Francia. 3 La lotta alla dispersione. 3.1 Il décrochage scolaire. Una breve introduzione



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Francia 3 La lotta alla dispersione 3.1 Il décrochage scolaire. Una breve introduzione Nel corso degli ultimi 30 anni si ha assistito a una profonda trasformazione del mondo del lavoro e a un importanza sempre crescente conferita alla missione della scuola. L incredibile evoluzione delle tecnologie, della scienza e dei servizi interessa non soltanto il mondo del lavoro e la società nella sua interezza, ma anche quello della scuola. Quest ultima si trova a dover fronteggiare una doppia sfida, consistente nel garantire una buona formazione rivolta ad un maggior numero possibile di studenti e diffusa largamente a tutti i livelli della società, e nel contempo fornire una formazione che sia adeguata, completa e al passo con l incedere delle innovazioni. A seguito di questi cambiamenti, l uguaglianza delle possibilità di fronte ai saperi è un compito di cui la scuola deve farsi carico. Se negli anni del dopoguerra molti giovani, nonostante lasciassero la scuola piuttosto presto e senza diploma, non incontravano pertanto un destino di esclusione, oggi il quadro è cambiato, e tanto il bagaglio culturale quanto l accesso al sapere rappresentano uno dei fattori di esclusione. Per queste ragioni molti enti del sistema educativo francese si sono prefissati l obiettivo esplicito di ristabilire un legame tra coloro che lasciano prematuramente la scuola e l istituzione educativa. In Francia il fenomeno dei dispersi, denominato décrochage scolaire, è complesso e multiforme. Senza alcuna pretesa di esaustività ma senza dimenticare i numerosi fattori concomitanti che possono indurre un giovane a lasciare la scuola, possiamo annoverare più cause componenti il panorama della dispersione: il difficile rapporto alla scuola e ai doveri da lei richiesti, la relazione con gli insegnanti, la socialità familiare, l influsso della famiglia nell educazione, la stima di sé e, infine, le più o meno difficili situazioni socio-economiche. Questa popolazione può essere riunita sotto una categoria generale che definisce la dispersione come un éloignement des normes scolaires 1, il che autorise à le voir comme processus et à éventuellement parler de décrochage sans que l élève ait quitté physiquement l école (décrochage de l intérieur) 2. Ciò detto, bisogna fare un ulteriore distinzione a proposito del décrochage scolaire. Essa ci permetterà di comprendere meglio e chiarificare le differenti misure prese dall Education nazionale. Da un lato possiamo parlare di décrocheurs, ovvero l insieme di studenti che stanno per abbandonare la scuola o che la hanno appena abbandonata, senza soluzione. Siamo evidentemente nel dominio della prevenzione e della rimediazione della rottura. Si tratterà dunque di individuare gli allievi in difficoltà o demotivati affinché possano ritrovare un legame fecondo con la scuola. Ora, in che modo il sistema educativo francese tratta questo insieme problemi? Quali sono le azioni proposte alfine di riaccostare i giovani alle istituzioni scolastiche? Dall altro lato, si usa la parola décrochés per coloro i quali hanno definitivamente lasciato il sistema educativo e che possono eventualmente ritornarci dopo due, tre o quattro anni per seguire una formazione qualificante. A questo livello, la rottura con la scuola si è già consumata, perciò si abbandona il precedente dominio della prevenzione. In questi casi, come vengono inseriti i décrochés in un percorso di formazione? Quali sono le strutture in grado di accoglierli e di garantire loro una formazione adeguata? 1 Allontanamento dalle norme scolastiche. [trad. nostra] 2 Autorizza a vederlo [il fenomeno della dispersione] come un processo e eventualmente a parlare di dispersione senza che lo studente abbia abbandonato fisicamente la scuola (dispersione interna). [trad. nostra]

3.2 Le MLI 3.2.1 Storia e organizzazione Le prime 61 Missioni Locali sono state create a titolo sperimentale nel 1982. L anno precedente il rapporto Schwartz (conclusione di uno studio commissionato dal Primo Ministro) aveva proposto, per favorire l inserimento professionale e sociale dei giovani più svantaggiati, la creazione di organismi capaci, in forza di un équipe pluridisciplinare, di offrire delle risposte in tutti i campi: formazione, lavoro, tempo libero, salute, alloggi, cultura. Così, accanto alle prime MLI (Missions Locales d Insertion), che furono installate nelle zone a più alta densità di giovani sottoqualificati, furono create 850 PAIO (Permanances d Accueil, d Information et d Orientation) che all inizio si occupavano solo dei giovani tra i 16 e i 18 anni (orientamento verso gli stage di inserimento). La risposta dei giovani fu subito incoraggiante, e MLI e PAIO accoglievano sempre più persone. Negli anni immediatamente seguenti da un lato il numero delle MLI, dall altro le competenze delle PAIO (che già nel 1985 accoglievano i giovani fino a 25 anni), crebbero. Dato che il servizio offerto dalle PAIO si avvicinava sempre più a quello delle MLI, molte PAIO (e questo é un processo ancora in atto) si sono fuse per creare delle Missioni Locali. Infatti le PAIO sono strutture comunali, mentre le MLI dipendono dalle agglomérations urbaines (enti più ampi delle Mairies ma più piccoli dei Départements a cui i Comuni hanno conferito alcune competenze, come la gestione dei rifiuti, la cultura, e in questo caso la gestione delle Missioni Locali). Ad esempio le tre PAIO di Sète, Frontignan e Mèze, nel 2005 si sono fuse dando vita alla MLI del Bassin de Thau, che ha sede sociale a Sète e competenza territoriale su tutto il Bassin, come il CIO di Sète. Giuridicamente, le MLI sono delle associazioni. Dato il successo di PAIO e MLI, i Governi, negli anni, hanno messo in atto programmi per permettere a questi organismi di avere un ruolo attivo nel sostegno all inserimento dei giovani sottoqualificati, e superare un ruolo puramente informativo. Programmi come i Crédit Formation Individualisé (CFI) del 1989, o la Préparation Active à la Qualification et à l Emploi (PAQUE) del 1992, o il Trajet d Accès à l Emploi (TRACE) del 1998, che permettevano ai giovani di costruire, insieme alle MLI, un progetto personale di inserimento sociale e professionale, e di ottenere gli aiuti necessari per portarlo a termine. L ultimo di questi progetti, in vigore oggi, di cui si dirà in seguito, é il CIVIS (Contrat d Insertion dans la Vie Sociale). La missione delle MLI era, al momento della loro creazione, ed é tutt ora, l accompagnamento dei giovani tra i 16 e i 25 anni, senza qualifica e già fuori dall Education Nationale, all inserimento sociale e professionale. 3.2.2 La fascia 16-25 anni In Francia il periodo tra i 16 e i 25 anni costituisce, per coloro che hanno lasciato la scuola senza aver conseguito una qualifica, una fase particolarmante delicata, una sorta di vuoto. Come si é detto, fino ai 16 anni vige l obbligo scolastico, dunque i ragazzi sono costretti ad andare a scuola e i genitori hanno l obbligo di farsene carico finanziariamente. Compiuti i 26, invece, i giovani hanno diritto al Revenu Minimum d Insertion o RMI, ovvero una somma (circa 450 euro) versata a tutti i residenti regolari in Francia, disoccupati e non aventi diritto al sussidio di disoccupazione (chomage). Gli aventi diritto allo chomage sono coloro che hanno perso da poco il lavoro, che, per qualche mese, continuano a ricevere una porzione (circa l 80%, ma poi va calando) del loro stipendio. Dunque, riassumendo, le persone di più di 25 anni in Francia sono coperte in ogni caso, perché o lavorano, o studiano, o sono in formazione (moltissime formazioni sono remunerate) o han diritto allo chomage, o, nel peggiore dei casi, al RMI con il

