracce evidenti del loro passaggio (orso e lince). Uscita sui colli di Giais
I monti di Giais rappresentati nel cartellone con le relative sagome di animali I monti di Giais nella realtà
Gli alunni osservano e confrontano
IL lupo
Il lupo nelle favole Cappuccetto Rosso e il lupo cattivo in un immagine di Gustave Dorè
Il lupo buono Una volta c'era un lupo così buono che non faceva male a nessuno, anzi faceva del bene. Un giorno vide che una signora aveva perso gli occhiali, lui si mise a cercarli, girò di qua, girò di là finché li trovò. Glieli portò e la donna lo ringraziò. Appena mise gli occhiali si accorse che era un lupo e incominciò a gridare: «Al lupo! Al lupo!». Il lupo scappò per paura di essere ucciso, ma era disperato perché nessuno sapeva che era buono e non faceva del male a nessuno. Lungo la strada c'era un uomo che stava cambiando la ruota della sua macchina, perché aveva forato. Il lupo l'aiutò a cambiare la ruota ma l'uomo, quando si accorse che il suo aiutante era un lupo, prese il fucile. Il lupo scappò ma lui gli sparò e non lo prese. Il lupo se ne andò lontano, e mentre andava desiderava morire perché nessuno capiva che lui era buono: solo gli animali lo sapevano. Cammina cammina, arrivò in un bosco dove c'era una lupa che lo guardava. La lupa gli disse: «Ho fame e laggiù c'è un gregge. Va' a prendermi una pecora. Il cane sa che sei buono, e ti lascia
passare». «Io sono buono, non prendo e non uccido mai pecore, né altri animali» rispose il lupo. La lupa lo guardò con occhi dolci e replicò: «Che vale essere buono se tutti credono che sei cattivo? Meglio prendermi la pecora, così fai il buono con me, no?». Il lupo pensò come dire di no alla bella lupa, ma poi mormorò tra sé: «E vero, nessuno mi vuole bene, vado». Si avvicinò al gregge, e il cane che era di guardia lo lasciò passare perché sapeva che era buono. Il lupo si avvicinò alle pecore, ne prese una per il collo e scappò. Il cane, meravigliato, gli ringhiò dietro: «Ehi, non scherzare, riporta qui quella pecora!». Ma il lupo la portò invece alla bella lupa, poi ritornò dal cane e gli mostrò i denti, e il cane scappò.
Da quel giorno, quando aveva fame, rubava e ammazzava. Così tutti, animali e uomini, vennero a sapere che il lupo buono era diventato cattivo per non fare il cretino, e lo trattavano ormai come un lupo cattivo.
UNA RIFLESSIONE FINALE PER NOI
Hanno collaborato alla realizzazione del progetto: Il ritorno dei grandi mammiferi in Friuli V.G. l ins. Boschian Bailo Renzo e tutti gli insegnanti del plesso per la realizzazione dei manufatti in funzione alla mostra di fine anno scolastico. le guide del Parco Faunistico Pian Pinedo di Cimolais: Bruna Fabiano e Cossutta Antonio il sig. Andrea Fiorot per la proiezione di foto personali che documentano la presenza di animali nelle nostre montagne l ins. Zaghet Claudio per le videoriprese gli alunni delle classi 3^-4^-5^ scuola primaria Giais