L impiego delle tecnologie FRP nel recupero strutturale di Edifici Storici



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L impiego delle tecnologie FRP nel recupero strutturale di Edifici Storici Autore: Lino Credali Ardea Progetti e Sistemi S.r.l. Casalecchio di Reno (Bologna) 1 - Premessa L impiego di materiali compositi, in particolare di fibre di carbonio, nel settore dell edilizia, ha avuto inizio in Italia a partire dalla metà degli anni 90 e nell arco di un solo decennio ha ottenuto un importante diffusione e sviluppo, in particolare nel recupero strutturale di edifici storici. Fra gli interventi più significativi si ritiene utile ricordare il restauro della Corte Benedettina di Legnaro, dove tali tecnologie furono applicate per la prima volta in un edificio storico su vasta scala (1), (2). E altresì possibile citare gli interventi relativi alla Basilica di S.Antonio, alla Chiesa di Santa Giustina di Padova, alla Reggia di Venaria Reale (Torino), alla Basilica di S. Petronio (Bologna), al Convento di S. Francesco (Massa Carrara), all Accademia Navale di Livorno, e altri di grande prestigio. La tecnologia dei materiali compositi ha dunque goduto di una notevole diffusione nel settore dell Edilizia in questi ultimi anni, divenendo di uso sempre più generale. Un importante sviluppo di studi e ricerche condotte presso Laboratori specializzati e Università, ha permesso di indagare le diverse problematiche individuando nuovi criteri per risolvere, in modo semplice e veloce, molti problemi difficilmente affrontabili mediante le tecniche tradizionali (3), (4). Il recente documento del CNR DT200/2004 (5), frutto di un eccezionale collaborazione tra Università e Aziende specializzate, ben rappresenta la sintesi del lavoro svolto, riporta le Norme di Riferimento per l applicazione dei compositi in edilizia e dà grande impulso all affermarsi di queste tecnologie sul mercato. Allo stato attuale dell arte ci è sembrato opportuno fare una breve sintesi delle esperienze maturate nel settore, per meglio presentare sia ai progettisti sia alle imprese le straordinarie opportunità offerte da queste tecnologie. 2 - Perché i Materiali Compositi I grandi vantaggi offerti dai materiali compositi, in particolare da quelli a base di fibre di carbonio, nascono dalle particolari proprietà delle fibre in combinazione con le caratteristiche peculiari delle 1

resine: le fibre infatti conferiscono al composito le proprietà meccaniche, mentre le resine conferiscono la forma al componente e trasmettono i carichi alla fibra, consentendo l adesione al supporto. Nel caso delle applicazioni in edilizia i materiali compositi presentano i seguenti vantaggi: - Elevate proprietà meccaniche. Le fibre di carbonio sono cinque volte più resistenti dell acciaio - Leggerezza della struttura. La densità della fibra è pari a 1,8g/cm 3 (nell acciaio è di 8 g/cm 3 ) - Scarsa invasività. Il materiale viene applicato sulla superficie esterna della struttura e, con uno spessore aggiunto di pochi millimetri, è facilmente occultabile da uno strato d intonaco - Assenza di fenomeni di corrosione. Non si richiede manutenzione, né a breve né a lungo termine - Grande resistenza alla fatica. L elevata capacità di dissipazione dell energia di deformazione è particolarmente importante in zone sismiche o per gli edifici in aree sottoposte ad elevati livelli di vibrazione dovuti a traffico pesante. In questi casi lo stato fessurativo di elementi rinforzati con le fibre si riduce drasticamente. - Reversibilità dell intervento. In quanto applicati in superficie sono facilmente rimovibili e non richiedono ripristini particolari della struttura - Semplicità e rapidità nella messa in opera. Non si richiede l ausilio di apparati di sollevamento, evitando le ben note problematiche di cantiere. 3 - Dove Utilizzarli Le tecnologie dei materiali compositi hanno trovato in questi anni un numero sempre più elevato di applicazioni in edilizia: dal rinforzo di strutture in calcestruzzo, al consolidamento di murature e strutture lignee. Più specificamente, secondo l esperienza maturata ad oggi, si possono schematizzare, in linea di massima, le seguenti destinazioni applicative: 3a- Strutture in calcestruzzo: - Rinforzo di travi a flessione - Rinforzo di travi a taglio - Rinforzo dei nodi trave pilastro - Rinforzo a compressione per confinamento di pilastri e rinforzo a flessione - Rinforzo di cordoli in calcestruzzo - Rinforzo di solai - Cerchiatura di edifici 3b-Strutture in muratura - Rinforzo di murature - Rinforzo a compressione per confinamento di pilastri e rinforzo a flessione 2