quale si può, combinandolo agli altri sussidi versati agli RMIstes (soprattutto per il pagamento dell affitto), anche condurre una vita dignitosa. Per avere diritto al RMI bisogna sottostare ad obblighi minimi, come cercare attivamente un lavoro o, in caso di dipendenza da sostanze stupefacenti o dall alcool, curarsi. In ogni caso i controlli sono scarsi ed é molto difficile perdere questo diritto. Tra i 16 e i 25 anni, invece, i giovani non sono più obbligati ad andare a scuola, ma allo stesso tempo non hanno ancora diritto al RMI. Dunque si pone un problema per tutti coloro che non studiano, non lavorano, e non sono inseriti in un percorso di formazione, insomma i dispersi. Ed ecco il perché della creazione delle MLI. La problematica non é quindi solo quella di un accompagnamento all inserimento, ma anche, talvolta, l urgenza economica, infatti chi lavora percepisce uno stipendio, chi é in formazione molto spesso é remunerato o comunque riceve dei sussidi, chi studia é sostenuto dai genitori, mentre chi non fa nulla senza sostentamenti rischia di trovarsi senza un tetto. In teoria i genitori sono obbligati di farsi carico dei figli fino ai 25 anni, insomma fino al diritto al RMI, ma di fatto non sempre é così, soprattutto tra le famiglie più difficili e povere. Per far rispettare tale diritto, i figli dovrebbero portare i genitori in tribunale, e spesso non hanno il tempo né i mezzi per farlo, senza contare che tornare in casa non sempre costituisce una prospettiva appetibile. Dunque le MLI esistono anche per dare una risposta a questo tipo di problema, per coprire questo vuoto. 3.2.3 Le azioni delle MLI Le Missions Locales offrono risposte su molti campi, affrontando in toto la questione dell inserimento dei giovani. I conseillers delle Missioni sono personale preparato ad affrontare problematiche molto vaste, per questo si parla di équipes pluridisiplinari. A differenza dei COP, i consiglieri delle MLI non sono funzionari dello Stato, dunque non hanno passato un concorso. Le loro estrazioni sono le più varie, da ex-recrutatori a psicologi. Si possono individuare tre assi portanti dell azione di questi organismi: la salute, le questioni pratiche e, soprattutto, l inserimento lavorativo. Per quanto riguarda la salute, presso la MLI i ragazzi possono trovare informazioni per ciò che concerne: - droghe e alcool; - problemi di ordine psicologico; - malattie, sessualità e vaccini; - tutto ciò che concerne la copertura sanitaria e le pratiche da assolvere per ottenerla. Per questioni pratiche, invece, si intendono varie cose: - in primo luogo, l alloggio. Presso le Missioni Locali é possibile reperire documenti infomativi accurati riguardanti gli affitti nelle varie regioni di Francia, le tecniche per cercare un appartamento (anche su internet), gli aiuti al pagamento dell affitto che lo Stato francese offre e il modo per ottenerli, e tutto ciò che concerne i foyer des jeunes travailleurs; - i diritti, come ci si deve comportare in caso di prolemi con la giustizia e le pratiche da sbrigare; - sport, divertimento e cultura. L inserimento non può non essere anche sociale, questa componente é considerata come essenziale; - gli organismi pubblici che possono essere utili, ad esempio la CAF (Caisse d Allocations Familiales), l organismo che paga parte dell affitto a coloro che si trovano in condizioni di difficoltà. L inserimento lavorativo é, infine, l asse più importante e complesso delle attività delle Missions Locales, che in questo campo non sono solo luogo di informazione, ma anche attori diretti.

I casi che si presentano di fronte ai conseillers delle MLI sono molto vari. Ci sono giovani che hanno semplicemente bisogno di informazioni perché intendono seguire una determinata formazione, non diversamente da quanto accade nei CIO, ma ci sono anche ragazzi sottoqualificati che hanno bisogno di essere seguiti e orientati, inseriti in un percorso più lungo. Di conseguenza anche le soluzioni proposte sono diverse. Un disperso che si presenta alla MLI ha di fronte a se vari possibili sbocchi. In primo luogo, ovviamente, un ritorno a scuola, magari dopo un ri-orientamento, o l avvio di un apprentissage. Coloro che intendono rientrare in formation initiale devono recarsi poi al CIO per avviare, come si é visto, il dossier récurrent. Se questa soluzione non é praticabile e il giovane vuole cercare direttamente uno sbocco lavorativo, la MLI può fornire un valido aiuto alla ricerca del lavoro. Presso le Missioni Locali é infatti possibile consultare gli annunci di lavoro e ricevere un aiuto da parte dei conseillers. Per questo sono anche definite le ANPE dei giovani. Se invece c é la necessità (o l ambizione) di un rinforzo di competenze, un altra opportunità é la formation continue, sulla quale le MLI hanno informazioni molto dettagliate, diversamente da CIO e ANPE. La formazione, in Francia, é finanziata (se escludiamo le formazioni private a pagamento) dai Conseils Régionaux, essenzialmente nel quadro di due azioni: il PRQ (Programme Régional Qualifiant) e l API (Action Préparatoire à l Insertion). In entrambi i casi la Regione finanzia le agenzie di formazione certificate, rendendo le sessioni gratuite per gli utenti. Il PRQ consiste in una serie di formazioni gratuite, quando non retribuite, concepite con lo scopo di fornire un titolo, un diploma in tutto e per tutto equivalente a quello ottenibile in formation initiale o in formation en alternance. Si parla quindi di formazioni qualificanti. Le formazioni del PRQ però non sono alla portata di coloro che non hanno (almeno) le basi, perché in genere sono impegnative. Basti pensare che tramite molte formazioni qualificanti di un anno si possono ottenere diplomi che prevedono, in formation initiale, due anni di studi. Inoltre i posti sono limitati. Ogni anno esce una lista di formazioni che la Regione ha finanziato e inserito nel programma, chiaramente tenendo conto della situazione occupazionale del territorio. In genere iniziano a settembre-ottobre e durano una decina di mesi. Il consigliere della MLI (o, più raramente, anche dell ANPE o del CIO) potrà quindi avviare un giovane verso questo tipo di formazione solo nel caso possieda già le basi per affrontarla. L API sembra invece adattarsi molto di più ai giovani sottoqualificati e dal livello scolastico molto debole. Si tratta infatti di formazioni non qualificanti, ma molto più flessibili e varie, i cui scopi sono molteplici. Pur non fornendo alcun titolo, esse permettono al giovane: - di recuperare le conoscenze di base necessarie in qualunque lavoro (ad esempio leggere); - scoprire e osservare alcuni mestieri; - impararne le basi per avviare in seguito una formazione qualificante, o un apprendistato, oppure anche per preparare un rientro a scuola. Nelle formazioni dell API si passa una parte del tempo nel centro di formazione, dove si consolidano le conoscenze delle materie di base (francese e matematica) e le basi dei mestieri, e una parte in piccoli (15 giorni) stage in azienda, le cui finalità orientative sono prioritarie. Le formazioni dell API sono infatti anche dette stages de découverte des métiers. Esse durano 3 o 6 mesi (quelle di 6 mesi prendono il nome di MAPE Module Actif de Préparation à l Emploi). Tutte queste formazioni sono remunerate: 135 euro al mese per i minorenni, 340 per i maggiorenni. Dunque anche questa soluzione (oltre all apprentissage e alle formazioni del PRQ) costituisce un mezzo per alleviare un eventuale urgenza finanziaria. I ragazzi possono accedere a queste formazioni anche senza passare dalla MLI, tuttavia ciò accade di rado, in primo luogo perché le Missioni Locali sono il solo organismo a possedere informazioni complete e dettagliate (in particolare per quelle dell API) e poi anche perché spesso occorre anche un consiglio, un orientamento, per scegliere il percorso più adatto.

