CARATTERI DEI SISTEMI DI COSTRUZIONE RICORRENTI NELLA PROVINCIA DI NAPOLI Le aree di studio: - area a grande concentrazione urbana (zona di Napoli) 1 - area interna della provincia (zona di Terzigno) - area della fascia costiera (zona di Sorrento) Riferimenti bibliografici Materiali e tecniche costruttive tradizionali A. Aveta, Materiali e tecniche tradizionali nel napoletano, Arte Tipografica, Napoli 1987. V. Gangemi (a cura di), Norma e recupero, Liguori, Napoli 1991 B. De Sivo, R. Iovino (a cura di), Manuale del recupero delle antiche tecniche costruttive napoletane, CUEN, Napoli 1993. S. Cascone, Finestre e pareti vetrate, Gangemi, Roma 1996. G. Fiengo, L. Guerriero, Murature tradizionali napoletane, Arte Tipografica, Napoli 1999. Tecniche di rappresentazione M. Docci, Manuale di disegno architettonico, Laterza, Bari 1997. L. Benevolo, Corso di disegno vol. 1, Laterza, Bari.
Classificazione delle tipologie costruttive costruzioni a masso continue : costruzioni a masso composte : chiusure e partizioni interne in muratura chiusure e partizioni verticali interne in muratura piano interrato, piano terra e piani superiori con orizzontamenti a volta piano interrato e piano terra con orizzontamenti a volta coperture a volta estradossata o a terrazza su volta piani superiori con solai piani, generalmente in legno coperture a tetto o a terrazzo edifici rurali, generalmente abitazioni monofamiliari ad uno o due piani edifici pluripiano frequenti in ambito urbano a masso composta a masso continua
MURATURE Nell'area urbana di Napoli le murature sono, nella quasi totalità dei casi, realizzate con conci squadrati di tufo giallo ricavato in loco. Il tufo ha buone caratteristiche dal punto di vista statico e dell isolamento termico, ma è alquanto deteriorabile se esposto agli agenti atmosferici. Di qui l'impiego generalizzato di intonaco a difesa della muratura e l'utilizzazione, solo in rarissimi casi, dei tufo a «faccia vista». Roberto Pane* nota come «le mura cittadine per lungo tempo non protette da intonaco, assumano un caratteristico aspetto di bugnato a rovescio per la consunzione dei singoli conci di tufo resi concavi dalla corrosione, mentre la malta è rimasta intatta» * R. Pane, Napoli imprevista, Einaudi, Torino 1949. Sezione orizzontale Sezione verticale
MURATURE - Intonaco Lesene e marcapiani, ricorrenti nelle decorazioni delle facciate, sono, quasi sempre, realizzati in stucco su supporto di muratura sagomata e lievemente aggettante.
MURATURE L'intonaco è composto di calce e sabbia che essendo, talvolta, di origine marina produce caratteristiche efflorescenze chiare sulla superficie per la presenza di cloruro di sodio. Lo spessore è quasi sempre notevole per ovviare alle irregolarità delle muratura, ciò facilita fenomeni di distacco e caduta. La colorazione è ottenuta, in molti casi, immettendo direttamente nell'impasto terre colorate come il giallo di Napoli o il rosso di Pozzuoli ma più frequente è l'uso di attintare con pittura a calce.
APERTURE E INFISSI ESTERNI I vani di finestre e balconi sono ottenuti realizzando piedritti in tufo oppure in mattoni pieni, utilizzati da soli o in filari alternati coi tufo. architrave piattabanda piattabanda Il traverso superiore è costituito da una piattabanda realizzata con conci di tufo squadrati di forma trapezoidale, spesso alternati a mattoni pieni disposti in coltello. piedritto In molti casi, al di sotto della piattabanda è presente un architrave in legno di castagno, in pratica una «forma persa» usata nella costruzione della piattabanda stessa. piattabanda Esistono, tuttavia, aperture con traverso superiore costituito dalla sola piattabanda in tufo o dal solo architrave in legno.
APERTURE E INFISSI ESTERNI Negli edifici di particolare pregio sono presenti cornici e cimase realizzate in stucco con o senza supporto murario a seconda dell'aggetto e della complessità della modanatura. Talvolta, in special modo negli edifici rinascimentali, sia le cornici che le cimase sono realizzate in pietra che può essere piperno o pietrarsa. La parte superiore delle cimase è generalmente protetta da una sottile lastra di ardesia leggermente inclinata per l'allontanamento dell'acqua piovana. Cornici e cimase svolgono un'efficace funzione protettiva nei confronti dell'infisso; non di rado la cornice, in mancanza di una mazzetta muraria, costituisce l'unica protezione dei telaio fisso contro gli agenti atmosferici. I davanzali delle finestre sono costituiti, in genere, da una tavola unica di piperno, sagomata in modo da formare battita per il telaio mobile dell'infisso, mancando, nella generalità dei casi, il traverso inferiore dei telaio f isso. Il legno usato per la realizzazione degli infissi esterni è quello di castagno o di pino, ambedue sempre coperti da uno strato protettivo di vernice.
APERTURE E INFISSI ESTERNI La parte superiore delle cimase è generalmente protetta da una sottile lastra di ardesia leggermente inclinata per l'allontanamento dell'acqua piovana. Cornici e cimase svolgono un'efficace funzione protettiva nei confronti dell'infisso; non di rado la cornice, in mancanza di una mazzetta muraria, costituisce l'unica protezione dei telaio fisso contro gli agenti atmosferici.
SOLAI IN LEGNO La totalità dei solai realizzati prima dell'inizio di questo secolo, nell'intera provincia di Napoli, è costituita da una struttura portante in travi di legno di castagno non squadrate. Le travi sono dei tronchi scortecciati di diametro variabile tra i 20 e i 30 cm. e di luce generalmente non superiore ai 5 m; l'interasse è variabile dai 70 ai 100 cm. Per la naturale differenza di diametro esistente tra la base e la cima dei tronchi essi sono disposti con le basi e le cime alternate;
SOLAI IN LEGNO La formazione dei piano è ottenuta con piccoli tronchi di legno di castagno, dei diametro di 8-10 cm. e di lunghezza pari all'interasse delle travi, tagliati per metà lungo la dimensione maggiore e poggianti sulle travi uno accanto all'altro con la convessità rivolta verso l'alto; tali elementi prendono il nome di «panconcelle». Il massetto di compianamento è costituito da un conglomerato di calce e lapillo con l'aggiunta, non infrequente, di materiale di risulta derivante dalla lavorazione dei tufo. Sul massetto è allettato il pavimento che, a seconda dell'epoca di costruzione, è costituito da piastrelle di argilla cotta smaltata (riggiole) o da marmette di cemento e graniglia di marmo pressati. I solai in legno sono spesso occultati da una controsoffittatura di tela di juta. Su una griglia di listelli di legno di abete agganciata alle travi e poggiante su un listello di maggiori dimensioni posto lungo il perimetro delle pareti, è inchiodata la tela di juta su cui è incollata della carta successivamente imbiancata oppure, in taluni casi, artisticamente decorata. Altro tipo di controsoffittatura è la cosiddetta incannucciata, usata soprattutto per la realizzazione di finte volte, costituita da un intreccio di canne e sovrapposto strato di intonaco.
SOLAI IN LEGNO
SOLAI IN FERRO
SOLAI IN FERRO Dall'inizio dei secolo si è diffuso l'uso di solai con travi in ferro a «doppio T» ad ali strette (putrelle) con compianamento costituito da voltine in conci di tufo o in mattoni pieni disposti in coltello o in foglio.