- Rinforzo di archi e volte - Creazione di cordoli e cerchiatura di edifici - Rinforzo scale 3c-Connettori I connettori di tipo Ardfix (6) nascono dalla necessità di trasferire il carico che il rinforzo esercita sulla superficie dell elemento rinforzato, all interno dello stesso, o di creare dei collegamenti sui due lati di una muratura o tra due parti di un elemento che richieda questo tipo di rinforzo. I connettori Ardfix, inoltre, possono essere utilizzati a modo di piolatura per aumentare la sicurezza dell adesione tra rinforzo e substrato; un aspetto, questo, particolarmente importante nel caso di murature o supporti fortemente degradati. I connettori Ardfix possono essere ciechi o passanti e vengono ottenuti mediante introduzione di una barra di carbonio in un foro, accompagnata da un nastro i cui lembi vengono poi risvoltati alla base del foro, sul rinforzo precedentemente applicato. Questo tipo di connettore, brevettato da Ardea s.r.l (6), trova numerosi riferimenti in letteratura ed è diventato di uso pressoché comune. Fig. 1 Esempio di connettore Ardfix di tipo passante 4 - La scelta delle fibre e dei materiali Le attuali tecnologie in composito offrono una vasta gamma di soluzioni tra le quali il progettista ha facoltà di scegliere quella che ritiene più idonea, caso per caso. Ecco che dunque, accanto all impiego di fibre di carbonio, altre soluzioni possono essere vantaggiosamente individuate, quali l utilizzo di fibre di vetro, di fibre aramidiche o di fibre da polimeri a cristalli liquidi (PBO). Inoltre la struttura e la morfologia del rinforzo possono assumere forme diverse; infatti il mercato offre la possibilità di impiegare componenti diversi, quali nastri da impregnare in situ oppure componenti semplici come barre e lamine in composito appositamente progettate, nonché l utilizzo di componenti strutturali più complessi, leggeri e capaci di svolgere più funzioni in un unico 3

componente. Poiché dunque le soluzioni offerte dalle tecnologie dei compositi sono molteplici e tutte di sicuro interesse, è importante considerare alcuni criteri di scelta, affinché i progettisti possano orientarsi tra un offerta alquanto diversificata (7). 4a-Fibre Nell applicazione dei materiali compositi in edilizia la scelta della fibra rappresenta un parametro di importanza fondamentale per individuare una soluzione tecnica ottimale e garantire un risultato duraturo. La scelta deve compiersi sulla base di dati progettuali ben precisi e in funzione di tutte le caratteristiche tecniche dei materiali. 1000 C 1300 C 1500 C 1800 C Fig. 2 Immagine della struttura della grafite in una fibra di carbonio. Nel processo di grafitizzazione ad alta temperatura, la struttura si evolve fino a una forma lamellare formata dai piani degli anelli in pura grafite (8). Le fibre di carbonio. Costituite da carbonio purissimo, esse presentano una struttura cristallina esagonale tipica della grafite, con cristalli lamellari perfettamente orientati e sostanzialmente privi di difetti (fig.2). Questa particolare struttura inorganica, comune a tutte le fibre di carbonio, rende le fibre di carbonio uniche nel loro genere, influenzando in modo determinante tutte le caratteristiche chimiche, fisiche e meccaniche del materiale (8-10). Le fibre di vetro. Da sempre utilizzate nei compositi tradizionali per il loro basso costo, sono un materiale di larghissimo consumo nei settori tradizionali dei materiali compositi. Per quanto riguarda le applicazioni in edilizia, si deve considerare che le loro inferiori proprietà meccaniche rispetto alla fibra di carbonio richiedono nel dimensionamento, a parità di sollecitazioni, sezioni molto importanti, con notevole aumento del costo di applicazione e conseguente riduzione del vantaggio economico e tecnico. Le fibre aramidiche. Derivanti da polimeri a struttura organica, sono caratterizzate da mesofasi, ovvero fasi in grado di conservare un elevata cristallinità (LCP) anche in questi particolari stati fisici della materia. In pratica le fibre presentano al loro interno un sistema di autorinforzo sviluppato dallo stesso materiale polimerico che le compone. In virtù di questa struttura, non comune ai più tradizionali materiali polimerici, le fibre aramidiche presentano altissime proprietà meccaniche e un elevata capacità di assorbire l energia vibrazionale. 4