Un altra soluzione a volte proposta dalle Missions Locales ai giovani in difficoltà é il servizio militare, che anche in Francia é volontario. L esercito e la marina offrono contratti che possono rivelarsi interessanti. Al momento, per esempio, la marina offre, ai giovani senza qualifiche tra i 18 e i 22 anni, un contratto di durata triennale che a quanto pare, anche per coloro che non volessero continuare la carriera militare, migliora molto il CV dei ragazzi. I datori di lavoro apprezzano questo tipo di esperienza. Per favorire l inserimento, inoltre, le MLI mettono direttamente in atto degli ateliers per aiutare i giovani a cercare un lavoro. Ad esempio per aiutarli a scrivere un buon CV, a prepararsi per il colloquio di lavoro, a cercare le offerte su internet, etc. Per rispondere infine all esigenza di un accompagnamento più duraturo, la MLI può proporre, come si é visto, il CIVIS (Contrat d Insertion dans la Vie Sociale), un contratto, che i giovani possono stipulare solo con le Missioni Locali o le PAIO, che ha come scopo l accompagnamento dei giovani in difficoltà tra i 16 e i 25 anni il cui livello di istruzione sia inferiore al bac+2 verso il lavoro stabile (intendendo come tale un contratto a tempo indeterminato o determinato di minimo sei mesi). Per i giovani senza qualifica (intendendo per tali i ragazzi che hanno un titolo di niveau VI o meno) il CIVIS prevede un accompagnamento rinforzato assicurato da un referente unico (ovviamente un conseiller) per il ragazzo, per aiutarlo a definire un suo progetto professionale. Il contratto CIVIS ha la durata di un anno, e nel caso alla fine del periodo il giovane non abbia raggiunto lo scopo (il lavoro stabile, che ovviamente porta alla fine anticipata del CIVIS), può essere rinnovato per un altro anno. Per i giovani senza qualifica invece esso può essere rinnovato indefinitivamente di anno in anno fino al raggiungimento dello scopo e, al più tardi, fino al suo ventiseiesimo compleanno. Il CIVIS può essere interrotto anzitempo se il giovane manca ai suoi obblighi contrattuali. Prima di sottoscrivere il contratto, la MLI o la PAIO effettuano una diagnosi delle competenze sociali e professionali del giovane, al fine di individuare quali sono gli ostacoli nella sua ricerca del lavoro ed elaborare con lui un percorso di inserzione, ovvero una serie di attività previste per superare tali ostacoli, che costituiranno, una volta sottoscritto il CIVIS, degli obblighi contrattuali. Alcune azioni saranno portate avanti dal giovane, altre dalla MLI (o dalla PAIO), altre congiuntamente. La presa in carico é globale, perché nel contratto si prevedono azioni destinate a risolvere tutti i problemi e le difficoltà che il giovane incontra nell inserimento lavorativo, quindi non solo la sottoqualificazione, ma anche salute, alloggio, mobilità, etc. Tutte queste attività sono iscritte nel contratto e vengono poi finanziate da fondi appositi, come ad esempio: - i fonds d aide aux jeunes, per i bisogni molto puntuali in caso di gravi difficoltà finanziarie (ad esempio per pagare gli spostamenti per recarsi sul luogo della formazione, o per coprire il primo mese di formazione che in genere non é retribuito, oppure i costi per partecipare ai concorsi, etc.); - l appui social individualisé, per i ragazzi più marginalizzati, per offrire un accompagnamento più stretto quando non un sostegno psicologico; - i molti fondi di sostegno al pagamento dell affitto; - i plans régionaux d accès à la prévention et aux soins, per i costi di eventuali cure mediche; - l allocation CIVIS, ovvero un piccolo aiuto mensile per i periodi nei quali il giovane che ha sottoscritto il CIVIS non percepisce altre entrate (ad esempio quando non é in formazione o stage). Non può comunque superare i 300 euro almese e i 900 euro all anno, e i minorenni non ne hanno diritto. Sono previsti incontri regolari obbligatori tra il giovane e il suo referente, una volta a settimana per i primi tre mesi di contratto, e poi una volta al mese fino alla fine dello stesso. Il CIVIS é quindi molto personalizzato, perché ogni contratto contiene clausole diverse a seconda delle necessità del giovane che lo sottoscrive. E una risposta ad esigneze molto ampie. Un contratto

può prevedere, ad esempio, allo stesso tempo una serie di formazioni (poniamo dell API), un atelier, degli esami medici, e un sostegno nella ricerca di un appartamento. Le MLI sono cofinanziate da Stato (35%), Fondo Sociale Europeo (10%), Comuni (30%), Regioni (20%), e Dipartimenti (5%). 3.2.4 La MLI di Sète Come si é detto, nella città di Sète esiste da due anni una MLI, nata dalla fusione di tre PAIO, che come territorio di competenza ha l agglomération du Bassin de Thau. Nello statuto dell associazione, nata il 19 ottobre 2005 a Frontignan (a pochi chilometri da Sète) sono scritti chiaramente gli scopi del nuovo organismo, ovvero: - accogliere, informare, aiutare i giovani a costruire un percorso professionale e accompagnarli nella messa in opera dello stesso; - dare loro i mezzi per risolvere l insieme dei problemi di inserimento sociale (lavoro, vita quotidiana, alloggio, salute, cultura, tempo libero); - dare una risposta globale ai bisogni dei giovani attivando un partenariato forte con tutti gli attori presenti sul Bassin. Il presidente é il sindaco di Frontignan, mentre i vari partners (rappresentanti dei vari comuni dell agglomerazione, associazioni, rappresentanti di organismi statali interessati, rappresentanti di Département e Région, etc.) formano i collèges che poi prendono parte alle assemblee. I finanziamenti per la gestione della MLI e delle sue azioni hanno varie origini, in particolare: - in primo luogo, ovviamente, i Comuni; - lo Stato; - il Dipartimento; - la Regione; - il Fondo Sociale Europeo. La MLI ha tre antennes (permenenze): Sète, la più grande, Frontignan e Mèze, ovvero le tre ex- PAIO che si sono fuse. Il personale organizza comunque, quando necessario, ovvero quando si tratta di giovani che non possono spostarsi, delle permananze temporanee nelle altre città dell agglomération. Il personale conta, al completo, 19 persone, di cui 9 funzionari messi a disposizione dai Comuni e 10 dipendenti dell associazione, tra cui i conseillers. Possono essere divisi grosso modo in tre grandi categorie: - amministrazione e contabilità; - segretariato, accoglienza, documentazione; - conseillers. Tra i conseillers figura anche una conseillère psychologue, una psicologa che assicura una presenza sulle tre antennes e che si occupa, oltre che del sostegno psicologico agli utenti più prolematici, di orientamento. Con l aiuto di appositi test informatici, analizza le motivazioni dei giovani indecisi sul loro futuro. Non si occupa quindi di informazione, ma fa orientamento puro. Una volta a settimana é anche presente presso la MLI un impiegato dell ANPE, il che mostra quanto sia stretta la relazione tra le due istituzioni. La struttura della MLI é grosso modo simile a quella del CIO. C é in primo luogo uno spazio documentazione molto ben organizzato, dove si possono cercare offerte di lavoro e documenti dettagliati su formazione, scuola, salute, vita quotidiana, alloggi, divertimento. Due computer sono inoltre messi a disposizione dei giovani. Ci sono poi gli uffici dei vari conseillers dove si svolgono i colloqui. A differenza del CIO, alla MLI non occorre prendere appuntamento. La pima volta si parla direttamente con il consigliere, e,

se uno o più incontri successivi si rendono necessari, si prende poi appuntamento. Ovviamente i ragazzi inseriti nel CIVIS devono invece recarsi alla MLI con regolarità, secondo le scadenze previste. C é infine una sala riunioni che viene anche utilizzata per i vari ateliers di cui si é parlato prima, anch essa dotata di vari computer. La MLI di Sète può contare su un partenariato molto esteso, in particolare con: - l ANPE, come si é visto; - il Conseil Géneral (ovvero il Département); - il Conseil Régional (ovvero la Région); - l IRFA (Institut Régional de Formation pour les Adultes), i cui formatori organizzano gli ateliers interni alla MLI; - i vari organismi di formazione certificati (GRETA, AFPA, etc.); - l APP (Atelier Pédagogique Personalisé), un ente nazionale che organizza delle formazioni per la rimessa a livello dei giovani dispersi molto indietro con le basi del sapere, e la cui peculiarità é l insegnamento personalizzato; - le forze armate e in particolare la Marina Militare; - la Direction Départementale du Travail et de la Formation Continue; - la Camera di Commercio e dell Agricoltura; - il CFA di Sète; - il Foyer d Accueil d Urgence, una struttura che a Sète si occupa dell accoglienza dei giovani in gravi difficoltà, che sono costretti a dormire in strada. Il foyer si occupa anche di analizzare la situazione sanitaria del giovane, e, in stretta collaborazione con la MLI, prova a costruire con lui un primo progetto per uscire dalla miseria. A seconda dei risultati (vale a dire se il ragazzo accetta o no di impegnarsi in un percorso di sviluppo personale), dopo al massimo tre giorni il Foyer decide se prolungare l accoglienza oppure no. 3.3 Le Missions générales d insertion 3.3.1 Obiettivi e finalità Dal 1984, il Ministero dell Istruzione francese ha affrontato il problema della dispersione scolastica nell ottica dell inserimento. A questo fine ha creato il dispositivo della Missione Generale di Inserimento (Mission Générale d Insertion), all interno del Servizio di Orientamento del Rettorato (SAIO). Si tratta di un insieme di misure che si indirizzano ad un pubblico ben definito, ovvero i giovani tra i 16 e i 26 anni, a rischio di dispersione scolastica o che hanno già lasciato ogni percorso formativo senza soluzione (e senza diploma). In Francia i giovani dell età di 16 anni non hanno più alcun obbligo scolastico, anche se non hanno ottenuto alcun diploma. Tuttavia, da parte delle istituzioni, e segnatamente del servizio di orientamento, vi è l esplicita intenzione di condurre la maggior parte degli studenti verso una qualifica. Per l esattezza, l Educazione Nazionale si è prefissa l impegnativo e ambizioso obiettivo di condurre ad un diploma il 100% degli studenti. Di conseguenza, per fronteggiare i problemi relativi alla dispersione scolastica e per raggiungere gli obiettivi precedentemente accennati, la MGI si impegna a trovare delle soluzioni al fenomeno della dispersione o attraverso un proseguimento degli studi e un concomitante lavoro sull orientamento, oppure attraverso una formazione in alternanza. Ogni studente demotivato, a rischio di rottura o senza prospettive di studio potrà essere accolto nel dispositivo della MGI. La durata massima è di un anno. Per essere presi in carico dalla MGI una cellula di vigilanza composta da un formatore, dal professore principale e dal preside, è incaricata di segnalare i giovani a rischio di rottura. Successivamente, lo studente dovrà sostenere un colloquio

coi formatori, i quali dovranno comprendere la vera entità dei suoi problemi e la sua motivazione. Qualora si considerassero i problemi del giovane risolvibili ricorrendo ad altri enti, la MGI lo indirizzerebbe verso questi ultimi. Sovente si tratta di un semplice ri-orientamento, compito assegnato ai CIO. La selezione effettuata dalle MGI si spiega in relazione al numero di posti disponibili. A coloro che, ogni anno, vengono presi in carico dalla MGI, saranno proposte delle azioni individualizzate per dare al giovane gli strumenti necessari al fine di poter riprendere con successo il percorso desiderato. 3.3.2 Le azioni della Mission générale d insertion Il nocciolo duro delle azioni della MGI è il reinserimento attraverso l alternanza scuola-impresa. Lo scopo di tali azioni è, da una parte, il riavvicinamento al sistema scolastico per chi rischia di uscirne, effettuando una profonda riflessione sul proprio progetto di orientamento, e dall altra di trovare una soluzione conveniente in vista dell inserimento lavorativo o formativo per coloro che hanno già lasciato il sistema scolastico senza nessun diploma. E possibile distinguere due grandi assi di azioni della MGI, ovvero le azioni curative (c,d) e quelle preventive (a,b). Se entrambe hanno come obiettivo comune il reinserimento di un giovane, o tramite un inserimento riuscito in un percorso di studi, o tramite un contratto di apprendistato o di lavoro oppure aiutandolo a prendere il brevetto del collége, il primo tipo riguarda i cosiddetti décrochés, mentre il secondo i décrocheurs. a) reperimento e azioni di prevenzione: Questa categoria di misure vuole contribuire alla prevenzione della dispersione scolastica e alle uscite premature dal sistema educativo. In seguito a un rischio di rottura, segnalato dal professore principale, allo studente sarà proposao una soluzione per evitare la sua descolarizzazione: mediazione sociale e pedagogica, accoglienza e rimotivazione, percorso adattato con periodo in azienda o stage in Liceo Professionale. Agli studenti in difficoltà la MGI propone un sostegno per le materie deboli, così come un orientamento attivo, basato non soltanto su un lavoro informativo, ma sulla proposta di stage, di una o due settimane, in azienda. In questo modo lo studente potrà sperimentare concretamente un mestiere di cui, forse, aveva soltanto un idea piuttosto confusa. Il giovane sarà così condotto a sperimentare concretamente il mondo del lavoro, e a confrontarlo con le idee e i pregiudizi che aveva di esso. Qualora egli scoprisse una propensione per un mestiere in particolare, la MGI gli proporrebbe un aiuto ricercando o un contratto di lavoro, o un azienda pronta ad accoglierlo. Durante il periodo di svolgimento di queste azioni, tutte condotte, tranne evidentemente gli eventuali periodi di stage, negli istituti scolastici, lo studente resta iscritto alla sua scuola d origine. Al fine di rendere tali misure efficaci, è necessaria una stretta collaborazione tra tutti gli attori degli istituti dei rispettivi bacini di formazione per assicurare una vigilanza permanente. b) accoglienza e rimotivazione: Le misure di accoglienza e rimotivazione riguardano soltanto gli studenti ancora scolarizzati oppure quelli che non lo sono più da meno di un anno. Il loro scopo principale è quello di permettere al giovane di riprendere fiducia in sé stesso e di costruire un progetto personale realistico, tenendo conto della sua esperienza acquisita e adattando i suoi obiettivi e i suoi bisogni alla realtà socioeconomica. Questa categoria di azioni è in stretto rapporto con quella vista in precedenza. Infatti il lavoro sul progetto professionale si fa spesso dopo che il giovane ha potuto sperimentare diverse realtà.

c) qualificazione e inserimento: Queste azioni devono proporre delle soluzioni di accesso ad una qualifica per i giovani che non hanno potuto ottenerla all interno di un regolare percorso di studi. Si tratta ugualmente di proporre un accompagnamento particolare in vista della riuscita nel campo dell inserimento lavorativo per coloro che incontrano le maggiori difficoltà in materia. Le misure di qualificazione e di inserimento rappresentano l esito del percorso individualizzato proposto dalla MGI. In quest ultima tappa, il dispositivo dovrebbe condurre lo studente ad una scelta consapevole e realizzabile. Le tre categorie di azioni che abbiamo fino qui analizzato fanno parte dello stesso percorso individualizzato (di una durata massima di un anno). L obiettivo principale è quello di reinserire un giovane dopo aver condotto insieme a lui un lavoro di orientamento attivo attraverso la rimotivazione e la verifica sul terreno dei desideri e delle aspettative degli studenti. d) azioni di accoglienza dei primo arrivanti e del pubblico non francofono di età maggiore a 18 anni: la popolazione interessata da questa tipologia di azioni è costituita in maggior parte da rifugiati provenienti dall Asia, l Africa o l Europa dell Est. Normalmente i nuovi arrivati non parlano francese e sovente non hanno neppure ricevuto educazione alcuna. Le misure di questa categoria devono permettere un integrazione rapida attraverso stage di formazione per imparare la lingua francese, accompagnati da un lavoro sull orientamento e sul progetto professionale (alternanza) Provenendo da diversi orizzonti, l obiettivo principe di queste azioni consiste nell aiutare i nuovi arrivati a integrarsi nel miglior modo possibile all interno di un normale percorso di studi o nella vita attiva. 3.3.3 La Mission Général d Insertion dell Académie de Lyon Nell Accademia di Lyon, che comprende i dipartimenti del Rhône, della Loire e dell Ain, ci sono 40 sedi della MGI (di cui 3 adibite all accoglienza dei nuovi arrivati), situate presso alcuni edifici scolastici. La scelta di essi dipende sia dall apertura del direttore scolastico (il quale concede dei locali alla MGI), che dalla particolare situazione in cui si trova la scuola (si tratta quindi di scuole con più problemi riguardo alla dispersione scolastica). Il personale che vi lavora è composto da 48 formatori, di cui i 2/3 sono donne. La loro formazione è alquanto varia, non esistendo un percorso mirante alla preparazione specifica dei futuri formatori della MGI. Normalmente essi sono in possesso di un Bac+3 o +4, e la maggior parte provengono da facoltà umanistiche, quali lettere, storia o psicologia. A livello di contratto di lavoro, vi troviamo tre differenti formule. Il 20% dei formatori ha un CDI (contratto a tempo indeterminato); il 50% ha un CDD (contratto a tempo determinato), il quale viene normalmente rinnovato ogni anno; il restante 30% è in possesso di un diploma di stato, che sia il CAPES o l Agregation (fanno parte quindi dell organico dell Education Nazionale). La MGI dell Académie de Lyon ha bisogno, per mettere in atto le sue azioni, di un budget di circa 7 milioni di euro all anno. Questo è coperto per il 75% dal Rettorato, quindi dallo Stato, e per il restante 25% dal Fondo Sociale Europeo. Tuttavia tale ente finanzia esclusivamente le parti innovative relative al progetto che la MGI presenta ogni anno, di conseguenza quest ultimo deve avere una parte consacrata alle azioni innovative per poter fruire del finanziamento europeo. Ogni anno, in luglio, sono 2000 i giovani che vengono individuati dalle istituzioni come potenziali soggetti bisognosi di un accompagnamento da parte della MGI. Dopo il colloquio, i giovani presi in