Nella scelta di queste fibre occorre tuttavia tenere conto che essendo costituite da polimeri organici, presentano, seppure in forma relativamente ridotta, una minore resistenza ad agenti esterni e una certa sensibilità all umidità (12) oltre a evidenti fenomeni di creep (10). 4b-La tipologia del rinforzo Tra le diverse tipologie di rinforzo (il mercato ne offre un numero elevato), i nastri unidirezionali sono i più utilizzati nelle applicazioni di ingegneria civile. Altre tipologie di rinforzo, come ad esempio i tessuti a trama e a ordito, i biassiali, i multiassiali e le reti, trovano impiego in situazioni particolari. I rinforzi pre-impregnati quali le lamine trovano principalmente applicazione per il rinforzo di solai. Le barre, che trovano generalmente largo impiego nella creazione di collegamenti e staffature, possono essere utilizzate anche in strutture precompresse. Anche in questo caso la scelta tra le diverse tipologie di rinforzo deve essere dettata da determinati criteri che, oltre alle sezioni di rinforzo utilizzate, tengano conto della morfologia e dei parametri strutturali e funzionali dei diversi tipi di rinforzo (7). 5 - Esempi di realizzazioni con compositi in fibra di carbonio Cordolatura con placcaggio di murature La cordolatura di edifici o di porzione di questi mediante placcaggio di murature, effettuata secondo sistemi tradizionali in acciaio, può essere eseguita mediante sostituzione della lamina d acciaio con nastri in fibra di carbonio di spessore e larghezza variabili, in funzione delle resistenze e delle sezioni di fibra richieste Nella pratica corrente, sulla base di nostre esperienze largamente consolidate, la cordolatura viene realizzata applicando nastri unidirezionali di fibra di carbonio di larghezza 10-20 cm, preferibilmente sui due lati della muratura, stabilendo dei collegamenti tra i due nastri mediante connettori di tipo Ardfix (passanti). Il dimensionamento viene eseguito attraverso il calcolo delle sezioni di fibra di carbonio applicata. Si possono utilizzare nastri eventualmente sovrapposti per raggiungere le sezioni di fibra richieste. I connettori, secondo la tecnologia Ardfix, possono anche essere limitati allo spessore del muro (non-passanti). In ogni caso l applicazione dei connettori viene realizzata sempre con resina fresca (fresco su fresco), in modo da creare una struttura unica che, nel caso della messa in opera di due strati di rinforzo sui due lati di una muratura, permette di ottenere un reticolo perfettamente tridimensionale. Applicativo. Da notare che il basso spessore del rinforzo (1-2 mm) rende superflua la fresatura della muratura per alloggiare il rinforzo, il quale invece può essere nascosto all interno dello spessore dell intonaco. Nel caso di murature a vista, in particolare per quelle in tufo, la fresatura può essere un buon sistema per nascondere il rinforzo all interno del muro. 5