carico dalla MGI dell Académie di Lyon saranno soltanto 800. Grosso modo, l 80% di essi provengono dal collège, ed hanno 16 o 17 anni, mentre il restante 20% vi accede dopo aver fallito un primo anno di BAC PRO. 3.4 - Le Classes Relais 3.4.1 Introduzione Le classes relais sono un dispositivo di lotta alla dispersione che esiste in forma sperimentale dal 1985, ma che é stato ufficialmente inserito nel 1998. Si tratta di un programma nazionale, creato e gestito dal ministero dell Education Nationale, che prevede tuttavia una notevole libertà di azione per gli attori che mettono in atto il programma a livello locale. I BO (bullettins officiels) del ministero dettano le linee generali e avanzano alcune raccomandazioni o proposte, ma sono poi gli enti direttamente coinvolti nella messa in opera del dispositivo che decidono come gestire le attività delle singole classi. Le classes relais sono un azione di recupero creata per i collégiens in difficoltà. Hanno lo scopo di reinserire, sia a livello scolastico che a livello sociale, i giovani in via di dispersione scolastica (o già dispersi), attraverso la creazione di queste classi speciali dove gli sudenti beneficiano di un sostegno pedagogico ed educativo rinforzato, perché ottenuto combinando le competenze di insegnanti ed educatori. Lo scopo ultimo é il reinserimento del giovane in un percorso scolastico, che sia nel collège stesso, o nell ambito della formazione professionale o dell educazione in alternance. 3.4.2 Target Le classes relais accolgono giovani collégiens a rischio di dispersione o già in fase di rottura con la scuola. La quasi totalità degli allievi inseriti in questo dispositivo hanno problemi quali l assenteismo, il comportamento violento, il rifiuto della scuola, la demotivazione. Più della metà (dato del 2000) sono già stati oggetto di una misura giudiziaria, almeno di tipo amministrativo. Essi sono entrati in un processo di evidente rifiuto della scuola come istituzione e spesso hanno perduto il senso delle regole di base che permettono la partecipazione alle attività del collège. A volte il problema esplode sotto la forma di gravi infrazioni al regolamento della scuola, una forte aggressività verso i compagni o anche gli adulti, un assenteismo cronico, a volte invece può nascondersi sotto un estrema passività, una sistematica attitudine al ripiego e alla sottostima, e il rifiuto di ogni investimento personale. 3.4.3 Organizzazione La messa in atto delle classes relais si appoggia su un partenariato forte tra l Education Nationale da un lato e la Protection Juduciaire de la Jeunesse (PJJ), gli enti locali, le associazioni e le famiglie dall altro. Per questo si tratta di un programma molto flessibile che si manifesta in modi diversi a seconda di come tale partenariato si forma e si sviluppa nelle varie località. La PJJ é un servizio dello Stato (Ministero della Giustizia) che ha lo scopo di rendere effettive le disposizioni dettate dal Tribunale dei Minori (programmi di recupero, etc.). Gli educatori delle classes relais, che sono l attore fondamentale accanto agli insegnanti, sono messi a disposizione dalla PJJ. Il coordinamento delle classes relais avviene essenzialmente a livello di département, dove sono costituiti dei groups départementaux de pilotage. Essi sono costituiti da almeno tre figure: 1) l inspecteur d académie, ovvero il rappresentante a livello dipartimentale dell Education Nationale (a livello regionale é il recteur); 2) il direttore dipartimentale della protection judiciaire de la jeunesse; 3) il presidente del conseil général (l assemblea dipartimentale) o un suo rappresentante.

Questa composizione é dettata dalle disposizioni del ministero, ma é solo il nucleo centrale. A livello locale ciascun dipartimento può ammettere nel group départemental de pilotage le figure che ritiene opportune, come per esempio un direttore di un CIO, le équipes di direzione dei collèges che accolgono le classes relais, i rappresentanti delle strutture partner, etc. Ciascun group départemental de pilotage può costituire delle commissions locales che assicurino, sotto la sua responsabilità, la gestione dei singoli dispositifs relais, i procedimenti di ammissione ed esclusione e in particolare lo studio delle soluzioni più adatte a ciascun allievo in via di dispersione scolastica. Le équipes pédagogiques e le équipes éducatives dei collèges devono essere associate alle commissions locales. Il BO dell Education Nationale raccomanda inoltre a ciascuna amministrazione locale di proporre la partecipazione al group départimental de pilotage e alle commissions locales di elementi del proprio personale competenti in tema di lotta alla dispersione scolastica. I groups départementaux de pilotage hanno principalmente le seguenti missioni: - prendere in esame la situazione dei singoli allievi che sono in gravi difficoltà scolastiche, ovvero già in via di dispersione, e studiare possibili soluzioni, nonché seguirne la messa in opera e osservarne i risultati. Coloro che sono già esclusi dall Education Nationale devono essere iscritti presso un collège non appena il groupe départemental de pilotage prende in analisi la sua situazione e propone la classe relais (o altre soluzioni); - organizzare le modalità di ammissione nei dispositifs relais: dossier, presentazione del progetto a studenti e famiglie, contatto con i servizi educativi nel caso il ragazzo sia già seguito. L ammissione in classe relais deve essere pronunciata dall inspecteur d académie su proposta del groupe départemental de pilotage o delle commissions locales sotto la sua responsabilità, una volta ottenuto il consenso dell allievo stesso e della famiglia; - sostenere l allievo all uscita dalla classe relais mobilitando i mezzi necessari affinché possa reinserirsi in un percorso di formazione ordinaria con le maggiori chances di riuscita possibile. Spetta infatti al groupe départemental de pilotage di convalidare l orientamento proposto dall équipe della classe; - elaborare, nel quadro delle disposizioni dell accademia (la rappresentanza regionale dell Education Nationale), un piano per organizzare le singole classes relais, in modo che il dispositivo offra animazioni e formazioni il più possibile varie sul territorio; - seguire l organizzazione amministrativa e finanziaria delle classi; - reclutare il personale individuando insegnanti ed educatori con il profilo più adatto a lavorare nelle classes relais, sia dal lato delle competenze che della capacità di lavorare in équipe; - organizzare e animare incontri tra gli attori delle varie classi del Dipartimento, perché possano scambiare esperienze e opinioni; - recentemente, anche di organizzare un sostegno alle équipes con l aiuto del directeur départemental des affaires sanitaires et sociales; - di condurre una riflessione sulla dispersione scolastica e i mezzi per combatterla. A livello regionale, invece, questo dispositivo é gestito dai correspondants académiques, scelti dal recteur stesso per i loro interessi e competenze relativi alla dispersione scolastica (e in generale i giovani in gravi difficoltà scolastiche). I correspondants académiques devono garantire l accompagnamento e il coordinamento dei vari dispositivi presenti nella regione. Mantengono i contatti con i loro omologhi della PJJ, organizzano formazioni e riunioni informative per insegnanti ed educatori, favoriscono il coordinamento tra le classes relais e gli altri dispositivi di lotta alla dispersione o formazione professionale, nonché i CFA, seguono i vari allievi inseriti nelle classi studiando i dossier che gli inspecteurs d académie inviano loro. A livello nazionale, infine, esiste un gruppo interministeriale che segue le evoluzioni del dispositivo su tutta la Francia, e fissa ogni anno delle linee guida per l anno successivo.

3.4.4 Funzionamento delle classes relais Come si é detto, sono previste differenti modalità di organizzazione delle singole classes relais conformemente alle varie situazioni locali. Tuttavia esistono pricipi generali, determinati dal ministero stesso, che devono essere rispettati. Essi riguardano principalmente le modalità di ammissione, l installazione delle classi sul territorio, l organizzazione del lavoro degli allevi e le équipes d adultes. 3.4.5 Modalità di ammissione Per quanto riguarda la proposta di ammissione di un allievo, essa spetta al principal (il chef d établissement dei collèges, ovvero il preside) del collège nel quale il ragazzo é iscritto, ma solo dopo aver discusso tale scelta con i membri del personale coinvolti, non solo gli insegnanti ma anche il personale socio-educativo e sanitario (il conseiller principal d éducation, l infirmier, l assistent sociale etc.) nonché con il COP che assicura la permanenza nella sua scuola. A questo punto l inspecteur d academie, come si é detto, accetta o meno l ammissione dell allievo nella classe relais, previo accordo dell allievo stesso e della famiglia. Questo deve avvenire anche nel caso lo studente sia già iscritto al collège de rattachement della classe stessa. Le classes relais sono ufficialmente delle classi come le altre, inserite in un collegio che prende appunto il nome di collège de rattachement, come avviene, a Torino, nella scuola Turoldo per la Tutela Integrata. Per quanto riguarda la proposta di uscita dal dispositivo l iter é lo stesso che per l ammissione. 3.4.6 L installazione delle classi sul territorio Dunque una classe relais é necessariamente inserita in un collège ed accoglie allievi provenienti da più scuole secondo una ripartizione per zona. Si raccomanda comunque di installare il dispositivo anche fisicamente all interno della scuola accogliente e non in locali distinti, per evitare l insorgere di un sentimento di relegazione. Uno dei principi fondamentali é infatti che gli allievi non percepiscano la classe relais come una punizione. Solo nel caso in cui un distacco fisico temporaneo si renda necessario é possibile installare la classe in un luogo lontano dalla scuola, questo perché gli allievi prendano coscienza dell inaccettabilità del loro comportamento. Si raccomanda inoltre di non installare la classe relais in un collegio che accolga già un numero importante di allievi in grandi difficoltà. Infine si deve cercare di evitare raggruppamenti di studenti di età molto differenti. 3.4.7 Organizzazione del lavoro La frequentazione di una classe relais può variare da qualche settimana a più mesi senza tuttavia eccedere la durata di un anno. Non appena l allievo é inserito nel dispositivo, l équipe della classe relais, insieme con il personale della scuola di provenienza e quello del CIO del collège de rattachement, é tenuta a fare un bilancio individualizzato, punto di partenza per le azioni che seguiranno. L impiego del tempo dei singoli studenti si basa su due principi: - é stabilito non per tutta la classe ma caso per caso, e adattato secondo la singola situazione, ma sempre tenendo conto degli effetti positivi della ri-socializzazione, che é uno degli scopi fondamentali del dispositivo. Bisogna dunque mediare tra queste due esigenze e cercare di associare sempre il lavoro individualizzato a quello di gruppo; - non é fisso ma evolve in funzione dei progressi del ragazzo, e deve tendere progressivamente a quello di un normale collégien.

Dunque é chiaro che l insegnamento all interno della classe relais é di fatto personalizzato, sia dal punto di vista delle ore che dei contenuti, quindi potenzialmente molto vario. Ad esempio, é possibile integrare gli insegnamenti classici con un programma di découverte professionnelle (visite nelle imprese, scoperta di vari mestieri) o addirittura il ricorso a stage, per i quali come sempre é necessario stipulare una convention con l impresa accogliente nel quadro delle leggi per la protezione dei lavoratori minorenni, nonché con la presa in carico di parte del tempo libero dei ragazzi. Tutto dipende da come le singole classes relais si organizzano, e dai loro partners. Infatti se esiste un partenariato forte con il tessuto associativo della città o comunque della zona, é possibile seguire gli allievi anche al di fuori della scuola (a seconda ovviamente delle necessità). Così come un buona collaborazione con le imprese permette di organizzare stage costruttivi dal punto di vista dell apprendimento e dell orientamento. L obiettivo é il reinserimento dell allievo in un normale percorso di formazione, non l ottenimento del diplôme nationale du brevet, il quale del resto non é obbligatorio per iscriversi ad un lycée o un CFA. L allievo deve poter essere in grado di riprendere la scuola, o iniziare un altro tipo di formazione a seconda delle sue capacità, e di rispettare le regole di base della vita scolstica e civile. Per questo le classes relais sono definite una modalità temporanea di scolarità obbligatoria. Ogni classe deve accogliere tra i dieci e i dodici studenti. 3.4.8 Le équipes d adultes Il personale che si occupa direttamente della classe relais deve essere ingaggiato su base volontaria, deve essere misto (insegnanti dall Education Nationale ed educatori dalla Protection Judiciaire de la Jeunesse per il nucleo centrale, ma anche possibilmente aiuto-educatori dalle associazioni) e deve lavorare in stretta relazione con il personale socio-educativo e sanitario del collège de rattachement. Gli insegnanti che si propongono devono avere una precedente esperienza in progetti educativi con studenti in grandi difficoltà, e dall altro lato gli educatori devono conoscere suffucientemente le regole di vita e di lavoro dei collèges per poter lavorare in armonia con gli insegnanti. L inspecteur d académie deve dare il suo assenso all assegnazione del ruolo presso una classe relais degli educatori, sia quelli proposti dalla PJJ, sia quelli proposti eventualmente dagli enti locali e dalle associazioni partner (chiamati anche aiuto-educatori). 3.4.9 Gli ateliers relais Si tratta di una forma particolare di classe relais, avviata a partire del 2002, in cui alcune regole sono modificate. Per prima cosa si basano sulla pedagogie dell alternance (regolari stage in azienda più che insegnamenti in aula) e mirano, più che al rientro dell allievo nel collège, al proseguimento della formazione attraverso la formula dell apprentissage. Gli ateliers relais infatti riguardano tendenzialmente allievi più grandi che le classes relais. Ci sono altre due differenze minori: - il periodo di permanenza é di quattro settimane, rinnovabile al massimo tre volte; - le classi sono al massimo di dieci allievi; - gli ateliers sono situati al di fuori della struttura scolastica. 3.4.10 I risultati I risultati del dispositivo sono incoraggianti: circa l 80 per cento degli allievi inseriti nei dispositifs relais fino ad oggi ha scelto di riprendere la formazione ordinaria. La maggior parte di coloro che non l hanno fatto hanno comunque avviato un contratto di apprendistato o di lavoro. 3.4.11 La Classe relais di Sète Sète accoglie una classe relais, quella che come competenza territoriale ha i comuni del Bassin de Thau (Sète, Frontignan, Balaruc, Mèze, etc), dove sono presenti una decina di collèges. Il collège de rattachement é il Victor Hugo, ma la classe si trova all esterno della struttura scolastica.