La Corte Benedettina di Legnaro rappresenta uno dei primi esempi nel recupero strutturale di edifici storici. La soluzione di creare delle cordolature per rinforzare l edificio è stata usata in larga misura: l intervento ha previsto la creazione di due cordoli che corrono all altezza del tetto e del soffitto, come evidenziato nella sezione di fig.3. I cordoli sono stati ottenuti laminando le due facce del muro, sul lato esterno e sul lato interno, e collegando i due laminati con rinforzi disposti a ± 45, secondo lo schema riportato in figura. Fig. 3 Rinforzo Complesso monumentale Ex Corte Benedettina di Legnaro (PD). Sezione corpo principale con cordoli in fibra di carbonio Fig. 4 Rinforzo Complesso monumentale Ex Corte Benedettina di Legnaro (PD). Cordoli orizzontali e verticali sulle murature, ottenuti per laminazione di nastri in carbonio sui due lati della muratura. Figg. 5-6 Rinforzo Complesso monumentale Ex Corte Benedettina di Legnaro (PD). Le arcate del chiostro sono state rinforzate con fibre di carbonio unidirezionale. A sinistra l immagine dello stato iniziale e a destra quella dello stato finale dell edificio prospiciente il chiostro. 6

Nel caso di Villa Bertani, in provincia di Reggio Emilia, dove la struttura aveva subito notevoli danni a causa del sisma (1996), le cordolature interne ed esterne a livello del solaio del sottotetto hanno sostituito i cordoli in calcestruzzo previsti da un progetto precedente. Nel corso dei lavori, dopo la messa in opera delle prime cerchiature, l edificio ha subìto una serie di scosse sismiche dovute a un nuovo terremoto (2000) senza subire ulteriori danni nonostante la situazione di precarietà in cui si trovava al momento la muratura. Figg. 7-8 Villa Bertani a Reggio Emilia. Cordoli orizzontali e verticali sulle murature, interne ed esterne Figg. 9-10 Villa Bertani a Reggio Emilia. A sinistra lo stato iniziale, a destra a fine lavori Particolarmente significativo l intervento al Grand Hotel di Alassio, dove la facciata di muratura in laterizio forato presentava uno stato fessurativo notevole. In questo caso le cerchiature e i controventamento, realizzati con nastri di fibra di carbonio, applicati esternamente e internamente, sono stati collegati mediante connettori Ardfix. Per la natura del laterizio, l operazione di foratura per l applicazione dei connettori è stata eseguita previa iniezione di malta localizzata nel punto di connessione. In tale modo è stata ottenuta una struttura reticolare sui due lati della facciata, che ha efficacemente svolto il compito assegnato. 7

Figg. 11-12 Grand Hotel di Alassio (SV). Recupero strutturale della facciata a mare mediante cordolature e controventamenti posti ai due lati della muratura e collegati con sistema Ardfix. Nel caso della Chiesa di S. Maria in Sovana (Grosseto) la cerchiatura esterna dell edificio, costituito da blocchi in tufo a vista, ha obbligato alla fresatura del tufo, per uno spessore di circa 10 cm. nelle aree in cui il rinforzo in carbonio doveva essere applicato. Il ripristino della parte fresata di tufo è stato realizzato con elementi dello stesso materiale, così che il rinforzo, incorporato nella parete, non ha sollevato problemi estetici. Nella parte interna, dove la presenza del tufo a vista poneva lo stesso problema, e in particolare per il rinforzo degli Archi della Navata Principale, è stato previsto un taglio della parete con inserimento di lamine in fibra di carbonio, aventi la funzione di contenimento della fessurazione degli archi e ridistribuzione dei carichi sulle colonne e sui muri di appoggio. Fig. 13 Chiesa di S. Maria in Sovana (GR). Rinforzo delle pareti laterali della navata centrale mediante fresatura della parete e inserimento di lamine in carbonio con andamento orizzontale e verticale a formare una trave-parete che riporta i carichi sulle colonne 8

Un altro esempio degno di essere citato è l intervento realizzato sui timpani della Biblioteca nella Basilica di S. Antonio a Padova, dove sono stati impiegati rinforzi ibridi in fibra carbonio-aramidica, per una migliore dissipazione dell energia di deformazione. Anche in questo caso i nastri di rinforzo sono stati applicati sui due lati della muratura e collegati tra loro mediante connettori Ardfix, formando una struttura reticolare. Figg. 14-15 Biblioteca Basilica di S.Antonio a Padova. Rinforzo dei timpani mediante applicazione di nastri in carbonio e aramidici sui due lati della muratura e inserimento connettori Ardfix. Consolidamento intradossale ed estradossale di volte La tecnologia dei materiali compositi ben si adatta al recupero di strutture voltate. La tecnica tradizionale, che normalmente utilizza cappe in calcestruzzo rinforzate con reti elettrosaldate, risulta estremamente invasiva: appesantisce la struttura creando di fatto una seconda volta e snaturando la funzione della prima, e inoltre rende complesso e oneroso il lavoro in cantiere. L intervento con il materiale composito consiste nell applicazione di nastri di rinforzo in carbonio, lasciandone inalterata la funzionalità, la traspirabilità e il peso. I nastri di rinforzo possono essere applicati sia all intradosso che all estradosso della volta e possono essere collegati alle pareti di appoggio o ad eventuali cerchiature delle stesse. Nel caso di interventi all estradosso non sono necessarie piolature in quanto con questa configurazione non si esercitano forze di distacco tra rinforzo e superficie della volta; nel caso di interventi all intradosso è invece opportuno applicare dei connettori a modo di piolatura, per prevenire possibili distacchi. Questa tipologia di intervento risulta essere particolarmente efficace, come dimostrato dagli innumerevoli interventi eseguiti negli ultimi anni. 9

Uno schema tipico utilizzato per una volta a padiglione è riportato nelle figure seguenti: i rinforzi posti all estradosso vengono collegati con la cerchiatura sulla parete mediante connettori Ardfix. Figg. 16-17 Schema di rinforzo di una volta a padiglione e sua realizzazione. Da notare il cordolo in fibra sulla muratura Fig. 18 Convento di S. Geminiano (Modena). Schema di volta a crociera con rinforzo intradossale in fibra di carbonio unidirezionale Fig. 19 Basilica di S. Petronio (Bologna). Rinforzo estradossale della navata centrale 10

Fig. 20 Duomo di Carpi (Modena). Rinforzo volte cappelle laterali Figg. 21-22 Chiesa di San Giorgio di Varignana (Bologna). Rinforzo estradossale delle volte e della navata centrale danneggiate dal sisma del 2003. Rinforzo intradossale di scale e balconate Il rinforzo di balconate o scale in muratura può essere realizzato sostituendo le lamine in acciaio usate tradizionalmente con nastri unidirezionali in fibra di carbonio. Il dimensionamento viene eseguito attraverso il calcolo delle sezioni di fibra di carbonio applicata. Si possono utilizzare nastri di larghezza 10-20 cm e peso pari a 300-400g/m2, eventualmente sovrapposti per raggiungere le sezioni di fibra richieste e applicati secondo schemi già consolidati. Nel caso di strutture voltate può rendersi opportuno utilizzare dei connettori (Ardfix) per prevenire eventuali fenomeni di distacco in 11