Osservando la classe relais del Bassin de Thau ci si rende conto che, come già detto nell introduzione, la messa in opera del dispositivo dipende molto dagli attori locali, e può variare, anche molto, dalle disposizioni dettate dai BO. L équipe, innanzitutto, é composta solo da personale dell Education Nationale, non ci sono elementti della PJJ (anche se fino all anno scorso era così). Ne fanno parte un insegnante (della scuola primaria e non di un collège) e due assistenti a tempo parziale, in modo che i ragazzi siano seguiti sempre da due persone. I due assistenti fanno il lavoro degli educatori della PJJ, anche se in teoria il loro status é quello di membri dell équipe de surveillants. Una volta a settimana (ma non tutte le settimane) é presente anche una psicologa. Gli allievi accolti hanno tra i 12 e i 15 anni, e la classe relais di Sète ha deciso di non accoglierne più di 8 alla volta, perché ciò renderebbe il lavoro troppo difficile. La permanenza nella classe, anche se é variabile, tendenzialmente é di circa 2 mesi (molto poco per un effettivo recupero scolastico). La maggior parte degli allievi accolti nella classe relais di Sète frequentano i primi due anni del collège, sixième e cinquième, questo anche in conseguenza di un orientamento che la classe si é data. Le esigenze dei ragazzi in via di dispersione, quando non già dispersi, infatti, variano molto a seconda dell età. I collégiens dei primi due anni, infatti, legalmente non possono fare stages in azienda, invece quelli di quatrième e troisième sì. Ciò significa che per un giovane in via di rottura con la scuola che frequenti l ultimo o il penultimo anno della Scuola Media é possibile prendere in considerazione l idea di lasciare l educazione primaria e dirigersi verso l apprendistato o il lavoro una volta compiuti i 16 anni (dato che l obbligo scolastico dipende dall età e non dal conseguimento della licenza media). Per i collégiens dei primi due anni, invece, non esiste alternativa alla scuola, anche in prospettiva. Tutto questo significa per la classe relais, a livello pratico, che le pratiche pedagogiche variano molto. Per i ragazzi di sixième e cinquième la priorità é il recupero delle conoscenze di base, nelle quali spesso i ragazzi hanno mancanze che risalgono già alla scuola elementare. Per i collégiens più grandi, invece, se questo lavoro di recupero é ormai molto più difficile, si può prendere in considerazione l idea di lasciare la scuola e avviare l apprendistato, quando non la vita professionale. La loro necessità é dunque un orientamento professionale vero e proprio, ovvero stage e scoperta dei mestieri. L équipe della classe relais di Sète giudica molto più utile il primo tipo di azione, e quindi accoglie più spesso collégiens dei primi due anni, e le sue azioni mirano al reintegro dei ragazzi nella scuola di origine. Attualmente c é solo un ragazzo della troisième inserito nella classe relais di Sète, e segue un percorso di scoperta dei mestieri (é sempre in stage). Un altro tipo di selezione all ingresso fatto dalla classe riguarda invece il modo con cui i ragazzi candidati dai principaux per il dispositif relais manifestano il loro disagio. Infatti le scuole tendono a candidare più che altro gli allievi che hanno disturbi comportamentali, coloro che manifestano in modo esplosivo il loro disagio. Questa tendenza é pericolosa per il ruolo della classe relais, perché tende a rendela un po la prigione dove mettere gli allievi che la scuola non riesce a controllare. La classe non deve infatti essere percepita come una punizione ma come una seconda opportunità. Per questo l équipe della classe relais di Sète raccomanda alle scuole di non usare il dispositivo come un mezzo per liberarsi degli allievi difficili, e al contrario di fare attenzione a coloro che restano in disparte, nell ombra, passando di anno in anno con il minimo dei voti senza mai davvero recuperare mancanze gravissime nelle materie di base. Gli allievi che manifestano il loro disagio in maniera implosiva sono infatti spesso dimenticati, proprio perché non pongono problemi a tutto il resto della classe. Per questi ultimi sovente la pratica messa in opera con le classes relais é particolarmente adatta, perché offre un distacco temporaneo dalla scuola e un sostegno educativo personalizzato.

Anche per quanto riguarda le attività della classe relais di Sète, infine, ci sono importanti differenze rispetto alla teoria descritta nei BO. Innanzitutto, gli orari sono fissi e uguali per tutti: dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 16 il lunedì, martedì e giovedì, più il venerdì mattina. Gli allievi che sono inseriti nel dispositivo vivono un doppio fallimento, da un lato quello scolastico, e dall altro quello personale. Quest ultimo può manifestarsi attraverso l assenteismo, la conflittualità con professori e compagni, e talvolta veri problemi psicologici. Pertanto le attività proposte nella classe relais di Sète sono concepite per porre un rimedio ad entrambi i problemi: il mattino é dedicato alle attività scolastiche, il pomeriggio a quelle parascolastiche il cui scopo primario é permettere ai ragazzi di socializzare. Per quanto riguarda le attività scolastiche, esse hanno lo scopo di recuperare gravi mancanze di base (lettura, comprensione del testo, le quattro operazioni fondamentali) che il più delle volte risalgono alla scuola elementare, ma che non sono mai state prese sufficientemente sul serio. Comunque il lavoro si basa essenzialmente su due assi: il francese e la matematica. Le attività sono assolutamente individualizzate, perché ciascuno ha il suo livello e le sue necessità, da qui il forte impegno richiesto agli operatori della classe relais. Una volta osservato il livello dell allievo gli si propone un compito che sia leggermente al di sopra delle sue capacità ma comunque fattibile, in modo che gli effetti positivi si facciano sentire, oltre che sull apprendimento, anche sulla fiducia in se stesso dell allievo. In modo che il ragazzo, oltre che apprendere qualcosa, si dica anche sono capace, diversamente da quanto gli accade a scuola. Le attività parascolastiche sono molto varie, possono essere la visione di un film, lo sport, dei giochi educativi, dibattiti su temi scelti dai ragazzi, e lo scopo é, come si é detto, la socializzazione, il contatto tra gli allievi e anche con gli educatori. Il fine della permanenza nella classe relais é dunque duplice: da un lato recuperare le conoscenze di base necessarie al proseguimento degli studi, dall altro riguadagnare una certa fiducia in se stessi e nelle proprie capacità, nonché, quando necessario, imparare le regole della convivenza. Una fase particolare é la prima settimana, l ingresso nella classe. Per i nuovi le prime attività servono anche a staccare, a marcare la differenza rispetto ad un esperienza (la scuola) che per vari motivi non era piacevole. Nella classe relais di Sète si propone il tangram (o puzzle cinese) come prima attività, ovvero la scrittura (del proprio nome) con l utilizzo di figure geometriche (triangoli) di vare dimensioni per scrivere le lettere. Questa attività viene fatta con l aiuto dei compagni. Il nome così scritto viene messo accanto ai nomi dei compagni e così si entra ufficialmente nella classe relais. 3.5 - La découverte professionnelle 3.5.1 Introduzione La découverte professionnelle, nelle due accezzioni 3 heures, chiamata DP3, e 6 heures, chiamata DP6, é un dispositivo nazionale creato a partire dall anno scolastico 2005/2006. Essa costituisce una opzione formativa che gli studenti possono scegliere al collège, per l anno della troisième (detta anche cycle d orientation). Per comprendere il funzionamento della DP3/DP6 bisogna innanzitutto conoscere l organizzazione degli studi dell ultimo anno della Scuola Media francese. Le materie che si insegnano al collège si dividono in enseignements obligatoires e enseignements facultatifs. Gli insegnamenti obbligatori sono : - francese ; - matematica ; - lingua straniera ; - storia/geografia/educazione civica ; - scienze ;