condizioni estreme. I vantaggi del composito sono dunque numerosi: dalla semplicità della messa in opera (il nastro essendo laminato in situ, prende immediatamente la forma del supporto) al basso spessore del rinforzo (inferiore a 2-3 mm) facilmente occultabile all interno dell intonaco; dalla mancanza di fenomeni di corrosione (non sono da prevedere trattamenti protettivi o di manutenzione) a una maggiore efficienza. Infatti i bassi spessori di adesivo richiesti e la continuità dell adesione al supporto consentono al rinforzo di lavorare in modo puntuale e mirato lungo tutta la superficie di adesione. Il ridottissimo peso aggiunto per la struttura consente di evitare l insorgere di fenomeni negativi in caso di eventi sismici. Di seguito si riportano le immagini di tre tipologie di scale in muratura, di cui due ad arco ribassato e una a volta in civile abitazione. Quest ultima si trovava in condizioni di grande precarietà (ne era prevista la demolizione) e ha richiesto un largo impiego di un numero elevato di connettori al fine di garantire una buona adesione e un efficace collaborazione dei rinforzi posti nelle diverse direzioni. Figg. 23-24 Particolare dell inserimento di connettore Ardfix Condominio con scale a voltine estese per quattro piani in civile abitazione. Scala in Viale Silvani-Bologna Fig. 25 Condominio Viale Silvani (Bologna) Progetto di rinforzo scale in civile abitazione 12

Fig. 26 Palazzo S. Geminiano Facoltà di Giurisprudenza Università di Modena Intervento di rinforzo scale Nel recupero strutturale degli edifici storici possono presentarsi di sovente diversi problemi sui decori di facciata, sulle balconate e su cornicioni, colonnine, statue. Per queste tipologie di intervento le fibre di carbonio o le fibre aramidiche ben si prestano sia per il consolidamento strutturale sia per la messa in sicurezza. L applicazione di questi rinforzi su materiali lapidei è stata attentamente studiata e sperimentata con la messa a punto di tecnologie reversibili e poco invasive. Un esempio, che sarà oggetto di una comunicazione specifica, è il consolidamento della facciata e del paramento della Basilica della SS. Natività di Vicoforte a Cuneo, altre applicazioni sono state eseguite sui decori della facciata della Basilica Arcivescovile di San Pietro a Bologna. Di seguito vengono riportate le immagini di interventi su balconate, tematica molto frequente nei centri storici Piemontesi. Figg. 27-28 Intervento di rinforzo su una balconata in pietra di luserna a Busca e della balconata del Palazzo Comunale di Costigliole (Cuneo) 13

Il recupero delle strutture in calcestruzzo Il recupero di strutture in calcestruzzo diventa una vera e propria opera di restauro allorché riguarda edifici dell inizio del Novecento di grande pregio architettonico e appartenenti alla prima storia del calcestruzzo, che sempre più frequentemente vengono riattivati per impieghi più attuali. I compositi ben si adattano al recupero di queste strutture e in particolare al rinforzo di travi, sia a flessione che a taglio, e al rinforzo di pilastri, essendo in grado di migliorarne la capacità portante (tramite cerchiatura) e la resistenza alla flessione nonché di ottimizzare il collegamento travepilastro mediante intervento sul nodo. Le operazioni di ripristino del calcestruzzo ammalorato, i trattamenti di passivazione e protezione dei ferri, la ricostruzione delle parti mancanti e dei copriferri restano ugualmente necessarie, al pari che con le tecniche di intervento tradizionali, ma il rinforzo, in forma di nastro di carbonio applicato con resine epossidiche, viene introdotto al posto delle lamiere in acciaio. Le connessioni con barre di acciaio saldate alle lamiere possono essere sostituite dai connettori Ardfix. I vantaggi presentati dall impiego di materiali compositi, come già riportato nei punti precedenti, sono: semplificazione del cantiere, minore invasività, ridottissima aggiunta di peso, nessun trattamento di protezione (necessario nel caso di rinforzi in acciaio), nessun intervento di manutenzione. L applicazione di rinforzi per migliorare la resistenza al taglio delle travi, per il rinforzo dei nodi o per la cerchiatura di pilastri risulta molto semplificata e particolarmente efficiente, in virtù di una maggiore adattabilità alle superfici su cui i rinforzi sono applicati e dei minori ingombri che si creano (pochi millimetri per il carbonio, svariati centimetri per l acciaio). Fig. 29 Fonderia di Savigliano in Corso Mortara (Torino). Schema di rinforzo con materiali in fibra di carbonio 14