- fisica/chimica ; - tecnologia ; - arti plastiche ; - musica ; - educazione fisica ; - seconda lingua (che può essere straniera o regionale) ; Per un totale di 28 ore e mezza di lezione settimanali. Gli studenti possono decidere come occupare le restanti tre ore settimanali di lezione che rimangono scegliendo uno degli enseignements facultatifs, che sono : - terza lingua (che deve essere regionale se la seconda é straniera e vice versa) ; - latino ; - greco ; - découverte professionnelle 3 heures, oppure découverte professionnelle 6 heures. Quest ultima, dato che occupa tre ore in più degli altri insegnamenti facoltativi, esonera lo studente dalla seconda lingua obbligatoria. Il modulo della DP mira ad offrire agli studenti che lo scelgono una prima apertura al mondo del lavoro e uno strumento per meglio riflettere al loro progetto di orientamento. Tale insegnamento può essere offerto in tutto o in parte in un lycée professionnel (e in tal caso il collège deve stipulare una convention con il LP). La differenza tra la DP3 e la DP6 é, al di là dell orario, essenzialmente legata al target e agli scopi. Infatti la DP3 é un opzione che viene proposta a tutti gli studenti, ed ha finalità semplicemente conoscitive e orientative. La DP6, invece si indirizza specialmente ai giovani deboli dal punto di vista scolastico e mira a meglio preparare l accesso ad una formazione qualificante di niveau 5 (CAP e BEP, quindi la via professionale). La DP6 é quindi più mirata, adatta ai giovani poco interessati all apprendimento teorico e spesso deboli nei risultati. 3.5.2 La DP3 Sul bullettin officiel del ministero dell Education Nationale del 14 febbraio 2005, che instituisce la découverte professionnelle, sono esposti i principi-guida della DP3 e della DP6. Riguardo alla DP3, é scritto che questo dispositivo propone agli allievi della troisième un approccio al mondo professionale attraverso la scoperta di mestieri, ambiente professionale e ambiente economico-sociale. [...] Partecipando all educazione all orientamento e alla cittadinanza, le conoscenze così acquisite permetteranno ai collégiens a fare la scelta più consapevole nella costruzione del loro percorso formativo successivo. A questo proposito, la découverte professionnelle porta a scoprire mestieri ad ogni livello di qualificazione. E chiaro quindi che la DP3 ha essenzialmente lo scopo di far scoprire gli allievi il mondo del lavoro e quello della formazione ad esso collegato, a qualunque livello. Il principio di base é che tali aspetti sono spesso ignorati dagli studenti, i quali quindi rischiano di fare scelte sbagliate. L opzione DP3 é presa in carico da una équipe pédagogique pluridisciplinare alla quale possono unirsi altre figure, tra cui il COP e il CPE. 3.5.3 I tre pilastri della DP3 La DP3 si basa su tre assi della scoperta professionale: i mestieri e le attività professionali, le organizzazioni e le modalità di formazione. Per quanto riguarda la scoperta di mestieri e attività professionali, le competenze si spera l allievo acquisisca sono:

- saper presentare un mestiere identificandone le principali attività e gli strumenti utilizzati; - saper distinguere i vari ambienti professionali (piccola e media impresa, artigianato, pubblica amministrazione, etc.); - saper distinguere beni e servizi; Per quanto riguarda invece la scoperta delle organizzazioni: - saper distinguere i vari tipi di organizzazione (imprese, pubblica amministrazione, associazioni, etc.); - saper identificare il legame tra produzione e servizi; - saper identificare i ruoli dei vari attori del processo produttivo; Infine, per ciò che riguarda la scoperta di luoghi e modalità di formazione: - saper identificare le principali vie di formazione e i rispettivi luoghi; - conoscere i principali diplomi e le varie modalità di accesso agli stessi (formation initiale, apprentissage, formation continue, VAE); - conoscere alcuni organismi pubblici-risorse come i CIO, l ONISEP, le MLI; - saper mettere in relazione le professioni con i rispettivi percorsi di formazione. 3.5.4 Le attività proposte Le attività proposte agli allievi che scelgono la DP3 devono loro permettere di scoprire una gamma più vasta possibile di mestieri e formazioni. Il lavoro proposto ai ragazzi dunque si basa su alcune azioni fondamentali: - ricerca d informazioni su professioni e formazioni, utilizzando ovviamente le tecnologie dell informazione e della comunicazione (internet, giornali, documentari, etc.); - analisi di documenti, scritti, multimediali o altro, prodotti dall ONISEP, dalle organizzazioni padronali, dai media, etc.; - visite e sequenze d osservazione (cioé visite di più giorni) in imprese (private e pubbliche); - elaborazione di documenti scritti e presentazioni riguardanti i mestieri, rendiconto delle visite, pannelli d esposizione, etc.; - lavoro di sintesi e di messa in comune delle esperienze, elaborazione e formalizzazione in classe delle conoscenze acquisite; - analisi dei percorsi formativi, delle motivazioni che portano ad una determinata scelta di formazioni o mestieri, e coerenza tra gli stessi. Questo dunque nel concreto la DP3, le cui finalità orientative sono evidenti, e non sono quindi interessanti solo per coloro che intendono dirigersi verso la via professionale, ma per tutti. Vedere con i propri occhi cosa significa esercitare un determinato mestiere può evitare processi di idelizzazione che spesso portano i giovani a fare la scelta sbagliata. 3.5.5 Valutazione degli allievi

La DP3 dà luogo ad una valutazione che incide sulla media finale esattamente come le altre opzioni facoltative. Principalmente la valutazione riguarda i documenti prodotti dagli allievi (il lavoro di sintesi, i dossier su mestieri e formazioni prodotti dagli allievi) ma si tiene conto anche del coinvolgimento del ragazzo nell elaborazione di una propria strategia di orientamento. 3.5.6 La DP6 Come si é detto, la DP6 é un dispositivo ben più mirato, il cui scopo é da un lato far conoscere agli allievi la realtà del mondo del lavoro, ma dall altro anche aiutarli a ritrovare un senso nell apprendimento scolastico spingendoli a costruire un progetto personale di formazione. Lo scopo del modulo quindi é duplice, perché da un lato conserva le finalità orientative della DP3, ma dall altro ambisce anche a far ritrovare ai collégiens che lo scelgono una motivazione negli studi, principalmente in vista del proseguimento nell ambito della via professionale. La pedagogia della DP6 é dunque leggermente differente rispetto alla DP3. Innanzitutto si basa su di un approccio individualizzato, che parte dai bisogni del singolo allievo (si devono fare periodicamente dei bilanci per seguire l evoluzione dei suoi intressi) e che favorisce lo sviluppo della sua voglia di apprendere, sia nel/i settore/i che trova più interessante/i, sia, si spera, nell insegnamento delle materie generali. In secondo luogo nasce dall insegnamento pratico, dalla partecipazione reale alle attività, come si vedrà in seguito. Per questo le classi della DP6 sono per lo più installate nei lycées professionnels, nei cui laboratori molte attività pratiche possono già aver luogo. Come per la DP3, il dispositivo é preso in carico da una équipe pluridisciplinare, che però in questo caso deve comprendere anche un COP. 3.5.7 I quattro pilastri della DP6 Le competenze che con la DP6 si vogliono far acquisire sono raggruppate in quattro assi. I primi tre sono gli stessi della DP3, mentre il quarto costituisce la base, la caratteristica peculiare della DP6, ed é la partecipazione alla realizzazione di beni e servizi in LP o in azienda. Il fine é che gli allievi apprendano a: - individuare i principali vincoli ed esigenze dell attività lavorativa; - lavorare in équipe; - rispettare le procedure della produzione; saper inserire le varie fasi produttive nel contesto del processo produttivo; - imparare e mettere in pratica qualche regola di organizzazione del posto di lavoro (ad esempio sapersi presentare, essere puntuale, etc.). E quindi chiaro che la DP6 permette al giovane di fare una prima immersione nel mondo del lavoro per essere più preparato ad affrontarne le difficoltà e rispettarne le regole, indipendentemente dal mestiere scelto. 3.5.8 Le attività proposte Nella pratica risultano ben più evidenti le differenze tre DP3 e DP6. Infatti le attività proposte in seno al modulo a sei ore sono in gran parte diverse. Le principali sono:

- realizzazioni pratiche, in almeno due settori professionali, sia del terziario che dell industria, ovvero partecipazione alla produzione di beni e servizi in azienda o LP, simulazioni del funzionamento di un impresa, separazione del processo produttivo in singole fasi più semplici e comprensibili, scoperta degli strumenti di lavoro, etc.; - orientamento, incontri con il conseiller d orientation psycologue, identificazione dei propri interessi e aspirazioni, visite agli organismi di informazione e orientamento; - scoperta dei mestieri, che prevede visite in azienda, come per la DP3, ma anche stage (in imprese, pubbliche e private, nei LP, nei CFA), nonché analisi di documenti come per la DP3; - lavoro di sintesi e di messa in comune delle esperienze, come avviene per la DP3. 3.5.9 Valutazione degli allievi Come per la DP3, anche il modulo DP6 dà luogo ad una valutazione che incide sulla media finale.