Figg. 30-31 Fonderia di Savigliano in Corso Mortara (Torino). Rinforzo travi e pilastri, rinforzo nodi collegamento trave-pilastro per cambiamento d uso. Fig. 32 Biblioteca Civica di Verona (costruita su progetto Arch. Nervi). Rinforzo travi, pilastri, nodi: miglioramento sismico Nella fig. 32 vengono riportate alcune interessanti immagini del rinforzo di travi e pilastri della Biblioteca Civica di Verona, a suo tempo costruita su progetto dell Architetto Nervi. Oggi, dovendo la struttura rispondere ad esigenze normative diverse, si è reso opportuna questa tipologia di intervento, che non ha minimamente alterato le forme, i volumi e l aspetto dell opera originaria. 15

Conclusioni La documentazione riportata ben presenta lo stato dell arte e le possibilità offerte dalle tecnologie dei materiali compositi nel recupero strutturale degli edifici storici. Queste tecniche infatti ben si adattano ad essere utilizzate in tutte le occasioni, ma principalmente evidenziano i loro aspetti positivi nel restauro delle strutture. Il recupero strutturale sull antico è operazione complessa e delicata, che spesso deve anticipare il più importante restauro delle superfici e delle componenti artistiche dell opera. La possibilità di utilizzare tecniche scarsamente invasive e di facile esecuzione rappresenta sicuramente un grande progresso e un eccezionale opportunità. Le esperienze maturate ad oggi in Italia hanno senza dubbio posto il nostro paese all avanguardia nel mondo, sia per l importanza delle opere realizzate, sia per la messa a punto di un importante know how in termini di materiali, sistemi e tecniche applicative. Ardea s.r.l. con la sua linea di prodotti Betontex derivante dal un importante brevetto (12) e grazie a una decennale esperienza di progettazione, ricerca e assistenza tecnica, si pone come leader in questo settore e presenta tutto il potenziale per un concreto approccio ai problemi di ristrutturazione. Bibliografia (1) L.Credali, A. Santini L Edilizia Building and Construction for Engineers Il rinforzo di strutture con FTS Betontex, Luglio /Agosto 1999, n 7/8, pag.78, Anno XIII (2) R.Poluzzi, L.Credali, E.Schiavina: Impiego di fibre di carbonio nella ristrutturazione statica ed architettonica del complesso ex Corte Benedettina di Legnaro (PD) - Secondo Seminario AICO SAIE (1999) (3) R.Poluzzi: Verifiche sperimentali sui benefici ottenibili nel rinforzo di membrature di cemento armato con applicazioni di fibre sintetiche - Atti Giornate AICAP - Torino (1999) (4) L.Credali: Rinforzi per edilizia Betontex, XXVI Convegno ATE - Strutture in Composito - Milano 21 Giugno 1999 - L Edilizia, 8, 82 (1999) (5) C.N.R. - Consiglio Italiano delle Ricerche: Istruzioni per la progettazione, l esecuzione ed il controllo di interventi di consolidamento statico mediante l utilizzo di compositi fibrorinforzati - DT200 /2004 (2004) (6) IT. Patent MI 2062A000100, L. Credali - Ardea Progetti e Sistemi Srl (7) L. Credali Criteri di scelta per la progettazione e l applicazione di materiali compositi in edilizia Inarcos-,n 676, 33-43, gennaio 2007. (8) H.H.Yang: Aromatic High Strength Fibers,- SPE Monograph Series - John Willey & Sons (1989) (9) A.R.Bunsell: Fibre Reinforcements For Composites Materials, R.B.Pipes Series Editor Elsevier (1988) (10) M. H. Lafitte, A.R. Bunsell: The creep of Kevlar-29 fibers, Polym. Eng. Sci.(1985), 25, 3 (11) N.L. Hancox: Fibre Composite Hybrid Materials, Applied Science Publishers, London (1981) (12) EP. 0994223, L.Credali Ardea Progetti e Sistemi Srl 16